Seduzione Italiana

Seduzione e società => Best of the forum => Discussione aperta da: Expeausition il 15 Marzo 2010, 18:19:41

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Titolo: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Expeausition il 15 Marzo 2010, 18:19:41
Sento l'esigenza di scrivere questo topic non soltanto per contribuire, come cerca di fare ognuno di noi, al miglioramento del forum, ma anche come momento di autoanalisi e di automiglioramento.

L'argomento che cercherò di trattare (senza comunque nessuna pretesa di completezza) è la figura del  "needy". Vorrei dunque delineare attraverso uno stile possibilmente schematico ed efficace, quelle che secondo me sono le principali cause delle neediness, le tipologie differenti con cui essa si esprime e alcune ipotesi su come poter superare una tale condizione.

Da un punto di vista strettamente letterale, "needy" è un termine inglese traducibile con "bisognoso".
Come tutti noi sappiamo, se calato nel contesto della seduzione, lo stesso termine si riferisce in maniera più ampia a tutti quegli uomini che si rapportano all'altro sesso con atteggiamenti di sudditanza, di riverenza e soprattutto di dipendenza .
In maniera ancor più radicale potremmo dire che tali soggetti non sono propriamente attratti dalla donna che vogliono avere al loro fianco ma ne sono ossessionati: il loro obiettivo, infatti, non è sedurla ma possederla.
Perchè soltanto possedendola riusciranno (o perlomeno avranno l'illusione) a colmare il loro bisogno.
Mi sembra quasi fin troppo ovvio dire che, agendo e ragionando in questo modo, si vìolino le più elementari e basilari "leggi" della seduzione.

Se ipoteticamente esistesse un tempio dove i seduttori potessero andare a meditare, penso che sulla sua facciata dovrebbe essere incisa a caratteri cubitali la seguente citazione:

"Se desideri ottenere ciò che vuoi, hai bisogno di liberarti dal bisogno"

Chiara e sintetica, questa frase l'ho sempre vista come la bussola imprescindibile per chiunque volesse orientarsi nel mare della seduzione.
Il needy, come abbiamo già detto, questa metaforica bussola o non l'ha mai avuta o l'ha proprio gettata nel cesso.

Liberarsi dal bisogno, dunque.

A questo punto occorre introdurre una distinzione fondamentale tra il bisogno e il desiderio.

Bisogno: Chi ne è portatore si trova in uno stato di insoddisfazione e mancanza
e individua in un determinato oggetto l'unico elemento che potrà dargli sollievo.
(es: se ho fame, solo il cibo potrà soddisfare il mio bisogno di mangiare, se ho sete solo l'acqua potrà soddisfare il mio bisogno di bere).
La persona bisognosa, dunque, è "schiava" dell'oggetto che riuscirà (o che si suppone riesca) a colmare quella mancanza che è fonte di frustrazione.

Desiderio: Contrariamente al bisogno, il desiderio non si fonda sulla mancanza e quindi sulla necessità di colmare un vuoto ma sulla libera scelta, consapevole e controllata.
(es: desidero avere una bella macchina, non perchè senza quella mi sentirei uno sfigato, ma perchè sono appassionato di belle macchine).
In questo senso la persona desiderosa non è mai "schiava" dell'oggetto che gli desta interesse ma lo sceglie liberamente.

Il seduttore, nel corso della sua vita, non ha mai bisogno di una donna ma, al contrario, desidererà soltanto quelle donne da cui si sente attratto.

Esistono a mio parere due cause principali che determinano la strutturazione di una personalità "needy":
causa collettiva-culturale, causa psicologico-individuale.
Vediamo di analizzarle meglio.

Causa collettiva-culturale

Esiste purtroppo nel nostro immaginario collettivo la credenza, tanto diffusa quanto devastante, che il genere femminile rimanga affascinato, ammaliato, attratto dall' uomo galante e dall'uomo romantico.
Niente di più falso!

L'uomo galante e l'uomo romantico sono due vecchi prototipi maschili che potevano (forse) funzionare il secolo scorso, in un periodo in cui l'ipocrisia e la sessuofobia dominavano.
Ma oggigiorno, a maggior ragione, vista la presa di consapevolezza sessuale da parte delle donne, un tale prototipo di uomo risulterebbe soltanto noioso, se non addirittura grottesco e ridicolo.

Per quale motivo? Perchè fondamentalmente la donna ( con i dovuti distinguo a seconda dell'età) rimane attratta e coinvolta da un uomo che sappia esprime la propria energia libidica maschile.

E l'essere sempre disponibili, cortesi, docili, affabili, "poetici", sentimentali è qualcosa di diametralmente opposto all'energia maschile che ho appena citato.

Con questo non voglio certo affermare che l'uomo debba essere "macho", per carità!
Già Termynator ha spiegato perfettamente quanto possa essere controproducente comportarsi in tal modo.
Voglio soltanto dire che ciascuno di noi, per piacere ad una donna, debba saper esprimere a suo modo quei segni virili ancestrali che lei (se non si tratta di una "femina di basso valore") saprà riconoscere :

Romanticismo e galanteria, salvo rarissimi casi in cui l'uomo li utilizza con assoluta padronanza e sicurezza, sono, al massimo, dei "lussi" che ci si può concedere dopo - e sottolineo dopo - aver sedotto una donna.

Se vogliamo stimolare in una donna il suo istinto femminile, dobbiamo prima di tutto mostrarci carismatici.

Se vogliamo stimolare in una donna il suo istinto materno, allora possiamo benissimo comportarci come "il bravo ragazzo", "il cavaliere", "il sognatore romantico", "il timido" ecc..


Causa individuale-psicologica

Per noi uomini la madre è necessariamente la prima donna della nostra vita.
E in quanto prima donna, ricopre un ruolo fondamentale nello sviluppo della nostra sessualità e del nostro rapporto con le altre donne.
Non c'è certo bisogno di scomodare il pensiero freudiano per capirlo.

Ecco perchè, a mio avviso, la "neediness" si sviluppa in quei soggetti che hanno alle spalle un rapporto non equilibrato con la figura materna.
Se ci pensate bene, la madre è (simbolicamente e concretamente) colei a cui il bambino si rivolge nel momento in cui è bisognoso di qualcosa: di cure, di cibo, di affetto, di protezione ecc ecc

La madre è dunque la donna di cui abbiamo bisogno.

Se una persona (qui intesa di sesso maschile) non cresce con sufficienti attenzioni materne, oppure, contrariamente, non si stacca mai dal "mondo della madre", subirà delle ripercussioni inevitabili nel suo rapporto con le donne e soprattutto nel modo di concepirle.
Il "mammone" e il "figlio-senza-madre" sono le categorie psicologiche che per eccellenza caratterizzano i needy.

Quest'ultimo rimane vittima, da un punto di vista psicologico, del non saper scindere il "femminile" dal "materno". In poche parole un needy non riesce inconsciamente a concepire una donna che non abbia le caratteristiche (generali e particolari) di sua madre.

Il needy cerca, in ogni donna, sua madre.
O quella che non ha mai sentito abbastanza vicino a sè, o quella da cui non riesce a distaccarsi psicologicamente.


Dopo lungi tempi di osservazione sono arrivato a concludere che esistano principalmente quattro tipologie di needy. Queste tipologie non sono necessariamente separate l'una dall'altra ma anzi, spesso, tendono a compenetrarsi.

Tipologie del needy:

Il Romantico: La caratteristica fondamentale di questo needy è l'idealizzazione della donna che vorrebbe possedere. A questo elemento si associa anche una spiccata propensione alla fantasticheria (a.k.a "farsi castelli"): basta un sorriso di lei per far sì che il nostro needy si veda già in sua compagnia, magari su una collina, mano nella mano, al tramonto, scambiandosi promesse di amore eterno.

Più seriamente, il romantico che idealizza, palesa un'evidente scollamento con la realtà effettiva, sia interpretando malamente i gesti del suo "target", sia elevando il "target" stesso in un mondo parallelo.
E' come se il romantico proiettasse nel mondo reale tutto il suo universo onirico-masturbatorio: in poche parole, trasforma la realtà in una grandissima fantasia sessuale.

Il Nostalgico: Caratteristica fondamentale di questo needy è l'attitudine ad una costante ricerca di una donna. Tendenzialmente, però, il Nostalgico risulta molto selettivo. Egli infatti non è propriamente alla ricerca di una donna, bensì  "alla ricerca della Donna perduta": vale a dire che costui vive nella convinzione che esista un certo tipo di donna, un'Idea di Donna da dover raggiungere.  Potrebbe sembrare simile al Romantico, ma non è così: il Romantico idealizza, il Nostalgico cerca l'ideale.

Egli non cerca una donna, cerca quelle donne che incarnino il suo ideale di perfezione femminile.
Quando le trova, tale è la considerazione che nutre nei loro confronti, si comporta nei modi "galanti" e servizievoli di cui trattavamo prima.

