Chi tutto comprende, tutto perdona...

Aperto da Acqua, 29 Marzo 2009, 18:47:55

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Ivanilgrande

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Citazione di: SunBeam il 31 Marzo 2009, 00:28:42
E io ci aggiungo che: le cose che vuoi ottenere di più, che ti sembrano favolose e che daresti di tutto per averle, le avrai solamente quando non te ne fregherà più un caxxo. Perché dato il mazzo che ti sei fatto per arrivare dove sei, ti sembreranno una normalissima conseguenza.
...
Perché quel miliardo, è una conseguenza di quello che sei. E perciò sei in grado di gestirlo e hai diritto di averlo!

Bellissima Sunbeam.
:up: :up: :up:
Ottimo spunto.
Ci ricordiamo tutti la frase di Mystery "c'è una sorta di karma, nel gioco, chi lascia andare tutto il suo attaccamento, sarà quello che molto più probabilmente raggiungerà il proprio risultato" ?
C'è una vera e propria scuola basata su questo punto ed è quella fondata da Lawrence Crane sulle spalle di Lester Leverson. Loro hanno ipotizzato proprio una "release tecnique" in cui, lasciando andare tutti le emozioni relative ad un obiettivo, puoi aprirti al raggiungerlo facilmente.
E infatti è proprio il principio di Goleman sull'intelligenza emotiva.
Riscrivendolo, potrei proporlo in questo modo:
Allo stesso modo di come "una persona più intelligente" (intellettivamente) di altri, ha più capacità di altri a comprendere come realiizzare un obiettivo... "una persona più 'emotivamente' intelligente" di altri, ha più capacità di altri ad ACCETTARE e trovarsi a suo agio nel realiizzare un obiettivo.
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Citazione di: SunBeam il 31 Marzo 2009, 00:28:42
E io ci aggiungo che: le cose che vuoi ottenere di più, che ti sembrano favolose e che daresti di tutto per averle, le avrai solamente quando non te ne fregherà più un caxxo. Perché dato il mazzo che ti sei fatto per arrivare dove sei, ti sembreranno una normalissima conseguenza.

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Citazione di: SunBeam il 31 Marzo 2009, 00:28:42

...


Bellissimo.
Grazie.

Citazione di: Ivanilgrande il 31 Marzo 2009, 10:35:17
... Loro hanno ipotizzato proprio una "release tecnique" in cui, lasciando andare tutti le emozioni relative ad un obiettivo, puoi aprirti al raggiungerlo facilmente.
E infatti è proprio il principio di Goleman sull'intelligenza emotiva.
Riscrivendolo, potrei proporlo in questo modo:
Allo stesso modo di come "una persona più intelligente" (intellettivamente) di altri, ha più capacità di altri a comprendere come realiizzare un obiettivo... "una persona più 'emotivamente' intelligente" di altri, ha più capacità di altri ad ACCETTARE e trovarsi a suo agio nel realiizzare un obiettivo.


Significa che bisogna disumanizzarsi per raggiungiere più facilmente un obiettivo? E poi la soffisfazione che fine fa? Forse ho capito male non so..

Acqua

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Porca pu**ana avevo scritto una rispostona con i quote e tutto ma mi è imploso il PC.

@Falco:
"Ma in ogni categoria assumiamo varie forme, ognuno con la sua filosofia, dipendente da infiniti fattori che renderebbero diverso persino un clone.
L'unica cosa che ci rende "uniti" è l'ideale, cioè la fika."
Equilibrato e acuto come sempre... respect.
:D :D :D


@Kierkegaard:
"Perché il bisogno di una visione complessiva? Sei andato nel particolare, spiegando bene e sinteticamente singoli casi. Qual'è la necessità di ritornare al complessivo? Forse trovare un "quid" che lega tutto? Ma a che scopo?"
Allo scopo di ridurre la "dissonanza cognitiva". E' lungo da spiegare, ma è il vero motivo di tutto ciò. ;)


@DrJerry:
"vorrei da te delle delucidazioni su questo concetto. per quale motivo il rispetto che ci si guadagna per se stessi va per forza di cose tolto agli altri ?"
Perchè abbandonati i valori cattolici con cui sono stato cresciuto, mi sono progressivamente trovato ad affrontare una realtà ben diversa di quella prevista dalle "scritture". La seduzione ti mette di fronte al fatto compiuto, ti sbatte in un gioco di forze dove o vai su, o vai giù... senza via di mezzo.
Pensa ad esempio a quando senti le persone parlare, e sei convinto che siano in buona fede. Pensa a quando senti parlare le stesse persone potendone però osservare coscientemente il BL... e scoprire che in buona fede non lo sono mai state.

