Frullato di pensieri

Aperto da Ghemon Sword, 21 Luglio 2014, 01:04:28

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LegioneStraniera

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Provo a dire la mia.

L'inerzia gioca il suo ruolo una volta che "il comportamento" si è strutturato. Ovvero poi va da sé. Diventa abitudine.
Non ha l'ottimo artista alcun concetto
c'un marmo solo in sé non circonscriva
col suo superchio, e solo a quello arriva
la man che ubbidisce all'intelletto.

CrazyHorse

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Io penso che sia una questione di ambiente in cui si cresce...non esiste nessuna forza esterna o superiore..esistiamo solo noi e la mente....in natura avviene più o meno la stessa cosa che accade con gli uomini...prendete i gatti per esempio o i cani. prendete un cane e mettetelo fin da piccolo con un cane aggressivo e quando sarà grande non riuscirà a dosare la propria rabbia e sarà enormemente timido.

lo stesso accade a noi..le famiglie spesso sono composte da genitori nevrotici, la società italiana e in particolare la scuola non permettono a quelli anche più giovani di me di poter esprimere se stessi..ma la cosa che trovo più demotivante è il fatto che spesso in certi ambienti ( come la scuola appunto) non è concesso esprimere la propria creatività. Quanto la scuola investe in attività creative( attenzione parlo di attività creative..non di calcio)? Voi mi direte cosa c'entra questo con la seduzione? c'entra eccome secondo me..perché se trasportiamo l'esempio del cucciolo alla scuola automaticamente si nota come un ragazzo non possa esprimere se stesso...
se invece una persona crescesse in un ambiente che permette di dare sfogo alla propria personalità e  propria creatività..magari da grande sarebbe un pittore un po' ubriaco ma sicuramente trombante ;)

Spetterebbe quindi a chi sta intorno  a noi nei primi anni di vita impostare bene il nostro cammino..ma in realtà questo non accade per tutti..e ci ritroviamo a costruircelo più avanti negli anni partendo da zero..ma alla fine crescere non solo si può ma si DEVE! :)







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JulianDigennaro

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Citazione di: TermYnator il 23 Luglio 2014, 10:47:24
Confondi causa ed effetto. In realtà gli individui reagiscono secondo una unica direttrice primaria: sopravvivere.  Per spingere l'individuo a fare le cose giuste per sopravvivere senza necessariamente avere esperienza,  la natura ha prodotto in noi due meccanismi il dolore ed il piacere.

Hai perfettamente ragione quando dici che la forza motrice primordiale sia la Sopravvivenza, lo do assolutamente per scontato quando parlo di Piacere e Dolore.


Citazione di: TermYnator il 23 Luglio 2014, 10:47:24
Basta infatti parlare con un qualsiasi psicologo per sentirsi spiegare la causa dell'inespressività di molti timidi: più ci si esprime, più si rischiano giudizi/interpetazioni da parte di soggetti terzi.
I timidi, per problemi soggettivi imparano quindi a nascondere la loro espressività per vivere meglio.
Ossia non provare dolore, pur non riuscendo sempre a provare piacere.

Tuttavia non ti accorgi che, con parole diverse, hai detto la stessa cosa che ho spiegato io precedentemente (peccando di sintesi, magari).
Prendendo lo stesso esempio che hai fatto tu, quindi il Timido, possiamo notare chiaramente come la stessa difficoltà nell'esprimersi per paura di essere giudicato che hai menzionato, si può tradurre in maniera molto semplice nel discorso che ho affrontato io circa l'inerzia.

Il timido evita di esprimersi poichè, nonostante il disagio, si trova in una condizione di equilibrio tale che il fare un passo troppo avanzato per raggiungere il piacere (imparare ad esprimersi maggiormente) gli causa un disagio maggiore di quello che subisce restando nella sua condizione di "timido".

Quindi, sostanzialmente, con parole diverse stiamo esprimendo lo stesso concetto :)

Citazione di: TermYnator il 23 Luglio 2014, 10:47:24
L'inerzia c'entra quindi poco e nulla, e sicuramente non può configurarsi come "forza motrice" della psiche.

L'inerzia qui c'entra tutto, purtroppo, poichè nonostante si tratti di una forza (poichè agisce su di te) non è catalogabile come forza motrice, poichè non è attiva ma passiva.
In poche parole l'inerzia non è una forza sulla quale puoi agire direttamente, come invece si fa con il Piacere ed il Dolore, piuttosto è classificabile come una resistenza, in quanto influisce generando attrito che ti trattiene dallo spostarti dalla tua condizione di equilibrio attuale.

Citazione di: LegioneStraniera il 23 Luglio 2014, 11:39:13
Provo a dire la mia.

L'inerzia gioca il suo ruolo una volta che "il comportamento" si è strutturato. Ovvero poi va da sé. Diventa abitudine.

Corretto, a tutti gli effetti l'inerzia è ciò che genera quello che comunemente viene chiamata zona di comfort.



TermYnator

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#18
Citazione di: JulianDigennaro il 23 Luglio 2014, 12:30:47
Tuttavia non ti accorgi che, con parole diverse, hai detto la stessa cosa che ho spiegato io precedentemente (peccando di sintesi, magari).
Prendendo lo stesso esempio che hai fatto tu, quindi il Timido, possiamo notare chiaramente come la stessa difficoltà nell'esprimersi per paura di essere giudicato che hai menzionato, si può tradurre in maniera molto semplice nel discorso che ho affrontato io circa l'inerzia.

