Storie di Uomini e Seduttori: Michail Lermontov

Aperto da Astruso, 13 Maggio 2018, 15:54:14

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Astruso

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Salve marpioni!
Ecco a voi la seconda puntata di Storie di Uomini e Seduttori, mi scuserete per il ritardo...  O0
Come ho già detto, ogni scheda avrà il medesimo formato per tutti i personaggi trattati e troverete, come nella precedente, un riassunto storico-politico, una biografia ed un'analisi delle caratteristiche seduttive del personaggio in questione, per consentirvi di accedere a tutte le informazioni con la massima semplicità.

Dopo aver iniziato il nostro viaggio con la celebre figura di Giacomo Casanova, ci addentreremo ora alla scoperta di un altro seduttore del passato, una personalità misteriosa e poco nota a noi europei...

MICHAIL JUREVIČ LERMONTOV

Suscitare nei propri confronti un sentimento di amore, di dedizione e di paura non è forse il primo segno e il più grande trionfo del potere?

-Un Eroe del Nostro Tempo; 1840

Il nome di Lermontov campeggia imbattuto tra i grandi nomi del Romanticismo russo: Poeta, scrittore e drammaturgo ma ancor prima ribelle, amante e soldato.
Per le donne affronterà i duelli, l'esilio e la disgrazia, per le sue idee subirà l'ira dei potenti, lo sdegno dei contemporanei e l'ammirazione dei pochi.
Infine troverà la morte, a soli ventisette anni, grazie ad una palla nel petto buscata in duello tra gentiluomini.

IL CONTESTO

Siamo nelle lontane terre dell'Impero Russo, nella prima metà del diciannovesimo secolo e in pieno periodo Romantico.
La Russia è da tempo uno degli imperi più vasti del mondo, retto dal potere illimitato degli Zar, sempre più impegnati nel trasformare la Russia in una potenza occidentale nella speranza di costruire una "Terza Roma" che avrebbe affiancato le città di Roma e Costantinopoli come faro della civiltà cristiana.
A queste ambizioni si contrappone una società arretrata, fortemente connessa alla tradizione contadina e segnata da un grande divario che separa la classe servile da una minoranza di nobili cosmopoliti, tale divario è rappresentato dalla burocrazia zarista ma soprattutto dall'esercito.
Le Forze Armate rappresentano l'unica forma di mobilità sociale, i servi possono arruolarsi in cambio della libertà (seppur dopo cinquant'anni di onorato servizio) e i nobili possono invece ottenere con facilità prestigio e potere.
Proprio dall'esercito giungono le prime grandi rivolte antizariste, come il movimento dei Decabristi e molto più tardi l'ammutinamento della corazzata Potemkin, rivolte animate spesso da un fervore intellettuale profondamente radicato nella società russa.

