Sbloccare la creatività e fantasia

Aperto da ARES_ONE, 14 Dicembre 2022, 23:06:06

Discussione precedente - Discussione successiva

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questa discussione.

ARES_ONE

  • CSI Pro
  • Messaggi: 199
*
Sciao ragazzi, vi scrivo perchè sto cercando un consiglio.
Io sono un tipo molto razionale, devo dire non metodico, ma gran parte della mie esistenza è ruotata attorno a tecnica, tecnologia, meccanica e comunque questioni che danno poco spazio ad interpretazioni fantasiose e alla creatività fine a se stessa\ludica. Se cio mi porta un certo vantaggio nell'approccio a vari problemi e situazioni quotidiane tuttavia mi porta anche ad essere svantaggiato quando si tratta di relazioni umane, o quando c'è da parlare e risultare creativi, brillanti, magari lasciarsi andare e tirare fuori un po' di scemaggine, ecco in quel caso mi sento piuttosto legato e irrigidito.
Onestamente credo sia più una questione del tipo "mi sento a disagio a tirare fuori quel lato di me quandi lo sotterro per bene per evitare di farmi dare dello stupido essere giudicato male".
Quindi come mi approccio a questo problema? Mi rendo conto che per me risolverlo sarebbe fare un gran salto di qualità in tutti gli ambiti della vita perchè mi toglierebbe un bel peso di dosso.

Grazie per l'attenzione.
ARES.
"Mettersi le penne nel culo non fa di te una gallina." Tyler Durden,Fight Club.

BabyBlue

  • CSI Pro
  • Messaggi: 73
*
We  ;)

Se il " problema" è quello di sbloccare la creatività e diventare anche un pò più sciolto, ti consiglio improvvisazione teatrale, o comunque qualcosa di artistico che ti  stimoli quella parte un pò istintiva e giocherellona che abbiamo e che si perde crescendo

BB

ARES_ONE

  • CSI Pro
  • Messaggi: 199
*
Citazione di: BabyBlue il 15 Dicembre 2022, 22:05:30
We  ;)

Se il " problema" è quello di sbloccare la creatività e diventare anche un pò più sciolto, ti consiglio improvvisazione teatrale, o comunque qualcosa di artistico che ti  stimoli quella parte un pò istintiva e giocherellona che abbiamo e che si perde crescendo

BB

Ci sta ed è una cosa che appena posso mi va di fare, a prescindere dallo scopo, perchè reputo una gran figata haahah
Però li non mi farei problemi a fare lo scemo, sono li a posta. Ad esempio ad Halloween ti ricordi le boiate che tiravo fuori in merito al costume ecc hahaaha una dietro l'altra  :lol: è nella vita di tutti i giorni quando devo interpretare me stesso che mi pianto  :uglystupid:

Comunque prorio ieri sera ho avuto un' epifania, se vedo che funziona nel lungo termine la condivido qui, che magari è d'aiuto ad altri. :)
"Mettersi le penne nel culo non fa di te una gallina." Tyler Durden,Fight Club.

CrazyHorse

  • SI-Moderator
  • Messaggi: 2.187
*
Citazione di: ARES_ONE il 14 Dicembre 2022, 23:06:06
Sciao ragazzi, vi scrivo perchè sto cercando un consiglio.
Io sono un tipo molto razionale, devo dire non metodico, ma gran parte della mie esistenza è ruotata attorno a tecnica, tecnologia, meccanica e comunque questioni che danno poco spazio ad interpretazioni fantasiose e alla creatività fine a se stessa\ludica. Se cio mi porta un certo vantaggio nell'approccio a vari problemi e situazioni quotidiane tuttavia mi porta anche ad essere svantaggiato quando si tratta di relazioni umane, o quando c'è da parlare e risultare creativi, brillanti, magari lasciarsi andare e tirare fuori un po' di scemaggine, ecco in quel caso mi sento piuttosto legato e irrigidito.
Onestamente credo sia più una questione del tipo "mi sento a disagio a tirare fuori quel lato di me quandi lo sotterro per bene per evitare di farmi dare dello stupido essere giudicato male".
Quindi come mi approccio a questo problema? Mi rendo conto che per me risolverlo sarebbe fare un gran salto di qualità in tutti gli ambiti della vita perchè mi toglierebbe un bel peso di dosso.

Grazie per l'attenzione.
ARES.

