Ciao a tutti...ieri alla lezione di latino habbiamo fatto una nuova figuta fi latino l'enchufla(sempre che si scriva così)...per farla breve nel mezzo della figura dama e cavaliere si posizionano uno davanti all'altro e la daama guarda dalla stessa parte del cavaliere(culo della dama contro panza del cavaliere per farvi capire) e il cavaliere dopo aver effettuato un cambio mano mette la sua mano destra sulla panza della dama nella zona dell'anca destra...(con la mia mano molto grande le arrivo con le dita all'ombelico..anke lei non é altissima...) a le prime volte sta posizione mi faceva arrossire...adesso mi lascio orendere e la cosa passa in secondo piano(e ballo.meglo)...in disco come posso diminuirr l'imbarazzo? Visto che io di solito anche le figure che prevedono una jotevole vocinanza fisica tendo a stare piu staccato perche sono un filo timido...come fare?
La timidezza deve scomparire.
Un seduttore, o un puah, non può permettersi di essere timido.
La timidezza ti bloccherà quando devi andare ad un tavolo di 5 donne a conoscere quella che ti piace, ti bloccherà quando dovrai toccare la ragazza con la quale ci provi, ti bloccherà quando dovrai darle un bacio quando meno se lo aspetta, ti bloccherà quando il tuo gruppo di amici sarà bloccato in una decisione e tu dovrai prendere il controllo e da lupo guidare il gregge.
Esposizione.
Prova e riprova e riprova.
Esponiti allo stimolo stressogneo e pian piano incorrerai nell'abituazione, processo attraverso il quale il tuo cervello capirà che è inutile attivarsi per una situazione statisticamente non pericolosa.
Ringraziamo l'evoluzione che ci ha fornito questo metodo.
Anche io una volta ero molto timido, e attraverso l'esposizione, l'abituazione e un processo di crescita alla scoperta delle mie palle, ora non mi intimidisco più di fronte a nulla.
PS. hai mai pensato di muovere la tua mano verso punti più strategici? Farle provare benessere quando la tua mano calda e sicura le tocca quel posto che è molto vicino a ciò per quello siamo nati? Fossi in te aspetterei che la tua amica sia abbastanza recettiva e di buon umore e (dando per scontato che tu in lei in quanto maschio con le palle avrai fatto nascere buone rappresentazione come sicurezza in te, mistero, unicità) aspetterei di avere la mano ad una temperatura piacevole, e poi penserei di lasciarla lì qualche secondo in più del necessario o di fare strade pericolose mentre la togli e la metti. Ma solo se vedi che la ragazza è recettiva, se la prendi in una brutta giornata potrebbe non starci. Questa mossa è un all-in, insomma. Può far nascere molta attrazione o farti passare per un tamarro che usa il ballo per provarci, dipende dalle premesse. Ma io ci proverei ;)
Rev, non voglio divertirmi a fare il guastafeste, ma la ricetta che proponi al nostro giovane praticante mi sembra un tantino troppo "advanced" : presuppone una confidenza, e una capacità di leggere i feedback provenienti dalla donna, e quindi, in buona sostanza, un' esperienza, che lui non ha.
La lotta contro la timidezza va inquadrata in un processo di crescita generale, grazie al quale aumenta la confidenza nei nostri mezzi, non può certo esaurirsi nel provare a casaccio le cose di cui abbiamo paura.
Se sei un istruttore di palestra, e ti si presenta il classico niubbo con due braccia come stuzzicadenti e un torace da pollo affamato, non puoi metterlo alla panca piana e dirgli "vai oltre i tuoi limiti, solleva questo bilanciere con 100 chili !" , perchè la barra gli sfonderà le costole.
Analogamente, al praticante aspirante seduttore, non puoi proporre un compito che palesemente non può fare, tipo andare a gestire un set di 5 donne in disco, o instaurare un dialogo fisico con un target come quello che hai proposto.
Ciao.
S.
Io quando sono fuori...tendo a fare da leader nel gruppo...il punto é che se la ragazza non mi é intima o conosce te da parekkio...io non riesco...ad esempio in disco...con una sconosciuta non oso come al corso..dove ballo sempre con la stessa dama...bho sarò fatto male io...ma mi stupisco se due sconosciuti ballano in disco e stanno appiccicati...io non riesco
Citazione di: gio94b10 il 04 Dicembre 2013, 12:39:38
Io quando sono fuori...tendo a fare da leader nel gruppo...il punto é che se la ragazza non mi é intima o conosce te da parekkio...io non riesco...ad esempio in disco...con una sconosciuta non oso come al corso..dove ballo sempre con la stessa dama...bho sarò fatto male io...ma mi stupisco se due sconosciuti ballano in disco e stanno appiccicati...io non riesco
Non sei l'unico, e ho esattamente 10 anni più di te.
