un abbraccio agli amici abruzzesi

Aperto da -eFFe-, 06 Aprile 2009, 18:33:01

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Alfaleffo

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Il problema imho è chi ci sta facendo campagna elettorale sopra millantando superefficienza e rifiutando aiuti che potrebbero salvare vite quando ci sono paesi che son stati raggiunti solo ieri...
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ExcitingLove

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Citazione di: james.mar il 07 Aprile 2009, 22:13:08
Ragazzi, un appello:

se non mi sbaglio Falco è di L'Aquila o provincia, e ho visto che il suo ultimo login risale a domenica alle 22:30 proprio prima del terremoto.

C'è qualcuno che ha il suo numero di telefono, il suo contatto msn, il suo contatto fb o qualsiasi cosa che ci permetta di accertarci che sia solo una coincidenza o che semplicemente preso dai problemi che ci sono lì (e vi assicuro, da pescarese, che c'è gente che si sta facendo veramente il culo lì) non si collega al forum?




Grazie

è vero, se non ricordo male lui è dell'acquila.... Non ho il suo numero, solo msn.... Hai notizie? lo hai rintracciato?
Hacker della mente umana.....

james.mar

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Exciting, se puoi per favore controlla se si è mai connesso su msn da dopo domenica sera a oggi.

Alfaleffo

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Lasciagli anche un messaggio offline su msn, se lo apre regolarmente lo riceverà al prossimo accesso.
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ExcitingLove

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#19
Ricordo di aver parlato e di avere il contatto ma in tutti questi contatti non ricordo il nome.... Sapete il nome reale di Falco? vedo facendo la ricerca per nome?

SunBeam, tu che sei Amministratore guarda il contatto msn con il quale è registrato al forum??
Lo avevo aggiunto da li quando ero moderatore che potevo vedere le email degli iscritti....
Ultima modifica: 10 Aprile 2009, 17:02:25 di ExcitingLove
Hacker della mente umana.....

ExcitingLove

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Ho fatto un video, per dare l'addio ai nostri amici abruzzesi morti, e anche alle persone sopravvissute che stanno soffrendo! ditemi se vi piace  :'(

http://www.youtube.com/watch?v=SRjrLZJHvKE
Hacker della mente umana.....

Dylan

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circola su facebook. mi sembra un bell'articolo e spunto di una interessante riflessione

