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hobby scrittura

Aperto da Jango83, 11 Dicembre 2012, 00:56:01

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Jango83

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Da un paio d'anni ho scoperto la passione per la scrittura, e nonostante alcuni dei miei racconti siano stati scritti in quel lasso di tempo che passa fra il tornare a casa ubriaco e l'andare a letto, penso che abbiano un certo valore. Devo dire che la cosa mi appassiona parecchio e mi permette di riversare sui caratteri del pc emozioni, immagini e mondi interiori che altrimenti non potrei esprimere.
Perchè lo scrivo su un forum di questo tipo? perchè ho scoperto che questa è un'arma potentissima con le ragazze... spesso chiedo loro di farmi il piacere di dare una letta alle mie note su facebook e di darmi un'opinione; e scopro che il loro interesse nei miei confronti praticamente raddoppia.
Quindi in base alla mia esperienza, se avete un qualche hobby creativo e un po' personale, vi consiglio di mostrarne i risultati a qualche ragazza, magari dandole da intendere che è una delle poche persone di cui ci si fida a far vedere certe cose. A meno che non sia refrattaria al bello (difficile per una ragazza) o sia una totale scema, apprezzerà in maniera totale il gesto della condivisione di qualcosa di così personale.  :P

Tuco

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Citazione di: Jango83 il 11 Dicembre 2012, 00:56:01
Da un paio d'anni ho scoperto la passione per la scrittura, e nonostante alcuni dei miei racconti siano stati scritti in quel lasso di tempo che passa fra il tornare a casa ubriaco e l'andare a letto, penso che abbiano un certo valore. Devo dire che la cosa mi appassiona parecchio e mi permette di riversare sui caratteri del pc emozioni, immagini e mondi interiori che altrimenti non potrei esprimere.
Perchè lo scrivo su un forum di questo tipo? perchè ho scoperto che questa è un'arma potentissima con le ragazze... spesso chiedo loro di farmi il piacere di dare una letta alle mie note su facebook e di darmi un'opinione; e scopro che il loro interesse nei miei confronti praticamente raddoppia.
Quindi in base alla mia esperienza, se avete un qualche hobby creativo e un po' personale, vi consiglio di mostrarne i risultati a qualche ragazza, magari dandole da intendere che è una delle poche persone di cui ci si fida a far vedere certe cose. A meno che non sia refrattaria al bello (difficile per una ragazza) o sia una totale scema, apprezzerà in maniera totale il gesto della condivisione di qualcosa di così personale.  :P

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TermYnator

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Jango83

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Io di solito metto in un blog quello che scrivo, anche se preferisco tenerle anche nelle note di facebook; per una ragazza è meno freddo reindirizzarla su un blog esterno piuttosto che condividere con lei delle cose che hai nelle tue note personali.
Cmq il blog è questo: http://ilserpentealato.blogspot.it/, scusate la formattazione dei testi, devo risistemarli tutti  :buck:

travis

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Quoto!
Anche per me scrivere è una passione, anche se ancora lo faccio perchè mi rilassa più che per fare colpo sulle donne. Appena ho un attimo do un occhiata a qualche pezzo! Se vuoi vedi il mio blog su wordpress.
http://pinthemiddle.wordpress.com/

Jango83

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caxxo Trevis sono molto belle!  c'è del talento, particolarmente Lampo d'autunno mi ha anche emozionato.
Bravo  :D

TermYnator

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Hei giovinastri, invece di generare traffico su altri link, perchè non ci postate qualche pezzo qui?
Se poi qualcuno di voi avesse delle dritte, perchè non fare un post "tecnico"?
Potrebbe essere un buon aiuto anche per chi rimorchia via mail ;)
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travis

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Giusto giusto, allora comincio postando la mia ultima creazione, una breve poesiola ispiratami ovviamente da una donna. Spero vi piaccia!

ROTOLIAMO

Rotoliamo,

sudati e bagnati

rotoliamo avvinghiati.



E' un gioco d'amore,

un gioco che amo.



Lottiamo senza doglie,

senza esaurir le voglie;

Rotoliamo appiccicati

finchè il sonno non ci coglie.

