TermYdelirio K: Essere o morire.

Aperto da TermYnator, 20 Febbraio 2011, 20:24:28

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TermYnator

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Una delle cose che più distruggono l'uomo, è l'invidia, cugina prossima della gelosia. Oggi parlerò di questa piaga sociale e morale.

L'invidia.
L'invidia è il sentimento di astio che alcuni provano, nei confronti di coloro che posseggono beni o qualità, che  al momento l'invidioso non possiede.

La gelosia
La gelosia è il sentimento negativo che provano alcuni, nel momento in cui temono che qualcuno gli possa sottrarre ciò che possiedono.

L'avarizia
L'avarizia è un connubio di gelosia ed invidia, che porta ad un astio generalizzato: l'avaro è invidioso dei beni altrui, e geloso dei propri.

L'astio
L'astio è una forma generalizzata di odio dovuta a cause futili, che implementa il godimento nel vedere che i soggetti per i quali si prova astio, entrano in uno stato di sofferenza, o sono colti da sventura.

Vivere male
L'invidia è un male atavico e profondo. L'invidioso vive male, e digrigna i denti ogni qualvolta vade qualcosa che lui non possiede. L'invidioso, essendo profondamente malato di senso del possesso, considera nemici per i quali prova astio, anche coloro che in qualche modo sottrraggono qualcosa alle sue estensioni.
Per estensioni, intendo cose o persone per le quali egli parteggia (figli, squadra del cuore, club bocciofilo)
Il tifoso che si incazza se la squadra perde lo scudetto e lancia anatemi sugli avversari, è un invidioso.
L'invidioso usa sempre un tono di supponenza, ed esprime odio quando parla. Il suo tono non è mai rilassato, e tende a parlare con la bocca "stirata", ovvero a denti stretti.
L'invidioso, tende sempre a parlar male degli altri con le donne che vorrebnbe concupire. Non tanto per distruggerli formalmente, quanto perchè in quel modo esprime tutto il suo astio.
L'invidioso, non ammette che gli altri possano avere meriti maggiori dei suoi: egli infatti, se qualcuno possiede (o riesce meglio) di lui, adduce sempre motivazioni estraee al merito, e dovute al caso, o comunque a fattori negativi.
Ad esempio, se un ragazzo  rimorchia più dell'invidioso, egli riterrà che questo non avviene per merito, ma solo per fattori legati alla bellezza. Se l'invidioso vede uno più ricco di lui, spiegherà il fatto con il culo, o con il luogo comune "se non rubi non ti arricchisci", spesso aggiungendo la chiave di volta per capire questa tipologia di comportamento: "Ed io non rubo".

L'invidioso è quindi un egocentrico, che non accettando il fatto che possano esistere soggetti migliori di lui, rifiuta di accettare i suoi limiti, adducendo spiegazioni che privino formalmente i soggetti che egli invidia dei meriti che lui non ha.
In questo modo, l'invidioso riduce tutto il mondo alla sua unica esperienza, e di fatto si autovieta ogni tipo di miglioramento.
Il geloso, parimenti all'invidioso, tenta in ogni modo di screditare chiunque possa minacciare i suoi beni, in particolare quando questi ultimi sono rappresentati da persone sulle quali egli ritiene di esercitare una qualsivoglia forma di potestà (genitori nei confronti dei figli, coniuge su coniuge, amico su amico), dovuta all'aver dato qualcosa, per il quale si pretende qualcosa in cambio.
La gelosia, è quindi una forma di avarizia, che si basa sul concetto del ritorno: se ti do qualcosa, devi darmi qualcosa. SE non lo fai, comunque mi appartieni.

