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Territori virtuali

Aperto da Edward Bloom, 25 Ottobre 2011, 10:49:46

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sofficemaremoto

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Citazione di: - Mc - il 18 Novembre 2011, 19:55:42
non devi per forza di cose recitare (anche se, per arrivare a certe gnocche, a volte un po' di esperienza in questo campo non sarebbe male ;)): per creare TV devi "sognare" insieme alla ragazza, un po' come quando sei a letto con un cefalo e pensi di trombarti pamela andersson..  ;D ;D devi volare con la mente in luoghi magnifici, la chiave della figa è fare emozionare la preda. le donne vivono di emozioni ergo le emozioni sono la benzina della trombata.  :)
è come se volessi evadere dalla realtà  e vivere in un sogno accompagnato dalla dolce metà; non è facile essere coinvolgenti a tal punto e quello che a volte è d'ostacolo è l'ambiente: forse il mio errore più grande è quello di provare a creare TV in luoghi troppo affollati e rumorosi (tipo discopub); penso di dover lavorare di più sull'isolamento della preda;
un altro errore che commetto è quello di andare troppo avanti con discorsi scherzosi che, però, non lasciano "traccia" di me stesso.
come fate voi a passare da un tono scherzoso e giocoso, a un tono più grave per creare TV e andare avanti? come si passa dalla fase apertura - discorsi scherzosi di palo in frasca alla fase centrale del TV?

Se nel metodo di Termynator recitare significa questo, allora ovviamente si.
Ma credo che ci sia una differenza tra recitare e creare un territorio "magico", percio' volevo avere una risposta di Termynator.
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Charles Bukowski

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Citazione di: Edward Bloom il 18 Novembre 2011, 10:23:03
Caro Termy, mi dispiace che il mio post abbia suscitato critiche astiose, anche se sono normali i fraintendimenti, specie quando non ci si conosce di persona.
...
Questo per sottolineare ancora lo scopo del mio topic, che ho espresso nel mio primo post: provate le cose, capitele, analizzatele, ritagliatele su di voi.

Se ho mollato ben 2 +1 a questo thread, è per la verità che contiene, è che hai messo nero su bianco in quest'ultima risposta. Verità che negli ultimi tempi mi sembra sia stata completamente dimenticata:

Se una cosa non funziona, potrebbe essere semplicemente che non l'hai ancora capita a fondo, non sempre è colpa di qualcuno.

Quindi, sbattetevi come ha Fatto Bloom, e come hanno fatto tanti altri. L'esito, dipende solo da quanto impegno ci mettete.



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sofficemaremoto

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Citazione di: TermYnator il 19 Novembre 2011, 12:42:14
Se ho mollato ben 2 +1 a questo thread, è per la verità che contiene, è che hai messo nero su bianco in quest'ultima risposta. Verità che negli ultimi tempi mi sembra sia stata completamente dimenticata:

Se una cosa non funziona, potrebbe essere semplicemente che non l'hai ancora capita a fondo, non sempre è colpa di qualcuno.

Quindi, sbattetevi come ha Fatto Bloom, e come hanno fatto tanti altri. L'esito, dipende solo da quanto impegno ci mettete.





Sono d'accordo. Troppo spesso si accusa l'insegnante quando la realta' è che per avere guadagno bisogna sacrificarsi molto.
Pero' la mia domanda rimane.
Riesci a sintetizzare la differenza tra il creare il TV e il recitare?
Grazie
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Citazione di: sofficemaremoto il 19 Novembre 2011, 15:01:17
Sono d'accordo. Troppo spesso si accusa l'insegnante quando la realta' è che per avere guadagno bisogna sacrificarsi molto.
Pero' la mia domanda rimane.
Riesci a sintetizzare la differenza tra il creare il TV e il recitare?
Grazie
Beh, sono due cose radicalmente diverse.
Una recita, implica un copione, o come minimo un canovaccio, ovvero una traccia da seguire per quanto riguarda gli argomenti.
Un TV, ha comunque una traccia (la tua vita, che nel momento in cui ne parli è passata, e quindi scritta), ma ti lascia completamente libero di descrivere il presente.
Quello che mostri, è il tuo miglior te stesso in tempo reale, le tue qualità ed il tuo modo di risolvere i problemi della vita. Se quindi reciti, reciti te stesso.
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- Mc -

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CitazioneSe una cosa non funziona, potrebbe essere semplicemente che non l'hai ancora capita a fondo, non sempre è colpa di qualcuno.
pienamente d'accordo!!!  :'(
- Mc -

sofficemaremoto

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Citazione di: TermYnator il 19 Novembre 2011, 17:35:17
Beh, sono due cose radicalmente diverse.
Una recita, implica un copione, o come minimo un canovaccio, ovvero una traccia da seguire per quanto riguarda gli argomenti.
Un TV, ha comunque una traccia (la tua vita, che nel momento in cui ne parli è passata, e quindi scritta), ma ti lascia completamente libero di descrivere il presente.
Quello che mostri, è il tuo miglior te stesso in tempo reale, le tue qualità ed il tuo modo di risolvere i problemi della vita. Se quindi reciti, reciti te stesso.