P.


Jango83

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#8
Citazione


Luna piena









La luna era bianca ed immensa e bagnava l'intero piazzale del suo chiarore mentre il cielo terso tradiva l'inizio uggioso di un novembre.Paolo stava bavendo la sua birra fuori da locale, gustandosi quello che poteva di quella bevanda scadente e senza troppe pretese, comprata in economia dal bar in nuova gestione. Era ubriaco, ma non quell'ubriachezza che ottenebra i pensieri, ma piuttosto un ebbrezza che catalizza le idee e toglie i veli dalla percezioni mondane; chissà se gli antichi miti dionisiaci contemplassero questa peculirità, temo non lo sparemo mai.
Riti dionisiaci o no, la birra fa pisciare, e così Paolo fu costretto a separarsi dalla visione di quel perfetto astro rotondo e a dirigersi verso la toilette del locale.Mentre espelleva il liquido che fino a dieci minuti fa era stato il suo nettare si mise a contemplare, contemplare il luogo in cui si trovava, contemplare il tempo  in cui viveva, contemplare sè stesso. In quel momento, scevro da pensieri, si rese conto in un solo lungo attimo della natura della vita.Lui come tutti aveva un nome, una ideantità, un rulo sociale e tutto ciò che ne deriva... eppure cos'era questa sua vita in confronto all'eternità? cos'era lui, se non un goffo attore che cerca di nascondersi dietro ad una maschera per un tempo che è e sarà sempre effimero? il suo sguardo mentale si allargò alla sua possibile esistenza prima di essere un umano, al suo futuro, e comprese in esso il travagliato percorso incerto di tutta l'umanità. Tutto era niente di più di un palconscenico, e lui e ogni altra persona che anneriva i propri piedi in questo mondo non era di più che un attore occasionale. Perchè prendersela quindi per i propri problemi? a conti fatti essi non esistevano.. Perchè stare male per quello che non si può ottenere? lui era molto di più del ruolo che interpretava, e i suoi desideti inappagati facevano stupidamente parte del suo personaggio. Perchè mantenere quella maschera umana? lui era il tutto, perchè limitarsi a nascondersi dietro a pelle, personalità, fuliggine e freddo? Da quel cesso Paolo uscì come una persona diversa, forse solo per dieci minuti, forse solo per una sera, o forse solo per il tempo di metterlo per iscritto; ma comprese e in quella comprensione vide la vera natura delle cose.
Camminò fra la gente con un sorriso fra le labbra, ogni cosa gli sembrava effimera e per questo bellissima; ogni persona, ogni azione era uno spettacolare soffio di sabia nel vento che non sarebbe stato più. Il tempo stesso divenne artefice ed artista di un mondo che si plasmava e si distruggeva nel giro di un attimo, ravvivando potentemente la sua fulgida bellezza.Con questa consapevolezza si avviò, anonimo in mezzo alla gente, godendo ogni momento, ogni attimo, di questa immersione nello straoridnario che è la vita umana quotidiana. Per un attimo provò una sincera compassione per chi si immedesima troppo nel proprio ruolo, assuefacendosene, restandone schiavo fino a che la compassionevole morte non gli concede la falce come grazia.Ma non erano pensiero per lui, non più, ora camminava fra gli uomini, sopra gli uomini, ed il suo unico desiderio grande era di tornare fuori, a dissetarsi a quella luminosa e  intensa luna piena.
Ultima modifica: 14 Dicembre 2012, 23:02:14 di Jango83

