x TermYnator: Essere se stessi vs credere di essere se stessi

Aperto da Blixa, 15 Ottobre 2012, 19:16:06

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Blixa

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Ciao termy, leggendo il tuo termydelirio mi ha colpito molto la parte #3 in cui dici:
"[...] perchè anch'io ho tante persone che si accapigliano quando faccio qualcosa. Io però, ho imparato una cosa in più: ho imparato a sentire la persona più adatta alla circostanza nella quale mi trovo."
[...]
"Sono sempre me stesso! Si, sono sempre me stesso, ma esprimo solo una parte di me alla volta:
così ho risolto i miei conflitti."
"Essere se stessi, quindi, non significa essere cio che di noi dicono gli altri, ma esprimere quello che di noi la situazione fa uscire"
Io ho 19 anni, e non lo nascondo, ho sempre avuto moltissimi conflitti con me stesso; o meglio, con le molteplici parti che tentavano (e tuttora tentano) debolmente di emergere in me stesso.
Vuoi per mancanza di certezze solide, vuoi per la continua "svalutazione" di se stessi, vuoi per il non sentirsi all'altezza di fronte ad altre (e ben più precoci) personalità, non sono mai riuscito a far emergere me stesso.
Insicurezza-adolescenza è un facile accostamento, in particolar modo per le persone intelligenti, e non lo nego, mi ritengo una persona intelligente. Intelligente a tal punto da interrogare incessantemente la parte più recondita della mia persona, quella parte che ti fa dubitare continuamente delle tue piccole certezze, quella che ti sussurra sottovoce "Sai bene che puoi cercare di essere tranquillamente tutto quello che vuoi, non è difficile. Puoi diventare la persona di sinistra, il tizio strano, quello st*onzo, il timido e sensibile, l'uomo di cultura, il cinico, il punkabbestia, hai l'imbarazzo della scelta. Ma sai anche meglio che tu non sei nessuna di queste persone, sono personalità etichettabili, e tu sei una persona al di fuori delle etichette, ti stanno troppo strette."
Questa parte della mia persona si diverte a mettere in discussione tutto e tutti, è la mia parte ipercritica, quella che trova le basi instabili su cui si poggiano TUTTE le mie convinzioni ma, cosa peggiore, non offre soluzioni; nessuna soluzione, di nessun tipo.
Dentro di me albergano centinaia e centinaia di personalità che non troveranno mai modo di esprimersi completamente perchè passibili di critica, e dunque instabili e sbagliate per me stesso.
Ora sono ad un bivio critico nella mia vita: lasciare che ogni personalità che vive in me si esprima liberamente, pur essendo consapevole di essere un attore inadatto per quel ruolo, o continuare con spirito critico a capire quali sono le mie certezze, le mie basi ultrasolide da cui inizierò il mio percorso? Non nego che possa esserci una terza ipotesi, ma non mi è ancora venuta in mente.
Stremato e con diecimila pensieri nella mia testa cado in un sonno profondo dal quale mi risveglierò al mattino, come succede da 19 anni e come sempre senza una risposta.
Ti scrivo questo perchè mi dai l'impressione di averne passate tante (oltre ad essertene passate tante, concedimi il gioco di parole) e di volta in volta sai cos'è meglio per te, in sostanza, credo tu sia la persona giusta per chiarire alcuni problemi della mia vita, sempre se ti va è ovvio.
Saluti, Blixa.
Vi amo

TermYnator

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#1
Citazione di: Blixa il 15 Ottobre 2012, 19:16:06
Io ho 19 anni, e non lo nascondo, ho sempre avuto moltissimi conflitti con me stesso; o meglio, con le molteplici parti che tentavano (e tuttora tentano) debolmente di emergere in me stesso.
Vuoi per mancanza di certezze solide, vuoi per la continua "svalutazione" di se stessi, vuoi per il non sentirsi all'altezza di fronte ad altre (e ben più precoci) personalità, non sono mai riuscito a far emergere me stesso...

