La vera regola per iniziare a vivere

Aperto da villevalo, 19 Maggio 2010, 17:54:43

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villevalo

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Salve a tutti, molti mi conoscono già (sono villevalo), sto sul forum da anni ormai...per vari motivi sono stato impossibilitato a connettermi per parecchio tempo, se non per interventi sporadici.
Per chi non mi conosce, sono Roberto, 20 anni, Roma.
Curriculum: mai baciato una ragazza e tantomeno f-chiuso.
Nonostante questo mio curriculum pessimo, e nonostante ho letto tutti i libri di seduzione, sargiato ecc., purtroppo questi capitoli "bui" per quanto riguarda il mondo femminile non li ho ancora chiusi.
Tantomeno ne ho aperti di nuovi "luminosi".
Ad ogni modo, non sono qui per lagnarmi: voglio semplicemente condividere con noi quella che, a mio parere, è la VERA regola per iniziare. Iniziare tutto.
E' semplice: bisogna DECIDERE CIO' CHE SI VUOLE.
Noi non possiamo cambiare le situazioni in cui viviamo, magari perchè influenzati da fattori esterni, magari perchè noi non possiamo decidere come si svolgano gli eventi in quanto vi è sempre un rapporto bilaterale, IO e MONDO.
Però una cosa possiamo deciderla davvero: possiamo decidere COME VIVERE LE SITUAZIONI.
Possiamo decidere cosa vogliamo veramente, possiamo decidere di vivere serenamente una determinata situazione spiacevole, possiamo decidere di vivere con coraggio le situazioni più ansiogene.
Come? Questo spetta a noi. Spetta a noi SE LO VOGLIAMO VERAMENTE. Spetta a noi COME VIVERE UNA DETERMINATA SITUAZIONE.
Può sembrare una cosa sciocca, ma è così. Homo faber fortunae suae. Il modo in cui decidiamo di vivere tutte le situazioni del mondo è l'unico modo per non vedere la vita come una incessante bufera catastrofica che cade ininterrottamente su di noi arrecandoci disagio e fastidio, ma l'unico per uscire con la bufera e sorridere ad essa, mentre intravediamo scorci di cielo ed apprezziamo "la bufera" che cade su di noi, godendocela e lottando sempre per andare avanti e migliorare!

The Legend

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forza e coraggio  :up:

e aggiungerei pure tanta perseveranza e sapersi prendere un pò in giro...
L'attrazione non è una scelta.

Il gioco non è uno schema ma nasce e si evolve.

blackhat

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Ciao Roberto!
Fa davvero bene leggere un post come il tuo  :up
Vivi le tue situazioni al meglio! Fregatene del "curriculum", non pensare di essere peggiore di altri solo perchè non hai esperienze con le donne.
Decidi quello che vuoi, identifica il percorso per arrivarci e poi spezzetta questo percorso in tanti piccoli passi, così che tu possa concentrarti su un aspetto alla volta e tenere sott'occhio i miglioramenti.
Infine, prima dei libri di seduzione e delle sargiate, guardati allo specchio, filmati e rivedi che cosa non piace di te, lavora su questi aspetti e migliora a 360°.
In bocca al lupo!  ;)
III TermYraduno: io c'ero!

La seduzione è l'arte che ci porta a conoscere realmente chi siamo.-TermY

Un Vero Uomo ha come Maestro ed Idolo solo se stesso.-TermY

L'armonia con se stessi, è il premio per aver fatto di se un'opera d'arte.-TermY

Il fare di te stesso un'opera d'arte, il conoscerti rispecchiandoti in una donna, il trovare in lei una complice, il diventare il suo punto di riferimento e l'uomo nelle cui braccia lei si abbandonerà-Me medesimo

^X^

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Ciao Villevalo,
il rischio di cercare di vivere serenamente e passivamente le situazioni è quello di non crescere mai.
C'è anche un'altra mentalità, molto piu' nordica, secondo la quale invece è perfettamente possibile cambiare cio' che sta intorno a noi anche se i fattori esterni apparentemente non sono sotto controllo. Il rovescio della medaglia è pero' che in questo caso si resta eternamente insoddisfatti nonostante i cambiamenti che si è riusciti a fare (e io ne sono un caso esemplare).
Alla fine è una questione di scelta.
-eFFe-: quando parli di figa, mi trovi sempre :)
TermYnator:Gli unici soggetti irrecuperabili sono i morti. Sei vivo? Allora esci, rimorchia e tromba! E se non è oggi, sarà domani.

Think globally, fuck locally!

Età: 36 37 38 39 anni

Jack Slim

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Il rovescio della medaglia è pero' che in questo caso si resta eternamente insoddisfatti nonostante i cambiamenti che si è riusciti a fare (e io ne sono un caso esemplare).
Alla fine è una questione di scelta.

Salve sono Jack,
scusa ma non riesco a capire perchè dovresti essere perennemente insoddisfatto dei tuoi cambiamenti/miglioramenti.
allora sarai  soddisfatto mentre/nel cammino li raggiungi almeno, perchè altrimenti che convenienza c'è nel cambiare/migliorare. Almeno alla avvenuta realizzazione dei supposti cambiamenti/miglioramenti dovrai pur essere soddisfatto.
Certo è che dopo si avrà bisogno di porsi nuovi obbiettivi.

Se dici "eternamente insoddisfatti" parli di una codizione non tanto distante da quella di uno che non prova minimamente a uscire dalla sua zona di confort e dunque che vantaggio c'è?

