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Feromoni

Aperto da Kant, 07 Ottobre 2008, 20:29:45

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-eFFe-

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Citazione di: TermYnator il 09 Ottobre 2008, 15:16:50
In realtà, spulciando per il forum avevo gia risposto a questa domanda e a quella su come vengono emessi i feromoni (Actarus), quindi:

grazie TermY: chiaro, tempestivo ma NON esauriente.


CitazioneCos'è un feromone?
Un feromone è una sostanza oganica estremamente volatile, che come tale, evaporando in pochissimo tempo, fa si che le molecole che la compongono si liberino nell'aria. Queste molecole vengono percepite dagli organi olfattivi, ma essendo inodori, non danno la sensazione di percepire un odore. Agiscono invece su alcuni circuiti cerebrali, suscitando stati emotivi. Un feromone, per la sua rapidissima evaporabilità, non è persistente come un profumo, che può invece durare per giorni. Le aree preposte al rilascio di feromoni sono le stesse usate per la sudorazione, ovvero quelle coperte da peli, più (secondo alcuni ricercatori) le labbra.
Il motivo è semplice: un pelo aumenta la superficie di evaporazione, liberando il feromone nell'aria in modo più rapido.
...
Come è fatto un feromone?
Un feromone, a differenza di un profumo, è monocomponente. Quindi una volta evaporato, non lascia tracce, ne code. Si può tuttavia rallentarne il rilascio mischiandolo ad altre componenti, come nei profumi.
Ovviamente, questa manipolazione annulla l'immediatezza del messaggio chimico, rendendola costante, e
coprendo o confondendo eventuali emissioni di altri feromoni.
Perchè non c'è un solo feromone.

A che distanza si percepisce un profumo?
Un feromone, che negli animali viene percepito a kilometri di distanza, a differenza degli elementi di un profumo, ha una potenza spaventosa a livello di influenza sui recettori olfattivi, e viene quindi emesso in minime quantità.

Qual'e' la fonte di queste definizioni?
Ok: dire che il messaggio chimico e' variabile equivale ad affermare che la sostanza che lo veicola e' estremamente volatile e non lascia code.
Abbiamo spostato il problema, ma non l'abbiamo spiegato.
In altre parole: il feromone e' volatile potente e senza code per definizione (cosi' ci aiuta a spiegare una comunicazione chimica modulata e veloce), oppure ha queste caratteristiche perche' sono state misurate (dove quando e da chi?).

Esempio: per spiegare il campo gravitazionale i fisici IPOTIZZANO l'esistenza di particelle opportune dette gravitoni. Al momento non esistono: fanno solo comodo per spiegare la realta'. Ma si cerca di individuarle mediante macchinari enormi, costosissimi e complicatissimi. Qualora venissero trovati, la teoria sarebbe confermata, altrimenti andrebbe a farsi benedire ;)

Coi feromoni come siamo messi?


CitazioneQuesto decreta il più grande problema nella ricerca dei feromoni nell'uomo: le quantità sono talmente minime, da richiedere strumenti estremamente costosi e rari. Strumenti che non sono alla portata di tutti.

Questi strumenti esistono? Come sono?

Scusa il terzo grado, non e' una critica sui contenuti ma sul metodo: che in parte e' scientifico e in parte non lo sembra abbastanza.
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TermYnator

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Citazione di: -eFFe- il 09 Ottobre 2008, 15:40:04
grazie TermY: chiaro, tempestivo ma NON esauriente.

Vediamo perchè

Citazione
Qual'e' la fonte di queste definizioni?
Ok: dire che il messaggio chimico e' variabile equivale ad affermare che la sostanza che lo veicola e' estremamente volatile e non lascia code.
Abbiamo spostato il problema, ma non l'abbiamo spiegato.
In altre parole: il feromone e' volatile potente e senza code per definizione (cosi' ci aiuta a spiegare una comunicazione chimica modulata e veloce), oppure ha queste caratteristiche perche' sono state misurate (dove quando e da chi?).

Stai confondendo la causa con l'effetto.
A tal proposito, ci sono dei teoremi di chimica, e delle realtà note dallo studio dei feromoni animali :
Sui feromoni animali, si sa che:
-agiscono a grande distanza.
-Vengono emessi in quantità minime (mai visto un animale tutto bagnato dai suoi feromoni)
-Esistono feromoni da contatto (non volatili), feromoni olfattivi, e feromoni che vengono miscelati
con altre sostanze per ottenere un rilascio nel tempo detti trace, come quelli per marcare il territorio.