Ciao collega mod  :)
Credo che dovresti dare il giusto spazio ad attività che in un certo modo aiutano a "sbloccare" quel lato creativo di noi. In questo ci sono diverse arti: dalla musica alla pittura,a giochi di strategia come gli scacchi. La creatività non è nient'altro che  una forma di intelligenza. Una qualità fondamentale. Però credo che nel tuo caso ci sia anche un altro aspetto da non sottovalutare e cioè il fatto che temi il giudizio. Questo in un certo senso ti blocca. Romano Battaglia diceva che "i pensieri sono come le onde del mare: vanno, vengono, si increspano, spumeggiano, si infrangono, svaniscono".

Unico modo che hai per sbloccare questa parte di te è iniziare a tirare fuori quella creatività per poi constatare che si okay gli altri ti possono anche giudicare come stupido...ma sei ancora vivo e il loro giudizio resta come quell'onda, la lasci passare non ti scalfisce ;)
-Per richieste di moderazione clicca QUI-

Astruso

  • Biografo ufficiale di seduttori, artisti e capi di stato
  • CSI Pro
  • Messaggi: 43
*
Citazione di: ARES_ONE il 14 Dicembre 2022, 23:06:06
Sciao ragazzi, vi scrivo perchè sto cercando un consiglio.
Io sono un tipo molto razionale, devo dire non metodico, ma gran parte della mie esistenza è ruotata attorno a tecnica, tecnologia, meccanica e comunque questioni che danno poco spazio ad interpretazioni fantasiose e alla creatività fine a se stessa\ludica. Se cio mi porta un certo vantaggio nell'approccio a vari problemi e situazioni quotidiane tuttavia mi porta anche ad essere svantaggiato quando si tratta di relazioni umane, o quando c'è da parlare e risultare creativi, brillanti, magari lasciarsi andare e tirare fuori un po' di scemaggine, ecco in quel caso mi sento piuttosto legato e irrigidito.
Onestamente credo sia più una questione del tipo "mi sento a disagio a tirare fuori quel lato di me quandi lo sotterro per bene per evitare di farmi dare dello stupido essere giudicato male".
Quindi come mi approccio a questo problema? Mi rendo conto che per me risolverlo sarebbe fare un gran salto di qualità in tutti gli ambiti della vita perchè mi toglierebbe un bel peso di dosso.

Grazie per l'attenzione.
ARES.






Questa che vedi è La Vocazione di San Matteo, un celebre dipinto del Caravaggio.
Avrai senza dubbio notato le espressioni dei personaggi, a metà strada fra lo spavento e lo stupore, San Matteo che indica se stesso, quasi a dire: "Io? Stai dicendo a me?"
È ovvio che per rappresentare quelle espressioni, estremamente umane, se non addirittura quotidiane, serva una grande empatia e un grande estro creativo...  Tutto vero, bisogna essere dei grandi creativi per fare dei capolavori.

Bene, adesso prova ad osservare di nuovo il dipinto, ma da un punto di vista totalmente razionale. Noterai un'enorme presenza di razionalità, ai limiti del parossismo... Le ombre si proiettano in modo geometrico e la luce si affievolisce in modo proporzionale alla lunghezza della stanza, la persiana socchiusa segue una prospettiva angolare perfettamente disegnata. Sembra il lavoro di un'ingegnere civile, altro che un pittore...

La creatività e la razionalità sono due rotaie dello stesso binario.

Le più grandi conquiste della Scienza, dal XVII Secolo sino ad oggi, sono nate quasi tutte per caso, dall'osservazione creativa della realtà da parte di persone assai razionali, vedi il famoso aneddoto della mela di Newton ma potremmo citarne a bizzeffe, da Tesla fino ai grandi scienziati del medioevo arabo.

L'eccesso di razionalità è quasi sempre indice di una personalità tendenzialmente ansiosa. Non ha nulla a che vedere col mestiere o con la professione che si svolge, né con il percorso di studi che si ha scelto di intraprendere. Le persone molto razionali tendono a sopprimere la propria ansia seguendo delle procedure e dei processi logici pre-stabiliti, in questo modo eludono l'indeterminatezza e il rischio, che sono appunto la principale fonte di ansia. Il prezzo da pagare è che si perde il contatto con la creatività... Ma la creatività è anch'essa un principio razionale: ci permette di trovare soluzioni improvvisate a minacce inattese. Altrimenti, la razza umana si sarebbe già estinta ai tempi del mesolitico.

Dunque... Come si può "aumentare" la creatività? La risposta secondo me è semplicissima: coltivandola.

