Amore e morte

Aperto da Edward Bloom, 31 Marzo 2009, 17:58:26

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Edward Bloom

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Breve disclaimer: mi rendo conto che questo post potrebbe dare un po' fastidio, sono argomenti davvero delicati, tali addiritura da scontrarsi con pressoché tutte le credenze religiose. Tuttavia, se dovessi scegliere tra l'infinità di discorsi, concetti, libri, intuizioni che negli ultimi anni mi hanno in qualche modo segnato, questo è sicuramente il punto che mi ha fatto più crescere, che mi ha reso davvero FELICE.

Mi rendo conto che nessuno di voi può conoscere la mia storia, ma in breve sappiate che se c'era un'adolescente tranquillo e simpatico ma terribilmente insicuro ero io. E per insicuro intendo che in certi momenti, specie se ero solo, avevo vergogna a chiedere un'informazione in un negozio, figuriamoci a farmi avanti con una ragazza. Riuscivo solo con quelle di cui non mi fregava niente. Ed infatti storiche e laceranti sono state le mie due pluriennali one-itis, di cui sicuramente un giorno vi racconterò.

Dopo questo breve excursus arrivo all'oggetto del post: cosa c'entra la morte?
Qualche annetto fa, da buon iper-razionale, avevo deciso di risolvere tutti le millenarie domande esistenziali a tavolino. Il senso della vita, cos'è la felicità,ecc.ecc. Fanculo, mi son detto, se c'è un problema dev'esserci una soluzione. Volevo trovare la miglior risposta "scientifica", dimostrabile scientificamente, senza atti di fede. Credere non fa per me. Forse purtroppo, forse per fortuna, ma tant'è. Non ci riesco proprio. Riflettendo mi sono reso conto che nella vita non c'è nulla di certo, su nulla puoi davvero scommettere con totale certezza. Non puoi sapere se stasera sarai ancora vivo, non puoi  sapere chi ti ama veramente, non puoi sapere se vivi in un Truman show, non hai nessuna certezza.
Ma per risolvere in maniera scientifica un problema mi serviva una certezza.
Così mi sono reso conto che quel Qualcosa che ci ha creati aveva pensato di darci una certezza: la morte.

Provate a immaginare (giuro, non è pnl!!  :P) come sarebbero le cose se la morte non esistesse.
Cosa ci accadrebbe se vivessimo in eterno.
I nostri errori ci si ritorcerebbero contro per sempre.
Ogni nostro gesto sarebbe colmo di una quantità infinita di responsabilità, un peso assolutamente insostenibile.
Invece, quel Qualcosa che ci ha creati ci ha donato la morte.
E' la prospettiva di morire comunque, prima o poi, che dona senso alla vita. E' quella che ci da la forza di osare, di sbagliare. E' quella che fa si che abbia un senso godersi il viaggio. E' la morte che sfuma i nostri errori, che amplifica i nostri successi, che dona un soffio di leggerezza al tutto: ogni cosa farai, comunque morrai.
Noi siamo abituati a odiare la morte, e come tutte le cose che odiamo la evitiamo.

Provate a fare pace con la vostra morte.
Io periodicamente medito a occhi chiusi e immagino di giacere definitivamente stecchito. Immagino il mio corpo decomporsi (quest'idea non è mia, l'ho letta da qualche parte, forse Coelho) fino nei minimi dettagli più schifosi. Se proverete, all'inizio sentirete un'ansia che vi blocca, più continuerete più quest'ansia si scioglierà. Indugiate sui dettagli. Quando riaprirete gli occhi vedrete tutto in un'altra prospettiva: il potere, la figa, quellost*onzochenonmisaluta, le figure di cacca: sticazzi. Noterete come sono ridicole le ansie che vi affliggono.Questa è vera consapevolezza, contatto con la realtà, assenza di condizionamenti. Per questo penso davvero che il vero punto di arrivo sia provare AMORE (inteso prima di tutto come accettazione incondizionata e consapevole) per la MORTE: fate pace con la vostra natura mortale, fate che più grande paura del genere umano diventi la vostra forza, e sarete immediatamente forti e FELICI, senza bisogno di altro.

Tutto il resto, il potere, la figa, i soldi, sarà un di più che vi farà godere appieno perché non ne avrete più bisogno per essere felici, ma sarete liberi di trarne gioia senza averne una necessità esistenziale.

