Seduzione Italiana

Seduzione e società => Generale => Discussione aperta da: Maschio Alpha il 10 Febbraio 2011, 14:55:45

Titolo: Il potere dell'aspettativa, un passo verso il DAY2
Inserito da: Maschio Alpha il 10 Febbraio 2011, 14:55:45

L'argomento che vorrei trattare è l'aspettativa, intesa come interesse e curiosità sviluppatasi nell' HB precedentemente al DAY2.
L'aspettativa si va creando lentamente ed inconsciamente nelle fasi successive all'apertura del SET, diciamo superato lo scoglio dell' "accettazione" nel SET, quindi dalla fase di Confort in poi.
Non ho mai dato molta importanza a questa fase, fino a quando mi sono accorto che la totale assenza di essa quanto la presenza massiccia potevano essere utilizzate a proprio favore. In seguito vi dirò come.

Premetto una cosa per me essenziale, ed utile a chiarire bene il ruolo del seduttore.
Creare aspettativa non significa doversi mettere in una posizione di dover fare salti mortali per rispettare le attese dell'HB, ma non significa nemmeno essere incoerenti e contraddittori con il proprio personaggio, mostrandosi brillanti all'apertura e deludenti al DAY2.

Il trick sta nel convogliare la curiosità del target, mantenerla viva e poi direzionarla infinitamente da un argomento ad un altro, senza mai soddisfarla ma rinnovandola, restaurandola, distraendola fino a deviarla nuovamente.

Pensate all'euforia di un bambino che attende di scartare il regalo da sotto l'albero... quella stessa impazienza rimarrà viva SOLO fino a quando non avrà scartato il regalo. A quel punto l'euforia e la curiosità si trasformeranno in felicità oppure in delusione a seconda di ciò che troverà nel pacchetto, giusto ?
Bene, il nostro scopo è quello di prolungare questa attesa fino a quando non sapremo cosa sarà necessario mettere in quel pacchetto affinché la sua reazione sia POSITIVA.

Questa è la seduzione. Semplicemente "condurre a se".

Prima ho accennato alla possibilità di sfruttare a proprio favore anche "l'assenza di aspettativa"... cosa significa ciò ?
Tornando al nostro esempio del bambino...
Supponiamo non sia Natale ma un giorno qualunque, nessuno si aspetterebbe un regalo, non c'è aspettativa, quindi non c'è euforia ne curiosità, non ci sono potenzialità per essere delusi ma nemmeno per essere felici.
Cosa succederebbe quindi se quello stesso bambino si trovasse improvvisamente davanti ad un regalo da scartare ?
A fronte di pochi secondi di aspettativa (trascurabili... il regalo lo scarterà subito), avremmo una possibilità infinitamente più alta di soddisfare le sue aspettative, in quanto praticamente nulle.

Ri-addentrandoci in ambito seduttivo potremmo derivarne una regola semplice ma molto utile:

-> Minori sono le aspettative, maggiore sarà la possibilità di creare sorpresa e positività, minore sarà l'interesse in un DAY2.
-> Maggiori sono le aspettative, minore sarà la possibilità di stupire positivamente, maggiore sarà l'interesse in un DAY2.


Da ciò ne deriva che l'esatto studio e comprensione del SET può determinare la quantità approssimativa di aspettativa che dovrete creare affinché vi sia abbastanza curiosità e desiderio di un DAY2 da parte dell'HB, ma non eccessiva al punto da crearvi un problema aumentando a dismisura la possibilità che l'HB rimanga delusa.

Passiamo alla praticità.

Ci sono tre modi di creare aspettativa:

1- Esplicitamente - "promettendo", accennando, introducendola in un discorso, proponendo... ad esempio "Vorrei mostrarti qualcuno dei miei quadri !", oppure "Ho una bella sorpresa per te !".
Questo genere di aspettative è molto forte, immediato, è molto funzionale ed efficace ma difficilmente gestibile in quanto ci espone alla reale necessità di soddisfarle per evitare la delusione del target.
Io le uso di rado e solo quando so di poterle onorare, oppure quando conosco a priori una scappatoia che mi consenta di posticipare all'infinito o se non altro fino a quando cessi di essere un aspettativa.
La potenza di ciò risiede nell'implicito impegno che mi sto prendendo nel (ad esempio) volerle mostrare il quadro, quindi nell'implicito impegno che prende il target nel volerlo vedere, ciò sottintende a priori un progetto per il futuro e se il target reagisce positivamente allora potrete contare su un terreno solido per un DAY2.

2- Implicitamente - lasciando che il target se la crei da sola e sia essa stessa artefice delle proprie aspettative... ad esempio "Mi piace dipingere, mi capita spesso di realizzare quadri per me stesso", quindi se il target sarà interessato all'argomento sarà molto probabile che chieda di poterli ammirare. Oppure, accennando in un discorso il proprio piacere nel sorprendere le persone, nel vedere la loro espressione stupita, quindi non impegnandosi con una promessa ma lasciando che il target crei inconsciamente la propria aspettativa su una possibile sorpresa che potrei farle.
Questo genere di aspettativa è la più utilizzata inconsciamente, in quanto è quella che meno di tutte può apparire pilotata dal seduttore... ma nell'effettività lo è.
E' primavera, fa caldo, state parlando di un posto stupendo in riva al fiume in cui andavate da bambino, narrate di quanto tempo sia passato dall'ultima volta che ci siete stati, di quanto vorreste tornarci, le chiedete se ha mai fatto il bagno in un fiume, aggiungete quanti altri contorni desiderate ed avrete creato un aspettativa... senza aver dovuto necessariamente esplicitare "ti va di venire al fiume con me ?".

3- Con dissonanza - Qui si apre una parentesi a parte, spero di poter trasformare egregiamente i miei pensieri in parole per spiegare bene questo concetto.
Esiste una sottile linea che delimita il confine tra l'essere (negativamente) "incoerenti", ed utilizzare le proprie incoerenze per generare curiosità ed interesse.
La discrepanza tra due azioni banalmente esplicitate ed in totale antagonismo può si, generare confusione e fraintendimento, ma se usata con ingegno può consentire beneficio di dubbio ed espandere questo beneficio ad ogni affermazione ed ogni azione che il seduttore intraprende.

Passiamo agli esempi.

Affermo di non amare gli animali --> Per strada accarezzo un cane
Esplicito di non amare le sorprese --> mi mostro entusiasta per un piccolo pensiero o per una cortesia ricevuta
Descrivo la mia goffaggine e mancanza di tatto in passate situazioni --> mi mostro sensibile alle confidenze private del target
Mi mostro poco attaccato ai formalismi ed alle tradizioni --> Al DAY2 mi presento con una semplice rosa in dono

ce ne sarebbero infiniti di esempi, per lo più si tratta di creare in aspettativa DLV e restituire invece DHV.
Questa pratica, se ben calibrata genera confusione nelle aspettative del target, annientandole di fatto ma conservando quella capacità di incuriosire, non più da attribuire al potere dell'aspettativa, bensì all'imprevedibilità del risultato delle stesse.