"ti sei dimenticato della richiesta su come durare più a lungo.... cmq dove sta la cattiveria in queste richieste?"
Non una cattiveria in senso dispregiativo, ma nel senso di "egoismo esplicito". Come quelli che rompono i coglioni a mezzo locale quando vogliono una sigaretta, o i barboni che pretendono l'elemosina.
Si tratta del prendere senza dare a sè stante, immotivato, puro. E' talmente bello che lo odio.

"chi ti dice che le tue certezze siano vere in assoluto?"
Già...


@Dante:
"amen"
...e sempre sia lordato :D


@^X^:
"Per quanto riguarda la piramide, io cerco di scalarla con moderazione e senza eccessivo sbattimento, cercando di godermi il percorso perchè - come dici tu - non c'è un arrivo."
E' parecchio che ti leggo, mi pare che tu sia parecchio esperto dell'avere successo nella vita senza dannarti troppo. A me sembra impossibile... come fai?
C'è qualche procedura standard che usi per darti degli obiettivi? Come puoi essere rilassato quando questi diventano grandi?


@JBG:
"Il discorso della piramide mi sembra tanto simile a quel post "ego vs autostima" o al "bambino occultato" di termynator, peró non so darmi risposte..."
La risposta di base del TermY a certi dilemmi, a quanto ho capito, è il focus su quello che si vuole veramente. A quel punto non esiste frustrazione, perchè sei impegnato nel realizzare i tuoi desideri intimi, quelli che motivano sul serio. Questo concetto mi ha (non credo di essere l'unico) migliorato di parecchio il flusso dei pensieri e il dispendio di energie. Però c'è sempre qualcosa che mi riporta qui. Ha ragione Quelo. ;)


@Dan:
"quelle determinate domande, a mio avviso, in quanto a difficoltà di comprensione e analisi ed eccetera eccetera, sono alla pari del "Chi siamo" "Da dove veniamo" "Dove andiamo" ("e dove parcheggiamo?")."
Sai perchè tendo a scriverle nel forum? Perchè qui ho conosciuto (di persona e non) tutta una serie di persone non banali, che spesso e volentieri non davano risposte ma quantomeno davano un cambio di prospettiva.
E' vero le domande sono assurde, è proprio quello il motivo per cui le ho scritte... ma che dici se metto la macchina sulle strisce gialle se la portano? ;)


@-Effe-
"Tertium non datur"
Mi garba. Forse dovrei leggere qualcosina di filosofia orientale, è l'unico campo di cui sono curioso e di cui non conosco assolutamente niente. Qualcuno mi consiglia da dove partire?

"Ecco lo sgretolarsi della piramide:
lascio volentieri che altri si facciano un culo cosi' a costruire la loro piramide dei sogni, io me ne costruiro' un'altra piu' bassa, meno bella, ma nel frattempo faro' anche dell'altro, e salendo sulla modesta vetta mi guardero' intorno, godendomi il panorama"
Non male... ma corri il problema di chiederti se sia stato giusto accontentarti.
Del tipo: se costruisco la piramide più grande non arrivo a niente; se ne costruisco una piccola, beh perchè non potevo farla più grande? Paradosso!
Bel commento, mi ha tirato su ;)


@Edward Bloom:
"Ma su questo aspetto mi fermo qui perché non vorrei essere fuori luogo a parlare di morte in questa sede, anche se secondo me tutto parte da li"
Mi interessa tantissimo... perchè non approfondisci? Qui possiamo veramente andare in fondo alla questione. Il pensiero della morte può spaventare, ma da una certa prospettiva è l'UNICO motivo per cui valga la pena di godersi la vita.
La consapevolezza di un tempo finito è una delle poche scintille che può motivare all'azione al 100%.
Grande Edward!