Il Malinconico: Questo tipologia è la più "particolare" di tutte. Solitamente i needy che ne sono rappresentanti appaiono dotati di un certo fascino che la loro personalità, tendenzialmente riservata e "quasi misteriosa", conferisce loro. Ma allo stesso tempo, essi rimangono inevitabilmente vittime del frame costitutivamente basso che li caratterizza. Così come il Romantico, anche la vita del Malinconico è costellata di innamoramenti brevi, fugaci ed intensi. Però quest'ultimo non desidera veramente possedere le donne da cui dipende, ma anzi si compiace malinconicamente della (presunta) irraggiungibilità delle stesse.
Ogni donna, diventa dunque una potenziale fonte di "compiaciuta sofferenza" (si notino a questo proposito numerosi poeti europei di grande fama)

L'Innamorato Cronico: Solitamente questo tipo di needy si contraddistingue per una spiccata instabilità emotiva. Poco socievole, timido, è spesso segnato da un'esistenza di affetti mancati e di rapporti negativi coi propri genitori. Questo squilibrio emotivo si ripercuote anche nella relazione con le donne: è il needy meno "selettivo" che esista. Per lui ogni donna, diventa l'oggetto su cui poter proiettare il proprio vuoto affettivo.
In questo senso, possiamo dire che l'Innamorato Cronico non s'innamora di un particolare tipo di donna, ma ogni donna che gli dimostri un minimo segnale di "apertura", diventa immediatamente l'oggetto su cui poter proiettare tutto il suo immaginario erotico-sentimentale, fino a quel momento represso o inespresso.

E' la tipologia che maggiormente "spaventa" ed allontana qualsiasi potenziale target.

A questo punto, in conclusione, occorre chiedersi: "Esistono dei metodi di risoluzione di questo problema?"

Personalmente ritengo che, viste le cause profonde e psicologiche della personalità "needy", sia prima di tutto necessario un lavoro di auto-analisi (preferibilmente con aiuto di uno specialista).
Anni e anni di sofferenze e di contrasti emotivi sono difficili da elaborare e da superare con la semplice volontà di farlo.
E' altrettanto vero, però, che esistono anche dei needy "meno problematici".
Ed è a loro che secondo me possono risultare utili consigli, tecniche di seduzione, metodi di miglioramento.

Dal mio punto di vista, ogni tipologia di needy è accomunata da un disorientamento nella vita pratica e dall'incapacità di agire con scioltezza nel quotidiano.

Per questo motivo esistono degli obiettvi attraverso cui un needy può, secondo me, intraprendere i primi passi verso la "liberazione":

Generale:

1- Cura del proprio aspetto personale, con conseguente miglioramento dell'autostima.
2- Uscire più spesso di casa e allargare il proprio circolo sociale
3- Abituarsi gradualmente ad interagire con persone qualunque
4- Osservare con attenzione le persone che ci circondano.
5- Ricerca di una "guida": ovvero di una persona di cui abbiamo fiducia e stima e studiarne i comportamenti, il "modo di stare al mondo" (con gli altri, con le donne ecc)

Verso le donne:

1- Osservare le donne in situazioni del tutto comuni e banali (mentre mangiano, mentre bevono ecc)
2- Osservare le donne nella loro interezza e non nei particolari che maggiormente ci attraggono o ci interessano. Trovare difetti ed elementi che ci appaiono sgradevoli.
3- Eliminare la spinta idealistica.
4- Immaginare il proprio target in situazioni "terrene e concrete", tipiche della vita quotidiana (mentre sono al cesso, mentre si puliscono i denti, mentre ruttano, mentre sudano).
5- Riprogammare gradualmente la propria percezione delle donne.



Il mondo esiste per come noi lo percepiamo.
Cambia la tua percezione, e cambierà il mondo che hai di fronte.
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Despotes il 15 Marzo 2010, 20:08:15
Bella analisi!
Io penso di essere ancora needy.
E nel caso in cui lo sia ancora, credo di essere catalogato nel MALINCONICO.
Prima ancora nella categoria dell'INNAMORATO CRONICO, ma sono migliorato.
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Expeausition il 15 Marzo 2010, 21:27:19
Citazione di: Despotes il 15 Marzo 2010, 20:08:15
Bella analisi!
Ti ringrazio!

Citazione di: Despotes il 15 Marzo 2010, 20:08:15
Io penso di essere ancora needy.

Come ho cercato di dire qui, la condizione "needy" non è qualcosa che si abbandona così da un momento all'altro. L'importante, IMO, è cercare di comprendere da dove derivino problemi e insoddisfazioni.
Il lavoro poi è lungo. Anche soltanto riuscire a "convivere" con questa situazione (come faccio io, sperando di riuscirci), senza farsi condizionare in maniera significativa, penso sia un risultato di cui essere comunque soddisfatti.  ;)

Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Naddolo il 15 Marzo 2010, 21:41:43
Assolutamente pregevole come analisi! +1 e best of!

Ora sto uscendo, ma quando rientro te lo commento!

Nad84
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Expeausition il 15 Marzo 2010, 21:45:43
Citazione di: nad84 il 15 Marzo 2010, 21:41:43
Assolutamente pregevole come analisi! +1 e best of!
Ora sto uscendo, ma quando rientro te lo commento!

Grazie Nad!
Anche questa volta sulla stessa lunghezza d'onda  :up:
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: xask il 15 Marzo 2010, 22:05:13
Molto interessante...+1  e Best Of  :up:
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Expeausition il 15 Marzo 2010, 22:30:17
Citazione di: xask il 15 Marzo 2010, 22:05:13
Molto interessante...+1  e Best Of  :up:

Grazie anche a te, Xask.
Sperando di essere stato utile.
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Despotes il 15 Marzo 2010, 22:35:56
Citazione di: Expeausition il 15 Marzo 2010, 21:27:19
Come ho cercato di dire qui, la condizione "needy" non è qualcosa che si abbandona così da un momento all'altro. L'importante, IMO, è cercare di comprendere da dove derivino problemi e insoddisfazioni.
Il lavoro poi è lungo. Anche soltanto riuscire a "convivere" con questa situazione (come faccio io, sperando di riuscirci), senza farsi condizionare in maniera significativa, penso sia un risultato di cui essere comunque soddisfatti.  ;)
Non posso che concordare.
Cmq io per esempio sono sempre abbastanza gentile con tutti, ovviamente delle volte facendo qualche battuta con tutti. Gentile se per esempio mi chiedono di aprire una finestra la apro per dire, oppure se mi chiedono un piccolo favore, altrimenti se non riesco dico loro esplicitamente che non posso farlo. Insomma semplicemente sono gentile senza farmi mettere i piedi in testa.
Questo è essere needy?
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: maxcavezzi il 16 Marzo 2010, 10:12:13
Mi e' piaciuto molto come sei partito a descrivere il 'bisogno.'
Meno quando hai affrontato la figura del romantico e del mammone, ok hanno connessione con la neediness ma caspita sono quasi capitoli a parte.
Discrete anche buona parte delle soluzioni che suggerisci per uscire dal problema.

E' un post ragionato, cosa rara ultimamente, +1 ci sta tutto, peccato non si possa dare il +2

best off anche per me


Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Expat il 16 Marzo 2010, 10:47:41
Beh, che dire, ti mi accodo pure io ai complimenti per l'ottima analisi.
Mi permetto di offrire un piccolo contributo, banale se confrontato alla completezza del tuo post, a riguardo delle "exit strategy" dallo stato di needy.

Citazione di: Expeausition il 15 Marzo 2010, 18:19:41
Per questo motivo esistono degli obiettvi attraverso cui un needy può, secondo me, intraprendere i primi passi verso la "liberazione":

Generale:

1- Cura del proprio aspetto personale, con conseguente miglioramento dell'autostima.
2- Uscire più spesso di casa e allargare il proprio circolo sociale
3- Abituarsi gradualmente ad interagire con persone qualunque
4- Osservare con attenzione le persone che ci circondano.
5- Ricerca di una "guida": ovvero di una persona di cui abbiamo fiducia e stima e studiarne i comportamenti, il "modo di stare al mondo" (con gli altri, con le donne ecc)
Cambia la tua percezione, e cambierà il mondo che hai di fronte.

I tuoi punti sono validissimi, per questo li ho quotati. :) In realta' io vorrei raccontare anche quello che ho fatto io, anni fa, che mi ha portato ad uscire dal mio stato di needy e soprattutto di AFC.
Quando si smette di essere AFC lo si sente dentro, e ce ne si accorge fuori. Dopo un periodo veramente di cacca della mia vita, del quale credo di avere parlato pure nel mio post di presentazione, ho iniziato la mia seconda vita soltanto quando ho deciso di pormi degli obiettivi personali, che non avevano a che fare con una scopata, ma con la seduzione si: ho cercato di raggiungere risultati in tematiche che mi stavano particolarmente a cuore, li ho raggiunti, e cosi' ai miei occhi ho iniziato ad apprezzare me stesso come quello che piu' avanti avrei considerato un gran figo.
In breve tempo ci si prende gusto e ci si da nuovi obiettivi, ci si concentra su di noi e si smette di pensare nei modi poco produttivi a cui si era abituati.
In sostanza, ho iniziato il percorso "di recupero" nell'esatto momento in cui mi sono sforzato di capire cosa mi sarebbe piaciuto davvero ottenere, a parte la figa. ;)


Ah, il tuo post e' l'occasione giusta per concedere il mio primo +1!

Expat
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: -eFFe- il 16 Marzo 2010, 10:59:32
bellla trattazione!

best oF con una sola f e +1  :up:
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Expeausition il 16 Marzo 2010, 12:02:05
Citazione di: Despotes il 15 Marzo 2010, 22:35:56
Cmq io per esempio sono sempre abbastanza gentile con tutti, ovviamente delle volte facendo qualche battuta con tutti. Gentile se per esempio mi chiedono di aprire una finestra la apro per dire, oppure se mi chiedono un piccolo favore, altrimenti se non riesco dico loro esplicitamente che non posso farlo. Insomma semplicemente sono gentile senza farmi mettere i piedi in testa.
Questo è essere needy?

