TermYpensiero: 6) Tarli e Teoria del Contrasto

Aperto da TermYnator, 19 Aprile 2008, 04:38:52

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TermYnator

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Supponiamo di non esser piaciuti di primo acchitto, per quale motivo una ragazza starebbe li a
parlare con noi?
Perchè siamo interessanti piacevoli e diversi, ovvero perchè in qualche modo, solletichiamo la sua curiosità.
Il primo obbiettivo comportamentale da raggiungere è l'essere interessanti e piacevoli,
e contemporaneamente alimentare il primo fuoco che porta all'attrazione: la curiosità.
Torniamo quindi a parlare della teoria dei contrasti, ovvero del far qualcosa che appare in netto contrasto con un'azione immediatamente successiva, o con dei dettagli che esibite esternamente.
Il contrasto, deve essere costituito da qualcosa che agli occhi della donna vi fa guadagnare punti, ed insinua in lei la voglia di conoscervi meglio, per il fatto di essersi fatta un'idea sbagliata di voi. Questo meccanismo, se giostrato a dovere, la porterà a considerarvi un candidato appetibile, anche se, di primo acchitto non vi aveva dato una lira.
Comincerà ad aspettare che voi confermiate che siete il "suo uomo", e vi darà il tempo di farlo.
Ma come si attua un contrasto?

Si può arrivare a creare dei contrasti con l'abbigliamento, con la mimica con quello che vi pare, ma il punto d'arrivo con una donna che non vi caga è sempre lo stesso: apparire disinteressati, ma piacevoli ed interessanti.Supponiamo che abbiate un fisico forte, maschio. Beh, durante l'approccio, vi comporterete in modo esattamente opposto da quello che lei si aspetta facciate, in base alla sua esperienza.

Infatti, finchè non ha realizzato che siete il Montone, non farà altro che osservare tutte le vostre mosse cercando di catalogarle ed assimilarle a persone con le quali ha gia avuto contatti.
Sarete cortesi, gentili, attenti e rispettosi, pure un po' finocchi nelle movenze.
Questo la disorienterà.
Perchè disorientarla? Semplice, perchè dovete costruire il territorio
virtuale nel quale essere l'unico maschio. E dato che il territorio virtuale è una proiezione
fatta dalla mente, dovrete togliere alla sua mente riferimenti alla realtà, in modo da renderla
recettiva a quello che le farete vedere.

Ma anche qui farete valere la regola del contrasto:
Appena subodorate che possa dubitare della vostra maschilità, le farete notare qualcosa del suo
fisico, tipo: " hai dei quadricipiti scolpiti in modo particolare: fai danza?".
Penserà che le avete guardato le cosce, e comincerà ad rivedere la sua posizione.
Non solo si interrogherà sul perchè pur sembrando così poco interessato a lei, l'abbiate guardata con così tanta cura, ma comincerà ad associare l'idea di sesso alla vostra piacevole compagnia.
La differenza che esiste fra questo tipo di approccio (obliquo) e quello diretto, è che non consentite alla donna di riaggrapparsi al reale per consentirli di catalogarvi: ogni volta che tenta di uscire dal territorio virtuale, voi la riporterete dentro grazie a quello che chiamo "tarli".
I "tarli" sono delle frasi che avete lanciato ad hoc, per focalizzare il pensiero della donna su di voi, mediante l'autointerrogarsi, sia mentre ci siete che mentre non ci siete.

E' infatti importante, che se per un qualsiasi motivo dobbiate interrompere il corteggiamento, la donna continui a pensarvi.
In realtà, la teoria dei tarli l'ho gia sfiorata parlando di approcci con oggetti strani, la tipa che mi bloccò per sapere perchè portassi a spalla un enorme tamburo senza mai suonarlo, (1) era vittima di un tarlo,ovvero di una domanda ricorrente, al quale solo io potevo rispondere.
Il tarlo, quindi, serve a generare curiosità, che è la ruspa per creare la via del desiderio.

