TermYdelirio 3) Voglio essere me stesso: ma chi sono?

Aperto da TermYnator, 08 Dicembre 2008, 02:39:08

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Acqua

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Ho aspettato prima di commentare, per rimettere in ordine le idee. Andrò sul personale.
Premetto il +1 e ovviamente il Best Of, data la qualità e la profondità della trattazione.

Citazione di: TermYnator il 08 Dicembre 2008, 02:39:08
Ma gli altri non sanno dei discorsi che fai da solo, di tutte le piccole rivalse che ti prendi quando
nessuno ti sente. Gli altri non sanno che sai volare, che ti scopi delle fighe assurde, e che
le apri con uno sguardo. Gli altri non sanno un caxxo di te, perchè non possono leggere i tuoi
pensieri. Ma perchè i tuoi pensieri non sono la realtà?
...

Citazione
Io però, ho imparato una cosa in più:
ho imparato a sentire la persona più adatta alla circostanza nella quale mi trovo.
Così, se mi trovo con una persona molto diplomatica, lascio parlare la persona diplomatica, e chiudo
nel cesso le altre, che si accapiglino senza disturbare il diplomatico.
Ma se mi trovo in una situazione conflittuale, lascio agire la persona conflittuale.
Ci sono decine di situazioni, e decine di persone che interagiscono in me: ma ogni volta, lascio che
agisca una sola di esse.
Sono sempre me stesso! Si, sono sempre me stesso, ma esprimo solo una parte di me alla volta:
così ho risolto i miei conflitti.
Comincerò a praticare il sistema; non nascondo che quello che mi tratteneva dall'utilizzare un approccio del genere era il desiderio di essere "coerente e unitario". Alla base di questo limite che mi ponevo, l'assunto (per altro assurdo, dato che i miei studi mi hanno dimostrato continuamente l'esatto contrario e non me ne sono mai accorto) che tra soggettività e comportamento ci debba essere un parallelismo diretto.
Insomma, una svista colossale data dall'aver perso di vista la mia vera natura. Meglio tardi che mai.

Domanda1: come si sfugge all'inevitabile pioggia di "giudizi di incongruenza" provenienti dall'esterno, quali "non sei te stesso", "non ti riconosco", "ieri eri diverso", "ti comporti in modo assurdo", "non ti riconosco", "ma che hai?", "che parte stai recitando?" ?
La risposta non può essere "sbattitene"... in qualche modo dobbiamo dare l'idea di essere una persona "unica", in tutti e due i sensi.

Domanda2: forse retorica perchè immagino la risposta, ma... come scelgo tra le varie personalità? Come posso mantenere quella lucidità e quella scioltezza quando intorno a me ho il putiferio? Come gestisco il comportamento a lungo termine in gruppi numerosi di persone?

Citazione
C'è un'altra parte di me, molto nascosta, che non espongo quasi mai.
Sbaglio nel dire che tutte le altre personalità di cui parli sono funzionali al benessere della Timida Figura? E' solo così che mi tornano i conti. Quella parte innocente che qualcuno (il più delle volte senza dare peso) ha squarciato e ridotto a brandelli quando ancora non potevamo reagire. Perchè in fin dei conti è di una reazione che stiamo parlando, la reazione al male che ci è stato fatto.
Le altre personalità sono forme deviate della prima, che si dibattono allo scopo di preservarla.
Da bambino stavo sempre zitto, e quelle poche volte che parlavo mi azzittivano in un nanosecondo. Avevo paura di tutto e tutti, non riuscivo a comunicarlo in nessun modo... e non avevo nemmeno la scusa della lingua. Non ho mai trovato il conforto che cercavo, fino a quando non me lo sono dato da solo. Come? Comportandomi nel modo in cui gli altri si aspettavano che mi sarei comportato, nascondendo l'essenza. Nacque il caxxone, l'intellettuale, il cinico, il compassionevole, il depresso, il saccente e l'ubriacone. Da lì al conflitto interno il passo è stato breve: un Io sempre più sepolto dai giudizi altrui, perennemente in lotta per non affondare nelle sabbie mobili.
Ho finalmente capito.