Affinchè una sostanza sia percepibile a distanze elevate, deve forzatamente essere molto volatile.
Se ne deduce quindi che un feromone olfattivo, è estremamente volatile.
Se una sostanza molto volatile è percepita a grandi distanze, o ce ne è una grande quantità in
evaporazione, o essa ha un potere aromatico estremamente forte: se ne deduce che dal momento che
nessun animale trasuda feromoni, i feromoni agiscano in quantità infinitesimali.

Queste realtà non solo sono dimostrate nei feromoni animali, ma vengono sfruttate commercialmente
a livello botanico: non sono quindi in discussione, sono scienza dimostrata ed applicata.
Rimane da capire se l'uomo è così diverso dagli altri animali, da aver perso l'uso dei feromoni.
A tal proposito, ti citai una serie di esperimenti che miravano a dimostrare l'effetto di feromoni sull'umano.
Ma c'è di più.
In alcune facoltà di spicologia (Ad esempio Trieste), l'argomento viene studiato a livello di programma,
con tanto di test e letteratura. Ho ceracto qualche passo di questi libri, per darti l'idea di come la scienza
ufficiale, da una posizione di ferma negazione tipica dell'egocentrismo cosmico medievale, è arrivata ad
una posizione di incertezza sull'efficacia dei feromoni. Questo perchè non esiste ancora una massa critica
di studi (che però sono in corso) per dimostrare definitivamente l'ergomento.
L'accettazione del dubbio, che corrisponde alla timida ammissione che non si possa rifiutare aprioristicamente
l'effetto dei feromoni sull'uomo, la trovi in questo estratto di un testo d'esame:
http://web.tiscalinet.it/erosecervello/capitolo_5.htm

Ed una bella frase di Anna Menini, coordinatrice del laboratorio di neurofisiologia dell'olfatto presso l'Università
di trieste, in occasione dell'assegnazione del Nobel a Linda Buck con cui ha collaborato:

"Grazie alla codifica del genoma umano e del topo si è scoperto che il mondo della percezione degli odori è di una
complessità estrema. Se la visione si basa essenzialmente su tre recettori, nel caso degli odori il numero sale sino
a mille. Ognuno di questi recettori è codificato da un singolo gene: è come se ognuno di questi recettori fosse una
lettera dell'alfabeto, la cui combinazione dà vita a decine di migliaia di parole"

Vogliamo ancora continuare a convincerci che la comunicazione chimica non sia articolata?
E vogliamo ancora pensare che l'organo vomeronasale sia un retaggio non funzionale?  :)

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Citazione di: TermYnator il 09 Ottobre 2008, 16:51:31
L'accettazione del dubbio, che corrisponde alla timida ammissione che non si possa rifiutare aprioristicamente
l'effetto dei feromoni sull'uomo, la trovi in questo estratto di un testo d'esame:
http://web.tiscalinet.it/erosecervello/capitolo_5.htm

Grazei TermY, bell'articolo, molto interessante.  :up:
Sarebbe da leggere l'intero libro ::)
Magari ho pure incontrato l'autore all'universita', quando studiavo...
Ricordo anche di alcuni miei compagni di corso che fecero una tesi in laboratorio lavorando sul "naso elettronico", nel mio stesso dipartimento :)
Ma quello si occupava di odori, non di feromoni credo.


CitazioneE vogliamo ancora pensare che l'organo vomeronasale sia un retaggio non funzionale?  :)

be' il corpo umano e' pieno di organi vestigiali: parti ereditate dai nostri progenitori e che hanno perso qualunque funzionalita' con l'evoluzione.
A esempio l'appendice (resto dell'intestino da erbivori, molto piu' lungo dei carnivori/onnivori), il coccige (la coda!) ecc...

Nel caso dell'organo vomeronasale questi esperimenti dimostrano che funziona!
Produce risposte a certe sostanze :)

C'e' invece molta incertezza sull'emissione: se, come, dove e in che quantita' vengano emessi i feromoni dal corpo umano; alcuni esperimenti potrebbero ad esempio chiarire la qualita' (cioe' quali e quanti tipi di sostanze diverse emesse e quali effetti diversi producono) e la quantita' (quante ne vengono emesse e a che distanza possono essere percepite).
Documentazione in tal senso?

grazie, e' sempre un piacere approfondire.
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zlatan

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Testiamo di gruppo questi feromoni!