Edward

P.S.
Rileggendo mi domando se sarò riuscito a trasmettere quello che penso. Non credo di esserci riuscito fino in fondo, ma va detto a mia discolpa che non è certo semplice, anche perché andrebbe davvero scritto un libro intero per chiarire e far arrivare correttamente questo concetto. Anyway se posso fornire chiarimenti, lo farò con piacere.

Seb

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mi e' piaciuta la riflessione, ma ho dovuto leggerla due volte ;)

Citazione di: Edward Bloom il 31 Marzo 2009, 17:58:26
Non puoi sapere se stasera sarai ancora vivo, non puoi  sapere chi ti ama veramente, non puoi sapere se vivi in un Truman show, non hai nessuna certezza.
Ma per risolvere in maniera scientifica un problema mi serviva una certezza.
Così mi sono reso conto che quel Qualcosa che ci ha creati aveva pensato di darci una certezza: la morte.
dal mio punto di vista hai due certezze: VITA e morte.

la morte non puo' esistere senza la vita mentre la vita puo' esistere senza la morte, ma da essere razionale, dico che non potendo eludere la morte la vita la include come se entrambi fossero un'entita' inseparabile ma che non puo' coesistere nello stesso momento.
la certezza di cui tu parli la vedo quindi come una fusione di due condizioni che sono sufficienti e necessarie per descrivere biologicamente un essere vivente come tale; tu non hai solo certezza che qualcosa in un futuro accada (morte) ma PUOI avere la certezza che ORA stai vivendo! perche' ho scritto "PUOI" maiuscolo? perche' se hai la certezza che ora stai vivendo allora sei conscio del fatto che esisti come entita' su questo pianeta! non sotto un punto di vista fisico (al quale la morte si limita) ma sotto un punto di vista spirituale (NON religioso). con questo voglio dire che l'essere consci ci puo' aiutare a godere il momento che viviamo semplicemente perche' lo possiamo viviere e ci sentiamo vivi in quel momento!!

Citazione di: Edward Bloom il 31 Marzo 2009, 17:58:26
Cosa ci accadrebbe se vivessimo in eterno.
I nostri errori ci si ritorcerebbero contro per sempre.
Ogni nostro gesto sarebbe colmo di una quantità infinita di responsabilità, un peso assolutamente insostenibile.
Invece, quel Qualcosa che ci ha creati ci ha donato la morte.
E' la prospettiva di morire comunque, prima o poi, che dona senso alla vita. E' quella che ci da la forza di osare, di sbagliare. E' quella che fa si che abbia un senso godersi il viaggio. E' la morte che sfuma i nostri errori, che amplifica i nostri successi, che dona un soffio di leggerezza al tutto: ogni cosa farai, comunque morrai.
Noi siamo abituati a odiare la morte, e come tutte le cose che odiamo la evitiamo.
se vivessimo in eterno ci romperemo le palle :lol: !! no, ok, faccio il serio ;)

piu' avanti parli di amore come
Citazione di: Edward Bloom il 31 Marzo 2009, 17:58:26AMORE (inteso prima di tutto come accettazione incondizionata e consapevole)
l'amore che provi per te stesso e' l'amore che ti permette di accettare anche gli errori che fai come parte del tuo processo di crescita personale. e' l'amore per te stesso che ti aiuta nei  momenti nei quali sentiamo il peso delle responsabilita' e che ci aiuta a capirlo, sostenerlo e superarlo.

il "dono" della morte nulla e' senza il dono della vita, pensaci!

non penso che odiamo la morte, semplicemente ne siamo spaventati perche' non la conosciamo e ci porterebbe a lasciare la vita che pensiamo di amare ma che in realta' spesso viviamo nella paura di fare delle cose. per questo allora abbiamo paura della morte, perche' vogliamo ancora avere tempo per fare delle cose che non abbiamo mai osato fare o perche' siamo troppo attaccati ad altri visto che non siamo in grado di amare noi stessi!!
capisco il tu punto nel quale dici che la morte da un soffio di leggerezza a tutto, perche' se comparo una tipa che mi manda affanculo con la possibilita' di morire  :-\ beh, allora sono io un pirla se non parlo con la tipa...questo e' un esempio stupido ma e' per spiegarti come intendo quello che hai scritto ;)! ma anche la vita dal suo punto di vista va riconosciuta come la fonte inesauribile di quei momenti e di quelle emozioni che ci permettono di arrivare alla morte come un momento nel quale diciamo "ok, mi son goduto la vita! ho raggiunto un livello di conoscenza e profondita' spirituale che mi permette di accettare la morte!"!

