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Morti di Fame e Vittime

Aperto da KikY, 05 Aprile 2017, 22:57:46

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KikY

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Mi capita ogni tanto di leggere qualcosa e provare il desiderio di riportarlo qua sul forum per, magari, sapere cosa ne pensiate voi.

Leggevo appunto di vari "copioni" *relazionali (modi di comportarsi, sentire, pensare, organizzare la realtà) che si possono trovare negli altri o magari che possiamo assumere noi stessi senza, magari, rendersene conto.

Morto di Fame
Svaluta tutto ciò che possiede in nome di tutto ciò che non ha. Il suo scopo non è possedere ciò che apprezza ma possedere ciò che pensa gli altri potrebbero apprezzare.
Cerca di avere/possedere chi è celebre e stimato e ritiene nemico chiunque sia e dimostri di essere competente; infatti la competenza è basata sulla realtà mentre il Morto di Fame mira costantemente a ciò che è irraggiungibile

Quando, però, riesce ad avere una relazione con ciò che aveva fino ad allora assiduamente ricercato, subentra in lui la diffdenza. Comincia a dubitare che ciò che ha raggiunto sia effettivamente così importante.

La sensazione predominante in lui è l'invidia: quella che prova per gli altri e quella che vorrebbe suscitare negli altri ed un costante vuoto auto-inflitto a causa della continua ricerca dell'irraggiungibile e della diffidenza in ciò che raggiunge

Vittima
Si fonda sul fallimento nel possedere gli altri e la conseguente fantasia di essere stati abbandonati, traditi.
L'altro si allontana, spesso, proprio perchè la Vittima è cieca ai bisogni dell'altro e lo vede solo come oggetto da possedere.
La Vittima può facilmente riscuotere successo sociale arrivando a dettare le regole e ottenendo che tutti si occupino di lei partecipando alla sua fantasia dell'esser stata abbandonata.

Trincerandosi nel sentimento di essere stata derubata delle sue relazioni non si impegna a crearne e coltivarne altre.

Vi riconoscete in un ruolo o in un altro? Pensate che questi ruoli possano influenzare il modo con cui vi rapportate agli altri  e quindi anche la seduzione?

*Edit 08/04/2017
rileggendo il post, mi sono resa conto che nel copiaincollare la bozza, ho omesso di specificare che le due categorie citate sono formulate riguardo al modo di relazionarsi e non al modo con il quale si possiedono beni.
Ultima modifica: 08 Aprile 2017, 12:57:19 di TermYnator

AlterEgo

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Citazione di: KikY il 05 Aprile 2017, 22:57:46
Morto di Fame
Vittima

Per quanto diversi, a me sembra che abbiamo qualcosa in comune: una sorta di godimento nel provare la sensazione di vittimismo, intesa anche come il non avere nulla dalla vita. Una sensazione molto forte che (proprio perchè di una certa intensità) li fa sentire in qualche modo "vivi"; ma anche una sensazione molto facile da provare perchè di fatto basta non fare nulla, basta lamentarsi e porsi come creature sfortunate verso le quali si prova una certa pena e gli si da attenzione.
Per questo a mio avviso la maggior parte dei morti di fame e vittime continuano ad essere tali, si sentono in qualche modo unici.

Citazione di: KikY il 05 Aprile 2017, 22:57:46
Vi riconoscete in un ruolo o in un altro?

Per fortuna no anche se ne sono stato a contatto.

Citazione di: KikY il 05 Aprile 2017, 22:57:46
Pensate che questi ruoli possano influenzare il modo con cui vi rapportate agli altri  e quindi anche la seduzione?

Si, negativamente. è molto facile fare la vittima col mondo perchè la donna ci ha abbandonato o perchè non riusciamo a conquistarne una. è molto più difficile affrontare la situazione, accettare che qualcosa (anche più di qualcosa) non va in noi, iniziare a cercare cosa e lavorarci per migliorare senza sapere quando e se avremo un risultato.