L'UOMO

Michail Jurevič Lermontov nasce nel 1814 a Mosca, il giovane nobile resta però orfano di madre e viene cresciuto dai nonni materni nella tenuta di famiglia nei pressi Stavropol, una vasta pianura alle pendici del Caucaso.
Coltiva, fin da giovanissimo la passione per la scrittura, ma le precarie condizioni di salute lo costringono ad una a vivere allettato, dove trascorre le giornate sotto la guida di un precettore tedesco, il quale introduce il giovane Michail alla lettura di Goethe e Shiller.
Solo successivamente, grazie ad un precettore russo, Lermontov si dedica allo studio di Puskin e Byron.
Non appena la sua salute volge al meglio, il giovane parte in una serie di viaggi tra le montagne del Caucaso.
La sua carriera universitaria inizia nell'università di Mosca, egli è un giovane schivo, che ama leggere in solitudine tra i corridoi della facoltà di Filologia, è distante dalla vita mondana e dalle fazioni di giovani intellettuali.
Riuscirà a legare solo con uno sparuto gruppo di aristocratici, i quali lo ricorderanno come una personalità assai particolare, audace ma al contempo ozioso, rude nei modi ma comunque assai carismatico nell'eloquio.
La morte del padre, col quale ebbe da sempre un rapporto assai contrastato, lo sconvolgerà profondamente, inizia a contraddire gli stimati docenti dell'università di Mosca, gli alterchi con gli aristocratici si fanno assai comuni, tanto che cessa di sostenere esami e si dedica di nuovo alla composizione di poemi.
L'esperienza universitaria si chiude con l'abbandono definitivo nel 1832.
Lermontov decide allora di arruolarsi come ufficiale, dopo aver sostenuto e superato gli esami viene inquadrato negli Ussari della Guardia Imperiale.
La vita militare è vissuta con un sentimento di odio e amore, da un lato la noia di una caserma priva di libri e dall'altro l'opportunità morale di deridere e provocare i giovani arrivisti, pronti a farsi largo sfruttando il nonnismo e i favoritismi.
La morte di Puskin lo spinge a comporre un poema in suo onore, nonostante lo scomparso Puskin fosse assai mal visto dallo Zar a causa delle sue idee critiche e rivoluzionarie, Lermontov decide comunque di onorarlo nel suo componimento, ottenendo un inatteso successo ma anche inimicandosi molti potenti dell'aristocrazia russa.
Viene dunque degradato pubblicamente ed esiliato nel Caucaso, egli non si cura affatto dei pericoli o della gravità della sua pena, l'uomo che aveva sfidato la censura celebrando un poeta morto viene ora acclamato come un rivoluzionario, se non come l'autentico "Successore" di Puskin.
Viene reintegrato nell'esercito (a detta di alcuni la burocrazia zarista tentò con questa amnistia di spegnerne le velleità artistiche in cambio del suo reintegro) viene dunque inviato a Novgrod, nell'estremo nord della Russia e assegnato ad un nuovo reggimento, ciononostante pubblica diverse opere e scrive per numerose riviste.
Nei saloni e nei caffè dell'aristocrazia è ricordato, di nuovo, come una persona gravida di contrasti: Impaziente ma quieto, frivolo ma al contempo saggio e "In caduta libera verso la catastrofe" come scriverà di lui una cortigiana del tempo.
Proprio tra i circoli intellettuali delle cortigiane scoppia il primo scandalo, dove Lermontov sfiderà a duello il figlio dell'ambasciatore di Francia, ferendolo gravemente.
Lermontov viene dunque messo agli arresti (ricordiamo che la pratica del duello tra gentiluomini era da sempre ritenuta illegale dalle autorità del tempo) e riesce ad evitare la condanna solo grazie all'aiuto dei suoi superiori.
Viene nuovamente reintegrato ed inviato al fronte del Caucaso a dirigere le operazioni militari contro i ribelli della Cecenia.
Nella guerra del Caucaso si distinguerà per l'attitudine al coraggio e per l'aver condotto diversi assalti in testa al suo battaglione, uno dei quali terminato con uno scontro all'arma bianca.
Durante il suo rientro a Mosca, viene fermato da una zingara in una contrada, la donna preannuncia la morte del poeta leggendogli la mano ma egli non se ne cura affatto.
Una volta rientrato nella capitale russa si muove verso Stavropol, dove incontra per caso uno dei suoi ex commilitoni della Guardia Imperiale, questi lo offende ripetutamente (alcuni biografi credono a causa d'una donna, altri suppongono per vecchi rancori o per altri motivi rimasti ignoti) pertanto Lermontov decide di sfidarlo a duello.
Nonostante il poeta avesse confessato ai suoi amici la volontà di sparare in aria (ovvero, nell'eventualità in cui avesse dovuto sparare per primo, Lermontov avrebbe sparato verso l'alto per annullare il duello) la sorte favorirà invece il suo rivale, che si troverà a sparare per primo, questi a differenza di Lermontov non sparerà certo in aria...
Il poeta avrà la peggio e uscirà ferito mortalmente dal suo ultimo duello, un solo sparo nel petto lo ucciderà sul colpo, a ventisette anni.
Verrà sepolto nella tomba di famiglia, senza onori militari.
Soltanto dopo secolo il suo borgo natio verrà rinominato "Lermontov" in onore alla sua memoria.

IL SEDUTTORE

Lermotov è un seduttore problematico, ad oggi i biografi russi si contrappongono circa le sue reali capacità nei confronti del gentil sesso, alcuni lo dipingono come un Dongiovanni, altri come un uomo destinato alla perenne insoddisfazione amorosa.
Nonostante ciò, ebbe diversi amori tormentati, interrotti con decisione dai genitori delle sue amanti e quasi sempre con nobildonne lontanamente imparentate con la sua famiglia (quest'aspetto era tipico dell'aristocrazia russa, non a caso l'intera famiglia reale degli Zar ebbe costumi simili fino al 1914).
Uno scandalo in particolare rimase impresso nella società russa: Lermontov incontrò una sua amante che l'aveva piantato in asso, egli la sedusse d'accapo, conquistandola per il solo fine di scaricarla pubblicamente e rifarsi della beffa subita.
Nonostante le fonti biografiche siano poco attente ai casi specifici, soprattutto perché l'autore non ha mai scritto memorie relative alle sue conquiste amorose, è comunque possibile delineare con decisione le sue idee in materia di seduzione, grazie ai personaggi dei suoi romanzi, primo tra tutti l'ufficiale Pescorin, suo alter-ego e protagonista di Un Eroe dei Nostri Tempi.
Secondo Lermontov la chiave del fascino risiede nella curiosità della donna, quest'aspetto è fondamentale più d'ogni altro, la donna non deve mai essere nella posizione di scorgere tutti gli aspetti della personalità del seduttore: Le donne amano soltanto coloro che non conoscono così sostiene il protagonista.
Nonostante Lermontov fosse un autore Romantico, detestò con forza l'adulazione della donna nella seduzione, questo traspare da due importanti citazioni: Disprezzo le donne per non amarle, altrimenti la mia vita sarebbe solo un ridicolo melodramma e la più nota: Dai tempi in cui i poeti scrivono e le donne li leggono esse sono state chiamate tante volte "angeli" che, in semplicità di cuore, hanno creduto a tale complimento, dimenticando che quegli stessi poeti per denaro onoravano Nerone con l'epiteto di semidio.
Non si deve intendere quest'opinione come una tendenza ad occultare i propri difetti a favore dei pregi del carattere, semplicemente il seduttore, nell'ottica di Lermontov, deve essere una personalità ottenebrata, inafferrabile e perennemente sfaccettata...Non a caso tale visione è assai simile all'immagine che molti contemporanei ebbero di lui stesso.
In breve, quali furono le caratteristiche che consentirono a Lermontov di risaltare nella società e di sedurre le donne del suo tempo?