@Nova99
"quanto alle domande che ti poni, udite udite, non ho risposta a nessuna di esse. ma proprio a niente."
Yesssss :D
Grazie del plus uàn :)


@SunBeam
"E la domanda è: chi è qui disposto a farsi un culo così tanto quanto basta per smettere di lamentarsi dell'insoddisfazione... ed arrivare al gradino successivo dell'insoddisfazione?"
Colpito e affondato. Eppure di culo me ne sono già fatto tanto... ma proprio tanto.
Sembra non basti mai.


@Ivanilgrande
"Infatti:
- accettazione di sè = soddisfazione di sè = accettazione delle proprie opere = sapersi porre dei limiti agli obiettivi = apprezzare e godere dei propri obiettivi.
Allo stesso modo:
- complessi di inferiorità <> accettazione di sè. cura dei propri complessi d'inferiorità (o di superiorità che è lo stesso) = accettazione di sè = accettazione degli altri. E' quando c'è l'accettazione che il rispetto di sè e degli altri NON diventa un gioco a somma a zero, ma diventa un gioco a somma positiva: rispetto me e anche rispetto gli altri e non ho bisogno di dominare nessuno."
Grazie dei complimenti e del tuo schema. Come diceva anche Edward Bloom, forse il mio problema è che ho fatto del raggiungimento dei miei obiettivi un test per il mio valore... quando invece il valore dovrebbe esserci a priori.
Sulla questione della somma diversa da zero ho i miei dubbi... la trovo biologicamente non plausibile, e ne ho conferme in ogni sperdutissimo angolo delle relazioni umane. Ci sono delle relazioni win-win, ma rappresentano comunque un'alleanza contro il resto del sistema.



GRAZIE A TUTTI RAGAZZI...

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Citazione di: Acqua il 31 Marzo 2009, 14:27:14
E' parecchio che ti leggo, mi pare che tu sia parecchio esperto dell'avere successo nella vita senza dannarti troppo. A me sembra impossibile... come fai?
C'è qualche procedura standard che usi per darti degli obiettivi? Come puoi essere rilassato quando questi diventano grandi?

Beh Acqua, il concetto di successo è una cosa totalmente arbitraria. Io proietto l'immagine di successo perchè sono soddisfatto di quello che sono e lo dichiaro direttamente e indirettamente, quindi persone come voi che mi sono simili in qualche caratteristica lo percepiscono.
Secondo altri metri di giudizio, io sono un perdente (un carrierista standard come il mio ex-capo italiano la pensava sicuramente cosi', alcuni miei vecchi amici con la fissa del lavoro sicuro-famiglia-figli-macchina familiare mi considerano probabilmente un poveraccio senza speranza).
Secondo: probabilmente sono fortunato ad avere alcune qualità innate.
Terzo e fondamentale: ho una buona comprensione di quali siano, senza mentire a me stesso, i miei punti di forza e i miei limiti
Quarto: conoscendo i limiti, si cerca un pelo di migliorarli, ma soprattutto di mettersi in situazioni nelle quali questi limiti non siano un grave intralcio. Esempio: mi rompo il caxxo a fare attività puramente esecutive... quindi ho fatto di tutto per buttare nel cesso le mie competenze informatiche tecniche e ho fatto di tutto per passare ad altro.
Quinto: conoscendo i punti di forza, si cerca dualmente di mettersi in situazioni nelle quali questi punti di forza sono apprezzati! So di essere un entusiastico propositore/innovatore/comunicatore, quindi per esempio mi sono posizionato in passato nel Demand Management (sempre IT era, ma a contatto con i clienti...)
Sesto: quello che io chiamo il meccanismo del gradiente. Nulla è eterno, quindi occorre continuamente analizzare cio' che ci sta intorno per valutare se ci sono possibilità di facile miglioramento in qualsiasi direzione esse siano. Questo mi impedisce di immaginare obiettivi precisi di lungo termine (e questo risponde alla tua domanda), ma se vedo una possibilità migliorativa intorno a me, la prendo anche se va fuori strada.
E quando gli obiettivi sono troppo grossi e mi fanno uscire dallo stato di rilassatezza, li smonto e li rimonto in modo da farli apparire differenti e piu' maneggevoli: l'esempio è la mia attuale ricerca di una casa, cosa che mi rende estremamente irritabile perchè sotto sotto non ne ho assolutamente voglia...
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Citazione di: Acqua il 31 Marzo 2009, 14:27:14
@Edward Bloom:
"Ma su questo aspetto mi fermo qui perché non vorrei essere fuori luogo a parlare di morte in questa sede, anche se secondo me tutto parte da li"
Mi interessa tantissimo... perchè non approfondisci? Qui possiamo veramente andare in fondo alla questione. Il pensiero della morte può spaventare, ma da una certa prospettiva è l'UNICO motivo per cui valga la pena di godersi la vita.
La consapevolezza di un tempo finito è una delle poche scintille che può motivare all'azione al 100%.
Grande Edward!
Con piacere. Apro un topic in "Miglioramento personale a 360°" per non andare off-topic  ;)

