ditemi la vostra studenti

Aperto da Dally85, 24 Settembre 2009, 13:30:43

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Dally85

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Digerisco i C&B, digerisco i flake, digerisco gli iod..
Ormai ho imparato a non far dipendere la mia autostima da nessun tipo di evento esterno.
C'è solo una cosa su cui devo lavorare, perchè proprio mi condiziona.
Gli esami universitari.
Non è che io sia il più gran studente del mondo eh, mi piace fare festa e uscire a rimorchiare (ma va? :) )..
E' poi vero che il caso gioca un ruolo importante nella riuscita degli esami.
E' poi vero anche che la facoltà a cui sono iscritto è quella con il più alto numero di fuoricorso.

Eppure quando faccio una magra figura a un esame la cosa mi tocca un po'..troppo..
Da quest anno sarò anche fuoricorso.

insomma i miei problemi sono: 1) affrontare la situazione di imbarazzo durante un esame andato male
                                        2) gestire le varie domande "quanti esami ti mancano?" "quando ti laurei?" ecc

Che poi certe volte vengono fatte in maniera del tutto normale e non ci do troppo peso, altre assumono quasi forma di shit test.
E' un po' come se una ragazza ti chiedesse "quanto guadagni?" o "quando è che otterrai la promozione?".

Si insomma forse è proprio qui che faccio l'errore, cioè considerare l'università come un lavoro e come tale un parametro essenziale per misurare il successo di un individuo.

Mi piacerebbe sapere che ne pensate, se vi trovate in situazioni simili e come le gestite.
BANNATO

Andre7

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Citazione di: Dally85 il 24 Settembre 2009, 13:30:43
Ormai ho imparato a non far dipendere la mia autostima da nessun tipo di evento esterno.

Ti prego dimmi come hai fatto !  ::)

Citazione di: Dally85 il 24 Settembre 2009, 13:30:43
insomma i miei problemi sono: 1) affrontare la situazione di imbarazzo durante un esame andato male
                                         2) gestire le varie domande "quanti esami ti mancano?" "quando ti laurei?" ecc

Ecco che da solo ti sei dato la risposta:

Citazione di: Dally85 il 24 Settembre 2009, 13:30:43
Si insomma forse è proprio qui che faccio l'errore, cioè considerare l'università come un lavoro e come tale un parametro essenziale per misurare il successo di un individuo.

Se consideri l'università come una PRIORITà e quindi ha il primo posto nella tua scala dei valori, è una scontata conseguenza che il fatto di non rendere come vorresti ti faccia sentire un po giù e demoralizzato.
D'altronde è la cosa più importante per te ora no?!
Quindi il tuo obiettivo sarebbe ottenere buoni risultati, che se non arrivano ti fanno sentire un mezzo fallito.

-My Opinion-  ;)

Dally85

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#2
Citazione di: Andre7 il 24 Settembre 2009, 13:42:46
Ti prego dimmi come hai fatto !  ::)

Tempo e visione realistica della vita :)

Citazione
Se consideri l'università come una PRIORITà e quindi ha il primo posto nella tua scala dei valori, è una scontata conseguenza che il fatto di non rendere come vorresti ti faccia sentire un po giù e demoralizzato.
D'altronde è la cosa più importante per te ora no?!
Quindi il tuo obiettivo sarebbe ottenere buoni risultati, che se non arrivano ti fanno sentire un mezzo fallito.

-My Opinion-  ;)

Forse mi sono espresso male..non è che sia una priorità..
D'altra parte se lo fosse mi impegnerei al max trascurando il resto ed otterrei sempre ottimi risultati.
Solo nella nostra cultura il lavoro (e lo studio) sono visti come massima realizzazone di un individuo, per cui lo status che un individuo ha, il ruolo che ricopre in società è dato dal suo lavoro.
Ora so che è una visione sbagliata però non si può negare che sia così.

Quindi non è una priorità per me ma in genere lo è per gli altri..nello specifico ragazze visto che l'argomento del forum è questo.. :)
Una delle cose che una ragazza si chiede per prima è che fai nella vita e se hai successo in quello che fai, questo credo sia indiscutibile.