Quindi nel tuo metodo non esiste una recita "finta", cioe' separata dalla storia scritta della propria vita.
Ho capito bene?
Voglio dire: è corretto dire che nel tuo metodo recitare significa esaltare, attraverso la creazione di un territorio virtuale, tutto cio' che si è assimilato fino a quel momento come essere umano che ha vissuto esperienze, fatto, detto, sofferto, gioito, amato ecc ecc ecc ?
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Citazione di: sofficemaremoto il 19 Novembre 2011, 23:54:22
Quindi nel tuo metodo non esiste una recita "finta", cioe' separata dalla storia scritta della propria vita.
Ho capito bene?
Voglio dire: è corretto dire che nel tuo metodo recitare significa esaltare, attraverso la creazione di un territorio virtuale, tutto cio' che si è assimilato fino a quel momento come essere umano che ha vissuto esperienze, fatto, detto, sofferto, gioito, amato ecc ecc ecc ?
No. :)
Supponiamo che io sia un ingegnere che progetta bielle per la fiat.
Se parlo di lavoro, il mio TV non prevede cazzate tipo "progetto turboreattori per caccia del futuro", ma il calarti nel mio contesto lavorativo mostrandoti le cose più fighe (da un punto di vista emotivo, o al limite tecniche tramite il meccanismo della similitudine), con un linguaggio che ti consenta di immedesimarti in quello che vivo e di capire quello che faccio. Questo facendoti vedere cose che non avresti mai immaginato (punti di vista, analogie, etc etc, che ti fanno capire cose che hai sempre ritenuto pallosissime in modo interessante e divertente.  Se parlo di me stesso, ti apro il mio modo di vedere le cose, con lo stesso metro.
Questa è la prassi. Questo approccio, non è finzione, ma al più mezza verità, nel senso che potrei omettere (ma non falsificare) dettagli che ritengo scomodi in un primo approccio. Questo è il personaggio elettivo. Ma può capitare che una sera ogni mille, io esca di casa dopo aver visto un film sulla marina imperiale svizzera, e mi senta un ex mozzo di una dragamine elvetica. Sarò abbastanza bravo da vivere emotivamente quella situazione, e farti vivere una serata con un siffatto magico  personaggio. Questo è un personaggio esaltativo. L'esempio è chiaramente paradossale, ma se sei un eclettico, hai tante di quelle pelli, che spesso è più conveniente parlare di una sola di queste piuttosto che parlare di tutte: se lo fai, o non ci crede nessuno, oppure cominciano a tampinarti sull'età.
Questo esprimere una parte di se in modo esclusivo, è ciò che definisco personaggio privativo.
Il ricorso a personaggi diversi da quello elettivo, l'ho trattato pochissimo in ADM, e per nulla sul forum, dove gli unici esempi sono i report sul "Personaggio N.51", "Papillon", ed il TermYpensiero 8. Non sempre il personaggio deve sembrare reale: esistono personaggi basati su luoghi comuni ridicoli, che si possono usare per entrare in un set per direttissima, generando immediatamente un gioco di ruolo. Il supermaschio di "Papillon" ne è un esempio lampante: c'era una vena autorironica atta a far giocare la tipa sull'ambiguità generata dal mio comportamento. Ovvero: costui è un macho incallito col quale sbellicarsi prendendolo per il culo, oppure è qualcosa di totalmente inafferrabile che non teme di vestirsi di panni ridicoli perchè sa comunque come cavarsela?
Il lavoro sui personaggi, è comunque materiale per superavanzati, da relegare alle ONS o a  momenti particolari nei quali si vive fuori dal contesto abituale.



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Poncho

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Citazione di: - Mc - il 18 Novembre 2011, 20:04:46
...scusate ma avrei un'altra domanda:
come evitare di sembrare il "pu**aniere" che ci prova con tutte?

facile, non ci provare con tutte :D

puoi spostarti un po' per fare allenamento?