Capace poi scopriamo che funzionano e andiamo tutti, per volere di TermY, al costanzosciò!  :lol:

Zlatan
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II TermYraduno: "AlY' Papà e i 40 Marpioni". Io c'ero.


Ogni ostacolo che si pone tra te e i tuoi sogni non è altro che una prova per verificare quanto veramente desideri raggiungerli


Se le persone che non si comprendono, comprendessero almeno di non comprendersi, si comprenderebbero meglio di quando, non comprendendosi, non comprendono nemmeno che non si comprendono - Gustave Ichheiser

GuyMontag

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Citazione di: TermYnator il 09 Ottobre 2008, 15:21:34
All'epoca del ban, mi resi conto che "quel sito" non riconosceva il tuo IP, ma qualcos'altro:
tentai di fare un altro account per recuperare i miei post, ovviamente con IP variabile.
Ma misteriosamente, il mio PC veniva riconosciuto.
Finchè non formattai.
Non era quindi l'IP a farmi riconoscere, e neanche i cookies: li avevo cancellati.
C'era qualcos'altro.

TermYnator

Ho formattato l'altro giorno...ho provato sia da lavoro che da casa...evidentemente quel qualcos'altro sarà un feromone gibbonico  :lol:
First Real Fucking FeroAllievo.

Alfaleffo

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#35
Citazione di: test il 09 Ottobre 2008, 20:42:21
Non so che dirvi, ma non riponiamo troppa stima nelle capacità delle persone, soprattutto se capacità tecnologiche. Il mio ip è bloccato, ma usando il primo proxy del cavolo trovato su google, arrivo a leggere il sito tranquillamente...

Quoto, tempo fà dovetti usare un proxy per altri motivi ;D e su una lista di oltre 200 ip quelli che all'atto pratico risultarono anonimi furono solo 4.
Cercando su wikipedia capii il motivo

Citazione
Proxy HTTP e anonimato  [modifica]
I server esterni a cui ci si collega attraverso un proxy vedranno generalmente le connessioni provenienti dall'indirizzo IP del proxy, non da quello del client. Questo garantisce una relativa privacy del client (il server, o chi analizzi il traffico diretto ad esso, non può conoscere l'indirizzo IP del client), ma può anche provocare problemi nel caso tali siti utilizzino l'indirizzo IP del client per scopi di autenticazione o di riconoscimento delle sessioni.

Il protocollo HTTP prevede però che un proxy possa inserire nelle richieste che inoltra al server degli header standardizzati, che permettono di riconoscere che la richiesta è stata inoltrata da un proxy, e possono contenere anche l'indirizzo IP del client, che in questo modo può essere noto ad un server opportunamente configurato. Quando viene usata questa funzionalità, il server web "si fida" dell'indirizzo del client inviatogli dal proxy, e non può in alcun modo verificare questa informazione. L'amministratore di un server proxy può decidere se inviare o meno questi header.

I proxy HTTP, a seconda dell'anonimato che riescono a fornire, possono essere suddivisi in:

Non anonimi: modificano alcuni header trasmessi dal browser e ne aggiungono altri, mostrano anche l'indirizzo IP reale del richiedente. Sono molto facili da riconoscere da parte del server web.
Anonimi: non trasmettono l'IP del richiedente, ma modificano o aggiungono alcuni header. Sono pertanto riconoscibili facilmente.
Distorcenti: trasmettono un IP casuale, diverso da quello del richiedente e modificano o aggiungono alcuni header. Solitamente vengono scambiati per proxy Anonimi, ma offrono una protezione maggiore, in quanto il server web vede le richieste di un utente provenienti da indirizzi IP diversi.
Altamente anonimi: non trasmettono l'IP del richiedente e non modificano gli header della richiesta. Sono difficili da riconoscere attraverso i normali controlli.
Esistono programmi che, basandosi sulla tecnologia peer to peer forniscono funzionalità di proxy "anonimizzante" (un proxy che non inoltra al server l'indirizzo IP del client).