Anzitutto, bisogna giocare molto. Non importa a cosa, però bisogna ritagliare degli spazi nella propria quotidianità in cui si gioca. Poi, bisogna affidarsi alla curiosità (elemento comune sia ai poeti che agli scienziati, fra l'altro...) perché la combinazione fra gioco e curiosità è simile allo stato mentale di un bambino, che è per definizione un soggetto estremamente creativo dal momento che non ha ancora sviluppato il principio di causalità.

Ok, ma come si fa tutta 'sta roba nella vita di ogni giorno?

La prossima volta che vai a fare la spesa, gioca.  O0
Fai finta che non sei solamente un tizio che sta andando a comprare uova, farina e latte, bensì un agente segreto che sta dando la caccia ad una misteriosa razza di alieni che si è infiltrata nella società degli esseri umani. Agirai in segreto e senza parlare con nessuno.
Stai facendo la spesa? Sì. Stai cacciando degli alieni? Sì, ma per gioco.
Allora ti metti ad osservare le altre persone e pensi: "Chi tra loro potrebbe essere un alieno?" allora guardi la persona che sta comprando i pomodori e pensi a come si chiama o che lavoro potrebbe fare, poi guardi un signore anziano che pesa i broccoli e pensi chissà questo signore cosa fa nella vita o quanti amici ha e così... Ma poi, all'improvviso, boom! Vedi un tizio che sta comprando quattro casse d'acqua minerale... Perché lo fa? Chi potrebbe essere? Perché? E allora immagini la vita di questa persona e fai partire migliaia di ipotesi. Forse è un pericoloso latitante che sta rifornendo il suo covo segreto? Forse è un fanatico della sopravvivenza e vuole accumulare molte provviste? O forse... È un alieno! Il suo organismo è incapace di digerire cibi solidi e dunque deve sciogliere in acqua dei misteriosi cibi liofilizzati... L'ipotesi potrebbe stare in piedi.

Ecco... Giocando – esattamente come fanno i bambini - sviluppi empatia (per fingere di essere un agente segreto e per studiare di nascosto le persone, occorre empatia, cioè mettersi nei panni degli altri) e creatività, ovvero "immagini" cose che non esistono e che cozzerebbero col principio di razionalità: gli alieni, se davvero esistono, di certo non fanno la spesa all'Eurospin.

Questa forma mentis che si attiva durante un gioco, è la stessa mentalità che hanno gli scrittori, i registi e gli attori quando si impegnano in processo creativo. Tanto più ci si "addestra" giocando, tanto più la creatività si rafforza.

Poi, sull'imparare davvero a far ridere la gente in modo sagace o diventare degli abili conversatori, beh, per quello ci sono i corsi di Termynator  8)
Non essere giù perché la tua donna ti ha lasciato: ne troverai un'altra e ti lascerà anche quella

-C. Bukowski

TermYnator

  • Gran Maestro
  • Administrator
  • Messaggi: 12.218
*
Citazione di: Astruso il 06 Marzo 2023, 20:21:58
Poi, sull'imparare davvero a far ridere la gente in modo sagace o diventare degli abili conversatori, beh, per quello ci sono i corsi di Termynator  8)

Devo dire che i tuoi ultimi post, con tanto di grafica sono molto belli. Quest'ultimo è particolarmente interessante: quindi fra le righe scrivi che dal momento che il gioco è creatività, smettendo di essere bambini si smette di essere creativi perchè non si gioca più.
Ci devo riflettere...

:up:
- Vuoi informazioni sui miei corsi di seduzione? -
- Vuoi mandarmi un   messaggio? -
- Per richieste di moderazione clicca QUI -

AlterEgo

  • CSI Pro
  • Messaggi: 1.962
*
Ciao Ares. Ti direi intanto di non farti problemi a raccontare di queste tue attività alle fanciulle che conosci. Sono attività che non molti fanno ed è già curioso e interessante trovare qualcuno chi vi si dedica.
Oltretutto potrebbero venir fuori diversi filoni narrativi che partono da un semplice bullone e arrivano a raccontare di quando da bambino raccoglievi bulloni per costruire un'astronave spaziale e partire alla conquista delle galassie  :)

Concordo con Astruso nel dire che alla base di tutto c'è il gioco e che possiamo immaginare tanti scenari attorno a noi nella nostra vita quotidiana.  :)


.\ /.
-----


Snake

  • CSI Pro
  • Messaggi: 620
*
Citazione di: Astruso il 06 Marzo 2023, 20:21:58




Questa che vedi è La Vocazione di San Matteo, un celebre dipinto del Caravaggio.
Avrai senza dubbio notato le espressioni dei personaggi, a metà strada fra lo spavento e lo stupore, San Matteo che indica se stesso, quasi a dire: "Io? Stai dicendo a me?"
È ovvio che per rappresentare quelle espressioni, estremamente umane, se non addirittura quotidiane, serva una grande empatia e un grande estro creativo...  Tutto vero, bisogna essere dei grandi creativi per fare dei capolavori.

