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Aperto da JeanCloud 2.0, 23 Maggio 2019, 18:39:35

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JeanCloud 2.0

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Buonasera amici marpioni, per gli amanti delle psicotope riporto qua una situazione vissuta da un mio amico e riportata su un forum di psicologia. gli ho detto che avrebbe potuto scriverla qua sul forum, ma forse si preoccupa a iscriversi, si può capire... la riporto io così come l'ha scritta lui, se volete dare un parere.

Questa è la prima volta che scrivo un post in un forum ma leggendo il suo articolo e alcune risposte ho sentito il bisogno di condividere anche la mia storia.
Ho conosciuto questa ragazza una sera dopo aver suonato in un locale, inizialmente non sapevo nulla di lei, ci seguivamo su instagram senza mai esserci visti di persona, aggiunti casualmente attraverso amicizie comuni. Quella sera però la intravedo tra il pubblico e penso tra me e me, "eppure l'ho già vista", una volta a casa vedo in una storia che era proprio lei, quindi decido di scriverle. Da subito, non dimenticherò mai che il rapporto è nato con una complicità e un interesse reciproco che non avevo mai e sottolineo, mai sperimentato prima in vita mia. Era come se lei fosse connessa a me, dietro ogni ragionamento c'era una conferma nelle sue risposte che sembrava aver pescato all'interno della mia mente.
Nella mia situazione, single da 3 anni, non mi son più legato a nessuna in questo periodo, ho visto in lei una luce. Il problema di veder troppa luce è che rischi di perdere la vista, così successe. Dietro ogni suo gesto c'erano delle piccole avvisaglie della realtà dei fatti, io però non riuscivo a coglierlo. Dopo nemmeno 5 giorni che ci sentiamo via chat, le propongo di vederci, lei accetta e passiamo una serata assieme. All'interno di essa, io riconfermai tutte le mie impressioni, molto brillante, sensuale, empatica, intelligente, sensitiva, spirituale e affettiva. Mi sentivo rapito e in un momento in cui mi sentii più coinvolto, la baciai. Subito subito, lei non sembrava aver apprezzato, io rimasi un attimo incerto, non voleva altri baci, ma mi teneva le mani, allo stesso tempo, iniziò a raccontarmi di episodi della sua vita di auto-lesionismo, di tentativi di suicidio, di maltrattamenti da parte di partner passati, di un'infanzia e un'adolescenza molto difficili. Ad un certo punto, nel fiume dei suoi discorsi, tutti nel mentre lei stava di fronte a me tenendomi le mani, dissi a me stesso, che probabilmente dietro questa incoerenza c'era la paura che io probabilmente volessi più di quanto lei potesse darmi per quanto mi conosceva. Di conseguenza, recitai quelle che furono sia le parole magiche sia la firma per la mia futura condanna, "ascolta, guarda che io non ho bisogno di te per stare bene, la mia vita funziona già così, se te la senti ci frequentiamo, se no abbiamo passato una bella serata". A questo punto, lei si sciolse, incomincio a baciarmi in maniera appassionata, mi diceva di essersi liberata dal peso delle mie aspettative. Mi abbraccio forte e iniziò ad essere molto spinta sul piano fisico. Ci salutammo quella sera con baci molto appassionati e da quella sera, ci vedemmo per tre sere di fila.
La terza sera però, ci fu un altro indizio che io non colsi, mi raccontò la storia del suo ex, una storia complicata che è terminata con un aborto, un ragazzo che a detta sua la guardava con gli occhi dell'odio, che nello stesso modo in cui l'amava la odiava subito dopo, che dopo averla messa in cinta la aveva abbandonata ed era andato all'estero. Che lei dopo l'aborto si era sentita in colpa, marcia dentro e questa sensazione la faceva dissociare dalla realtà a volte. Tutte questo era capitato appena 2 mesi prima, per questo, mi disse, che le aspettative di una possibile relazione che le si eran figurate dopo il mio bacio la avevano fatta diventare reticente, ma dopo la mia frase "non ho bisogno di te", si era sentita compresa e libera di questo peso. Il tutto era condito da baci, momenti di comprensione e una sessualità molto vorace che mi stava mangiando totalmente e a cui io mi stavo facendo cullare e tormentare allo stesso tempo.
Inizia la nostra relazione, la volta dopo lei viene a dormire a casa mia e sembra provocarmi di continuo, mi bacia e mi provoca sessualmente quasi in maniera ingiustificata, non si riusciva quasi a parlare e nelle cose che mi diceva e faceva sembrava riuscire a soddisfare tutti quei desideri che io avevo sempre avuto con le mie partner passate. Addirittura mi chiedeva, se lei fosse migliori di altre partner e di rispondere sincero. Questa era un'altra cosa da me richiedeva sempre massima sincerità, diceva di esser stata tradita in passato sulla fiducia e che non voleva più rivivere questa esperienza. Spesso mi chiedeva "dimmi cosa pensi", in maniera quasi insistente quasi a non riuscire a vivere nel dubbio che io non stessi pensando a lei.