Ciao , P .

sofficemaremoto

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Citazione di: TermYnator il 20 Novembre 2011, 03:25:16
No. :)
Supponiamo che io sia un ingegnere che progetta bielle per la fiat.
Se parlo di lavoro, il mio TV non prevede cazzate tipo "progetto turboreattori per caccia del futuro", ma il calarti nel mio contesto lavorativo mostrandoti le cose più fighe (da un punto di vista emotivo, o al limite tecniche tramite il meccanismo della similitudine), con un linguaggio che ti consenta di immedesimarti in quello che vivo e di capire quello che faccio. Questo facendoti vedere cose che non avresti mai immaginato (punti di vista, analogie, etc etc, che ti fanno capire cose che hai sempre ritenuto pallosissime in modo interessante e divertente.  Se parlo di me stesso, ti apro il mio modo di vedere le cose, con lo stesso metro.
Questa è la prassi. Questo approccio, non è finzione, ma al più mezza verità, nel senso che potrei omettere (ma non falsificare) dettagli che ritengo scomodi in un primo approccio. Questo è il personaggio elettivo. Ma può capitare che una sera ogni mille, io esca di casa dopo aver visto un film sulla marina imperiale svizzera, e mi senta un ex mozzo di una dragamine elvetica. Sarò abbastanza bravo da vivere emotivamente quella situazione, e farti vivere una serata con un siffatto magico  personaggio. Questo è un personaggio esaltativo. L'esempio è chiaramente paradossale, ma se sei un eclettico, hai tante di quelle pelli, che spesso è più conveniente parlare di una sola di queste piuttosto che parlare di tutte: se lo fai, o non ci crede nessuno, oppure cominciano a tampinarti sull'età.
Questo esprimere una parte di se in modo esclusivo, è ciò che definisco personaggio privativo.
Il ricorso a personaggi diversi da quello elettivo, l'ho trattato pochissimo in ADM, e per nulla sul forum, dove gli unici esempi sono i report sul "Personaggio N.51", "Papillon", ed il TermYpensiero 8. Non sempre il personaggio deve sembrare reale: esistono personaggi basati su luoghi comuni ridicoli, che si possono usare per entrare in un set per direttissima, generando immediatamente un gioco di ruolo. Il supermaschio di "Papillon" ne è un esempio lampante: c'era una vena autorironica atta a far giocare la tipa sull'ambiguità generata dal mio comportamento. Ovvero: costui è un macho incallito col quale sbellicarsi prendendolo per il culo, oppure è qualcosa di totalmente inafferrabile che non teme di vestirsi di panni ridicoli perchè sa comunque come cavarsela?
Il lavoro sui personaggi, è comunque materiale per superavanzati, da relegare alle ONS o a  momenti particolari nei quali si vive fuori dal contesto abituale.





Ok, ora mi tornano di piu' le cose.
Lo standard deve essere il personaggio elettivo.
L'eccezione il personaggio esaltativo, il quale come sottilinei è roba avanzata, visto che non farsi ridere dietro quando si entra con questo ruolo è piuttosto difficile. 
:up:
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Edward Bloom

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Citazione di: sofficemaremoto il 18 Novembre 2011, 11:31:00
Ottimo post, solo una cosa non ho capito ne' del post ne' del TV.
Cioe' il fatto di "recitare".
Se il seduttore ha una pienezza d'animo e di esperienze che lo elevano al di sopra della massa, perche' deve recitare? O meglio, che cosa significa per voi "recitare"?

In breve io la vedo così.
Recitare può essere inteso in due significati.
Primo significato: rappresento delle sensazioni, delle caratteristiche caratteriali, delle emozioni che ritengo perfette per "colpirti" nel segno. Falsifico me stesso per sedurti. Funziona, per carità, ma è di fatto un raggiro che dura poco e, inoltre, lo trovo concettualmente sbagliato e incompatibile con l'essere uomo.
Secondo significato: posto che ognuno di noi ha diverse persone che convivono al suo interno, occorre fare a monte un grosso lavoro su ognuna di esse per averle pronte e funzionanti, poi un ulteriore grosso lavoro su se stessi per avere la sensibilità di capire quale usare nelle diverse circostanze e con le varie persone e, infine, utilizzare effettivamente il tuo te stesso più calzante nelle diverse circostanze. Non c'è niente di falso, c'è verità, potrei dire che c'è la migliore tua verità possibile.

Edward Bloom

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Citazione di: - Mc - il 18 Novembre 2011, 19:55:42
la chiave della figa è fare emozionare la preda. le donne vivono di emozioni ergo le emozioni sono la benzina della trombata.  :)

Scusa se mi permetto, mi rendo perfettamente conto che siamo in un contesto goliardico e che la tua è una battuta, ma per non fuorviare altri utenti preciso che questa impostazione, se fosse adottata sul serio, sarebbe assolutamente deleteria.
Se uno concepisse veramenti le emozioni come "chiave" di apertura una vagina adotterebbe una prospettiva distorta e sbagliata, che lo esporrebbe a continui fallimenti. Non bisogna avere il focus sull'emozionare gli altri, ma sul vivere le proprie emozioni, introdurle all'interno della propria vita, farle partecipare alle nostre scelte, fare esperienze "emozionanti" e quindi poi trasmettere all'esterno tutto questo.
Scervellarsi su come spacciare emozioni a una donna per chiavarsela è un tipico ragionamento maschilista e algebrico per cui 2+2=4, che personalmente giudico del tutto fuorviante.
Ripeto Mc, ho capito lo spirito con cui hai scritto quella frase e non mi riferisco a te!   ;)

