Seduzione Italiana

Miglioramento personale => Miglioramento personale a 360° => Discussione aperta da: Edward Bloom il 31 Marzo 2009, 17:58:26

Titolo: Amore e morte
Inserito da: Edward Bloom il 31 Marzo 2009, 17:58:26
Breve disclaimer: mi rendo conto che questo post potrebbe dare un po' fastidio, sono argomenti davvero delicati, tali addiritura da scontrarsi con pressoché tutte le credenze religiose. Tuttavia, se dovessi scegliere tra l'infinità di discorsi, concetti, libri, intuizioni che negli ultimi anni mi hanno in qualche modo segnato, questo è sicuramente il punto che mi ha fatto più crescere, che mi ha reso davvero FELICE.

Mi rendo conto che nessuno di voi può conoscere la mia storia, ma in breve sappiate che se c'era un'adolescente tranquillo e simpatico ma terribilmente insicuro ero io. E per insicuro intendo che in certi momenti, specie se ero solo, avevo vergogna a chiedere un'informazione in un negozio, figuriamoci a farmi avanti con una ragazza. Riuscivo solo con quelle di cui non mi fregava niente. Ed infatti storiche e laceranti sono state le mie due pluriennali one-itis, di cui sicuramente un giorno vi racconterò.

Dopo questo breve excursus arrivo all'oggetto del post: cosa c'entra la morte?
Qualche annetto fa, da buon iper-razionale, avevo deciso di risolvere tutti le millenarie domande esistenziali a tavolino. Il senso della vita, cos'è la felicità,ecc.ecc. Fanculo, mi son detto, se c'è un problema dev'esserci una soluzione. Volevo trovare la miglior risposta "scientifica", dimostrabile scientificamente, senza atti di fede. Credere non fa per me. Forse purtroppo, forse per fortuna, ma tant'è. Non ci riesco proprio. Riflettendo mi sono reso conto che nella vita non c'è nulla di certo, su nulla puoi davvero scommettere con totale certezza. Non puoi sapere se stasera sarai ancora vivo, non puoi  sapere chi ti ama veramente, non puoi sapere se vivi in un Truman show, non hai nessuna certezza.
Ma per risolvere in maniera scientifica un problema mi serviva una certezza.
Così mi sono reso conto che quel Qualcosa che ci ha creati aveva pensato di darci una certezza: la morte.

Provate a immaginare (giuro, non è pnl!!  :P) come sarebbero le cose se la morte non esistesse.
Cosa ci accadrebbe se vivessimo in eterno.
I nostri errori ci si ritorcerebbero contro per sempre.
Ogni nostro gesto sarebbe colmo di una quantità infinita di responsabilità, un peso assolutamente insostenibile.
Invece, quel Qualcosa che ci ha creati ci ha donato la morte.
E' la prospettiva di morire comunque, prima o poi, che dona senso alla vita. E' quella che ci da la forza di osare, di sbagliare. E' quella che fa si che abbia un senso godersi il viaggio. E' la morte che sfuma i nostri errori, che amplifica i nostri successi, che dona un soffio di leggerezza al tutto: ogni cosa farai, comunque morrai.
Noi siamo abituati a odiare la morte, e come tutte le cose che odiamo la evitiamo.

Provate a fare pace con la vostra morte.
Io periodicamente medito a occhi chiusi e immagino di giacere definitivamente stecchito. Immagino il mio corpo decomporsi (quest'idea non è mia, l'ho letta da qualche parte, forse Coelho) fino nei minimi dettagli più schifosi. Se proverete, all'inizio sentirete un'ansia che vi blocca, più continuerete più quest'ansia si scioglierà. Indugiate sui dettagli. Quando riaprirete gli occhi vedrete tutto in un'altra prospettiva: il potere, la figa, quellost*onzochenonmisaluta, le figure di cacca: sticazzi. Noterete come sono ridicole le ansie che vi affliggono.Questa è vera consapevolezza, contatto con la realtà, assenza di condizionamenti. Per questo penso davvero che il vero punto di arrivo sia provare AMORE (inteso prima di tutto come accettazione incondizionata e consapevole) per la MORTE: fate pace con la vostra natura mortale, fate che più grande paura del genere umano diventi la vostra forza, e sarete immediatamente forti e FELICI, senza bisogno di altro.

Tutto il resto, il potere, la figa, i soldi, sarà un di più che vi farà godere appieno perché non ne avrete più bisogno per essere felici, ma sarete liberi di trarne gioia senza averne una necessità esistenziale.

Edward

P.S.
Rileggendo mi domando se sarò riuscito a trasmettere quello che penso. Non credo di esserci riuscito fino in fondo, ma va detto a mia discolpa che non è certo semplice, anche perché andrebbe davvero scritto un libro intero per chiarire e far arrivare correttamente questo concetto. Anyway se posso fornire chiarimenti, lo farò con piacere.
Titolo: Re: Amore e morte
Inserito da: Seb il 31 Marzo 2009, 18:30:31
mi e' piaciuta la riflessione, ma ho dovuto leggerla due volte ;)

Citazione di: Edward Bloom il 31 Marzo 2009, 17:58:26
Non puoi sapere se stasera sarai ancora vivo, non puoi  sapere chi ti ama veramente, non puoi sapere se vivi in un Truman show, non hai nessuna certezza.
Ma per risolvere in maniera scientifica un problema mi serviva una certezza.
Così mi sono reso conto che quel Qualcosa che ci ha creati aveva pensato di darci una certezza: la morte.
dal mio punto di vista hai due certezze: VITA e morte.

la morte non puo' esistere senza la vita mentre la vita puo' esistere senza la morte, ma da essere razionale, dico che non potendo eludere la morte la vita la include come se entrambi fossero un'entita' inseparabile ma che non puo' coesistere nello stesso momento.
la certezza di cui tu parli la vedo quindi come una fusione di due condizioni che sono sufficienti e necessarie per descrivere biologicamente un essere vivente come tale; tu non hai solo certezza che qualcosa in un futuro accada (morte) ma PUOI avere la certezza che ORA stai vivendo! perche' ho scritto "PUOI" maiuscolo? perche' se hai la certezza che ora stai vivendo allora sei conscio del fatto che esisti come entita' su questo pianeta! non sotto un punto di vista fisico (al quale la morte si limita) ma sotto un punto di vista spirituale (NON religioso). con questo voglio dire che l'essere consci ci puo' aiutare a godere il momento che viviamo semplicemente perche' lo possiamo viviere e ci sentiamo vivi in quel momento!!