Maggiori discrepanze creerete, maggiore sarà la possibilità che le aspettative del target diventino volubili, malleabili, incerte... a quel punto potrete comodamente decidere quali SODDISFARE e quali NON SODDISFARE, a seconda dell'immagine che volete dare di voi.

Spero di essermi spiegato come avrei voluto, in ogni caso mi rendo conto che per quanto a volte possano sembrare concetti banali, se si è intenzionati ad utilizzarli a proprio favole la complessità aumenta.

Ma... questo fa la differenza tra un seduttore ed il "rimorchiatore della domenica"   ;)


E dato che non si finisce mai di imparare, sotto con domande e critiche... costruttive mi raccomando eh !!!  ;D



p.s. non l'ho riletto, sono un po di fretta, se c'è qualche errore di ortografia mi scuso.


A.
Titolo: Re: Il potere dell'aspettativa, un passo verso il DAY2
Inserito da: ArturoBandini il 10 Febbraio 2011, 15:35:31
Ammazza ma quant'è complicato scopare in Italia!
Titolo: Re: Il potere dell'aspettativa, un passo verso il DAY2
Inserito da: Maschio Alpha il 10 Febbraio 2011, 15:48:24
Citazione di: ArturoBandini il 10 Febbraio 2011, 15:35:31
Ammazza ma quant'è complicato scopare in Italia!

spero che il tuo sia solo sarcasmo...
nell'ipotesi non lo fosse, beh devi sapere che, come è già emerso più volte in questa community, esiste una componente pratica atta ad aiutare chi si presenta con richieste e necessità... ed una componente teorica, che si pone come obiettivo quello di capire e scavare un po più a fondo nella psiche femminile e soprattutto nelle relazioni interpersonali.
Non è detto che ci riesca... ma ci prova...

Questo 3d è della seconda specie... quindi se la tua domanda è "ma stasera come posso evitare di masturbarmi ?" beh...la risposta non è in questo 3d... ma ce ne sono tanti altri che ne parlano eh !!!  ;)


A.
Titolo: Re: Il potere dell'aspettativa, un passo verso il DAY2
Inserito da: ArturoBandini il 10 Febbraio 2011, 16:00:46
Citazione di: Maschio Alpha il 10 Febbraio 2011, 15:48:24
spero che il tuo sia solo sarcasmo...
Era ironia. Questa sconosciuta.
Titolo: Re: Il potere dell'aspettativa, un passo verso il DAY2
Inserito da: ^X^ il 10 Febbraio 2011, 18:41:22
Ok Arturo, ma mettiti nei panni di chi ha impiegato almeno un'ora per pensare e scrivere un thread così approfondito (ovviamente frutto di anni di riflessioni sull'argomento) e poi si vede liquidare con una battuta sarcastica. Ececaxxo.

A me il post è piaciuto, il plusone arriverà quando mi loggherò dal computer.
Titolo: Re: Il potere dell'aspettativa, un passo verso il DAY2
Inserito da: jamescobain85 il 10 Febbraio 2011, 20:29:29
Bel post..ma alla fine il terzo punto (la dissonanza) non è altro che un'applicazione della "teoria dei contrasti".. o mi sbaglio?
Titolo: Re: Il potere dell'aspettativa, un passo verso il DAY2
Inserito da: Maschio Alpha il 11 Febbraio 2011, 12:29:09
Citazione di: jamescobain85 il 10 Febbraio 2011, 20:29:29
Bel post..ma alla fine il terzo punto (la dissonanza) non è altro che un'applicazione della "teoria dei contrasti".. o mi sbaglio?

Non saprei, forse bisognerebbe chiederlo a chi l'ha studiata ed applicata...
Nei miei 3d mi limito sempre e solo a tradurre in parole ciò che penso e deduco col ragionamento e, quando possibile, con un po d'esperienza diretta.
Ma non mi sentirei mai di affermare che "ho inventato qualcosa"... penso che tutto già esista e penso che, soprattutto per quanto riguarda la seduzione, non vi sia nessuno che scopre nulla... al massimo ne prende coscienza, lo applica e qualche volta lo condivide. Io l'ho condiviso.  :)


A.
Titolo: Re: Il potere dell'aspettativa, un passo verso il DAY2
Inserito da: - Mc - il 11 Febbraio 2011, 13:09:38
Bel post Alpha man!!! +1!
l'unica cosa che ti vorrei chiedere è:
CitazioneAffermo di non amare gli animali --> Per strada accarezzo un cane
Esplicito di non amare le sorprese --> mi mostro entusiasta per un piccolo pensiero o per una cortesia ricevuta
Descrivo la mia goffaggine e mancanza di tatto in passate situazioni --> mi mostro sensibile alle confidenze private del target
Mi mostro poco attaccato ai formalismi ed alle tradizioni --> Al DAY2 mi presento con una semplice rosa in dono
questa potrebbe essere considerata incoerenza; non pensi che essere incoerenti possa influenzare negativamente la nostra preda?
Titolo: Re: Il potere dell'aspettativa, un passo verso il DAY2
Inserito da: Maschio Alpha il 11 Febbraio 2011, 13:49:44
Citazione di: - Mc - il 11 Febbraio 2011, 13:09:38
Bel post Alpha man!!! +1!
l'unica cosa che ti vorrei chiedere è:questa potrebbe essere considerata incoerenza; non pensi che essere incoerenti possa influenzare negativamente la nostra preda?

Certo, potrebbe... potresti trovarti davanti ad un Target che usa questa tua incoerenza per NEGgarti, per questo è così importante la calibrazione (durante) e fare cold reading (prima).

In linea di massima però, se ci pensi bene, il trailer di un film può invogliarti a guardarlo... ma se è troppo lungo può rovinartelo e farti passare il desiderio.
Allo stesso modo, le tue azioni nel SET rappresentano il trailer del tuo DAY2, se mostri troppo o troppo poco puoi diventare noioso o scontato, al contrario se sai ben calibrare l'aspettativa dell'HB puoi risultare parecchio interessante... figuriamoci poi se aggiungi anche incoerenza ed imprevedibilità al tuo trailer, il tuo spettatore sarà confuso e maggiormente invogliato a voler soddisfare le proprie perplessità.

Quando devi fare supposizioni e non hai abbastanza elementi per giudicare, prova a chiedere a te stesso come reagiresti ad una situazione.
Quanto saresti intrigato da una donna che di se non dice NULLA ?
e di una che invece ti dice vita morte e miracoli ?
...e di una che ti dice abbastanza ma poi noti disarmonia tra le sue parole e le sue azioni ?