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#9
Con la scrittura non rimorchi. Il binomio scrittore-granscopatore presenta un nesso di causalità tra i due sostantivi che è esattamente l'opposto di quello che credi. E ad ogni modo, si è rivelato coincidente (non vero, coincidente in soli tre casi al mondo: d'Annunzio, Baudelaire e Fabio Volo.
Guardiamo invece Leopardi, Corazzini, Verga, Manzoni, Pascoli, Tasso, Dante, Petrarca...devo continuare? Alcuni di loro hanno avuto una pietosa quantità di patata con la quale neanche trombavano... per non parlare di altri che erano morti di pippe coi fiocchi.
Altra considerazione: la scrittura porta all'introspezione ma anche alla pesantezza, e la pesantezza è uno scacciafighe. Specialmente scrivere sperando di poter trovare la nostra prima donna, è la cosa più sbagliata che si possa fare.
Io scrivo da sempre. Testi, racconti, poesie... ho anche progettato una trilogia, di cui il primo libro già a metà. Poi l'ho abbandonato perchè ho capito che ci si fa solo del male. E anche io ho fatto leggere alle ragazze le mie "opere": è stata la mia "arma di rimorchio" per anni ed anni. Ne ero convinto. E le ragazze mi hanno sempre detto "che bello, che bello, ma come fai"....alla fine non ho mai battuto chiodo ugualmente, anche se sembrava fossero molto molto interessate. Sono arrivato alla conclusione che scrivere è più una zavorra terapeutica, che tende a farci chiudere in se stessi aumentando le seghe mentali, piuttosto che un'arma di seduzione. Se pensi che scrivere e far leggere alle ragazze sia un modo per mostrare la tua sensibilità al meglio, ti sbagli: in effetti, la tua sensibilità la mostri eccome, e le ragazze se ne stupiscono. Ma non è tutto oro quel che luccica: le ragazze percepiranno questa sensibilità come segno di debolezza, e non come tratto distintivo di personalità da uomo più unico che raro. E i risultati si vedono, perchè mentre Dante si struggeva sulle sue cartacce per il mancato saluto salvifico di Beatrice e scriveva "Tanto gentile e tanto onesta pare", ella faceva i cazzi suoi. E non sai quanti.
Cosa ha sbagliato Dante, rispetto a Fabio Volo? Perchè il primo moriva di seghe e il secondo rischia la morte per pompini? Te lo dico io: la tempistica. Non è una questione di fascino dell'artista, ma semplicemente di leggerezza, di rimorchiare mettendo la scrittura da parte. Se la tua vita è oggettivamente insoddisfacente (e magari non te ne rendi conto), scrivere farà accoppiare tra di loro le tue seghe mentali, che poi diventano fisse, che poi diventano gabbie, che poi diventano chimere, le quali ti procureranno frustrazioni che sono il cibo delle seghe mentali. E lì sono cazzi tuoi. Se la tua vita fa oggettivamente schifo, scrivere sperando che una donna si accorga di te non ti porterà da nessuna parte.
Fabio Volo, ha vissuto mettendo la riflessione su OFF e prendendo le cose come capitavano, senza farsi domande: questo la scrittura non te lo permette affatto. Ti spinge a rimuginare, e a non crescere. Ti tiene legato al passato. Adesso Fabio Volo non scopa perchè scrive, ma perchè la sua vita è piena: i suoi libri sono solo la raccolta della sua vita, e sono tanti e spessi perchè la sua vita è piena e a riempirla è stato lui; perchè vive andando a dormire ogni sera dicendo "se domani non mi alzo, non fa nulla: fino a stasera ho amato la mia vita".
Dopo, quando ha ottenuto tutto questo, allora si è messo a scrivere quanto gli pareva, perchè le donne hanno visto ben altro in lui.
La scrittura è solo il risultato di una vita appagante, e non la causa. Credere questo, e procedere agendo in quest'illusione, ti fa passare solo per un debole. È uno specchietto per le allodole. Con la scrittura non si rimorchia, e un passo di Efraim Medina Reyes ti spiegherà perchè. Leggerlo non ti farà piacere, ti avviso.
CitazioneUno si mette a scrivere perché non è stato capace di picchiare un autista che l’ha reso ridicolo, perché non ha fracassato i piatti in un ristorante, perché non ha affrontato un poliziotto fuori di testa che ha insultato la sua ragazza, perché non ha detto a sua madre quanto la amava e detestava, perché non ha sputato in faccia a un professore che diceva che la terra è rotonda, perché si è fatto fregare il posto nella fila del cinema, perché non ha arte né parte, perché pensa che è un modo facile per diventare famoso e fare soldi, perché se lo fanno buffoni come Garzìa Marquez e Mutis può farlo anche lui, perché con i numeri no ci sa fare, perché non vuole fare il medico né l’avvocato, perché è incazzato, perché odia la gente e vuole insultarla.
Uno si mette a scrivere perché una ragazza carina gli ha detto che le piacevano gli scrittori, perché ha bisogno di un alibi per non lavorare, perché lo fa sentire superiore, perché ha letto un paio di romanzi sul Far West e vuole entrare in concorrenza, perché è un cowboy senza cavallo, perché lo fanno gli scribacchini come Vargas LIosa, perché non ha voce, perché non ha senso del ritmo, perché è stufo di farsi seghe, perché vuole portarsi a letto una donna ma non c’è verso, perché pensa di avere qualcosa da dire, perché scopre che le ragazze carine dicono che gli scrittori sono teneri ma poi escono con i mafiosi, perché non gli lasciano mettere le mani addosso alle reginette di bellezza, perché è magro come un chiodo e non c’è niente da fare. perché ha paura di morire senza essersi scopato una ragazza carina, perché se uno st*onzo ipocrita come Vargas LIosa scrive può farlo chiunque, perché sa che col cinema perde il suo tempo, perché invidia quelle bertucce che appaiono in tivù e guadagnano milioni, perché in mancanza di meglio vuole essere come Bukowski.
Uno si mette a scrivere perché non sa tirare di boxe e non ha fegato, perché ha i denti storti e non può sorridere come vorrebbe, perché per gli impotenti di ogni sorta non c’è altra strada, perché tutti i brutti sono scrittori o assassini e lui non è capace di far male a una mosca, perché scrivere lo fa sentire importante, perché per essere chiamati scrittori non c’è bisogno di scrivere bene e per essere chiamati figli di pu**ana fa lo stesso se si ha una madre che è una santa, perché ha paura di andare alla deriva senza far nulla, perché non può bere ogni sera, perché ama Dio ma odia le associazioni senza fini di lucro, perché non ha una ragazza, perché non ci sono emozioni ma insulti, perché a casa sua non c’è la televisione e la radio si è rotta, perché la moglie del vicino è un bonbon, perché ha paura di restare calvo e per questo evita gli specchi.
Uno si mette a scrivere perché non osa rapinare un supermercato, perché ama una donna e lei è la fidanzata del gallo del quartiere, perché non ci sono abbastanza riviste porno, perché vuole fare qualcos'altro oltre cagare e masturbarsi, perché non è il gallo del quartiere ma nemmeno il più forte o il più spiritoso, perché non è niente di niente, perché non vale un caxxo, perché se esce di casa lo fanno a pezzi, perché sua madre urla tutto il tempo, perché non ci sono illusioni né luce alla fine del tunnel, perché la sua mente vola basso e non sarà mai un'altro Cioran, perché non ha il coraggio di saltare, perché non vuole la moglie brutta che si merita, perché ha paura di morire senza avere assaggiato un bel culetto, perché non ha padre né amici né fortuna, perché non sa sputare come Clint Eastwood, perché rimane impantanato tra un’intenzione e l’altra, perché c’era una volta l’amore ma ho dovuto ammazzarlo.

