News:

CORSI DI SEDUZIONE 2023/2024
CONTATTACI PER INFORMAZIONI

Menu principale

Infantilismi

Aperto da Whiteout, 06 Dicembre 2017, 21:58:31

Discussione precedente - Discussione successiva

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questa discussione.

Whiteout

  • Messaggi: 346
*
Ho l'impressione che molte persone si trascinino nell'età adulta degli atteggiamenti tipicamente infantili, propri di bambini molto piccoli, e che questo sia decisamente un ostacolo per una vita serena....
Ad esempio la necessità che il mondo si comporti secondo le proprie aspettative e all'interno del proprio sistema (solitamente piuttosto rigido) di regole e valori.
Le necessità percepite dai bambini sono totalizzanti, immediate. I bambini vivono nel presente e una contrarietà momentanea si fa per loro assoluta e spaventosa. Così questi adulti hanno bisogno che un conflitto fra il proprio sistema mentale e la realtà del mondo si appiani subito, possibilmente aggirando il conflitto con spiegazioni pretestuose e vittimismo.
Un altro sintomo è infatti la difficoltà nel cambiare opinioni e strategie. Avete presente quella frase.... 'per molti pensare è solo riorganizzare i propri pregiudizi'? Ecco, questo.
Nel complesso sono atteggiamenti che, anche se fanno sì che alcune persone siano additate come 'caratteri forti', nascondono della paura.
Paura di che? Boh. Come se la propria identità non fosse abbastanza forte e radicata da resistere a delle contraddizioni, come se fossero l'esterno/le cose materiali/l'opinione altrui a definirci.
Mentre una persona veramente adulta, centrata su se stessa, può permettersi di essere molto più malleabile, adattabile e esercitare anche quel minimo di distacco che serve per osservarsi 'dall'esterno' e in relazione con eventi dinamici, per poter correggere la propria rotta quando serve.

La Signorina RottermaYer

AlterEgo

  • CSI Veteran
  • Messaggi: 2.065
*
Bel post, pieno di spunti, l'ho riletto più volte...

Citazione di: Whiteout il 06 Dicembre 2017, 21:58:31
Ad esempio la necessità che il mondo si comporti secondo le proprie aspettative e all'interno del proprio sistema (solitamente piuttosto rigido) di regole e valori.

Si, c'è chi si comporta da bambino isterico, non viziato secondo me, perchè la pretesa che il mondo si comporti in un certo modo non è, a mio avviso, tipica di chi ha sempre avuto tutto, ma tipica invece di chi non ha mai visto le proprie richieste soddisfatte.
Il bello è che molte di queste persone, una volta grandi, si dedicano incessantemente a trovare il modo di sottomettere o controllare l'ambiente che li circonda, riuscendo ad assumere anche posizioni di potere che consentono di fatto di piegare altre persone al loro volere.

Citazione di: Whiteout il 06 Dicembre 2017, 21:58:31
Le necessità percepite dai bambini sono totalizzanti, immediate. I bambini vivono nel presente e una contrarietà momentanea si fa per loro assoluta e spaventosa. Così questi adulti hanno bisogno che un conflitto fra il proprio sistema mentale e la realtà del mondo si appiani subito, possibilmente aggirando il conflitto con spiegazioni pretestuose e vittimismo.

È la cosa più spiacevole, soprattutto il vittimismo. Tante persone hanno le capacità per affrontare e risolvere i loro problemi ma preferiscono fingersi vittime impotenti, proprio come un bambino che corre a piangere dai genitori affinchè siano loro a risolvere il problema per lui.

Citazione di: Whiteout il 06 Dicembre 2017, 21:58:31
Un altro sintomo è infatti la difficoltà nel cambiare opinioni e strategie.
chi lascia la strada vecchia per quella nuova...
L'incertezza di fare o meno la scelta giusta. Una paura che ha sempre portato a non fare scelte, di conseguenza a non avere alcun tipo di esperienza nell'affrontare qualsiasi decisione possa portare a qualcosa di nuovo, temendo di non poterne affrontare le eventuali difficoltà.

Come dici tu...

Citazione di: Whiteout il 06 Dicembre 2017, 21:58:31
Mentre una persona veramente adulta, centrata su se stessa, può permettersi di essere molto più malleabile, adattabile e esercitare anche quel minimo di distacco che serve per osservarsi 'dall'esterno' e in relazione con eventi dinamici, per poter correggere la propria rotta quando serve.

Giustissimo.

Tempo fa vidi su internet una vignetta intitolata "Genitori spazzaneve" dove un uomo e una donna spianavano la strada coperta di neve, dietro di loro il figlio ingobbito e con faccia depressa che naturalmente trovava la strada spianata. Di conseguenza non avrebbe mai imparato a spianarsela da solo.