vedo la nostra personalita' come un qualcosa a strati, il cuore di tutto e' ricoperto da strati di st*onzate che ci bloccano dall'arrivare all'essenza di quello che siamo, se focalizziamo sulla morte allora accettiamo la sua esistenza ma rischiamo di vivere la vita come un'attesa di quel momento!! se ti focalizzi sulla vita, essendo conscio della morte, allora la sfrutti per creare e conoscere te stesso come la fonte di energia che ti porta a superare ogni momento!
da qui, la seduzione e' un gioco facile, non sei needy, non hai paura ad approcciare una tipa perche' sai che l'ansia d'approccio e' una cagata, sai mettere chiunque sia con te a tuo agio e se ti metti in una relazione hai uno scambio di energie che porta entrambi sulla luna!!

Citazione di: Edward Bloom il 31 Marzo 2009, 17:58:26
Io periodicamente medito a occhi chiusi e immagino di giacere definitivamente stecchito. Immagino il mio corpo decomporsi (quest'idea non è mia, l'ho letta da qualche parte, forse Coelho) fino nei minimi dettagli più schifosi. Se proverete, all'inizio sentirete un'ansia che vi blocca, più continuerete più quest'ansia si scioglierà. Indugiate sui dettagli. Quando riaprirete gli occhi vedrete tutto in un'altra prospettiva: il potere, la figa, quellost*onzochenonmisaluta, le figure di cacca: sticazzi. Noterete come sono ridicole le ansie che vi affliggono.Questa è vera consapevolezza, contatto con la realtà, assenza di condizionamenti.
anche io medito ma mi focalizzo sulla vita, anzi sul nulla ad essere sincero se non il mio respiro, ed il respiro e' vita!! ma ammetto che provero' a fare come dici tu e vedere cosa succede! ;)
devo pero' dire che anche dopo la meditazione che faccio io hai un concetto di realta' diverso perche' la vedi sotto un punto di vista tipo "vivi alla leggera" e il peso che dai alle cose cambia! non ci sono condizionamenti perche' quello che raggiungi e' un punto di vista piu' oggettivo sul tuo essere e sulla realta' che ti circonda...ma lo puoi raggiungere anche focalizzandoti sulla vita

quindi...per concludere questo papiro...mi piacciono le tue riflessioni ma personalmente preferisco focalizzarmi sulla vita!!
Life is a process of learning!