Ultima modifica: 24 Settembre 2009, 14:12:14 di Dally85
BANNATO

Acqua

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Citazione di: Dally85 il 24 Settembre 2009, 13:30:43
Si insomma forse è proprio qui che faccio l'errore, cioè considerare l'università come un lavoro e come tale un parametro essenziale per misurare il successo di un individuo.

Mi piacerebbe sapere che ne pensate, se vi trovate in situazioni simili e come le gestite.
Cadi a fagiuolo perchè proprio oggi ho dato l'ULTIMO esame della mia carriera universitaria.
Penso di essere un ottimo studente, e tutto quello che ho fatto è basato su un solo principio: la motivazione.
Se quello che studi ti piace non c'è voto che tenga. Una volta ad un esame mi feci abbassare il voto da 30 a 29 per puro sberleffo al docente, che ancora si chiede il perchè di una cosa del genere.

La maggior parte delle persone tendono a pensare che si studi in funzione degli esami, mentre è l'esatto opposto. L'esame è una forma di verifica, atta a burocratizzare (documentare, quantificare, oggettivizzare) il fatto che hai studiato.
E' un po' la stessa cosa che capita quando si va a rimorchiare per scrivere un bel report, invece di scrivere report per imparare a rimorchiare. In altre parole, l'ansia da prestazione nasce dallo scambiare il fine con il mezzo.

Vuoi una soluzione 'semplice'? Studia di più.

Motivazione vs. Validazione. Tutto qua. ;)

Il sollevato,
Acqua

Whenever you find yourself on the side of the majority, it is time to pause and reflect. - M. Twain
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Naddolo

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Citazione di: Acqua il 24 Settembre 2009, 18:02:11

Se quello che studi ti piace non c'è voto che tenga.

Beh, forse il problema è proprio qui: un conto è studiare cose che piacciono, un'altro cose che ci fanno schifo; nel secondo caso, che d'altronde coinvolge la stragrande maggioranza degli studenti, si pone il problema. Difficile rendere al massimo nel secondo caso; ma spesso si può e si deve fare ugualmente.

Io penso che una prima regola sia non far dipendere l'immagine che abbiamo di noi stessi dai voti che prendiamo agli esami; so che non è facile; io stesso agli inizi del percorso universitario mi chiedevo : perchè io 27, e quel tipo là 30? ho forse qualcosa in meno? quindi, alle volte, è possibile farsi influenzare; sopratutto se è ancora incerto il giudizio che abbiamo di noi stessi; se devo dirla tutta, ho eliminato i miei problemi nel momento in cui ho iniziato ad inanellare una serie di voti tutti vicino al 30, riuscendo con il tempo a diminuire di molto anche i tempi di studio; a questo ovviamente si affiancava una consapevolezza sempre crescenti dei miei mezzi intellettuali, messa in gioco sopratutto qualche anno fa mediante il mio cimentarmi in "risse intellettuali", che per un periodo cercavo come mezzo di validazione.
In realtà credo il discorso sia simile al percorso che facciamo con le ragazze: all'inizio il piu' minimo fallimento ti fa mettere tutto in dubbio, pensi di non valere abbastanza, e ti arrovelli su cosa hai sbagliato; questo perchè non hai ancora la certezza di poter riuscire; quando ingrani, ed inizi ad ottenere dei successi, inglobi questi nella visione stabile che hai di te stesso; quando riesci sistematicamente, le eventuali sconfitte non intaccano piu' la tua autostima, ma cercherai le cause specifiche che l'hanno determinata, senza per questo angustiarti piu' di tanto.
In definitiva credo che il problema non sia tanto nel fatto che le ragazze (come dice dally) percepiscono i voti che prendi come indice del tuo valore personale; sei tu che lo consideri tale, e percepisce come denigrante nei tuoi confronti il prendere voti non consoni alle tue aspettative; volendo avere una visione generale, è palese che l'avere voti alti ed una carriera universitaria d'eccellenza è solo una tra le tante cose che vengono prese in considerazione dalle ragazze, e di certo non la prima; altrimenti non avremmo schiere di nerd super secchioni che non vedono un pelo di figa nel raggio di 100 miglia; il punto è se tu pensi di valere o meno, e la cosa si rispecchia nel tuo modo di fare. Prima mi stupivo di come persone che mi avevano appena conosciuto sviluppassero subito l'idea che fossi uno estremamente preparato e con una conoscenza "non comune", pur non avendo io detto nulla di che, o parlato di st*onzate; ma questo viene percepito al di là di quello che voglio, per forza di cosa, da come parlo, ed è in realtà piu' palese di quello di quanto di norma pensiamo.
Comunque: se ti pesa non avere voti alti, l'unica strada è sforzarti di migliorare su quella strada; se non ci riesci, convinciti che non tutti siamo tagliati per studiare determinate cose, ed accontentati di non fare peggio di tanti altri, che in determinate circonstanze non è poi neanche male; se una cosa ti fa schifo, riuscire comunque a farla essendo nella media, non è malaccio (a mio avviso).