Il protocollo HTTP è stateless, ovvero una richiesta non lascia alcuno stato nel server. Tuttavia, per realizzare applicazioni web complesse, sono stati sviluppati meccanismi a livello superiore come i cookies per costruire "sessioni". Questi meccanismi possono permettere al server web di ottenere informazioni sul client nonostante gli sforzi fatti dal proxy per difenderne l'anonimato, in particolare possono permettere di riconoscere un utente di un server web anche se questi si collega da reti totalmente diverse.

Per vedere se il proxy server consente una navigazione anonima, ossia se non rivela l'IP del client a nessun altro server della rete, è bene effettuare un "Who-is". Il server del sito per il Who-is deve restituire l'IP del proxy server; se invece, rende visibile un IP diverso, presumibilmente si tratta di quello del client, e il test è fallito.

Quindi proxy non vuol dire per forza "proxy anonimo"

Tornando al discorso feromoni, sono d'accordo con Effe quando dice che questa, per quanto possa essere plausibile, rimane al momento ancora una teoria.
Però alcune situazioni in cui mi sono venuto a trovare personalmente (niente di eccezionale, eh) possono esser spiegate con questa teoria in modo molto più convincente che seguendo altre ipotesi, percui la ritengo una teoria plausibile, per lo meno parzialmente, perchè non ho avuto modo di notare differenze così sottili di comportamento da farmi pensare che vi possan essere diversi tipi di feromoni a cui sono legate diverse "reazioni altrui".
Ultima modifica: 10 Ottobre 2008, 00:26:58 di Alfaleph
Per aspera ad astra!

Alfaleffo

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Aggiungo:

Dai limiti della mente ai limiti della scienza, è proprio vero che un pelo di figa tira più di tutto! lol :lol:
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Citazione di: test il 09 Ottobre 2008, 20:42:21
Non so che dirvi, ma non riponiamo troppa stima nelle capacità delle persone, soprattutto se capacità tecnologiche. Il mio ip è bloccato, ma usando il primo proxy del cavolo trovato su google, arrivo a leggere il sito tranquillamente...
Lol ero io... ;)
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GuyMontag

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Da libero.it

CitazioneSesso, questione di naso
in Sotto le lenzuola

L'attrazione tra uomo e donna passa per l'olfatto. E impazzano i profumi a base di feromoni e, addirittura, quelli che richiamano l'essenza delle parti intime. Ma funzionano davvero?

L'attrazione e il sesso sono questioni di naso. No, non parliamo delle solite leggende metropolitane che vorrebbero le dimensioni degli attributi maschili legate, secondo varie e fantasiose formule geometriche, a forma e ingombro dell'apparato olfattivo. Qui il riferimento è ai profumi che hanno invaso la Rete con la promessa di rendere irresistibile ora lui ora lei di fronte all'oggetto del desiderio. Le formule di lancio non ammettono dubbi: basta cospargere alcune strategiche zone del corpo con il magico "intruglio" e il gioco (di conquista) è fatto.

Protagonisti assoluti di questo trend sono i feromoni, molecole prodotte dal sistema endocrino che in natura hanno quattro funzioni principali. Anzitutto "marcano" gli individui (ad esempio rendendo riconoscibile a una madre il proprio figlio), poi possono indurre reazioni di allarme e modifiche fisiologiche e comportamentali a lungo o breve termine. Tra queste ultime spiccano le pulsioni sessuali, motivo per cui con sempre maggiore frequenza nascono e vengono promossi prodotti contenenti olii essenziali e feromoni.

In particolare, poiché questi "profumi" naturali trasmettono alle femmine informazioni riguardanti lo stato di salute, la maturità sessuale e la compatibilità genetica dei maschi, ma anche il suo "rango" nella gerarchia sociale e il suo status di esemplare "dominante", l'offerta delle essenze per gli uomini punta su questa dote, promettendo vere e proprie stragi di donne. All'altra "metà del cielo", invece, visto che i feromoni emessi dalle femmine nell'interazione sessuale comunicano la disponibilità di lei e la sua maturità per la riproduzione, è assicurata una lunga fila di pretendenti.

Purtroppo, malgrado la diffusione capillare di queste proposte (in vendita si trovano profumi, saponi, diffusori, essenze pure e altre varianti per ogni tasca), gli esperti restano molto scettici sulla loro efficacia, soprattutto perché alle pulsioni ormonali, nelle relazioni umane, si aggiungono molti altri elementi di carattere sociale, psicologico ed estetico. E il dubbio diventa ancora più forte quando si sentono iniziative come quella, di qualche tempo fa, di commercializzare un'essenza "estratta" direttamente dalle parti intime femminili.