Edward Bloom

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Citazione di: Seb il 31 Marzo 2009, 18:30:31
mi e' piaciuta la riflessione, ma ho dovuto leggerla due volte ;)
Eheh anch'io ho letto la tua due volte...spero di aver compreso tutto bene, anche se vista l'ora non garantisco  ;D
Citazione di: Seb il 31 Marzo 2009, 18:30:31
dal mio punto di vista hai due certezze: VITA e morte.
la morte non puo' esistere senza la vita mentre la vita puo' esistere senza la morte, ma da essere razionale, dico che non potendo eludere la morte la vita la include come se entrambi fossero un'entita' inseparabile ma che non puo' coesistere nello stesso momento.
la certezza di cui tu parli la vedo quindi come una fusione di due condizioni che sono sufficienti e necessarie per descrivere biologicamente un essere vivente come tale; tu non hai solo certezza che qualcosa in un futuro accada (morte) ma PUOI avere la certezza che ORA stai vivendo! perche' ho scritto "PUOI" maiuscolo? perche' se hai la certezza che ora stai vivendo allora sei conscio del fatto che esisti come entita' su questo pianeta! non sotto un punto di vista fisico (al quale la morte si limita) ma sotto un punto di vista spirituale (NON religioso). con questo voglio dire che l'essere consci ci puo' aiutare a godere il momento che viviamo semplicemente perche' lo possiamo viviere e ci sentiamo vivi in quel momento!!
se vivessimo in eterno ci romperemo le palle :lol: !! no, ok, faccio il serio ;)
E' proprio questo il punto. Anche leggendo il resto della tua risposta mi rendo conto di non aver chiarito bene un punto: la consapevolezza della morte è strumentale al godersi la vita. Infatti poi scrivi....
Citazione di: Seb il 31 Marzo 2009, 18:30:31
piu' avanti parli di amore come l'amore che provi per te stesso e' l'amore che ti permette di accettare anche gli errori che fai come parte del tuo processo di crescita personale. e' l'amore per te stesso che ti aiuta nei  momenti nei quali sentiamo il peso delle responsabilita' e che ci aiuta a capirlo, sostenerlo e superarlo.
il "dono" della morte nulla e' senza il dono della vita, pensaci!
Il dono della morte serve appunto a godere il dono della vita. La prospettiva di morire permette di rendere la tua vita felice, qui e ora.
Citazione di: Seb il 31 Marzo 2009, 18:30:31
non penso che odiamo la morte, semplicemente ne siamo spaventati perche' non la conosciamo e ci porterebbe a lasciare la vita che pensiamo di amare ma che in realta' spesso viviamo nella paura di fare delle cose. per questo allora abbiamo paura della morte, perche' vogliamo ancora avere tempo per fare delle cose che non abbiamo mai osato fare o perche' siamo troppo attaccati ad altri visto che non siamo in grado di amare noi stessi!!
Secondo me odiamo le cose che ci fanno paura, e abbiamo paura delle cose che odiamo...è una relazione inevitabile  ;)
Citazione di: Seb il 31 Marzo 2009, 18:30:31
se focalizziamo sulla morte allora accettiamo la sua esistenza ma rischiamo di vivere la vita come un'attesa di quel momento!! se ti focalizzi sulla vita, essendo conscio della morte, allora la sfrutti per creare e conoscere te stesso come la fonte di energia che ti porta a superare ogni momento!
Ma la morte fa parte della vita! Non si tratta di focalizzarsi sull'una a discapito dell'altra, che equivarrebbe a tralasciare deliberatamente una parte del reale, ma di porre in equilibrio questo due poli. L'accettazione consapevole e serena della morte porta nella tua vita una quantità enorme di amore, energia, passione, forza, energia.
Ogni dolore, ogni sofferenza è riconducibile alla paura di morire. Pensaci, troverai infiniti esempi.
E' la matrice della sofferenza la paura di morire.
Ansie, depressioni, tristezze, gelosie: tutte riconducono alla paura di morire.
Quindi il senso del mio post vuol essere: non perdere tempo a risolvere i singoli problemini, le singole paure, che sono solo figlie della paura di morire: affrontate questa di petto, fatevela amica, capitela, amatela appunto.
Il resto viene da se, con una naturalezza che a me ha sorpreso come non immaginavo.
Citazione di: Seb il 31 Marzo 2009, 18:30:31
da qui, la seduzione e' un gioco facile, non sei needy, non hai paura ad approcciare una tipa perche' sai che l'ansia d'approccio e' una cagata, sai mettere chiunque sia con te a tuo agio e se ti metti in una relazione hai uno scambio di energie che porta entrambi sulla luna!!
anche io medito ma mi focalizzo sulla vita, anzi sul nulla ad essere sincero se non il mio respiro, ed il respiro e' vita!! ma ammetto che provero' a fare come dici tu e vedere cosa succede! ;)
devo pero' dire che anche dopo la meditazione che faccio io hai un concetto di realta' diverso perche' la vedi sotto un punto di vista tipo "vivi alla leggera" e il peso che dai alle cose cambia! non ci sono condizionamenti perche' quello che raggiungi e' un punto di vista piu' oggettivo sul tuo essere e sulla realta' che ti circonda...ma lo puoi raggiungere anche focalizzandoti sulla vita
E' una bellissima meditazione, faccio spesso anche quella! 
Citazione di: Seb il 31 Marzo 2009, 18:30:31
quindi...per concludere questo papiro...mi piacciono le tue riflessioni ma personalmente preferisco focalizzarmi sulla vita!!
Anch'io preferisco focalizzarmi sulla vita...solo che se non fosse per la morte non ci riuscirei con la stessa intensità! ;)

Edward

falco

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mi è piaciuto il tuo post :up:

Io sono credente e non religioso, infatti il religioso segue certi dogmi e ne fa una filosofia di vita dovuti all'etica di 2000 anni fa.
Hai espresso il tuo pensiero e condivido in parte il tuo pensiero  :up:

Falco
"Un uomo può essere felice con qualsiasi donna purché non ne sia innamorato"  (O. Wilde)

aladesi

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Ottimo post.
Solleva un argomento tabù e lo riconduce al potenziale di miglioramento personale. Si tratta di un a prospettiva a me sinora sconosciuta, ma che trovo molto affascinante. Per me  la morte, essendo agnostico, era ancora un problema irrisolto. Ma vista in questo modo può cominciare ad avere un suo significato preciso. Grazie Edward.
per me +1 :up:
welcome to my world!
Non cerco semplicemente sesso, voglio la scopata perfetta...