Per cui lavoraci ora, dopo ti sarà molto più facile. Non metterti fretta e inizia dalle piccole cose come suggerisce Shark.
Citazione di: gio94b10 il 04 Dicembre 2013, 12:39:38
Io quando sono fuori...tendo a fare da leader nel gruppo...il punto é che se la ragazza non mi é intima o conosce te da parekkio...io non riesco...ad esempio in disco...con una sconosciuta non oso come al corso..dove ballo sempre con la stessa dama...bho sarò fatto male io...ma mi stupisco se due sconosciuti ballano in disco e stanno appiccicati...io non riesco
E' un problema comune a tutti quelli completamente a digiuno di esperienze, cosa alla tua età abbastanza comprensibile (c'è gente di 25 anni o più che non ha mai baciato una ragazza). Ci sono passato anche io, come molti altri. Tutti quelli (compreso me) che non hanno avuto determinate esperienze nel periodo in cui è normale ed auspicabile averle, tipo il primo bacio a 14-15 anni, di lì le prime storielle, fino alla prima scopata a 17-18 anni, non hanno sviluppato una serie di skills, anzi, diciamo abilità, per non abusare termini americani, tra cui, in particolare, la capacità di comunicare con le donne attraverso canali diversi dal verbale (sguardi, tono di voce, instaurazione di dialoghi fisici), e quindi, in maniera speculare, di interpretare i messaggi non verbali, spesso segnali davvero sottili, lanciati dalla donna.
E in questo tipo di comunicazione, le donne sono assai più abili e sofisticate di noi. Tant'è che spesso si sentono ragazze dire "ma che aspetta quello a farsi avanti, è tonto !" , oppure "ma che devo fare, tirargliela in faccia?", pensando di aver inviato messaggi di una evidenza solare, che invece, se uno non possiede il giusto bagaglio di esperienze, non sono evidenti proprio per nulla! Questo tipo di comunicazione si affina con l' esperienza, tant'è che, ai tempi della scuola media, dai 10 ai 13 anni, ricordo, quando ci piaceva una ragazzina, le si chiedeva "ti metti con me?" ;D Cosa che invece, dai 14-15 anni in avanti, non si fa più, ma si fissa un appuntamento, ci si guarda negli occhi, e con un pò di imbarazzo, ci si bacia, dapprima in modo un pò goffo, poi via via più sicuro al crescere di età ed esperienze.
Chi tutte queste esperienze, arrivato alle soglie dei 20 anni, come te, e anche come me, non le ha vissute, deve fare tutto da capo. E' un pò come trovarsi in un paese straniero e non conoscere la lingua. Con lo studio e con la pratica, si può anche arrivare a impararla meglio di un madrelingua, ma finchè non si possiede quel minimo di studio e di pratica per capire e farsi capire, si è isolati, tagliati fuori : gli altri parlano, e tu non capisci niente. E' pertanto indispensabile un recupero a tappe forzate, terminato il quale, si sarà perfettamente in grado di interagire come tutti gli altri.
S.
Sono pienamente d'accordo con l'analisi di shark72.....anche perchè esporsi per superare l'ansia come proposto da Rev non fa altro che esporre l'mdp a frustrazioni e insuccessi continui dove viene shit testato da tutti. prendi un timido mandalo in disco dove tutti lo squadrano come uno sfigato e torna a casa demolito e per l'appunto dopo aver speso i soldi. Io le prime volte che tornavo a casa in solitaria l'estate scorsa mi sentivo demolito e frustrato.....poi gradualmente facendo salire l'inner game in modalità pane e salame ho cominciato a non provare più ne ansia ne timidezza e adesso mi muovo in solitaria approcciando. Il processo di crescita va fatto gradualmente e non è una cosa che si fa in due tre volte.....rev hai scirtto bene non si chiamano pua ma puah ;D
Esatto io mio malgrado il " vuoi metterti con me " non l'ho mai neanke pronunciato...ma ho quella concezzione..a ballare non ho problemi...a tenere il contatto visivo neanche...sono qnche un bravo oratore....ma il contatto fisico...mai fatto...apparte che odio quando ad esempio il mio capo mi tocca parlando...alla romana per intenderci...quello lo odio...ma anhe con jna ragazza...ad esempio nella bachata...fatta bene il cavaliere balla leggermente a sinistra della dama onde evitare pestamento di piedi..e mette la gamba destra in mezzo alle gambe della dama...sfuirndola con coscia e ginocchio..oppure la posizione che dicevo nel primo post con la mano..li..diciamo sono frenato perche nn credo che ad una donna faccia piacere se un estraneo la tocca senza prima il permesso implicito o esplicito che sia...poi bho lo fanno tutti...che devo dì...a me non viene naturale...