Citazione
"Con la schizofrenia non si è mai soli".
Qui sono rimasto a bocca aperta, non dimenticherò questa frase. E non riesco a commentarla.

Citazione
Dedico questo post ad Acqua: il più geniale dei miei "discepoli".
E non so perchè ma mi viene ancora da piangere...

TermYnator
Un giorno troverò il modo di ricambiare. Ci riuscirò.
Grazie di cuore... :*

Il tuo braccio sinistro,
Acqua
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Citazione di: Acqua il 09 Dicembre 2008, 01:48:25
Ho aspettato prima di commentare, per rimettere in ordine le idee. Andrò sul personale.
Premetto il +1 e ovviamente il Best Of, data la qualità e la profondità della trattazione.

Grazie!

Citazione
Domanda1: come si sfugge all'inevitabile pioggia di "giudizi di incongruenza" provenienti dall'esterno, quali "non sei te stesso", "non ti riconosco", "ieri eri diverso", "ti comporti in modo assurdo", "non ti riconosco", "ma che hai?", "che parte stai recitando?" ?
La risposta non può essere "sbattitene"... in qualche modo dobbiamo dare l'idea di essere una persona "unica", in tutti e due i sensi.

Dobbiamo?
Quindi chi non trombava deve dare l'idea di continuare a non trombare e sentirsi dare le morto di pippe?
Il non trombante è come il non udente, il non marciante, o qualsiasi altro non facente qualcosa:
nel momento in cui tromba, lo griderà ai quattro venti, come il non vedente si meraviglierà estasiato
nel vedere cio che ha solo potuto immaginare, ed il non marciante salterà anche quando non serve.
Se sei diventato amico di un non marciante parlandogli mentre spingevi la sua  triste sedia, nel momento in cui
cominciasse a zompettare allegramente dandoti meno retta, gli saresti meno amico?
O se accompagnassi un non udente, gli saresti meno amico nel momento in cui egli, vedendo con i suoi occhi,
non avrebbe più bisogno dei tuoi, per farsi raccontare il mondo?
Se realmente sei amico di queste persone nel bisogno, lo sei anche nel momento della completa autonomia.
Se qualcuno era tuo amico da Morto di Pippe, nel momento in cui ti liberi da vincoli e condizionamenti deve rimanere tuo amico.
Se non rimane tale, è perchè si sentiva nel ruolo di chi spinge la carrozzella o descrive il mondo al ceco,
e privato di questo ruolo, non si sente più gratificato dal rapporto con te.
Ma il suo, non era un rapporto sano,quanto un rapporto teso a soddisfare il suo egoismo.
Quindi, se non vieni accettato nel momento in cui la tua ecletticità esplode, liberati dai pesi morti:
essi hanno un senso solo nel condizionarti ad essere un non facente.

Citazione
Domanda2: forse retorica perchè immagino la risposta, ma... come scelgo tra le varie personalità? Come posso mantenere quella lucidità e quella scioltezza quando intorno a me ho il putiferio? Come gestisco il comportamento a lungo termine in gruppi numerosi di persone?

Semplicemente facendo quello che ti passa per la testa senza porti interrogativi, che non siano di natura giuridica.
Le tu personalità usciranno fuori da sole.
Poi, una volta che verrai a contatto con esse (la donna come specchio dell'uomo), potrai coltivarle.

Citazione
Sbaglio nel dire che tutte le altre personalità di cui parli sono funzionali al benessere della Timida Figura? E' solo così che mi tornano i conti. Quella parte innocente che qualcuno (il più delle volte senza dare peso) ha squarciato e ridotto a brandelli quando ancora non potevamo reagire. Perchè in fin dei conti è di una reazione che stiamo parlando, la reazione al male che ci è stato fatto.
Le altre personalità sono forme deviate della prima, che si dibattono allo scopo di preservarla.

No.
La personalità nata a titolo preservativo è il TermYnator, le altre sono un'apoteosi estetica, un compiacimento di quello che posso fare,
l'applicazione materiale della mia essenza.
Sono un esercizio di stile, nel fare cose che ad altri non riescono.