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Pintahouse

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Citazione di: KikY il 05 Aprile 2017, 22:57:46
Vi riconoscete in un ruolo o in un altro? Pensate che questi ruoli possano influenzare il modo con cui vi rapportate agli altri  e quindi anche la seduzione?
Si...in passato sono stato un morto di fame, grazie al cielo le esperienze mi hanno allontanato da questo odioso essere.Incide moltissimo... anzi direi che è sono le principali cause di naufragio emotivo..una sorta di meccanismo autodistruttivo. La vera lotta non è con il mondo esterno ma con noi stessi, perché questo "stato d'animo" chiamiamolo così, non ti fa mai vedere le cose con obbiettività...e giustamente come ha scritto AlterEgo: è più facile lamentarsi, crearsi una scusa piuttosto che affrontare la  amara Verità. Chi lo riesce a fare si libera di questo peso e inizia finalmente a vivere.

KikY

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Citazione di: AlterEgo il 05 Aprile 2017, 23:18:28
Per quanto diversi, a me sembra che abbiamo qualcosa in comune: una sorta di godimento nel provare la sensazione di vittimismo, intesa anche come il non avere nulla dalla vita. Una sensazione molto forte che (proprio perchè di una certa intensità) li fa sentire in qualche modo "vivi"; ma anche una sensazione molto facile da provare perchè di fatto basta non fare nulla, basta lamentarsi e porsi come creature sfortunate verso le quali si prova una certa pena e gli si da attenzione.
Per questo a mio avviso la maggior parte dei morti di fame e vittime continuano ad essere tali, si sentono in qualche modo unici.


A me più che godimento nel provare la sensazione viene in mente il non pensare e non provare a cercare modalità alternative di vivere il mondo. Una sorta di zona comfort, anche se proprio comfort non è, creata ad hoc per non affrontare gli altri come realmente sono ma attribuendo loro delle "identità" che fanno comodo.

Come dici tu poi è necessario, per uscire da questa situazione un lavoro su se stessi, per liberarsi da questi occhiali che deformano la realtà rendendola conforme ai nostri desideri e alle nostre fantasie, falsamente

KikY

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Citazione di: Pintahouse il 06 Aprile 2017, 11:24:02
Si...in passato sono stato un morto di fame, grazie al cielo le esperienze mi hanno allontanato da questo odioso essere.Incide moltissimo... anzi direi che è sono le principali cause di naufragio emotivo..una sorta di meccanismo autodistruttivo. La vera lotta non è con il mondo esterno ma con noi stessi, perché questo "stato d'animo" chiamiamolo così, non ti fa mai vedere le cose con obbiettività...e giustamente come ha scritto AlterEgo: è più facile lamentarsi, crearsi una scusa piuttosto che affrontare la  amara Verità. Chi lo riesce a fare si libera di questo peso e inizia finalmente a vivere.

In un periodo non troppo luminoso ho oscillato tra queste due visioni del mondo, come dici tu sono "stati d'animo" deleteri che portano piano piano a distruggere chi li prova. Il punto fondamentale credo sia, appunto, la mancanza di contatto con la realtà

AlterEgo

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Citazione di: KikY il 06 Aprile 2017, 19:23:38
Una sorta di zona comfort, anche se proprio comfort non è, creata ad hoc per non affrontare gli altri come realmente sono ma attribuendo loro delle "identità" che fanno comodo.

Tutto giusto

Citazione di: KikY il 06 Aprile 2017, 19:23:38
A me più che godimento nel provare la sensazione viene in mente il non pensare e non provare a cercare modalità alternative di vivere il mondo.

"Godimento" in effetti non è la parola giusta. Direi più una sorta di "emozione forte" che si prova in questo stato di vittimismo. Per qualche motivo probabilmente qualcosa in noi vive di emozioni forti e finchè non sperimenta qualche emozione altrettanto forte ma più piacevole continuerà a far si che si continui ad essere vittime o morti di fame, per continuare a sentire questa "emozione".
Aggiungiamo il fatto di essere in qualche modo compatiti dagli altri, e quindi presi in qualche modo in considerazione, ed ecco che la vittima (o il morto di fame) diventa un modello di vita.