La seduzione è un gioco... e non esiste gioco che non abbia come prerogativa quella di intrattenere e divertire.
Crea il tuo e poi testa quanto piace alle persone che hai attorno  ;)


A.
Titolo: Re: Il potere dell'aspettativa, un passo verso il DAY2
Inserito da: - Mc - il 11 Febbraio 2011, 14:03:21
CitazioneLa seduzione è un gioco... e non esiste gioco che non abbia come prerogativa quella di intrattenere e divertire.
Crea il tuo e poi testa quanto piace alle persone che hai attorno  Wink
ci proverò!  :up:  ;)
Titolo: Re: Il potere dell'aspettativa, un passo verso il DAY2
Inserito da: jamescobain85 il 11 Febbraio 2011, 19:49:02
Citazione di: Maschio Alpha il 11 Febbraio 2011, 12:29:09
Non saprei, forse bisognerebbe chiederlo a chi l'ha studiata ed applicata...
Nei miei 3d mi limito sempre e solo a tradurre in parole ciò che penso e deduco col ragionamento e, quando possibile, con un po d'esperienza diretta.
Ma non mi sentirei mai di affermare che "ho inventato qualcosa"... penso che tutto già esista e penso che, soprattutto per quanto riguarda la seduzione, non vi sia nessuno che scopre nulla... al massimo ne prende coscienza, lo applica e qualche volta lo condivide. Io l'ho condiviso.  :)


A.

Certo, la mia era solo un'osservazione :)
Titolo: Re: Il potere dell'aspettativa, un passo verso il DAY2
Inserito da: TermYnator il 11 Febbraio 2011, 23:38:21
Dunque, sulla esigenza di creare curiosità, sono perfettamente d'accordo: da quando scrivo, non faccio che spiegare che non si crea "attrazione", ma si stimola la curiosità per attrarre gli esseri umani.

Ma la modalità che descrivi, è un po' limitata, e IMHO relativa a femine piuttosto giovani, trattenute da attrazione pregressa, oppure a ragazze un po' "semplici".
Quello che suggerisci, è infatti una strategia basata su frasi aperte (o open loops, come li definì qualcuno qualche anno fa) e incoerenza fra messaggio verbale e azione.
Sulle frasi aperte, c'è da dire che una femina smaliziata, alla seconda frase aperta inevitabilmente esordisce con commenti tipo: "Sisi, sei uno che vuole fare il misterioso".
Da qui, l'esigenza dei tarli (cfr TermYpensiero). (1)

Riguardo invece alle contraddizioni fra azione e messaggio verbale, il forte rischio è di installare il dubbio di trovarsi di fronte ad una persona che mente per principio, e quindi ad una persona inaffidabile. Cosa che non succede invece con i contrasti, che a differenza di una contraddizione palese, inducono a chiedersi il perchè
un determinato atteggiamento, non sia espresso tramite l'azione.

La differenza è semplice. Prendiamo ad esempio i preti, che predicano la castità.
Se uno di loro , scopa come un riccio, non attua un contrasto ma una contraddizione palese fra messaggio verbale ed azione. Per questo, dai più viene indicato come un falso, o come persona spregevole ed inaffidabile.
Se prendiamo invece un prete figo, che ha un atteggiamento da seduttore pur restando assolutamente onesto nei confronti delle donne che vorrebbero scoparlo, dai più sarà considerato un figo.
Il secondo prete, ha attuato un contrasto: tutti si aspettano che possa scopare, ma lui non scopa.
La gente si chiederà come mai uno così si è fatto prete, e parlerà di lui. Ma non ne parlerà male, cosa che fa invece del primo prete.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
(1) Il rimando alla lettura del TermYpensiero senza fornire il link (come faccio invece ogni volta che rimando a qualcosa che ho scritto), è un esempio del senso di fastidio che destano le frasi aperte.
Il lettore per capire, è infatti costretto a cercarsi il TP appropriato. Ammesso e non concesso che il lettore lo faccia, se avessi usato due o tre rimandi del genere in un post, al secondo rimando il lettore si sarebbe stufato, ed avrebbe perso interesse per il post. In un discorso, un rimando del genere equivale ad una frase aperta. La prima, suscita domande. La seconda fastidio, ed alla lunga rifiuto. :)
Titolo: Re: Il potere dell'aspettativa, un passo verso il DAY2
Inserito da: Maschio Alpha il 12 Febbraio 2011, 12:12:19
Citazione di: TermYnator il 11 Febbraio 2011, 23:38:21
Dunque, sulla esigenza di creare curiosità, sono perfettamente d'accordo: da quando scrivo, non faccio che spiegare che non si crea "attrazione", ma si stimola la curiosità per attrarre gli esseri umani.

mmhhh se devo prenderti alla lettera allora forse non sono molto d'accordo, io al contrario sostengo che sia possibile, in determinati casi, anche creare attrazione facendo leva su alcuni "punti sensibili".
Penso anche che "sedurre" sia proprio l'arte di ricercare questi punti sensibili e stimolarli al punto da trasformare repulsione o indifferenza in una forma, anche leggera, di attrazione.
La curiosità, come anche l'aspettativa di cui parlo in questo 3d, non sono altro che una forma di "carburante" che permette di proseguire nell'opera seduttiva... evitando appunto di rimanere "a piedi"  :)

CitazioneMa la modalità che descrivi, è un po' limitata, e IMHO relativa a femine piuttosto giovani, trattenute da attrazione pregressa, oppure a ragazze un po' "semplici".
Quello che suggerisci, è infatti una strategia basata su frasi aperte (o open loops, come li definì qualcuno qualche anno fa) e incoerenza fra messaggio verbale e azione.
Sulle frasi aperte, c'è da dire che una femina smaliziata, alla seconda frase aperta inevitabilmente esordisce con commenti tipo: "Sisi, sei uno che vuole fare il misterioso".

Questo l'ho dovuto rileggere un paio di volte ma non sono ancora sicuro di averlo capito bene.
Se puoi spiegarmi meglio ciò che intendi provo a risponderti  ;)


CitazioneRiguardo invece alle contraddizioni fra azione e messaggio verbale, il forte rischio è di installare il dubbio di trovarsi di fronte ad una persona che mente per principio, e quindi ad una persona inaffidabile. Cosa che non succede invece con i contrasti, che a differenza di una contraddizione palese, inducono a chiedersi il perchè
un determinato atteggiamento, non sia espresso tramite l'azione.

Se dico "Vorrei mostrarti qualcuno dei miei quadri !" non è un openloop, anzi, il cerchio è bello chiuso dato che il mio invito è piuttosto esplicito e non lascia molto spazio a chissà qualche chiusura del cerchio... c'è un OK oppure un NO GRAZIE, magari può esserci una risposta implicita ma di sicuro non rimane aperto alcun cerchio.