I miei sò originali... :lol: :lol:
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falco

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Aggiungo una cosa presa da un libro molto interessante:
I feromoni, sostanze chimiche che gli esseri umani e altri animali rilasciano dalle ghiandole cutanee e sudoripare, alterano le percezioni e le emozioni cerebrali, e influenzano i desideri, tra cui quello sessuale.
il cervello muta la sensibilità agli odori man mano che il crescente afflusso di estrogeni (nella donna) preannuncia l'ovulazione: la piccola quantità di feromone rilasciata nella centesima parte di una goccia di sudore umano è tutto quello che serve per ottenere un effetto potente.
Non c'è da meravigliarsi che l'industria cosmetica stia impazzendo nel tentativo di aggiungere questa sostanza a lozioni e dopobarba, tuttavia l'industria dei profumi ignora quanto questo effetto dipenda dal giorno e perfino dall'ora del ciclo mestruale


in più dice:
Quando le donne in fase preovulatoria, ossia al picco della fertilità mensile, sono esposte all'androstadienone (un feromone parente dell'androstenedione, il principale androgeno prodotto dalle ovaie) la loro capacità di concentrazione si acuisce nel giro di 6 minuti e il loro umore migliora e si mantiene buono anche nelle ore successive.
A partire dalla pubertà solo, solo il cervello femminile è in grado di individuare l'androstadienone, può darsi che questo feromone influisca sulle emozione delle femmine proprio quando si trovano al picco riproduttivo mensile per preparare la strada a rapporti sociali e riproduttivi.


Quindi per utilizzare i feromoni dovresti sapere in quale periodo del ciclo sio trova l'HB. :idiot:
"Un uomo può essere felice con qualsiasi donna purché non ne sia innamorato"  (O. Wilde)

Poncho

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Citazione di: falco il 19 Novembre 2008, 15:22:02
[..]
A partire dalla pubertà solo, solo il cervello femminile è in grado di individuare l'androstadienone, può darsi che questo feromone influisca sulle emozione delle femmine proprio quando si trovano al picco riproduttivo mensile per preparare la strada a rapporti sociali e riproduttivi.[/i]

Quindi per utilizzare i feromoni dovresti sapere in quale periodo del ciclo sio trova l'HB. :idiot:

per il momento so riconoscere la fase premestruale..  vale ? :D

comunque ho letto da qualche parte che pare ci sia anche un certo livello di correlazione fra gruppi sanguigni..
.. ovviamente, come per i ferormoni, magari aiuta, ma non è che da ora in avanti uno vada ad aprire "paicere, Poncho, 0+" :)

ciao, P.

falco

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Citazione di: Poncho il 20 Novembre 2008, 16:49:41
per il momento so riconoscere la fase premestruale..  vale ? :D


se riesci a capirlo certo ;)
"Un uomo può essere felice con qualsiasi donna purché non ne sia innamorato"  (O. Wilde)

Poncho

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[/quote]
Citazione di: falco il 21 Novembre 2008, 13:26:51
se riesci a capirlo certo ;)

di solito è quando iniziano a rompere le palle più del solito :)

P.

Countdown

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Quella dei feromoni secondo me è una cosa non vera. I messaggi olfattivi sono importanti solo negli animali che non a caso hanno un olfatto sviluppato non so quante migliaia di volte più dell'uomo. Per cui penso che la ferotecnica illustrata da TermY in relazione al suo pensiero può essere il bug che fa andare down il sistema perfetto o il punto debole nelle mura che fa crollare anche il castello più solido.

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Citazione di: Countdown il 14 Giugno 2009, 07:36:11
Quella dei feromoni secondo me è una cosa non vera. I messaggi olfattivi sono importanti solo negli animali che non a caso hanno un olfatto sviluppato non so quante migliaia di volte più dell'uomo. Per cui penso che la ferotecnica illustrata da TermY in relazione al suo pensiero può essere il bug che fa andare down il sistema perfetto o il punto debole nelle mura che fa crollare anche il castello più solido.

Se hai notato, non metto fra le cose indispensabili la Ferotecnica per applicare il TM.
La considero infatti una pratica estremamente advanced.
Rimane il fatto, che ci c'ha creduto, e l'ha messa in pratica, non può non notare che gli effetti di questa pratica
consentano di accelerare notevolmente l'opera.

T
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