Citazione di: Edward Bloom il 31 Marzo 2009, 17:58:26
Cosa ci accadrebbe se vivessimo in eterno.
I nostri errori ci si ritorcerebbero contro per sempre.
Ogni nostro gesto sarebbe colmo di una quantità infinita di responsabilità, un peso assolutamente insostenibile.
Invece, quel Qualcosa che ci ha creati ci ha donato la morte.
E' la prospettiva di morire comunque, prima o poi, che dona senso alla vita. E' quella che ci da la forza di osare, di sbagliare. E' quella che fa si che abbia un senso godersi il viaggio. E' la morte che sfuma i nostri errori, che amplifica i nostri successi, che dona un soffio di leggerezza al tutto: ogni cosa farai, comunque morrai.
Noi siamo abituati a odiare la morte, e come tutte le cose che odiamo la evitiamo.
se vivessimo in eterno ci romperemo le palle :lol: !! no, ok, faccio il serio ;)

piu' avanti parli di amore come
Citazione di: Edward Bloom il 31 Marzo 2009, 17:58:26AMORE (inteso prima di tutto come accettazione incondizionata e consapevole)
l'amore che provi per te stesso e' l'amore che ti permette di accettare anche gli errori che fai come parte del tuo processo di crescita personale. e' l'amore per te stesso che ti aiuta nei  momenti nei quali sentiamo il peso delle responsabilita' e che ci aiuta a capirlo, sostenerlo e superarlo.

il "dono" della morte nulla e' senza il dono della vita, pensaci!

non penso che odiamo la morte, semplicemente ne siamo spaventati perche' non la conosciamo e ci porterebbe a lasciare la vita che pensiamo di amare ma che in realta' spesso viviamo nella paura di fare delle cose. per questo allora abbiamo paura della morte, perche' vogliamo ancora avere tempo per fare delle cose che non abbiamo mai osato fare o perche' siamo troppo attaccati ad altri visto che non siamo in grado di amare noi stessi!!
capisco il tu punto nel quale dici che la morte da un soffio di leggerezza a tutto, perche' se comparo una tipa che mi manda affanculo con la possibilita' di morire  :-\ beh, allora sono io un pirla se non parlo con la tipa...questo e' un esempio stupido ma e' per spiegarti come intendo quello che hai scritto ;)! ma anche la vita dal suo punto di vista va riconosciuta come la fonte inesauribile di quei momenti e di quelle emozioni che ci permettono di arrivare alla morte come un momento nel quale diciamo "ok, mi son goduto la vita! ho raggiunto un livello di conoscenza e profondita' spirituale che mi permette di accettare la morte!"!

vedo la nostra personalita' come un qualcosa a strati, il cuore di tutto e' ricoperto da strati di st*onzate che ci bloccano dall'arrivare all'essenza di quello che siamo, se focalizziamo sulla morte allora accettiamo la sua esistenza ma rischiamo di vivere la vita come un'attesa di quel momento!! se ti focalizzi sulla vita, essendo conscio della morte, allora la sfrutti per creare e conoscere te stesso come la fonte di energia che ti porta a superare ogni momento!
da qui, la seduzione e' un gioco facile, non sei needy, non hai paura ad approcciare una tipa perche' sai che l'ansia d'approccio e' una cagata, sai mettere chiunque sia con te a tuo agio e se ti metti in una relazione hai uno scambio di energie che porta entrambi sulla luna!!

Citazione di: Edward Bloom il 31 Marzo 2009, 17:58:26
Io periodicamente medito a occhi chiusi e immagino di giacere definitivamente stecchito. Immagino il mio corpo decomporsi (quest'idea non è mia, l'ho letta da qualche parte, forse Coelho) fino nei minimi dettagli più schifosi. Se proverete, all'inizio sentirete un'ansia che vi blocca, più continuerete più quest'ansia si scioglierà. Indugiate sui dettagli. Quando riaprirete gli occhi vedrete tutto in un'altra prospettiva: il potere, la figa, quellost*onzochenonmisaluta, le figure di cacca: sticazzi. Noterete come sono ridicole le ansie che vi affliggono.Questa è vera consapevolezza, contatto con la realtà, assenza di condizionamenti.
anche io medito ma mi focalizzo sulla vita, anzi sul nulla ad essere sincero se non il mio respiro, ed il respiro e' vita!! ma ammetto che provero' a fare come dici tu e vedere cosa succede! ;)
devo pero' dire che anche dopo la meditazione che faccio io hai un concetto di realta' diverso perche' la vedi sotto un punto di vista tipo "vivi alla leggera" e il peso che dai alle cose cambia! non ci sono condizionamenti perche' quello che raggiungi e' un punto di vista piu' oggettivo sul tuo essere e sulla realta' che ti circonda...ma lo puoi raggiungere anche focalizzandoti sulla vita

