cosa si prova quando ci si innamora (a 38 anni)?

Aperto da giuseppe1981, 05 Ottobre 2019, 20:52:41

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giuseppe1981

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Ciao a tutti.
E' un po' che non scrivo ma in questi mesi mi sono dato molto da fare.
Mi sembra incredibile quanto la mia vita sia cambiata da quando mi sono rivolto a voi per migliorare la mia vita sessuale e sentimentale.

Veniamo al problema:

Come ci si sente ad assere innamorati?
Ho 38 anni, e per la prima volta mi trovo in una relazione seria dopo parecchi anni.
Per lei ho salutato le trombamiche con le quali mi vedevo (con una, una media di 3 volte a settimana...).
Il problema e' che, anche adesso, dopo diversi mesi, non capisco cosa provo.

Lei e' carina, intelligente, affettuosa. mi piace come scherza e che mi accetti cosi' come sono.
Abbiamo vissuto assieme qualche piacevolissimo mese, prima di vederla partire per iniziare un lavoro a tempo pieno a 3 ore e mezza di macchina di distanza.
Purtroppo, nello stesso momento in cui ho conosciuto lei, mi e' stato comunicato che la mia richiesta di trasferirmi negli States era stata accettata, e che la mia compagnia mi avrebbe pagato il visto.
Per questo motivo ho sempre avuto la testa divisa fra due pensieri: stare con lei, da una parte, o andare negli States, dall'altra.

Le due cose non sono compatibili, chiaramente....

Le mie precedenti esperienze mi hanno sempre portato a pensare di non sapere cosa sia esattamente l'amore.
quando mi piaceva una e non ero corrisposto, mi sentivo male dal dolore. Arrivavo a piangere, arrabbiarmi ed ero frustrato per la mia impotenza nel gestire quella situazione.
Erano sentimenti struggenti, cocenti, intensi, e soverchianti ma li conoscevo e li percepivo benissimo.
Nascevano da un desiderio egoistico e irrealizzato. forse anche infantile. Come quando si desidera un giocattolo nuovo e non lo si puo' avere.

Per qualche motivo, pero', proprio come quando si riceve un giocattolo, mi sembra che dopo un po' l'attrazione per lo stesso svanisca.

Non fraintendetemi, questa ragazza mi piace davvero e ne riconosco tutti gli aspetti positivi.
Se mi chiedeste cosa c'e' che non mi piace in lei, non saprei cosa rispondervi: mi piace tutto!

Pero' mi sembra di rimanere un po' indifferente alla questione.
Quando si sente parlare di amore sembra sempre che ci sia questa consapevolezza innnata che ti porta a "capire" quanto quella ragazza piu' di qualunque altra sia proprio quella giusta per te.

Lei e' giusta per me razionalmente.
Potrei fare la lista di tutti gli aspetti che la rendono perfetta e sarebbe lunga, davvero.
Allora cos'e' che mi tira indietro?

Il fatto degli States credo che lo mettero' da parte per potermi dedicare alla mia relazione e capire cosa provo.

Ogni tanto mi chiedo se non mi manchi avere qualche scappatella occasionale (specialmente perche', da quando ho mosso i primi passi nel campo della seduzione, non e' passato molto tempo. Ho scritto la prima volta a Ottobre 2018 e stavo ancora fermo al palo...)

Voi cosa ne pensate?
Come vi sentite quando siete innamorati?
Da cosa lo capite e come potrei aiutare me stesso e il mio stato d'animo?

Recentemente ho letto che gli uomini non sanno amare come le donne.
Per noi la donna e' un po' un possesso. La analizziamo razionalmente ma e' molto difficile che riusciamo veramente a "vederla" come un altro individuo e far nascere un sentimento dalla pura curiosita' di approfondire quella conoscenza.
Voi vi sentite cosi'?

Saluti e grazie in anticipo per la partecipazione!

AlterEgo

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Quanto tempo rimarresti negli States? Se è un tempo accettabile puoi parlarne con lei e ci può stare che lei ti aspetti, e tu idem.

Se il tempo è lungo, e quindi ti rimane da scegliere tra lei e gli states, a mio avviso le ipotesi sono due:

1) Rinunci agli States e, salvo non ti interessino più di tanto, rimarresti con il rimpianto di un'esperienza che volevi fare e non hai fatto. Poi tutto sta a quanto dura la relazione con lei...