Dopo 2 settimane, la prima autosabotazione, dopo una serata passata con dei suoi amici, mi rivela che uno degli amici presenti era innamorato in passato di lei e che erano stati assieme e che da quel momento son sempre stati legati. Io li per li, non ci vedo nulla di male, però mi confessa che lui si è arrabbiato quella sera del fatto che ci fossi anche io e che lei avrebbe dovuto chiedergli prima il permesso per farmi venire. Ho cercato di farle capire che certi discorsi non li fa un amico, ma una persona che sente di avere un controllo su un'altra persona. Finiamo in macchina a parlare e lei mi confessa di essersi baciata con un altro ragazzo qualche giorno prima, un altro ragazzo con cui era stata in passato e con cui era finita in maniera incerta e che vederlo le serviva per capire se io fossi davvero importante. Io le chiesi se avesse avuto davvero bisogno
di baciarlo per capirlo, lei mi dice che in quel momento non riusciva a capire ed era confusa ma che era certa di aver capito che ora voleva stare con me. Io ero combattuto, sapevo di aver di fronte una persona instabile che dopo 2 settimane mi aveva tradito, mentito e per giunta nel furore del momento che doveva essere quello più intenso. Mi lasciai convincere, però le dissi che tutto questo è un sintomo di qualcosa che cova dentro e che dovrebbe farsi dare una mano per capire che cosa le causa questa instabilità.
Viene a dormire a casa mia, nei giorni seguenti tutto sembra essersi sistemato da parte sua, sembra esser tornata la ragazza premurosa, attenta, sensibile e innamorata di me. A volte addirittura mi chiama amore la notte o durante i momenti più intimi, io non corrispondo queste parole e lei me lo fa notare tutte le volte. Un giorno io cerco di indagare su quanti partner avesse avuto, mi racconta di storie assurde, uomini molto grandi, uomini complicati, uomini di mezza età, diversi ragazzi, diversi ragazzi diventati poi amici. Tutto questo sommato al fatto che lei possiede una rete di ragazzi che sente frequentemente e anche di ragazzi nuovi che le scrivono. Io le chiedo, "ma a questi ragazzi nuovi, parli di me? sanno della mia esistenza?" lei mi risponde a volte si, a volte no. Mi dice che non lo fa perché non capisce cosa vogliono, lei si descrive come una ragazza molto spirituale e aperta a nuove conoscenze, mi spiega che tutti sono dotati di un'armonia dentro di loro e lei è affascinata da questo fatto. Io le dico che è tutto molto bello e nobile da parte sua ma è importante capire anche cosa vogliono le altre persone da lei, di cercare di tutelarsi e che tutti questi "uomini della tua vita" sembrano adempiere più ad una funzione per te, piuttosto che interessarti come persone in se stesse. In tutto questo avevo paura di esserci in mezzo anche io, ma in quel momento, credevo davvero alle sue parole, credevo davvero di essere privilegiato.
Qualche settimana dopo, iniziò un periodo di litigate, uscivamo assieme da praticamente un mese e qualche giorno, il suo umore era sembra più instabile, incerto. A volte mi chiamava dicendomi di avere un attacco di panico, una volta andai a prenderla e la portai a sfogarsi su delle colline e a parlare. Mi faceva sentire importante anche in questo, come se potessi salvarla dai suoi demoni interiori. Solo che non vedevo dove stavano davvero. Cominciava un po' a pesarmi a volte questo ruolo perché non si parlava di altro che dei suoi problemi, delle sue angosce, delle sue ansie, questi erano i discorsi. Quando non si parlava di questo, ci si spostava su un lato sessuale molto spinto, dove ogni cosa che lei diceva sembrava davvero misurata per la mia libido. Un giorno si presentò a casa mia totalmente eccitata, dicendomi di voler fare fuoco e fiamme, il problema è che io invece ero molto stanco, rifiutai l'offerta e le dissi che se voleva avremmo potuto vederci un film, fare quattro chiacchiere, lei reagì malissimo. Mi disse che non lo sarebbe mai aspettato da me, che non avrei dovuto rifiutarla proprio in quella giornata in cui si sentiva così disponibile nei miei confronti, dopo tutto quello che aveva passato. Io le spiegai che per me era molto di più di tutto questo, ma era come parlare ad uno spettro, non era presente, aveva perso tutto il valore che aveva per se stessa. Si fermò a mangiare da me ma per tutta la sera non faceva altro che provocarmi ancora, forse davvero per provare a se stessa di esistere. Verso tarda sera mi concessi ma non all'atto completo e notai che fu tutto molto strano, quasi come un'abbuffata da parte sua. Più volte avveniva un po' il contrario, lei mi provocava, mi si avvicinava, mi toccava, mi portava sul punto di non capir più nulla e poi si ritraeva, dicendomi che ora non se la sentiva più. Tutto questo era ciclico e da una parte mi frustrava, dall'altra mi faceva impazzire ancora di più perché nel momento in cui poi io mi rassegnavo all'idea di non far nulla lei mi si concedeva nella maniera più totale. Era un perverso rituale che inizialmente attribuivo ad una scarsa conoscenza reciproca ma dopo, nel suo reiterarsi ha cominciato a stufarmi. Glielo feci notare, lei si mostrò un po' sorpresa dalla mia uscita, mi chiese addirittura scusa, ma poi nei giorni a seguire, la cosa non cambiò di molto.