Gli Ideali

Lermontov non fece mai mistero delle sue opinioni e delle sue idee, giammai si trovò a ritrattare una sua posizione o un'amicizia, anche a costo dell'incolumità e della carriera.
Occorre ricordare che la burocrazia e le alte cariche militari ai tempi degli Zar erano l'unica forma di ascensore sociale e rappresentavano una vera e propria "casta" a cui tributare obbedienza incondizionata, mancare di rispetto a determinate autorità poteva condurre all'esilio o peggio, alla morte.
Lermontov decise di lodare Puskin in una sua poesia, quando Puskin era considerato dallo Zar come un pericoloso dissidente, Lermontov lo fece comunque e a costo dell'esilio.
A detta di uno dei suoi biografi:"Non sopportava i palloni gonfiati, i presuntuosi, i vanesi, i fasulli e gli ipocriti, e quando li aveva a tiro non resisteva alla tentazione di sfruculiarli".

L'Evanescenza

Ogni suo contemporaneo ebbe di lui un immagine diversa, viene menzionato come un uomo davvero prodigo di contrasti, tanto che la maggioranza delle fonti rimarca sempre quest'aspetto.
Da un lato c'è il poeta romantico e sognatore, dall'altro l'ufficiale di cavalleria lanciato alla carica.
Quello che sembrava un nobiluomo cinico, gretto e manesco, si tramuta all'improvviso in una personalità eclettica, colta e forbita, per poi divenire ancora un chiassoso compagno di bevute in una delle tante osterie di San Pietroburgo.
È come se se egli stesso, per sua natura, non fosse altro che un insieme di qualità, virtù e vizi racchiusi in una personalità turbinante.
Il mostrare tutte queste sfaccettature in una società fortemente stratificata come quella Zarista, faceva di lui un personaggio letteralmente "Sopra le righe" secondo i canoni dell'epoca.

Il Coraggio

Duelli, cariche di cavalleria e colpi di sciabola... Ma c'è anche dell'altro:
Lermontov ebbe un infanzia segnata dalla malattia e il suo corpo ne rimase offeso in modo molto visibile: Aveva a detta di molti un fisico molto gracile e dei tratti somatici assai puerili, ciò nell'obsoleto immaginario ottocentesco lasciava presupporre un uomo fisicamente debole, poco virile e di scarso coraggio.
Il suo temperamento ardito riuscì invece a sovrastare questi difetti corporei, l'uomo minuto riusciva dunque a tramutarsi in un guerriero, in un seduttore e in un ribelle col solo potere della personalità, smentendo i pregiudizi dell'epoca.

FONTI E APPROFONDIMENTI

Il romanzo "Un Eroe dei Nostri Tempi" è assai breve e facilmente reperibile presso qualsiasi libreria, attualmente è edito da Feltrinelli.
Il suo celebre poema "Il Demone" non contiene particolari riferimenti alla seduzione ma comunque, per chi volesse approfondire il personaggio, si trova in tutte le librerie.



Vi do appuntamento al prossimo personaggio, un autentico titano della seduzione: Il celebre Porfirio Rubirosa8)
Non essere giù perché la tua donna ti ha lasciato: ne troverai un'altra e ti lascerà anche quella

-C. Bukowski

Whiteout

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A questa rubrica di storici seduttori, dovrebbe essere tributata una pioggia di +1 :up:
È molto interessante tutto il quadro storico che dipingi per collocare i protagonisti, e anche isolare le caratteristiche 'funzionali' alla seduzione deve aver richiesto studio e attenzione ai dettagli. Bravo!
'Un eroe del nostro tempo' mi manca, lo metto subito nella lista delle prossime letture!
La Signorina RottermaYer

TermYnator

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Fantastica anche questa puntata, stavolta nella Russia zarista.