2) Rinunci a lei e non ti godi l'esperienza in america perchè continui a sentirti in colpa per averla mollata. Salvo che non ne trovi un'altra la...

Noi maschi siamo un po' come dei bambini che vogliono disperatamente un giocattolo e una volta ottenuto non interessa più. Se poi lo perdono tornano a pretenderlo.

Lei sa del tuo possibile trasferimento?


.\ /.
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giuseppe1981

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Ciao AlterEgo, grazie per la tua risposta.

Hai capito perfettamente come mi sento. Non trovo la soluzione ad un problema che mi constringerebbe a rinunciare a qualcosa in cambio di qualcos'altro.

Il problema e' che, cosi' come non so se l'esperienza in America mi piacerebbe (alcuni colleghi e amici se ne sono andati per ragioni diverse ma tutte condivisibili, da quelle economiche a quelle interpersonali), non so se mi mancherebbe la mia ragazza in caso di una separazione, o se un domani finiremo per lasciarci lo stesso.
Lei sa della partenza e originariamente sarei dovuto partire prima di lei ma, per ragioni burocratiche, questo non e' successo.

Inoltre c'e' un aggiornamento:
Questa mattina l'avevo chiamata per sentire la sua voce e fare due chiacchere.
Dopo un po' mi ha confessato di avere molte perplessita' se continuare a forzare questa relazione oppure no.

Anche lei capisce che, volente o nolente, sto valutando questa decisione anche in funzione di lei, e mi ha detto di non voler avere un peso in una decisione che sicuramente influenzera' la mia vita a venire.

Per questo ha suggerito che ci separassimo subito, ed evitare trascinamenti e drammi piu' in la'.
Onestamente non la biasimo.
Sono io che, sin dall'inizio, ho vissuto questa storia tenendo il piede in due staffe.
Non era mia intenzione di metterla in una situazione del genere, ma quando la proposta di spostarmi negli States si e' presentata, eravamo ancora troppo agli albori per poterla semplicemente disdegnare, o anche per pensare di sposarci subito in modo da poter partire insieme (trasferimento del visto alla propria consorte).

Alla fine di una lunga telefonata durante la quale le ho detto di non sentirsi assolutamente in colpa, e che la capisco e mi scuso per il modo in cui si sente, le ho detto che probabilemnte assecondare questo stato d'animo, e quindi la sua decisione, sia la scelta migliore.

Dovro' comunque prendere una decisione riguardo agli States, e sapere di avere gia' praticamente perso la mia ragazza, potrebbe ALMENO aiutarmi a sentirne la mancanza mentre decido il da farsi.
Pensando in prospettiva, qualora dovessi decidere di non partire, e dedicarmi a questo rapporto di coppia (sempre che si possa ancora salvare), potremmo fare finta che la cosa non abbia riguardato lei, tolgiendola da una responsabilita' morale.
E' anche vero che, in questo momento, non mi sento come se avessimo gia' rotto, ma come se avessimo litigato (in realta' siamo stati estremamente tranquilli nel modo in ci siamo parlati).

Le ho detto che mi prendero' questi giorni per pensare a tutta la questione e la chiamero' soltanto quando avro' una risposta definitiva. credo sia la cosa piu' adulta e razionale.


....e tuttavia rimane il problema:
Come ci si sente quando si e' innamorati?
Anche adesso, sebbene sia sul ciglio del baratro e rischi seriamente di perderla definitivamente, non sento un grande trasporto emotivo verso di lei e verso tutta la questione.
Mi piacerebbe pensare che tutti questi cambiamenti che si accavallano all'improvviso nella mia vita mi creino confusione, ma sotto, sotto, temo che la risposta sia che semplicemente, a dispetto di quanto sia perfetta, carina, intelligente, vivace, carismatica, per qualche motivo io non sia innamorato di questa donna.

...e mi fa schifo pensarlo.


giuseppe1981

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Qui sono le 4,20 del mattino e non mi riesce di romire.
(probabilmente anche colpa del jet lag)

Sono in California per 2 settimane, ed e' perche' mi sa gia' fisicamente distante che la mia ragazza si e' trovata a pensare che , forse, nonostante tutto, la scelta migliore per entrambi sia semplicemnte quella di lasciarci e semplificarci la vita.