"MA IO PER IL TERREMOTO NON DO NEMMENO UN EURO..." Scusate, ma io non darò neanche un centesimo di euro a favore di chi raccoglie fondi per le popolazioni terremotate in Abruzzo. So che la mia suona come una bestemmia. E che di solito si sbandiera il contrario, senza il pudore che la carità richiede. Ma io ho deciso. Non telefonerò a nessun numero che mi sottrarrà due euro dal mio conto telefonico, non manderò nessun sms al costo di un euro. Non partiranno bonifici, né versamenti alle poste. Non ho posti letto da offrire, case al mare da destinare a famigliole bisognose, né vecchi vestiti, peraltro ormai passati di moda.
Ho resistito agli appelli dei vip, ai minuti di silenzio dei calciatori, alle testimonianze dei politici, al pianto in diretta del premier. Non mi hanno impressionato i palinsesti travolti, le dirette no – stop, le scritte in sovrimpressione durante gli show della sera. Non do un euro. E credo che questo sia il più grande gesto di civiltà, che in questo momento, da italiano, io possa fare.
Non do un euro perché è la beneficienza che rovina questo Paese, lo stereotipo dell'italiano generoso, del popolo pasticcione che ne combina di cotte e di crude, e poi però sa farsi perdonare tutto con questi slanci nei momenti delle tragedie. Ecco, io sono stanco di questa Italia. Non voglio che si perdoni più nulla. La generosità, purtroppo, la beneficienza, fa da pretesto. Siamo ancora lì, fermi sull'orlo del pozzo di Alfredino, a vedere come va a finire, stringendoci l'uno con l'altro. Soffriamo (e offriamo) una compassione autentica. Ma non ci siamo mossi di un centimetro.
Eppure penso che le tragedie, tutte, possono essere prevenute. I pozzi coperti. Le responsabilità accertate. I danni riparati in poco tempo. Non do una lira, perché pago già le tasse. E sono tante. E in queste tasse ci sono già dentro i soldi per la ricostruzione, per gli aiuti, per la protezione civile. Che vengono sempre spesi per fare altro. E quindi ogni volta la Protezione Civile chiede soldi agli italiani. E io dico no. Si rivolgano invece ai tanti eccellenti evasori che attraversano l'economia del nostro Paese.
E nelle mie tasse c'è previsto anche il pagamento di tribunali che dovrebbero accertare chi specula sulla sicurezza degli edifici, e dovrebbero farlo prima che succedano le catastrofi. Con le mie tasse pago anche una classe politica, tutta, ad ogni livello, che non riesce a fare nulla, ma proprio nulla, che non sia passerella.
C'è andato pure il presidente della Regione Siciliana, Lombardo, a visitare i posti terremotati. In un viaggio pagato – come tutti gli altri – da noi contribuenti. Ma a fare cosa? Ce n'era proprio bisogno?
Avrei potuto anche uscirlo, un euro, forse due. Poi Berlusconi ha parlato di "new town" e io ho pensato a Milano 2 , al lago dei cigni, e al neologismo: "new town". Dove l'ha preso? Dove l'ha letto? Da quanto tempo l'aveva in mente?
Il tempo del dolore non può essere scandito dal silenzio, ma tutto deve essere masticato, riprodotto, ad uso e consumo degli spettatori. Ecco come nasce "new town". E' un brand. Come la gomma del ponte.
Avrei potuto scucirlo qualche centesimo. Poi ho visto addirittura Schifani, nei posti del terremoto. Il Presidente del Senato dice che "in questo momento serve l'unità di tutta la politica". Evviva. Ma io non sto con voi, perché io non sono come voi, io lavoro, non campo di politica, alle spalle della comunità. E poi mentre voi, voi tutti, avete responsabilità su quello che è successo, perché governate con diverse forme - da generazioni - gli italiani e il suolo che calpestano, io non ho colpa di nulla. Anzi, io sono per la giustizia. Voi siete per una solidarietà che copra le amnesie di una giustizia che non c'è.
Io non lo do, l'euro. Perché mi sono ricordato che mia madre, che ha servito lo Stato 40 anni, prende di pensione in un anno quasi quanto Schifani guadagna in un mese. E allora perché io devo uscire questo euro? Per compensare cosa? A proposito. Quando ci fu il Belice i miei lo sentirono eccome quel terremoto. E diedero un po' dei loro risparmi alle popolazioni terremotate.
Poi ci fu l'Irpinia. E anche lì i miei fecero il bravo e simbolico versamento su conto corrente postale. Per la ricostruzione. E sappiamo tutti come è andata. Dopo l'Irpinia ci fu l'Umbria, e San Giuliano, e di fronte lo strazio della scuola caduta sui bambini non puoi restare indifferente.
Ma ora basta. A che servono gli aiuti se poi si continua a fare sempre come prima?
Hanno scoperto, dei bravi giornalisti (ecco come spendere bene un euro: comprando un giornale scritto da bravi giornalisti) che una delle scuole crollate a L'Aquila in realtà era un albergo, che un tratto di penna di un funzionario compiacente aveva trasformato in edificio scolastico, nonostante non ci fossero assolutamente i minimi requisiti di sicurezza per farlo.
Ecco, nella nostra città, Marsala, c'è una scuola, la più popolosa, l'Istituto Tecnico Commerciale, che da 30 anni sta in un edificio che è un albergo trasformato in scuola. Nessun criterio di sicurezza rispettato, un edificio di cartapesta, 600 alunni. La Provincia ha speso quasi 7 milioni di euro d'affitto fino ad ora, per quella scuola, dove – per dirne una – nella palestra lo scorso Ottobre è caduto con lo scirocco (lo scirocco!! Non il terremoto! Lo scirocco! C'è una scala Mercalli per lo scirocco? O ce la dobbiamo inventare?) il controsoffitto in amianto.
Ecco, in quei milioni di euro c'è, annegato, con gli altri, anche l'euro della mia vergogna per una classe politica che non sa decidere nulla, se non come arricchirsi senza ritegno e fare arricchire per tornaconto.
Stavo per digitarlo, l'sms della coscienza a posto, poi al Tg1 hanno sottolineato gli eccezionali ascolti del giorno prima durante la diretta sul terremoto. E siccome quel servizio pubblico lo pago io, con il canone, ho capito che già era qualcosa se non chiedevo il rimborso del canone per quella bestialità che avevano detto.
Io non do una lira per i paesi terremotati. E non ne voglio se qualcosa succede a me. Voglio solo uno Stato efficiente, dove non comandino i furbi. E siccome so già che così non sarà, penso anche che il terremoto è il gratta e vinci di chi fa politica. Ora tutti hanno l'alibi per non parlare d'altro, ora nessuno potrà criticare il governo o la maggioranza (tutta, anche quella che sta all'opposizione) perché c'è il terremoto. Come l'11 Settembre, il terremoto e l'Abruzzo saranno il paravento per giustificare tutto.
Ci sono migliaia di sprechi di risorse in questo paese, ogni giorno. Se solo volesse davvero, lo Stato saprebbe come risparmiare per aiutare gli sfollati: congelando gli stipendi dei politici per un anno, o quelli dei super manager, accorpando le prossime elezioni europee al referendum. Sono le prime cose che mi vengono in mente. E ogni nuova cosa che penso mi monta sempre più rabbia.
Io non do una lira. E do il più grande aiuto possibile. La mia rabbia, il mio sdegno. Perché rivendico in questi giorni difficili il mio diritto di italiano di avere una casa sicura. E mi nasce un rabbia dentro che diventa pianto, quando sento dire "in Giappone non sarebbe successo", come se i giapponesi hanno scoperto una cosa nuova, come se il know – how del Sol Levante fosse solo un' esclusiva loro. Ogni studente di ingegneria fresco di laurea sa come si fanno le costruzioni. Glielo fanno dimenticare all'atto pratico.
E io piango di rabbia perché a morire sono sempre i poveracci, e nel frastuono della televisione non c'è neanche un poeta grande come Pasolini a dirci come stanno le cose, a raccogliere il dolore degli ultimi. Li hanno uccisi tutti, i poeti, in questo paese, o li hanno fatti morire di noia.
Ma io, qui, oggi, mi sento italiano, povero tra i poveri, e rivendico il diritto di dire quello che penso.
Come la natura quando muove la terra, d'altronde.
Giacomo Di Girolamo
(redattore del Giornale di Sicilia NDD)