.\ /.
-----


TermYnator

  • Gran Maestro
  • Administrator
  • Messaggi: 12.451
*
Citazione di: Whiteout il 06 Dicembre 2017, 21:58:31
...
Nel complesso sono atteggiamenti che, anche se fanno sì che alcune persone siano additate come 'caratteri forti', nascondono della paura.


Molti anni fa su questo forum, risposi ad un tipo che contestava ogni mio post [Tale Nat, misteriano fino al midollo, moderatore del TAF (il forum di mystery e c.) e mysteryosamente sparito o forse rinato sotto altre spoglie...] sul tema dell'autostima. La mia tesi era che l'autostima non è un valore assoluto, ma un valore relativo alla propria esperienza di settore.
Prendiamo un megamanager di una multinazionale. Sarà un tipo sicurissimo con i dipendenti, capace di prendere decisioni istantanee in grado di cambiare la vita di molte persone. Ma potrebbe ( ad esempio) avere un problema relazionale con i bambini., o con le donne, o con qualsiasi altro essere vivente con il quale si relazioni affettivamente piuttosto che lavorativamente.
Come si comporterà il nostro uomo sicuro quando non è al lavoro?

Il duro manager
Il caso più frequente è che il nostro manager tenti di portarsi dietro la poltrona di comando. Egli quindi si nasconderà dietro ad una serie di atteggiamenti distaccati ed autoritari assumendo l'atteggiamento del falco in modo da far assumere a chi si relaziona con lui l'atteggiamento colomba (Maynard-Smith: modello falchi e colombe ed ESS*). In questo modo egli minimizza i conflitti facendo si che i potenziali aggressori recedano dal loro intento. Di fatto, egli esporta un atteggiamento che nasce da una reale capacità di gestione degli eventi (quello che fa al lavoro) in un ambiente dove invece non ha una reale capacità di gestione degli eventi. L'atteggiamento da falco è quindi un bluff (Credo che anche nella Teoria dei Giochi ci siano cose interessanti in merito).
Chiunque quindi tenti di far notare al nostro finto falco che sbaglia, farà si che egli senta minacciato il suo ruolo e farà scaturire una reazione che è di fatto una dimostrazione di potere: ovvero l'inscenare un atteggiamento da falco. Essendo il contesto di applicazione diverso da quello nel quale il nostro manager opera agilmente però, la reazione sarà allineata a paletti e criteri scelti e non sempre ragionati e per questo dogmatici e non trattabili. Il soggetto non accetterà mai di negoziare tali criteri pena il dover rinegoziare il suo rouolo. Cosa che lo metterebbe di fronte ad una natura personale che egli probabilmente non vuole affrontare ed ha nascosto in un cassetto dell'ego.

<3

(*) John Maynard Smith per dimostrare il concetto di strategia evolutivamente stabile (ESS), creò il modello falco/colomba, nel quale, secondo una semplificazione,  I falchi combattono sempre al limite delle proprie forze fuggendo solo in caso di gravi lesioni. Le colombe invece, si limitano a minacciare in modo fittizio "a parole", di fatto senza mai aggredire realmente. Se un falco aggredisce una colomba, la colomba per evitare lesioni fugge immediatamente. Diverso il caso in cui un falco aggredisce un falco: la lotta finisce infatti solo a causa delle lesioni o della morte di uno dei due. al contrario, se una colomba incontra un'altra colomba, nessuno viene ferito, ma la discussione continua a lungo finché una delle due si stanca o abbandona per noia il contenzioso.
- Vuoi informazioni sui miei corsi di seduzione? -
- Vuoi mandarmi un   messaggio? -
- Per richieste di moderazione clicca QUI -

Et maintenant, en route vers de nouvelles aventures

Whiteout

  • Messaggi: 346
*
Citazione di: TermYnator il 08 Dicembre 2017, 11:39:57
Molti anni fa su questo forum, risposi ad un tipo (...). La mia tesi era che l'autostima non è un valore assoluto, ma un valore relativo alla propria esperienza di settore.
Ho presente quel topic, una discussione molto interessante. Concordo con te che l'autostima non sia un valore assoluto, equivoco che porta a fare discorsi poco utili... (del tipo affermazioni assolutiste come 'non ho affatto autostima'/'devi sviluppare la tua autostima' :idiot:).
Citazione di: TermYnator il 08 Dicembre 2017, 11:39:57
Il soggetto non accetterà mai di negoziare tali criteri pena il dover rinegoziare il suo ruolo. Cosa che lo metterebbe di fronte ad una natura personale che egli probabilmente non vuole affrontare ed ha nascosto in un cassetto dell'ego.
L'esempio del megamanager è sicuramente il più calzante. Quello che mi colpisce in queste persone sono proprio le tue ultime righe... mistero!
La Signorina RottermaYer