Personalmente non ho mai voluto scegliere la vita facile ed anche adesso, imbarcarmi in una relazione complicata non mi spaventa.
...a patto di aere chiari i miei sentimenti. Sbagliare su una cosa del genere significa distruggere tutto, sia per me che per lei.

QUando penso a come mi sento quando sto con lei, avverto sentimenti contrastanti:
Da un lato adoro il modo in cui parliamo, il senso di affiatamento in tutto quello che facciamo.
Amo quando siamo a casa e ci facciamo le coccole, ed era un piacere sapere di rientrare da lavoro e trovarla li'.
Piccoli gesti come il bacetto dietro la spalla quando ero impegnato a far qualcosa al tavolo, o gli abbracci in qualsiasi momento e senza un motivo mi rendevano felice.

Il sesso con lei mi piaceva, ma ammetto che, dopo le prime settimane, lo facevamo gia' un po' meno.
Prima che partisse per la siua nuova casa facevamo sesso circa 3 volte a settimana, e a volte ammetto che mi forzavo a farlo.
Non saprei dire se dipendesse da noi o da lei.
Credo, piuttosto, di essere io quello che, dopo un po', si stanca di fare sesso con la stessa donna.

Ieri ero a cena con dei colleghi e sarei saltato volentieri addosso a una con due tette non indifferenti ma se mi immagino insieme a quella ragazza, probabilmente finirei per sprimacciargliele ed usarle come cuscino gia' dopo il primo mese di relazione.

Sesso a parte, che credo sia piu' un problema mio che del nostro attuale rapporto di coppia, sento una sorta di avversione costante che non so spiegarmi.

Se sto con lei sto bene.
QUando la devo salutare vorrei che non se ne andasse.
In casa andiamo d'accordissimo e non abbiamo mai litigato.
Parliamo del nostro futuro e dei nostri piani di vita assieme; dove andare a vivere, come crescere un bambino, dove farlo studiare, e in quale paese potremmo spostarci che ci faccia sentire felici.
Amo ascoltare quello che fa e come vanno le sue giornate lavorative.
Ammeto che, se dopo una telefonata, scopro che siamo stati al telefono per piu' di un'ora, mi girano un po' le palle al pensiero di quanto tempo e' passato (la sera ho sempre un mare di cose da fare) ma questo non cambia che chiaccheriamo volentieri e con entusiasmo.
Amo quando ci prendiamo in giro e mi sfotte pe essere maldestro.
E' molto razionale ed autoritaria, ma e' anche dolcissima ed emotiva, ed il suo prendere le situazioni di polso, anche diventano un po' spigolosa, qualche volta, non mi ha mai dato alcun fastidio.
Mi pare di osservarla molto, e che non si tratti solo di un gioco, o di un intrattenimento.
Per lei ho abbandonato le altre scopamiche, e in un paio di occasioni mi sono offerto di pagarle anche somme importanti per aiutarla a gestire al meglio la sua vita (ripagato da un cortese rifiuto quando questo era palesemente troppo oneroso da parte mia, cosa che ho apprezzato perche' dimostra che vuole mantenere una sua indipendenza economica, ma anche che non vuole appoggiarsi completamente a me, ne tanto meno approfittarsi della mia benevolenza).

La settimana scorsa, pero', dovevamo incontrarci in un paesino e passare il weekend insieme.
Non ci vedevamo da 3 settimane.
L'ideadi dover saltare su un treno, dopo lavoro, e raggiungerla, non mi entusiasmava.
Avrei preferito passare il weeekend a casa a riposarmi, e se lei fosse venuta a trovarmi sarei stato piu' contento.
Una volta arrivato siamo stati benissimo, ma quello stato d'animo mi colpisce.
Inoltre, al mio ritorno, quando ci siamo salutati in stazione, non riuscivo a staccarmi da lei, e mi veniva il nodo alla gola sapendo di salutarla.

Non e' la prima volta che succede e non mi spiego come mai se sto da solo sto altrettanto bene rispetto a quando sto con lei.

Continuo a pensare che questo non sia amore, ma solo un onesto rispetto per una donna che e' oggettivamente molto vicina a me, e che mi completa sotto ogni punto di vista.
Mi piacerebbe pensare che esista un modo, per me, di lasciarmi andare e concedermi davvero a questa donna, ma non so se ne sono capace o se sia giusto parlarne in tal modo: questi sentimenti non dovrebbero essere forzati ma nascere spontaneamente, giusto?.
Non avere pensieri legati agli States potrebbe aiutarmi a focalizzarmi su questa relazione, ma e' anche dura abbandonare una oppoortunita' del genere, cosi' faticosamente costruita.