Se al contrario dico "Mi piace dipingere, mi capita spesso di realizzare quadri per me stesso", probabilmente nel TM questo lo chiami "Tarlo" ma io non ragiono per TM, le mie azioni ed il mio sarge non seguuono la logica lineare del TM ma un mio preciso schema mentale che esula da qualunque metodo ed ha un elasticità non equiparabile ad alcun metodo... per il semplice fatto che è MIO, creato da me e per me.

Ora che mi hai spiegato cosa sia la Teoria dei Contrasti posso rispondere a jamescobain85.

Direi proprio che ciò che ho scritto non è un applicazione pratica della teoria dei contrasti.
Le "incoerenze programmate" che utilizzo io sono volte a non dare un preciso punto di riferimento al target, a creare una costante situazione di imprevedibilità implicita, tutt'altro che palesata.

Se nei contrasti  "a differenza di una contraddizione palese, inducono a chiedersi il perchè
un determinato atteggiamento, non sia espresso tramite l'azione."

Nelle mie dissonanze lo scopo è quello di costringere il target a crearsi e distruggersi da solo le proprie aspettative, portarlo a non identificare con precisione "cosa può aspettarsi e cosa non deve aspettarsi" da me.
Ciò ha un enorme potenziale nel momento in cui il target rinuncia al tentativo di "catalogarmi" e si abbandona a vivere momento per momento ciò che le offro e ciò che le nego... senza poterlo prevedere, quindi si, SENZA ASPETTATIVA ma potenzialmente con tutte le aspettative del mondo.

E' evidente quindi che ciò di cui parlo io non solo non centra con i contrasti, ma si occupa di altro, di una fase differente dell'opera sargistica che così su due piedi non saprei dove collocare rispetto ai contrasti.

CitazioneLa differenza è semplice. Prendiamo ad esempio i preti, che predicano la castità.
Se uno di loro , scopa come un riccio, non attua un contrasto ma una contraddizione palese fra messaggio verbale ed azione. Per questo, dai più viene indicato come un falso, o come persona spregevole ed inaffidabile.
Se prendiamo invece un prete figo, che ha un atteggiamento da seduttore pur restando assolutamente onesto nei confronti delle donne che vorrebbero scoparlo, dai più sarà considerato un figo.
Il secondo prete, ha attuato un contrasto: tutti si aspettano che possa scopare, ma lui non scopa.
La gente si chiederà come mai uno così si è fatto prete, e parlerà di lui. Ma non ne parlerà male, cosa che fa invece del primo prete.

ehm, l'esempio calza a pennello... solo che il primo caso non è ciò di cui parlo io  :)

In ogni caso...
Se uscendo con un HB , ad inizio serata, chiacchierando le dico che ho smesso di bere alcolici perché sono diventato Buddhista, poi a metà serata al pub ordino un martini, lei me lo fa notare ed io rispondo semplicemente "tesoro, la religione è cosa buona quando permette e non preclude"... come puoi immaginare anche questa è una bella contraddizione ma non sono di certo una persona spregevole ed inaffidabile.

L'esempio dei preti era un po forte, per questo calzava... prendendo al contrario situazioni terrestri e non esasperate l'esempio non calza più.


A.







Titolo: Re: Il potere dell'aspettativa, un passo verso il DAY2
Inserito da: Naddolo il 12 Febbraio 2011, 12:31:57
Citazione di: Maschio Alpha il 12 Febbraio 2011, 12:12:19

Se uscendo con un HB , ad inizio serata, chiacchierando le dico che ho smesso di bere alcolici perché sono diventato Buddhista, poi a metà serata al pub ordino un martini, lei me lo fa notare ed io rispondo semplicemente "tesoro, la religione è cosa buona quando permette e non preclude"... come puoi immaginare anche questa è una bella contraddizione ma non sono di certo una persona spregevole ed inaffidabile.


non mi piace per nulla quest'esempio, e se me lo facesse una persona penserei d'istinto di trovarmi di fronte ad uno superficiale come un sasso, dal momento che cerca di darsi un certo di immagine di persona che tiene alla spiritualità e la incalana lungo un ben preciso percorso da un lato cognitivo e dall'altro di prassi, entrando a far parte di una comunità, di cui accetterà i precetti di comportamento e quindi anche i precetti di continenza (che hanno valore fondante), e che invece si rimangia questo impegno (che sembrava aver valore vitale) dopo 3 secondi per atteggiarsi al j.bond de noantri, col martini shaked not strirred

se proprio si volesse utilizzare la tua frase, io la metterei così:

"sai, non bevo alcolici, sono uno sportivo, l'alcool nuoce, e per di più seguo una dieta piuttosto ferrea dalla quale ho eliminato gli alcoolici"
quando dopo mi chiede spiegazioni sugli alcoolici, dirò che uno sgarro ogni tanto (e che sia davvero una tantum) è concesso, e serve come ricarica, per reggere meglio a livello mentale la pesantezza della dieta

in questo modo si elimina l'idea negativa che dai di te con l'esempio del buddista

Per il resto quoto termy (tanto per cambiare): quello che proponi te sono contrasti e tarli in versione più schematica, e che sembrano avere il grosso difetto di presentare un immagine di te incoerente e contraddittoria, non potendo poi garantire che la femina si faccia la consueta e determinante domanda: chi mai sarà sto tipo?  cioè la volontà di conoscerti più a fondo, non essendo riuscita a comprendere che razza di bestia rara tu sia

Poi magari quello che hai scritto trova riscontro dalla tua esperienza e su di te funziona, ma quello che dici non pare abbastanza generale da potersi applicare in modo tranquillo; difetto invece che i concetti di tarlo e contrasto non presentano

Titolo: Re: Il potere dell'aspettativa, un passo verso il DAY2
Inserito da: TermYnator il 12 Febbraio 2011, 16:16:03
Citazione di: Maschio Alpha il 12 Febbraio 2011, 12:12:19
mmhhh se devo prenderti alla lettera allora forse non sono molto d'accordo, io al contrario sostengo che sia possibile, in determinati casi, anche creare attrazione facendo leva su alcuni "punti sensibili".
Penso anche che "sedurre" sia proprio l'arte di ricercare questi punti sensibili e stimolarli al punto da trasformare repulsione o indifferenza in una forma, anche leggera, di attrazione.
Il punto, è che rimani vago sul concetto di "attrazione". Quando si modellizza un processo per capirne le cause, è infatti fondamentale isolare il più possibile le singole componenti, darne una definizione, ed arrivare ad una rappresentazione che sia il più possibile aderente alla verità di Popper.
Se non lo fai, falsifichi la verità, e definisci un processo falsificato (che non significa falso), ma che ha una validità puramente soggettiva. Ovvero, valido solo per contesti sperimentali particolari.
In questo caso, i contesti sperimentali sono persone con determinate caratteristiche (in questo caso, le tue).