Direi proprio di NO!
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Expeausition il 16 Marzo 2010, 12:05:05
Citazione di: maxcavezzi il 16 Marzo 2010, 10:12:13
Meno quando hai affrontato la figura del romantico e del mammone, ok hanno connessione con la neediness ma caspita sono quasi capitoli a parte.

Hai perfettamente ragione.
Ma per questioni di tempo e spazio ho preferito sintetizzare, forse un po' troppo.

Per il resto, grazie dell'apprezzamento!
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Expeausition il 16 Marzo 2010, 12:10:36
Citazione di: Expat il 16 Marzo 2010, 10:47:41
In sostanza, ho iniziato il percorso "di recupero" nell'esatto momento in cui mi sono sforzato di capire cosa mi sarebbe piaciuto davvero ottenere, a parte la figa. ;)

E' proprio quello che cercavo di proporre nei vari punti di quella che hai giustamente chiamato "exit strategy".
Il superamento della neediness non può passare, IMO, solo attraverso un miglioramento legato alla questione-figa... Richiede qualcosa di più radicale e completo: proprio come è stato per te.

Citazione di: Expat il 16 Marzo 2010, 10:47:41
Ah, il tuo post e' l'occasione giusta per concedere il mio primo +1!

:-*
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Expeausition il 16 Marzo 2010, 12:12:02
Citazione di: -eFFe- il 16 Marzo 2010, 10:59:32
bellla trattazione!

best oF con una sola f e +1  :up:

:up: grazie
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Naddolo il 16 Marzo 2010, 15:55:34
Citazione di: Expeausition il 15 Marzo 2010, 18:19:41


A questo punto occorre introdurre una distinzione fondamentale tra il bisogno e il desiderio.

Bisogno: Chi ne è portatore si trova in uno stato di insoddisfazione e mancanza
e individua in un determinato oggetto l'unico elemento che potrà dargli sollievo.
(es: se ho fame, solo il cibo potrà soddisfare il mio bisogno di mangiare, se ho sete solo l'acqua potrà soddisfare il mio bisogno di bere).
La persona bisognosa, dunque, è "schiava" dell'oggetto che riuscirà (o che si suppone riesca) a colmare quella mancanza che è fonte di frustrazione.

Desiderio: Contrariamente al bisogno, il desiderio non si fonda sulla mancanza e quindi sulla necessità di colmare un vuoto ma sulla libera scelta, consapevole e controllata.
(es: desidero avere una bella macchina, non perchè senza quella mi sentirei uno sfigato, ma perchè sono appassionato di belle macchine).
In questo senso la persona desiderosa non è mai "schiava" dell'oggetto che gli desta interesse ma lo sceglie liberamente.

Trovo un po' idealistica la tua distinzione, e soprattutto la caratterizzazione della nozione di desiderio!

Raramente siamo padroni dei nostri desideri, e la maggior parte dei desideri sono frutto di condizionamento!
Renè Girard parla  a proposito di desiderio mimetico, come imitazione, come desiderio non del soggetto desiderante, ma come imitazione del soggetto mediatore: l'uomo è fin troppo spesso di essere autonomo, e finisce con il desiderare quello che desiderano (o crede che questi desideri) gli altri soggetti, che prende come punti di riferimento, come mediatori.
Un desiderio di questo tipo è vanità, è il desiderio secondo l'altro!

si ripropone l'eterna questione quindi (che termy e altri connotano in termini di matrice): quello che desderiamo è davvero quello che  "noi" desideriamo, in maniera autonoma, o siamo spinti a desiderare?

Vogliamo una ragazza perchè non avercela ci pare brutto, ci sminuisce agli occhi degli altri, oppure la vogliamo in quanto realmente troviamo in lei un qualcosa che ci stuzzica e ci induce a volerla conoscere?
Eterno dilemma tra attività e passività, autenticità e conformismo!

Paradossalmente a questo punto risulta piu' autentico un bisogno rispetto al desiderio mimetico, in quanto il bisogno trae origine dalla nostra natura, mentre il desiderio è inautentico! Tra l'altro appagare la vanità,implica che una volta appagato il desiderio, l'oggetto desiderato si trova esautorato di ognifunzione, e ce ne si può sbarazzare

La seconda cosa che volevo far notare , su cui mi trovo d'accordo, è che uno dei problemi tipici che affliggono i maschi della nostra generazione è l'incapacità di essere realmente maschi!
Tu dici:

" fondamentalmente la donna ( con i dovuti distinguo a seconda dell'età) rimane attratta e coinvolta da un uomo che sappia esprime la propria energia libidica maschile."



Penso ci sia un problema di conoscenza e di capacità di controllare la propria aggressività!

secondo me si coglie un punto centrale nell'odierna società femminilizzata: i maschi cresciuti nella bambagia, dalle femmine e non piu' dai maschi,  non imparano a controllare ed utilizzare in modo produttivo quella naturale aggressività che è caratteristica del maschile!
di fatto si apprende fin da piccoli un modo di fare che è femminile, non maschile!

Qualcuno diceva che uomini si nasce, maschi si diventa! E senza dei modelli da imitare, non si impara ad esser maschi!

Una tale mancanza, una tale incapacità, si riversa totalmente nel rapporto con le donne, che, in mancanza di questa capacità, ti avvertono, come dire, meno uomo!
Cito una risposta di claudio risè, uno dei massimi studiosi di queste problematiche:

" penso che lei abbia ragione nel  non voler accettare il suo blocco nei confronti di qualsiasi manifestazione di aggressività. Questa spinta, che è poi quella che ti spinge verso l'altro, nella ricerca di un incontro (che può anche rivelarsi uno scontro), è molto importante nella psiche dell'uomo, la sua mancanza lo rende infelice. La sua lettera racconta come le radici di questo deficit di aggressività affondino nella biografia infantile e adolescenziale.
Un'infanzia, la sua come quella  di tanti altri uomini, troppo "riparata", sotto l'attenzione vigile di una madre ansiosa e iperprotettiva, preoccupata  di tenerla il più possibile lontano dai "cattivi ragazzi", quelli che appunto giocavano e si scaxxottavano nella sua via. Allora si sviluppò la prima separazione dal collettivo maschile, e dal mondo dei pari, dei coetanei, all'ombra della quale è cresciuta quell'altra, che le dà fastidio oggi, nel mondo del lavoro e della vita quotidiana, dove dobbiamo essere pronti a mettere in campo l'aggressività necessaria, per rispondere a quella degli altri. 
Lei, come quasi tutti oggi, non è stato allenato da un padre a misurarsi con l'aggressività non solo degli altri, ma anche delle cose (degli elementi naturali, ad esempio, con i quali anche occorre saper lottare). Da qui è nata la sua  tendenza a fermarsi di fronte all'attacco, immobilizzato dalla paura.  Una situazione che minaccia di erodere la sua autostima: per questo lei rimugina sull'inadeguatezza delle sue risposte agli attacchi. Il suo senso di sé ha fame di risposte adeguate, proporzionate e non vili"


Nad84
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Expeausition il 16 Marzo 2010, 18:28:05
Citazione di: nad84 il 16 Marzo 2010, 15:55:34
Trovo un po' idealistica la tua distinzione, e soprattutto la caratterizzazione della nozione di desiderio!

Raramente siamo padroni dei nostri desideri, e la maggior parte dei desideri sono frutto di condizionamento!
Renè Girard parla  a proposito di desiderio mimetico, come imitazione, come desiderio non del soggetto desiderante, ma come imitazione del soggetto mediatore: l'uomo è fin troppo spesso di essere autonomo, e finisce con il desiderare quello che desiderano (o crede che questi desideri) gli altri soggetti, che prende come punti di riferimento, come mediatori.

Nad, la tua obiezione è validissima e pertinente.
Conosco bene il pensiero di Girard a proposito del "desiderio mimetico" ma personalmente, come ho messo in rilievo nel topic, sono su una posizione diversa. Diciamo che ho cercato - con un' abominevole semplicità -  di parafrasare ciò che Deleuze-Guattari affermano nell'Anti-edipo: e cioè la concezione di un desiderio che si "costruisca" su un "piano di composizione" singolare e che non dipenda mai dalla necessità di un oggetto (o da un'esigenza mimetica) . Il desiderio, dunque è plurale, non oggettuale.
In una famosa intervista Deleuze disse: "Non si desidera "qualcosa", si desidera un "insieme". O per meglio dire, in un insieme". Ecco, trovo che il desiderio sia la capacità di ciascuno di creare le proprie coordinate, quale che sia il territorio di vita (la politica, le donne, l'amore ecc). Il desiderio è costruttivista.

Citazione di: nad84 il 16 Marzo 2010, 15:55:34
La seconda cosa che volevo far notare , su cui mi trovo d'accordo, è che uno dei problemi tipici che affliggono i maschi della nostra generazione è l'incapacità di essere realmente maschi!
Tu dici:

" fondamentalmente la donna ( con i dovuti distinguo a seconda dell'età) rimane attratta e coinvolta da un uomo che sappia esprime la propria energia libidica maschile."



Penso ci sia un problema di conoscenza e di capacità di controllare la propria aggressività!

secondo me si coglie un punto centrale nell'odierna società femminilizzata: i maschi cresciuti nella bambagia, dalle femmine e non piu' dai maschi,  non imparano a controllare ed utilizzare in modo produttivo quella naturale aggressività che è caratteristica del maschile!

Il riferimento al pensiero di Risè è opportuno.