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Citazione di: Ivanilgrande il 31 Marzo 2009, 10:35:17
C'è una vera e propria scuola basata su questo punto ed è quella fondata da Lawrence Crane sulle spalle di Lester Leverson. Loro hanno ipotizzato proprio una "release tecnique" in cui, lasciando andare tutti le emozioni relative ad un obiettivo, puoi aprirti al raggiungerlo facilmente.
E infatti è proprio il principio di Goleman sull'intelligenza emotiva.
Grazie della segnalazione! Se esiste una scuola basata su questo concetto non posso fare altro che documentarmi meglio :)
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Citazione di: Ivanilgrande il 31 Marzo 2009, 10:35:17
Bellissima Sunbeam.
:up: :up: :up:
Ottimo spunto.
Ci ricordiamo tutti la frase di Mystery "c'è una sorta di karma, nel gioco, chi lascia andare tutto il suo attaccamento, sarà quello che molto più probabilmente raggiungerà il proprio risultato" ?
C'è una vera e propria scuola basata su questo punto ed è quella fondata da Lawrence Crane sulle spalle di Lester Leverson. Loro hanno ipotizzato proprio una "release tecnique" in cui, lasciando andare tutti le emozioni relative ad un obiettivo, puoi aprirti al raggiungerlo facilmente.
E infatti è proprio il principio di Goleman sull'intelligenza emotiva.
Riscrivendolo, potrei proporlo in questo modo:
Allo stesso modo di come "una persona più intelligente" (intellettivamente) di altri, ha più capacità di altri a comprendere come realiizzare un obiettivo... "una persona più 'emotivamente' intelligente" di altri, ha più capacità di altri ad ACCETTARE e trovarsi a suo agio nel realiizzare un obiettivo.


Bellissimo post. Mi puoi consigliare qualcosa degli autori che hai citato. Soprattutto di Crane. Grazie :)

BlackNexus

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Citazione di: Acqua il 29 Marzo 2009, 18:47:55
Per concludere, io comprendo tutto questo.
La visione complessiva però mi manca, sembra uno di quei rebus fatti di figure semplici che nascondono parole impossibili.
Quindi fondamentalmente, non capisco un caxxo.