quindi...per concludere questo papiro...mi piacciono le tue riflessioni ma personalmente preferisco focalizzarmi sulla vita!!
Titolo: Re: Amore e morte
Inserito da: Edward Bloom il 31 Marzo 2009, 19:02:44
Citazione di: Seb il 31 Marzo 2009, 18:30:31
mi e' piaciuta la riflessione, ma ho dovuto leggerla due volte ;)
Eheh anch'io ho letto la tua due volte...spero di aver compreso tutto bene, anche se vista l'ora non garantisco  ;D
Citazione di: Seb il 31 Marzo 2009, 18:30:31
dal mio punto di vista hai due certezze: VITA e morte.
la morte non puo' esistere senza la vita mentre la vita puo' esistere senza la morte, ma da essere razionale, dico che non potendo eludere la morte la vita la include come se entrambi fossero un'entita' inseparabile ma che non puo' coesistere nello stesso momento.
la certezza di cui tu parli la vedo quindi come una fusione di due condizioni che sono sufficienti e necessarie per descrivere biologicamente un essere vivente come tale; tu non hai solo certezza che qualcosa in un futuro accada (morte) ma PUOI avere la certezza che ORA stai vivendo! perche' ho scritto "PUOI" maiuscolo? perche' se hai la certezza che ora stai vivendo allora sei conscio del fatto che esisti come entita' su questo pianeta! non sotto un punto di vista fisico (al quale la morte si limita) ma sotto un punto di vista spirituale (NON religioso). con questo voglio dire che l'essere consci ci puo' aiutare a godere il momento che viviamo semplicemente perche' lo possiamo viviere e ci sentiamo vivi in quel momento!!
se vivessimo in eterno ci romperemo le palle :lol: !! no, ok, faccio il serio ;)
E' proprio questo il punto. Anche leggendo il resto della tua risposta mi rendo conto di non aver chiarito bene un punto: la consapevolezza della morte è strumentale al godersi la vita. Infatti poi scrivi....
Citazione di: Seb il 31 Marzo 2009, 18:30:31
piu' avanti parli di amore come l'amore che provi per te stesso e' l'amore che ti permette di accettare anche gli errori che fai come parte del tuo processo di crescita personale. e' l'amore per te stesso che ti aiuta nei  momenti nei quali sentiamo il peso delle responsabilita' e che ci aiuta a capirlo, sostenerlo e superarlo.
il "dono" della morte nulla e' senza il dono della vita, pensaci!
Il dono della morte serve appunto a godere il dono della vita. La prospettiva di morire permette di rendere la tua vita felice, qui e ora.
Citazione di: Seb il 31 Marzo 2009, 18:30:31
non penso che odiamo la morte, semplicemente ne siamo spaventati perche' non la conosciamo e ci porterebbe a lasciare la vita che pensiamo di amare ma che in realta' spesso viviamo nella paura di fare delle cose. per questo allora abbiamo paura della morte, perche' vogliamo ancora avere tempo per fare delle cose che non abbiamo mai osato fare o perche' siamo troppo attaccati ad altri visto che non siamo in grado di amare noi stessi!!
Secondo me odiamo le cose che ci fanno paura, e abbiamo paura delle cose che odiamo...è una relazione inevitabile  ;)
Citazione di: Seb il 31 Marzo 2009, 18:30:31
se focalizziamo sulla morte allora accettiamo la sua esistenza ma rischiamo di vivere la vita come un'attesa di quel momento!! se ti focalizzi sulla vita, essendo conscio della morte, allora la sfrutti per creare e conoscere te stesso come la fonte di energia che ti porta a superare ogni momento!
Ma la morte fa parte della vita! Non si tratta di focalizzarsi sull'una a discapito dell'altra, che equivarrebbe a tralasciare deliberatamente una parte del reale, ma di porre in equilibrio questo due poli. L'accettazione consapevole e serena della morte porta nella tua vita una quantità enorme di amore, energia, passione, forza, energia.
Ogni dolore, ogni sofferenza è riconducibile alla paura di morire. Pensaci, troverai infiniti esempi.
E' la matrice della sofferenza la paura di morire.
Ansie, depressioni, tristezze, gelosie: tutte riconducono alla paura di morire.
Quindi il senso del mio post vuol essere: non perdere tempo a risolvere i singoli problemini, le singole paure, che sono solo figlie della paura di morire: affrontate questa di petto, fatevela amica, capitela, amatela appunto.
Il resto viene da se, con una naturalezza che a me ha sorpreso come non immaginavo.
Citazione di: Seb il 31 Marzo 2009, 18:30:31
da qui, la seduzione e' un gioco facile, non sei needy, non hai paura ad approcciare una tipa perche' sai che l'ansia d'approccio e' una cagata, sai mettere chiunque sia con te a tuo agio e se ti metti in una relazione hai uno scambio di energie che porta entrambi sulla luna!!
anche io medito ma mi focalizzo sulla vita, anzi sul nulla ad essere sincero se non il mio respiro, ed il respiro e' vita!! ma ammetto che provero' a fare come dici tu e vedere cosa succede! ;)
devo pero' dire che anche dopo la meditazione che faccio io hai un concetto di realta' diverso perche' la vedi sotto un punto di vista tipo "vivi alla leggera" e il peso che dai alle cose cambia! non ci sono condizionamenti perche' quello che raggiungi e' un punto di vista piu' oggettivo sul tuo essere e sulla realta' che ti circonda...ma lo puoi raggiungere anche focalizzandoti sulla vita
E' una bellissima meditazione, faccio spesso anche quella! 
Citazione di: Seb il 31 Marzo 2009, 18:30:31
quindi...per concludere questo papiro...mi piacciono le tue riflessioni ma personalmente preferisco focalizzarmi sulla vita!!
Anch'io preferisco focalizzarmi sulla vita...solo che se non fosse per la morte non ci riuscirei con la stessa intensità! ;)

Edward
Titolo: Re: Amore e morte
Inserito da: falco il 31 Marzo 2009, 19:40:26
mi è piaciuto il tuo post :up:

Io sono credente e non religioso, infatti il religioso segue certi dogmi e ne fa una filosofia di vita dovuti all'etica di 2000 anni fa.
Hai espresso il tuo pensiero e condivido in parte il tuo pensiero  :up:

Falco
Titolo: Re: Amore e morte
Inserito da: aladesi il 31 Marzo 2009, 21:59:18
Ottimo post.
Solleva un argomento tabù e lo riconduce al potenziale di miglioramento personale. Si tratta di un a prospettiva a me sinora sconosciuta, ma che trovo molto affascinante. Per me  la morte, essendo agnostico, era ancora un problema irrisolto. Ma vista in questo modo può cominciare ad avere un suo significato preciso. Grazie Edward.
per me +1 :up:
Titolo: Re: Amore e morte
Inserito da: Seb il 01 Aprile 2009, 00:24:51
Citazione di: Edward Bloom il 31 Marzo 2009, 19:02:44
La prospettiva di morire permette di rendere la tua vita felice, qui e ora.
Non si tratta di focalizzarsi sull'una a discapito dell'altra, che equivarrebbe a tralasciare deliberatamente una parte del reale, ma di porre in equilibrio questo due poli. L'accettazione consapevole e serena della morte porta nella tua vita una quantità enorme di amore, energia, passione, forza, energia.
e' un ottimo punto, ma devi ammettere che non e' facile arrivare al livello di accettazione che tu dici! come hanno detto falco ed aladesi non e' una cosa di cui tutti parlano, probablimente se lo facessero in modo oggettivo come tu dici sarebbe piu' facile accettarla semplicemente per quello che e'!

mi unisco agli altri nei complimenti! ;)
Titolo: Re: Amore e morte
Inserito da: Acqua il 01 Aprile 2009, 17:14:09
Quando vivevo in Germania avevo incollato sulla porta della mia camera un foglio, con scritto:

      "MEMENTO MORI"

Mi ha sempre affascinato l'idea di morte, perchè (con molta meno consapevolezza della tua) ci intravedevo qualcosa di positivo e potente. Paradossalmente, la paura più profonda dell'uomo è forse il principio definizionale della vita. E' lì che si chiude il cerchio, nella certezza dell'ignoto.
Ho letto anche di psicoterapie per l'ansia interamente centrate sulla familiarizzazione col pensiero di morte. Tutto quello che mi è passato nel cervello nelle ultime due ore conferma la tua tesi...