Citazione
Il tuo braccio sinistro,
Acqua

Comincio a pensare che sia opinione ricorrente che io sia un MdP: nessuno vuole fare il mio braccio destro...  :lol:

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Sting

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#17
Grazie Termy per mantenerci sempre vivi e attivi
;)

Citazione di: Acqua il 09 Dicembre 2008, 01:48:25
Domanda1: come si sfugge all'inevitabile pioggia di "giudizi di incongruenza" provenienti dall'esterno, quali "non sei te stesso", "non ti riconosco", "ieri eri diverso", "ti comporti in modo assurdo", "non ti riconosco", "ma che hai?", "che parte stai recitando?" ?
La risposta non può essere "sbattitene"... in qualche modo dobbiamo dare l'idea di essere una persona "unica", in tutti e due i sensi.

Perche' vuoi 'sfuggire' a questi giudizi ?
Perche' ti danno fastidio ?
Perche' non prendi in considerazione l'ipotesi che siano NECESSARI per chi opera un cambiamento su se stesso ?

Anni fa, quando cambiavo qualcosa di me stesso ricevevo la stessa pioggia di giudizi che hai elencato, e siccome mi davano fastidio ritornavo ad essere quello di prima, rinunciando allo sviluppo personale e alla crescita.
Partivo da cause ESTERNE per migliorare INTERNAMENTE = volevo l'impossibile, perche' cercavo l'approvazione degli altri per decidermi a operare un miglioramento.
Col mio nuovo taglio di capelli, mi affacciavo al mondo esterno, facendo emergere un pochino della mia personalita', e al primo giudizio esterno, mi rintanavo nuovamente ... chiudendomi di nuovo a riccio.
Volevo che gli altri accettassero la mia personalita' , prima che la vedessero.
Impossibile.

Col tempo e con l'esperienza ho imparato che tutte le persone odiano il cambiamento in ogni sua forma.
Il cambiamento disorienta una persona, rendendo ignoto e sconosciuto cio' che fino a 5 minuti fa gli era noto e conosciuto.
E l'essere umano ha paura di tutto cio' che gli e' sconosciuto, perche' la novita' lo costringe a "riprogrammarsi".

Percio' quando prendi una decisione riguardo un cambio di rotta nella tua vita, e dentro di te sai che e' giusta, portala avanti fino in fondo.
Un cambio di pettinatura, un cambio di look, un nuovo pensiero, un cambio di stile di vita...
Se sai che il cambio e' NECESSARIO per la tua crescita, non dar retta ai giudizi esterni, non dare retta a quelle frasi.
Stanno cercando di riportarti nella loro casellina mentale dove tu per loro eri qualcosa di SICURO e CONOSCIUTO.
Dai loro il tempo di ABITUARSI al cambio che hai deciso di attuare in modo che per loro la NOVITA' diventi un'abitudine.
Col tempo si ri-programmeranno sui nuovi 'dati' (es.: il tuo nuovo look) e vedrai che tutte quelle frasi spariranno come per magia, e tu avrai acquisito nuove skills.
E' cosi' che si cresce.

Avere dei valori INTERNI e rispecchiarli all'ESTERNO : questa e' la cosa che conta.
Essere se stessi vuol dire incominciare a esserlo dall'INTERNO.
Non si puo' essere se stessi partendo dall'ESTERNO (dai giudizi altrui)
Alle persone piace un casino incontrare una persona integra e coerente con se stessa, perche' le persone AMANO avere dei punti di riferimento in quanto gli da' sicurezza.
Far emergere la propria personalita' significa "tirare a lucido" tutte le proprie caratteristiche e non esistono due persone al mondo con la stessa identica personalita', perche' le variabili in gioco sono tantissime.
Far emergere la propria personalita' non significa essere arroganti, ma secondo me significa COMUNICARLA agli altri.
Io penso che tutti hanno una loro personalita', anche i timidi, solo che questi ultimi non riescono a COMUNICARLA al mondo esterno perche' pensano che al mondo esistano delle personalita' 'giuste' e una personalita' 'sbagliata' > la loro !

Citazione di: Acqua il 09 Dicembre 2008, 01:48:25
Domanda2: come scelgo tra le varie personalità? Come posso mantenere quella lucidità e quella scioltezza quando intorno a me ho il putiferio? Come gestisco il comportamento a lungo termine in gruppi numerosi di persone?