In realtà, molti usano i tarli in modo istintivo: il non voler dare elementi di se per far rimanere la donna "nel dubbio" è di fatto una strategia basata sui tarli, ma a differenza di un vero tarlo, essa presuppone che ci sia gia interesse.

Un tarlo, invece, desta interesse, e si basa su dettagli che vengono forniti.
La sintassi della genesi di un tarlo si può più o meno descrivere così:
Individuate un argomento che interessa la donna, o create una "ciambella dialettica".
Una ciambella dialettica è il girare intorno ad un concetto, descrivendone gli effetti più o meno allusivamente, senza però mai parlare del fenomeno in se.
Poi, a seconda di quello che volete ottenere, nel vostro atteggiamento, o guardando qualcosa, o semplicemente facendo qualcosa, rivelate un dettaglio isolato che porti la donna a formulare un costrutto logico più ampio, in modo da *indurla* a pensare qualcosa di voi.
A seconda del sentimento generato, si attua l'alternanza di stati emotivi che portano alla riprogrammazione dei valori.

L'esempio che sto per descrivere potrebbe essere giudicato eccessivo, difficile da sostenere, o addirittura deprecabile: in realtà non c'è finzione, ma solo la stimolazione nella femina di tesi, che fate in modo di non dover smentire o confermare.
Non c'è quindi menzogna, ma semplicemente abilità nel pilotare i sottintesi in una direzione che vi rende interessanti al solo fine di creare il territorio virtuale. Una volta sedotta, potrete tranquillamente aprire il sipario, per mostrarle che si è fatta delle idee strane  da sola.
L'esempio che ho scelto è proprio del periodo immediatamente successivo al mio congedo. In quel periodo,per sfruttare positivamente l'immagine negativa un po' bigotta ed impacciata dell'ufficiale in congedo che mi portavo addosso , solevo *indurre* l'idea di essere appena tornato dalla Legione. Questo per motivare l'atteggiamento bigotto  come il retaggio di un passato molto più "tenebroso". Ovviamente serve il "physique du role".
Per farlo usavo la teoria dei tarli.

Dimostravo di saper parlare più lingue, ma in particolare il francese.
Parlavo in francese con tutti gli africani che ritenevo potessero essere francofoni, marcando un accento "afro", e dimostrando grande solidarietà, quasi fratellanza.
Ogni tanto dimostravo conoscenza di piante e specie africane, sfoderando termini ed aneddoti dei grandi naturalisti dell'ottocento.
Il tarlo che stavo creando era basato sul contrasto fra la mimica "da strada" che tenevo con gli africani ed un atteggiamento quasi accademico nel descrivere cose africane.
La domanda che volevo si ponesse era:"Che strano tipo: parla come i neri, sembra condividere con loro qualcosa di intimo, conosce cose strane dell'Africa: deve averci passato molto tempo. Perchè?"
Poi, facevo in modo di far cadere l'occhio della donna su uno dei miei molteplici "sgari" (tagli ndr...),
dando ogni volta una spiegazione distratta e simulando come al solito che dessi una risposta affrettata.
Questo ha generato un altro tarlo: "Perchè non vuole dirmi come si è fatto male?"
Inserivo poi il tarlo del militare, parlando di colleghi russi che avevano fatto il consulente militare in Africa, peraltro tutte persone realmente conosciute.
Facevo riferimenti alla cultura militare senza negare la mia ex appartenenza alle forze armate,
rispondendo sempre alla domanda"Quanto sei stato militare?" con la tecnica del tocca e fuggi,
ovvero una risposta lapidaria, seguita da un brusco salto d'attenzione.

La risposta tipo era: "X anni **con gli italiani**", ma subito dopo, prima che mi chiedesse "in quale altro esercito hai lavorato?" cambiavo immediatamente discorso, onde creare il
tarlo "Ha fatto qualcosa di militare fuori dall'italia con degli stranieri".

Questo è un ulteriore esempio di contrasto, onde pilotare l'attenzione e condurre la donna ad avere di noi un concetto positivo, anche se in situazioni paradossali: il tarlo sui tagli, avrebbe potuto portarla a pensare che ero un delinquente comune. La curiosità non viene eliminata dicendo che ero un ex militare, ma viene ricondotta a valori positivi, eliminando l'assioma taglio=delinquente.