Sono molto confuso sul da farsi ma soprattutto, sono molto confuso su come mi sento.....

TermYnator

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Caro Giuseppe,
io noto nelle tue parole molta confusione, ma anche molta fretta. E queste due cose unite insieme, sono un cocktail esplosivo in campo sentimentale.
Rinnovo la domanda di Alter: quanto staresti negli States?
Per esperienza personale, ti dico che a meno che la tua ragazza non abbia una posizione notevolmente più alta della tua, prima o poi sarai tu da solo a dover tirare la carretta. Ergo, se gli States ti consentono uno scatto di carriera, gli States sono il tuo futuro. Lei può sempre seguirti un domani se la vostra relazione regge la distanza.
Non pensare infatti che vi dimenticherete l'uno dell'altra così facilmente: e se dovesse accadere, vuol dire che non era la donna per te. Quindi, ci hai guadagnato, perchè quando sarai pronto, arriverà quella giusta e sarai in grado di riconoscerla.
Se lei a priori esclude la possibilità di continuare a sentirvi per un periodo di transizione, magari di qualche mese, probabilmente sa che fra voi non durerebbe comunque. A quel punto meglio troncare e goderti l'esperienza.
Se invece rinunci, condizioni la tua vita ad una ipotesi assolutamente incerta: metti anche che sia la donna della tua vita e per un disgraziato incidente venga a mancare, la tua vita sarebbe doppiamente segnata: emotivamente e professionalmente. Meglio quindi far si che la tua professione ti consenta il miglior status possibile: sarà più facile per lei appoggiarsi a te nel momento in cui debba dare un taglio alla solita vita.

Ergo: rimani negli States, cerca di goderti l'atmosfera, le persone, le idee di quel grande paese. Fanne tesoro, e se mai deciderai di tornare o di rimanere, saprai anche che la donna della tua vita è una persona che condivide la tua scelta.

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giuseppe1981

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Gia'.
Piu' o meno e' quello che penso anche io.
Se non fosse che ci sono un po' di scocciature e che esiste la possibilita' che non si parta ancora per diverso tempo (mi pare di capire che la compagnia per cui lavoro sia spaccata su due fronti: Il dipartimento di collgehi che mi vuole li' con loro, e la direzione che non vuole vedermi lasciare lo studio, ma non vuole neanche accollarsi la scocciatura di avere l'immigrato con i casini di visto e l'aumento dello stipendio per via del costo della vita. Una situazione ambigua anche questa).

Ad ogni modo Termy hai ragione su tutto. Da un punto di vista razionale e' la cosa piu' giusta da fare.

E' solo che mi piacerebbe trovare il modo di capire o di sentire i miei sentimenti con un po' piu' di chiarezza.

La fretta, che anche tu hai avvertito nel modo in cui scrivo, deriva proprio dalla strana situazione in cui mi trovo: un bivio dove entrambe le strade mi appaiono abbastanza buie e devo decidere quale via imboccare abbandonando l'altra.

Per rispondere alla vostra domanda:
Negli States avrei un contratto a tempo indeterminato e l'unico handicap sarebbe il periodico rinnovo del visto di soggiorno, che potrebbe rivelarsi problematico se il governo decide di non rinnovarlo.
Su quello non ho controllo ma per il resto si tratterebbe di un trasferimento permanente.

Ad ogni modo, il ragionamento razionale e' chiaro.

Quello che mi logora i nervi sono i miei sentimenti per lei.

Come si fa ad apprezzare cosi' tanto qualcuno, a gioire delle sue vittorie, interessarsi della sua vita, intenenrirsi quando e' vulnerabile, sorridere ogni volta che si sta insieme e rattristarsi quando ci si deve salutare, MA allo stesso tempo essere perfettamente tranquilli quando lei non c'e', o anche annoiati all'idea di doversi mettere in moto per raggiungerla da qualche parte.

Un uomo innamorato, cosa sente?
Qualcuno sostiene che per i maschi una donna costituisce essenzialmente un possesso.
Non viviamo il rapporto di coppia come lo vivono le donne.
Anche biologicamente ha senso: noi nasciamo con l'istinto di spargere il seme mentre loro con quello di crescere la prole, quindi i due fini non si allineano, e ho sempre pensato di essere un uomo orientato verso la famiglia.
Ora che succede?
Devo pensare che non sono pronto?
che nonostante la perfezione di questa persona (che anche non e' cosi' bella, diciamolo, ma e' comunque carina e accettabile) non mi accontento?