La piramide esiste. E tutti combattono per salire al vertice.
Questa è la visione d'insieme.
Ma non esiste una sola piramide, per questo vedi i componenti del puzzle staccati, mentre
sono le mille facce di un unico poliedro.
La persona che chiede solo consigli, cerca di porsi al vertice della sua personale piramide,
la persona con identità vituale considera l'ambiente come piramide, il leader ideologico
considera come vertice l'affermazione della propria ideologia sulle altre.
Cambia l'aspetto della piramide, non le regole che la gestiscono.
Quando un gruppo di uomini combatte per lo stesso vertice si produce un fatto strano:
se si rendono conto di non poter raggiungere la vetta, creano piramidi parallele, antagoniste.
In questo modo, si garantiscono comunque la possibilità di arrivare al vertice.
E le piramidi si moliplicano.
Se togli il vertice di una piramide, come d'incanto appaiono nuovi concorrenti.
Spesso sono concorrenti di vecchia data, che erano stati smentiti dal precedente leader,
e la corsa ricomincia.
Il tuo articolo mi sembra un urlo silenzioso lanciato al mondo ed a te stesso: "dov'è la verità?".
Tu sai gia quale è, stai solo chiedendo una conferma.
Ti costa fatica accettarla, perchè non vuoi rinunciare a cose che ritieni facciano parte del tuo essere,
che ti distaccherebbero definitivamente da una immagine precedente al tuo cambiamento, che l'ambiente ti sta riproponendo intonza, con mille domande sul perchè non sei più quello di prima.
Ora hai una tua piramide, e devi raggiungere il vertice: dominare la tua reale natura.

BN


Sting

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Citazione di: Ivanilgrande il 31 Marzo 2009, 10:35:17
Allo stesso modo di come "una persona più intelligente" (intellettivamente) di altri, ha più capacità di altri a comprendere come realiizzare un obiettivo... "una persona più 'emotivamente' intelligente" di altri, ha più capacità di altri ad ACCETTARE e trovarsi a suo agio nel realiizzare un obiettivo.

Sottoscrivo al 100%.

Basterebbe accettarsi per come si e' , quando ci SENTIAMO inferiori rispetto agli altri > smetteremmo di andare a rubare agli altri quello che abbiamo gia' dalla nascita e scopriremmo la nostra VERA natura, ovvero tutto quello che ci serve per essere UOMINI MIGLIORI

Basterebbe prendere coscienza del fatto che siamo esseri troppo piccoli per sapere dove sta la VERITA', quando ci arrovelliamo per conformare qualcosa secondo il nostro pensiero > non sapremmo cos'e' la superbia e la guerra e godremmo cosi' dei benefici IMMENSI della collaborazione tra gli uomini.

Basterebbe accettare l'esistenza e la validita' di pensieri e persone diversi da noi , per VIVERE e stare in pace col mondo...

Perche' anche dal fango puo' nascere un fiore.
Questo e' il miracolo della vita.

Grazie fratelli per aver condiviso i vostri pensieri.
Peace
:D

Ivanilgrande

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Citazione di: Acqua il 31 Marzo 2009, 14:27:14
Porca pu**ana avevo scritto una rispostona con i quote e tutto ma mi è imploso il PC.
capita... tranqui... è capitato a tutti prima o poi...  :'(

Citazione di: Acqua il 31 Marzo 2009, 14:27:14
@Ivanilgrande
"Infatti:
- accettazione di sè = soddisfazione di sè = accettazione delle proprie opere = sapersi porre dei limiti agli obiettivi = apprezzare e godere dei propri obiettivi.
Allo stesso modo:
- complessi di inferiorità <> accettazione di sè. cura dei propri complessi d'inferiorità (o di superiorità che è lo stesso) = accettazione di sè = accettazione degli altri. E' quando c'è l'accettazione che il rispetto di sè e degli altri NON diventa un gioco a somma a zero, ma diventa un gioco a somma positiva: rispetto me e anche rispetto gli altri e non ho bisogno di dominare nessuno."
Grazie dei complimenti e del tuo schema. Come diceva anche Edward Bloom, forse il mio problema è che ho fatto del raggiungimento dei miei obiettivi un test per il mio valore... quando invece il valore dovrebbe esserci a priori.
Sulla questione della somma diversa da zero ho i miei dubbi... la trovo biologicamente non plausibile, e ne ho conferme in ogni sperdutissimo angolo delle relazioni umane. Ci sono delle relazioni win-win, ma rappresentano comunque un'alleanza contro il resto del sistema.

