Il bicchiere mezzo pieno dei sentimenti negativi

Aperto da The DJ, 24 Dicembre 2023, 11:36:42

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The DJ

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A fine anno si fanno le analisi di quel che sono stati gli ultimi 12 mesi, e pure io non scampo a questa vecchia tradizione.

Da qualche settimana ho intrapreso un percorso personale di autoanalisi, da terapeuta di me stesso, e sto scoprendo finalmente moltissimi aspetti del mio carattere che non avevo mai compreso, e con grande energia ma anche difficoltà, sto facendo piccoli passi in avanti.
Uno di questi ad esempio, è la gestione dei sentimenti negativi e di come affliggono il dialogo interiore.

Quindi, fatto questo preambolo, in questa discussione vorrei analizzare proprio alcuni sentimenti negativi che ci affliggono, capirne l'origine, e trovarne il "lato positivo", al fine di poterne sfruttare l'effetto (o la causa) per crescere.

In genere, i sentimenti vengono suddivisi in due categorie: quelli positivi e quelli negativi.
Credendo che i positivi aiutino la felicità e i negativi la ostacolino, ci aggrappiamo ai primi ed evitiamo e affrontiamo a terapia i secondi.
Eppure, mentre i sentimenti possono essere più leggeri o più pesanti, più facili o più difficili, ognuno è auspicabile.
Non solo in termini di contrasto (ad esempio non si può provare gioia senza dolore), ma anche in quanto tali.

I sentimenti non sono migliori o peggiori, ma semplicemente diversi.
Ognuno di essi aggiunge un sapore, una musica e una dimensione diversi alla nostra vita.
Ognuno di essi può essere accolto, assaporato e persino goduto.
Le soddisfazioni dei sentimenti più intensi derivano dalla stessa fonte dei dolori paradossalmente piacevoli dell'esercizio fisico: la crescita e il traguardo che essi rappresentano

Andiamo a vederne alcuni esempi:

L'ansia segnala che abbiamo resistito all'inerzia, che stiamo rischiando e che ci stiamo mettendo in gioco.

La vergogna aiuta a riconoscere di non essere stati all'altezza e, se provocata dall'esempio di qualcuno che si comporta in modo migliore, rivela una nuova prospettiva di vita.

La delusione significa che si è avuto il coraggio di sperare in qualcosa di meglio.

Il dolore è una manifestazione del coraggio di amare, del fatto che abbiamo osato permettere a qualcuno di diventare così tanto parte di noi che la sua perdita ci fa provare una sensazione simile ad aver perso una parte di noi.

Quindi, poichè è impossibile lavorare con impegno, amare profondamente e vivere coraggiosamente senza provare ansia, vergogna, delusione e dolore, questi sentimenti " negativi" non sono un segnale che qualcosa è andato storto nella nostra vita, ma che abbiamo deciso di ottenere il massimo da essa.


Alla prossima


RuggY

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Sono d'accordo,  qualsiasi emozione o sentimento ha delle ragioni evoluzionistiche e ci serve per affrontare la vita,  non ci fosse uno scopo adattivo certe cose non esisterebbero. Giusto dunque dare una chiave di lettura amorale ma più funzionale, il dialogo interiore negativo invece non aiuta quasi mai
"A volte il guerriero della luce ha l'impressione di vivere due vite nello stesso tempo. 'C'è un ponte che collega quello che faccio con ciò che mi piacerebbe fare', pensa. A poco a poco, i suoi sogni cominciano a impadronirsi della vita di tutti i giorni, finché egli avverte di essere pronto per ciò che ha sempre desiderato. Allora basta un pizzico di audacia, e le due vite si trasformano in una."

AlterEgo

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Citazione di: The DJ il 24 Dicembre 2023, 11:36:42L'ansia segnala che abbiamo resistito all'inerzia, che stiamo rischiando e che ci stiamo mettendo in gioco.

La vergogna aiuta a riconoscere di non essere stati all'altezza e, se provocata dall'esempio di qualcuno che si comporta in modo migliore, rivela una nuova prospettiva di vita.

La delusione significa che si è avuto il coraggio di sperare in qualcosa di meglio.


Una prospettiva che non avevo mai considerato, però costruttiva.


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JBGrenouille

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Citazione di: The DJ il 24 Dicembre 2023, 11:36:42L'ansia segnala che abbiamo resistito all'inerzia, che stiamo rischiando e che ci stiamo mettendo in gioco.

La vergogna aiuta a riconoscere di non essere stati all'altezza e, se provocata dall'esempio di qualcuno che si comporta in modo migliore, rivela una nuova prospettiva di vita.

La delusione significa che si è avuto il coraggio di sperare in qualcosa di meglio.

Il dolore è una manifestazione del coraggio di amare, del fatto che abbiamo osato permettere a qualcuno di diventare così tanto parte di noi che la sua perdita ci fa provare una sensazione simile ad aver perso una parte di noi.