E' vero, nella socièta post-moderna sono progressivamente andati a scemare quei riti collettivi (benchè non tribali) che ogni società precedente presentava. Soprattutto per quanto riguarda l'aspetto di iniziazione alla "maschilità". E' uno dei motivi per cui ritengo questo forum estremamente valido. Oggigiorno non è facile riscontrare una "solidarietà" maschile entro cui poter riflettere - nel rispetto della singolarità di ciascuno - sui problemi e le esperienze che storicamente hanno caratterizzato il rapporto degli uomini con le donne. Anche se - e questo lo dico come provocazione a tutti noi - se Risè frequentasse un po' questo sito, ci sparerebbe volentieri il pistolotto sugli eterni adolescenti, narcisisti e deresponsabilizzati nei rapporti sentimentali con l'altro sesso (avrebbe tutti i torti?  ::))
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Naddolo il 16 Marzo 2010, 19:08:23
ma è clamoroso! conosci girard, conosci deleuze e guattari, citi risè!  :D Mi sembra quasi di specchiarmi intellettualmente!

ma quando parli dell'intervista di deleuze, ti riferisci all'abecedario?

messa così, come nella risposta che mi hai dato, è tutta un'altra cosa! così non posso che concordare!
lo stesso deleuze dice che noi quando desideriamo un oggetto, o una persona, in realtà stiamo immaginando un orizzonte, una prospettiva che ci sarà aperta in virtu' di quella cosa!

è come la donna che si ferma di fronte ad una vetrina, e vede un bellissimo abito da sera!
quando lei lo vuole, in realtà immagina se stessa con quell'abito in una particolare situazione magari di gala, accompagnata chissà da quale fantastico uomo!  :)

Chissà poi che direbbe risè di siti come questo! e chissà che già non li conosca! sono perfettamente inquadrabili nelle sue disamine sulla problematicità dell'esser maschio nella società attuale!

Nad84

Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Acqua il 16 Marzo 2010, 20:54:49
Citazione di: Expeausition il 15 Marzo 2010, 18:19:41
Dal mio punto di vista, ogni tipologia di needy è accomunata da un disorientamento nella vita pratica e dall'incapacità di agire con scioltezza nel quotidiano.

Per questo motivo esistono degli obiettvi attraverso cui un needy può, secondo me, intraprendere i primi passi verso la "liberazione":

Generale:

1- Cura del proprio aspetto personale, con conseguente miglioramento dell'autostima.
2- Uscire più spesso di casa e allargare il proprio circolo sociale
3- Abituarsi gradualmente ad interagire con persone qualunque
4- Osservare con attenzione le persone che ci circondano.
5- Ricerca di una "guida": ovvero di una persona di cui abbiamo fiducia e stima e studiarne i comportamenti, il "modo di stare al mondo" (con gli altri, con le donne ecc)

Verso le donne:

1- Osservare le donne in situazioni del tutto comuni e banali (mentre mangiano, mentre bevono ecc)
2- Osservare le donne nella loro interezza e non nei particolari che maggiormente ci attraggono o ci interessano. Trovare difetti ed elementi che ci appaiono sgradevoli.
3- Eliminare la spinta idealistica.
4- Immaginare il proprio target in situazioni "terrene e concrete", tipiche della vita quotidiana (mentre sono al cesso, mentre si puliscono i denti, mentre ruttano, mentre sudano).
5- Riprogammare gradualmente la propria percezione delle donne.



Il mondo esiste per come noi lo percepiamo.
Cambia la tua percezione, e cambierà il mondo che hai di fronte.
Bella analisi, corredata di ottimi consigli pratici.

+1 e Best Of
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Expeausition il 16 Marzo 2010, 22:44:32
Citazione di: nad84 il 16 Marzo 2010, 19:08:23
ma quando parli dell'intervista di deleuze, ti riferisci all'abecedario?

:up: 6 ore della propria vita ben impiegate!

Oltretutto G.D - e soprattutto le sue lezioni - dovrebbe essere studiato anche qui sul forum.
Non certo in una prospettiva filosofica, ma per notare come quell'uomo fosse in grado di catturare l'attenzione di tutti gli astanti, trattando concetti di difficoltà estrema.
Un notevole esempio di carisma.
(Menzione d'obbligo alla bella Claire Parnet.)
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Expeausition il 16 Marzo 2010, 22:46:54
Citazione di: Acqua il 16 Marzo 2010, 20:54:49
Bella analisi, corredata di ottimi consigli pratici.

+1 e Best Of

Il tuo parere è sempre fondamentale.
Grazie.
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Kierkegaard il 03 Aprile 2010, 02:15:58
Via al televoto ehm... al SONDAGGIO!

Votate, votate, votate.


Non cambiate canale, torniamo dopo la pubblicità.. ora un messaggio promozionale per le nostre amiche a casa!  :idiot:
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Expeausition il 03 Aprile 2010, 02:17:55
Citazione di: Kierkegaard il 03 Aprile 2010, 02:15:58
Via al televoto ehm... al SONDAGGIO!

Votate, votate, votate.


Non cambiate canale, torniamo dopo la pubblicità.. ora un messaggio promozionale per le nostre amiche a casa!  :idiot:

15 minutes of fame!
:lol:
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: james.mar il 03 Aprile 2010, 18:16:52
Citazione di: Expeausition il 03 Aprile 2010, 02:17:55
15 minutes of fame!

mangia Azn
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Micione il 05 Aprile 2010, 18:45:53
Citazione di: Expeausition il 15 Marzo 2010, 18:19:41

Per questo motivo esistono degli obiettvi attraverso cui un needy può, secondo me, intraprendere i primi passi verso la "liberazione":

Generale:

1- Cura del proprio aspetto personale, con conseguente miglioramento dell'autostima.
2- Uscire più spesso di casa e allargare il proprio circolo sociale
3- Abituarsi gradualmente ad interagire con persone qualunque
4- Osservare con attenzione le persone che ci circondano.
5- Ricerca di una "guida": ovvero di una persona di cui abbiamo fiducia e stima e studiarne i comportamenti, il "modo di stare al mondo" (con gli altri, con le donne ecc)

Note obbligatorie di lettura e comprensione per sfigati forti
1- punto importante, spesso non sapevo che mi vestivo da cane, pensavo, sbagliando, che fosse per colpa della marca.
NO, non è la marca ne i soldi che costa, è come ti vesti, come lo accosti al resto, occorre capire soprattutto questo, io ho svuotato un armadio stramaledicendo la mia ottusità, SOPRATTUTTO occhio alle scarpe, sono la differenza tra un figo e lo sfigato, non scherzo.
2- giusto, uscire di casa vuol dire uscire dalla tana, smettere di interagire per interposta tecnologia* (cellulare, computer, TV, radio o altro) e cominciare a vivere davvero, con tutti i "rischi" che questo implica, compreso il dover vedere quelli che ci stanno in culo.
3- facile ma difficile, i negozianti  sono un ottimo inizio, specie se femmina e bbbona, del resto non dovete chiederle la topa, solo maggiori info sull'articolo che cercate, lei è pagata per stare al vostro servizio, quindi non abusate. ;)
4-Si ma non tutti, solo quelli che voi giudicate fighi, quelli che conoscono un sacco di donne.
Cosa dovete osservare? TUTTO! Come si muovono, come si porgono, cosa dicono, come si vestono, non la marca, ma gli accostamenti di capi e colori, che sono più importanti della marca, off course le scarpe. ;)
SOLO DOPO, guardate gli sfigati, quelli che gli dicono di no pure le pu**ane, guardate come si muovono, come si porgono, cosa dicono, come si vestono, inteso come accostamenti e colori, e soprattutto le scarpe.
Noterete un abisso tra l'abbigliamento E le scarpe dei fighi in paragone, noterete che la scarpa è il naturale completamento di ciò che sta sopra, non un semplice complemento per non camminare scomodi.
Imparerete cosa attira e cosa repelle.
5-questo è davvero duro, devi prima entrargli in amicizia, dirgli che stimi il suo essere sempre al posto giusto, il suo saper vestire e parlare, ma non devi mai e poi mai essere uno zerbino o cagnolino, MAI.
Il meglio è frequentare, dopo aver corretto il tuo abbigliamento, un locale per fighi.

