Così il Covid diventa nemico dell’amore e mette in crisi le coppie

Aperto da maxcavezzi, 17 Febbraio 2021, 09:02:01

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maxcavezzi

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https://www.lastampa.it/cultura/2021/02/17/news/cosi-il-covid-diventa-nemico-dell-amore-e-mette-in-crisi-le-coppie-1.39910553

ne riporto un estratto... sperando diventi presto materiale obsoleto, ma ora è fottutamente attuale

Così il Covid diventa nemico dell'amore e mette in crisi le coppie


Il risveglio in differita temporale lascia il posto a un risveglio in stereofonia. Nessun protagonista della coppia e della famiglia fa colazione prima dell'altro e sgattàiola via   verso nuove mete. Dalla pandemia in poi la casa si è fatta ufficio e anche scuola.

Non ci sono più le attese serali, che fatto tanto bene al cuore e al corpo, o un pranzo frugale rubato alla famiglia in una trattoria a metà strada tra l'ufficio di un partner e quello dell'altro. Non c'è un caffè spensierato o peccaminoso con il collega della scrivania accanto o dell'altro ufficio o reparto.

La pandemia ha stravolto tutto e tutti, e ha avuto una catastrofica ricaduta sulle coppie: quelle rodate, quelle meno rodate e quelle che ancora non sono coppie.

L'impatto del coronavirus sulla vita intima, sui baci e sugli abbracci, sulla possibilità di vivere un amore o un'avventura e sulle trasgressioni sessuali, è stato a dir poco devastante.

Le coppie zoppicanti o colleriche, senza la possibilità di prendere aria e aria dal legame d'amore, si sono ritrovate non solo rinchiuse in casa con il partner a volte amato altre volte odiato, ma faccia a faccia a quello che negli anni hanno ignorato o tacitato (la famosa polvere sotto il tappeto).

I rapporti affettivi si sono ritrovati, tutt'un tratto, svestiti di quel mantello di menzogne e mezze verità che, in maniera paradossale, aiuta le coppie ad andare avanti nel tempo come se fossero degli struzzi: con la testa sotto la sabbia del malcelato malcontento. I vecchi litigi e asti, a volte mai risolti altre volte mai affrontati, a causa della reclusione da pandemia, sono venuti allo scoperto.

E alcune situazioni emozionali, le più drammatiche, sono sfociate in un divorzio.

Troppa vicinanza, troppa casa: più tensioni, meno intimità e zero sessualità
L'allarme arriva da ogni parte del pianeta. Nessuna zona del globo sembra essere immune dalla crisi di coppia e dalla scelta del divorzio considerata l'unica soluzione possibile salva-umore e salva-vita emotiva.

Quando, lo scorso anno, in preda al panico e allo sconforto, l'epidemia è stata ribattezzata pandemia, la casa era diventata l'unico luogo sicuro. A distanza di un anno, l'hashtag "io sto a casa", da mantra che evocava intimità e possibilità di riscoprire antiche passioni e lavori domestici - dal fare il pane o l'uncinetto al portare fuori il cane insieme al partner sino al ritinteggiare le pareti che fanno tanto casa -, è diventato una sorta di maledizione di claustrofobia memoria.

Scienziati e ricercatori hanno iniziato a fantasticare sul baby-boom, sulla possibile impennata delle nascite allo scattare dei nove o più mesi; ma questo eccesso di vicinanza condita da un eccesso di ansia e angoscia generalizzata ha avuto una ricaduta deleteria sull'intimità e, talvolta, sulla sessualità.

A distanza di un anno possiamo affermare con certezza che il calo del desiderio - più correttamente detto desiderio sessuale ipoattivo - si è impadronito delle camere da letto di tante coppie, italiane e non.

Lo smart working non aiuta la sessualità
"Chi non lavora non fa l'amore", cantava Celentano. Frase decisamente poco calzante se recitata in quarantena, spazio-tempo ormai davvero sin troppo dilatato che sembra obbligarci a scegliere tra la salute e la povertà, e lo smart-working e il calo del desiderio sessuale da usura emotiva ed eccesso di stress. La casa, ancor più il talamo coniugale, è diventata il luogo dell'aggregazione e della confusione, decisamente poco predisponente per la sessualità.

Bambini urlanti chiusi in casa, affamati d'aria e di compagni, altri con il panno e senza nonni, altri ancora con la Dad e senza voglia di studiare. Adolescenti innamorati e senza fidanzata, ragazzi universitari senza università. E per concludere, altri due computer trasformatesi in protesi lavorative. Riunioni online, zoom che ospita il capo e i colleghi, un semplice muro che separa la casa dal lavoro, ma in realtà non separa niente.

Le emozioni che circolano in casa di cui i partner devono in qualche modo occuparsi creano tensione, che nulla ha a che vedere con le emozioni che dovrebbero rappresentare il preludio amoroso per una buona e vibrante sessualità.

Le coppie in pandemia litigano per tutto, in particolar modo per la suddivisione del lavoro in casa, tra gli impegni lavorativi, la cura dei bambini e della casa.