Ho idea che questa esperienza mi fara' maturare un po'.




TermYnator

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E se tu non fossi pronto?
Non ci sarebbe mica nulla di male: non è il tuo momento. E non è detto che nel momento in cui sarai pronto, lei sia ancora quella giusta: nella vita si cambia e non hai idea di quanto. Potresti scoprire che hai un debole per le californiane o qualsiasi altra cosa. Ma lo saprai solo vivendolo.
Inoltre potrai pure dirle "vieni" se li ti fai una vita bella.
Perchè rinunciare quindi?
Se tu fossi certo, se lei fosse certa, il rinunciare avrebbe un senso. Anche se io, se fossi al tuo posto ed avessi la certezza, le direi "scappiamo negli States e ricominciamo da li".

CMQ, io penso che l'amore, sebbene ci possa essere la volta che hai voglia di fare gli affari tuoi, sia uno stato di beatitudine e di pace per cui preferisci stare con la tua donna in giro a passeggiare nonostante a casa ti sia arrivato tramite Amazon l'ultimo modello dell'oggetto che desideravi da dieci anni...
Stai bene e tranquillo, ma se succede qualcosa di brutto ti si scatena l'inferno.
Se invece te la toccano, ti incazzi come un marsuino della Patagonia.
Poi però, torni mansueto e tranquillo. In quello stato pace e beatitudine che contraddistingue l'uomo innamorato. Sarà l'ossitocina...  :lol:

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giuseppe1981

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e come faccio a darti torto? hai perfettamente ragione.

So bene che non dovrei sentirmi in colpa ma mi sento un po' come se la stessi tradendo per il solo fatto di pensare di non amarla.
...che poi mi fa ridere perche' stiamo insieme da pochi mesi, abbiamo fatto tutto di corsa per via di questo imminente trasferimento e parte della pressione psicologica mi deriva dal fatto che lei sia vicina ai 40 e sento che, se le faccio sprecare tempo, potrei finire di compromettere i suoi piani di metter su famiglia.

Pero' hai ragione su tutto.
Probabilemente non sono pronto.
E probabilmente non e' lei la donna della mia vita.

Certo, trovare una donna cosi' tranquilla e razionale, che sappia mettermi a mio agio in ogni momento, e che gia' dopo cosi' poco tempo sento di potermi fidare di lei cecamente, affettuosa e giocherellona, che saprei gia' vedere con il mio bambino in braccio, non so quante ne trovero' al mondo....

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Citazione di: giuseppe1981 il 08 Ottobre 2019, 03:34:33
So bene che non dovrei sentirmi in colpa ma mi sento un po' come se la stessi tradendo per il solo fatto di pensare di non amarla.

...lei sia vicina ai 40 e sento che, se le faccio sprecare tempo, potrei finire di compromettere i suoi piani di metter su famiglia.

...gia' dopo cosi' poco tempo sento di potermi fidare di lei cecamente, affettuosa e giocherellona, che saprei gia' vedere con il mio bambino in braccio, non so quante ne trovero' al mondo....

Giuseppe, ma non starai pensando un po' troppo?
Quelle che fai sono tutte valutazioni razionali, perfettamente legittime, ma sembra tu stia valutando una... lavatrice: "Lava bene, è facile da programmare... Gia mi vedo con la cesta del bucato fatta!"

Mancano le frasette magiche però:
"Con lei il tempo vola anche se stiamo a non fare nulla dentro al letto".
"Se le succedesse qualcosa, mi scoppierebbe la testa".
"Ogni volta che ho un pensiero positivo, vorrei chiamarla e dirglielo".
etc. etc.

Insomma, tu parli benissimo di questa relazione, ma lo fai nell'ambito di un costrutto razionale. Di emotivo non c'è nulla. Sembra quasi che tu voglia convincerti che lei sia la tua donna ideale, ma che tu non abbia questa sensazione.

Riguardo al farle perdere tempo, ti metto a questo punto la pulce nell'orecchio: e se tu fra sei mesi ti rendi conto che non la sopporti perchè non ne sei realmente innamorato, che succede?
Non avrà perso ancora più tempo? Ed in tal caso, essendo tu indeciso gia da ora, non sarà stata effettivamente una cosa che si poteva evitare?