Efraim Medina Reyes - C'era una volta l'amore ma ho dovuto ammazzarlo
Ultima modifica: 26 Dicembre 2012, 22:58:40 di Leongatto

TermYnator

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Dissento su tutta la linea LeonGatto.
Hai notato che quelli che descrivi come sfigati sono principalmente poeti più che scrittori? Hai notato che i tre che definisci eccezioni sono famosi per la loro prosa più che per le poesie?
Il motivo IMHO è semplice: il poeta puro, è uno che soffre e scrive.
Lo scrittore invece può subire un iter differente: vive e scrive. Ma può anche far voli pindarici e scrivere.
La differenza è nell'approccio più positivo e meno problematico, oltre che più reale.
La scrittura aiuta anche nell'arte della dialettica, nella sintesi e nel riuscire a far immaginare scene e storie che non si sono mai vissute. Insomma, un buon scrittore, fa sempre TV, cosa che non è tenuto a fare invece un buon poeta.
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#11
Citazione di: TermYnator il 26 Dicembre 2012, 23:21:30
Dissento su tutta la linea LeonGatto.
Hai notato che quelli che descrivi come sfigati sono principalmente poeti più che scrittori? Hai notato che i tre che definisci eccezioni sono famosi per la loro prosa più che per le poesie?
Il motivo IMHO è semplice: il poeta puro, è uno che soffre e scrive.
Lo scrittore invece può subire un iter differente: vive e scrive. Ma può anche far voli pindarici e scrivere.
La differenza è nell'approccio più positivo e meno problematico, oltre che più reale.
La scrittura aiuta anche nell'arte della dialettica, nella sintesi e nel riuscire a far immaginare scene e storie che non si sono mai vissute. Insomma, un buon scrittore, fa sempre TV, cosa che non è tenuto a fare invece un buon poeta.