Dio mio... fratello... cos'è questa visione della vita improntata alla scarsità? La biologia stessa è un enorme esempio di crescita basata su risorse gratuite come sole, aria, acqua, la hai mai vista una cellula sdoppiarsi e poi ancora sdoppiarsi solo perchè così vuole crescere? Quando ci si apre alla mentalità dell'abbondanza, si scopre che c'è abbondanza anche di relazioni e nelle relazioni...
Abbondanza a parte... grazie a te!
Penso che molti di noi abbiano passato lunghi periodi in cui hanno "fatto del raggiungimento di obiettivi un test per il valore"... ma ad un certo punto, per coloro a cui non è stata inculcata da piccoli, l'autostima è anche una semplice scelta: vaffanculo a tutti, scelgo di piacermi! Hai presente il thread "inner game core" che avevo aperto sul TAF?

Citazione di: Sting il 31 Marzo 2009, 22:56:00
Basterebbe accettarsi per come si e' , quando ci SENTIAMO inferiori rispetto agli altri > smetteremmo di andare a rubare agli altri quello che abbiamo gia' dalla nascita e scopriremmo la nostra VERA natura, ovvero tutto quello che ci serve per essere UOMINI MIGLIORI

Basterebbe prendere coscienza del fatto che siamo esseri troppo piccoli per sapere dove sta la VERITA', quando ci arrovelliamo per conformare qualcosa secondo il nostro pensiero > non sapremmo cos'e' la superbia e la guerra e godremmo cosi' dei benefici IMMENSI della collaborazione tra gli uomini.

Basterebbe accettare l'esistenza e la validita' di pensieri e persone diversi da noi , per VIVERE e stare in pace col mondo...

Perche' anche dal fango puo' nascere un fiore.
Questo e' il miracolo della vita.
Bella lì Sting: hai presente quando ai bordi delle strade, scopri quelle piantine, legere leggere, piccole piccole, che sono spuntate spaccando l'asfalto, facendosi strada sul duro? Trovo che siano qualcosa di fantastico: un grandissimo esempio di come la vita ha una sua potenza dolce, ma fortissima.

Citazione di: nemesi il 31 Marzo 2009, 18:43:39
Bellissimo post. Mi puoi consigliare qualcosa degli autori che hai citato. Soprattutto di Crane. Grazie :)
Grazie nemesi, purtroppo anch'io ho trovato poco, solo un librettino in pdf che trovi sui mezzi standard ;)

Citazione di: SunBeam il 31 Marzo 2009, 18:37:30
Grazie della segnalazione! Se esiste una scuola basata su questo concetto non posso fare altro che documentarmi meglio :)
Come sempre un mito e un grandissimo studioso :up:

Citazione di: Dan il 31 Marzo 2009, 14:06:04
Significa che bisogna disumanizzarsi per raggiungiere più facilmente un obiettivo?
No è il contrario: quando hai troppe emozioni contrastanti nel perseguire un obiettivo, l'obiettivo stesso diventa "troppo" per te e quindi diventa "disumano".
Tieni presente che il tuo corpo, le tue emozioni e il tuo inconscio (giustamente) ti trattengono dal raggiungere obiettivi che percepiscono come pericolosi. Il "rilassarsi" nell'obbiettivo lo rende più umano...

p.s. è venuto fuori proprio un bel thread: complimenti Aqua.
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Ivanilgrande

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Citazione di: JBGrenouille il 30 Marzo 2009, 12:31:47a volte credo sia vera la massima di Quelo "la risposta é dentro di te, peró é sbagliata!" 
:lol: :lol: :lol:
HAHAHAHAHA
:D ;D ;)
:up:
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Ciao BN, davvero una bella risposta.

Citazione di: BlackNexus il 31 Marzo 2009, 20:41:09
La piramide esiste. E tutti combattono per salire al vertice.
Questa è la visione d'insieme.
Ho scritto che la piramide è una farsa, non che "non esiste".
E' una farsa proprio perchè essendo onnipresente, multidimensionale, autorigenerante, di fatto il vertice VERO e UNICO non esiste. Non che io pretenda di conoscere la verità assoluta, ma perlomeno di non essere schiavo di un meccanismo becero come questo. Sembra di essere in corsa con la corsa stessa, hai presente?