Una sera mi disse che il suo ex, quello dell'estero e dell'aborto, sarebbe tornato in Italia. Mi ha sempre parlato di lui come se fosse certa di non volerlo più rivedere e magicamente mi dice che si sarebbero rivisti per parlare, mi diceva che aveva bisogno che lui si mostrasse pentito ammettendo i suoi errori nei suoi confronti. Una volta ammesse le sue colpe lei si sarebbe potuta sentire libera. Tutto questo mi aveva ferito, pensavo di essere riuscito io, da solo a toglierle questo peso. Non riuscivo ancora a cogliere di essere anche io vittima della tela di ragno, di essere solo un tappabuchi emotivo. Quella stessa sera, è molto strana, nella sua sessualità è strana, sembra sbrigativa, quando finiamo prende il telefono e si mette a rispondere a note vocali con amiche e amici. Noto che sembra piuttosto concitata nel rispondere ad un ragazzo, le chiedo chi sia questo ragazzo e di raccontarmi un po' la sua storia. Lo conosceva da nemmeno una settimana, grazie ad instagram e già sapeva tutti i suoi problemi e gli dava consigli su cosa fare. Nella mia mente si era formata una parola "interscambiabilità" nella sua vita tutto era interscambiabile, mi sembra assurdo, lei era da me, ci eravamo appena concessi il momento massimo di intimità possibile ed ora presa e coinvolta nell'intimità di problemi di questo ragazzo, nel parlarne aveva una luce negli occhi. Commentai in maniera sarcastica con "tutti gli uomini della tua vita", lei se la prese e mi disse che non potevo capire questo suo lato, io le chiesi solo di spiegarmi che motivo ci fosse per questo ragazzo di essere così vicino a lei al punto da confidarsi tutto questo, se si fosse mai chiesta cosa volesse, lei mi rispose addirittura che per lei oltre che a esserci un'amicizia con questo ragazzo, che lo avrebbe visto volentieri faccia a faccia. Rimango stupito, dentro di me, mi sento inutile e senza valore, però non lo voglio dare troppo a vedere, cerco di convincermi che quello sbagliato sono io, è una ragazza aperta e io nella mia chiusura non riesco a capirla ma che devo accettarla così com'è. Dormiamo assieme quella notte, però rimane nell'aria un sapore un po' amaro che non ci fa parlare molto anche la mattina seguente.
Nel pomeriggio, le scrivo chiedendole scusa per i miei modi lei mi risponde dicendomi che è colpa sua e che è a causa del suo ex che è tornato e aggiunge che fino a che non l'avrebbe visto avrebbe preferito stare da sola. Mi teneva lontano. Io assecondai questa sua decisione, per quanto mi facesse male, fino a che, la sera stessa, mi chiamò per dirmi se potevamo vederci, che le mancavo, che voleva far cose sconce con me. Io le dissi che poco prima mi aveva detto che voleva star da sola, che era confusa e che era giusta che lei stesse in questo momento delicato da sola. Lei mi disse "ma lo vedi no? già adesso ti ho chiesto di vederci" un po' come a volermi dire che lei in realtà, sa quello che vuole, e quella cosa sono io. Io dentro di me, stupidamente ora lo ammetto, ma non avevo dubbi a riguardo, sapevo che comunque il cerchio si sarebbe sempre chiuso con me al centro. Tuttavia, quella sera le dissi, "guarda, ora è tardi ormai, se vuoi ci vediamo domani, ti invito a cena da me, ti cucino qualcosa, scegli tu che farò la spesa apposta", lei insiste ancora nel vederci prima provocandomi e poi gettandomi li per li un ultimatum a mo di monito, come se fosse o stasera perché l'ho deciso io o niente, dicendomi "io voglio adesso, poi domani sera potrei non essere nella condizione giusta visto che il giorno dopo mi vedrei con il mio ex", io non cambio idea e smorzo con una battuta.
Il giorno dopo, dopo un primo pomeriggio in cui tutto è normale, di punto in bianco sparisce, non la sento per tutto il giorno, fino a sera quando mi dice di essere con il suo ex, che si sono visti anticipatamente per risolvere e che mi avrebbe chiamato per spiegarmi dopo averlo salutato. Rimango in ansia per tutta la notte, alle 2 ancora nessuna notizia, la chiamo e mi risponde con un messaggio dicendomi che non se la sentiva di parlarmi, non se la sentiva di dirmi nulla perché io avrei dovuto saperlo che non si sarebbero detto cose semplici. Le rispondo con una domanda "io ci sono ancora nella tua vita?" lei mi risponde "certo" e mi saluta. Il giorno dopo non la sento per quasi tutta una giornata, mi son ritrovato in uno stato di ansia totale, questo è il mio problema, non sopporto di esser messo da parte così, di vivere in una situazione di incertezza simile. La vado a cercare dai suoi, nessuna notizia finché non mi chiama e mi dice essersi baciata con il suo ex e di aver passato la notte a dormire da lui. Qua esplodo ed appendo il telefono dopo