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Vestiti

Aperto da Dally85, 23 Novembre 2009, 12:35:09

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^X^

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Beeblebrox

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Citazione di: JBGrenouille il 25 Novembre 2009, 16:09:12
Tanto per approfondire l' argomento camicia, qualcuno di voi sa i vari modelli come e quando vanno indossati?
La cosa principale a variare in una camicia è senza dubbio (a parte il tessuto) il colletto, perché è la parte che tutti vediamo sempre, secondariamente ad esso i polsini. Questi ultimi però non debbono essere abbinati ad una cravatta e assumono secondaria importanza. L'attenzione al colletto non è un semplice dettaglio, Oscar Wilde sosteneva che la vera eleganza di un uomo partiva dal colletto della propria camicia. Tuttavia il colletto come ora lo conosciamo è un invenzione novecentesca, prima il colletto ed i polsini erano separati dalla camicia e venivano abbottonati ad essa.
Il colletto è da scegliere anche in funzione della nostra morfologia. Se il nostro volto è rotondo importante e il nostro collo largo, preferiamo i colli di forma allungata,come quello italiano, a vela stretta, che tenderanno ad allungare e a snellire. Viceversa, se il nostro viso è stretto e allungato e i nostri lineamenti minuti, un collo a vela larga, ossia francese, darà più personalità al nostro volto. Importante se dovete abbinare la camicia ad una giacca sappiate che il collo francese è abbinabile a giacche doppiopetto, il collo italiano a giacche monopetto. Quando il colletto ha l'altezza giusta, sulla nuca non deve mai restare nascosto dalla giacca, perlomeno se essa è di buon taglio. Bisogna aggiungere a questo proposito che il collo della giacca è tagliato in modo da poter posizionare il colletto della camicia correttamente. La linea del collo della giacca va giudicata in base al suo rapporto con il colletto della camicia. pertanto, prima di comperare una giacca o di prendere le misure in sartoria, bisognerebbe verificare la posizione del colletto della camicia.

Il collo alla Francese

ha le punte molto ampie e aperte ed è il più indicato nell'abbigliamento formale e si presta ad accogliere cravatte con nodi morbidi e abbondanti.
Il collo all''Italiana

più comunemente conosciuto come collo classico, è il collo più conosciuto e adatto ad ogni tipo di occasione
Il collo a punta

è più frequentemente usato nell'abbigliamento informale accompagna pullover e gilet ciò non esclude per i più affezionati il suo utilizzo anche con abiti e giacche.
Il collo a button-down

è il solo che può essere portato anche slacciato senza cravatta, si presta anche all'abbigliamento più sportivo.
Il collo con doppio bottone

con o senza button down è il più giovanile soprattutto se abbinato a fantasie a righe o quadri in diagonale con asole in contrasto, si porte anche slacciato senza cravatta.

Poncho

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Citazione di: ^X^ il 27 Novembre 2009, 11:14:43
A riguardo delle cravatte ho da aggiungere un'osservazione empirica fatta in piu' di 10 anni di frequentazioni professionali: la dimensione del nodo della cravatta (che dipende dal tipo di nodo ma anche dalla cravatta stessa) è un ottimo indicatore del tipo di lavoro che fa la persona e indirettamente del suo carattere.
Nodo enorme e quasi piatto
Questo è tipico dei venditori, dei markettari, dei commerciali: come noto persone dall'ego smisurato e tendente al manipolatorio
Nodo elaborato di media dimensione
Questo invece l'ho visto quasi sempre in manager e consulenti aziendali: io saro' anche di parte, ma credo che questa categoria sia un buon compromesso tra ego (comunque abbastanza sviluppato) e capacità di azione elegante senza troppi fronzoli o esibizionismi
Nodo microscopico con cravatta sottile
Infine l'altro estremo: questo l'ho visto soprattutto in ingegneri (soprattutto di una certa età), informatici e tecnici in generale che vestono raramente in giacca/cravatta, ma quando lo fanno stanno malissimo  :lol:

(ok è un po' OT rispetto alla qualità, ma ci stava...)

credo dipenda dal fattore moda.. soprattutto qualche anno fa andavano i nodi "grandi", ma agli ingegneri nessun l'ha detto  :D

Poncho

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Citazione di: Dally85 il 25 Novembre 2009, 16:48:04
ad es. io jeans di solito prendo i levi's, cerco di prenderli magari in offerta.
[..]
Effettivamente quelle che costano poco (una decinda di euro) ci si accorge che sono scadenti.
Ma ad es quelle da 25/30 euro mi sembra durino parecchio e si mantengano buone.
La scorsa estate ho comprato una polo originale ralph lauren (in negozio vengono tra i 75 e 80) in offerta a 40 euro e non ho notato differenze significative con quelle da 25/30 a prezzo pieno.
Costando il doppio uno si aspetterebbe anche il doppio della qualità,ma per come ho constatato io non è mai così.

riguardo i jeans, quello che ti porta a variare il prezzo sono i materiali, il taglio/finiture, le lavorazioni successive, ed il brand.