Lo so :) e infatti le tre eccezioni ce l'hanno fatta perchè si sono evolute; ma resta il fatto che, in ambito di artista evoluto, non si rimorchia perchè si scrive, ma si scrive perchè si rimorchia. Questo è l'errore, scambiare la causa con l'effetto!

Ti faccio un esempio: d'Annunzio è tra i banchi di università, è ancora un morto di pippe, ha pochi amici, non parla quasi con nessuno, è timido, e pensa sempre alle proprie emozioni rifriggendole dentro se stesso fino allo sfinimento. Ma pensa di essere molto bravo e sensibile in quanto capace di provare tali intense emozioni, e pensa anche che questo possa far breccia nel cuore di una donna. Così, allo stesso modo di quando frequentava la scuola dell'obbligo, inizia a far leggere i suoi racconti, anche erotici, alle sue compagne di corso. Un giorno arriva una molto carina e dice "che bello, mi è piaciuto quello che mi hai dato da leggere ieri! Ma come fai? Che bello che bello che bello sei sensibile ***st*onzate varie***", e insomma, rimangono a parlare lì per ore. Il pensiero di d'Annunzio in quel momento è "Capocchia, allora le piaccio! E guarda che atmosfera si è creata... stiamo parlando della luna, delle stelle, di sogni, di Freud, di teoria delle stringhe, di alieni...", così, ad un certo punto, prova a baciarla. E lì, inaspettatamente, si becca il palo.
L'anno successivo, d'Annunzio ha molti amici; vive senza quasi seghe mentali; è attivo nelle associazioni studentesche e si fa portavoce delle idee innovative; tromba un sacco; e i suoi racconti generano un traffico notevole, passando tra le ragazze di mano in mano, le quali non vedono l'ora che lui scriva qualcos'altro.

Cerchiamo di capire cosa è successo: da un anno all'altro, d'Annunzio ha riflettuto sul suo "infallibile sistema di seduzione" che tanto infallibile non era, e ha deciso di scrivere di meno e uscire di più. Così facendo, ha conosciuto persone nuove che gli hanno fornito l'opportunità di conoscerne altre, e in questo modo è entrato nei giri di amicizie giusti in cui è alpha relativo e in cui ha trovato trova la sua serenità; ha capito "come funziona il mondo" ed è meno impacciato, meno timido e più faccia da culo; è diventato meno pesante, meno riflessivo e più pratico, e ha dato alle donne quello che davvero volevano. Cosa più importante, i suoi scritti adesso circolano: perchè? Perchè adesso non scrive più per il bisogno di cercare una donna che lo aiuti a smettere di farsi le seghe; non scrive più perchè è terrorizzato di morire senza aver mai morso un bel culo; non scrive più perchè ha paura della donna mediocre che gli ha riservato la vita mediocre che lui stesso si era costruito scrivendo "per la patata". No. Adesso scrive perchè fa sognare, non deprimere. Adesso scrive perchè ha qualcosa da raccontare, ovvero una vita interessante che si è creato da solo, e che fa desiderare agli altri di farne parte.
Ecco, limitandoci ora all'ambito della vita sessuale, d'Annunzio è passato da "poeta puro" che sperava di scopare facendo lo scribacchino con le ragazze, a scrittore apprezzato che ha rimorchiato perchè ha capito che la seduzione stava davvero altrove. Non significa che ora, alle donne, non importa nulla di ciò che scrive, anzi: è solo che gli scritti non diventano esche per attrarre gnocca, ma solo feedback di una persona che vale la pena di avere nella propria vita.
Spero di aver chiarito meglio il motivo per cui affermo che con la scrittura non si rimorchia, e che si scrive perchè si rimorchia (e in generale, perchè si è sufficientemente soddisfatti della propria vita), ma mai il contrario. La scrittura non è affatto un'arma di seduzione: se fai leggere i tuoi scritti e trombi, stai pur certo che non è affatto merito di quello che hai scritto o delle parole con le quali hai tentato di incantare. È molto diverso. Io posso anche rubare l'ultimo manoscritto di Fabio Volo ancora inedito, e farlo leggere ad una ragazza spacciandolo per mio, ma se sono ancora un d'Annunzio pippaiolo dentro, dovrò arrangiarmi da solo anche per quella volta.
Per concludere, scrivere non è da sfigati, ma è da sfigati pensare di piegare una donna ai nostri piedi con dei racconti... specialmente, poi, se li abbiamo scritti tra un porno lesbo e l'altro ;D