Come lo gestisci ?
Secondo me lo puoi gestire benissimo, semplicemente COMUNICANDO agli altri quello che SEI, non quello che vuoi APPARIRE.
L'obbiettivo di ogni essere umano dovrebbe essere quello di SAPER COMUNICARE quello che gli passa per la testa, i suoi ideali, i suoi valori e i suoi principi
E tutto questo dovrebbe comunicarlo a chi gli sta attorno : ovvero altre persone.

Ecco perche' (tornando in ambito seduttivo) il DIRETTO con una ragazza funziona SOLO quando si e' in ARMONIA TOTALE con se stessi e con il proprio corpo.
Stiamo comunicando in modo assolutamente CONGRUENTE con la ragazza, siamo entrati in SINTONIA , siamo sulla frequenza GIUSTA, perche' il 'segnale' non e' disturbato.
E tutto cio' e' molto difficile da raggiungere, presuppone una conoscenza perfetta e un controllo totale di se stessi, ma come tutte le cose difficili, quando ci riesci, il PREMIO e' molto grande.
;)
Ultima modifica: 11 Dicembre 2008, 09:43:53 di Sting

^X^

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#18
Ragazzi, come al solito viene fuori un thread fantastico....

Citazione di: Acqua il 09 Dicembre 2008, 01:48:25
Comincerò a praticare il sistema; non nascondo che quello che mi tratteneva dall'utilizzare un approccio del genere era il desiderio di essere "coerente e unitario".
...
Domanda1: come si sfugge all'inevitabile pioggia di "giudizi di incongruenza" provenienti dall'esterno, quali "non sei te stesso", "non ti riconosco", "ieri eri diverso", "ti comporti in modo assurdo", "non ti riconosco", "ma che hai?", "che parte stai recitando?" ?
La risposta non può essere "sbattitene"... in qualche modo dobbiamo dare l'idea di essere una persona "unica", in tutti e due i sensi.

Dal mio punto di vista, l'avere e mostrare personalità multiple non è in conflitto con la necessità di essere "coerente e unitario". Nota che c'è una bella differenza tra "apparire coerente" e "essere coerente": nel primo caso, il piu' superficiale ma inutile, avresti ragione: non si puo'.
Ma "essere coerente" significa avere una scala di credenze e valori e comportamenti di base che non variano nelle varie impersonificazioni che tu decidi di utilizzare di volta in volta.
Tu conosci molto bene il mio dualismo estremo tra manager di successo e metallaro da festival; la mia coerenza non è in come mi vesto o negli ambienti che frequento, ma sta nel modo in cui rispetto le persone diverse da me, nel modo in cui comunico e nel mondo in cui mi pongo rispetto al mondo. E' una coerenza interna, non necessariamente percepita al primo sguardo, ma sempre presente.
E con questo non voglio neanche dire che il mio dualismo sia solo di facciata, anzi. Il mio comportamento quando si tratta di farsi spazio ad un concerto in un'orda di tedeschi grossi il doppio di me è ben diverso dalle strategie sottili di mediazione che uso durante le presentazioni ai top manager. Ma il rispetto della diversità è esattamente lo stesso: questa è la mia coerenza.

Citazione di: Acqua il 09 Dicembre 2008, 01:48:25
Domanda2: forse retorica perchè immagino la risposta, ma... come scelgo tra le varie personalità? Come posso mantenere quella lucidità e quella scioltezza quando intorno a me ho il putiferio? Come gestisco il comportamento a lungo termine in gruppi numerosi di persone?

Come dici tu stesso, in modo funzionale esteso. Puo' essere di volta in volta funzionale a te, oppure funzionale alla situazione esterna.
Puoi decidere di adottare una personalità perchè ti fare stare bene in un determinato momento, oppure perchè l'accettazione esterna di tale personalità è maggiore.
Tu puoi fare il nerd aggressivo perchè in quel momento hai una rabbia antisociale da sfogare, oppure perchè fai un esperimento di seduzione, oppure banalmente perchè devi fare uno studio sociale su un gruppo di nerd e ritieni che l'accettazione da parte loro sia fondamentale.