Oppure fai il suicida, dopo aver acceso un pesante cero davanti all'altare di S.Giuseppe, patrono dei falegnami, quindi anche dei segaioli. :lol: hemm.. coff coff, scusa. :D
Ti presenti come sei, e dopo aver tirato su il tuo frame come se tu fossi un George Clooney qualunque, ti metti ad interagire con un gruppetto dove ci sia almeno uno che conosci almeno di vista.
Forse ti chiederanno chi caxxo sei e che caxxo vuoi, alla prima domanda digli il tuo nome (non il cognome) alla seconda gli dici che ti piace il loro modo di vestire e vuoi (non chiedere, esigi, se non hai palle sei già fottuto) capire il loro criterio, ho detto capire, non imparare.
Citazione
Il post era già buono, ma per i supersfigati occorre un mezzo gradino per ogni punto, dato che di solito, come me, non hanno autostima.
Verso le donne:

1- Osservare le donne in situazioni del tutto comuni e banali (mentre mangiano, mentre bevono ecc)
2- Osservare le donne nella loro interezza e non nei particolari che maggiormente ci attraggono o ci interessano. Trovare difetti ed elementi che ci appaiono sgradevoli.
3- Eliminare la spinta idealistica.
4- Immaginare il proprio target in situazioni "terrene e concrete", tipiche della vita quotidiana (mentre sono al cesso, mentre si puliscono i denti, mentre ruttano, mentre sudano).
5- Riprogammare gradualmente la propria percezione delle donne.
1-Questo si fa in due modo, mettendosi vicino e guardando insistentemente, fino a che qualcuno ti porta via pensandoti un maniaco, oppure come faccio io.
Devi andare un giorno ed identificare il luogo meno interessante di tutto il locale, cioè quello vicino agli angoli, dove c'è meno luce, comunque dove passi inosservato, poi se vuoi ti siedi subito e cominci, sennò ripassi.
mi raccomando, vestiti anonimi, meglio il grigio o un colore simile a quello del muro, meno ti notano, più sarai in vantaggio, è importantissimo che non ci sia troppo casino, le orecchie servono moltissimo.
2- usa lo stesso sistema di prima, una settimana ad osservare il punto 1 ed una il punto due, non mescolare, non è ancora il momento.
3- non so che caxxo intenda dire, quindi non parlo.
4- sono in panico, non riesco a capire. :-\ :-\ :-\ :-\ :-\
Citazione

Il mondo esiste per come noi lo percepiamo.
Cambia la tua percezione, e cambierà il mondo che hai di fronte.
i due punti in fondo, per favore...
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: james.mar il 05 Aprile 2010, 18:52:34
Ma che è, apologia della scarpa?
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Micione il 05 Aprile 2010, 18:55:12
No, ma ho imparato molto, sulle scarpe, che mi mangerei i piedi...
Se tu mi avessi conosciuto l'anno scorso e mi rivedessi oggi, capiresti molto.

Dimenticavo +1 :up: al topic
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: james.mar il 05 Aprile 2010, 19:05:14
Citazione di: sfigatto il 05 Aprile 2010, 18:55:12
No, ma ho imparato molto, sulle scarpe, che mi mangerei i piedi...

e faresti male perchè non potresti applicare quanto hai imparato Azn
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Expeausition il 05 Aprile 2010, 19:19:20
Sfigatto: Grazie per le glosse e per l'apprezzamento. Intervento dettagliato e utile.  :up:
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Kant il 06 Aprile 2010, 00:43:21


Il needy prega le donne di stare con lui poichè, siccome ha una bassa autostima, necessita di una dose di validazione maggiore da queste (o ne palesa maggiormente il bisogno), rispetto ad una persona che ha una stima di sè più elevata e quindi una credenza di sè più forte e stabile.
Tutti abbiamo bisogno di validazione, è il primo feedback con il quale costruiamo la nostra autostima. E' ovvio che il needy ne necessita di più (o ne palesa il bisogno impellente) perchè ne avuta meno.
Concordo sul fatto che il needy ha primariamente bisogno dell'idea di donna (che lo validi come uomo) prima che di una donna in particolare.

Citazione di: Expeausition il 15 Marzo 2010, 18:19:41


Esiste purtroppo nel nostro immaginario collettivo la credenza, tanto diffusa quanto devastante, che il genere femminile rimanga affascinato, ammaliato, attratto dall' uomo galante e dall'uomo romantico.
Niente di più falso!


Qua non sono d'accordo.
Niente di più falso è questa frase presa così per come è scritta.
E tutto quello che è scritto sotto. L'essere galanti e romantici sono due valori aggiunti fondamentali per diventare un ottimo seduttore.
Stai facendo confusione con l'idea d'essere zerbino e sempre accondiscendente, debosciato e incapace di prendersi responsabilità e di imporsi.


Citazione di: Expeausition il 15 Marzo 2010, 18:19:41
Romanticismo e galanteria, salvo rarissimi casi in cui l'uomo li utilizza con assoluta padronanza e sicurezza, sono, al massimo, dei "lussi" che ci si può concedere dopo - e sottolineo dopo - aver sedotto una donna.


Io penso invece che "il seduttore ideale" ne faccia due armi durante la seduzione , non dopo. E che siano dei lussi solo perchè è un lusso essere un seduttore. E' un lusso essere un uomo di classe, è un lusso avere fascino. Galanteria, educazione, romanticismo sono caratteristiche fondamentali dell'uomo che ha classe, quindi dell'uomo che ha fascino, quindi del seduttore.
Sono dei lussi, poichè è un lusso essere un seduttore. Ma poichè qua dobbiamo tendere a quello, ovvero all'ideale, dobbiamo tendere al lusso.

Citazione di: Expeausition il 15 Marzo 2010, 18:19:41
Se vogliamo stimolare in una donna il suo istinto femminile, dobbiamo prima di tutto mostrarci carismatici.

Se vogliamo stimolare in una donna il suo istinto materno, allora possiamo benissimo comportarci come "il bravo ragazzo", "il cavaliere", "il sognatore romantico", "il timido" ecc..


Vero. Ma ne parli come se fossero due cose distinte,  non facenti parte dello stesso processo. Invece sono due componenti necessarie alla seduzione. Complementari.


Citazione di: Expeausition il 15 Marzo 2010, 18:19:41
Causa individuale-psicologica

Per noi uomini la madre è necessariamente la prima donna della nostra vita.
E in quanto prima donna, ricopre un ruolo fondamentale nello sviluppo della nostra sessualità e del nostro rapporto con le altre donne.

Penso che qua il discorso si faccia un po complicato e meno schematico. Posso dirti solo che "sento" che la figura materna sia importantissima nella scelta del partner ma non penso affatto che un mammone non possa essere un non-needy e quindi un seduttore, o che uno che ha un rapporto conflittuale con la madre sia needy.
Anche perchè ho visto più di un mammone essere un buon seduttore, non certo needy.
A renderti needy influirà anche l'educazione e il rapporto con la madre, ma non saprei dire in che modo precisamente e inoltre influisce tutta la tua vita e educazione.



Citazione di: Expeausition il 15 Marzo 2010, 18:19:41
Il needy cerca, in ogni donna, sua madre.

Freud direbbe che tutti cercano in qualche modo, nella figura femminile, la propria madre; non solo il needy. E penso proprio che abbia ragione.




Citazione di: Expeausition il 15 Marzo 2010, 18:19:41
Più seriamente, il romantico che idealizza, palesa un'evidente scollamento con la realtà effettiva, sia interpretando malamente i gesti del suo "target", sia elevando il "target" stesso in un mondo parallelo.
E' come se il romantico proiettasse nel mondo reale tutto il suo universo onirico-masturbatorio: in poche parole, trasforma la realtà in una grandissima fantasia sessuale.

E cosa c'è di più bello.....

Io non penso affatto che in un percorso di crescita come questo si debba reprimere questa "poesia" come l'hai definita. Sono altre le cause del fallimento, non queste. Anzi queste secondo me sono le premesse per la vittoria.
Mi sembra cioè che il taglio del post sia un pò depersonalizzante e sterotipizzante. Immagino che non sia questo il tuo primo intento però mi pare che sia facile vedere in questo 3d un invito a desensibilizzarsi in qualche modo.
E credo che sia un messaggio totalmente erroneo.


Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Expeausition il 06 Aprile 2010, 01:24:35
Beh, innanzitutto mi complimento per il rigore analitico degno del tuo omonimo.

Detto questo, veniamo ai punti



Citazione di: kant il 06 Aprile 2010, 00:43:21
L'essere galanti e romantici sono due valori aggiunti fondamentali per diventare un ottimo seduttore.
Stai facendo confusione con l'idea d'essere zerbino e sempre accondiscendente, debosciato e incapace di prendersi responsabilità e di imporsi.

Esatto, "valori aggiunti". E proprio perchè "aggiunti", non possono essere considerati come costitutivi di qualsiasi interazione con una donna. A mio avviso, soltanto chi possiede già - e soprattutto chi è in grado di saper comunicare - una certa sicurezza di sè, può avvalersi del surplus romanticismo-galanteria. Gli altri invece verrano molto facilmente fraintesi ed inseriti dalla signorina di turno nella categoria "zerbini" da te citata.

Citazione di: kant il 06 Aprile 2010, 00:43:21
Io penso invece che "il seduttore ideale" ne faccia due armi durante la seduzione , non dopo. E che siano dei lussi solo perchè è un lusso essere un seduttore. E' un lusso essere un uomo di classe, è un lusso avere fascino. Galanteria, educazione, romanticismo sono caratteristiche fondamentali dell'uomo che ha classe, quindi dell'uomo che ha fascino, quindi del seduttore.
Sono dei lussi, poichè è un lusso essere un seduttore. Ma poichè qua dobbiamo tendere a quello, ovvero all'ideale, dobbiamo tendere al lusso.

Anche in questo caso restringi il campo: non parli di seduttore tout court, bensì di "seduttore ideale". Anche io, in questa prospettiva, concordo sul fatto che il modello di seduttore contempli tra le sue caratteristiche il romanticismo e la galanteria. Allo stesso tempo, però, non tutti possono raggiungere tale status. E quindi, un normale seduttore (o un aspirante tale) deve secondo me convivere con la realtà dei fatti che quasi sempre contrasta con gli elementi dell'immaginario.

Citazione di: kant il 06 Aprile 2010, 00:43:21
Vero. Ma ne parli come se fossero due cose distinte,  non facenti parte dello stesso processo. Invece sono due componenti necessarie alla seduzione. Complementari.

E' una precisazione giusta. Ma se "suscitare istinto materno/esprimere carisma" possono essere due elementi complementari, ciò non implica che entrambi debbano essere presenti nella stessa misura durante il processo seduttivo. Per me deve sempre e comunque prevalere il carisma, benchè ovviamente non sfoci nell'arroganza fine a se stessa, o penso che il rischio concreto sia quello di essere percepiti come uomini seri, gentili, stimabili, apprezzabili ma non eroticamente ( e non uso volontariamente "sessualmente") attraenti.