Le donne, che solitamente si occupano di più della casa e dei figli, sono state fagocitate dal dover rimanere in casa e dal dover fare tutto da casa e per la casa, senza più spazio e tempo per loro stesse. 
Donna de quarant'anni buttela a fiume co' tutti li panni. (proverbio romano)

Whiteout

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Questo articolo mette una gran tristezza,  e non per gli effetti oggettivamente tragici di qiesti sciagurati lockdown. Praticamente descrive come normale avere la totalità o la gran maggioranza delle coppie che vive solo per i momenti in cui si allontana. Le emozioni ricercate solo in contatti clandestini, fugaci, nei flirt al caffè. Gli uomini poi, praticamente una manica di abusatori psicopatici che guai a lasciarli soli con le mogli fragili.
Che schifo, e la gente legge sta roba e se la beve, poi messa in bocca a un dottore , figuriamoci. Ma non siamo mica obbligati a berci ogni sbobba qualunquista eh.
Io invece osservo proprio l'opposto,  ovvero che le crisi portano miglioramenti a chi è sempre predisposto a evolversi e cogliere le occasioni. Chi viveva nella palude e pensava palude, non si sarà smosso di un millimetro nel lockdown.  Chi si dedicava alla crescita personale sarà cresciuto comunque,  in direzioni magari inattese,  sia come individuo che come coppia.
Se i lockdown dovevano farci imparare qualcosa,  almeno la lezione evidente è che la vera ricchezza per ciascuno di noi sono le relazioni umane. E poi che le relazioni si basano su delle scelte,  e se non siamo noi responsabili delle nostre scelte quotidiane,  chi mai dovrebbe esserlo? Se la nostra relazione ci schifa, facciamoci delle domande... Magari quel po'  di divorzi in più è un buon segno, un indicatore di qualche persona che ha riaperto gli occhi sulle sue scelte, una volta che ha smesso di deresponsabilizzarsi attraverso le 'distrazioni' che secondo questo articolo ci dovrebbero tanto mancare.
Ultima modifica: 17 Febbraio 2021, 20:58:42 di Whiteout
La Signorina RottermaYer

maxcavezzi

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Mi trovi parzialmente d' accordo con la tua analisi ma colgo anche degli spunti veri nell articolo, capisco che te sei da bianco o nero, ma alla fine nella società il colore predominante è il grigio.

Le crisi portano opportunità per chi le sa cogliere.  --> vero
Il covid è stato un acceleratore di fenomeni già in atto: sia lo smartworking sia la separazione di coppi destinate a lasciarsi. --> vero

Ma ia gente che vedo in giro non ha tipicamente intrapreso percorsi di miglioramento personali, non ha la consapevolezza che si possa fare/ che se ne posssa trarre giovamento.

Ed è inutile negarlo che tante coppie di trovamo insieme perchè 1+1 fa due, non perchè hanno cercato l anima gemella su tutto il pianeta e finalmente l' hanno trovata: in una situazione normale hanno trovato il loro equilibrio, chiusi in casa h24 x un anno certi equilibri possano saltare..
Donna de quarant'anni buttela a fiume co' tutti li panni. (proverbio romano)

Whiteout

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Citazione di: maxcavezzi il 24 Febbraio 2021, 16:49:12
chiusi in casa h24 x un anno certi equilibri possano saltare..

Ah si sì, sicuro. Quel che mi fa saltare la mosca al naso di questo articolo è più che altro che sia un ennesimo tentativo di mistificazione sulle misure che ci sono state imposte, scambiando fischi per fiaschi su quello che ci dovrebbe mancare, e cercando di buttar sul ridere cose che sono tragedie,  tipo i bambini chiusi in casa per mesi. Ma qui vado a un passo dallo sproloquio politico,  quindi mi taccio  :D
La Signorina RottermaYer

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Si, tacciamoci, che anche io ho fatto risse verbali con le persone piû miti: l'opinione sul covid ha un potere divisorio cento volte piû potente di quello di una ghigliottina affiliata. E questo dovrebbe far riflettere...
"Dividi et imperat?
Niente, sto già ricominciando... :lol:

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BorukaBonzo

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Scusate se potrebbe essere un po off-topic, ma tutto questo non è figlio del fatto che la società di oggi è basata soprattutto sui canoni estetici sia per una parte che per l'altra e quando si va a conoscere una persona normalmente si vede solo il lato superficiale inizialmente, e quindi molti hanno avuto il pensiero di velocizzare le fasi del rapporto andando a convivere per colpa del covid e qui conoscono lati del o della partner che non immaginavano e che non piacciono.
E' una riflessione un po contorta però bho ho questa idea che mi gira per la testa

maxcavezzi

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i miei genitori, ora in pensione, lavoravano insieme in una loro piccola attività commerciale, con al massimo un altro addetto..
mio padre ha sempre sostenuto che un anno di matrimonio loro equivaleva a 3/5 anni di un matrimonio in cui ci si vede la sera..
Donna de quarant'anni buttela a fiume co' tutti li panni. (proverbio romano)

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Citazione di: BorukaBonzo il 25 Febbraio 2021, 10:34:21
E' una riflessione un po contorta però bho ho questa idea che mi gira per la testa
Tutt'altro.
Non credo però sia così. Di coppie che scoppiano non appena iniziano a convivere ce ne sono state tantissime. Da quando c'è stato un minimo di liberalizzazione dei costumi e la convivenza non è stata più vista come un peccato mortale, le coppie sono diventate sempre più flessibili, perchè non si doveva rompere il contratto matrimoniale. Che volenti o nolenti ha comunque un suo grande peso. Non è neanche da escludersi la tua ipotesi, pur se per una piccola parte di persone (IMHO), comunque ascrivibili a persone superficiali.

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