Seb

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Citazione di: Edward Bloom il 31 Marzo 2009, 19:02:44
La prospettiva di morire permette di rendere la tua vita felice, qui e ora.
Non si tratta di focalizzarsi sull'una a discapito dell'altra, che equivarrebbe a tralasciare deliberatamente una parte del reale, ma di porre in equilibrio questo due poli. L'accettazione consapevole e serena della morte porta nella tua vita una quantità enorme di amore, energia, passione, forza, energia.
e' un ottimo punto, ma devi ammettere che non e' facile arrivare al livello di accettazione che tu dici! come hanno detto falco ed aladesi non e' una cosa di cui tutti parlano, probablimente se lo facessero in modo oggettivo come tu dici sarebbe piu' facile accettarla semplicemente per quello che e'!

mi unisco agli altri nei complimenti! ;)
Life is a process of learning!

Acqua

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Quando vivevo in Germania avevo incollato sulla porta della mia camera un foglio, con scritto:

      "MEMENTO MORI"

Mi ha sempre affascinato l'idea di morte, perchè (con molta meno consapevolezza della tua) ci intravedevo qualcosa di positivo e potente. Paradossalmente, la paura più profonda dell'uomo è forse il principio definizionale della vita. E' lì che si chiude il cerchio, nella certezza dell'ignoto.
Ho letto anche di psicoterapie per l'ansia interamente centrate sulla familiarizzazione col pensiero di morte. Tutto quello che mi è passato nel cervello nelle ultime due ore conferma la tua tesi...

La morte di per se è ignota, ma è certo che prima o poi arrivi. Sembra una st*onzata, ma prenderne consapevolezza in questo modo è... non so, mi mancano le parole.
Citerò per l'occasione il monologo finale de "il tè nel deserto", un film di Bertolucci.

"Poichè non sappiamo quando moriremo, si è portati a credere che la vita sia un pozzo inesauribile; però tutto accade solo un certo numero di volte, un numero minimo di volte.
Quante volte vi ricorderete di un certo pomeriggio della vostra infanzia, un pomeriggio che è così profondamente parte di voi che senza neanche riuscireste a concepire la vostra vita - forse altre quattro o cinque volte, forse nemmeno.
Quante altre volte guarderete levarsi la luna - forse venti - eppure tutto sembra senza limite."


Questo passaggio mi piace perchè ti sbatte in faccia un modo di pensare e sentire connaturato all'essere umano, che è profondamente sbagliato: 'ignorare' la morte. Questo è forse persino peggiore di odiarla. Come spieghi dopo, qualsiasi forma di ansia ed emozione negativa può essere fatta risalire alla paura di morire, ed hai perfettamente ragione. Non ne siamo consapevoli però, e diamo la colpa di volta in volta a eventi, persone ed oggetti diversi. Alla base di tutto, la paura di morire.

Per sottolineare l'energia che sprigiona il pensiero della morte (come inteso da Edward), ci metto anche il monologo finale di "American Beauty":

"Ho sempre saputo che ti passa davanti agli occhi tutta la vita, nell'istante prima di morire. Prima di tutto, quell'istante non è affatto un istante; si allunga, per sempre, come un oceano di tempo.
[...]
Potrei essere piuttosto incazzato per quello che mi è successo. Ma è difficile restare arrabbiati, quando c'è tanta bellezza nel mondo. A volte è come se la vedessi tutta insieme, ed è troppo. Il cuore mi si riempie come un palloncino che sta per scoppiare. E poi mi ricordo di rilassarmi, e smetto di cercare di tenermela stretta. E dopo scorre attraverso di me come pioggia, e io non posso provare altro che gratitudine, per ogni singolo momento della mia stupida, piccola vita. Non avete la minima idea di cosa sto parlando, ne sono sicuro. Ma non  preoccupatevi. Un giorno lo avrete."