AlterEgo

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Ciao Villevalo!
Dai un'occhiata qui: http://seduzioneitaliana.com/forum/miglioramento-personale-a-360/raggiungere-i-tuoi-obiettivi/
può esserti utile per focalizzare i tuoi obiettivi e organizzare il lavoro per raggiungerli

Ora, secondo me, dovresti cercare di capire quali sono i problemi che si pongono tra te e una donna, capire per esempio se si tratta dell'ansia di approccio o se è una questione di non trovare il modo di piacere ad una donna. Da li poi iniziare a lavorare  ;)

Citazione di: ^X^ il 21 Maggio 2010, 14:25:56
il rischio di cercare di vivere serenamente e passivamente le situazioni è quello di non crescere mai.
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Il rovescio della medaglia è pero' che in questo caso si resta eternamente insoddisfatti nonostante i cambiamenti che si è riusciti a fare

X, temo di non capire, ma da quello che scrivi sembra che si sia destinati ad essere eternamente insoddisfatti


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dragonfly

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Citazione di: ^X^ il 21 Maggio 2010, 14:25:56
Il rovescio della medaglia è pero' che in questo caso si resta eternamente insoddisfatti nonostante i cambiamenti che si è riusciti a fare (e io ne sono un caso esemplare).
Alla fine è una questione di scelta.

gran bel problema :)
Anche se secondo me, saper apprezzare quello che si ha/si è, aiuta in questo punto. Apprezzare, e aver bene chiaro ciò che si vuole. Il di più, è superfluo, non ci serve, anche se è desiderabile.
Walk! There's not tape you can rewind.

vertigoOne

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#7
Molto interessante.

C'è questa strana tendenza a credere che se fossimo soddisfatti ora non faremmo nulla per cambiare la nostra vita. Tutto questo presuppone che l'insoddisfazione sia la benzina di un motore motivazionale che si muove a frustrazione.

In realtà chi vive in questa posizione pensa solo alla seduzione, dalla mattina alla sera, in continuo stato di ruminazione mentale che toglie una marea di energie all'azione.

L'ìinsoddisfazione genera nel 90% dei casi insoddisfazione perché le scelte che prendiamo da una posizione di insoddisfazione sono, nella maggior parte dei casi, inibitorie. Ossia partono da una "fuga", e non da un movimento diretto verso quello che vogliamo.

Un ragazzo che esce ad approcciare per "scappare dalla sfiga" e non per "scoparsi la figa" ha circa lo 0% di probabilità di chiudere o, nel 90% dei casi, si fermerà a metà.

La community mysteriana ha creato parecchi danni sostituendo la paura con un dogma: ha motivato i suoi discepoli definendo "sfigato" (AFC) chi non è rimorchiante e "figo" (PUA) chi lo è. Il ragazzo inconsapevole comincia quindi a sedurre in uno stato di estasi iniziale (posso avere qualsiasi donna) che si trasforma in poco tempo in un'eterna insofferenza.

Il miglioramento personale non può essere un continuo inseguire qualcosa di irraggiungibile.
Il miglioramento personale equivale a essere ok ora, ANCHE con i propri limiti e da quella posizione chiedersi "cosa cacchio voglio?".

Non cosa devo, cosa voglio.

E non ci crederete ma sono moltissimi i ragazzi che non risponderebbero affatto "sedurre"... ma oggi lo continuano a fare perché fermarsi e fare qualcosa che desiderano realmente fare togliendo energia alla seduzione significherebbe "avvicinarsi alla sfiga".

E in moltissimi casi, quando ti metti a fare quello che ami e lo fai bene, come effetto collaterale diventi maggiormente rimorchiante.

Un abbraccio, V1

Ultima modifica: 28 Maggio 2010, 09:50:05 di vertigoOne

villevalo

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Credo di non essere stato poi tanto chiaro nel mio post...
Non intendo dire che bisogna vivere la vita passivamente, ma proprio il contrario: le situazioni che si presentano a noi giornalmente (lavoro, sarge, università ecc ecc) creano sempre un rapporto "domanda - risposta".
La "domanda" è appunto il presentarsi di una data situazione: la "risposta" è come gestirla, come viverla.
Questo quindi non è vivere passivamente, ma anzi, rendere attiva la nostra vita, PARTECIPARE ATTIVAMENTE in ciò che si verifica.
Andare a sargiare, per esempio, non è anche questa una situazione che si verifica?
Si. Perchè si verifica in base alla decisione di ciò che si vuole.
Sta a noi decidere come reagire in seguito ad un c&b e come reagire in seguito ad un f-close.
Decidiamo che il nostro obiettivo sia solo un f-close? Ci sono arrivato. DECIDO di dedicarmi ad altro.
Decido che il mio obiettivo è tanti f-close? Ne ho fatto uno. DECIDO di andare avanti.
Stesso discorso vale per un rifiuto, ad esempio.
Certo, il rifiuto fa sempre male, soprattutto per chi è all'inizio, che magari parte con una condizione di psicolabilità e bassa autostima, e magari avrà molte + possibilità di rifiuto rispetto al PUA.
Ed è qui che scatta la chiave decisionale.
Decidi di migliorare? Sbattiti per terra, viviti il crash&burn, viviti l'ansia che raddoppia quando apri la successiva tipa perchè sai che ti manderà a fanculo. Però hai deciso di migliorare: quindi sopporterai tutto questo per arrivare al tuo obiettivo...
Questo è tutto...