La morte di per se è ignota, ma è certo che prima o poi arrivi. Sembra una st*onzata, ma prenderne consapevolezza in questo modo è... non so, mi mancano le parole.
Citerò per l'occasione il monologo finale de "il tè nel deserto", un film di Bertolucci.

"Poichè non sappiamo quando moriremo, si è portati a credere che la vita sia un pozzo inesauribile; però tutto accade solo un certo numero di volte, un numero minimo di volte.
Quante volte vi ricorderete di un certo pomeriggio della vostra infanzia, un pomeriggio che è così profondamente parte di voi che senza neanche riuscireste a concepire la vostra vita - forse altre quattro o cinque volte, forse nemmeno.
Quante altre volte guarderete levarsi la luna - forse venti - eppure tutto sembra senza limite."


Questo passaggio mi piace perchè ti sbatte in faccia un modo di pensare e sentire connaturato all'essere umano, che è profondamente sbagliato: 'ignorare' la morte. Questo è forse persino peggiore di odiarla. Come spieghi dopo, qualsiasi forma di ansia ed emozione negativa può essere fatta risalire alla paura di morire, ed hai perfettamente ragione. Non ne siamo consapevoli però, e diamo la colpa di volta in volta a eventi, persone ed oggetti diversi. Alla base di tutto, la paura di morire.

Per sottolineare l'energia che sprigiona il pensiero della morte (come inteso da Edward), ci metto anche il monologo finale di "American Beauty":

"Ho sempre saputo che ti passa davanti agli occhi tutta la vita, nell'istante prima di morire. Prima di tutto, quell'istante non è affatto un istante; si allunga, per sempre, come un oceano di tempo.
[...]
Potrei essere piuttosto incazzato per quello che mi è successo. Ma è difficile restare arrabbiati, quando c'è tanta bellezza nel mondo. A volte è come se la vedessi tutta insieme, ed è troppo. Il cuore mi si riempie come un palloncino che sta per scoppiare. E poi mi ricordo di rilassarmi, e smetto di cercare di tenermela stretta. E dopo scorre attraverso di me come pioggia, e io non posso provare altro che gratitudine, per ogni singolo momento della mia stupida, piccola vita. Non avete la minima idea di cosa sto parlando, ne sono sicuro. Ma non  preoccupatevi. Un giorno lo avrete."


Impressionante, eh?

Insomma a conclusione di tutto questo pippone, caro Edward Bloom ti voglio ringraziare con tutto il cuore. Non potrei farlo abbastanza, non sto esagerando. Dimmi dove sei che ti vengo a stringere la mano!
Non riuscivo a capire qual'era il passo successivo al semplice 'memento mori'... solo grazie a te ho potuto veramente vederlo, nitido e puro.

Citazione di: Edward Bloom il 31 Marzo 2009, 17:58:26
E' la prospettiva di morire comunque, prima o poi, che dona senso alla vita.

Questo post è uno dei contributi più originali che abbia letto sul forum, quindi
BEST OF e +2.

Il grato e beato,
Acqua
Titolo: Re: Amore e morte
Inserito da: Ivanilgrande il 02 Aprile 2009, 09:37:04
Citazione di: Edward Bloom il 31 Marzo 2009, 17:58:26
Tutto il resto, il potere, la figa, i soldi, sarà un di più che vi farà godere appieno perché non ne avrete più bisogno per essere felici, ma sarete liberi di trarne gioia senza averne una necessità esistenziale.

Rileggendo mi domando se sarò riuscito a trasmettere quello che penso. Non credo di esserci riuscito fino in fondo, ma va detto a mia discolpa che non è certo semplice, anche perché andrebbe davvero scritto un libro intero per chiarire e far arrivare correttamente questo concetto. Anyway se posso fornire chiarimenti, lo farò con piacere.

hahaha!!! mitico Edward!
Tempismo perfetto direi : proprio ieri riscrivevo un esercizio di centratura della propria vita e risettaggio delle proprie priorità basato proprio sulla prospettiva della morte!!!
(lo sto facendo un ebook, ma forse ne posto un estratto sull'inner game)
Sono contento che sei arrivato a questa consapevolezza già da ventenne e concordo con molto di quello che hai scritto.
In effetti è il sapere "ok, dovrò morire, per forza" che permette di rispondere davvero alla domande:
"quindi cosa è veramente importante"?
"quindi per ora come me la godo"?
Ci ricordiamo il concetto dei 28.525 giorni di Mystery?
E' il sapere che i nostri singoli giorni non sono illimitati, che ci permette di apprezzarli.
Di conseguenza di permette di vivercela felice, svegliandoci ogni mattina dicendo "ma che bello un altro giorno per realizzare quello che voglio"!!!
:up: :up: :up:

Titolo: Re: Amore e morte
Inserito da: maxcavezzi il 02 Aprile 2009, 13:52:15
Faccio spesso ragionamenti del genere.. ma da solo, non avrei mai pensato a postarli. +1.

Mi è piaciuto il post perchè anche a me è capitato di fare dei ragionamenti simili: nessuna certezza.. solo la morte che esorcizziamo collocandola in un futuro remoto. 

Non mi appartiene ne il cercare per forza una spiegazione scentifica alla vita,ne il giacere sdraiato immaginando la mia decomposizione.. ma anche il mio ragionamento arriva a conclusioni simili alle tue.

Quando arrivi sulla 30ina ti capita di incontrare ex compagni di scuole che non vedi da 10anni e fatichi a riconoscerli.:
riusciresti a riconoscerli in una foto di gruppo ma hai in testa la loro immagine di 10 anni prima ma ormai non combacia piu' con la realtà.. sono un po' meno fortunati di te.. hanno molti capelli in meno in testa o li hanno già bianchi, qualche kg di troppo..
sembrano + tuo zio che un tuo coetaneo.