Impressionante, eh?

Insomma a conclusione di tutto questo pippone, caro Edward Bloom ti voglio ringraziare con tutto il cuore. Non potrei farlo abbastanza, non sto esagerando. Dimmi dove sei che ti vengo a stringere la mano!
Non riuscivo a capire qual'era il passo successivo al semplice 'memento mori'... solo grazie a te ho potuto veramente vederlo, nitido e puro.

Citazione di: Edward Bloom il 31 Marzo 2009, 17:58:26
E' la prospettiva di morire comunque, prima o poi, che dona senso alla vita.

Questo post è uno dei contributi più originali che abbia letto sul forum, quindi
BEST OF e +2.

Il grato e beato,
Acqua
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Ivanilgrande

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Citazione di: Edward Bloom il 31 Marzo 2009, 17:58:26
Tutto il resto, il potere, la figa, i soldi, sarà un di più che vi farà godere appieno perché non ne avrete più bisogno per essere felici, ma sarete liberi di trarne gioia senza averne una necessità esistenziale.

Rileggendo mi domando se sarò riuscito a trasmettere quello che penso. Non credo di esserci riuscito fino in fondo, ma va detto a mia discolpa che non è certo semplice, anche perché andrebbe davvero scritto un libro intero per chiarire e far arrivare correttamente questo concetto. Anyway se posso fornire chiarimenti, lo farò con piacere.

hahaha!!! mitico Edward!
Tempismo perfetto direi : proprio ieri riscrivevo un esercizio di centratura della propria vita e risettaggio delle proprie priorità basato proprio sulla prospettiva della morte!!!
(lo sto facendo un ebook, ma forse ne posto un estratto sull'inner game)
Sono contento che sei arrivato a questa consapevolezza già da ventenne e concordo con molto di quello che hai scritto.
In effetti è il sapere "ok, dovrò morire, per forza" che permette di rispondere davvero alla domande:
"quindi cosa è veramente importante"?
"quindi per ora come me la godo"?
Ci ricordiamo il concetto dei 28.525 giorni di Mystery?
E' il sapere che i nostri singoli giorni non sono illimitati, che ci permette di apprezzarli.
Di conseguenza di permette di vivercela felice, svegliandoci ogni mattina dicendo "ma che bello un altro giorno per realizzare quello che voglio"!!!
:up: :up: :up:

CIAO A TUTTI !!!

maxcavezzi

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Faccio spesso ragionamenti del genere.. ma da solo, non avrei mai pensato a postarli. +1.

Mi è piaciuto il post perchè anche a me è capitato di fare dei ragionamenti simili: nessuna certezza.. solo la morte che esorcizziamo collocandola in un futuro remoto. 

Non mi appartiene ne il cercare per forza una spiegazione scentifica alla vita,ne il giacere sdraiato immaginando la mia decomposizione.. ma anche il mio ragionamento arriva a conclusioni simili alle tue.

Quando arrivi sulla 30ina ti capita di incontrare ex compagni di scuole che non vedi da 10anni e fatichi a riconoscerli.:
riusciresti a riconoscerli in una foto di gruppo ma hai in testa la loro immagine di 10 anni prima ma ormai non combacia piu' con la realtà.. sono un po' meno fortunati di te.. hanno molti capelli in meno in testa o li hanno già bianchi, qualche kg di troppo..
sembrano + tuo zio che un tuo coetaneo.

Se ti fermi un attimo a guardare la cosa da fuori sembra di vedere uno di quei film biografici in cui si vede tutta la vita del protagonista.. dall' infanzia alla pensione, fino alla morte in 90 minuti di pellicola.

La consapevolezza di essere su un treno in corsa veloce mi porta spesso a trovare il coraggio di fare cose vincendo le SM.. abbiamo un numero finito di giorni da vivere.. e quell' attimo potrebbe essere unico e non ripassare piu'.