diversi insulti, non potevo tollerare un simile trattamento, me lo sono detto tutto il giorno. Le bugie, il tradimento, la manca di rispetto, poi però, la sera, dopo innumerevoli sue chiamate, rispondo, parliamo, vado da lei. Le dico che questo è frutto di un suo problema che ha nelle relazioni, che sento che ha bisogno di una mano, non sono qua per perdonarti, le dico, ma per dirti che sto cercando di vederti come una persona che non sta bene, vuota dentro, per cui tutte le emozioni che prova e i pensieri che fa pesano come delle piume e che quindi con un soffio volano via. Lei mi dice che però si sentirebbe in colpa a stare ancora con me, che nemmeno con questo suo ex vuole stare e che le mancherò tanto ma che è finita. Le avrò chiesto innumerevoli volte di restare e di non andare ma alla fine, se n'è andata, dopo avermi baciato, scende dalla macchina e se ne torna a casa. Il giorno dopo, da bravo stupido le scrivo che mi manca, mi risponde che anche io le manco e decidiamo di vederci il giorno dopo, quando ci vediamo le dico che ancora ero disposto a capirla e a prenderla per mano e portare avanti assieme questa situazione assieme. Tuttavia, mi risponde che lei nel pomeriggio si era vista ancora con il suo ex, che si erano baciati ancora, io mi son sentito ancora una volta ferito nel profondo, messo da parte, svalorizzato. Però tuttavia, questo mi aveva dato una bella scrollata, più di così non potevo fare, la riportai a casa e nonostante ci stessi molto male la salutai.
Pensavo di cominciare a star meglio, quando mi richiamò, dopo 3 giorni, in lacrime, dicendomi che le mancavo, che provava qualcosa per me, che voleva saper come stavo. Il sottoscritto, prende la macchina e si fa trovare sotto casa sua, pronto a farsi respingere l'ennesima volta dietro la frase più inconsistente del 21esimo secolo "voglio imparare a stare da sola per poter star bene con gli altri". L'ennesimo rifiuto, dopo avermi chiamato, dicendomi che le mancavo, dopo una mia richiesta di spiegazioni mi risponde dicendomi di essere incasinata. Lascio perdere, torno a casa, cerco di rifarmi, smetto di seguire le sue storie su instagram, mi faccio un giro in bicicletta, dopo 4 giorni mi scrive messaggi dicendomi che mi vuole bene, che le manco, io non casco nella trappola e le auguro di star bene in futuro, di trovare la propria strada. Dopo altri 2 giorni, ancora mi chiama dicendomi che le manco, io qua, commetto l'ennesimo sbaglio, dicendole che visto che la mancanza è reciproca allora proviamo a frequentarci in maniera sana, come due persone che si conoscono da poco e poi vedendo come va e come si sta. Lei mi dice che le va bene, mi dice che le premeva sapere se io ci fossi ancora per lei, qua me lo aveva persino dichiarato, quale fosse il suo vero intento, io però sono stato cieco all'evidenza. Le rispondo che per me lei c'è, che io cercavo di vedere anche il lato oscuro della sua luna e che cercavo di capirla e accettarla. Ci proponiamo di sentirci e vederci se ne abbiamo voglia. Lei mi confessa che si sta distruggendo la vita, che ha fatto "altre cazzate" e io dentro di me mi sento ancora morire, penso ancora di non valer nulla se in così poco tempo già è finita con altri. Ci salutiamo, le chiedo se potevamo vederci il giorno dopo, lei mi dice che avrebbe dovuto studiare. Non insisto. Il giorno dopo provo io a chiamarla, stando appunto al nostro recente accordo, tuttavia non mi risponde e mi dice che era con una sua amica. Mi rendo conto che quell'accordo forse tutto una farsa che dietro quella chiamata non c'era che l'ennesimo tentativo di cibarsi della mia devozione nei suoi confronti, il perverso ciclo del riempire il frigo e poi lasciare il cibo a marcire dentro per poi buttarlo. Lasciai correre, soffrendo molto, in tutti queste settimane non ho fatto altro che pensare ai momenti intensi, abbandonandomi alla triste consapevolezza che questa intesa, questa complicità, questa attenzione, questa importanza, questa intimità, questa sensualità per quanto nate da semi perversi hanno contaminato la mia anima e la mancanza del loro sapore mi lascia svuotato, afflitto e disperato nel pensare al fatto che in futuro o già al presente qualcun altro condivide con lei tutto questo. 4 giorni dopo mi scrive ancora, però dopo qualche messaggio, con frequenza molto dilatata, smetto di rispondere, consapevole che non c'è più presente con me, ho perso la mia funzione per lei e quindi il suo interesse nei miei confronti.
Ora sono passati una decina di giorni da quell'ultimo scambio di messaggi. Dentro di me so che non ero io a causare questo suo comportamento, che più mi mostravo disponibile, comprensivo e affettuoso, più lei mi svalutava, mi maltrattava e mi tradiva. So che probabilmente la tiene più agganciata questo suo ex per il modo maltrattante e ambivalente che ha nei suoi confronti.
Tuttavia, ancora adesso, fatico a darmi pace, scusi il papiro ma mi è servito anche un po' da sfogo.
Ha consigli?