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Whiteout

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Citazione di: AlterEgo il 05 Aprile 2017, 23:18:28
Per quanto diversi, a me sembra che abbiano qualcosa in comune

Sì, anch'io le vedo come due figure molto vicine. Personalmente non mi ci riconosco, ma mi vengono in mente alcuni esempi di persone che ho conosciuto. Più narcisista in genere il Morto di Fame, e più autocommiserante la Vittima, ma entrambi mossi da un vuoto che non riescono a riempire.
Parlavo con un collega qualche giorno fa, che teorizzava una grossolana distinzione delle persone in due macro-categorie: i depressi (in vari stadi e declinazioni) e gli ottimisti (in vari stadi anche loro). I primi, cercano di tirare giù gli altri nel loro oscuro pozzo, per non sentirsi soli. Morti di Fame e Vittime sono sicuramente tra questi: provano un'invidia che non è la sana ammirazione che ti motiva a cercare di raggiungere i risultati ammirati negli altri, ma è solo gelosia, desiderio di annullare la serenità altrui. Sono delle specie di dissennatori alla Harry Potter, o per gli amanti dei classici degli Spettri da Oscure Materie. Gli ottimisti, per non farsi risucchiare fino al midollo da ogni energia positiva, non possono che cercare di stare ben lontani da questi avvilenti figuri, e continuare sereni per la loro strada: davvero, meglio soli che male accompagnati.
La Signorina RottermaYer

VenerabYle

  • CSI Veteran
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Quando mi imbatto in descrizioni di personalità come queste, cerco di vedere
se fanno al caso mio almeno in minima parte. Non mi ci rispecchio in toto, e soprattutto non ogni giorno della mia vita.

**Il suo scopo non è possedere ciò che apprezza ma possedere ciò che pensa gli altri potrebbero apprezzare.**

Spesso mi trovo a pensare che una cosa abbastanza sciocca: ho una cultura scarsissima in merito a film e serie tv, e spesso, mi ritrovo a sentire questo come un peso, all'ennesimo 'ma davvero non l' hai visto? Ma dove hai vissuto?''
Alché vivo questo vuoto di cultura e mi sono chiesto molte volte se il vuoto sia collegato ad una necessita di fare bella figura o perché è un qualcosa che mi interessa davvero. Spesso il tempo per vedermi qualche film non lo trovo, perché trovo sempre altri modi per sfruttare il mio tempo e la sensazione di disagio resta.

**il Morto di Fame mira costantemente a ciò che è irraggiungibile.**
È una sorta di sognatore,  vorrebbe essere ciò che gli altri apprezzano. Vorrebbe essere tutto, al meglio, e apprezzato da tutti. Ci ho preso?
Quanto sarebbe bello suonare per bene il pianoforte, oggi sarei potuto essere li nelle stazioni a suonare e mi immagino una ragazza ammirarmi per come so suonare bene.
Quanto sarebbe bello imparare tutte le lingue del mondo?
Quanto sarebbe bello essere un comico e far ridere tutti quanti?

Sono parte della mia giornata simili domande, ma non vorrei sfociare 'nel malato che non riconosce di essere malato'
A me questi pensieri vengono, e ritengo che non sia "da depressi" avere pensieri simili. Ritengo che questi pensieri però possano frullare anche nella testa di chi Morto di Fame non è.
Un minimo di contatto con la realtà ce l'ho, e non arrivo mai a pensare 'io non valgo niente e non sono niente di importante'.

se puntare all irraggiungibile è come dire punto a dare sempre il massimo, non è secondo me tanto sbagliato..poi mi potrò sbagliare.



"Quando, però, riesce ad avere una relazione con ciò che aveva fino ad allora assiduamente ricercato, subentra in lui la diffidenza. Comincia a dubitare che ciò che ha raggiunto sia effettivamente così importante."
Qui ho subito ad una storia mai iniziata e finita male tra me e una ragazza. La storia stentava a nascere per mancanza di fiducia,  ma nel momento in cui si era convinta, dopo averla posta davanti al bivio dello stare insieme oppure non sentiamoci più, quando mi ha risposto stiamo insieme, ho realizzato l' indomani mattina che non avrei più voluto quella storia.

