Il paese è piccolo.. e la gente mormora..

Aperto da Argo, 13 Ottobre 2009, 01:30:57

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Argo

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Citazione di: maxcavezzi il 14 Ottobre 2009, 15:48:40

Mi trovo ad una 30ina di km da Genova da un lato e circa 100 dalla Versilia dall' altro, a nord l' appennino, a sud il mare.


Ho vissuto a Recco per 16 anni. Mi sa che non sei molto distante, quando calo a salutare nonna e parenti vari propongo birretta...


Il problema della Valle non è tanto la mancanza di patata. Ora che son a 35 anni avrei un bel bacino di pesca ma il fatto che se stasera al locale x o y (finiti i locali..) ci provi con Tizia, ammesso e non concesso che sia sconosciuta (nel senso di mai vista) , Tizia la reincontrerai pure settimana prossima e quella successiva e quella successiva ancora nei secoli saeculorum..
Senza contare il fatto che se  sei nel circolo sociale x non puoi essere nell'y.. per il fatto che magari nel circolo x c'è lex dell'amica del fratello della tipa che è nel circolo y..
da qui la necessità di spostarsi... anche solo per (almeno nel mio caso)  non sentirmi poi chiedere dalla LTR come mai mi son messso a chiaccherare con l'amica di sua sorella in biblioteca.  (accaduto..)

Kierkegaard

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#16
Citazione di: The Legend il 14 Ottobre 2009, 17:50:28
Quindi per risolvere il tutto si evita il problema e si cambia posto?
Per avere tutte quelle esperienze, sentirti più sicuro e "scopato", e quindi tornare senza avere l'atteggiamento da Mdp. Benissimo.

Ma siamo sicuri che si debba proprio andarsene? Poi è chiaro, se manca materia prima, ci si deve spostare.


L'ambiente non si modifica così come pensi tu, su questo sono daccordo con Della Torre che dice che l'ambiente è forza grande in seduzione, se non la più grande.

1) Bisogna modificare le convinzioni socio-culturali di un paese. Queste sono molto forti in Italia per via della sua storia legata allo stato del Vaticano. Più è piccolo il centro abitato, meno persone ci abitano, più le persone si conoscono, più è forte il controllo sociale.

Si può dire che il controllo sociale è inversamente proporzionale al numero degli abitanti del paese.

Tu sei capace di cambiare questa situazione?

2) Se come dice Argo che ogni 4 passi che fa incontra una persona. Vuol dire che tutti lo conoscono. Tutti sanno chi è. Hanno un immagine di Argo e nel momento in cui si relaziona con loro gli rimandano l'immagine che hanno sempre conosciuto di lui e non quella nuova che Argo vorrebbe costruirsi. Lui è etichettato, e come diceva Kierkegaard: "Se mi etichetti mi annulli".


Si potrtebbe parlare per ore di questo argomento. Nelle sue più svariate sfaccettature. Per il momento mi fermo qui, perché credo sia sufficente a rispondere alla tua affermazione.

Juan
Ultima modifica: 20 Agosto 2010, 13:02:25 di Juan

Edward Bloom

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Citazione di: maxcavezzi il 14 Ottobre 2009, 15:48:40
Mi trovo ad una 30ina di km da Genova da un lato e circa 100 dalla Versilia dall' altro, a nord l' appennino, a sud il mare.
Stai a vedere che siamo concittadini!  ;)
Corretta la tua analisi, qui la realtà è così. Sulle "soluzioni", non saprei. A volte penso che l'ideale sia cercare di crearsi più circoli sociali, più gruppi di persone, per avere la possibilità di scegliere di volta in volta, e non essere troppo etichettabile come "amico di x o amico di y". Altre volte me ne frego di gestire le pubblic relation, penso "io sono io chi mi apprezza mi cercherà senno cazzi suoi" e aspetto che mi cerchino gli altri: entrambi gli atteggiamenti hanno pro e contro. Ti saprò dire in futuro se troverò la soluzione definitiva.

maxcavezzi

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Bene gente, una volta allora ci si trova tutti insieme per una birretta.

Argo le tue sono anche tanto seghe mentali.. una delle prime cose che ho imparato frequentando questo 'ambiente' e': smetterla di pensare a quello che penseranno gli altri di noi se facciamo una determinata cosa.
Se una cosa mi va di farla la faccio, e l'ho fatta perche' mi andava di farla, la vita e' la tua ed ogni momento e' un istante unico che non tornera'.. che gli altri si fottano.

Poi ovviamente se vuoi cornificare la tua LTR ovviamente non puoi farlo nel paesello di 300 anime, ma questo e' un discorso di buon senso che esula dallo spostarsi per sargiare.
Donna de quarant'anni buttela a fiume co' tutti li panni. (proverbio romano)

Shark72

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Citazione di: ^X^ il 14 Ottobre 2009, 16:45:31

La tattica che ho imparato dal catalizzatore del mio circolo primario (gli devo tutto, ma non riesco a farlo diventare un PUA :D ) è quella di sforzarsi sempre di rendere il circolo stesso attraente e interessante per terze persone, e cercare in modo attivo di ingrandirlo con "sangue fresco" (per locali, per strada, nelle feste). In questo modo si ha il meglio dei due mondi... e man mano che le nostre donne arrivano sui 27-28, si fidanzano e spariscono, vengono sostituite con new entries sui 22-23 :D

+ :up:

Credo che questa operatività sia il "re dei giochi" per gli over 30. E' proprio ciò che sto cercando di fare in questo periodo. Facile non è, ma si può fare : mai rilassarsi nel circolo sociale, ma farlo sempre evolvere con gente nuova. 8)

Sul resto, concordo con gli altri : fare 50-70 km di macchina per uscire verso località più interessanti è ordinaria amministrazione, per me è una necessità, dato che vivo in un posto dove non c'è un cavolo.Un paese della bassa provincia di Siena di poche migliaia di anime offre ben poco, ma con meno di un' ora posso raggiungere cittadine come Siena, Perugia e Arezzo, dove qualcosa di buono si può fare.
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#20
Citazione di: Juan il 14 Ottobre 2009, 20:14:07

L'ambiente non si modifica così come pensi tu, su questo sono daccordo con Della Torre che dice che l'ambiente è forza grande in seduzione, se non la più grande.

Infatti non sto parlando di modificare l'ambiente (che magari può essere scarso di materia prima o che ci affibbia un immagine negativa/perdente), ma di cambiare TU (tu inteso come protagonista della situazione).

Citazione di: Juan il 14 Ottobre 2009, 20:14:07
1) Bisogna modificare le convinzioni socio-culturali di un paese. Queste sono molto forti in Italia per via della sua storia legata allo stato del Vaticano. Più è piccolo il centro abitato, meno persone ci abitano, più le persone si conoscono, più è forte il controllo sociale.

Si può dire che il controllo sociale è inversamente proporzionale al numero degli abitanti del paese.

D'accordissimo. Ma per controllo sociale cosa intendi? Il fatto che la gente mormora/si conosca?
Di conseguenza la persona si sente influenzata, rimane "immobilizzata" nelle sabbie mobili della vecchia immagine... il mondo esterno ci è "contro".

Però, cè un però. Se noi con persistenza e buon senso, ci mettiamo in testa di cambiare, di migliorare, al di là di tutto e senza "dipendere" dall'esterno, il mondo è nelle nostre mani. Non è nè facile nè comodo, ma possibile, e di esempi ce ne sarebbero a bizzeffe.
Penso all'ebreo scappato dal campo di concentramento dopo MESI a pensare a come fare, a (mi sembra) roosvelt che dopo una vita passata a diventare presidente, dopo innumerevoli fallimenti e tutto il mondo che in pratica gli diceva di desistere, lo è diventato, o l'inventore della lampadina, che riuscì solo dopo quasi mille tentativi, e tutti, dai collaboratori agli amici... e così potrei citare all'infinito (come al contrario, grandi fallimenti, ma tutto è per dire che SI PUO').

E' come rassegnarci all'esterno. Un conto è rassegnarsi, un conto è agire per cambiare il tutto, ma non cambiando gli altri, cambiando noi. Noi siamo diversi lo sappiamo, si tratta solo di esprimersi veramente, di accettare se come si è: se si ha un equilibrio personale dato dalla conscenza vera e "innocente" (cioè autentica, non mediata da maschere) il resto vien da se, il mondo cambia , gli altri non sono un problema.

Citazione di: Juan il 14 Ottobre 2009, 20:14:07
Tu sei capace di cambiare questa situazione?

No, e nemmeno m'interessa.

Citazione di: Kierkegaard il 14 Ottobre 2009, 20:14:07
2) Se come dice Argo che ogni 4 passi che fa incontra una persona. Vuol dire che tutti lo conoscono. Tutti sanno chi è. Hanno un immagine di Argo e nel momento in cui si relaziona con loro gli rimandano l'immagine che hanno sempre conosciuto di lui e non quella nuova che Argo vorrebbe costruirsi. Lui è etichettato, e come diceva Kierkegaard: "Se mi etichetti mi annulli".

Certo, etichettare è la morte del cambiamento. L'ambiente in cui vivi, le persone con cui interagisci e che hanno contribuito a formare la tua immagine, in un ambiente ristretto amplificano i problemi.
So cosa vuol dire, qua in Trentino è sempre così ;)
Ma c'è un ma.. Le persone sono abituate a etichettare, a conoscerti in una certa "maniera": ma altrettanto, di fronte a continui nuovi impulsi possono modificare la loro opinione di te (in primis le donne), se in effetti TU SEI CAMBIATO, TU SEI SICURO, TU SEI UNA PERSONA NUOVA, TU NON SEI PIU' UN MORTO DI PIPPE.

Citazione di: Juan il 14 Ottobre 2009, 20:14:07
Si potrtebbe parlare per ore di questo argomento. Nelle sue più svariate sfaccettature. Per il momento mi fermo qui, perché credo sia sufficente a rispondere alla tua affermazione.

Juan

Credo siano punti di vista diversi. Visto che la sto vivendo, SECONDO ME è giusto adottare la via del "cambio di luogo" per fare tabula rasa di conoscenze donne ecc. in quanto lì si parte a punto da una posizione neutra, MA, almeno per me, non risolve il problema "esistenziale", dell'essere diverso, essere sicuro, avere le donne, avere il POTERE DI SE. E quello si coltiva a casa, in macchina, al gabinetto e via discorrendo :)

Con tempo e persistenza tutto cambia, se noi VOGLIAMO cambiare, con fatica si cambia.
Ci si migliora, e il problema dell'ambiente esterno non esiste più. La mappa non è il territorio.
Ultima modifica: 20 Agosto 2010, 13:02:57 di Juan
L'attrazione non è una scelta.

Il gioco non è uno schema ma nasce e si evolve.