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Ha beccato una che usa l'amore fisico per sentirsi amata sopperendo a mancanze d'amore che probabilmente hanno origine nella sua tenera infanzia.
Il terrore di essere abbandonata le fa provare un attaccamento razionale nei confronti di persone che le danno affetto. Tale attaccamento diventa emozione solo quando lei pensa che queste persone stiano per sfuggirle.
In quel caso va in crisi, sta male, ed è disposta a tutto per avere la certezza di essere amata. Potrebbe odiarsi in quei momenti, ritenendosi una persona incapace di poter essere amata, e per questo arrivare all'autolesionismo. Ma questo deve dirlo uno psicologo, io mi limito alle considerazioni proprie del mio settore di competenza.
Appena si rende conto che è amata, le passa la botta emotiva e ricomincia il suo percorso di ricerca di qualcuno che la ami. Percorso che si ferma quando trova qualcuno che ricostruisce la relazione che probabilmente l'ha resa così: lei ama lui/lei, ma l'oggetto dell'amore ricambia parzialmente alternando momentio di rifiuto. Tipica RMP...

Non ha abbastanza polso per redimerla: dovrebbe imporsi, e non lo fa. Dovrebbe avere ritmi che stupiscono lei, ed invece lei va tre volte più veloce di lui. Non ha metodo, è spento. Il consiglio è abbandonare, non ha i mezzi per redimerla. Se me lo mandi, ci faccio una chiacchierata via skype.