Come uscirne
Il dimostrare astio, invidia o gelosia, non sono indicatori di forte personalità: le categorie descritte, sono infatti rappresentate da persone con forti limiti, che hanno inventato una sega mentale (un preservativo dell'ego CFR TermYpensiero 12: "Siamo tutti Fellini") per non accettare la propria inettitudine.
Si smette di essere invidiosi, considerando che la causa dell'inettitudine siamo noi, e che il demerito è solo nostro se qualcuno ha più di noi. Invece di lanciare iatture, ovvero dedicare tempo a terzi che invece se la godono ignari, gli invidiosi dovrebbero ascoltare il campanello d'allarme rappresentato dall'astio, e convertirlo in una motivazione alla sfida: egli ha più di me?
Bene, posso fare altrettanto, se non meglio.
L'invidioso quindi, cercherà di apprendere da colui che invidia, e migliorerà se stesso.
Questo atteggiamento, riporta l'invidioso al percorso della conoscenza, e lo libera dalla sofferenza dovuta al provare astio. Per liberarsi dalla tentazione di recedere dall'intento, l'invidioso dichiarerà la propria voglia di apprendere, ammettendo formalmente di possedere un limite.
Da quel momento, sarà molto più difficile tornare sui propri passi.

I gelosi, tali per timore di essere meno dei loro rivali, devono usare lo stesso processo: se temono la rivalità, che imparino dalle persone che temono.

Non chiudetevi MAI dietro all'odio: non fa male agli altri, fa male a voi, e vi impedisce di essere migliori.
Ultima modifica: 20 Febbraio 2011, 20:47:06 di TermYnator
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The Legend

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Tema a me molto caro... nel profondo, per chi ha più di me (ad es. tromba di più o ha più successo nell'x campo), inconsciamente provo invidia, a volte anche forte.

La soluzione l'hai suggerita tu, imparare e conoscere i punti forti dai propri "avversari": ma quanto è difficile.

Infine, quando leggevo la PNL e i metodi neurolinguistici, in casi simili si suggeriva la formula: "io mi accetto per la tal cosa... e perdono x per aver fatto y, o di avere y..." per liberarsi dalle ancore negative riguardo alla persona o un fatto. Il problema è quando sono radicate e richiedono un radicale cambiamento della propria "idea".

E come suggerisci tu, bisogna cambiare prospettiva, e abbandonare l'egoismo di fondo.

Bella Termy :up:
L'attrazione non è una scelta.

Il gioco non è uno schema ma nasce e si evolve.

AlterEgo

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Da un po' di tempo ho smesso di provare invidia verso chi ha di più o chi è più bravo di me in qualcosa; non so come è successo, non ho fatto nulla di particolare... semplicemente mi sono reso conto che quando mi accorgo che qualcuno ha di più in qualcosa che mi interessa cerco di capire quale meccanismo l'abbia portato ad avere quello che ha, a sapere quello che sa, ad essere quello che è.
Questa voglia di apprendere è automatica e, senza che io me ne accorgessi, ha nettamente rimpiazzato la vecchia invidia di una volta che mi portava a cercare punti deboli nell' "avversario".

Ora la cieca invidia che ti impedisce di apprendere (forse perchè sai già che per imparare ci vuole tempo e fatica ? ) mi sembra ridicola, non ho paura di chiedere a chi reputo migliore come ha fatto ad ottenere un certo risultato, ne mi sento ridicolizzato o inferiore nel farlo.

Citazione di: TermYnator il 20 Febbraio 2011, 20:24:28
Come uscirne
egli ha più di me?
Bene, posso fare altrettanto, se non meglio.

Quello che aggiungo è che non basta ripetersi questa frase 100 volte al secondo, questa cosa occorre sentirla.
Come fare per "sentirla" ? La prima cosa da fare è porsi nell'atteggiamento paziente di studiare quale meccanismo ha portato l'altro ad avere successo, una volta iniziata la fase di studio tutto ci sembrerà diverso, crollerà quel muro di "io non ce la posso fare" perchè siamo già dentro il meccanismo ed inizieremo a vedere le cose in maniera diversa...

Per ora mi fermo qui... (sto ancora cercando di razionalizzare il tutto)

+1 per Termy


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TermYnator

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Citazione di: AlterEgo il 21 Febbraio 2011, 17:24:28
Da un po' di tempo ho smesso di provare invidia verso chi ha di più o chi è più bravo di me in qualcosa; non so come è successo, non ho fatto nulla di particolare... semplicemente mi sono reso conto che quando mi accorgo che qualcuno ha di più in qualcosa che mi interessa cerco di capire quale meccanismo l'abbia portato ad avere quello che ha, a sapere quello che sa, ad essere quello che è.
Questa voglia di apprendere è automatica e, senza che io me ne accorgessi, ha nettamente rimpiazzato la vecchia invidia di una volta che mi portava a cercare punti deboli nell' "avversario".