Quello che farei io al posto tuo:
Patteggia una relazione a distanza a tempo determinato se ti senti insicuro. Se son rose fioriranno. Se son altre cose, finirà tra non più di due tre mesi, con la sofferenza minima.

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giuseppe1981

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Ciao Termy.

Hai perfettamente ragione. Sto pensando troppo, e sicuramente sto pensando in modo troppo razionale.
Hai anche ragione sul fatto che sento di stare forzandomi CERCANDO di farmela piacere per tutti gli aspetti positivi che possiede.

Non fraintendermi, ho fatto da solo tutti questi ragionamenti, ed il fatto che tu te ne sia accorto ed abbia saputo riassumerli in cosi' poco tempo, significa che non mi sto ingannado; sto proprio sbagliando alla grande.
Ho finito con il ragionare troppo proprio perche' provavo sensazioni contrastanti e non riuscivo a fare ordine nei miei sentimenti.

Il fatto e' che, anche in passato, ho avuto parecchie difficilta' a lasciarmi completamente andare quando ero in una relazione.
Col tempo ho cominciato a pensare di non saper "sentire" quelle emozioni, le farfalle nello stomaco, il desiderio di stare insieme in ogni istante e di rivedersi subito appena ci si lascia.
Anche il desiderio sessuale mi cala abbastanza in fretta anche se, ti assicuro che quando conosco una ragazza sento il cuore che mi batte forte, la voglio davvero tanto, e mi sembra di provare tutte quelle emozioni che contraddistinguono una infatuazione.
E poi dopo che succede? si spegne la scintilla, e non so perche'....

Potrebbe ssere che non abbia ancora trovato quella giusta, ovviamente.
Ma vuole anche dire che, a dispetto di tutte le angosce emotive, i rifiuti ricevuti che mi hanno fatto stare malissimo, e i periodi di solitdine eterni, non sono riuscito a trovare l'amore nemmeno una volta in tutta la vita neppure in quelle relazioni che ho sudato tanto per costruire. Non un pensiero confortante.

Condivido a pieno la tua ultima osservazione:
Citazionee se tu fra sei mesi ti rendi conto che non la sopporti perchè non ne sei realmente innamorato, che succede?
Credi che non fosse questa la domanda che dette origine al chaos?   :buck:

E proprio per questo credo che la scelta giusta sia quella di lasciarla definitivamente.
Un relazione a distanza non mi sembra la scelta migliore perche' costringerebbe entrambi a prolungare un calvario senza sapere che cosa ne verrebbe di buono una volta che riuscissimo a ritrovarci insieme.
Correggimi se dico una cretinata ma ho sempre pensato che una relazione si fondi sulle esperienze che ogni giorno si cotruiscono un tassello per volta.
Per poter funzionare, una relazione a distanza attinge dalle memorie costruite durante quei momenti insieme, e dalla sensazione di desiderio, attrazione, e mancanza che si provano anche queando quella persona non e' con noi.

..ma se sento gia' di non amarla, non le starei facendo un torto prolungando ulteriormente questa storia?
Non credo che la distanza mi aiuterebbe a scoprire i miei sentimenti, ma solo ad idealizzarla per poi scoprire che quell'incertezza e' ancora la stessa non appena ci saremo ritrovati.

tu che ne pensi?

Ad ogni modo il tema del post era un altro:
come ci si sente quando si e' innamorati?

Quando si cresce e si arriva ai 40, vi sembra che quel sentimento sia diverso o provate le stesse emozioni di quando eravate bambini?
cambiano le aspettative  o si tratta di un diverso modo di provarle?

Conosco tante coppie che stanno assieme e reggono la botta di una relazione travagliata divisa fra momenti di vero amore e momenti di litigi e incomprensioni.
Non ho mai capito come sia possibile dire di amare qualcuno e poi incazzarsi per ogni stupidagine o farla piangere in continuazione.

Con la ragazza con la quale sto ora non mi capita nulla di tutto questo.
Stiamo benissimo quando siamo insieme e (scusa Termy se ti copio la frase vanificandone il valore) mi pare che il tempo voli senza problemi ne pensieri. Odio quando la vedo andar via, e spesso mi viene da piangere quando devo salutarla.
Pero' poi non mi manca nei giorni seguenti!