Nad84

james.mar

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ieri mi sono laureato O0

se le feste di laurea sono come quella di ieri, ho deciso di prendere più lauree  O0

festadanzante

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Citazione di: james.mar il 24 Settembre 2009, 19:09:17
ieri mi sono laureato O0

se le feste di laurea sono come quella di ieri, ho deciso di prendere più lauree  O0


e non ci hai detto niente a noi milanesi, cattivone
che ti facevamo la festa  :coolsmiley: :coolsmiley: :coolsmiley:


auguri

fatti vedere ogni tanto

james.mar

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Citazione di: festadanzante il 24 Settembre 2009, 20:36:48

e non ci hai detto niente a noi milanesi, cattivone
che ti facevamo la festa  :coolsmiley: :coolsmiley: :coolsmiley:


auguri

fatti vedere ogni tanto

grazie grazie, ma sono in erasmus in svezia ;)
quella di ieri a milano è stata solo una toccata e fuga.................ma che toccata  8)

Dally85

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Grazie Nad e acqua, mi ha fatto piacere leggere i vostri punti di vista..
Forse però non sono stato molto chiaro nel descrivere la mia situazione.
Voi parlate di 27 di trenta..
Io studio giurisprudenza, ora mi sono trasferito ma dove studiavo prima anche il solo passare l'esame con il minimo era un successo..
L'essere bocciati non è l'eccezione, con molti prof è la norma e non ci si stupisce se uno sostiente un esame anche 4 o cinque volte..
Per dire quando ho fatto diritto privato l'ho passato al primo colpo con un 21 allo scritto che è diventato 18 all'orale.
Quel giorno siamo passati in 7 a quell'esame..e sapete quanti erano iscritti all'appello? 94 persone....
e di queste una ventina solo sono arrivate all'orale.
Messa così potrebbe sembrarvi una storia di successo ma chi è che andrebbe orgoglioso di dire "ho preso 18 in diritto privato".
E' normale che poi un conto è parlare con un collega e un altro conto che sa bene come gira e un altro è parlare con una ragazza che hai conosciuto in un locale e non fa neppure l'università e ti chiede "quanti trenta hai preso?".

Certo puoi perdere un po' di tempo a spiegarle che già il fatto di non avere l'esaurimento nervoso è un successo.
Puoi spiegarle che a giurisprudenza secondo i dati statistici c'è il maggior numero di fuoricorso.
Puoi spiegarle che studiare un libro di 600/800/1000 pagine e saperlo bene non è uno scherzetto.
Però sembra un patetico tentativo di giustificarsi e qualificarsi.Decisamente non il massimo.

Ovviamente come dice acqua il rimedio è studiare più di così, ma io studio già abbastanza..studio 5/6 ore al giorno..un po' di più sotto esame.Mi sembra di stare nella media insomma.
Studiare di più vorrebbe dire togliere molto tempo a tutta una serie di attività che pure mi interessano.