Per "attrazione", tu definisci un atteggiamento che in realtà può essere definito in molti modi.
I principali, sono:

a) attrazione fisica, ovvero un stato mentale della femina per i quale sei stato valutato papabile.
b) desiderio di rivalsa: tipico dell'instaurarsi di un rapporto di sfida, nel quale si instaura una competizione, e quindi il desiderio di prevaricare l'altro.
c) Curiosità pura: ovvero il desiderio di saperne di più su una persona, non riuscendo a collocarla negli abituali schemi mentali.
d) Curiosità riguardo ad un dato particolare: ad esempio una capacità che manifesti.
e) Gelosia nei confronti di una rivale: quindi interesse condizionato all'affermarsi sulla rivale.
E ce ne sarebbero ancora...

Si da il caso, che per costruire un modello di utilità oggettiva, qualsiasi soluzione debba avere un comportamento dedicato, o che quantomeno i comportamenti di base portino a trasformare la causa dell'atteggiamento che trattiene la femina in loco, in un altro atteggiamento, più vicino all'attrazione vera: quella fisica.
Questo modo di procedere, è quello che genera un modello efficace, perchè descrive una realtà oggettiva, e quindi replicabile su un numero massimo di soggetti.
Ecco perchè, al tuo schema comportamentale, ho apposto un insieme di definizione rappresentato dalle categorie:
"femine piuttosto giovani, trattenute da attrazione pregressa, oppure a ragazze un po' "semplici"."
Sulle altre, temo che sortisca risultati poco piacevoli :)
Citazione
Questo l'ho dovuto rileggere un paio di volte ma non sono ancora sicuro di averlo capito bene.
Se puoi spiegarmi meglio ciò che intendi provo a risponderti  ;)
Il passo è chiaro: cos'è che non capisci?
Citazione
Se dico "Vorrei mostrarti qualcuno dei miei quadri !" non è un openloop, anzi, il cerchio è bello chiuso dato che il mio invito è piuttosto esplicito e non lascia molto spazio a chissà qualche chiusura del cerchio... c'è un OK oppure un NO GRAZIE, magari può esserci una risposta implicita ma di sicuro non rimane aperto alcun cerchio.
Non lo è la prima volta che lo dici. Ma non a caso scrivi:
Citazione
Ci sono tre modi di creare aspettativa:
1- Esplicitamente - "promettendo", accennando, introducendola in un discorso, proponendo... ad esempio "Vorrei mostrarti qualcuno dei miei quadri !", oppure "Ho una bella sorpresa per te !".
Questo genere di aspettative è molto forte, immediato, è molto funzionale ed efficace ma difficilmente gestibile in quanto ci espone alla reale necessità di soddisfarle per evitare la delusione del target.Io le uso di rado e solo quando so di poterle onorare, oppure quando conosco a priori una scappatoia che mi consenta di posticipare all'infinito o se non altro fino a quando cessi di essere un aspettativa.
Ovvero, se hai qualcosa di figo da mostrare, dici di mostrarlo. E fin qui, siamo a quello che fa chiunque.
Ma nel momento in cui posticipi cercando di creare aspettativa, entri nella mentalità della frase aperta.
Ovvero, riesci a far crescere l'aspettativa solo posticipando...
Citazione
Se al contrario dico "Mi piace dipingere, mi capita spesso di realizzare quadri per me stesso", probabilmente nel TM questo lo chiami "Tarlo"
Non è un tarlo: è una banale affermazione  :)
Citazione
Nelle mie dissonanze lo scopo è quello di costringere il target a crearsi e distruggersi da solo le proprie aspettative, portarlo a non identificare con precisione "cosa può aspettarsi e cosa non deve aspettarsi" da me.
...
Se uscendo con un HB , ad inizio serata, chiacchierando le dico che ho smesso di bere alcolici perché sono diventato Buddhista, poi a metà serata al pub ordino un martini, lei me lo fa notare ed io rispondo semplicemente "tesoro, la religione è cosa buona quando permette e non preclude"... come puoi immaginare anche questa è una bella contraddizione ma non sono di certo una persona spregevole ed inaffidabile.
E quella penserà:
"Ecco, il solito cazzaro che si atteggia a buddista per fare il figo, e poi con i buddisti non c'entra un fico secco".
Fai tre volte la stessa cosa, e quando alla quarta gli dirai "Mi piacerebbe farti vedere i miei quadri",
corri il serio rischio che ti risponda:
"Si, i quadri sono come il buddismo, lo xxx, e l'YY?"
Ti ha bollato, e ormai si aspetta da te solo cazzate. Quindi, o gli piaci a priori, o ti scarica, CVD.
Questo atteggiamento, può effettivamente funzionare in un solo caso: ovvero quello in cui instauri un gioco di ruolo sul tuo personaggio, giocando in modo estremamente ironico, ed esprimendo ogni frase con la voluta intenzione di non far capire se è vera, o piuttosto se è una cazzata per creare un po' di stupore, e successiva ilarità. ;)
Insomma, più o meno "l'Umorismo caxxone" di De Angelo.
Titolo: Re: Il potere dell'aspettativa, un passo verso il DAY2
Inserito da: Maschio Alpha il 12 Febbraio 2011, 19:47:30

Termy, potrei rispondere al tuo intero commento semplicemente quotando ciò che ho scritto in precedenza a jamescobain, ovvero

CitazioneNei miei 3d mi limito sempre e solo a tradurre in parole ciò che penso e deduco col ragionamento e, quando possibile, con un po d'esperienza diretta.
Ma non mi sentirei mai di affermare che "ho inventato qualcosa"... penso che tutto già esista e penso che, soprattutto per quanto riguarda la seduzione, non vi sia nessuno che scopre nulla... al massimo ne prende coscienza, lo applica e qualche volta lo condivide. Io l'ho condiviso.

Direi che si capisce bene che TUTTO ciò che scrivo è sempre e solo frutto di ciò che ho in mente e che col tempo costruisco, distruggo, rivedo, ri-modello ed alla fine provo a derivarne una regola MIA.

Premesso che nemmeno tra 30 anni penso, pur volendo, sarò in grado di scrivere un mio metodo commerciabile, se devo essere sincero non sono nemmeno interessato a farlo in quanto al momento la mia più grande aspirazione sarebbe costruire un metodo su di me, sulla mia tipologia di target e che prescinda da qualunque altra regola generale e similitudine con altri metodi già esistenti.

Se avessi voluto, infatti, pubblicare una mia visione dell'intero mondo seduttivo ed un MIO metodo commerciale, l'avrei "venduto" per come è, senza badare a critiche o pormi dubbi sulla sua efficacia.
"Se pensi sia efficace te lo compri altrimenti fa nulla... così è"

Al contrario io non voglio assolutamente sostenere che sia perfetto o che sia efficace per il mondo, mi basta che lo sia per me e se lo sarà anche per qualcun altro allora ben venga... il materiale è qui, basta leggerlo ed applicarlo oppure ignorarlo.