Citazione di: Armwrestle il 04 Dicembre 2013, 17:09:37
Sono pienamente d'accordo con l'analisi di shark72.....anche perchè esporsi per superare l'ansia come proposto da Rev non fa altro che esporre l'mdp a frustrazioni e insuccessi continui dove viene shit testato da tutti. prendi un timido mandalo in disco dove tutti lo squadrano come uno sfigato e torna a casa demolito e per l'appunto dopo aver speso i soldi. Io le prime volte che tornavo a casa in solitaria l'estate scorsa mi sentivo demolito e frustrato.....poi gradualmente facendo salire l'inner game in modalità pane e salame ho cominciato a non provare più ne ansia ne timidezza e adesso mi muovo in solitaria approcciando. Il processo di crescita va fatto gradualmente e non è una cosa che si fa in due tre volte.....rev hai scirtto bene non si chiamano pua ma puah ;D
Esatto...sapessi che penose esibizioni che ho fatto in disco, i primi tempi che sono ripartito. Mi sentivo veramente uno straccio. Inutile fare cose per le quali non si è preparati, è come mandare l' aspirante pugile alle prime armi sul ring contro Carnera.
No vabbhe per ballare ballo e faccio anche ballare...la tecnica ce...e la vicinanza ke...non me harba...ce me harba ma me stranisce....di solito ki viola la mia zona "vitale" di allerta...viene abbattuto a vista...ragazze escluso ovvio...hahaha
Citazione di: gio94b10 il 04 Dicembre 2013, 17:52:40
No vabbhe per ballare ballo e faccio anche ballare...la tecnica ce...e la vicinanza ke...non me harba...ce me harba ma me stranisce....di solito ki viola la mia zona "vitale" di allerta...viene abbattuto a vista...ragazze escluso ovvio...hahaha
Non è questione di ballare o far ballare, non conta assolutamente nulla questo nell' economia del discorso..qui si sta parlando della capacità di instaurare un efficace dialogo a livello fisico con una donna.
Citazione di: Shark72 il 04 Dicembre 2013, 11:14:06
Rev, non voglio divertirmi a fare il guastafeste, ma la ricetta che proponi al nostro giovane praticante mi sembra un tantino troppo "advanced" : presuppone una confidenza, e una capacità di leggere i feedback provenienti dalla donna, e quindi, in buona sostanza, un' esperienza, che lui non ha.
Infatti ho scritto che ci deve essere un lavoro preparatorio prima.
La lotta contro la timidezza va inquadrata in un processo di crescita generale, grazie al quale aumenta la confidenza nei nostri mezzi, non può certo esaurirsi nel provare a casaccio le cose di cui abbiamo paura.
D'accordo con la prima parte e anche con la seconda, ma mi spiego meglio.
Io non ho detto di andare in una discoteca a fare il brillante davanti a tutti.
Ho detto esposizione graduale.
Se un individuo ha la fobia dei ragni, non lo si può costringere a mettere un braccio in una teca piena di tarantole.
Si inizierà mostrandogli un video dove ci sono dei ragni.
Questa è la tecnica principe contro le fobie usata dalla psicologia contemporanea, e va bene anche per le fobie sociali.
Se sei un istruttore di palestra, e ti si presenta il classico niubbo con due braccia come stuzzicadenti e un torace da pollo affamato, non puoi metterlo alla panca piana e dirgli "vai oltre i tuoi limiti, solleva questo bilanciere con 100 chili !" , perchè la barra gli sfonderà le costole.
Vedi sopra
Analogamente, al praticante aspirante seduttore, non puoi proporre un compito che palesemente non può fare, tipo andare a gestire un set di 5 donne in disco, o instaurare un dialogo fisico con un target come quello che hai proposto.
Ciao.
S.
Rispondendo a te ho risposto più o meno a tutti gli altri, osservando che molti interventi parlano di questo.