Bene, adesso prova ad osservare di nuovo il dipinto, ma da un punto di vista totalmente razionale. Noterai un'enorme presenza di razionalità, ai limiti del parossismo... Le ombre si proiettano in modo geometrico e la luce si affievolisce in modo proporzionale alla lunghezza della stanza, la persiana socchiusa segue una prospettiva angolare perfettamente disegnata. Sembra il lavoro di un'ingegnere civile, altro che un pittore...

La creatività e la razionalità sono due rotaie dello stesso binario.

Le più grandi conquiste della Scienza, dal XVII Secolo sino ad oggi, sono nate quasi tutte per caso, dall'osservazione creativa della realtà da parte di persone assai razionali, vedi il famoso aneddoto della mela di Newton ma potremmo citarne a bizzeffe, da Tesla fino ai grandi scienziati del medioevo arabo.

L'eccesso di razionalità è quasi sempre indice di una personalità tendenzialmente ansiosa. Non ha nulla a che vedere col mestiere o con la professione che si svolge, né con il percorso di studi che si ha scelto di intraprendere. Le persone molto razionali tendono a sopprimere la propria ansia seguendo delle procedure e dei processi logici pre-stabiliti, in questo modo eludono l'indeterminatezza e il rischio, che sono appunto la principale fonte di ansia. Il prezzo da pagare è che si perde il contatto con la creatività... Ma la creatività è anch'essa un principio razionale: ci permette di trovare soluzioni improvvisate a minacce inattese. Altrimenti, la razza umana si sarebbe già estinta ai tempi del mesolitico.

Dunque... Come si può "aumentare" la creatività? La risposta secondo me è semplicissima: coltivandola.

Anzitutto, bisogna giocare molto. Non importa a cosa, però bisogna ritagliare degli spazi nella propria quotidianità in cui si gioca. Poi, bisogna affidarsi alla curiosità (elemento comune sia ai poeti che agli scienziati, fra l'altro...) perché la combinazione fra gioco e curiosità è simile allo stato mentale di un bambino, che è per definizione un soggetto estremamente creativo dal momento che non ha ancora sviluppato il principio di causalità.

Ok, ma come si fa tutta 'sta roba nella vita di ogni giorno?

La prossima volta che vai a fare la spesa, gioca.  O0
Fai finta che non sei solamente un tizio che sta andando a comprare uova, farina e latte, bensì un agente segreto che sta dando la caccia ad una misteriosa razza di alieni che si è infiltrata nella società degli esseri umani. Agirai in segreto e senza parlare con nessuno.
Stai facendo la spesa? Sì. Stai cacciando degli alieni? Sì, ma per gioco.
Allora ti metti ad osservare le altre persone e pensi: "Chi tra loro potrebbe essere un alieno?" allora guardi la persona che sta comprando i pomodori e pensi a come si chiama o che lavoro potrebbe fare, poi guardi un signore anziano che pesa i broccoli e pensi chissà questo signore cosa fa nella vita o quanti amici ha e così... Ma poi, all'improvviso, boom! Vedi un tizio che sta comprando quattro casse d'acqua minerale... Perché lo fa? Chi potrebbe essere? Perché? E allora immagini la vita di questa persona e fai partire migliaia di ipotesi. Forse è un pericoloso latitante che sta rifornendo il suo covo segreto? Forse è un fanatico della sopravvivenza e vuole accumulare molte provviste? O forse... È un alieno! Il suo organismo è incapace di digerire cibi solidi e dunque deve sciogliere in acqua dei misteriosi cibi liofilizzati... L'ipotesi potrebbe stare in piedi.

Ecco... Giocando – esattamente come fanno i bambini - sviluppi empatia (per fingere di essere un agente segreto e per studiare di nascosto le persone, occorre empatia, cioè mettersi nei panni degli altri) e creatività, ovvero "immagini" cose che non esistono e che cozzerebbero col principio di razionalità: gli alieni, se davvero esistono, di certo non fanno la spesa all'Eurospin.