Le critiche mi servono per avere altri input che stimolino la mia calibrazione nel migliorare ciò che già di per se, SU DI ME funziona, ma che è ancora eccessivamente lasciato al caso SECONDO ME... vorrei fosse statisticamente più calcolabile il risultato... ora non lo è come vorrei.

CitazioneQuesto atteggiamento, può effettivamente funzionare in un solo caso: ovvero quello in cui instauri un gioco di ruolo sul tuo personaggio, giocando in modo estremamente ironico, ed esprimendo ogni frase con la voluta intenzione di non far capire se è vera, o piuttosto se è una cazzata per creare un po' di stupore, e successiva ilarità. Wink
Insomma, più o meno "l'Umorismo caxxone" di De Angelo.

vedi ? in questa frase mi pareva lo avessi quasi già capito da solo... ma c'è una correzione da fare.

Le mie non sono cazzate per creare stupore ne tanto meno creano ilarità, ma curiosità che riesco poi a convogliare su aspettative che posso, invece, mantenere ed esaltarne l'importanza.
Questo non è "l'Umorismo caxxone" di De Angelo., e nemmeno più o meno... e se pensi ciò è perché sei abituato a confrontare il TM con l'MM o magari con il metodo di De Angelo (che non ricordo di aver letto)... io al contrario non mi sognerei mai di confrontare un altro metodo "popolare" con il mio... sarebbe stupido da parte mia, il mio libro venderebbe 1 copia... quella che compro io  :)

Comunque grazie mille per le critiche costruttive, appena ho più tempo le rileggo e se ho dubbi ti chiedo  ;)



A.







Titolo: Re: Il potere dell'aspettativa, un passo verso il DAY2
Inserito da: TermYnator il 20 Febbraio 2011, 16:33:20
Citazione di: Maschio Alpha il 12 Febbraio 2011, 19:47:30
Le critiche mi servono per avere altri input che stimolino la mia calibrazione nel migliorare ciò che già di per se, SU DI ME funziona, ma che è ancora eccessivamente lasciato al caso SECONDO ME... vorrei fosse statisticamente più calcolabile il risultato... ora non lo è come vorrei.
...
Le mie non sono cazzate per creare stupore ne tanto meno creano ilarità, ma curiosità che riesco poi a convogliare su aspettative che posso, invece, mantenere ed esaltarne l'importanza.
Questo non è "l'Umorismo caxxone" di De Angelo., e nemmeno più o meno... e se pensi ciò è perché sei abituato a confrontare il TM con l'MM o magari con il metodo di De Angelo (che non ricordo di aver letto)... io al contrario non mi sognerei mai di confrontare un altro metodo "popolare" con il mio... sarebbe stupido da parte mia, il mio libro venderebbe 1 copia... quella che compro io  :)

a questo commento, darò 2 risposte.
Premesso che non capisco sta cosa dei confronti, ne tantomeno la storia del commerciale.
Si presuppone, che se un metodo ha fatto tendenza, è perchè in un determinato contesto, più o meno ampio, ha fatto proseliti. E tutti i metodi famosi, sicuramente rispondono a questo criterio.
I metodi famosi, però, sono molto tipizzati: ovvero non rispecchiano un criterio di universalità, ma si indirizzano a particolari donne, ed a particolari uomini, nel senso che è necessario un determinato cocktail di qualità per metterli in pratica. Sono ciè le espressioni settorializzate, di un metamedodo basato su un modello che consente di spiegare sia perchè possa funzionare l'MM, sia De Angelo, sia BadBoy.
Quel modello si chiama TM. Io non paragono il tuo schema col TM, ma con la tipologia caratterizzata che prevede comportamenti simili, e prescrive determinate cose affinchè quei comportamenti risultino efficaci.
Se faccio un paragone col TM, constato che collocato in un contesto determinato, anche De Angelo funziona.
Quando si individua un comportamento come appartenente ad una determinata metodologia, quindi,
lo si analizza in base ad un dato "sperimentale" che statisticamente funziona in un determinato contesto, e che serve da elemento di paragone.
Il tuo schema, che assomiglia parecchio al riferimento De angelo, non ha neanche la valenza tipizzata di quest'ultimo: perchè presenta incongruenze forti, che lo rendono inaffidabile e casuale: perchè non sai modulare il comportamento in base al campo d'applicazione, dal momento che tu stesso non lo conosci..
Tu stesso, scrivi infatti:
SU DI ME funziona, ma che è ancora eccessivamente lasciato al caso SECONDO ME... vorrei fosse statisticamente più calcolabile il risultato... ora non lo è come vorrei.

Se vuoi togliere la casualità, devi procedere come ti ho scritto nel post precedente: ovvero delimitare il campo di validità del tuo comportamento, e studiare come variarlo al variare dei parametri.

Questa era la risposta generale.
Titolo: Re: Il potere dell'aspettativa, un passo verso il DAY2
Inserito da: TermYnator il 20 Febbraio 2011, 16:52:09
Questa è la risposta particolare.
Scrivi:
Le critiche mi servono per avere altri input che stimolino la mia calibrazione...

Parlando di "critiche per migliorare la tua calibrazione" però, fai un invito al fare osservazioni sul tuo caso specifico, più che in generale. Ti rispondo quindi in merito.

Tu, in realtà, rifiuti a priori  le critiche per migliorare la tua calibrazione invocando la tua diversità.
Nel senso che se ti si da un parere, magari suffragato da schemi che appartengono ad esperienze collaudate su vasta scala, ribadisci che a te interessa solo cio che funziona su di te, come se su di te, ciò che funziona sugli altri non possa funzionare, perchè sei diverso dagli altri.
La stessa cosa fai ogni volta che specifichi "IMHO": sottrai alla critica il tuo parere, perchè non avendo esso valenza generale ma solo personale, di fatto  basta che funzioni per te per essere vero.
In realtà, se esci dal tuo punto di vista, sei talmente simile a tanti altri, da poter esser considerato tipico, e quindi prevedibile.
Un altro concetto che esprimi spesso, è quello che non esistono verità assolute. In realtà, questo concetto è del tutto fasullo, ed è una sega mentale per non vedere ciò che ci circonda: la verità esiste, ma è estremamente pesante l'accettarlo, e soprattutto il muoversi alla ricerca di essa.
Pesante, perchè se sai che una verità da trovare c'è, ti muovi mosso dall'aspettativa. Privo della proustiana schiavitù di scelta (la scelta non può più avvenire), ma di nuovo schiavo del non poter scegliere di cambiare direzione.
Chi invece nega l'esistenza di verità assolute, si muove nell'incoscienza: dal momento che non c'è nulla di definitivo da trovare, qualsiasi cosa possa minimamente funzionare va bene.
Diventa quindi legittimo procedere per tentativi casuali, invece che secondo la logica deduttiva, ed alle successive induzioni.
La contraddizione fra gli assunti "io sono diverso" e la "verità non esiste", è piuttosto evidente:
se tu sei diverso, e su di te funzionano cose che sugli altri non funzionano, dai per scontato che ti conosci perfettamente, e che quindi i tuoi comportamenti siano quanto di più adatto si possa fare.
C'è quindi una verità assoluta implicita nel tuo "IMHO", che contraddice la valenza formale del lemma.
In sintesi, penso che il punto da risolvere non sia il rimorchio: esso altro non è che una delle applicazioni dello schema mentale di Maschio alpha. Il punto su cui dovresti meditare, IMHO (qui ci sta), è la metodologia con cui ti avvicini al problema, come sostenevo nel primo post.
Titolo: Re: Il potere dell'aspettativa, un passo verso il DAY2
Inserito da: Naddolo il 20 Febbraio 2011, 17:01:13
Citazione di: TermYnator il 20 Febbraio 2011, 16:52:09

