2 chiacchiere con Steve Vai

Aperto da -eFFe-, 05 Maggio 2009, 14:42:48

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-eFFe-

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In questo forum ci sono molti musicisti, percio' credo che molti di voi conoscano Steve Vai...

La settimana scorsa ho partecipato ad un seminario con questo incredibile chitarrista, e oltre all'emozione di averlo li' a 2 passi, vederlo suonare e spiegare, parlare un po' in italiano, e incontrarlo di persona, mi hanno colpito 2 cose che voglio raccontarvi:

1) la cordiale disponibilita' ed umilta' di uno dei piu' grandi chitarristi del mondo, la cui immagine "pubblica" invece e' caratterizzata da un Ego molto marcato.
2) l'aspetto mentale e motivazionale che gli ha permesso di diventare un Grande.

Specialmente su quest'ultimo punto Steve ci ha raccontato molte cose, ed ha insistito piu' su quello che sulle tecniche "che un qualunque manuale o maestro o sito internet puo' insegnarci".
Quello che ci ha raccontato (e che lui chiama "some kind of esotheric things"), assomiglia molto ai segreti dell'eccellenza e alla formula del successo di un Anthony Robbins e di altri coach di PNL :O

- L'amore per la chitarra e' stato per lui una passione totale, maniacale quasi, che lo prende fin dalla giovane eta'. Lui stesso dice che sa scrivere musica di molti generi e per qualunque strumento...ma sa suonare soltanto la chitarra.
Questo e' stato per lui il realizzarsi di un obiettivo, in maniera specialistica quindi, senza disperdersi su troppe altre cose...
In questo e' stato ovviamente aiutato dal nascere a New York ed avere ottimi maestri (come "un certo" Joe Satriani :O )

- ha realizzato il suo sogno grazie alla grande determinazione, che gli derivava da molta passione ed un'assoluta fiducia nelle sue capacita': qui e' curioso notare come, sebbene dicesse di non sentirsi migliore o superiore a nessun altro, credesse molto in cio' che faceva e in come lo faceva, e ovviamente ci crede tuttora ;)

- non si e' lasciato demoralizzare dagli insuccessi, ma ha proseguito oltre. Ha imparato a pensare positivo, e ad allontanare i pensieri negativi che ogni tanto si affacciavano... L'importanza della meditazione.

- esercizio continuo e massiccio (ovvio): quando non suona per almeno 8 ore al giorno (e' il suo lavoro) cerca almeno di esercitarsi per almeno 1 ora ogni giorno, anche quando viaggia ecc.

- e' importante visualizzare l'obiettivo, visualizzare il successo, immaginarsi mentre si esegue la cosa che tanto si desidera fare, e nel modo migliore: dire "faro' questo" va bene, "sto facendo questo" va meglio, "ho fatto questo" ancora meglio.

- concentrarsi e focalizzare: mentre ci si esercita e mentre si suona bisogna rimanere focalizzati su cio' che si fa, come lo si fa, i movimenti, i suoni, le sensazioni; evitare altri pensieri, distrazioni ecc.

- lo studio e l'esercizio devono procedere per gradi, per passi successivi: e' fondamentale iniziare bene, preciso, lentamente e solo poi si puo' velocizzare; completare bene un passo prima di affrontare il successivo. Tutti gli obiettivi piu' grandi e difficili possono essere scomposti in elementi piu' piccoli e superabili.

- una cosa che ha sempre cercato di fare, e' suonare senza sforzo... o sembrare molto fluido leggero e senza fatica nei suoi movimenti (e non vi dico quanto sembra "volteggiare" su corde e tasti!): questo ha potuto farlo osservando continuamente la propria postura, i movimenti delle dita ecc, mediante uno specchio e delle riprese. E' importante osservarsi, riprendersi e registrarsi (quindi vedersi e sentirsi) per correggersi.
L'importanza quindi del feedback.
Paradossalmente, suonare senza sforzo gli e' costato tanta fatica! :D

- Steve Vai e' vegetariano: questo deriva da sue convinzioni personali (e quindi rispetta chi ha altri stili alimentari) ma lo aiuta anche molto a mantenere un equilibrio energetico. E' importante trovare cio' che funziona meglio per noi, per la nostra energia e salute.

- il rapporto con lo strumento e' fondamentale e bisogna padroneggiarlo, ma altrettanto importante (e forse maggiormente) e' "sentire le note" prima di saperle riprodurre. Quindi sentire anche gli accordi, le scale, le tonalita'... imparandole a percepirle come colori e sfumature, sapendole riconoscere ad orecchio ancora prima che in trascrizione e teoria musicale. Stessa cosa per le modulazioni, i vibrati, i bending: sentirli ed esprimerli in maniera giusta, intonata.
Importanza quindi della sensibilita'. Anche durante un'esecuzione, dove lui s'immedesima molto, si muove, si esprime e mima ogni nota insieme al pubblico.