Whiteout

  • Messaggi: 346
*
Citazione di: AlterEgo il 07 Dicembre 2017, 17:56:15
Tempo fa vidi su internet una vignetta intitolata "Genitori spazzaneve" dove un uomo e una donna spianavano la strada coperta di neve, dietro di loro il figlio ingobbito e con faccia depressa che naturalmente trovava la strada spianata. Di conseguenza non avrebbe mai imparato a spianarsela da solo.
Ce l'ho presente! Una rappresentazione tristissima di una condizione parecchio diffusa....
La Signorina RottermaYer

Voltarecchie

  • Gran Consigliere di Corte
  • CSI Veteran
  • Messaggi: 304
*
Bel topic, complimenti ;)
Citazione di: Whiteout il 06 Dicembre 2017, 21:58:31
[...]
una persona veramente adulta, centrata su se stessa, può permettersi di essere molto più malleabile, adattabile e esercitare anche quel minimo di distacco che serve per osservarsi 'dall'esterno' e in relazione con eventi dinamici, per poter correggere la propria rotta quando serve.
Malleabilità ed adattabilità... Concordo.
Ma... di cosa stai parlando, nello specifico? non è che potresti approfondire un po', o magari fare qualche esempio?

Trahit sua quemque voluptas (Virgilio)

Whiteout

  • Messaggi: 346
*
Citazione di: Voltarecchie il 10 Dicembre 2017, 12:56:01
Ma... di cosa stai parlando, nello specifico? non è che potresti approfondire un po', o magari fare qualche esempio?
Hai ragione anche tu  :D
In realtà non è facile scegliere un esempio specifico. Posso dirti che la mia riflessione nasce dall'osservare amici e conoscenti alle prese con i figli (in arrivo o arrivati da poco), e da quello che capita a me come genitore. In generale, un figlio ti pone di fronte a un sacco di questioni ('qui si parrà la tua nobilitate', adulto che credevi di avere le soluzioni sempre in tasca  ;D) ed è uno stimolo inesauribile per riflettere su come e perché facciamo quello che facciamo.... Però vedi, sarebbe troppo personale fare esempi precisi, e forse anche di poco interesse per la maggior parte dei lettori qui.
La Signorina RottermaYer

Voltarecchie

  • Gran Consigliere di Corte
  • CSI Veteran
  • Messaggi: 304
*
Citazione di: Whiteout il 10 Dicembre 2017, 15:38:31
[...]
Posso dirti che la mia riflessione nasce dall'osservare amici e conoscenti alle prese con i figli (in arrivo o arrivati da poco), e da quello che capita a me come genitore. In generale, un figlio ti pone di fronte a un sacco di questioni [...] ed è uno stimolo inesauribile per riflettere su come e perché facciamo quello che facciamo [...]
Insomma, stai parlando semplicemente del mettersi un pò di più in discussione, nel senso di affrontare criticamente le proprie scelte abitudinarie ed il modo di relazionarsi agli altri.
C'è dell'altro, sempre a proposito della malleabilita?
Trahit sua quemque voluptas (Virgilio)

Whiteout

  • Messaggi: 346
*
Citazione di: Voltarecchie il 12 Dicembre 2017, 23:30:01
C'è dell'altro, sempre a proposito della malleabilita?

Beh, sì.
Ad esempio nella disponibilità a lasciarci cambiare dagli eventi. La nascita di un figlio è l'esempio più lampante, ma probabilmente si può applicare ad altri grandi avvenimenti della vita. Ci sono convinzioni che, di fronte a fatti indipendenti dal nostro controllo diretto, è necessario cambiare. O semplicemente gli eventi ci chiedono di accettare di poter cambiare, senza opporre resistenza perché questo ci mette in crisi.
Sostenere che le proprie idee e regole di vita siano granitiche, fatti salvi alcuni capisaldi morali, è piuttosto limitante. Aderire ad esempio a questioni ideologiche è un'altra cosa caratteristica dell'adolescenza, età in cui però si giustifica con la necessità di avere dei punti fermi per orientarsi, ma poi bisognerebbe abbandonare queste àncore illusorie...
Ho spesso l'impressione che, complici anche i tempi veloci dei social e della comunicazione di massa, si pretenda che ognuno si formi un'opinione in pochi secondi, meglio se polarizzata intorno a due opposti estremismi. Non va più di moda sospendere il giudizio.... quasi peggio che cambiare idea su qualcosa....
Malleabile è qualcosa che può essere lavorato, stirato, senza rompersi. Un'immagine di potenza è quella dell'acqua ad esempio. È più potente una rigida incudine di acciaio, che così come è resta, o la goccia che scava la roccia? L'acqua che resta sempre tale, ma si trasforma riempiendo un invaso differente.... e comunque trova sempre la sua strada per sgusciare via, e travolgere gli argini troppo stretti.
La Signorina RottermaYer