**La sensazione predominante in lui è l'invidia: quella che prova per gli altri e quella che vorrebbe suscitare negli altri ed un costante vuoto auto-inflitto a causa della continua ricerca dell'irraggiungibile e della diffidenza in ciò che raggiunge.**

A volte un po' di invidia può capitare di provarla come tutti i sentimenti.

Sarò mica ipocondriaco?
In un certo senso si, questo influisce nella seduzione. SE si toccano argomenti dove senti di non essere preparato per via della poca esperienza,  ti auto-infliggi colpi che minano l' autostima e il procedere della interazione.

Sarebbe interessante capire come uscirme da questo stato. Il modo migliore è andare a rimorchiare :lol:

La pietra grezza, appena estratta dalla cava, deve essere tagliata nella giusta forma prima di essere collocata nella costruzione. Rappresenta l'Apprendista che ha iniziato il suo viaggio e che deve lavorare per migliorare se stesso, per passare da uno stato imperfetto, passivo e incosciente ad uno più elevato, creativo e disciplinato.

KikY

  • Messaggi: 97
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Citazione di: VenerabYle il 09 Aprile 2017, 10:11:51

**il Morto di Fame mira costantemente a ciò che è irraggiungibile.**
È una sorta di sognatore,  vorrebbe essere ciò che gli altri apprezzano. Vorrebbe essere tutto, al meglio, e apprezzato da tutti. Ci ho preso?
Quanto sarebbe bello suonare per bene il pianoforte, oggi sarei potuto essere li nelle stazioni a suonare e mi immagino una ragazza ammirarmi per come so suonare bene.
Quanto sarebbe bello imparare tutte le lingue del mondo?
Quanto sarebbe bello essere un comico e far ridere tutti quanti?

Sono parte della mia giornata simili domande, ma non vorrei sfociare 'nel malato che non riconosce di essere malato'
A me questi pensieri vengono, e ritengo che non sia "da depressi" avere pensieri simili. Ritengo che questi pensieri però possano frullare anche nella testa di chi Morto di Fame non è.
Un minimo di contatto con la realtà ce l'ho, e non arrivo mai a pensare 'io non valgo niente e non sono niente di importante'.

se puntare all irraggiungibile è come dire punto a dare sempre il massimo, non è secondo me tanto sbagliato..poi mi potrò sbagliare.


Nella frase "Mira a ciò che è irraggiungiblie" l'irraggiungibile non è tale perchè difficile da raggiungere, non si parla di sognatori veri e propri ma di persone che desiderano qualità e conoscenze solo per il fatto che non le hanno e pensano di essere meno di chi non le ha. La motivazione che li spinge non è il migliorarsi ma semplicemente mostrarsi migliori degli altri. Non sono persone che vorrebbero saper suonare il piano per saperlo suonare ma lo farebbero solo per superare gli altri e dopo aver imparato si renderebbero conto di aver perso tempo perchè ci sono migliaia altre qualità per cui gli altri possono essere ritenuti meglio di lui. Stiamo comunque spostando il focus poichè il Morto di Fame è tale, in questa descrizione, in ambito relazionale. Quindi mira a relazioni irraggiungibili, per esempio il figo di turno, il quasi famoso ecc.. per poi svalutarle e rendersi conto che non sono poi così fighi o famosi.


Citazione di: VenerabYle il 09 Aprile 2017, 10:11:51
**La sensazione predominante in lui è l'invidia: quella che prova per gli altri e quella che vorrebbe suscitare negli altri ed un costante vuoto auto-inflitto a causa della continua ricerca dell'irraggiungibile e della diffidenza in ciò che raggiunge.**

A volte un po' di invidia può capitare di provarla come tutti i sentimenti.