-il brand "costa" in termini di pubblicità (e a te te ne può venire dhv in quanto "wow jeans di valentino->c'hailisordi"), figaggine del negozio (di questo te ne puoi sbattere abbastanza, salvo potresti supporre di trovare commessi più bravi -> ti possono consigliare meglio ). Ha dei risvolti indiretti anche nella questione taglio/finiture.

-le lavorazioni successive, tipo effetti invecchiati ecc.. rendono il pantalone più figo, ovviamente. "il contro" è che spesso stressano il tessuto (lavaggi, smerigliature, spruzzzate di acido, ecc..) quindi tendenzialmente il pantalone dura meno (lo compri nuovo, ma è come se avesse già 5 anni :) ). queste lavorazioni possono influire in maniera significativa sul costo industriale del capo.

-il taglio e le finiture,ovviamente costano. non solo il taglio in se stesso, ma anche il dover gestire decine di varianti per ciascun modello (ad esempio non solo le varie taglie, ma anche la gamba lunga o corta, vita alta vita bassa e via e via.. ). questo giustifica il fatto che a parità di tutto un levis, che gestisce 1000 diverse combinazioni di modello/finiture/colore/taglia/variante (con modelli magari differenziati per zone geografiche secondo i tipi fisici prevalenti...) costi assai più del jeans dell'oviesse che con 2 colori e 10 taglie risolvono tutti.
in questo ambito potrebbe rientrarea anche il concetto del "made in", ma in questo caso la faccenda diventa complicata. puoi avere il madeinchina, il madeinitaly (fatto in italia da cinesi), il madeinitaly (ma in realtà il capo è fatto in cina e in italia c'hanno attaccato solo l'etichetta madeinitaly [esiste, lo so per certo]), e il vero madeinitaly (rarissimo). Qui entra in gioco la qualità realizzativa, ovvero la cialtronaggine realizzativa. esistono italiani cialtroni e cinesi bravissimo (anzi, in linea puramente teorica il made in cina permetterebbe una qualità maggiore a parità di costo industriale, visto che la manodopera costa meno).

-il materiale, nei jeans costa di solito abbastanza poco rispetto, rispetto agli altri parametri. eccettuati tessuti veramente schifosi (quelli dei pantaloni da 5 euri al mercato), per il resto non ci dovrebbero essere differenze abissali in quanto a qualità. anzi, per assurdo, materiali migliori (quindi tessuti più leggeri, mano migliore) potrebbero essere più delicati del classico jeans (che ricordo era tessuto da tende, usato per fare i pantaloni ai minatori...)
 
questo ovviamente è il caso jeans.. ma pressappoco puoi applicare questi concetti a tutto.

Ciao, P.

-eFFe-

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Citazione di: Poncho il 29 Novembre 2009, 16:05:32
riguardo i jeans, quello che ti porta a variare il prezzo sono i materiali, il taglio/finiture, le lavorazioni successive, ed il brand.

d'accordo su tutto;
una piccola precisazione:

Citazioneclassico jeans (che ricordo era tessuto da tende, usato per fare i pantaloni ai minatori...)

non minatori ma pescatori.
Infatti il blue jeans e' la storpiatura americana del francese "bleu de Genes", ovvero Blu di Genova: tessuto fortissimo inventato dai marinai liguri ed esportato dai francesi...
(pure quello ci siamo fatti fregare :mad: )
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Beeblebrox

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Citazione di: -eFFe- il 30 Novembre 2009, 12:15:24
Infatti il blue jeans e' la storpiatura americana del francese "bleu de Genes", ovvero Blu di Genova: tessuto fortissimo inventato dai marinai liguri ed esportato dai francesi...
(pure quello ci siamo fatti fregare :mad: )
Veramente il tessuto Denim  con cui viene e veniva fatto il Jeans è originario di Chieri in piemonte (nota Denim deriva da Nimes città francese rivale di Chieri) ed è stretto parente del fustagno, con cui al posto di usare colori diversi per trama ed ordito si utilizzano i medesimi. I tessitori di Chieri avevano genova come porto di sbocco e per questo diedero il nome a blue jeans rispetto ad un qualcosa come Blue Quiers (Quiers è chieri in francese).