Edit postumo.
...e ancora. Un altro validissimo motivo per sperimentare diverse personalità è il desiderio di ristrutturare schemi consolidati secondo nuovi punti di vista.
Sempre nel tuo caso del nerd nella disco fighetta. Non ti sei accontentato, come tutti avrebbero fatto, di farti uno schema di giudizio sui locali fighetti frequentandoli da fighetto... no, hai voluto provare differenti angolazioni. Perchè? Perchè le persone reagiscono in modo ben diverso. Presentandoti da fighetto, avresti perpetrato cio' che già pensavi dei locali fighetti... presentandoti da nerd hai potuto testare reazioni differenti che forse hanno ristrutturato il tuo giudizio su di essi... forse...
Ultima modifica: 11 Dicembre 2008, 11:58:10 di ^X^
-eFFe-: quando parli di figa, mi trovi sempre :)
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#19
Pensavo di essere l'unico ad essere in conflitto interno (logorante e distruttivo) tra due identità. Due immagini. Due me.
Io (e non scherzo) avevo pensato davvero di stare sviluppando delle linee di comportamento da Schizofrenico.
Ma poi ho capito che non avrei mai avuto la lucidità di capire e analizzare in quel modo i miei processi mentali.
Un pazzo, non sà, e non crede, di essere pazzo.


Ho due domande anch'io.

1- C'è un modo per uscirne da questo conflitto inferno?
(E' qualche anno che, a periodi, mi sta facendo impazzire....)



2- secondo voi, analizzarsi, e rianalizzarsi, e sovraanalizzarsi troppo,(anche da psicologi, ecc..) aumenta il conflitto interno?
O lo diminuisce?



Ringrazio in anticipo per le risposte. (la cosa mi sta parecchio a cuore)


Io dico BEST OF.

e + 1 a Termy, chiaramente...
Ultima modifica: 11 Dicembre 2008, 18:09:51 di WINNER
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Citazione di: GuyMontag il 09 Dicembre 2008, 00:16:47
Eh...infatti la parte in cui non riuscivi a comunicare e venivi preso in giro...che te lo dico a fare...e pure al ritorno da Parigi...peggio ancora... ;)

Tornando al frustrato e all'uomo di successo, c'è una frase di uno scrittore, Mordecai Richler, che penso riassuma bene il concetto:

Un ragazzo può essere due, tre, quattro persone potenziali, ma un uomo una sola: quella che ha ucciso le altre.

Perché alla fine essere "frustrati" quando si è in crescita è più che normale...la cosa tragica è rimanerlo da grandi.


e quando si stabilisce che siamo grandi?
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Citazione di: WINNER il 11 Dicembre 2008, 18:00:05
Pensavo di essere l'unico ad essere in conflitto interno (logorante e distruttivo) tra due identità. Due immagini. Due me.
Io (e non scherzo) avevo pensato davvero di stare sviluppando delle linee di comportamento da Schizofrenico.
Ma poi ho capito che non avrei mai avuto la lucidità di capire e analizzare in quel modo i miei processi mentali.
Un pazzo, non sà, e non crede, di essere pazzo.

Intanto grazie del +1 e della proposta di best of.
Passo ai tuoi quesiti, precisando che non rispondo con cognizioni proprie di uno psicologo , quindi quello
che dico va pesato ed andrebbe visto alla luce di un esperto di settore.

1- C'è un modo per uscirne da questo conflitto inferno?
(E' qualche anno che, a periodi, mi sta facendo impazzire....)