Se ti fermi un attimo a guardare la cosa da fuori sembra di vedere uno di quei film biografici in cui si vede tutta la vita del protagonista.. dall' infanzia alla pensione, fino alla morte in 90 minuti di pellicola.

La consapevolezza di essere su un treno in corsa veloce mi porta spesso a trovare il coraggio di fare cose vincendo le SM.. abbiamo un numero finito di giorni da vivere.. e quell' attimo potrebbe essere unico e non ripassare piu'.

Qualche volta penso addirittura  che non è nemmeno sbagliata una visione del mondo egocentrica.. e se fossimo noi singola persona il centro dell' universo?? se fosse tutto un fottuto Truman show?? cosa ci deve fregare dell' opinione degli altri quando il centro di tutto siamo noi??
perchè limitarci nel fare cose per paura quando il disegno di tutto siamo noi?
Ovviamente è una visione che puo' sembrare folle.. ma alla fine al mondo siamo veramente soli a combattere.
Titolo: Re: Amore e morte
Inserito da: -eFFe- il 02 Aprile 2009, 14:33:56
Sebbene il concetto non sia certamente nuovo (sono stati citati giustamente il latino "memento mori" e Lorenzo De' Medici), lo perdiamo continuamente di vista e ha fatto un gran bene Edward a postarlo qui, arricchito dalle sue considerazioni, e con la tecnica di visualizzazione proposta (immaginare la propria morte e far pace con essa) + :up:

Spesso nei miei momenti di AA riesco ad uscire grazie al pensiero dell' "ora o mai piu'", del treno che passa e potrebbe non tornare...

Trovo pero' al di fuori delle mie capacita' o intenzioni "far pace con la morte", dato che non riesco affatto a vedere come un dono qualcosa che mi impedira' di godere di sole, amore, corse nei prati, sciate su montagne innevate, musica, emozioni...
No, anch'io come Seb sono troppo innamorato della vita per accettarne col sorriso la sua fine.
Anzi proprio facendo appello a questo dovrei goderla di piu', ogni giorno, ogni minuto!
Titolo: Re: Amore e morte
Inserito da: Edward Bloom il 02 Aprile 2009, 17:41:11
Citazione di: falco il 31 Marzo 2009, 19:40:26
mi è piaciuto il tuo post :up:
(...)
Hai espresso il tuo pensiero e condivido in parte il tuo pensiero  :up:
Grazie, apprezzo molto il tuo rispetto anche se non condividi fino in fondo il mio pensiero!
Citazione di: aladesi il 31 Marzo 2009, 21:59:18
Per me  la morte, essendo agnostico, era ancora un problema irrisolto. Ma vista in questo modo può cominciare ad avere un suo significato preciso. Grazie Edward.
per me +1 :up:
Sono veramente felice di averti dato uno spunto su un tema come questo.
Citazione di: Seb il 01 Aprile 2009, 00:24:51
e' un ottimo punto, ma devi ammettere che non e' facile arrivare al livello di accettazione che tu dici! come hanno detto falco ed aladesi non e' una cosa di cui tutti parlano, probablimente se lo facessero in modo oggettivo come tu dici sarebbe piu' facile accettarla semplicemente per quello che e'!
mi unisco agli altri nei complimenti! ;)
Grazie Seb. Sulla difficoltà, beh, è soggettivo. La verità resta quella, che uno lo veda con consapevolezza o no, si tratta solo di rendersene conto. Secondo me per una persona ancora molto timida e insicura è molto più semplice questo che trovare il coraggio di aprire un set!
Citazione di: Acqua il 01 Aprile 2009, 17:14:09
Quando vivevo in Germania
(...)
Insomma a conclusione di tutto questo pippone, caro Edward Bloom ti voglio ringraziare con tutto il cuore. Non potrei farlo abbastanza, non sto esagerando. Dimmi dove sei che ti vengo a stringere la mano!
Non riuscivo a capire qual'era il passo successivo al semplice 'memento mori'... solo grazie a te ho potuto veramente vederlo, nitido e puro.
Questo post è uno dei contributi più originali che abbia letto sul forum, quindi
BEST OF e +2.
Incredibile: pensa che proprio la citazione che hai riportato di American Beauty è stata per un sacco di tempo sulla prima pagina del mio vecchio blog!
Grazie davvero per i complimenti, spero che prima o poi avremo occasione davvero di stringerci la mano (e magari di fare una luuunga serie di brindisi, se conservi ancora la tua passione per gli alcolici  ;))
Citazione di: Kierkegaard il 01 Aprile 2009, 18:39:37
+ 1 e Best Of Absolutly!
Kierkegaard
Grazie!
Citazione di: Ivanilgrande il 02 Aprile 2009, 09:37:04
Tempismo perfetto direi : proprio ieri riscrivevo un esercizio di centratura della propria vita e risettaggio delle proprie priorità basato proprio sulla prospettiva della morte!!!
Non è merito mio: ringrazia la solita legge di attrazione universale  ;D
Citazione di: maxcavezzi il 02 Aprile 2009, 13:52:15
Faccio spesso ragionamenti del genere.. ma da solo, non avrei mai pensato a postarli. +1.
Grazie Max!
Citazione di: -eFFe- il 02 Aprile 2009, 14:33:56
No, anch'io come Seb sono troppo innamorato della vita per accettarne col sorriso la sua fine.
Anzi proprio facendo appello a questo dovrei goderla di piu', ogni giorno, ogni minuto!
D'accordissimo. Quello che ho scritto sopra è la chiave che a me ha permesso davvero di godermi di più la vita in ogni giorno, in ogni minuto. L'importante è raggiungere questo scopo, anche percorrendo vie diverse.
Titolo: Re: Amore e morte
Inserito da: Acqua il 20 Aprile 2009, 15:00:34
Ecco dove avevo letto che la paura della morte può essere elaborata vantaggiosamente in psicoterapia:
http://www.shadowing.it/Shadowing/psicoterapia.htm

Avverto che non ho trovato pubblicazioni serie sull'argomento, quindi va preso con le pinze.

Acqua
Titolo: Re: Amore e morte
Inserito da: The Legend il 14 Maggio 2012, 09:31:07
Uppo questo topic perchè non solo interessante, ma mi ritrovo in particolare nei seguenti enunciati:

Citazione di: Edward Bloom il 31 Marzo 2009, 17:58:26
...
Così mi sono reso conto che quel Qualcosa che ci ha creati aveva pensato di darci una certezza: la morte.