La rappresentazione di autoefficacia deve essere alta, e nella mente del seduttore deve esserlo più di qualsiasi altra mente.
Per avere un'alto senso di autoefficacia ci sono 4 modi di incrementare questa rappresentazione, e uno è appunto provare e riprovare. L'errore che non si deve fare in questi casi è iniziare con un compito troppo impegnativo, ad esempio come dite voi, andare in discoteca a fare il brillante davanti a tutti: gli esiti disastrosi stroncheranno le buone intenzioni.
Consiglio il libro "il senso di autoefficacia" di Albert Bandura, uno dei massimi psicologi esistenti e portabandiera della psicologia sociocognitiva.
Citazione di: Rev il 04 Dicembre 2013, 19:18:12
Rispondendo a te ho risposto più o meno a tutti gli altri, osservando che molti interventi parlano di questo.
La rappresentazione di autoefficacia deve essere alta, e nella mente del seduttore deve esserlo più di qualsiasi altra mente.
Per avere un'alto senso di autoefficacia ci sono 4 modi di incrementare questa rappresentazione, e uno è appunto provare e riprovare. L'errore che non si deve fare in questi casi è iniziare con un compito troppo impegnativo, ad esempio come dite voi, andare in discoteca a fare il brillante davanti a tutti: gli esiti disastrosi stroncheranno le buone intenzioni.
Consiglio il libro "il senso di autoefficacia" di Albert Bandura, uno dei massimi psicologi esistenti e portabandiera della psicologia sociocognitiva.
Sono delle precisazioni tutt' altro che irrilevanti, quelle che hai aggiunto, e che non erano così evidenti tra le righe del tuo precedente post.
Spiega meglio il concetto di autoefficacia e della sua rappresentazione, se ti va.
Ciao.
S.
Ora che ci penso anch'io una volta arrossivo per qualsiasi cosa, qualsiasi! ero imbarazzante perchè anche se non mi sentivo a disagio bastava abbracciare una collega che arrossivo e gli altri ovviemtne si mettevano a ridere! :buck:
adesso non mi capita più da un po... credo sia dovuto all'esperienza e al fatto che prima reagivo velocemente alle provocazioni, adesso sono più abituato a riflettere e stare calmo... rispondere agli shit-test e se abbraccio sono io che abbraccio e non loro che mi abbracciano... W l'automiglioramento! ;D
Ma ad abbracciare, baciare(sulla guancia) etc non ho problemi...ma nel ballo della bacgata he un ballo neto per sedurre(se fatto bene...) c sono posizioni..spinte..li mi trovo a disagio...
Citazione di: Shark72 il 04 Dicembre 2013, 19:33:46
Spiega meglio il concetto di autoefficacia e della sua rappresentazione, se ti va.
Il libro che sto leggendo, nel mio poco tempo libero, è di 400 pagine, purtroppo non ho il tempo di fare una esposizione accurata, ma scriverò le cose principali.
L'autoefficacia si riferisce alla convinzione nelle proprie capacità di gestire e realizzare un certo tipo di azioni, va da se che il senso di autoefficacia guida le nostre azioni, le nostre intenzioni, le nostre motivazioni.
Una buona autoefficacia si ottiene mediante 4 forme:
A) Esperienze di gestione efficace: la persona affronta un problema e riesce a risolverlo. Come ho già detto il problema non deve essere fuori dalla portata della persona: la scuola delle batoste funziona solamente se qualche premio arriva! Iniziare da poco per arrivare a molto. Solo una persona incredibilmente motivata potrebbe saltare degli step, ma restiamo nella norma.
B) Esperienza vicaria: osservazione di modelli. Osserviamo come una persona fa una determinata cosa, impariamo dalle sue azioni.
C)Persuasione: convincere verbalmente una persona di possedere determinate qualità. Questo porterà la persona a comportarsi con maggior impegno e una migliore sopportazione agli insuccessi. Questa è una forma parecchio delicata, è difficile ottenere una buona persuasione.
D) Lettura degli stati emotivi e fisiologici: Non so se siete al corrente delle diverse teorie delle emozioni che circolano nel mondo scientifico. Bene, per farla berve dirò solo che il nostro corpo ci fa esperire in maniera molto intensa le nostre emozioni. Un esempio illuminante possono essere quei casi di attacchi di panico scaturiti solo dall'attivazione fisiologica dovuta ad aver fatto molte rampe di scale. Il nostro corpo si attiva e il nostro cervello cerca di dare un significato emozionale all'attivazione del nostro corpo. Dobbiamo interpretare le nostre condizioni fisiche in modo che noi interpretiamo esse come sintomo di qualcosa di positivo. (e trattate bene il vostro corpo, non immaginate quanto il vostro corpo influenzi la vostra psiche!).