Ora la cieca invidia che ti impedisce di apprendere (forse perchè sai già che per imparare ci vuole tempo e fatica ? ) mi sembra ridicola, non ho paura di chiedere a chi reputo migliore come ha fatto ad ottenere un certo risultato, ne mi sento ridicolizzato o inferiore nel farlo.

Quello che aggiungo è che non basta ripetersi questa frase 100 volte al secondo, questa cosa occorre sentirla.
Come fare per "sentirla" ? La prima cosa da fare è porsi nell'atteggiamento paziente di studiare quale meccanismo ha portato l'altro ad avere successo, una volta iniziata la fase di studio tutto ci sembrerà diverso, crollerà quel muro di "io non ce la posso fare" perchè siamo già dentro il meccanismo ed inizieremo a vedere le cose in maniera diversa...

Per ora mi fermo qui... (sto ancora cercando di razionalizzare il tutto)

+1 per Termy
rigiro il + :up:
Sei la prova vivente di quello che ho scritto.
Il + :up: è perchè hai avuto le palle di applicarlo.
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AlterEgo

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Citazione di: TermYnator il 21 Febbraio 2011, 20:07:03
rigiro il + :up:
Sei la prova vivente di quello che ho scritto.
Il + :up: è perchè hai avuto le palle di applicarlo.

Thanks  :)
Ho un ottimo maestro  ;)


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lucalynch

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Bello, come ogni tuo post fa sorridere perché dà consapevolezza che si può migliorare.
+1 :up:

blackhat

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+1 a termy ed alter
è il primo passo: trasformare la rabbia che si prova verso chi ce la fa e canalizzarla per operare il cambiamento.... capire la propria personalità e non chiudersi dietro a delle scuse.
III TermYraduno: io c'ero!

La seduzione è l'arte che ci porta a conoscere realmente chi siamo.-TermY

Un Vero Uomo ha come Maestro ed Idolo solo se stesso.-TermY

L'armonia con se stessi, è il premio per aver fatto di se un'opera d'arte.-TermY

Il fare di te stesso un'opera d'arte, il conoscerti rispecchiandoti in una donna, il trovare in lei una complice, il diventare il suo punto di riferimento e l'uomo nelle cui braccia lei si abbandonerà-Me medesimo

Maschio Alpha

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bel post  :up:
condivido... ma vorrei fare un paio di domande...

Dal punto di vista seduttivo, quali vantaggi "l'invidiato" potrebbe trarre dall'invidia altrui ?
"Essere invidiati"si può considerare un DHV ?
Saresti d'accordo nell'affermare che, vista dall'esterno, l'invidia può essere in qualche modo una forma di stima ?
Come si distingue una "manifestazione di invidia" da una critica ?


Perdona l'inondazione di domande ma è un argomento che non ricordo sia mai stato trattato fino ad ora  :)


A.
...ovviamente IMHO
=> Se ti sei sentito infastidito da questa mia risposta,
se pensi che io sia presuntuoso,
saccente o più semplicemente un rompicoglioni...
invece di guaire sterili offese da BETA,
mandami un PM e dai un senso alla tua protesta !!!
Ci conto !!! :) <=

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Citazione di: blackhat il 22 Febbraio 2011, 00:31:47
+1 a termy ed alter

thanks!

Citazione di: blackhat il 22 Febbraio 2011, 00:31:47
non chiudersi dietro a delle scuse.

giustissimo!

Citazione di: Maschio Alpha il 22 Febbraio 2011, 09:32:52
Dal punto di vista seduttivo, quali vantaggi "l'invidiato" potrebbe trarre dall'invidia altrui ?
"Essere invidiati"si può considerare un DHV ?

Credo non ci siano particolari vantaggi per l'invidiato, se ha delle qualità queste possono emergere tranquillamente senza l'invidia altrui. Tra l'altro potrebbe lui stesso trovarsi ad affrontare l'arroganza di chi cerca di abbatterlo.