Provate a immaginare (giuro, non è pnl!!  :P) come sarebbero le cose se la morte non esistesse.
Cosa ci accadrebbe se vivessimo in eterno.
I nostri errori ci si ritorcerebbero contro per sempre.
Ogni nostro gesto sarebbe colmo di una quantità infinita di responsabilità, un peso assolutamente insostenibile.
Invece, quel Qualcosa che ci ha creati ci ha donato la morte.
E' la prospettiva di morire comunque, prima o poi, che dona senso alla vita. E' quella che ci da la forza di osare, di sbagliare. E' quella che fa si che abbia un senso godersi il viaggio. E' la morte che sfuma i nostri errori, che amplifica i nostri successi, che dona un soffio di leggerezza al tutto: ogni cosa farai, comunque morrai.
Noi siamo abituati a odiare la morte, e come tutte le cose che odiamo la evitiamo.

Provate a fare pace con la vostra morte.
...

Rimane quindi l'esigenza di "superare" l'attualità o comunque il medio termine (quella decina d'anni che ci rimangono da vivere) facendo quindi scemare le ansie, le frustrazioni e le incazzature che non sono altro che puntini in una storia del mondo che è molto più grande di noi, e che comunque personalmente è portata prima o poi a finire.

Chapeu  :up: + 1
Titolo: Re: Amore e morte
Inserito da: maxcavezzi il 14 Maggio 2012, 09:50:05
Una sana consapevolezza che l' unica certezza è la morte ci porta a provarci senza remore.. è il vecchio e sano "non aver nulla da perdere" che porta coraggiosamente
a provarci con tutte le energie.

Metti una squadra che sta perdendo al 93.. calcio d'angolo a favore si butta tutta in avanti portiere compreso.

Ovviamente il sentimento va mitigato.. potrebbe portare a vivere sopra le righe da giovani e trovarsi poverissimi da vecchi, o peggio spendere gli anni buoni da single incallito e ritrovarsi vecchio e solo di botto, addirittura ad esporsi a rischi incoscienti solo per l' ebrezza di provare sensazioni forti.
Titolo: Re: Amore e morte
Inserito da: Jetsetter il 10 Luglio 2012, 16:42:45
Non ho letto tutto il thread, comunque meravigliosa discussione. Niente affatto banale. Appena sbarcato sul forum m'imbatto in questo. :) Eros e Thanatos. Un concetto che forse riassumerebbe da solo tutta la seduzione e lo scopo della stessa, che è radicato nell'istinto di riproduzione della nostra specie.

Trovo molto efficace il ricorrere al pensiero della morte per ritrovare l'energia creatrice, che ci porta su un terreno di proattività, invece che di passività.

Utile alla seduzione è anche il ritrovare noi stessi, anche attraverso viaggi in solitaria, meditazione, riflesisoni come questa. Cioè, ricongiungersi col significato più profondo della vita, che a mio avviso è la vita stessa. Vivere bene, secondo i nostri valori.
Titolo: Re: Amore e morte
Inserito da: Story il 11 Luglio 2012, 16:18:58
Emh....se devo essere completamente sincero,non sono d'accordo(e qui parte il super linciaggio!! :lol:)

No sinceramente,mi sono messo a leggere il post perchè il titolo era identico ad uno che avevo letto anni fa su di un altro forum,e ,sconvolgentemente,il contenuto è pressocchè uguale. è un concetto che viene detto spesso,soprattutto nei forum in cui si conosce personaggi come Paolo Cohelo(che anche io,una volta,apprezzavo come una grande filosofo(nell'accezione etimologica del termine),ma ora lo apprezzo come,+ che altro,un grande esperto di marketing nel valorizzare un brand che ha avuto molto successo:se stesso)

A dire il vero...è troppo facile vederla in questo modo,a mio avviso.e le storie di "bisogna essere sufficientemente maturi per ammetterlo" son cavolate a mio dire,in quanto ho sentito bambini fare questi ragionamenti(io a suo tempo li facevo con un mio amico),ed anche 30 o 40enni,perciò l'età,per un concetto,lasciatemelo dire,non conta.

Però è troppo facile vederla in questo modo:allora perchè non suicidarsi in questo stesso istante,in quanto,così facendo,ciò che GIà abbiamo fatto acquisterebbe +valore per noi stessi(quale valore potrebbe avere se siam giè morti?) e gli altri ancora in vita...molto di + che quel numero enorme di azioni diluite in 60 o 70 anni di vita....pensate a Galois,morto a 21/22 anni(nn mi ricordo),che già a quell'età aveva dato contributi enormi alla matematica,e le sue azioni erano considerate grandiose perchè"ah!era così giovane!"

poi vivere per sempre....ma dovremmo capire cos'è sta vita di cui parliamo.ci sono molti modi di "esistere",come umani,alberi,insetti,addirittura batteri o virus(al confine con la vita)....una volta morti ci decomporremo e diverremo parte di altri organismi vivi:potete essere così sicuri che entrare a fare parte di altri organismi vivi non sia un altro modo di vivere?? parrebbe che individui con organi trapiantati da altre persone acquisiscano memorie o abilità o gusti di queste ultime...

per non parlare della percezione di essere vivi...un bambino ha la percezione di un giorno come un enorme lasso di tempo,un vecchio come di una brezza veloce....e se noi,nel futuro,riuscissimo ad alteraare ancora di +(perchè già lo facciamo) la nostra percezione del tempo e di essere vivi??e dilatarla sempre de + de+ de +.....fino a darci l'impressione di allungare la vita oltre l'immaginazione??

san francesco chiamava la morte "sorella morte". John Donne scriveva"povera morte,un giorno morirai" perchè credeva che con la morte semplicemesse si spalancasse a noi un modo diverso di vivere"chiamala resurrezione,o per altri nirvana,....sempre la stessa roba),per non parlare di Leopardi con le sue poesie...cioè sn un concetti battutti e ribattuti,che servono a farci accettare la nostra morte,anche se il mio preferito è la presa di coscienza di quanto bello sia questo mondo,e che quindi morire e scomporci e ridiventare,in un modo diverso,parte di esso come parte di altre cose o creature dovrebbe essere un  onore....