Che cosa e' che rende davvero solido un sentimento?
Vi capita mai che una persona sia cosi' vicina al vostro ideale di donna che non riusciate a capire se la volete davvero o se vi state ingannando da soli?

Quando la osservate riuscite a vederla come un altro individuo, invece che qualcosa da possedere (leggevo tempo fa che per un uomo e' difficile fare questo discernimento, anche se e' orribile da dire), e a desiderarla, o desiderare di conoscerla meglio, invece di razionalizzare scemenze logistiche totalmente ininfluenti, come ho finito per fare io?
Non lo volevo nemmeno io! Anzi, mi sono sforzato di non farlo e di ascoltare solo i miei sentimenti.
eppure non ci sono riuscito, e ci sono cascato come un cretino.





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Citazione di: giuseppe1981 il 08 Ottobre 2019, 15:07:24
...
Per poter funzionare, una relazione a distanza attinge dalle memorie costruite durante quei momenti insieme, e dalla sensazione di desiderio, attrazione, e mancanza che si provano anche queando quella persona non e' con noi.
...
tu che ne pensi?
No. In questo ho radicalmente cambiato idea. Forse perchè sono cambiato io ed è cambiato il mondo.
Fino ai 53, ero convinto che una relazione a distanza non potesse reggere. In realtà, se ti vedi almeno nei week end, regge benissimo. Si instaura una forma di presenza diversa, fortemente facilitata da media quali watsapp, che ti consentono una contemporaneità sconosciuta fino a pochi anni fa. Di fatto, pur essendo distanti, puoi essere più presente nella vita di una persona rispetto a quando vivevate nella stessa città separati dalla routine quotidiana.
Citazione
Ad ogni modo il tema del post era un altro:
come ci si sente quando si e' innamorati?

Quando si cresce e si arriva ai 40, vi sembra che quel sentimento sia diverso o provate le stesse emozioni di quando eravate bambini?
cambiano le aspettative  o si tratta di un diverso modo di provarle?
Io non so come la vivono gli altri, ma posso dire come la vivo io.
All'inizio la passione è forte, se poi c'è intesa sessuale vedi colori mai visti e ti rendi conto che se prima avevi poca voglia è perchè la tipa precedente non ti tirava mentalmente. La mancanza si sente, c'è fretta nel cercare di vedersi, metti tutto da parte pur di vederla. Lei è il tutto e sei infatuato.
Con gli anni (e non con due mesi), le cose maturano e cambiano. Ti abitui ai tempi se non riuscite a vedervi spessissimo, e sebbene il sapere ( che è diverso dal semplice pensare) di non vederla più ti è insopportabile.
Quest'ultima affermazione va contestualizzata per non essere fraintesa.
Se pensi "non la vedrò più", non succede nulla: perchè sai che non è vero. Ma se succede qualcosa (tipo che non la senti e temi possa essere successo qualcosa) vai in ansia.
L'altra differenza è il fatto di pensare ai suoi interessi, prima che ai tuoi.
Da ragazzo, se una tipa con cui stavo mi diceva "vado alla cena di lavoro" senza invitarmi, la consideravo una mancanza di rispetto. Ora lo considero normale. Certo se la mia ragazza dicesse "vado in disco con le amiche", gli chiedo che si è bevuta, perchè deve essere forte...   Azn
La tranquillità e la serenità sono costanti di una relazione amorosa matura. Puoi essere agitato per altri motivi, ma se stai con lei ti calmi e le cose appaiono più distaccate. Ragioni in termini futuri perchè vedi il tuo futuro con lei come se fosse una cosa assolutamente fisiologica e normale.
Questo può crearti qualche problema se ci sono irrisolti tipo lavoro, casa, distanza o qualsiasi altra cosa, la visione di un futuro comune rimane comunque però. C'è poi la sensazione di completa complicità, che è fondamentale oltre al trasporto che inevitabilmente c'è sempre.

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giuseppe1981

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Cioa Termy,
Grazie per la risposta.

Anche io credo che se ci si riesce a vedere almeno nei weekend la relazione possa andare a vanti.
Non solo fa parte della mia realta' odierna, ma ho colleghi che, per ragioni di lavoro, fanno questa vita da anni.