Il senso di autoefficacia attiva i processi cognitivi, i processi motivazionali, quelli affettivi e quelli di scelta.
Ma questa è un'altra storia.
Vi consiglio di comprare questo libro, ha molti pro. E' scientifico. E' di un autore considerato tra i massimi esperti viventi della psicologia cognitiva. Tratta di argomenti molto legati appunto al senso di autoefficacia, una cosa fondamentale negli uomini che devono spesso mettersi in gioco in gruppi, tra donne, osando, spingendosi sempre più al limite.
Ciao, la tua rispoata mi intriga molto...ci sono dei libri che trattano...l'autostima con le donne? La capacità di sorpassare lo stress? Sempre ovviamente riferito alle ragazza....da quello che dici tu sopra se in discoteca(commerciale non latina...) o in giro...io vedo una ragazza penso di approcciarla e mi agjto a tal punto da avere le ascelle pezzate in 10 secondi(io ho sempre caldo...quindi la sudorazione viene facile già normalmente....figuramose se me agito...) é una reazione del mio cervello che fa per stare dietro al mio corpo? Perdonami nel caso avessi sbagliato ad interpretare..ma non sono un grande acculturato...in psicologia e affini...
Citazione di: gio94b10 il 06 Dicembre 2013, 06:51:39
Ciao, la tua rispoata mi intriga molto...ci sono dei libri che trattano...l'autostima con le donne? La capacità di sorpassare lo stress? Sempre ovviamente riferito alle ragazza....da quello che dici tu sopra se in discoteca(commerciale non latina...) o in giro...io vedo una ragazza penso di approcciarla e mi agjto a tal punto da avere le ascelle pezzate in 10 secondi(io ho sempre caldo...quindi la sudorazione viene facile già normalmente....figuramose se me agito...) é una reazione del mio cervello che fa per stare dietro al mio corpo? Perdonami nel caso avessi sbagliato ad interpretare..ma non sono un grande acculturato...in psicologia e affini...
Io ti consiglio di non buttarti a capire le donne nello specifico, di non fare tutto per le donne, di non impegnarti per loro 24/24, di non focalizzarti solo su di loro.
Piuttosto io penso sia molto meglio focalizzarsi sulle interazioni interpersonali in generale, sulla nostra psicologia, sulla società e le regole che la guidano, sull'evoluzione e tanti altri argomenti interessanti che ti porteranno ad avere una consapevolezza generale del mondo e IN PIU' le conoscenze e le qualità per capire meglio le donne.
Ricorda che le donne non sono esseri a se stanti che vivono in in pianeta lontano, sono individui dinamici che vivono in una società altrettanto dinamica che guida per buona parte le loro azioni. Focalizzati all'inizio, almeno secondo me, sul capire il contenitore. Quando avrai più esperienza potrai buttarti sul contenuto. Questo è quello che mi sento di consigliarti.
Io ti consiglio quindi un libro che ho già citato, ossia "il senso di autoefficacia", Bandura. Non è un libro focalizzato sul miglioramento, né sulle donne. Ma da esso ci puoi trare fuori delle regole che i libri all'americana in stile "migliora la tua vita in 5 minuti" si sognano. E' un libro forse complesso per chi non è del mestiere, ma nemmeno troppo, quindi mi sento di consigliartelo.
Anzi, si potrebbe aprire una discussione dove gli utenti che hanno letto qualche libro interessante ne fanno un'analisi e lo consigliano ad altri. Mi viene ad esempio in testa il libro "perchè lo facciamo: il gene egoista e il sesso", così come altre decine di libri >:D
Magari libri che io ho avuto la fortuna di trovare nella mia carriera universitaria in psicologia e che possono dare ottimi spunti, ma che, essendo accademici, non engono presi in considerazione dalla massa.
Grazie mille Rev, quando avrò tempo, leggerò sicuramente quel libro. :up:
Scusate se mi intrometto :D, ma secondo voi come si potrebbe recuperare tutto il tempo perso?
Avete detto che andare subito a parlare con 5 ragazze non produrrebbe l'effetto desiderato, ma da dove cominciare?