Il timido evita di esprimersi poichè, nonostante il disagio, si trova in una condizione di equilibrio tale che il fare un passo troppo avanzato per raggiungere il piacere (imparare ad esprimersi maggiormente) gli causa un disagio maggiore di quello che subisce restando nella sua condizione di "timido".

Quindi, sostanzialmente, con parole diverse stiamo esprimendo lo stesso concetto :)
Ma neanche per idea: il timido non agisce perchè ha gia l'esperienza del dolore legato all'esporsi. Ed a meno che non sia completamente psicopatico o idiota, non farà una cosa che sa essergli nociva.
Allo stesso modo anche il più gran seduttore è soggetto ad inerzia in quanto non farà mai ciò che fanno i morti di seghe nel momento in cui arrivasse un tizio a dirgli "guarda che si fa così"
Il suo vissuto lo porta ad agire in un certo modo e definire il suo vissuto (ovvero la sua esperienza)  come una forza"inerziale" che distacca dal provare piacere è assolutamente fuorviante e falso come appena dimostrato.
Inventarsi una "forza di inerzia" significa inventarsi piè pari cure per la forza di inerzia e tutto un sottofondo esoterico che in un contesto che si basa su dati va attentamente sconfitto.
Ne più ne meno teorizzazioni quali la LAU o altre amenità...
Ultima modifica: 23 Luglio 2014, 18:46:53 di TermYnator
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Citazione di: TermYnator il 23 Luglio 2014, 18:38:05
Ma neanche per idea: il timido non agisce perchè ha gia l'esperienza del dolore legato all'esporsi. Ed a meno che non sia completamente psicopatico o idiota, non farà una cosa che sa essergli nociva.

Perchè si diventa timidi? Da quanto ho capito, lo si diventa per non provare dolore in alcune situazioni (tattica del "mi faccio piccolo, non parlo e va sempre tutto ok"). Il dolore di cui stiamo parlando è quindi di natura fisica oppure psicologica (giudizio). Escludiamo il dolore fisisco per il momento.

Come fa un timido stufo di essere tale a diventare una persona "normale"? Nel momento in cui tenterà di far venire fuori l'espressività nel contesto in cui soffre sarà inibito dal fatto che sa, che quella azione sarà per lui nociva.

Ma un altra domanda che mi pongo è: perchè un timido ha così tanta paura di essere giudicato?

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LegioneStraniera

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Citazione di: Emix il 24 Luglio 2014, 22:48:26
Perchè si diventa timidi? Da quanto ho capito, lo si diventa per non provare dolore in alcune situazioni (tattica del "mi faccio piccolo, non parlo e va sempre tutto ok"). Il dolore di cui stiamo parlando è quindi di natura fisica oppure psicologica (giudizio). Escludiamo il dolore fisisco per il momento.

Come fa un timido stufo di essere tale a diventare una persona "normale"? Nel momento in cui tenterà di far venire fuori l'espressività nel contesto in cui soffre sarà inibito dal fatto che sa, che quella azione sarà per lui nociva.

Ma un altra domanda che mi pongo è: perchè un timido ha così tanta paura di essere giudicato?



Non lo sa, è un'aspettativa

Infatti come dici tu è paura. Ovvero un'aspettativa di sofferenza.
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Citazione di: Emix il 24 Luglio 2014, 22:48:26
Perchè si diventa timidi? Da quanto ho capito, lo si diventa per non provare dolore in alcune situazioni (tattica del "mi faccio piccolo, non parlo e va sempre tutto ok"). Il dolore di cui stiamo parlando è quindi di natura fisica oppure psicologica (giudizio). Escludiamo il dolore fisisco per il momento.
Come fa un timido stufo di essere tale a diventare una persona "normale"? Nel momento in cui tenterà di far venire fuori l'espressività nel contesto in cui soffre sarà inibito dal fatto che sa, che quella azione sarà per lui nociva.
Ma un altra domanda che mi pongo è: perchè un timido ha così tanta paura di essere giudicato?
La timidezza può derivare da moltissimi fattori, sia educativi, sia adattativi, sia addirittura patologici in casi particolarmente gravi (sindrome di asperger).
La timidezza può derivare da un contesto repressivo nei confronti di determinati modo di esprimersi così come può partire da una mancanza di riferimenti espressivi, o (S. di asperger) dal mancato riconoscimento delle espressioni altrui e conseguentemente al non saper come rispondere. Anche le pressioni bullistiche possono però stroncare la propositività sociale di un soggetto. Tutti questi comportamenti generano una sorta di timore di relazionarsi e conseguentemente un atteggiamento schivo ed introverso.
Tale atteggiamento genera adattamenti che vanno dallo scegliersi (o lasciarsi scegliere) da particolari gruppi di persone per le quali la timidezza non è un fattore discriminante. Va da se che tali espedienti siano tesi a fuggire quanto possibile la sofferenza (psicologica) ed il rifiuto, e costituiscano l'esperienza del soggetto. Tale soggetto, se spostato, tenderà a ricreare un contesto simile a quello di provenienza perchè per esso, quello è il contesto nel quale può vivere senza problemi.

Se ne esce sostituendo l'esperienza del soggetto con altre, ottenute attuando i comportamenti che egli non ha mai imparato ad attuare. Cosa non facile perchè non è facile agire su componenti comportamentali radicate per anni. Il che significa che ci vogliono mesi, se non anni (come chi ha fatto il percorso ADM dall'inizio alla fine sa bene).
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