Il problema è che forse prendo un giudizio a un esame come un giudizio sulla persona e questo è sbagliato.
Devo dire che la cosa mi tocca ancora di più da quando sono nel game.
Si insomma fare l'alfa con le ragazze e mostrare dhv e poi farti vedere dalle stesse ragazze che annaspi per una domanda all'esame è umiliante.
Quando ero sof era regolare..Andava bene così..L'insuccesso era un'abitudine.
Ora invece l'insuccesso è per me da scacciare come la peste :)

In definitiva escludendo il fatto di studiare di più,secondo voi come è possibile riuscire a distaccare la parte scolastica da quella umana?
Soprattutto in concreto come riuscire a reagire agli shit test sull'uni?

Perchè io vedo che molti dicono cose del tipo "beh mi manca tanto però lavoro" "beh mi manca però non ho fretta" ecc..
Che però si fiuta che sono scuse.
Io invece vorrei essere sincero evitandoil più possibile la Dlv..





BANNATO

james.mar

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mi verrebbe da rispondere sinceramente a quest'ultimo post, ma poi sembrerebbe che mi voglia scagliare contro dally  :-*

mi limiterò a dire una cosa molto politically correct:

tasso più alto di fuori corso = corso di studio difficile, è un'equazione sbagliata.
semplicemente giurisprudenza è una facoltà che attira tanti di quei fancazzisti da far paura.
infatti oggettivamente non è una facoltà da annoverare tra le più difficili...IMPO (in my presumptuos opinion).



il neo ingegnere, james.


festadanzante

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#10
dally


io non ho studiato giurisprudenza ma altre cose. Negli studi quando avevo 20 anni forse ero fra i primi 4 o 5 d'Italia nella mia materia e nel mio anno, quindi salgo sulla cattedra del guru :lol: .

Le mie difficolta' erano diverse. Esami difficili erano di 70 pagine, non dovevi imparare niente a memoria pero' magari rischiavi di non capire niente.

Pero' ho conversato con diversi avvocati, anche di successo.
Alcuni lavorano in studi...


c'è gente che fa 12-14 ore al giorno sui codici e sugli incartamenti... durante il lavoro e mi hanno detto che quando studiavano era uguale.
tu lo fai?

se lo fai ... allora devi capire cosa c'è che non va... se non lo fai... prova a farlo e decidi se ne vale la pena. Riesci a divertirti mentre leggi i codici, riesci ad immaginarti in una sala mentre arringhi la folla e collegando commi diversi, fai fesso il giudice? Sogni di essere un avvocato?

Conosci persone che prendono 30 in giurisprudenza?
passa una giornata con loro e cerca di capire come vivono. Se c'è qualcosa di diverso imitali... tutto il mondo è sarge e modellamento.
Conosci persone che vengono costantemente bocciate? guarda i loro difetti e cerca di capire quali hai anche tu... se in un momento della giornata ti viene voglia di indulgere in un vizio, ragiona in maniera competitiva, pensa al tuo amico "da fottere" e immagina che lui si guarda la televisione in quel momento e tu no e quindi all'esame sarai piu' bravo di lui. In questa maniera ti motivi.

Prova a metterti dei paletti, come un videogioco. Il mio obiettivo è diventare piu' bravo di quello che è scarso come me, poi quando lo superi, ti scegli un altro da battere e cosi' via..

Se non fai le stesse cose di uno che prende 30 non sentirti in colpa perchè non ti meriti i loro stessi risultati.
Se fai le stesse cose non sentirti in colpa perchè ci stai provando e quindi sei a posto con la coscienza.
In ogni caso vinci.
Ultima modifica: 24 Settembre 2009, 21:29:59 di festadanzante

festadanzante

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#11
dally

poi ti racconto una cosa che non sai e che ti cambiera' prospettiva.
La maggior parte di quelli che prendono 30 a tutti gli esami, quando vedono uno come te che ha una vita equilibrata e che sa ANCHE divertirsi sai cosa fanno?




ROSICANO!!!!!!!! MA COME DEI MATTI!!!! MA TANTO!!!!!! E PER QUESTO CHE TI GUARDANO CON SUPERIORITA' ... perchè pensano "questo tromba e io no" e per sentirsi meno sfigati fanno i pavoni con i loro successi ... si chiama invidia

tu probabilmente hai una vita migliore di loro ... e cerca bene di capire il prezzo che pagheresti per diventare piu' performante negli studi.