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JBGrenouille

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#9
Puro Vangelo -> +1  :up: a termy e +1 ad Alter per la prosa "ispirativa"  :)
Ultima modifica: 22 Febbraio 2011, 12:53:32 di JBGrenouille

Acqua

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Perchè proprio l'esempio del rubare? Ossia è lecito rubare per ottenere le stesse cose che ottiene una persona che a sua volta ruba? Non è meglio a quel punto evitare di invidiarla proprio perchè persona illecita?

Meglio povero che ladro!

PEr il resto ottimo post, il consiglio di mutare l'invidia in curiosità e voglia di migliorare può cambiare la vita in meglio :)
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Citazione di: JBGrenouille il 22 Febbraio 2011, 12:51:59
+1 ad Alter per la prosa "ispirativa"  :)

Grazie JB!

Citazione di: Acqua il 22 Febbraio 2011, 15:06:51
Perchè proprio l'esempio del rubare? Ossia è lecito rubare per ottenere le stesse cose che ottiene una persona che a sua volta ruba? Non è meglio a quel punto evitare di invidiarla proprio perchè persona illecita?

L'invidioso dell'esempio di TermY non invidia la persona che ruba, ma colui che è ricco (di denaro); l'invidia lo porta a convincersi e convincere gli altri che il ricco è tale solo perchè ha rubato, deducendone che nonostante abbia più soldi è in realtà peggiore in quanto è un ladro.
Questa è però una "deduzione" che fa l'invidioso senza alcuna base solida, ma che gli consente di trovare una giustificazione al fatto di non doversi sbattere per cercare di capire come ha fatto l'altro ad arricchirsi, e quindi di non doversi impegnare nel tentativo di arricchirsi a sua volta, cosa che l'invidioso teme di non riuscire a fare... ma questo soltanto perchè non ha mai nemmeno sbirciato all'interno del meccanismo del ricco.


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Citazione di: AlterEgo il 22 Febbraio 2011, 15:57:51
L'invidioso dell'esempio di TermY non invidia la persona che ruba, ma colui che è ricco (di denaro); l'invidia lo porta a convincersi e convincere gli altri che il ricco è tale solo perchè ha rubato, deducendone che nonostante abbia più soldi è in realtà peggiore in quanto è un ladro.
Questa è però una "deduzione" che fa l'invidioso senza alcuna base solida, ma che gli consente di trovare una giustificazione al fatto di non doversi sbattere per cercare di capire come ha fatto l'altro ad arricchirsi, e quindi di non doversi impegnare nel tentativo di arricchirsi a sua volta, cosa che l'invidioso teme di non riuscire a fare... ma questo soltanto perchè non ha mai nemmeno sbirciato all'interno del meccanismo del ricco.

Bella spiegazione ! ora  è un po più chiara anche a me questa parte... grazie per il chiarimento + :up:

A.
...ovviamente IMHO
=> Se ti sei sentito infastidito da questa mia risposta,
se pensi che io sia presuntuoso,
saccente o più semplicemente un rompicoglioni...
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Ci conto !!! :) <=

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Citazione di: AlterEgo il 22 Febbraio 2011, 15:57:51
Grazie JB!

L'invidioso dell'esempio di TermY non invidia la persona che ruba, ma colui che è ricco (di denaro); l'invidia lo porta a convincersi e convincere gli altri che il ricco è tale solo perchè ha rubato, deducendone che nonostante abbia più soldi è in realtà peggiore in quanto è un ladro.
Questa è però una "deduzione" che fa l'invidioso senza alcuna base solida, ma che gli consente di trovare una giustificazione al fatto di non doversi sbattere per cercare di capire come ha fatto l'altro ad arricchirsi, e quindi di non doversi impegnare nel tentativo di arricchirsi a sua volta, cosa che l'invidioso teme di non riuscire a fare... ma questo soltanto perchè non ha mai nemmeno sbirciato all'interno del meccanismo del ricco.
In tal caso sono d'accordo, grassie per il chiarimento (che ti vale un augurio di chiavamento) ;)   
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