Io, pero', parlavo proprio di DISTANZA.
Se mi trasferisco negli States e' assurdo pensare che ci si riesca a vedere nel weekend con regolarita'.
Bisogna pianificare le ferie, spendere un sacco di soldi in biglietti aerei. Non e' uno scherzo.
A quel punto ho qualche dubbio che una relazione, soprattutto se nata da meno di un anno, possa reggere il colpo.

In fondo, un cambiamento del genere significa stravolgere la mia vita totalmente, e sarebbe un cambiamento che potrei condividere con la mia compagnia soltanto a parole.

Da li', ogni esperienza che entrambi ci trovassimo a fare, potremmo solo descriverla al nostro partner, e questo non credo si possa definire una "relazione".
C'e' troppo distacco, e poca condivisione.
Una relazione dovrebbe consolidarsi affrontando le difficolta' insieme, ma dovrebbe eesserci anche una crescita emotiva, assieme.

Tener viva una storia vedendosi cosi' poco, invece, mi sembra un modo per dire:"mettiamo le nostre vite sentimentali in stand by. Illudiamoci di avere una relazione, magari per uno o due anni, chiudendoci al mondo esterno e alla possibilita' di incontrare un'altra persona speciale, e aspettiamo di poterci ricongiungere definitivamente per ricominciare daccapo e vedere se siamo, effettivamente, destinati a vivere assieme."
Ed essendo passato cosi' tanto tempo, non e' detto che quelle stese due persone, che una volta erano cosi' affiatate, si trovino ancora bene, o che ci sia ancora quell' attrazione.
E questo, senza considerare le condizioni per le quali cui ci si riesce a riavvicinare:
Uno dei due dovrebbe andare incontro all'altro. Se fossi io a tornare, magari lo starei facendo rinunciando all'America, malgrado il fatto che mi piaccia.
Se fosse lei, dovrei sposarmela per poterle passare il visto o aspettare che riesca ad ottenerne uno suo. Non sara' facile ne veloce, per non dire che la prospettiva di vivere negli States non la alletta.
Presupposti orrendi per definire il riavvio di una relazione.

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Ieri mi sono ritrovato a pensarla ogni minuto.
Ho pianto molto.
Finalmente sono arrivati gli struggenti sentimenti egoistici di quando ci si accorge di stare per perdere qualcosa.
....c'e' voluto un po', maledizione....
A lavoro dovevo trattenere le lacrime e persino mentre sedevo al computer, ogni gesto che facevo, e ogni immagine che mi scorreva davanti agli occhi, mi riportava ad un' unica persona.
L'unica cosa che avrei voluto, era di poterla riabbracciare.
Sono felice che questi sentimenti ci siano. Sarebbe stato orribile pensare che una ragazza del genere, con la quale ho condiviso cosi' tanto negli ultimi mesi, potesse scivolarmi addosso nella totale indifferenza.

Pero' dovro' fare una scelta, adesso.
Se scegliero' gli States, non potro' rivederla quando tornero' in Europa.
Non sarebbe giusto per lei.
La costringerei a provare altro dolore, sapendo che alla fine partirei lo stesso. Ti pare?

Prima di arrivare qui, la mia idea era di posticipare la partenza di un anno.
Volevo verificare, al di la' di ogni dubbio razionale, che a respingermi da questa relazione fosse la prospettiva di dovermi seprarare da lei, in un vicino futuro.
Sarei felice di poter arrivare ad una rottura con lei per motivi legati al nostro rapporto personale.
Almeno potrei dire di essermi vissuto questa storia a pieno.
Invece, sin dal primo giorno, provavo sensazioni discordanti per via dell'indecisione.

Sinceramente, se mi chiedeste cosa vorrei, e cosa spero:
Vorrei che ci fossero altri problemi burocratici, e che non sapessero dirmi quando potro' effettivamente partire, per poter dire a me stesso che, in fondo, non era una proposta cosi' valida, e che avrei corso dei rischi troppo grandi, se mi fossi precipitato ad accetttare.

Purtroppo, stando cosi' le cose, oggi sto mettendo sullo stesso piano il trasferirmi in California, e rimanere con la donna che mi rende felice.
Se mi avessero detto che, un giorno, avrei dato una simile importanza ad una relazione non ci avrei creduto.

Wild30

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Anche se la discussione è di qualche tempo fa, tornando al titolo, secondo me l'innamoramento rende giovani, nel senso che a qualsiasi età ci si può sempre sentire come alla prima infatuazione! :)