Essere o sembrare?

Aperto da TermYnator, 20 Settembre 2024, 11:22:44

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TermYnator

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Anche i ritardatari rientrano dalle vacanze e si trovano a riaffrontare la quotidianità.
E di nuovo si pone un atroce dilemma: come faccio a trovarmi una tipa? Come faccio a farla innamorare?
In questo dilemma una grossa parte della soluzione dipende da come ci si pone, ovvero essere se stessi o sembrare qualcun altro. Vediamo perchè.

I 3 approcci contrapposti
Di fronte a questo problema, ho sempre notato tre categorie di base:
I praticoni, convinti che con la pratica riusciranno a fare qualsiasi cosa.
I razionali, convinti invece che studiando e conoscendo, riusciranno ad ottenere qualsiasi cosa.
E gli arrendevoli, che non fanno nulla perchè "tanto se non sei bello, ricco, alto e famoso, non cucchi"
Vediamo questi tre approcci in dettaglio per dare una traccia strategica per migliorare.

I praticoni.
I praticoni ritengono che l'apprendimento non possa che derivare dalla pratica. Essi quindi cercano situazioni di immersione totale per provare. NAturalmente non possono provare cose che non conoscono. Quindi cercano qualcuno che gli faccia vedere le cose che poi loro rifaranno.
Gia qui è evidente la falla logica dei praticoni: se hanno bisogno di vedere qualcuno in azione per poi copiare, è evidente che il sapere viene prima dell'azione, ma loro non si rendono conto di questo, preferendo vedere ed ascoltare direttamente da un modello piuttosto che capire le dinamiche intrinseche che portano a fare un gesto invece che un altro.
Spesso si accollano ad un amico che ha un minimo di successo per rubargli l'arte, e replicano acriticamente quello che vedono fare dal modello. La strategia è quella di provare sistematicamente le stesse cose per centinaia di volte, senza in realtà arrivare mai a capire il perchè alcune cose funzionano ed altre no. E' noto che prima o poi, chiunque si sbatta per conoscere ragazze trova una ragazza che lo accetti, quindi anche il piú orrido dei praticoni dopo centinaia di tentativi troverà una ragazza.
Da li in poi, tirerà su una marea di scuse per non replicare, perchè si rende perfettamente conto che la sua paura del campo non è mai finita.
Se anche si fornisce ad un praticone un modello per lunghi periodi, egli non diventerà mai realmente indipendente, perchè ciò che copia non entra mai a far parte della sua reale natura. In sintesi, la differenza fra ciò che comunicano e ciò che sentono di essere i praticoni è talmente elevata da farli risultare incongruenti e spesso poco affidabili. POssono sembrare seducenti finchè la ragazza di turno non ci parla 5 minuti e si rende conto che di seducente costoro non hanno nulla. I praticoni sono quindi l'icona del sembrare senza essere e non funzionano sul campo se non in contesti estremamente ristretti dove hanno status.

Gli arrendevoli
La categoria degli arrendevoli è invece perfettamente coerente: a differenza dei praticoni essi sono ciò che sembrano: dei perdenti...
L'arrendevole non combatte: si arrende di default. Non potendo accettare il fatto di essere un perdente a tavolino, l'arrendevole per tutelare la propria immagine adotta qualsiasi luogo comune possa salvargli la faccia. Ad esempio:
- Punta donne palesemente inarrivabili (ad esempio Angelina Jolie) e giustifica il non riuscire a trovarne una che gli piace, perchè quelle che piacciono a lui non riesce nemmeno ad avvicinarle non essendo un attore di Hollywood.
- Sostiene che le donne che piacciono a lui (tipe estremamente vistose nonchè esigenti), non lo filano perchè quel tipo di donna vuole uomini belli, ricchi e famosi.
- Sostiene che gli piacciono solo ragazze di 20 anni e che lui che ne ha ormai 40 è fuori gioco. Da notare che  spesso costoro erano fuori gioco anche a 20, perchè gli piacevano le quarantenni, che non guardano i ragazzini...
- Darwin ha stabilito che lui non ha i requisiti per sedurre, in quanto pelato/ grassoccio/ basso, etc etc etc.
- Nell'ipotesi peggiore, sono tutte troie e lui non si abbassa a parlare con le donne.

L'arrendevole è particolarmente difficile da redimere, perchè spesso ha cicli up, nei quali prende fiducia ed inizia a produrre risultati e cicli down, nei quali invece ricade rumorosamente nella condizione iniziale.
Sono spesso affetti dalla sindrome dell'impostore e tendenzialmente diventano amici confidenti delle donne con cui tentano l'approccio. Per migliorare, necessitano di una persona molto carismatica che li stimoli e gli stia con il fiato sul collo per uscire dal tunnel. Queste persone dovrebbero evitare accuratamente di fare comunella con soggetti come loro, capaci di rinforzare le loro convinzioni limitanti.