...Ma sai anche meglio che tu non sei nessuna di queste persone, sono personalità etichettabili, e tu sei una persona al di fuori delle etichette, ti stanno troppo strette."...
Questa parte della mia persona si diverte a mettere in discussione tutto e tutti, è la mia parte ipercritica, quella che trova le basi instabili su cui si poggiano TUTTE le mie convinzioni ma, cosa peggiore, non offre soluzioni; nessuna soluzione, di nessun tipo.
Dentro di me albergano centinaia e centinaia di personalità che non troveranno mai modo di esprimersi completamente perchè passibili di critica, e dunque instabili e sbagliate per me stesso.
Io penso che il punto cruciale del tuo "problema", risieda in una carenza nella capacità di giudizio, inteso cone la parziale incapacità di stabilire autonomamente se una cosa è ben fatta, o piuttosto se non è fatta bene. Questa supposta "incertezza" nel formulare giudizi,  porta a due problemi:
il primo è la dipendenza dal giudizio altrui (ricerca di approvazione) quando si fa qualcosa che esula dagli schemi.
Il secondo è lo stallo che intercorre fra lo scaturire di una idea e la sua realizzazione, dovuto al fatto di non riuscire a decidere quando una cosa o una azione possiedano i requisiti per essere attuate.
Le idee rimbalzano nella testa all'infinito, subendo altrettante modifiche che non le rendono mai perfette, e quindi presentabili. La sega mentale governa l'individuo e lo paralizza, facendo si che alla fine, egli non concluda più nulla senza incappare in elucubrazioni di nessuna utilità.
La ricerca di un metro di valutazione, comporta sempre un ego spropositato, esprimibile come una forte coscienza di se, e qualche volta una sopravvalutazione dei propri mezzi.

La "cura"
La cura è semplice: nei limiti della legge e della decenza, che sono paletti insormontabili, puoi e devi fare il caxxo che ti pare. Questo ti porterà a sbagliare, ma anche a far bene, contribuendo così a due fondamentali risultati: darti conferme smentite circa la percezione dei tuoi mezzi, e fornirti un metro di autovalutazione di cui fidarti.Cerca di fare esperienze diverse dal tuo comune, e di frequentare ambienti il più possibile distanti fra loro, per farti una idea quanto più possibile completa di come gira il mondo.  Spero di averti inquadrato correttamente ;)
Ultima modifica: 16 Ottobre 2012, 18:31:32 di TermYnator
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Blixa

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Citazione di: TermYnator il 16 Ottobre 2012, 18:16:47
Io penso che il punto cruciale del tuo "problema", risieda in una carenza nella capacità di giudizio, inteso cone la parziale incapacità di stabilire autonomamente se una cosa è ben fatta, o piuttosto se non è fatta bene. Questa supposta "incertezza" nel formulare giudizi,  porta a due problemi:
il primo è la dipendenza dal giudizio altrui (ricerca di approvazione) quando si fa qualcosa che esula dagli schemi.
Il secondo è lo stallo che intercorre fra lo scaturire di una idea e la sua realizzazione, dovuto al fatto di non riuscire a decidere quando una cosa o una azione possiedano i requisiti per essere attuate.
Le idee rimbalzano nella testa all'infinito, subendo altrettante modifiche che non le rendono mai perfette, e quindi presentabili.

La "cura"
La cura è semplice: nei limiti della legge e della decenza, che sono paletti insormontabili, puoi e devi fare il caxxo che ti pare. Questo ti porterà a sbagliare, ma anche a far bene, contribuendo così a due fondamentali risultati: darti conferme smentite circa la percezione dei tuoi mezzi, e fornirti un metro di autovalutazione di cui fidarti.Cerca di fare esperienze diverse dal tuo comune, e di frequentare ambienti il più possibile distanti fra loro, per farti una idea quanto più possibile completa di come gira il mondo.  Spero di averti inquadrato correttamente ;)

Hai colto in pieno il punto, più azione e meno progettazione.
E' uno degli obiettivi che mi sono prefissato, essere più impulsivo e smetterla di "scendere a patti" con il mondo.
Sono a Torino, le occasioni non mancheranno, devo solo sfruttarle al meglio  :)
+ :up: m'avresti già rimorchiato con questa risposta se fossi stato una donna  :lol:
Vi amo

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Ma per fortuna non sei una donna...  :lol:
Comunque sia, ti auguro di riuscire in questa impresa tutt'altro che semplice.
Se ti serve qualcosa, sai dove trovarmi  ;)
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Blixa

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Dopo 5 giorni mi rendo conto che hai detto la cosa più vera nella storia delle cose più vere.
Fare esperienza aiuta! Son spumeggiante come un capretto ::)
Vi amo