Citazione di: kant il 06 Aprile 2010, 00:43:21
Penso che qua il discorso si faccia un po complicato e meno schematico. Posso dirti solo che "sento" che la figura materna sia importantissima nella scelta del partner ma non penso affatto che un mammone non possa essere un non-needy e quindi un seduttore, o che uno che ha un rapporto conflittuale con la madre sia needy.
Anche perchè ho visto più di un mammone essere un buon seduttore, non certo needy.
A renderti needy influirà anche l'educazione e il rapporto con la madre, ma non saprei dire in che modo precisamente e inoltre influisce tutta la tua vita e educazione.

Beh, certo. E' implicito nel concetto stesso di "topic" che le argomentazioni esposte non siano dettagliate ed esaustive come invece potrebbero risultare in una trattazione saggistica. Personalmente ho cercato di esporre alcune "tracce", ovviamente incomplete, ovviamente sommarie.

Citazione di: kant il 06 Aprile 2010, 00:43:21
Freud direbbe che tutti cercano in qualche modo, nella figura femminile, la propria madre; non solo il needy. E penso proprio che abbia ragione.

Vale il discorso del punto precedente. Quando si affrontano questioni così articolate ci sono due strade: o ne si chiacchiera in maniera intelligente (ma comunque superficiale), oppure ci si impegna in una dissertazione completa, con tanto di riferimenti bibliografici. Per questioni di buon senso ( e di tempo!), dobbiamo attenerci alla prima ipotesi. Ecco perchè trovo inutile addentrarsi in ulteriori considerazioni in merito.



Citazione di: kant il 06 Aprile 2010, 00:43:21
Mi sembra cioè che il taglio del post sia un pò depersonalizzante e sterotipizzante. Immagino che non sia questo il tuo primo intento però mi pare che sia facile vedere in questo 3d un invito a desensibilizzarsi in qualche modo.
E credo che sia un messaggio totalmente erroneo.

Non voglio certo declamare la necessità di desensibilizzarsi in senso assoluto. Lo troverei stupido, ancor prima che impraticabile. Il mio era solo un invito a riflettere sulla possibilità di ovviare ad una determinata sensibilità che - inutile negarcelo - è spesso portatrice di sofferenze ed infelicità di varia natura.
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Micione il 13 Aprile 2010, 14:25:19
Citazione di: Expeausition il 05 Aprile 2010, 19:19:20
Sfigatto: Grazie per le glosse e per l'apprezzamento. Intervento dettagliato e utile.  :up:
Ben gentile, ho solo reso più chiaro per chi partisse dal fondo del barile, anzi... da sotto, come ho fatto io.

Mi spieghi meglio gli ultimi tre punti?
Grazie.
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Expeausition il 13 Aprile 2010, 15:50:53
Citazione di: sfigatto il 13 Aprile 2010, 14:25:19
Mi spieghi meglio gli ultimi tre punti?

Ovviamente sì. Ma non ho capito a cosa ti riferisci esattamente.
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Edward Bloom il 13 Aprile 2010, 18:20:53
Post molto interessante, grazie Expeausition, mi è piaciuta molto la classificazione dei needy.
Mi trovo d'accordo con quanto ha scritto Kant, sia sull'essere romantici, sia sulla importanza della fantasia, della poesia, del sognare: altrimenti la seduzione si potrebbe programmare e imparare al pc.
Chiaro è che per potersi permettere di esprimere la propria fantasia è necessaria un po' di sicurezza in se stessi costruita precedentemente, altrimenti il castello di sabbia si sfalda al primo vento: il problema è che spesso gli inguaribili romantici crescendo tirano fuori le palle, ma dimenticano di recuperare i lati "morbidi" del loro carattere, sepolti in ossequio all'ideale del grande uomo con le palle quadrate.

Ultimamente penso inoltre che sia addiritura necessario essere un po' needy per riuscire bene nella seduzione: le persone che hanno più successo con le donne che io conosca, pur tirandosela da freddi uomini senza cuore che pensano solo a trombare, sotto-sotto sono dei cuccioloni che appena si fidanzano dopo cinque minuti si taglierebbero un braccio per la loro ragazza. E lo trovo anche coerente, essere needy vuol dire essere bisognosi, il bisogno è una forte, fortissima spinta interna, spinta che quando sarai "sul campo" sarà mille volte più forte di qualsiasi ansia da approcio, di qualsiasi scusa per non uscire di casa. Se in un determinato periodo della tua vita non sei per niente needy, sarai alpha, sarai carismatico, sarai quello che vuoi, ma vorrà anche dire che delle donne non te ne frega un caxxo, aldilà del loro corpo. Mancherai completamente di passione, che puoi anche tentare di simulare con qualche espediente lessicale, qualche tarlo, quella routine di quando hai ammazzato un leone a colpi di belino, o qualsiasi altra cosa, ma mediamente noi esseri umani siamo attori molto peggiori di quanto non ci illudiamo. E le ragazze queste cose le avvertono con estrema semplicità.

Io sono arrivato a pensare che un grandissimo seduttore debba per forza essere un grandissimo needy, uno che vive per le donne, pensa, agisce, decide gran parte della propria vita in funzione delle donne, uno che ha una sorta di ossessione per l'amore, uno che in definitiva ha un forte bisogno delle donne. Del resto è quello che avviene in qualsiasi campo, il successo lo ottiene chi vive facendo ruotare l'intero asse della propria vita attorno al proprio obiettivo.
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: -eFFe- il 13 Aprile 2010, 18:29:10
sono d'accordo a meta'.

Nel senso che secondo me quelli che scopano di brutto sono in realta' a 3 strati:
croccanti fuori, morbidi dentro (copyright ragazza di Sunbeam), ma col nocciolo duro al centro.

Mi spiego:
croccanti fuori= apparentemente sicuri di se' e poco influenzabili, non bisognosi ecc.
morbidi dentro= capaci di mostrare sentimenti profondi, essere romantici (=TV, comfort ecc) e passionali
nocciolo duro= sotto sotto pero' non si fanno mettere i piedi in testa da una donna, nel senso che persa una ne trovano altre, il "bisogno" non e' necessita' di QUELLA donna che sfocia in dipendenza... quindi il vaffanculo e' sempre dietro l'angolo. Insomma delle donne se ne sbattono. In tutti i sensi ;)
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Acqua il 13 Aprile 2010, 19:12:39
Citazione di: Edward Bloom il 13 Aprile 2010, 18:20:53
Se in un determinato periodo della tua vita non sei per niente needy, sarai alpha, sarai carismatico, sarai quello che vuoi, ma vorrà anche dire che delle donne non te ne frega un caxxo, aldilà del loro corpo.
Questo è uno dei nodi principali delle mie riflessioni negli ultimi mesi.
Ossia: mi sbatto tanto per desensibilizzarmi riguardo alle donne, alla competizione tra maschi e chissà cosa. Quando ho raggiunto l'obiettivo mi ritrovo annoiato dalle stesse cose di cui avevo paura, e mi rendo conto che la parte migliore è stata proprio quella di mezzo (passaggio dalla paura alla noia).
Vorrei scriverci un 3d a parte ma non ho ancora molto materiale, in ogni caso grazie dello spunto.

+1 pure a Kant soprattutto per questo:
Citazione
Tutti abbiamo bisogno di validazione, è il primo feedback con il quale costruiamo la nostra autostima. E' ovvio che il needy ne necessita di più (o ne palesa il bisogno impellente) perchè ne avuta meno.
Concordo sul fatto che il needy ha primariamente bisogno dell'idea di donna (che lo validi come uomo) prima che di una donna in particolare.
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Expeausition il 14 Aprile 2010, 00:06:32
Citazione di: Edward Bloom il 13 Aprile 2010, 18:20:53
Post molto interessante

Ti ringrazio

Citazione di: Edward Bloom il 13 Aprile 2010, 18:20:53
Mi trovo d'accordo con quanto ha scritto Kant, sia sull'essere romantici, sia sulla importanza della fantasia, della poesia, del sognare: altrimenti la seduzione si potrebbe programmare e imparare al pc.

A chi lo dici!
Le esperienze che ho avuto finora non fanno altro che andar d'accordo con quanto scritto da Kant
Mi è capitato davvero spesso di farmi trascinare in fantasie, romanticismi, sogni ad occhi aperti.
Poi però (ma magari è un caso mio, non universale) mi sono dovuto imbattere quasi sempre nella delusione che arriva quando le tue idee si infrangono sulla realtà. E così questi aspetti tanto coinvolgenti si trasformavano in sonore mazzate. Allora ho iniziato ad interrogarmi, cercando di riportare in questo topic alcune riflessioni che mi sono venute in mente a riguardo.

Citazione di: Edward Bloom il 13 Aprile 2010, 18:20:53
Mancherai completamente di passione, che puoi anche tentare di simulare con qualche espediente lessicale, qualche tarlo, quella routine di quando hai ammazzato un leone a colpi di belino, o qualsiasi altra cosa, ma mediamente noi esseri umani siamo attori molto peggiori di quanto non ci illudiamo. E le ragazze queste cose le avvertono con estrema semplicità.