Sting

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#22
Citazione di: Dylan il 21 Aprile 2009, 23:26:15
Io non do una lira per i paesi terremotati. E non ne voglio se qualcosa succede a me.

Libero di pensarla come vuole.
Per quanto il suo discorso sia giusto da un punto di vista razionale, spero che non gli succeda a lui quello che e' successo agli abruzzesi.

Userebbe le stesse parole se fosse lui la vittima ?
Siamo sicuri che davvero non vorrebbe nessun aiuto dopo che si trova in una tenda al freddo e sotto la pioggia , senza un bagno per farsi una bella doccia calda e con un grosso punto di domanda sulla sua testa per il futuro...

Gli auguro di non trovarsi da un giorno all'altro sbattuto in una strada senza piu' niente.
Non e' solo una questione di materialismo e perdita di ricchezza materiale.
E' molto peggio.
Non perdi solo le mura della tua casa, ma con essa perdi i ricordi , gli affetti, le cose che ti ricordano dei momenti della tua vita, e quando perdi la memoria delle cose, non sai piu' chi sei.

E' un RESET , ma non ti si resetta tutto, tu non torni bambino che allora' si che puoi davvero ricominciare daccapo.
Tu rimani quello che sei, ma con il nulla attorno.
Tutto spazzato via in un attimo.

Certo, c'e' la liberta' di pensiero ed e' sacrosanta, ma bisogna PENSARE prima di parlare a vanvera.
E poi a che pro sbandierarlo ai quattro venti ?
Poi voglio vedere come vanno avanti le cose se davvero ognuno pensa a se stesso come fa lui.

Che gente superficiale che esiste in Italia.
Ultima modifica: 22 Aprile 2009, 11:08:30 di Sting