Qualche volta penso addirittura  che non è nemmeno sbagliata una visione del mondo egocentrica.. e se fossimo noi singola persona il centro dell' universo?? se fosse tutto un fottuto Truman show?? cosa ci deve fregare dell' opinione degli altri quando il centro di tutto siamo noi??
perchè limitarci nel fare cose per paura quando il disegno di tutto siamo noi?
Ovviamente è una visione che puo' sembrare folle.. ma alla fine al mondo siamo veramente soli a combattere.
Donna de quarant'anni buttela a fiume co' tutti li panni. (proverbio romano)

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Sebbene il concetto non sia certamente nuovo (sono stati citati giustamente il latino "memento mori" e Lorenzo De' Medici), lo perdiamo continuamente di vista e ha fatto un gran bene Edward a postarlo qui, arricchito dalle sue considerazioni, e con la tecnica di visualizzazione proposta (immaginare la propria morte e far pace con essa) + :up:

Spesso nei miei momenti di AA riesco ad uscire grazie al pensiero dell' "ora o mai piu'", del treno che passa e potrebbe non tornare...

Trovo pero' al di fuori delle mie capacita' o intenzioni "far pace con la morte", dato che non riesco affatto a vedere come un dono qualcosa che mi impedira' di godere di sole, amore, corse nei prati, sciate su montagne innevate, musica, emozioni...
No, anch'io come Seb sono troppo innamorato della vita per accettarne col sorriso la sua fine.
Anzi proprio facendo appello a questo dovrei goderla di piu', ogni giorno, ogni minuto!
"ti avverto: stasera non ho intenzione di fare niente"
fclose ;-)
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Edward Bloom

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Citazione di: falco il 31 Marzo 2009, 19:40:26
mi è piaciuto il tuo post :up:
(...)
Hai espresso il tuo pensiero e condivido in parte il tuo pensiero  :up:
Grazie, apprezzo molto il tuo rispetto anche se non condividi fino in fondo il mio pensiero!
Citazione di: aladesi il 31 Marzo 2009, 21:59:18
Per me  la morte, essendo agnostico, era ancora un problema irrisolto. Ma vista in questo modo può cominciare ad avere un suo significato preciso. Grazie Edward.
per me +1 :up:
Sono veramente felice di averti dato uno spunto su un tema come questo.
Citazione di: Seb il 01 Aprile 2009, 00:24:51
e' un ottimo punto, ma devi ammettere che non e' facile arrivare al livello di accettazione che tu dici! come hanno detto falco ed aladesi non e' una cosa di cui tutti parlano, probablimente se lo facessero in modo oggettivo come tu dici sarebbe piu' facile accettarla semplicemente per quello che e'!
mi unisco agli altri nei complimenti! ;)
Grazie Seb. Sulla difficoltà, beh, è soggettivo. La verità resta quella, che uno lo veda con consapevolezza o no, si tratta solo di rendersene conto. Secondo me per una persona ancora molto timida e insicura è molto più semplice questo che trovare il coraggio di aprire un set!
Citazione di: Acqua il 01 Aprile 2009, 17:14:09
Quando vivevo in Germania
(...)
Insomma a conclusione di tutto questo pippone, caro Edward Bloom ti voglio ringraziare con tutto il cuore. Non potrei farlo abbastanza, non sto esagerando. Dimmi dove sei che ti vengo a stringere la mano!
Non riuscivo a capire qual'era il passo successivo al semplice 'memento mori'... solo grazie a te ho potuto veramente vederlo, nitido e puro.
Questo post è uno dei contributi più originali che abbia letto sul forum, quindi
BEST OF e +2.
Incredibile: pensa che proprio la citazione che hai riportato di American Beauty è stata per un sacco di tempo sulla prima pagina del mio vecchio blog!
Grazie davvero per i complimenti, spero che prima o poi avremo occasione davvero di stringerci la mano (e magari di fare una luuunga serie di brindisi, se conservi ancora la tua passione per gli alcolici  ;))
Citazione di: Kierkegaard il 01 Aprile 2009, 18:39:37
+ 1 e Best Of Absolutly!
Kierkegaard
Grazie!
Citazione di: Ivanilgrande il 02 Aprile 2009, 09:37:04
Tempismo perfetto direi : proprio ieri riscrivevo un esercizio di centratura della propria vita e risettaggio delle proprie priorità basato proprio sulla prospettiva della morte!!!
Non è merito mio: ringrazia la solita legge di attrazione universale  ;D
Citazione di: maxcavezzi il 02 Aprile 2009, 13:52:15
Faccio spesso ragionamenti del genere.. ma da solo, non avrei mai pensato a postarli. +1.
Grazie Max!
Citazione di: -eFFe- il 02 Aprile 2009, 14:33:56
No, anch'io come Seb sono troppo innamorato della vita per accettarne col sorriso la sua fine.
Anzi proprio facendo appello a questo dovrei goderla di piu', ogni giorno, ogni minuto!
D'accordissimo. Quello che ho scritto sopra è la chiave che a me ha permesso davvero di godermi di più la vita in ogni giorno, in ogni minuto. L'importante è raggiungere questo scopo, anche percorrendo vie diverse.

