Seduzione Italiana

Seduzione e società => Generale => Discussione aperta da: G-Key il 02 Agosto 2008, 18:50:34

Titolo: (Parte 3) La comunicazione non verbale - Capire e usare gli atti non verbali
Inserito da: G-Key il 02 Agosto 2008, 18:50:34
Gli individui hanno la capacità di rispondere in modo automatico alle stimolazioni emotive appartenenti  alla classe di quello che ci piace, quello che non ci piace e quello che innalza la tensione emotiva,attraverso l'intero comportamento non verbale espresso dai quattro canali comunicativi che ho già elencato nel post precedente e che ribadisco: prossemica, cinestetica, paralinguistica, digitale.

Secondo Benemeglio (ecco che lo cito Athos), riconoscendo gli stimoli che procurano una determinata emozione e la relativa reazione analogica,  possiamo fare una sorta di visita guidata  nell'inconscio dell'interlocutore. Interpretare la cnv di una persona ci permette di capire quale tipo di reazione emotiva sta vivendo una persona un attimo prima che ne diventi consapevole, mentre l'interpretare LA NOSTRA di cnv ci permette di dialogare con la parte più profonda di noi stessi, e di verificare all'istante la congruenza tra la nostra parte razionale e la nostra parte inconscia.
Quindi in funzione di un interazione con una persona possiamo pilotare il nostro intero comportamento in modo da amplificare le sensazioni di piacere e limitare quelle di sgradevolezza.
Potremmo inoltre intensificare tutte quelle azioni che determinano nei nostri interlocutori reazioni non verbali  di scarico tensionale e verificare in seguito se si trasformano in gradimenti o rifiuti e così adeguare il nostro comportamento a questo. Tutto in modo subliminale prima che le persone ne diventino pienamente consapevoli.

Gli atti non verbali possono essere suddivisi in tre categorie principali:

1)   Gli atti di puro scarico tensionale, cioè tutti i comportamenti legati a stimoli che determinano uno stato di ansia e emozioni negative.
2)   I segnali di gradimento e rifiuto, cioè quelli che indicano sensazione piacevole o sgradevole.
3)   Gli atti iconici, che si riferiscono a azioni più complesse come la manipolazione del proprio corpo, del proprio abbigliamento o di alcuni oggetti. E sono delle azioni abbozzate e non portate a compimento e rappresentano simbolicamente il modo in cui la persona si rappresenta la relazione o la situazione che sta vivendo in quel determinato momento.

Partiamo dai primi, sono espressioni di stati pensionali: le variazioni di prossemica o l'avvicinamento dell' interlocutore o l'allontanamento. I pruriti o trattamenti di tipo frontale, parietale, occipitale, auricolare, sopraccigliare, maxillo facciale (vicino al naso) che rapresenta il massimo grado di scarico tensionale  o 100% della tensione, verticale del naso, poi grattamenti sul collo, braccio\ spalla, polso, area sterno.
Per quanto riguarda invece le variazioni della postura, sono ad esempio l'accavallamento delle gambe e braccia, le contrazioni muscolari del volto, la deglutizione salivare (massimo scarico di tensione o 100% della tensione), l'inspirazione o l'espirazione nasale( anch'essa 100% di tensione)
Poi ci sono le variazioni neurofisiologiche, come il rossore, il pallore e la tachicardia, l'ipersudorazione, il blocco della salivazione.

Usare lo scarico tensionale

Quando ci troviamo di fronte ad uno scarico tensionale dobbiamo cominciare ad individuare le cause che lo hanno provocato, e se a causarlo siamo stati noi continuiamo a proporre lo stimolo finchè non si tramuta in gradimento (meglio) o rifiuto (da evitare).  Sono atti di analogici di gradimento: la pressione della lingua sulla guancia, l'accarezzamento delle labbra, la suzione del dito o di un oggetto, l'accarezzamento dei capelli, le variazioni di postura in avanti, il tronco in avanti, l'avvicinamento di oggetti, tocchi del soggetto all'operatore, allargare braccia o gambe.

Il gradimento indica che è stata creata una tensione è stato risvegliato un desiderio, che non essendo appagato si risolve nello stimolo stesso. Usare i gradimenti è quindi molto facile, dato che essi mostrano che un dato stimolo è coinvolgente;  basta quindi continuare a proporre l'argomento e lo stimolo contribuirà a creare empatia.

Atti analogici di rifiuto: trattamento del naso, allontanamento del corpo, tronco e capo all'indietro, allontanamento di oggetti, gesto di spolverare o spazzar via, rassettarsi insistentemente, pulirsi o spolverarsi, gambe accavallate e braccia conserte, mani sui fianchi.

Usare il rifiuto è altrettanto semplice, dato che esso esprime una tensione negativa, se continuiamo a proporre una l'argomento o lo stimolo rifiutato, aumenteremmo lo stato di negatività del soggetto finchè questo non rifiuterà l'interlocutore (cioè noi). Potremmo quindi tagliare il comportamento o il filone del discorso a lui sgradito, in modo di impedire l'accrescimento della sensazione negativa.

Gli atti iconici sono molteplici e il loro significato simbolico suggerisce che per la loro interpretazione vengano tenute in considerazione tutte le variabili situazionali che l'hanno determinati. Essi sono per esempio il sistemarsi la cravatta, girare o toccare l'anello, tirarsi su le maniche mostrando l'avambraccio, agitare il dito o oggetti ad asta ecc...

Con questo 3d chiudo l'argomento, spero che vi possa essere utile. Ne seguiranno comunque altri collegati...

Un abbraccio

G-key
Titolo: Re: (Parte 3) La comunicazione non verbale - Capire e usare gli atti non verbali
Inserito da: athos il 03 Agosto 2008, 10:51:47

un bel post, che dice più di quanto si possa leggere. :)

Infatti g-key scrive cose che se studiate attentamente
anche da chi ha letto distrattamente, sono di una grande
utilità.  :P

Considerate che alcuni 'guru' ipnotizzano soltanto con atti
comunicativi non verbali stimolando l'inconscio della persona
ancora prima di aprire  un set.  :O

Ovviamente non sempre può
essere utilizzata questa tecnica ma (quando si può) ci apre una
nuova visione attraverso la quale sappiamo già se 'lei' ha interesse
davvero oppure se sarà troppo difficile provarci e meglio aprire
una più sicura (per il momento).  :knuppel:

Con questi atti di cnv noi sappiamo
esattamente cosa gradisce (addirittura) l'inconscio della persona,
e queste sensazioni se stimolate a dovere prendono possesso della
parte logica sfociando dalla simpatia al sesso fino all'innamoramento
che è il massimo grado di ipnosi (intesa come potenziale acquisito).  ;D

Chi studia bene ciò che scrive g-key avrà un'arma potente in più.  ::)

ciao
Titolo: Re: (Parte 3) La comunicazione non verbale - Capire e usare gli atti non verbali
Inserito da: Acqua il 03 Agosto 2008, 18:20:33
Bravo G-Key!

Mi piacerebbe saper di più sugli atti iconici, il discorso è interessantissimo!
Ci scrivi qualcosa o ti devo sparare un paio di neg?  :lol:
Titolo: Re: (Parte 3) La comunicazione non verbale - Capire e usare gli atti non verbali
Inserito da: G-Key il 03 Agosto 2008, 18:33:19
Grazie athos, anch'io credo che chi conosce queste cose abbia una marcia in più, e per questo mi sto interessando e documentando... Ti abbraccio...

Mi sto documentando, anche se non sto avendo molta fortuna, cmq vedo cosa posso fare e al più presto amplio il discorso... Appena posso posto qualcosa...