No dai, le frecciatine no. Azn

Citazione di: Edward Bloom il 13 Aprile 2010, 18:20:53
Io sono arrivato a pensare che un grandissimo seduttore debba per forza essere un grandissimo needy, uno che vive per le donne, pensa, agisce, decide gran parte della propria vita in funzione delle donne, uno che ha una sorta di ossessione per l'amore, uno che in definitiva ha un forte bisogno delle donne.

E come fai a mantenere quella consapevolezza e quel self-control senza i quali diventa molto difficile agire con sicurezza?
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Naddolo il 14 Aprile 2010, 00:24:59
Mi sembra che in quest'ultimo scorcio di discussione tra edward ed Expeausition si stia facendo riferimento a due archetipi di seduttore diversi: il needy d cui parla edward è casanova; l'altro, l'uomo controllato calcolatore e sicuro di sè DON giovanni!

Come ben ci spiegano gli studiosi, da Kierkegaard fino a al franco cuomo dell'elogio del libertino, l'uno è un sedotto dalle donne, l'altro è un seduttore; uno vive per le donne, le ama alla follia, ed ogni donna che incontra è convinto (in cuor suo, con una sincerità poco lungimirante ma autentica) che quella donna sia LA donna della sua vita! nutre una riverenza infinita per le donne, per il principio femminile, per la componente materna ecc

Don giovanni è invece, come lo definisce qualcuno, un esteta che s'è fissato un po' troppo con il genere femminile, che è sicuro delle sue armi e delle sue capacità, ma che vive la seduzione sempre come battaglia, che deve vincere, ed in cui la vittoria è rappresentata dalla capitolazione della donna di fronte ai suoi artifici (don giovanni è il personaggio delle maschere, non dimentichiamolo); non gli interessa godere della donna, m farla soccombere, farla piegare di fronte a sè! per don giovanni la consumazione effettiva del rapporto conta poco o nulla, dato che sta già pensando alle prossime conquiste

"Ah la mia lista doman mattina d'una decina voglio aumentar!" (Don Giovanni)

abbiamo quindi un miso-filo (passatemi il termine) ed un misogino! due approcci quindi diametralmente opposti!

inutile negare che nel mito di casanova non mi ci rivedo neanche un po', mentre simpatizzo apertamente per don giovanni!  :lol:
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Micione il 14 Aprile 2010, 11:02:38
Citazione di: Expeausition il 13 Aprile 2010, 15:50:53
Ovviamente sì. Ma non ho capito a cosa ti riferisci esattamente.
a questi tre, puoi spiegarli agli incolti totali come ho fatto io?
3- Eliminare la spinta idealistica.
4- Immaginare il proprio target in situazioni "terrene e concrete", tipiche della vita quotidiana (mentre sono al cesso, mentre si puliscono i denti, mentre ruttano, mentre sudano).
5- Riprogammare gradualmente la propria percezione delle donne.
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Edward Bloom il 14 Aprile 2010, 11:17:53
Bella Effe, capisco cosa intendi, ed è vero quello che dici. Il mio però non era tanto un discorso sulle caratteristiche del seduttore, essere più o meno "croccanti", quanto sulla "percentuale" di bisogno, di needy, che c'è in ogni grande seduttore. Spiego meglio cosa intendo tra poche righe.

Acqua aspetto di leggere il tuo thread, i miei post sono sempre basati su quello che sto vivendo in un determinato periodo, ed infatti sento negli ultimi mesi di aver perso un pò di passione ed entusiasmo per strada. Ok ora sono pochissimo needy, ok mi sento molto più sicuro di me che in passato, ma è come se avessi perso interesse per la psiche femminile, come se in questo momento mi spaventasse la loro leggerezza. «Fanno delle cose, le donne, alle volte, che c'è da rimanerci secchi. Potresti passare una vita a provarci: ma non saresti capace di avere quella leggerezza che hanno loro, alle volte. Sono leggere dentro. Dentro.» (Baricco). Più ti desinsibilizzi, più delle donne finisce che non te ne frega un caxxo, perché le donne sono poesia, se vivi la vita basandoti sulla razionalità e sulla logica le donne, semplicemente, sono inferiori in tutto agli uomini. Credo sia uno dei motivi per cui conosco molti più ingegneri che musicisti in difficoltà con l'altro sesso.

Expeausition credo che tutti gli ex-romanticoni liceali, come me, prima o poi si imbattano nella "delusione che arriva quando le tue idee si infrangono sulla realtà". E trovo sia giusto a quel punto mettere da parte per un po' i sentimenti, tirare fuori le palle e smetterla di sognare. Dare centralità e sviluppare il proprio lato maschile. Poi però, quando raggiungi una tua solidità come persona, è fondamentale fare quello che solo apparentemente è un passo indietro, ed invece è un enorme salto in avanti, cioè cercare di far riemergere dal tuo profondo la passione, il sognare ad occhi aperti, la poesia di vivere una vita un po' magica. Solo che ora hai le palle, non come quando eri piccolo e insicuro. Hai sviluppato "consapevolezza e self control". Ovviamente ogni tanto soffrirai, però è il prezzo da pagare, devi metterlo in conto, come un calciatore mette in conto di rompersi un legamento ogni tanto, non è che non gioca più a calcio per paura di farsi male.
Non ti ho tirato nessuna frecciatina, anche rileggendo non vedo niente di simile nelle mie parole.

Naddone sono d'accordo sull'esistenza di due archetipi di seduttori. Ritengo però che siano entrambi bisognosi, needy, allo stesso modo. Senza voler dare un'accezione nè positiva o negativa al termine needy. La differenza tra un Casanova e un Don Giovanni è nel modo di agire, magari anche nella visione che hanno della donna, quello che non cambia è la totale dedizione alla figa. Uno che si sveglia un mattino e dice "Ah la mia lista doman mattina d'una decina voglio aumentar!" è un super-needy, è uno che fa ruotare la sua vita attorno alla figa, interamente. E' una persona con un ego totalmente costruito sulla figa, altrimenti farebbe dell'altro. Ha bisogno della figa, un bisogno enorme. Ha un ego perennemente affamato che si nutre del numero delle sue conquiste. Costringilo a seghe per un anno, e uno così si ammazza. Se non hai una qualche percentuale di bisogno delle donne non ti metti a fare degli esercizi davanti allo specchio per migliorare la tua espressività, non ti costringi ad aprire 100 set a sera, non sudi ore in palestra, non spendi i tuoi risparmi sudati in serate e vestiti. Non c'è niente di male a essere bisognosi, anzi, basta esserne consapevoli e non convincersi che siamo ontologicamente tanto diversi, tanto migliori dei needy. Siamo solo più sofisticati, perché ci sbattiamo concretamente per sopperire ad un nostro bisogno, e questo è giusto e bello. Quanta gente c'è in giro che delle donne, tutto sommato, se ne frega. Si mette con la prima che gli capita non per forza perché lui sia un beta sfigato invidioso e puzzolente, ma magari la sua priorità nella vita è fare carriera, e delle donne gli interessa fino a un certo punto.
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: -eFFe- il 14 Aprile 2010, 12:25:37
stanno venendo fuori davvero delle belle riflessioni, in particolare apprezzo gli ultimi contributi di Nad, Acqua e Edward.

best of the forum :up:
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Expeausition il 14 Aprile 2010, 22:08:52
Citazione di: nad84 il 14 Aprile 2010, 00:24:59
Mi sembra che in quest'ultimo scorcio di discussione tra edward ed Expeausition si stia facendo riferimento a due archetipi di seduttore diversi: il needy d cui parla edward è casanova; l'altro, l'uomo controllato calcolatore e sicuro di sè DON giovanni!

Distinzione giustissima, Nad.

Ma volevo precisare una cosa: Casanova e Don Giovanni, come scrivi tu stesso, sono due seduttori. Quindi nonostante la loro visione differente della donna sono comunque accomunati da un fattore determinante: riuscire ad ottenere le donne desiderate. Quindi che Casanova sia needy, poco importa. Il suo costante bisogno del "femminile" sarà comunque soddisfatto.

Il problema vero, sotteso al topic, è il seguente: siamo sicuri che un uomo qualunque, che non è certo nè Casanova nè Don Giovanni - e che quindi non può ottenere ogni donna che desidera - tragga vantaggio da un suo eventuale approccio "needy" all'altro sesso? La mia risposta è ovviamente no.

In un certo senso, potrei anche rivedere la cosa in questo modo: essere needy non è limitante in senso assoluto (cfr. Casanova), lo è relativamente alle capacità seduttive di ciascuno.

Sai sedurre? Sii bisognoso quanto vuoi.
Non sai sedurre? Occhio ad essere bisognoso perchè le delusioni sono inevitabilmente dietro l'angolo.
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Expeausition il 14 Aprile 2010, 22:12:03
Citazione di: Edward Bloom il 14 Aprile 2010, 11:17:53
Expeausition credo che tutti gli ex-romanticoni liceali, come me, prima o poi si imbattano nella "delusione che arriva quando le tue idee si infrangono sulla realtà". E trovo sia giusto a quel punto mettere da parte per un po' i sentimenti, tirare fuori le palle e smetterla di sognare. Dare centralità e sviluppare il proprio lato maschile. Poi però, quando raggiungi una tua solidità come persona, è fondamentale fare quello che solo apparentemente è un passo indietro, ed invece è un enorme salto in avanti, cioè cercare di far riemergere dal tuo profondo la passione, il sognare ad occhi aperti, la poesia di vivere una vita un po' magica. Solo che ora hai le palle, non come quando eri piccolo e insicuro. Hai sviluppato "consapevolezza e self control". Ovviamente ogni tanto soffrirai, però è il prezzo da pagare, devi metterlo in conto, come un calciatore mette in conto di rompersi un legamento ogni tanto, non è che non gioca più a calcio per paura di farsi male.
Non ti ho tirato nessuna frecciatina, anche rileggendo non vedo niente di simile nelle mie parole.