- ancora sulla sensibilita' e' importantissimo allenare l'orecchio interiore, specie in fase compositiva: pensare e sentire una nota un accordo o una melodia; visualizzarsi mentre la si esegue.

- comporre, creare: lo sviluppo di un'idea avviene spesso partendo da un piccolo elemento, magari gia' noto e per nulla nuovo; si ripete la cosa molte volte fino a "percepire" l'idea, la variazione... allora si insiste, esagerando cio' che di nuovo si e' prodotto. Questa e' l'idea, e quando da un insieme di idee con caratteristiche comuni si crea uno stile, be' allora bisogna farlo diventare proprio e caratteristico; dev'essere chiaramente riconoscibile.
L'importanza di uno stile proprio.


Non so voi, ma io ci vedo molte analogie con quanto discutiamo qua dentro... forse perche' si tratta in fondo di metodo, tecniche, sensibilita' e in definitiva di Arte :)
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Shark72

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Tra un pò devo scappare, stasera o domani rispondo con calma. Io ho fatto diversi gruppi rock amatoriali, dove ho suonato prima la chitarra, poi il basso .

Io ho un approccio, sia allo strumento, che al sarging, molto più rilassato e meno tecnico : diciamo che , in veste di sargiatore, se in quel momento fossi un chitarrista, sarei più assimilabile a David Gilmour o The Edge. Anche senza la tecnica di Steve Vai, la chitarra può produrre una valanga di emozioni lo stesso ! ;)
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-eFFe-

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Citazione di: Shark72 il 05 Maggio 2009, 16:36:14
Io ho un approccio, sia allo strumento, che al sarging, molto più rilassato e meno tecnico : diciamo che , in veste di sargiatore, se in quel momento fossi un chitarrista, sarei più assimilabile a David Gilmour o The Edge. Anche senza la tecnica di Steve Vai, la chitarra può produrre una valanga di emozioni lo stesso ! ;)

anch'io ho lo stesso tipo di approccio (chitarristicamente mi ispiro molto a personaggi come Gilmour, Hackett, Rothery, Latimer ecc) ma mi rendo conto dei limiti che pone, e percio' trovo interessante il confronto con qualcuno di opposto, come ad esempio uno Steve Vai.

Lo scopo del post era pero' evidenziare le analogie che molti metodi di miglioramento personale hanno, sia nel suonare che nel sarging.
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TheJoker

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Grande Steve (e grandi Billy e Virgil e Tony che ci suonano assieme! ;D)!
Be' io penso che sia un po' una forma mentis comune quella che si deve assumere per riuscire in un determinato campo che ci si prefigge, sia la musica o il sarge o il lavoro che sostanzialmente e volgarmente si traduce in:
-Fatti il culo;
-Concentrati
-Ci saranno delusioni, le supererai
-Sii positivo il più possibile
-Rifatti il culo
E...
-Te lo sei fatto il culo??? ;D
Bene!
Questo forse non ti farà rivoluzionare il tuo campo ma ti porterà SICURAMENTE ad ottimi risultati.
"Y'see, madness, as you know, is like gravity. All it takes is a little...push."

Seb

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eFFe mi devi spiegare come cavolo hai fatto a fare una chiaccherata con Steve Vai!!!! ;D ;D ;D

e' un idolo da una vita per me!! e oltre che a un certo Joe Satriani anche un certo Frank Zappa gli ha dato ispirazione!

la cosa che mi piace di lui e' che gioca con la chitarra, non la suona. se si ascolta bene quello che fa si puo' notare che la musica per lui e' un gioco, gioca con le note come Ronaldo con la palla (beh...anche meglio direi ;)) e le sue dita sono solo un'estensione del suo cuore!

eFFe.. +1 !!!  :up:
Life is a process of learning!

-eFFe-

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Citazione di: Seb il 08 Maggio 2009, 01:38:49
eFFe mi devi spiegare come cavolo hai fatto a fare una chiaccherata con Steve Vai!!!! ;D ;D ;D

be' l'ho scritto:
semplicemente ho partecipato ad uno dei suoi seminari :)


Citazionee' un idolo da una vita per me!! e oltre che a un certo Joe Satriani anche un certo Frank Zappa gli ha dato ispirazione!

il grande Frank lo volle con se' dapprima come trascrittore (Steve ha conosciuto la musica prima di imparare a suonarla), poi come membro ufficiale per la tournee in giro al mondo.
Aveva solo 20 anni, ma era gia' mostruosamente bravo  :O

Steve ci ha raccontato curiosi aneddoti in proposito: ad esempio quando Frank voleva una parte ritmica in 13/8 dicendo "questa e' la misura: 4-4-3-2, io non so suonarla...per questo devi farla tu ;) piu' groove! piu' groove!" :D
Non a caso Steve ricorda l'esperienza con Zappa come una delle piu' emozionanti (nel senso di spaventosamente impegnative) della sua vita ;)

@TheJoker: diciamo che hai riassunto molto... ma sostanzialmente si', bisogna farsi il mazzo :)
con metodo pero' ;)
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