madiciamocelo. ANCHE SENZA considerare che dobbiamo morire,dovremmo considerare la maggior parte delle cose una boiata.non c'è bisogno di dirsi"tanto devo morire...perciò che importa?" oggi ci sono i film americani dove il protagonista ha la possibilità di vivere per sempre,ma alla fine sceglie sempre una vita breve,mortale,ma umana(ce ne son moltissimi in cui la morale è questa)....ma sticazzi. il punto non è morire o non morire.il punto è CHI muore.

ci hanno dato un nome e un cognome,e ci hanno convinti di essere così diversi(e lo siamo) ,ma anche di essere individui a se stanti,non influenzabili dagli altri. siamo sicuri?Arthur Schopenhauer pensava che fossimo tutti parte dello stesso individuo,come tante celluline lo sono di un corpo,John donne scriveva"la morte di un uomo mi diminuisce...perciò non mandare a chiedere per chi suona la campana,essa suona per te".
perciò ,considerando quanto è modificabile non solo la percezione della nstra realtà,ma anche la percezione di noi stessi,forse anche la percezione della morte è sbagliata(forse).forse la combinazione di esperienze o la nostra natura ci fa vedere le cose in modo non completo.

pensate alle cellule del vostro corpo:se vi ricordate biologia,sapete che ogni cellula ha dei geni che si attivano quando DEVE MORIRE. è come se le altre cellule decretassero che,per il bene del gruppo,lei DEVE MORIRE,perchè,se non morisse,nn solo non potrebbe assolvere alla sua funzione(per esempio,una cellula epiteliale esterna è una cellula MORTA,la nostra pelle,all'esterno,è completamente MORTA,e deve esserlo,sennò nn avrebbe certe proprietà impermeabili e,a livello energetico,supportare un'enorme serie di cellule vive come pelle umana sarebbe un costo enorme(pensate al motivo per cui gli alberi,di inverno,lasciano cadere le foglie,ebbene è lo stesso,risparmio energetico)),inoltre una cellula che non vuole morire noi la chiamiamo .......tumore. un tumore è sostanzialmente una cellula che nn risponde + ai comandi,nn svolge + alcun compito,si rifiuta di morire,ma,al contrario,comincia a proliferare,prendendo il posto di altre cellule sane che,"contagiate"si mettono a proliferare anche loro,e smettono di occuparsi della loro mascione precedente,semplicemente vogliono solo proliferare (noi le chiamiamo metastasi).

perciò se le cellule non morissero in un certo modo,non sarebbe possibile all'organismo tutto di vivere. cristo diceva "se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto"(nn sn cristiano,ma il concetto è quello)

quindi cm vedete è sempre la stessa solfa,non c'è niente di nuovo sotto il sole,e paolo cohelo nn aiuta,anche lui dietro....mi ricordo l'Alchimista.lo lessi adolescente:i segni,le coincidenze.....a me ricorda molto il concetto "nn abbiamo nessun controllo,obbediamo all'Altissimo(o Fato,o Destino,chiamalo come vuoi)".che è un concetto cristiano ,che a livello politico significa "sei un ignorante villano,nn hai nessun controllo,obbedisci all'autorità che sa csa fare (che sia lo Stato,la chiesa,eccetera).

Spiacente mi sono rotto.
Io voglio il controllo.il + possibile,certo abbiamo i nostri limiti,ma se diciamo "ok devo morire nulla ha importanza"....ma che angoscia!!!se nulla ha importanza,tanto vale non fare nulla no??come decidere qual è la strada allora??semplice,lasciamo che qualcun altro decida per noi. è così che ha SEMPRE FUNZIONATO.
moltissime popolazione vengono sempre (e sono state sempre) fregate con questo concetto:"nn sappiamo nulla,nn siamo n grado di fare nulla,siamo deboli e mortali...cosa fare??semplice!! lasciamo fare al destino/dio/coincidenze/stato/chiesa..."

me l'hanno ripetuto fin da picoolo,e mi sono rotto i coglioni. se posso cercare di allungarmi la vita di 10 anni,cercherò di farlo maledizione.la nostra società tecnologica è fondata su quell innumerevole serie di Flaming,Pasteur,Tesla che come atto d'amore hanno tentato di aumentare il proprio bagaglio conoscitivo e sperimentare modi possibili per aumentare il benessere della vita. e l'hanno fatto sapendo che dovevano crepare,e sono convinto che ciascuno di loro ha fantasticato di vivere per sempre.
Ma è ipocrita dire che "è giusto così" solo perchè NON C'è ALTERNATIVA. se ci fosse,sfido chiunque a nn prenderla a piene mani.se ci fosse una pillola che,presa ogni giorno,consentisse di vivere per altri 100 anni,ti sfido Bloom a rifiutarla dicendo "ma così le cose che abbiamo fatto avrebbero meno valore" oppure altre razionalizzazioni. spiacente,ho avuto una educazione cattolica(purtroppo),e ste cose le ho sentite a iosa.

però,ricordarsi che se muore,certo,può servire a diminuire l'importanza delle idiozie che ci capitano(o nn capitano,come la figa qnd siamo in astinenza),ma nn può essere il parametro di riferimento per tutto perchè :
-è troppo facile vederla così
-niente avrebbe importanza da questo punto di vista,allora tanto vale fare gli epicurei(che si basavano proprio su questo,visto che se muore meglio godersela il + possible,SAPENDO che niente aveva importanza) o gli stoici( visto che se muore,meglio nn lasciarsi ingannare dalle facezie del mondo e concentrarsi sulla meditazione/contamplzione e enucleazione del proprio ruolo sociale,dilantandolo,proteggendlo e distruggendolo se necessario,come fece il caro Seneca che si lacerò le vene per ordine di nerone,perchè,gli disse "sei uno stoico no??l'ordine sociale esige che tu lo faccia" e Seneca lo fece....ma solo perchè se nn l'avesse fatto lui,sarebbero venuti altri a finire il compito,se avesse potuto scappare penso nn ci avrebbe pensato due volte,perchè noi,cari miei,deriviamo da quelli che la morte l'hanno sempre temuta ed evitata come vigliacchi,perchè i coraggiosi che pensavano che il mondo fosse solo un'illusione e si lasciavano morire,beh,nel tempo facevano meno figli rispetto ai primi e....beh,si spera che l'evoluzionismo lo conoscano tutti)