Poi se incontri una HB che giudica il libretto universitario ... uè presentamela. Io preparo gia' il biglietto del treno.

There is no such a thing as a free lunch dicono in economia.
Tutto ha un prezzo.

Lo sai quando stai avendo successo? quando incontri qualcuno che cerca di farti stare male... puntando ai tuoi difetti.
lo sai quando stai avendo insuccesso? quando incontri qualcuno che ti vuole consolare.

fai attenzione che magari certi "shit test" sugli esami  forse non lo sono...  potrebbe anche essere la HB secchiona che pensa di non poterti mai avere e per ripicca ti fa notare i voti. Prova a pensare anche a questo.
Fino a prova contraria gli scapestrati, i bohemien, i ribelli, quelli che lavorano e studiano poco sono MOLTO attraenti perchè piu' liberi rispetto alle convenzioni sociali.  Poi esistono le golddiggers... ma è un altro discorso.

Andare bene all'uni fa DHV solo sulle mamme e sui datori di lavoro.
Ho conosciuto PUA con la terza media che seducevano ragazze laureate.
Il tuo è un finto problema.
Ultima modifica: 24 Settembre 2009, 22:58:05 di festadanzante

Andre7

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Citazione di: festadanzante il 24 Settembre 2009, 22:45:32
Lo sai quando stai avendo successo? quando incontri qualcuno che cerca di farti stare male... puntando ai tuoi difetti.
lo sai quando stai avendo insuccesso? quando incontri qualcuno che ti vuole consolare.
Grande verità !
Ormai se capita che qualcuno mi faccia notare volutamente miei aspetti negativi mi metto a sorridere e dentro di me penso "che sfigato sto qua!".
Però ho una domanda: vale lo stesso discorso anche se chi ti fa notare i tuoi difetti o ti vuole consolare è un amico "fidato" ??

Edward Bloom

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Ciao Dally, da ex studente di giurisprudenza ti capisco bene!
Non preoccuparti della gente che ti fa queste domande, è così perché lo percepiscono come un tuo nervo scoperto, non fosse per l'università magari ne troverebbero un altro su cui far leva. E' la natura dell'essere umano!
Se vuoi migliorare, fallo per te, perché più si è bravi più lavorare e studiare diventa forse impegnativo ma enormememente più piacevole.
Io i primi anni di università ero uno studente normale, avevo la media del 25-26, poi sono migliorato drasticamente da quando ho scoperto lo studio della seduzione, la pnl, e tutto questo mondo, fino a laurearmi col massimo dei voti.
Quello che ho cambiato è stato:

- Approcio più creativo allo studio: mappe mentali, disegni, sottolineature strane, ripetere davanti allo specchio, ripetere parlando di diaframma, mettere a tutto schermo sul monitor una foto in primo piano di scarlett johansson e ripetere guardandola negli occhi. Tutte apparenti cagate che però ti danno la percezione che mentre studi stai anche migliorando come persona e come seduttore, quindi studi più volentieri.
- Ripetere tanto, ad alta voce. L'ho sempre fatto, e fa nettamente la differenza.
- Molto studio in biblioteca, vicino ad altre persone, non più isolato in camera mia.
- Per quanto riguarda il numero di ore di studio, è impossibile paragonare il numero di ore, perché dipendono drasticamente dal tuo metodo. Ad esempio io ho sempre preferito un metodo molto intenso: tappi nelle orecchie, leggo, sottolineo, ripeto, senza la minima distrazione. Così dopo 4-5 ore al giorno sei fritto, non è possibile fare di più. Molti miei amici studiavano 10 ore al giorno, ma meno intensamente, e alla fine ottenevano meno di me. Come in palestra, non serve fare 500 serie di panca piana, meglio farne 4 con un peso molto più elevato.
- Giurisprudenza è una facoltà molto particolare secondo me, perché rispetto ad altre hanno molto peso fattori "umani", relazionali. Non basta saper le cose, devi saperle esporre, saper ragionare, saper resistere a quei professori che ti provocano apposta per innervosirti. Ho visto persone bocciate quasi per sfizio del docente. In altre facoltà c'è un rapporto molto più sereno col docente, vedo ad esempio i miei amici ingegneri. Quindi presta molta attenzione a come ti poni, come parli, come gesticoli, cosa trasmetti. Ma direi che su queste tematiche non avrai problemi!
- Segui SOLO la tua testa. Me l'hanno sempre menata tutti perché dicevano che studiavo poche ore. Arrivavo in biblioteca alle 9 di mattina e molte volte dopo pranzo smettevo di studiare per tutto il giorno. Io sapevo che era il modo giusto, e infatti ha funzionato. Solo tu ti conosci, struttura un tuo metodo personale. Cerca di studiare poche ore ma intensamente. Fregatene di tutti i consigli (soprattutto dei miei!!) ed alabora un tuo metodo. Non ascoltare chi ti condiziona dicendoti che giurisprudenza è facile, difficile, più facile di altre, più difficile di altre: evidente aria fritta. Fai quello che va fatto per il tuo scopo, e lascia parlare gli altri.
- All'esame, devi fregartene del prof. Tu non devi piacergli. Te ne freghi del suo caxxo di voto. Non "entrare nel suo frame", non sentirlo superiore, non lo è. Intanto nella vita non ti servirà a niente uscire con 3 o 4 punti in più o in meno dall'esame di laurea. Ho spesso visto ragazzi frustrati per dei 24. Io ho sempre preso quello che mi davano, e gli ultimi anni hanno iniziato a darmi quasi sempre 30. Anche qui è come con le ragazze, se te ne frega troppo non ottieni buoni risultati. Cerca di conoscere molti avvocati, giudici, professionisti del diritto nella vita privata, vedrai che li toglierai dal piedistallo in cui inconsciamente li poni, vedrai che spesso sono persone con molti limiti da un punto di vista umano, e che pertanto il loro giudizio su di te conta fino a un certo punto.

E ora, vai a studiare! :D

Dally85

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Citazione di: festadanzante il 24 Settembre 2009, 22:45:32
dally

poi ti racconto una cosa che non sai e che ti cambiera' prospettiva.
La maggior parte di quelli che prendono 30 a tutti gli esami, quando vedono uno come te che ha una vita equilibrata e che sa ANCHE divertirsi sai cosa fanno?
ROSICANO!!!!!!!! MA COME DEI MATTI!!!! MA TANTO!!!!!! E PER QUESTO CHE TI GUARDANO CON SUPERIORITA' ... perchè pensano "questo tromba e io no" e per sentirsi meno sfigati fanno i pavoni con i loro successi ... si chiama invidia

tu probabilmente hai una vita migliore di loro ... e cerca bene di capire il prezzo che pagheresti per diventare piu' performante negli studi.

ecco io questo lo capisco..cioè lo so bene..sono cosciente di ciò!Quelli che vedo hanno successo negli studi sono degli automi, isolati da tutti, che si sbattono l'uccello finchè non si rompe.
E' una cosa che li accomuna.Finora non ho conosciuto NESSUNO che rende benissimo negli studi con il quale cambierei la mia vita.

Lo so che l'equilibrio è fondamentale..Lo so che prendere 21 anzichè 27 è un problema solo mio (e che se avessi rinunciato a qualche day 2 o 3 avrei preso anche io il 27).

Sono anche cosciente del fatto che ogni successo richiede un prezzo (D'altra parte basta vedere il prezzo che ho pagato nel game).

Però secondo me non è vero che essere un buon avvocato precluda di realizzarsi in altri aspetti della propria vita.
D'altra parte è risaputo che il diritto studiato all'universtà è ben diverso da quello dei processi.
Sono convinto anzi che dare tutto allo studio mi limiterebbe ancora di più come professionista.
Paradossalmente per un avvocato forse sono più utili le nozioni di rimorchio di quelle di diritto.

Ho conosciuto avvocati di successo che non sapevano neppure la differenza tra un contratto reale ed uno consensuale.

Quindi forse a ben vedere il prezzo speso per studiare delle cose che mi serviranno solo marginalmente non vale la pena di pagarlo.




BANNATO