Se vivi la vita in modo conflittuale, è perchè non sei libero di esprimere te stesso.
Il grande problema di noi esseri umani, è il diventare schiavi del desiderio.
Ma il desiderio, non sempre è spontaneo, può essere indotto: ed un desiderio indotto, può sviluppare
personalità che fanno letteralmente a caxxotti con quello che siamo veramente.
UNa persona può vivere felice perseguendo la soddisfazione del proprio egoismo,
ma vive malissimo convertendo il proprio egoismo al fine di perseguire gli obbiettivi
dei desideri imposti.
Facciamo un esempio.
Prendiamo un ragazzo che subisce dagli altri perchè non scopa. Comincia a studiare,
si sforza di migliorare, si autoimpone una disciplina e comincia a scopare.
Con il fatto che comincia a scopare, cambia atteggiamento, ed inizia a voler dimostrare a tutti che
lui scopa, e che è meglio degli altri. Si costruisce un ruolo, e su questo modella il suo personaggio.
Farà di tutto per mantenere questa sua immagine, ogni volta che esce si fa in quattro pur di
aprire e chiudere, ed il suo personaggio cresce.
Ma cresce in quanto seduttore incallito, che non si lascia mai andare, che non si intenerisce ne si
innamora: una macchina. Non può fermarsi: lo riprenderebbero per il culo.
E' se stesso?
No, è condizionato allo stesso modo di quando era MdP.
Dentro di se, ospiterà un tremendo conflitto che lo farà star male: egli non persegue quello che vuole
veramente, ma cio che gli altri vogliono vedere in lui. I suoi bisogni non sono le donne, ma l'avere un ruolo,
perchè non è abbastanza forte da far accettare le varie facce di se stesso agli altri.
Diventa quindi un uomo di successo, un superuomo, ma espone una sola componente, che per giunta è
costruita e non innata.

Si esce dal conflitto accettando serenamente i nostri desideri, e separandoli da quello che invece sono
i desideri imposti. Questo implica il liberarsi da personaggi imposti, come lo è l'essere morti di pippe.
Tornando al nostro seduttore dell'esempio, il suo reale desiderio potrebbe essere un semplice amore.
Per star bene, deve accettare questa realtà, ed esprimerla, al di la del giudizio di chi non è in grado di
capirlo. Deve quindi smettere di recitare la parte del seduttore incallito e fare Outing: e chi non lo capisce,
si fotta.

2- secondo voi, analizzarsi, e rianalizzarsi, e sovraanalizzarsi troppo,(anche da psicologi, ecc..) aumenta il conflitto interno?
O lo diminuisce?


Analizzarsi troppo è indice di scarsa consapevolezza del se: indica il voler dare una spiegazione
razionale ad un comportamento che abbiamo indossato come una pelle, ma nella quale stiamo stretti.
Invece di analizzarsi, bisogna lasciarsi andare: se in una interazione si soffre, ci si arrovella il cervello
nel pensare che fare e che dire, è segno che abbiamo posto uno scopo all'interagire che soffoca
l'interagire: ci siamo imposti un personaggio che non ci appartiene. E questo indica che è il momento
di liberarsi da pelli troppo strette, dalle quali è bene liberarsi al più presto.

Ho risposto alle tue domande?

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#22
Termy, ti ringrazio infinitamente per le tue risposte, mi sono davvero molto utili in questo momento, e devo dire che hai centrato (quasi) tutto. Non proprio tutto, ma quasi...

Vorrei poterti ringraziare diversamente, speravo proprio che una persona del tuo calibro, e con la tua esperienza mi dedicasse del tempo per dirmi cosa pensa.
Sono sempre ricettivo, quando una persona più grande di me, che stimo, investe tempo per tramandarmi la propria esperienza.

La nebbia comincia a schiarirsi. Si cominciano a vedere delle strade. Valuterò quale imboccare...


Grazie mille Termy.

Davvero.
Ultima modifica: 12 Dicembre 2008, 14:13:18 di WINNER
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zlatan

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Grazie Termy per aver fatto luce su alcuni pensieri che da molto tempo vagano nella mia testa. Tu li hai resi chiari e sei riuscito a trasformarli in parole molto comprensibili. Lo rileggerò altre volte e ci rifletterò.

Stupendo anche il racconto di te a 8 anni sul prato con la bambina. Se accostiamo questa immagine a quella del Termy soldato, l'emozione è ancora più forte.

Zlatan
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II TermYraduno: "AlY' Papà e i 40 Marpioni". Io c'ero.


Ogni ostacolo che si pone tra te e i tuoi sogni non è altro che una prova per verificare quanto veramente desideri raggiungerli


Se le persone che non si comprendono, comprendessero almeno di non comprendersi, si comprenderebbero meglio di quando, non comprendendosi, non comprendono nemmeno che non si comprendono - Gustave Ichheiser