I razionali
I razionali sono la mia categoria preferita, perchè riesco a comunicare con loro senza sforzo. Essi si rendono conto che fra il loro stato attuale e quello che si pongono come obiettivo, ci sono delle tappe da percorrere. Talvolta riescono anche a pianificare grossolanamente un percorso efficace (ne abbiamo avuti anche qui sul forum) e grazie all'uso della loro intelligenza trovano la letteratura per migliorare e raggiungere il punto di arrivo.
Talvolta non hanno tempo di fare questa ricerca e si affidano ad un tutor. Ma anche qui, è evidente il concetto di bilancio costi/ricavi tipico delle menti razionali. A mio avviso sono gli unici esseri umani che arrivano al successo in misure statisticamente elevate. E questo in qualsiasi settore essi si affaccino.
I razionali sono l'esempio del cambiamento, perchè riescono a diventare cio che si erano prefissati.
In parole povere, se erano degli sfigati, non cercheranno di sembrare dei fighi rimanendo intimamente sfigati, ma combatteranno contro i mostri interni che li rendono sfigati fino a diventare dei fighi.

Il cambiamento necessario.
Se quindi non si è soddisfatti del proprio successo nelle relazioni, la prima cosa da fare è capire a che tipologia si appartiene, per applicare la strategia migliore al fine di cambiare.
Cambiare non significa stravolgere il proprio modo di pensare, ma semplicemente eliminare determinate concezioni errate. Ad esempio, che "le donne sono tutte troie", o che "se non sei ricco non cucchi" etc etc.

Occorre anche capire quali sono effettivamente i valori che attraggono ed applicarsi per raggiungere punteggi più alti in quei settori. Senza entrare nelle dinamiche complesse dei fattori comportamentali, a titolo di esempio si può prendere il look.
UNa persona che non cura il proprio look per principio, è una persona che non sta stabilendo l'affermazione del se. Egli sta semplicemente ribadendo al mondo di essere un disadattato incapace di analizzare i feedbacks che riceve. Ora pensateci un attimo: per quale motivo una donna dovrebbe prendersi un caso umano? Non lo farà a meno che non sia interessata a qualcosa di particolarmente raro che possiede quell'individuo.
Ad esempio un attore bellissimo che fa la sua scena come trofeo per una donna di scarsa autostima, o un uomo molto ricco che consenta un cambio radicale di vita senza far nulla per una golddigger..

Ora forse capite l'origine di certe credenze: se uno sfigato vede un ricco malconcio, dirà:
"Se quello rimorchia così, bisogna essere ricchi per piacere alle donne".

IN realtà le donne normali quel tipo di uomo non lo guardano proprio. E neanche le goldiggers apprezzano le sue qualità come uomo, perchè di quella persona non interessano ne l'aspetto ne la personalità, ma solo il portafogli. Che è ciò a cui puntano le golddiggers.
La giusta convinzione non è quindi "bisogna essere ricchi per avere donne", bensì
"essere ricchi non serve per conoscere donne ma è fondamentale per rimediare golddiggers"
Un po' diverso no?

Rovesciare il paradigma
Il miglioramento seduttivo non è quindi l'apprendere pseudotecniche vendute a peso d'oro in pacchetti che il marketing modella in base alla fascia di utenza, bensì il decidere di mettere in crisi se stessi per rivedere atteggiamenti, convinzioni e stile di vita. Tale cambiamento ha per scopo quello di far si che l'individuo capisca cosa funziona e modifichi se stesso al fine di riuscirci. In tale processo, tutti coloro che aiutano il candidato in questo percorso sono dei catalizzatori che aiutano e sostengono chi fa il cambiamento. Ma il vero attore è sempre e solo chi vuole cambiare. Per rovesciare il paradigma, non basta quindi cercare di sembrare un seduttore, finendo sempre con il coprirsi di ridicolo, ma esserlo. E per fare questo è necessaria una ferrea volontà di riuscire. Chi possiede questa volontà riuscirà da solo o con un tutor. Chi la possiede a metà, se ha un eccellente Tutor disposto a sacrificare molto del suo tempo ha una possibilità. Chi invece non ha questa volontà, è destinato a morire da solo. E nessuno potrà mai farci nulla...
Ultima modifica: 22 Novembre 2024, 20:12:48 di TermYnator
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