Voltarecchie

  • Gran Consigliere di Corte
  • CSI Veteran
  • Messaggi: 304
*
Grazie della risposta ;)
Citazione di: Whiteout il 13 Dicembre 2017, 11:24:03
[...] disponibilità a lasciarci cambiare dagli eventi. La nascita di un figlio è l'esempio più lampante, ma probabilmente si può applicare ad altri grandi avvenimenti della vita. Ci sono convinzioni che, di fronte a fatti indipendenti dal nostro controllo diretto, è necessario cambiare.
[...]
Aderire ad esempio a questioni ideologiche è un'altra cosa caratteristica dell'adolescenza, età in cui però si giustifica con la necessità di avere dei punti fermi per orientarsi, ma poi bisognerebbe abbandonare queste àncore illusorie...
[...]
Bene, penso di avere un'idea più chiara di cosa intendi per "malleabilità", in particolare come atteggiamento adulto contrapposto alle cosidette "prese di posizione" giovanili.
Trahit sua quemque voluptas (Virgilio)

Snake

  • CSI Veteran
  • Messaggi: 658
*
Condivido l'argomento. Mi rendo conto che più l'età avanza e più le persone diventano rigide (parlo della persona media). Esempio: molto spesso mi capita di guardare indietro a come io e i miei amici più stretti, siamo cresciuti. Devo ammettere che a parte un paio (e mi ci butto dentro tra questi), gli altri hanno la tendenza ad arroccarsi dentro le loro convinzioni/paure, chiudendosi in un circolo vizioso che li porta, piano piano, ad un senso di negatività verso il mondo, che contrariamente a loro, continua ad evolversi.
Infatti, alcuni di loro, hanno sviluppato queste tendenze verso i 16/17 anni, e da li, dopo un'exploit più marcato, hanno continuato a mantenere, in modo più tenue, certi atteggiamenti, che piano piano li fanno irrigidire e li spingono ad atteggiamenti "ostili".
Parlando sul personale, ho avuto modo di fare un esame di coscienza verso me stesso, e mi sono reso conto che dentro me, avevo un paio di atteggiamenti, verso le donne che era si dannosi, ma principalmente infantili e inutili...
"Kept you waiting, huh?"

Whiteout

  • Messaggi: 346
*
Ho recentemente riletto un libro che avevo dimenticato (o meglio, lo avevo letto che ero troppo giovane e, palesemente, non ci avevo capito una cippa  ::) ), e nel quale la mia intuizione sulla deriva infantile di molti adulti anagrafici è spiegata molto bene.
Il libro, se siete curiosi, è 'Alla ricerca delle coccole perdute' di Giacobbe. Non fatevi fuorviare dal titolo, non è nulla di sdolcinato, anzi l'autore è decisamente poco o nulla 'politically correct' e fa fare delle grasse risate, nel mezzo di un testo che comunque si propone di fare divulgazione di temi psicologici.
La tesi dell'autore è che l'essere umano nel suo sviluppo emotivo/psichico attraversi tre fasi, che devono necessariamente prodursi in questo ordine: bambino, adulto e genitore. La realizzazione di ogni fase, o personalità come la definisce lui, è prevalentemente di natura psicologica, ma le condizioni ambientali sono anche di fondamentale importanza per il loro completo sviluppo.
Il bambino è colui che è incapace di amare se stesso, figuriamoci gli altri. È come un vaso vuoto, che va riempito dell'amore altrui.
L'adulto è un essere autonomo, indipendente, per definizione single, che instaura relazioni paritarie di amicizia o utilitaristiche, ma si limita ad amare se stesso.
Il genitore infine è colui/colei che ha il vaso talmente pieno, da potersi infine permettere di dedicarsi agli altri (non necessariamente i figli biologici).
Dove queste tappe non si realizzano a pieno, ecco che secondo l'autore si verificano delle nevrosi in cui le persone sono limitate ad esprimere una sola di queste personalità o restano bloccate in una di esse.
La maggior parte delle persone resta lungamente 'bambina'. Sono quelle persone che si lamentano sempre, spesso fobiche o ipocondriache, che cercano la loro sicurezza in altre persone che, ignare, hanno eletto a loro 'genitori' putativi.
Praticamente, sapevo senza sapere....molto zen  ;D Leggetelo se ne avete occasione, merita qualche riflessione!
La Signorina RottermaYer