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Citazione di: JeanCloud 1.9 il 23 Maggio 2019, 18:39:35
iniziò a raccontarmi di episodi della sua vita di auto-lesionismo, di tentativi di suicidio, di maltrattamenti da parte di partner passati, di un'infanzia e un'adolescenza molto difficili.

mi raccontò la storia del suo ex, una storia complicata che è terminata con un aborto, un ragazzo che a detta sua la guardava con gli occhi dell'odio, che nello stesso modo in cui l'amava la odiava subito dopo, che dopo averla messa in cinta la aveva abbandonata ed era andato all'estero.

Questi due punti mi sembrano alquanto rilevanti, la tipa dopo solo pochi giorni di frequentazione racconta tutte queste cose molto intime e molto negative... non mi sembra una cosa tanto sana... Capisco se le racconta dopo qualche mese ma in questo caso mi sembra indicativo di una persona che non è ancora uscita da queste cose e che anzi tenta di tirar dentro il tuo amico.

Citazione di: JeanCloud 1.9 il 23 Maggio 2019, 18:39:35
mi confessa di essersi baciata con un altro ragazzo qualche giorno prima, un altro ragazzo con cui era stata in passato e con cui era finita in maniera incerta e che vederlo le serviva per capire se io fossi davvero importante.

mi racconta di storie assurde, uomini molto grandi, uomini complicati, uomini di mezza età, diversi ragazzi, diversi ragazzi diventati poi amici.

Donzella alquanto incerta...


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