- Mc -

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Citazioneposto che ognuno di noi ha diverse persone che convivono al suo interno, occorre fare a monte un grosso lavoro su ognuna di esse per averle pronte e funzionanti,
questo non mi è molto chiaro... potresti appronfondire con un pissolissimissimo esempio?  :P
CitazioneRipeto Mc, ho capito lo spirito con cui hai scritto quella frase e non mi riferisco a te!
ma figurati!!! sono qui per imparare e per capire meglio  :-*  :lol:
- Mc -

Edward Bloom

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Citazione di: - Mc - il 18 Novembre 2011, 20:04:46
...scusate ma avrei un'altra domanda:
come evitare di sembrare il "pu**aniere" che ci prova con tutte?
nella mia zona. ci sono pochi locali e sempre le solite persone; è molto facile essere classificati come "quello che ci prova con tutte"; pensate che questa cosa giochi a favore o a sfavore?
come gestire le ragazze che ci si tromba in questi contesti?

Rispettandole e trattandole correttamente dall'inizio alla fine. La posizione ideale è quella di chi ha moltissime possibilità con le donne ma è estremamente fedele e corretto e, quindi, si dedica a una per volta. Fosse per una settimana, fosse per due anni. Sii sempre sincero sulle tue intenzioni e sulle prospettive che vedi per il vostro rapporto, non trombarti nella tua zona ragazze che sai che sfanculerai la mattina dopo (sempre che non siano di quelle che non si fanno troppi problemi). Non fare il provolo con altre quando stai frequentando una ragazza: vedrai che curiosamente così rimorchierai ancora di più!

Edward Bloom

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#28
Citazione di: - Mc - il 30 Novembre 2011, 12:48:03
questo non mi è molto chiaro... potresti appronfondire con un pissolissimissimo esempio?

Non sono uno psicologo, quindi ti espongo ill mio modo di vedere le cose e di percepire me stesso e gli altri senza assumermi responsabilità che non mi competono: la mia vita potrebbe essere diversa dalla tua, io mi limito a chiarire qual è stato e qual è la direzione del mio lavoro.
A mio avviso in ogni persona ne vivono altre 10. Esempio banale: il killer che uccide ha un modo di pensare e di sentire la vita completamente diverso dalla stessa persona quando è con il figlio di due anni. Io credo che la personalità umana sia in realtà composta da molteplici personaggi che reclamano il proprio spazio. Come se ci fosse un unico palcoscenisco (iquello che stai mostrando di te stesso agli altri in un momento) e dietro il tendone 10 attori che vorrebbero avere spazio.
C'è quello incaxxoso e violento, quello felice e un po' scemo, quello profondo e sensibile, quello distaccato e freddo. Tutti noi abbiamo più facce, che vengono automaticamente fuori nei vari contesti. Istintivamente siamo portati, infatti, a chiuderci in quei contesti dove vengono fuori determinate facce di noi e possiamo fare a meno di altre di cui ci fidiamo di meno.
Ad esempio, uno che mostra quasi sempre la propria faccia timida e dolce eviterà contesti che impongono di tirare fuori la parte più animale e aggressiva.
Questo è sbagliato: è limitante, e prima o poi le nostre personalità trascurate presentano il conto.
Io credo si debba lavorare in tutte le direzioni, in particolare sui nostri lati "deboli", per rendere tutti questi personaggi quantomeno accettabili.
Il punto di arrivo è avere tutti i personaggi preparati e "in forma", in modo da potersi immergere in qualsiasi situazione.
Quando sentirai di poter stare a galla in ogni contesto, perché hai fiducia che qualsiasi dei tuoi "attori" saprà reggere bene la sua parte, sarai veramente sicuro di te stesso.
Ci vuole tempo e sbattimento. Del resto se per imparare a suonare il pianoforte ci vogliono minimo 10 anni, non vedo perché per imparare a vivere ci debbano volere due settimane.
Questa impostazione, pur personalizzandola e facendola mia con le mie differenze, l'ho ricavata anni fa dai testi di Termynator, non da qualche manuale segretissimo e nascosto chissà dove... quindi fila a studiare!! :)
Ultima modifica: 30 Novembre 2011, 13:06:50 di Edward Bloom

- Mc -

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ora mi è chiaro.
CitazioneCi vuole tempo e sbattimento. Del resto se per imparare a suonare il pianoforte ci vogliono minimo 10 anni, non vedo perché per imparare a vivere ci debbano volere due settimane.
bella frase  :up:
- Mc -