Un altro concetto che esprimi spesso, è quello che non esistono verità assolute


che poi l'affermazione in sè si autosmentisce, in quanto affermare che non esistono verità è essa stessa un'affermazione che si arroga il diritto di verità, cadendo in un'empasse logica, un po' come il paradosso del mentitore di logica greca memoria; cose ampiamente dibattute da kant in poi (il quale pone la cosa in sè come verità, ma impossibile da raggiungere, tesi rilanciata da popper quando dice che la ricerca scientifica è un processo di avvicinamento alla realtà, che tende verso esso per raggiungerla solo all'infinito)
Citazione di: TermYnator il 20 Febbraio 2011, 16:52:09
Privo della proustiana schiavitù di scelta (la scelta non può più avvenire), ma di nuovo schiavo del non poter scegliere di cambiare direzione



sono piacevolmente sorpreso dalla citazione proustiana  Azn

Titolo: Re: Il potere dell'aspettativa, un passo verso il DAY2
Inserito da: TermYnator il 20 Febbraio 2011, 17:10:37
La conoscenza della verità, la esprimo con questa formula:
V=1-1/(2^x)
il primo passo, ti da una verità pari ad 1/2:
ovvero, non esiste una verità, ma una mezza verità, e l'una vale l'altra.
Il secondo passo, di da una verità pari a 3/4: ovvero qualcosa di molto simile al reale, ma con un 25% di errore
più vai avanti, più il margine di errore si riduce, fino alla soglia del non misurabile (lo zero).
Tericamente, non hai raggiunto la verità assoluta. Ma in pratica, il margine di scostamento non è commensurabile con il valore di verità raggiunto, e non può quindi alterarlo.
Titolo: Re: Il potere dell'aspettativa, un passo verso il DAY2
Inserito da: Emiliano il 20 Febbraio 2011, 17:20:32
Non c'entra un caxxo, però....
Ma serve davvero andare alla ricerca della verità assoluta per scopare?
Io credo che basti una verità fortemente relativa(in tutte le accezioni di questo termine).
Se continuiamo a ricercare la verità assoluta, ammesso che esista, rimaniamo con il pisello in mano e con una giustificazione in tasca.

Titolo: Re: Il potere dell'aspettativa, un passo verso il DAY2
Inserito da: TermYnator il 20 Febbraio 2011, 19:21:01
Citazione di: Emiliano il 20 Febbraio 2011, 17:20:32
Non c'entra un caxxo, però....
Ma serve davvero andare alla ricerca della verità assoluta per scopare?
Io credo che basti una verità fortemente relativa(in tutte le accezioni di questo termine).
Se continuiamo a ricercare la verità assoluta, ammesso che esista, rimaniamo con il pisello in mano e con una giustificazione in tasca.
Nessuno ti vieta di pisellare durante la tua ricerca.
E d'altronde, nessun pisellatore soddisfatto si metterebbe a cercare una cosa che gia possiede...
La ricerca serve a pisellare di più e meglio, quando non riesci a pisellare quello che vorresti. Azn
Titolo: Re: Il potere dell'aspettativa, un passo verso il DAY2
Inserito da: james.mar il 20 Febbraio 2011, 22:01:05
E se uno ci ha il cazzetto, ci ha?
Titolo: Re: Il potere dell'aspettativa, un passo verso il DAY2
Inserito da: TermYnator il 20 Febbraio 2011, 23:16:12
Citazione di: james.mar il 20 Febbraio 2011, 22:01:05
E se uno ci ha il cazzetto, ci ha?
Se non la finite con questa storia del cazzetto, posto una foto di quello di Jhon Holmes.
Così non parla più nessuno.
Titolo: Re: Il potere dell'aspettativa, un passo verso il DAY2
Inserito da: james.mar il 20 Febbraio 2011, 23:48:52
Veramente se posti la foto del pisello di John Holmes, finisce che tutti inizieremo ad avere la syndrome del cazzetto....e saranno cazzetti amari...
Titolo: Re: Il potere dell'aspettativa, un passo verso il DAY2
Inserito da: Naddolo il 21 Febbraio 2011, 00:00:07
 :lol:
Titolo: Re: Il potere dell'aspettativa, un passo verso il DAY2
Inserito da: TermYnator il 21 Febbraio 2011, 10:31:33
Citazione di: james.mar il 20 Febbraio 2011, 23:48:52
Veramente se posti la foto del pisello di John Holmes, finisce che tutti inizieremo ad avere la syndrome del cazzetto....e saranno cazzetti amari...
appunto  Azn
Titolo: Re: Il potere dell'aspettativa, un passo verso il DAY2
Inserito da: Maschio Alpha il 21 Febbraio 2011, 12:14:13

Non proprio.
Il mio "IMHO" esplicita qualcosa di implicito e che dovrebbe già essere assodato per chiunque, purtroppo spesso così non è.

Il tuo stesso affermare che "esiste una verità assoluta", per me è già di per se una verità assoluta che non accetto.
Non dico che non mi ponga il dubbio che tu abbia ragione, altrimenti diverrebbe per me verità assoluta che tu abbia torto  :)

Ciò che tu però non riesci ad accettare/capire è questo:

CitazioneI metodi famosi, però, sono molto tipizzati: ovvero non rispecchiano un criterio di universalità, ma si indirizzano a particolari donne, ed a particolari uomini, nel senso che è necessario un determinato cocktail di qualità per metterli in pratica. Sono ciè le espressioni settorializzate, di un metamedodo basato su un modello che consente di spiegare sia perchè possa funzionare l'MM, sia De Angelo, sia BadBoy.
Quel modello si chiama TM.

Ciò che tu (e probabilmente molti altri) hai dato per verità assoluta, è che il TM sia già di per se un metodo accettato, assodato e beatificato dal mondo, mentre IO sono ancora piuttosto indietro nella strada che forse (e chi può dirlo) mi porterà a beatificarlo ed a parlarne come fosse il sacro Graal.