PS: che significa IMHO? Trovo questa sigla dappertutto, mi sta perseguitando
Ultima modifica: 27 Dicembre 2012, 01:10:33 di Leongatto

travis

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Con la scrittura non si rimorchia? Il pastore errante per l'asia non è un buon argomento di conversazione? L'odissea un mattonazzo sfonda p..azienza? Vero! Ma se sei un acuto osservatore, un buon lettore, se possiedi una mente creativa e una fervida immaginazione cosa ci vuole ad astrarre un concetto o un idea?
Io scrivo, mi piace, quando sono ispirato butto giù decine di idee, elaboro immagini interessanti, creative e divertenti. Quando mi trovo con qualcuno di appena conosciuto invece può accadere che mi blocco e non so nemmeno più come mi chiamo? Bene, allora ricorro alla mia capacità di astrazione che ho acquisito leggendo e scrivendo molto per trovare spunti di conversazione! La mia mente è ben allenata a fare collegamenti tra le poesie dei vari autori o tra gli ultimi 200 romanzi che ho letto? Perfetto, questa capacità ora la applico alla realtà, al contesto e alla persona che ho di fronte. Ho un sacco pieno di risorse, un cilindro di inesauribili aneddoti a cui ricorrere, mi basta modificarli un po'; taglia di qua, cuci di là ed ecco che l'ultima avventura del romanzo inedito di Fabio Volo che ho rubato diventa perfetta per chiacchierare sul treno o alla fermata del bus. Lascio il resto alla vostra immaginazione.  ;)

IMHO = in my honest/humble opinion (modestamente/con rispetto parlando credo che...)

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Non ho mai detto che non è una buona cosa avere spirito di osservazione, o creatività, o capacità di trarre spunto da nostre o altrui idee. Anzi, direi una bestialità enorme se lo facessi! Ho solo detto che mostrando quello che scrivi ad una donna, non rimorchi, e se accade, non è merito delle belle parole che hai scritto, ma del fatto che la tua vita è interessante perchè tu l'hai resa tale: i tuoi scritti semplicemente rispecchieranno ciò, e una donna se ne accorgerà.
Scrivendo, si sviluppa creatività, spirito di osservazione, capacità di sintesi e tutto ciò che vuoi, ma ciò che scrivi sono feedback della tua vita, e non armi seduttive. Io posso anche chiudermi in casa un anno e scrivere di continuo, magari anche cose interessanti... ma non sedurrò mai nessuno appena rimetterò piede fuori di casa. Questo perchè alla base mi mancherà una vita e una crescita personale, e anche se ciò che ho scritto potrà aver dato valore aggiunto alla mia persona, nessuna donna si sognerà mai di stare con me.
IMHO è sbagliato pensare ad un nesso di causalità diretto tra scrivere e rimorchiare. Il d'Annunzio pippaiolo del mio esempio faceva pensieri di ampio respiro molto affascinanti, era creativo e aveva spirito di osservazione... ma non trombava, perchè era convinto che mettendo in mano alle ragazze le sue opere, queste sarebbero cadute ai suoi piedi.
È come convincersi che un bel palazzo si possa progettare partendo dalle finestre: se vuoi fai pure, ma il risultato non è garantito. Può anche restare in piedi, ma possiamo dirci, così, inter nos, che hai solo avuto culo. Ma se crolla, e succederà, poi non dire che gli operai non hanno colto la tua creatività, perchè sei stato tu a voler fare le cose al contrario, e a mettere prima le finestre e poi le fondamenta. Il palazzo è il rimorchio; le finestre, la scrittura; le fondamenta, la vita; e gli operai, sono le donne.
Scrivere non è sbagliato, ma è sbagliato l'assunto "se scrivo, allora seduco".
Scusate, sarò io, ma non riesco ad esprimermi meglio di così in questi giorni.