Che possa capitare a tutti è normalissimo, ma qui si sta parlando di una sensazione pervasiva e predominante che non cessa mai di esistere e permea tutti gli ambiti e le relazioni. Qualcosa di un po' meno normale diciamo  ;D


AlterEgo

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Citazione di: VenerabYle il 09 Aprile 2017, 10:11:51
Spesso mi trovo a pensare che una cosa abbastanza sciocca: ho una cultura scarsissima in merito a film e serie tv, e spesso, mi ritrovo a sentire questo come un peso, all'ennesimo 'ma davvero non l' hai visto? Ma dove hai vissuto?''

Ci sono tanti film famosissimi che non ho mai visto perchè non mi hanno mai ispirato; stessa cosa vale per la musica ed altri settori.
C'è da evidenziare una cosa: mentre gli altri stanno a guardare un film o una serie tv, noi cosa facciamo? di sicuro non ci teletrasportiamo in qualche limbo spazio-temporale in attesa che il film finisca, ma facciamo altro, che può essere il dedicarci a qualche nostra passione, una lettura, un'uscita con gli amici magari andando in un nuovo locale, ecc... Qualcosa comunque che entra nella nostra vita e nella nostra cultura, qualcosa quindi da raccontare che altri non hanno perchè quel tempo l'hanno speso a vedere il film o la serie televisiva.
La maggior parte della gente finirà con l'avere come argomenti solo quelli già comuni a tutti, che quindi emozionano inizialmente ma perdono d'interesse dopo pochi istanti. Se noi tiriamo fuori argomenti meno conosciuti susciteremo sicuramente più interesse.
Di mio la frase "ma dove vivi?" o "dove hai vissuto?" me la sento dire spesso, ormai la trovo divertente ed è una scusa per iniziare a parlare delle mie passioni, di certo più interessanti di Dawson Creek  ;)

Citazione di: VenerabYle il 09 Aprile 2017, 10:11:51
Alché vivo questo vuoto di cultura e mi sono chiesto molte volte se il vuoto sia collegato ad una necessita di fare bella figura o perché è un qualcosa che mi interessa davvero.

probabilmente entrambe

Citazione di: VenerabYle il 09 Aprile 2017, 10:11:51
Spesso il tempo per vedermi qualche film non lo trovo, perché trovo sempre altri modi per sfruttare il mio tempo e la sensazione di disagio resta.

Se trovi altri modi per sfruttare il tuo tempo mi viene da pensare che ti dedichi a cose che ti piacciono di più di un film, cose che puoi sfruttare, raccontandole, per emergere dalla massa.

Citazione di: VenerabYle il 09 Aprile 2017, 10:11:51
Quanto sarebbe bello suonare per bene il pianoforte, oggi sarei potuto essere li nelle stazioni a suonare e mi immagino una ragazza ammirarmi per come so suonare bene.

Non è che poi la ragazza finisce col limonare un altro mentre tu le crei l'atmosfera suonando il piano? Meglio essere l'altro che sfrutta l'occasione per conquistare la fanciulla  ;D

Citazione di: VenerabYle il 09 Aprile 2017, 10:11:51
Quanto sarebbe bello imparare tutte le lingue del mondo?

A meno che non sia una tua passione, una volta imparate tutte finiresti con l'invidiare altre cose che altri hanno e tu no, magari anche più semplici come saper fare l'origami

Citazione di: VenerabYle il 09 Aprile 2017, 10:11:51
Quanto sarebbe bello essere un comico e far ridere tutti quanti?

ci vorrebbe un corso di seduzione  ::)

Citazione di: VenerabYle il 09 Aprile 2017, 10:11:51
Sarebbe interessante capire come uscirme da questo stato. Il modo migliore è andare a rimorchiare :lol:

Il modo migliore, secondo me, è quello di non cercare di adeguarsi alla massa, ma di distinguersi cercando una propria originalità. Per farlo la prima cosa è quella di vivere senza pensieri o sensi di colpa le proprie passioni ed i propri interessi  :)

p.s. dimenticavo, +1 a KikY per il post  :)


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