-eFFe-

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Citazione di: Beeblebrox il 30 Novembre 2009, 12:41:14
Veramente il tessuto Denim  con cui viene e veniva fatto il Jeans è originario di Chieri in piemonte (nota Denim deriva da Nimes città francese rivale di Chieri) ed è stretto parente del fustagno, con cui al posto di usare colori diversi per trama ed ordito si utilizzano i medesimi. I tessitori di Chieri avevano genova come porto di sbocco e per questo diedero il nome a blue jeans rispetto ad un qualcosa come Blue Quiers (Quiers è chieri in francese).

ma pensa te...
:up:
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zlatan

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Citazione di: Beeblebrox il 30 Novembre 2009, 12:41:14
Veramente il tessuto Denim  con cui viene e veniva fatto il Jeans è originario di Chieri in piemonte (nota Denim deriva da Nimes città francese rivale di Chieri) ed è stretto parente del fustagno, con cui al posto di usare colori diversi per trama ed ordito si utilizzano i medesimi. I tessitori di Chieri avevano genova come porto di sbocco e per questo diedero il nome a blue jeans rispetto ad un qualcosa come Blue Quiers (Quiers è chieri in francese).

Più che altro, a quanto sapevo, costava poco. Col tempo, guardiamo ora, si fanno pagare il jeans un bordello si euri.

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Ogni ostacolo che si pone tra te e i tuoi sogni non è altro che una prova per verificare quanto veramente desideri raggiungerli


Se le persone che non si comprendono, comprendessero almeno di non comprendersi, si comprenderebbero meglio di quando, non comprendendosi, non comprendono nemmeno che non si comprendono - Gustave Ichheiser

Micione

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Faccio lo sborone anche io, il tessuto si usava per le vele, essendo abbastanza leggero ma molto resistente, si usava in particolare pe runa determinata vela, che permetteva di identificare le navi Genovesi, negli USA, visto che costava poco per la sua resistenza, venne adattato per farne braghe da lavoro per minatori, ma a parte il colore e  la stoffa, c'era poco in comune con i tagli odierni, a parte le tasche davanti e dietro ed i rivetti per aumentare la tenuta delle cuciture.

Inoltre, ho avuto jeans da 10€ portati di contrabbando dalla Cina, che mi sono durati più dei levi's comprati dal venditore ufficiale autorizzato, quindi fanculo la marca, io guardo il taglio.

Secondo me, la marca serve ai pischelli per darsi un valore sociale, non avendone di proprio, mentre uno che ha una certa sicurezza in se, può vestirsi senza troppo seguire mode del momento e firme ultra costose.
Egli saprà vestire come si deve, senza spendere un capitale ma sempre e comunque all'altezza della situazione, sciolto e OK sia in occasioni formali che al ber con gli amici, non è l'abbigliamento a connotarlo, ma il carattere, di cui l'abbigliamento sarà complemento non base.
per la forza di volontà che ci metti nel superarti sempre©beeblebrox
Sono convinto che ce la farai©^X^
Bello come descrivi il sesso, dovrebbe essere sempre così©Acqua
Sei una splendida persona, dentro, fuori e ricoperto@Amica
Ottimo osservatore@Termynetor
Si vede che stai diventando forte. Continua così e tra poco ce l' avrai fatta@Shark
mi piaci, uno che dice le cose dirette come stanno, fanculo il politically correct @Kleos
Sfigatto è uno che ci prova incessamente a differenza di moltissimi altri @ SunBeam
Sei un porco @ amichette

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Citazione di: sfigatto il 30 Novembre 2009, 16:50:59
Faccio lo sborone anche io, il tessuto si usava per le vele, essendo abbastanza leggero ma molto resistente, si usava in particolare pe runa determinata vela, che permetteva di identificare le navi Genovesi

mi sono documentato  Azn
Allora: pare che non venisse usato proprio per le vele, ma per i sacchi che le contenevano...infatti era si' molto resistente ma un po' pesante.
Quanto all'origine non c'e' accordo totale sul luogo (Chieri/Genova) perche' all'epoca si producevano tessuti simili anche nel genovesato; pare comunque assodato che fu proprio dal porto di Genova che questo tessuto venne esportato divenendo famoso e assumendone il nome (e' possibile che venissero esportati da li' sia i tessuti di Chieri che quelli liguri, e che il nome generico li identificasse entrambi...); fatto sta che mentre qui da noi venne usato per sacchi di tela e successivamente braghe da marinaio/pescatore, in america vennero rinforzati ad uso dei minatori (come dice giustamente sfigatto) :)

Anche Garibaldi nella spedizione dei Mille indosso' un paio di "blu di Genova" ;)
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