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#14
Citazione di: travis il 27 Dicembre 2012, 10:59:58
Con la scrittura non si rimorchia? Il pastore errante per l'asia non è un buon argomento di conversazione? L'odissea un mattonazzo sfonda p..azienza? Vero! Ma se sei un acuto osservatore, un buon lettore, se possiedi una mente creativa e una fervida immaginazione cosa ci vuole ad astrarre un concetto o un idea?
Io scrivo, mi piace, quando sono ispirato butto giù decine di idee, elaboro immagini interessanti, creative e divertenti. Quando mi trovo con qualcuno di appena conosciuto invece può accadere che mi blocco e non so nemmeno più come mi chiamo? Bene, allora ricorro alla mia capacità di astrazione che ho acquisito leggendo e scrivendo molto per trovare spunti di conversazione! La mia mente è ben allenata a fare collegamenti tra le poesie dei vari autori o tra gli ultimi 200 romanzi che ho letto? Perfetto, questa capacità ora la applico alla realtà, al contesto e alla persona che ho di fronte. Ho un sacco pieno di risorse, un cilindro di inesauribili aneddoti a cui ricorrere, mi basta modificarli un po'; taglia di qua, cuci di là ed ecco che l'ultima avventura del romanzo inedito di Fabio Volo che ho rubato diventa perfetta per chiacchierare sul treno o alla fermata del bus. Lascio il resto alla vostra immaginazione.  ;)
Quoto integralmente e sottoscrivo +  :up:

Citazione di: Leongatto il 27 Dicembre 2012, 12:45:06
Non ho mai detto che non è una buona cosa avere spirito di osservazione, o creatività, o capacità di trarre spunto da nostre o altrui idee. Anzi, direi una bestialità enorme se lo facessi! Ho solo detto che mostrando quello che scrivi ad una donna, non rimorchi, e se accade, non è merito delle belle parole che hai scritto, ma del fatto che la tua vita è interessante perchè tu l'hai resa tale: i tuoi scritti semplicemente rispecchieranno ciò, e una donna se ne accorgerà.
...
Il palazzo è il rimorchio; le finestre, la scrittura; le fondamenta, la vita; e gli operai, sono le donne.
Scrivere non è sbagliato, ma è sbagliato l'assunto "se scrivo, allora seduco".
Scusate, sarò io, ma non riesco ad esprimermi meglio di così in questi giorni.
Dissento sulla prima affermazione e sulla seconda.
La seconda, è smentita dall'ultimo post di travis: la scrittura è un ottimo prodromo all'astrazione, e quindi al possesso di una dialettica vincente ( come del resto scrivevo nel post più su).

Ma anche il primo assunto è facilmente smentibile. Ovviamente non vai da una per strada a dirle "guarda qui!", ma puoi farle leggere qualcosa in un momento particolare. E ti assicuro (l'ho fatto) che è devastante. Devastante come farle sentire un pezzo che hai scritto, o qualche tua realizzazione particolare.

Sai cosa realmente caccia le donne? La filosofia.
E spesso nella poesia c'è della filosofia: una concezione spesso fatalista (sfigata) e pessimista che è all'origine del tremendo scassamento di maroni che un (per tutti genio) come Leopardi provoca.

Ultima modifica: 27 Dicembre 2012, 13:56:35 di TermYnator
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