Acqua

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Ecco dove avevo letto che la paura della morte può essere elaborata vantaggiosamente in psicoterapia:
http://www.shadowing.it/Shadowing/psicoterapia.htm

Avverto che non ho trovato pubblicazioni serie sull'argomento, quindi va preso con le pinze.

Acqua
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Uppo questo topic perchè non solo interessante, ma mi ritrovo in particolare nei seguenti enunciati:

Citazione di: Edward Bloom il 31 Marzo 2009, 17:58:26
...
Così mi sono reso conto che quel Qualcosa che ci ha creati aveva pensato di darci una certezza: la morte.

Provate a immaginare (giuro, non è pnl!!  :P) come sarebbero le cose se la morte non esistesse.
Cosa ci accadrebbe se vivessimo in eterno.
I nostri errori ci si ritorcerebbero contro per sempre.
Ogni nostro gesto sarebbe colmo di una quantità infinita di responsabilità, un peso assolutamente insostenibile.
Invece, quel Qualcosa che ci ha creati ci ha donato la morte.
E' la prospettiva di morire comunque, prima o poi, che dona senso alla vita. E' quella che ci da la forza di osare, di sbagliare. E' quella che fa si che abbia un senso godersi il viaggio. E' la morte che sfuma i nostri errori, che amplifica i nostri successi, che dona un soffio di leggerezza al tutto: ogni cosa farai, comunque morrai.
Noi siamo abituati a odiare la morte, e come tutte le cose che odiamo la evitiamo.

Provate a fare pace con la vostra morte.
...

Rimane quindi l'esigenza di "superare" l'attualità o comunque il medio termine (quella decina d'anni che ci rimangono da vivere) facendo quindi scemare le ansie, le frustrazioni e le incazzature che non sono altro che puntini in una storia del mondo che è molto più grande di noi, e che comunque personalmente è portata prima o poi a finire.

Chapeu  :up: + 1
L'attrazione non è una scelta.

Il gioco non è uno schema ma nasce e si evolve.

maxcavezzi

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Una sana consapevolezza che l' unica certezza è la morte ci porta a provarci senza remore.. è il vecchio e sano "non aver nulla da perdere" che porta coraggiosamente
a provarci con tutte le energie.

Metti una squadra che sta perdendo al 93.. calcio d'angolo a favore si butta tutta in avanti portiere compreso.

Ovviamente il sentimento va mitigato.. potrebbe portare a vivere sopra le righe da giovani e trovarsi poverissimi da vecchi, o peggio spendere gli anni buoni da single incallito e ritrovarsi vecchio e solo di botto, addirittura ad esporsi a rischi incoscienti solo per l' ebrezza di provare sensazioni forti.
Donna de quarant'anni buttela a fiume co' tutti li panni. (proverbio romano)

Jetsetter

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Non ho letto tutto il thread, comunque meravigliosa discussione. Niente affatto banale. Appena sbarcato sul forum m'imbatto in questo. :) Eros e Thanatos. Un concetto che forse riassumerebbe da solo tutta la seduzione e lo scopo della stessa, che è radicato nell'istinto di riproduzione della nostra specie.

Trovo molto efficace il ricorrere al pensiero della morte per ritrovare l'energia creatrice, che ci porta su un terreno di proattività, invece che di passività.

Utile alla seduzione è anche il ritrovare noi stessi, anche attraverso viaggi in solitaria, meditazione, riflesisoni come questa. Cioè, ricongiungersi col significato più profondo della vita, che a mio avviso è la vita stessa. Vivere bene, secondo i nostri valori.
Ho capito che il fine è crescere, migliorarsi, porsi sempre un'obiettivo, stare sulla cresta dell'onda, vivere emozionandosi, osando!

Quando stai bene con te stesso, puoi conquistare il mondo. Il mio obiettivo è quello di vivere a questa maniera...

Stay tuned!