indi per cui + che dire la vita ha significato perchè se muore(che per me,con TUTTO IL RISPETTO,è ipocrita,ma ammetto che la pensavo anche io così anni fa,cmq devo fare i complimenti per il post  di Bloo che cmq è bello,ben scritto eccetera,ma io,me spiace,ma la penso così) magari arriviamo a dire che la vita è bella con tutti i piccoli atti d'amore,umani e naturali che vediamo attorno a noi indipendentemente da quello che percepiamo ci manchi o che dovremmo avere per essere felici,invece di dire tutto è una sega perchè si muore,impariamo ad essere contenti per un arcobaleno o perchè c'è un bambino che ride ....invece di essere schifati perchè tizio che è uno st*onzo ha la ragazza e noi no,che lui ha la macchina figa ed io no....che è il modo in cui ci eduzcano le multinazionali perchè,se nn proviinvidia,nn compri.... cmq anche questo è un modo di vedere un po' banalotto,ma a dire il vero lo trovo migliore piuttosto che paragonare tutto alla morte e,addirittura,giustificarla e vivere come pecore che seguono il pastore che sa la strada(perchè tanto,visto che se muore,a noi,della strada,infondo,nn frega un caxxo). cioè paragonare tutto ad atti d'amore è molto meglio che paragonare tutto alla morte,che poi,ripeto,anche lì,su cosa è vita o cosa è morte si potrebbe stare a discorrere per anni...senza contare che anche sulla nostra PERCEZIONE di cosa è vivo o morto si può discorrere....dopotutto,un bambino pensa che un albero sia un oggetto come un sasso la prima volta che lo vede,e nn un essere vivente no?? perciò sul concetto de "l'unica cosa sicura è la morte",beh,anche lì ci si può discorrere sopra,perchè,specularmente,il concetto speculare è "l'unica cosa sicura è la vita(perchè se c'è la morte...)".ma sul concetto di vita si può discorrere a lungo,visto che un virus è a metà tra ciò che è vivo e ciò che nn lo è....

cmq neanche questo è il mio modo di vedere finale,perchè francamente lo sto ncora cercando,in quanto le razionalizzazioni insimistiche che hanno l'arroganza di poter abbracciare tutto il mondo(alla Hegel per citarne uno) le trovo ipocrite e piene di vanità,il cui unico scopo è dare la netta sensazione a chi le ha dedotte di aver "ordinato" tutto il mondo/universo (e leggendo l'inizio del tuo post si capisce che sei un ordinatore,anche io ho una natura così,e la cosa è capace di fregarti alle volte,come ha fregato me,in quanto gli ordini che nn possiedono elasticità costitutiva,al primo terremoto vengono già come castelli di carta,per questo diffido molto  di questi concetti "super-ordinanti"....nn so se sn riuscito a rendere l'idea,ma sn stanco di scrivere adesso^^)


cmq ecco,in conclusione nn sn d'accordo,anche se mi piace il modo in cui tu bloom(e gli altri,tutti quanti) ti/vi sei/siete espresso/i, è un bel modo di discorrere,ma questo è (parte) del mio pensiero,insomma,io la vedo così....cmq spero di nn aver commesso errori,perchè ora vado e nn ho intenzione di rileggere per qurstioni di tempo^^ cmq,ripeto,ottimo post bloom!! come diceva Voltaire"anche se io nn son d'accordo,farò di tutto perchè tu possa esprimere la tua opinione",ed io,dallo stesso acchito,mi associo,ed anche se nn sn d'ccordo il tuo post(e i successivi,che nn ho letto tt però lo ammetto) è fatto molto bene^^
Titolo: Re: Amore e morte
Inserito da: Moro il 11 Luglio 2012, 19:00:06
Marco aurelio disse
"la morte sorride a tutti, un uomo non può fare altro che sorriderle di rimando"
Ora, cos'è la morte?
la paura prima, per eccellenza, sunto di tutte le altre paure che un uomo trova nel corso del proprio cammino.
Sorridere alla morte significa sorridere alla paura della stessa, Accettarla.
E fare la pace con ogni nostra intrinseca vulnerabilità, è l'unico modo per divenire invulnerabili
Titolo: Re: Amore e morte
Inserito da: The Legend il 22 Ottobre 2012, 16:04:56
Concordo in parte con Story.

Personalmente (e dico personalmente) mi ha aiutato, a mò di sprono, pensare che il mio tempo non è infinito, come molla a buttarmi di più e a osare (non solo nella seduzione), per cui di conseguenza  è meglio agire e "rischiare" che rimanere sempre in panchina (anche se questo è un altro aspetto della medaglia).

Qualcun'altro potrebbe invece essere stimolato dal ragionare sul concetto di vita, o dalle proprie condizioni in cui è (che gli risultano essere insopportabili), altri riescono a vedere eventuali errori/sgarri/problemi come molle per cambiare ecc.

Insomma la psicologia di ognuno (secondo me) influisce sul modo di agire... un altro esempio: sapere che ci sono milion di bambini (purtroppo) in africa che stanno 1000 volte peggio di me non mi spinge a migliorare... ad altri può fungere da molla.
Titolo: Re: Amore e morte
Inserito da: Edward Bloom il 22 Ottobre 2012, 17:38:44
Citazione di: Story il 11 Luglio 2012, 16:18:58
No sinceramente,mi sono messo a leggere il post perchè il titolo era identico ad uno che avevo letto anni fa su di un altro forum,e ,sconvolgentemente,il contenuto è pressocchè uguale.
Dove?

Citazione di: Story il 11 Luglio 2012, 16:18:58
...
Trovo le tue osservazioni non pertinenti. Spari una serie infinita di obiezioni e considerazioni, ma non si capisce né cosa non condividi, né cosa proponi di alternativo. Soprattutto mi obietti a considerazioni che non ho fatto, su argomenti che non ho neppure trattato, con un tono sgradevole per vari motivi che sicuramente coglierai da solo.
Se vuoi discuterne mi fa piacere, prendi quello che ho scritto e quota riga per riga ciò che non condividi, spiegando perché.

Citazione di: Story il 11 Luglio 2012, 16:18:58
cmq,ripeto,ottimo post bloom!! come diceva Voltaire"anche se io nn son d'accordo,farò di tutto perchè tu possa esprimere la tua opinione",ed io,dallo stesso acchito,mi associo,ed anche se nn sn d'ccordo il tuo post(e i successivi,che nn ho letto tt però lo ammetto) è fatto molto bene^^
Fortunatamente posso esprimere la mia opinione senza che tu debba dare la tua vita come Voltaire per consentirmelo... comunque grazie per la generosa offerta.