Ciò non toglie NULLA all'efficacia ed al valore che può avere il tuo metodo, non è necessario che TUTTI siano convinti perché il tuo metodo sia accettato come tale.

Probabilmente certe cose le chiarirò definitivamente solo a 4 occhi, inutile iniziare qui l'ennesimo botta e risposta.

Comunque, concludendo e solo a puro titolo informativo... IO non rifiuto a priori  le critiche per migliorare la mia calibrazione invocando la mia diversità, per il semplice fatto che nessuno mi conosce qui dentro e le mie parole narrano il mio pensiero, non descrivono come sono fatto, quindi la mia diversità o uguaglianza che sia.

Grazie a dio, non sono tenuto a difendere le mie tesi ne tanto meno a dimostrarne la funzionalità... certo sarebbe meglio, ne trarrebbe vantaggio la mia credibilità (come ha scritto qualcuno in passato) ma la realtà dei fatti è che non è nelle mie priorità... non ha molto valore per me, ora.
Al contrario, per te sarebbe impossibile e controproducente ragionare così.
Non vendo nulla, non insegno nulla, ciò che scrivo è il mio pensiero ed il mio "IMHO" è il mio disclaimer per chiunque legga, con la speranza che percepisca immediatamente che non si tratta di verità assolute ma solo di un parere personale... non faccio telegiornali o cronache.

Puoi discutere il mio pensiero, non la mia persona.  ;)


A.
Titolo: Re: Il potere dell'aspettativa, un passo verso il DAY2
Inserito da: Naddolo il 21 Febbraio 2011, 13:58:34
Citazione di: Maschio Alpha il 21 Febbraio 2011, 12:14:13


Il tuo stesso affermare che "esiste una verità assoluta", per me è già di per se una verità assoluta che non accetto.

ma LOL, mentre dire che una verità assoluta non esiste, qualsiasi cosa questo voglia dire (insinui che esista l'assoluta non verità, cioè un'assoluta falsità? :idiot:) non è essa stessa una proposizione che s'arroga il diritto di verità...diamine, un minimo di logicità
Citazione di: Maschio Alpha il 21 Febbraio 2011, 12:14:13

Ciò che tu (e probabilmente molti altri) hai dato per verità assoluta,

ancora, non hai capito: la verità assoluta è un idea regolativa della ragione, non un qualcosa di afferrabile e comprovabile ( a meno che tu non ti chiami gesù cristo); termy non può in alcun modo dire che quello che dice è la verità, semplicemente perchè nessuno può dirlo (oltrechè un porsi di questo tipo è quanto di più nefasto e pericoloso ci sia a livello politico, ma questo è un altro fatto, e termy è del tutto anti-totalitario da qualsiasi punto di vista)

Citazione di: Maschio Alpha il 21 Febbraio 2011, 12:14:13

Grazie a dio, non sono tenuto a difendere le mie tesi ne tanto meno a dimostrarne la funzionalità...

ed allora che diavolo scrivi a fare in un forum pubblico? di più, che diavolo parli a fare se quello che non è dici non sei disposto a difenderlo, come è ovvio che sia, in una pubblica arena? ti rendi conto dell'assurdità di quello che dici? te dice X, ma quando pinco pallino arriva e ti chiede delle cose te dici che non sei tenuto a giustificarlo? se non vuoi dibattiti, se non sei aperto al confronto, mi sa che è meglio che scrivi sul tuo diario, li nessuno ti contesterà

ti giuro che sono esterrefatto di fronte a queste tue affermazioni...
Titolo: Re: Il potere dell'aspettativa, un passo verso il DAY2
Inserito da: Maschio Alpha il 21 Febbraio 2011, 14:11:37
Citazionenon sei disposto a difenderlo,

ho detto di non essere tenuto a farlo, è ben diverso...

comunque, Nad, rilassa pure i toni (...e le chiappe), non ho ne tempo ne voglia di fare botta e risposta.
Io scrivo in un forum pubblico per lo stesso motivo per cui tu puoi rispondere a ciò che scrivo.


A.
Titolo: Re: Il potere dell'aspettativa, un passo verso il DAY2
Inserito da: TermYnator il 21 Febbraio 2011, 17:10:44
Citazione di: Maschio Alpha il 21 Febbraio 2011, 12:14:13
Non proprio.
Il mio "IMHO" esplicita qualcosa di implicito e che dovrebbe già essere assodato per chiunque, purtroppo spesso così non è.
Non voglio ripetere Nad, ma stai affermando una ulteriore verità assoluta.
Citazione
Il tuo stesso affermare che "esiste una verità assoluta", per me è già di per se una verità assoluta che non accetto.
Cito di nuovo Nad
Citazione
Ciò che tu però non riesci ad accettare/capire è questo:

Ciò che tu (e probabilmente molti altri) hai dato per verità assoluta, è che il TM sia già di per se un metodo accettato, assodato e beatificato dal mondo, mentre IO sono ancora piuttosto indietro nella strada che forse (e chi può dirlo) mi porterà a beatificarlo ed a parlarne come fosse il sacro Graal.
Ho l'impressione che continui a non voler vedere la realtà:
io, NON HO (NON ho) NON HO paragonato il tuo stile al TM.
L'ho paragonato ad una espressione comportamentale  funzionante e collaudata scritta da un certo de Angelo.
Che poi il De angelo Method, appicato ad un determinato contesto funzioni pure in base al modello TM, era solo una nota informativa e generale, fatta ribattendo ad una tua osservazione.
Citazione
Comunque, concludendo e solo a puro titolo informativo... IO non rifiuto a priori  le critiche per migliorare la mia calibrazione invocando la mia diversità, per il semplice fatto che nessuno mi conosce qui dentro e le mie parole narrano il mio pensiero, non descrivono come sono fatto, quindi la mia diversità o uguaglianza che sia.
Bene, ma allora come puoi ragionevolmente aspirare a critiche costruttive su un comportamento calibrato, se PRIMA non dipingi un quadro completo di te stesso?
Citazione
Grazie a dio, non sono tenuto a difendere le mie tesi ne tanto meno a dimostrarne la funzionalità...
AAAARRRRGGGHHHHH!!!!
Ma D** Lupo, ma ancora non hai capito che è per migliorare il tuo gioco che devi dimostrare

A TE STESSO il perchè una cosa funziona?
Titolo: Re: Il potere dell'aspettativa, un passo verso il DAY2
Inserito da: Maschio Alpha il 21 Febbraio 2011, 23:47:02
Citazione di: TermYnator il 21 Febbraio 2011, 17:10:44
AAAARRRRGGGHHHHH!!!!
Ma D** Lupo, ma ancora non hai capito che è per migliorare il tuo gioco che devi dimostrare

A TE STESSO il perchè una cosa funziona?

già... a me stesso  ;)