Motivazione nello sport

Aperto da zlatan, 07 Ottobre 2008, 23:05:02

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Io da ragazzino giocavo a pallanuoto ed ero una vera promessa! Facevo allenamento coi più grandi, giocavo sia in porta che fuori, ero capitano sia della mia squadra che della rappresentativa regionale.
In campo avevo carisma, quando giocavo coi miei coetanei li guidavo e mi assumevo le responsabilità più grandi...c'è stato addirittura un anno in cui prendevo alcune decisioni sui ruoli e sui cambi perchè l'allenatrice davvero non ci saltava fuori. Quando invece giocavo coi più piccoli facevo il mio compito, ma godevo comunque del loro rispetto che mi ero sudato in anni e anni di attività.
Ci sono 3 cose che lo sport mi ha insegnato: la prima è stata quella di soffrire per raggiungere gli obiettivi più belli. Due campionati regionali, un campionato di serie D e un torneo per rappresentative regionali vinto, non posso certo lamentarmi.
La seconda cosa è stata la lealtà, verso i miei compagni, l'allenatore, l'avversario e gli arbitri. Ho sempre giocato corretto...magari duro, non ero uno che si tirava indietro, ma la furbata non ho mai provato a farla.
Ma penso che la cosa più importante che lo sport mi ha insegnato è stato guadagnarmi il rispetto della gente, perchè quando sei li e la palla è in gioco i nomi spariscono: conti per quello che rendi. Il rispetto te lo guadagni a tua volta col rispetto, sia nei confronti dei compagni che degli avversari. E chi ha mai fatto il portiere sà quanto è importante avere la fiducia dei tuoi compagni!

Purtroppo però la gente crescendo cambia, e un classico luogo comune della pallanuoto è che quando ad un ragazzino cominciano a crescere i muscoli [e crescono!], contemporaneamente gli si riduce il cervello e comincia a fare il fenomeno. In squadra da me c'era un pò troppa gente così...e arrivato all'età di 21anni, vedere 20 persone in acqua, di cui almeno 7-8 fanno i fenomeni...mette una gran tristezza...e così m'è passata pure la voglia di allenarmi e l'entusiasmo che invece credo si fosse creato negli anni prima proprio grazie al gruppo di cui sono orgoglioso per avervi fatto parte.
Chiunque giochi in campo dovrà assaporare l'umiliazione una volta o due, non esiste atleta che non abbia dovuto affrontare delle difficoltà. Un atleta di prima qualità è colui che fa ricorso a tutte le proprie forze per rialzarsi subito in piedi, un atleta mediocre ha bisogno di più tempo per riprendersi. I perdenti, a loro volta, sono coloro che restano sempre a terra -Darrel Royal-