Kurghan's Story III 14) Kurghan e la Lupa

Aperto da TermYnator, 29 Novembre 2024, 23:03:16

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Da quasi tre anni Kurghan non provava emozioni. Tutto gli sembrava eguale a prima ed il suo unico pensiero era la Principessa Shupini. Poi, come sempre senza preavviso, qualcosa cambiò.
Kurghan si recò ad un mega party con tre suoi allievi. Un party indetto per una festività pagana a base di zucche. L'idea di base era di indossare costumi spaventosi. E Kurghan, era un maestro nell'arte del travestimento e del trucco. Si travestì da Uruk Hay, un orco da combattimento.
"Allora, ora cercate di capire le situazioni che avete intorno, guardate le persone, la direzione dei loro sguardi, gli equilibi le relazioni e le aspettative. Avete due occhi, ma dovete vedere a 360 gradi. L'occhio di Rampa (1), vi illuminerà e vi mostrerà la via più facile, quella dove non brillano desideri concreti."
Talvolta Kurghan era criptico con gli allievi. Aveva però ereditato dal suo maestro la capacità di svegliare le coscienze. L'occhio di Rampa è di fatto il terzo occhio, quello sulla psiche, l'occhio dei sensitivi. Quello che vede l'anima e non gli oggetti. E così, kurghan travestito da Uruk Hay, si lasciava portare al guinzaglio dal prediletto TuthanBòste travestito da vampiro in giro per l'enorme discoteca.
Era una parata dimostrativa. Il trucco superiore e la fattezza dei costumi li rendevano i più belli del party e tutti si scansavano per lasciarli passare e per poterli osservare. Kurghan guardava attraverso le sue lenti colorate le persone, scannerizzando l'ambiente in cerca di una emozione. Al terzo giro eccentrico, la incontrò. Sentì il suo sguardo sulla pelle e si girò verso di lei. I suoi due occhi languidi lo fissavano e come un corridoio quello sguardo gli aprì un mondo: il mondo che lei portava dentro di se. La Lupa era un predatore: Scura di occhi e di capelli, slanciata ma femminile nell'aspetto, lo fulminò con uno sguardo. Si seguirono con gli occhi per qualche metro, finchè la strana coppia del vampiro con l'orco al guinzaglio non superò la Lupa.
"Maestro, la Lupa ti ha puntato", disse il Pupillo vampiro.
"Lo so, figliuolo, ti ho insegnato io ad intercettare i desideri negli sguardi, l'ho sentito sulla pelle quello sguardo". Da quel momento in poi, per Kurghan, tutte le persone di quella enorme sala, erano solo ombre scure, come se si fossero spente. C'era una sola luce capace di attrarlo: la Lupa. Kurghan l'avrebbe trovata in mezzo alle dune di un deserto in una notte senza luna, sul fondo oscuro del mare in tempesta o nascosta come uno spillo in mezzo a mille pagliai. La Lupa brillava della stessa luce di Kurghan e Kurghan non potè far altro che piegarsi al potere della Lupa: e così, decise di sedurla.
Erano anni che Kurghan non provava quell'istinto selvaggio e trascentente: la Lupa doveva essere sua. Ma Kurghan non si sarebbe accontentato di un corpo: Kurghan della Lupa voleva l'anima. Perchè quella era la differenza fra la Lupa e tutte le altre donne belle ed avvenenti che c'erano nella sala. Kurghan vedeva la Lupa anche con gli occhi chiusi, mentre le altre erano ombre che si confondevano nel buio. Così, Kurghan si accorse il giorno dopo che dopo 10 anni, quella sera era stato il primo momento in cui non aveva pensato alla Principessa Shupini.
La Lupa era languida e spregiudicata e per la prima volta nella sua vita, Kurghan non seppe cosa fare. Il suo istinto di combattente gli riportò alla mente il ricordo del campo minato. Un posto infido, dove basta mettere un piede nel posto sbagliato per trovarsi a contare gli ultimi secondi di vita mentre dall'arteria femorale, messa a nudo dall'arto staccato, al ritmo dei timpano del Bolero di Ravel, fuoriesce la tua linfa vitale. E piano piano essa finisce e ti ritrovi morto in mezzo ad un campo di grano piangendo per aver posto il piede nel posto sbagliato. Senza un perchè, senza un motivo, per un centimetro che separa la vita dalla morte ti troverai a ricordare le persone che hanno contato per te e quelle che sono passate come petali che galleggiano nel vento. E tutte le volte che Kurghan provava sensazioni forti come quelle che la Lupa gli destò, pensava alla Morte.
Kurghan riteneva che l'eccezionalità delle sensazioni che provava, era la dimostrazione che qualcosa sopravvive alla morte. E per questo, razionalmente Kurghan si chiese cosa avesse quella persona di diverso dalle altre. La Lupa era innegabilmente bellissima, ed univa ad una pelle perfetta l'espressione dell'esperienza e della vita. Ma qualcosa la rendeva diversa. Kurghan pensò per un attimo di aver trovato un'altra immortale. La toccò in un balletto nel quale Kurghan sembrava un colibrì di 93 Kili che volteggia intorno a un fiore. E sentì l'emozione forte, quella della Timida Figura. Kurghan si rese conto che quella persona era gia presente nella memoria della sua esistenza. In qualche modo, in qualche tempo, si erano gia conosciuti. così come era stato per la Principessa Shupini. Kurghan senti la vicinanza, una primordiale intimità. E questa sensazione di confidenza, rese la Lupa l'unica persona presente. Kurghan ora vedeva solo lei. A tratti si lanciarono piccole provocazioni reciproche, come in un gioco fra tigri. Parlarono un po'...
L'orologio iniziò ad indicare le prime potenze del 2 e gli allievi, esausti, chiesero a Kurghan di tornare a casa. Ma sebbene Kurghan fosse con loro, egli sentiva che un ritrovato pezzo della sua anima e della sua storia sarebbero rimasti in quel posto per poi tornare a perdersi di nuovo nel nulla. Voleva saperne di più. Così chiese venia ed andò dalla Lupa per cercare un modo per rivederla, nonostante egli sapesse che nella vita terrena vivessero a molti Kilometri di distanza. Per Kurghan lo spazio non è inferiore al tempo. E sapeva anche che è più facile percorrere lo spazio piuttosto che pretendere di far tornare indietro il tempo. In quanche oscuro meandro dello spazio tempo dovevano essersi incontrati. E kurghan sapeva che ritrovare una persona conosciuta in una precedente vita era la massima fortuna a cui egli potesse aspirare. Per questo guardandola in viso gli sembrava di conoscerla da sempre. Da quel momento, Kurghan perse il senso del tempo e della razionalità. Il suo unico scopo era capire come e perchè, la Lupa facesse parte del suo vissuto. L'occhio di Rampa pianse. Ma Kurghan era di nuovo felice, e Kurghan si sentì di nuovo vivo. Kurghan era di nuovo innamorato. Ma non poteva capire se era più solo di prima, o piuttosto avesse ritrovato la compagna di tutte le sue vite. Kurghan piangeva di dolore ma era felice.
Pochi possono capire. Ma chi capisce sa.
Segue...


(1) Cfr T. Lobsang Rampa: il terzo occhio.
Ultima modifica: 30 Novembre 2024, 18:15:45 di TermYnator
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