Questa forma mentis che si attiva durante un gioco, è la stessa mentalità che hanno gli scrittori, i registi e gli attori quando si impegnano in processo creativo. Tanto più ci si "addestra" giocando, tanto più la creatività si rafforza.

Poi, sull'imparare davvero a far ridere la gente in modo sagace o diventare degli abili conversatori, beh, per quello ci sono i corsi di Termynator  8)


Bel post, complimenti Astruso!
La parte che ho amato di più, è quella relativa al giocare creando immagini/storie sulle persone che ci capita di incontrare nella nostra vita, in maniera casuale.
E' un'attività che faccio in maniera casuale, e infatti a volte passano mesi da un evento all'altro; proprio per questo infatti, voglio dar loro una certa continuità, magari miscelando il tutto con i temi trattati nei libri che sto leggendo in quel momento.
"Kept you waiting, huh?"

JBGrenouille

  • CSI Pro
  • Messaggi: 1.390
*
Citazione di: TermYnator il 07 Marzo 2023, 14:01:20
Devo dire che i tuoi ultimi post, con tanto di grafica sono molto belli. Quest'ultimo è particolarmente interessante: quindi fra le righe scrivi che dal momento che il gioco è creatività, smettendo di essere bambini si smette di essere creativi perchè non si gioca più.
Ci devo riflettere...

:up:

Il punto che sottolinei e' davvero interessante, son d'accordo con te. E mollo pure io +1 ad Astruso

Che poi, in teoria, nella societa' attuale un adulto che gioca (e, per esteso, fa il bambino) non e' visto in una luce positiva. Spesso, e' visto come segno di immaturita'.
Prova ne sia che questo genere di uomni viene bollato come "eterno Peter Pan"...

ARES_ONE

  • CSI Pro
  • Messaggi: 199
*
Citazione di: Barrett.51 il 06 Marzo 2023, 11:13:25
Ciao collega mod  :)
Credo che dovresti dare il giusto spazio ad attività che in un certo modo aiutano a "sbloccare" quel lato creativo di noi. In questo ci sono diverse arti: dalla musica alla pittura,a giochi di strategia come gli scacchi. La creatività non è nient'altro che  una forma di intelligenza. Una qualità fondamentale. Però credo che nel tuo caso ci sia anche un altro aspetto da non sottovalutare e cioè il fatto che temi il giudizio. Questo in un certo senso ti blocca. Romano Battaglia diceva che "i pensieri sono come le onde del mare: vanno, vengono, si increspano, spumeggiano, si infrangono, svaniscono".

Unico modo che hai per sbloccare questa parte di te è iniziare a tirare fuori quella creatività per poi constatare che si okay gli altri ti possono anche giudicare come stupido...ma sei ancora vivo e il loro giudizio resta come quell'onda, la lasci passare non ti scalfisce ;)

Credo che tu abbia centrato il problema, quando ci si sente sotto giudizio è facile  cessare di sentirsi liberi che è una di quelle cose necessarie a far volare l'immaginazione. Da qualche settimana sto scoprendo l'incredibile potere del "chi se ne frega" lo applicherò anche a questo aspetto della vita.


:up:
Citazione di: AlterEgo il 10 Marzo 2023, 16:35:45
Ciao Ares. Ti direi intanto di non farti problemi a raccontare di queste tue attività alle fanciulle che conosci. Sono attività che non molti fanno ed è già curioso e interessante trovare qualcuno chi vi si dedica.
Oltretutto potrebbero venir fuori diversi filoni narrativi che partono da un semplice bullone e arrivano a raccontare di quando da bambino raccoglievi bulloni per costruire un'astronave spaziale e partire alla conquista delle galassie  :)

Concordo con Astruso nel dire che alla base di tutto c'è il gioco e che possiamo immaginare tanti scenari attorno a noi nella nostra vita quotidiana.  :)


Ciao AlterEgo, lo faccio e devo dire che molte apprezzano, alcune addirittura si stupiscono, come una ragazza architetta che ho conociuto in spiaggia l'altro giorno. E' rimasta sinceramente stupita da una creazione che le ho fatto vedere (una sveglia sismica).
La parte più difficile è creare un raccontino che non risulti una lezione di scienze e che al contempo non lasci buchi.
Oppure
"Mettersi le penne nel culo non fa di te una gallina." Tyler Durden,Fight Club.