E' una prospettiva interessante.

Personalmente, adesso vivo l'ansia come una specie di campanello di allarme, un segnale che dice "devo occuparmi di una cosa importante". Il che, tutto sommato, e' positivo.

Sicuramente e' un passo avanti rispetto al passato, quando l'ansia era una scusa per restare in zona di comfort.

Sulle altre devo riflettere, ma concordo che possono essere strumenti per vivere meglio.

AlterEgo

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Citazione di: JBGrenouille il 08 Gennaio 2024, 11:10:53Personalmente, adesso vivo l'ansia come una specie di campanello di allarme, un segnale che dice "devo occuparmi di una cosa importante".

Anche questa è una prospettiva interessante, da tenere a mente 👍


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TermYnator

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Citazione di: JBGrenouille il 08 Gennaio 2024, 11:10:53Personalmente, adesso vivo l'ansia come una specie di campanello di allarme, un segnale che dice "devo occuparmi di una cosa importante". Il che, tutto sommato, e' positivo.

Sicuramente e' un passo avanti rispetto al passato, quando l'ansia era una scusa per restare in zona di comfort.
Che in questo caso immagino collimi con la procrastinazione.
E' una cosa da sperimentare.

Domanda: questa variazione del paradigma deriva da interrogazioni a professionisti, o è una tua elaborazione personale?
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JBGrenouille

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Citazione di: TermYnator il 12 Gennaio 2024, 16:46:08Che in questo caso immagino collimi con la procrastinazione.
E' una cosa da sperimentare.

Domanda: questa variazione del paradigma deriva da interrogazioni a professionisti, o è una tua elaborazione personale?

Si, l' ansia è, spesso, strettamente legata alla procrastinazione di una attività importante ma sgradevole/fastidiosa/impegnativa.

Uno dei modi di dire letti in giro, che lo spiega bene, è quello di "mangiare per prima la rana" (eat the frog first), che credo venga da Mark Twain.

In pratica, affrontare per prima cosa al mattino l'attività più sgradevole.
Se ne hai diverse, inizia da quella più sgradevole di tutte ("mangia la rana più grossa").

E, per rispondere alla seconda domanda, è stata una combinazione di entrambe: conversazioni con professionisti, che poi ho elaborato in base alla mia persona. Ovviamente, facendo prove di vario tipo.

Un' ultima cosa riguarda l'ansia legata ad attività di cui non posso controllare l'esito al 100%, perchè dipendono da decisioni altrui.

Ad esempio, un cliente che deve decidere o meno se portare avanti un progetto, decisone che influenzerà i miei obiettivi di vendita.

In questo caso, l' ansia la tengo sotto controllo, da un lato sapendo di avere fatto tutto quello che è nelle mie possibilità per influenzare la decisione a mio favore.

Dall' altro, sviluppando piani di riserva che mi permettano comunque di raggiungere un risultato positivo, nel caso l'esito della decisione non sia a mio favore.

Spero abbia senso.

AlterEgo

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Citazione di: JBGrenouille il 14 Gennaio 2024, 12:18:24Si, l' ansia è, spesso, strettamente legata alla procrastinazione di una attività importante ma sgradevole/fastidiosa/impegnativa.

Altro interessante punto di vista che emerge: mai procrastinare se non per cause di forza maggiore, cercare invece di dedicare anche una minima parte di tempo ogni giorno per portare avanti l'attività noiosa. In questo modo sarà sempre più vicino il risultato finale e ci abitueremo a gestire questi tipi di attività  :)


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LYon

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Prova a fare più pensieri potenzianti nella tua vita.
Invece di non c'è la faccio, devi dirti, non ho ancora trovato il modo.

Invece di sono sbagliato devi dirti, devo cambiare qualcosa.

In generale il tuo cervello ha bisogno di carburante positivo per funzionare. Sembra una cazzata pua PNL, ma da quando lo faccio giuro che ho trovato più serenità interiore e meno bisogno dell' esterno.
Hic Sunt Leones

CrazyHorse

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In linea di massima sono d'accordo, nel senso che non è sano "etichettare" i sentimenti e spingere nell'angolo più remoto quelli negativi quasi fossero un tabù o qualcosa che non si deve vedere. Sarebbe come amputare una parte di se...a questi snetimenti negativi ne aggiungere altri due che sono: la rabbia e la paura. Magari è un impressione mia, ma sforzarti di non provare mai rabbia non fa altro che farla aumentare e forse il fatto che tu sia arrabbiato non è necessariamente un male. Così come non avere mai paura è puramente da sciocchi. Questi sentimenti, in realtà hanno molto da  insegnarci o comunicarci qualcosa e non possono essere visti solo in chiave positiva o negativa, dipende molto dal contesto.
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