Citazione
Il tuo articolo mi sembra un urlo silenzioso lanciato al mondo ed a te stesso: "dov'è la verità?".
Tu sai gia quale è, stai solo chiedendo una conferma.
Ti costa fatica accettarla, perchè non vuoi rinunciare a cose che ritieni facciano parte del tuo essere,
che ti distaccherebbero definitivamente da una immagine precedente al tuo cambiamento, che l'ambiente ti sta riproponendo intonza, con mille domande sul perchè non sei più quello di prima.
Ora hai una tua piramide, e devi raggiungere il vertice: dominare la tua reale natura.
+1 per la lettura psicologica.
Ti consiglio anche di leggere questo post:
http://seduzioneitaliana.com/forum/miglioramento-personale-a-360/amore-e-morte/
Per me è stato illuminante.

Acqua
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Citazione di: Ivanilgrande il 01 Aprile 2009, 10:22:32
Dio mio... fratello... cos'è questa visione della vita improntata alla scarsità? La biologia stessa è un enorme esempio di crescita basata su risorse gratuite come sole, aria, acqua, la hai mai vista una cellula sdoppiarsi e poi ancora sdoppiarsi solo perchè così vuole crescere? Quando ci si apre alla mentalità dell'abbondanza, si scopre che c'è abbondanza anche di relazioni e nelle relazioni...
Abbondanza a parte... grazie a te!
Piacere mio!
Vedi, la biologia non è un esempio di abbondanza, quanto un esempio di RIDONDANZA. La ridondanza biologica (fin dai contenuti del DNA) è dovuta alla necessità di fronteggiare la SCARSITA' di risorse in un ambiente SELETTIVO. Non ti parlo di una mia opinione, ma di una proprietà biologica fondamentale la cui utilità è stata dimostrata anche matematicamente (in campo informatico).
Qui cerchiamo motivazioni per apprezzare la vita (noto che tu ci riesci e un po' te lo invidio), ma la vita di per sè è priva di significato... è un'entità autopoietica, è autoconservazione allo stato più puro.
Il significato alla vita glie lo dai tu, se vuoi darglielo. Ma i tuoi 90, speriamo 100 anni di vita sono nulla in confronto alla vera necessità per cui sei nato: tramandare la specie. Proprio come la piantina che si fa strada nell'asfalto. Questo va ben oltre qualsiasi nostro discorso di inner game. Questo è il fatto crudo, poi rimane la scelta di esserne felici o esserne devastati.
Amen.

Citazione
p.s. è venuto fuori proprio un bel thread: complimenti Aqua.
Complimenti anche a te.
P.S.: Acqua ;)
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Citazione di: Acqua il 01 Aprile 2009, 18:25:32
Qui cerchiamo motivazioni per apprezzare la vita (noto che tu ci riesci e un po' te lo invidio), ma la vita di per sè è priva di significato... è un'entità autopoietica, è autoconservazione allo stato più puro.
Questo è il fatto crudo

Concordo al 100%.
Proprio ieri pensavo che la vita c'era prima di me e ci sara' dopo di me.
Non ho scelto di nascere, non scegliero' se morire.
E' curioso che nella nostra vita possiamo fare un'infinita' di scelte, dire di si o di no, ma non possiamo dire di "NO" ne' al'inizio ne' alla fine.
Abbiamo qualcosa in comune con le piante e gli animali :)

Questo mi porta a pensare che c'e' qualcosa di piu' grande di noi...

Una cosa e' certa : ho solo una vita, una sola cartuccia da sparare.
Rimarro' su questa terra solo 80 ? 90 ? 100 anni ? chi lo sa.
Non ho vissuto prima di me, non vivro' dopo di me.
Nessun video

Citazione di: Acqua il 01 Aprile 2009, 18:25:32
Il significato alla vita glie lo dai tu, se vuoi darglielo. Poi rimane la scelta di esserne felici o esserne devastati.

Giusto.
Io ho scelto di esserne felice.
80 anni sono lunghi da passare...meglio passarli al meglio possibile  ;)