La cosa che colpisce di queste storie di altri tempi, e che se vai a tirar le somme ciò che funziona sono sempre le stesse cose. Come del resto sostengo da sempre quando sostengo che l'emancipazione della donna è solo una moda: i loro gusti sono rimasti immutati al pari dei nostri da almeno 10.000 anni.
Quel pizzico di mistero, una personalità eclettica, la forza unita al coraggio ed a quella temerarietà tipica di militari, rivoluzionari condottieri e cazzaroni d'alto rango, sono le travi sulle quali poggia il TermYdelirio.
I seduttori da sempre fanno le stesse cose. Cambiano i mezzi come raccontavo durante l'ultimo bootcamp, ma non gli atteggiamenti.

Questa roba andrebbe insegnata a scuola...

+ :up: per i temi e +  :up: per come li hai scritti.

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Astruso

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Grazie a tutti!  ;D
Scusate se rispondo solo adesso, ma ho avuto parecchi impegni... :'(
Ora non vorrei sbilanciarmi riguardo i prossimi post, però anche discutendone privatamente con Termy (al quale ho anticipato una parte dei contenuti di questo progetto) ho constatato che effettivamente le caratteristiche seduttive di molti personaggi combaciano alla perfezione e ricorrono con una frequenza strabiliante, anche in epoche assai diverse tra loro.
Questo conferma la tesi alla base del TM, come sostenuto da Termy nel post precedente.
Tenete però conto che si tratta di una ricerca condotta con mezzi e metodologie del tutto amatoriali, ho letto personalmente gran parte delle fonti che cito, però i richiami sono sempre diffusi e sommari (non ce la farei a citare la pagina o l'opera in cui è contenuta ogni fonte specifica, sarebbe un impegno troppo grande... Mi basta già la mia tesi di laurea :uglystupid:) pertanto consideratela come un prodotto "amatoriale" al 100%.  ::)

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-C. Bukowski

TermYnator

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Citazione di: Astruso il 16 Maggio 2018, 23:28:49
Questo conferma la tesi alla base del TM, come sostenuto da Termy nel post precedente.
Tenete però conto che si tratta di una ricerca condotta con mezzi e metodologie del tutto amatoriali...

Ma noi facciamo tutti delle cose molto amatoriali anche se tentiamo di dargli una valenza scientifica: l'importante è che funzioni. Certo è che credo passerà ancora qualche anno prima di vedere un rimorchiologo con dottorato ad Oxford...
Quindi va bene così  Azn

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Molto bello, poi mi piace assai come hai rappresentato il contesto. +  :up:
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"Non hai letto il MM? Allora devi essere espulso dal gioco !" - Neo1987
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AlterEgo

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+1 anche da parte mia!
Un personaggio veramente particolare e di gran lunga fuori dal comune. Chissà cosa avrebbe potuto fare se fosse vissuto il triplo dei suoi anni....

Citazione di: Astruso il 13 Maggio 2018, 15:54:14
Secondo Lermontov la chiave del fascino risiede nella curiosità della donna, quest'aspetto è fondamentale più d'ogni altro, la donna non deve mai essere nella posizione di scorgere tutti gli aspetti della personalità del seduttore: Le donne amano soltanto coloro che non conoscono così sostiene il protagonista.

Un aspetto ricorrente  :)

Citazione di: Astruso il 13 Maggio 2018, 15:54:14
Ogni suo contemporaneo ebbe di lui un immagine diversa, viene menzionato come un uomo davvero prodigo di contrasti, tanto che la maggioranza delle fonti rimarca sempre quest'aspetto.
Da un lato c'è il poeta romantico e sognatore, dall'altro l'ufficiale di cavalleria lanciato alla carica.
Quello che sembrava un nobiluomo cinico, gretto e manesco, si tramuta all'improvviso in una personalità eclettica, colta e forbita, per poi divenire ancora un chiassoso compagno di bevute in una delle tante osterie di San Pietroburgo.

Praticamente una serie di personaggi racchiusi in una sola persona, ognuno dei quali esce al momento giusto. Questo mi ricorda un passo del TermYdelirio...

Citazione di: Astruso il 13 Maggio 2018, 15:54:14
Il suo temperamento ardito riuscì invece a sovrastare questi difetti corporei, l'uomo minuto riusciva dunque a tramutarsi in un guerriero, in un seduttore e in un ribelle col solo potere della personalità, smentendo i pregiudizi dell'epoca.

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