Esatto, ci vuole equilibrio.
Propendere in maniera univoca è, quale che sia il caso, una limitazione.

(Per quanto riguarda la frecciatina è probabile che mi sia confuso io. Mi sembrava un'allusione sarcastica al TM ma posso aver frainteso  ;) )
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Expeausition il 14 Aprile 2010, 22:24:31
Citazione di: sfigatto il 14 Aprile 2010, 11:02:38
3- Eliminare la spinta idealistica.
4- Immaginare il proprio target in situazioni "terrene e concrete", tipiche della vita quotidiana (mentre sono al cesso, mentre si puliscono i denti, mentre ruttano, mentre sudano).
5- Riprogammare gradualmente la propria percezione delle donne.

3- Si riferisce alla necessità di inquadrare la ragazza da cui siamo attratti in una "cornice" di normalità.
Ciò non significa che si debba sminuirla o banalizzarla. Si tratta semplicemente di relativizzare.

4- Era un suggerimento su come mettere in pratica il punto 3. Proprio perchè le donne da cui siamo attratti ( o perlomeno quelle da cui sono attratte io) non sono entità angeliche ma esseri umani di sesso femminile, è bene rendersene conto. Spesso certi uomini idealizzano. Il mio consiglio, ovviamente al limite della provocazione, è di immaginarsi il nostro target in situazioni della quotidianità. Anche lei infatti, come chiunque altro, si sveglierà al mattino incazzata, imbruttita, suderà dopo aver corso ecc ecc ... Insomma, non è perfetta

5- Dovrebbe essere l'esito dei punti 3-4.
Arrivare a concepire la donna non come una divinità irraggiungibile e indispensabile, ma come un'ottima compagna di esperienze e, perchè no,  di vita.
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: -eFFe- il 15 Aprile 2010, 11:31:22
Citazione di: Expeausition il 14 Aprile 2010, 22:08:52
In un certo senso, potrei anche rivedere la cosa in questo modo: essere needy non è limitante in senso assoluto (cfr. Casanova), lo è relativamente alle capacità seduttive di ciascuno.

Sai sedurre? Sii bisognoso quanto vuoi.
Non sai sedurre? Occhio ad essere bisognoso perchè le delusioni sono inevitabilmente dietro l'angolo.

Essere bisognoso trovo che sia un handicap in generale, cosi' come le dipendenze in genere... un vincolo a ripetere compulsivamente schemi fissi e un ostacolo alla felicita' qualora venga a mancare l'oggetto della nostra dipendenza :down:

La faccio un po' Zen, ok, ma ritengo che sia da perseguire uno stato mentale in cui ogni sorgente di intima soddisfazione e serenita' risieda in noi stessi e non negli elementi esterni (questo al di la' delle inevitabili incazzature quotidiane contingenti e delle gioie esteriori, giustamente godute e manifestate).

E' l'essenza del percorso che ho intrapreso personalmente negli ultimi anni, grazie al quale ho raggiunto una sicurezza e serenita' enormemente superiore al passato. E' un po' il senso racchiuso nella parola "indipendenza".
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Expeausition il 16 Aprile 2010, 17:16:05
Citazione di: -eFFe- il 15 Aprile 2010, 11:31:22
Essere bisognoso trovo che sia un handicap in generale, cosi' come le dipendenze in genere... un vincolo a ripetere compulsivamente schemi fissi e un ostacolo alla felicita' qualora venga a mancare l'oggetto della nostra dipendenza :down:

E' quello che teoricamente condivido pure io. Ma in effetti c'è un paradosso che si potrebbe determinare in questo senso: se l'ostacolo alla felicità deriva del venir-meno dell'oggetto, significa che nel momento in cui un bisogno può essere costantemente soddisfatto, è quasi come se non esistesse.

Quindi, ritornando alle donne: se un ipotetico Casanova, che è bisognoso di donne, può allo stesso tempo avere ogni donna che vuole, da dove potrebbe scaturire la sua infelicità?



(eFFe, non c'ho capito un caxxo manco io di quello che ho scritto... non ti preoccupare  :lol:)
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: -eFFe- il 19 Aprile 2010, 15:03:17
Citazione di: Expeausition il 16 Aprile 2010, 17:16:05
E' quello che teoricamente condivido pure io. Ma in effetti c'è un paradosso che si potrebbe determinare in questo senso: se l'ostacolo alla felicità deriva del venir-meno dell'oggetto, significa che nel momento in cui un bisogno può essere costantemente soddisfatto, è quasi come se non esistesse.

esatto!
e non e' forse un po' il nostro fine? ::)
Molti qui dentro partono da una situazione di bisogno o anche solo curiosita' che li porta a voler sedurre piu' in quantita' o in qualita' (diciamo che si dovrebbe generalmente passare dalla prima alla seconda).
E questo appaga il bisogno, annullandolo.
Questo in teoria.
In pratica invece nascono sempre nuovi bisogni, e il percorso stesso intrapreso per appagare il bisogno originario, porta ad una crescita personale che muta la prospettiva del tutto.
Alla fine credo che ci si guadagni sempre ;)


CitazioneQuindi, ritornando alle donne: se un ipotetico Casanova, che è bisognoso di donne, può allo stesso tempo avere ogni donna che vuole, da dove potrebbe scaturire la sua infelicità?

dall'insoddisfazione; dalla ricerca della perfezione, della continua novita'... dal realizzare metafisicamente che la felicita' non e' soltanto un bel paio di tette e cosce (ma c'e' anche il culo  :uglystupid: )

Citazione
(eFFe, non c'ho capito un caxxo manco io di quello che ho scritto... non ti preoccupare  :lol:)

io invece credo di aver capito, il che dimostra che sono fuori strada... :D

bella discussione :up:
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: The Legend il 22 Giugno 2010, 10:45:03
Una bella discussione, di cui approvo il Best Off  :up:

Secondo me c'è una cosa da dire: ricondurre il discorso all'ottica della sopravvivenza/riproduzione insita nella natura umana.
Al di là di come (e di cosa) un uomo e una donna cerchi, a mio avviso la scarsità di figa/essere needy (come atteggiamento, movenze ecc.) è un "difetto" nello sviluppo personale e nella maturità.

Intendo dire, noi maschietti siamo finalizzati a bombare il più possibile per disperdere il seme ok, fino a quando (teoricamente) troviamo una che per x motivi è "quella giusta per noi", posto che la scelta sia quella corretta (sono in grado di determinare chi mi piace veramente).

Ma se non non abbiamo scelta, e frustrati da esperienze passate o traumi infantili (solitamente riguardanti nostra madre), assillati dai bisogni del pelato di sotto  ::)
solitamente non siamo super sicuri o comunque indipendenti, e di conseguenza si cerca di trovare una valvola di sfogo: la natura accende a pieno ritmo la sirena "della sopravvivenza" e il nostro corpo cerca di trovare la soluzione più conveniente e veloce.

Al di là del mero discorso "economico" (chi non mangia da tanto vuole mangiare il più in fretta possibile, non importa come... anche se è arcinoto che sono i piani a medio-lungo termine i più redditizi) c'è da sottolineare anche l'aspetto biologico: l'ansia, la tensione ecc. sono risposte naturali a uno stato di bisogno (magari indotto dalla stessa ricerca di sicurezza interiore) che però si appoggiano a convinzioni/echi del passato/ideali spesso negativi o comunque complessanti, e di qui il needy verso il gentil sesso.

Solo con un piano mirato a medio-lungo tempo e soprattutto, persistenza, coraggio e un pò di ironia, tutto questo è superabilissimo: indubbiamente, non di facile realizzo....  :(
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: matilde il 22 Giugno 2010, 10:58:48
molto interessante  :O
bravo the legend... mi piacciono i tuoi interventi
clap clap

Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Expeausition il 22 Giugno 2010, 16:11:28
Citazione di: The Legend il 22 Giugno 2010, 10:45:03
Al di là del mero discorso "economico" (chi non mangia da tanto vuole mangiare il più in fretta possibile, non importa come... anche se è arcinoto che sono i piani a medio-lungo termine i più redditizi) c'è da sottolineare anche l'aspetto biologico: l'ansia, la tensione ecc. sono risposte naturali a uno stato di bisogno (magari indotto dalla stessa ricerca di sicurezza interiore) che però si appoggiano a convinzioni/echi del passato/ideali spesso negativi o comunque complessanti, e di qui il needy verso il gentil sesso.

Condivido  :up:
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: Shark Attack il 26 Febbraio 2011, 16:05:56
grande analisi! Bel lavoro Exp!  :up: mi ritrovo purtroppo nella figura del romantico e sono arrivato a capire che la maggior parte dei miei problemi con le ragazze sia dato, come dici tu, dalla ricerca della madre in ogni ragazza, complice il fatto che sono molto attaccato alla madre. Gli spunti che hai dato per il miglioramento li trovo davvero ottimi, ora non mi resta che metterli in pratica con calma e pazienza ;D.
E che dire.....+1 e articolo proprio da best of!  ;)

Shark Attack
Titolo: Re: Il Needy: una proposta d'analisi
Inserito da: maxcavezzi il 01 Febbraio 2017, 11:54:12
questo post a distanza di ben 7 anni da quando lo lessi la prima volta mi sembra sempre geniale.