In ottemperanza alla teoria dei contrasti, però, ero estremamente loquace su qualsiasi altro argomento.
Questa sottolineatura genera l'ulteriore tarlo :"Nasconde qualcosa".
Anche qui, contrasto attuato specificando che per essere ufficiali, si deve essere penalmente bianchi come un lenzuolo.
Quando tutti i tarli erano stati inseriti nella testa della femina, procedevo alla creazione del "tarlo collante"ovvero del tarlo che avrebbe consentito alla donna di risolvere la ciambella dialettica, dandosi da sola una spiegazione che da quel momento in poi, avrebbe ritenuto credibile.
Il tarlo collante, veniva parlando del più e del meno, (basta prendere un caffè e sostenere che
il caffè "angolano" era tutta un'altra cosa, peccato che non lo fanno più dopo la *guerra*), esibendo un piccolo sunto di storia africana, e rispondendo come al solito evasivamente.
La parolina chiave *guerra*, pur non avendo minimamente alluso all'averci partecipato, faceva si che la femina unisse tutti i tarli del puzzle: "ha partecipato ad azioni militari in Africa, ma si vergogna di dirlo. Ecco perchè in certe occasioni è impacciato".

Inevitabilmente, dopo il tarlo collante, bastava lasciare la tipa due minuti da sola a pensare
sulla ciambella dialettica, per ritrovarla con sguardo di rimprovero: i tarli avevano avuto effetto.
A quel punto, il territorio virtuale era pronto per un'ulteriore sortilegio: la botta melodrammatica da giocarsi in casi estremi .
Il caso estremo è un calo d'attenzione, o una mossa sbagliata nei tempi, che porta la donna a uscire dal territorio virtuale: in questi casi, la botta melodrammatica è un toccasana.
Bastava quindi veder passare uno st*onzo qualsiasi, dimostrando espressione sofferta, per aver modo di parlare delle nefandezze che porta la perdita di amici a causa di incidenti nell'addestramento: Ovviamente il defunto amico che vi era più caro, era identico allo st*onzo appena passato...
Così raccontavo di un paio di suicidi o di un amico smezzato da una bomba a mano dimostrando evidente dolore, colorando la cosa con qualche aneddoto goliardico di caserma, per giocare sul contrasto fra triste/allegro.
La cosa divertente, è che non sparavo cazzate, ma raccontavo fatti realmente accaduti in addestramento, ma senza dirle *dove*, ne *quando*: il dove e quando, lei pensava di averli intuiti, e si sentiva così pure un po'"complice" di una persona che si sta quasi confessando. Quindi ulteriore pathos.
In questo modo, ricreavo il territorio virtuale.

I tarli sono spesso usati sul tema matrimonio, fidanzata, o comunque su qualsiasi cosa la ragazza possa poter ritenere d'impedimento ad una relazione con la persona con cui parla.
Diventa quindi chiaro come il giocare su un'alternanza di stati emotivi aiuti ad estraneare la femina dalla realtà, e come il farle supporre delle verità che potreste non dover mai confermare mediante i tarli, siano utili sia alla creazione che al recupero del territorio virtuale.
E' ovvio che ognuno di noi calibrerà la genesi di tarli sul proprio vissuto, e che i tarli possano vertere su temi molto più terreni di quello citato data la sua evidenza.
La vostra stessa età, se può generare contrasto con il vostro aspetto fisico, può essere usata come tarlo,può essere usato il vostro stato civile, il fatto che abbiate una fidanzata, o qualunque altra cosa che vi consenta di creare una ciambella dialettica.
La teoria del contrasto, quindi, è strettamente legata alla teoria dei tarli, è ne è all'origine generandoli.
La divisa del marpione, è quindi un abito composto da contrasti in grado di generare tarli, e da storie tratte del proprio vissuto, che possono essere agevolmente rielaborate a seconda della situazione.


(1) Una estate al mare, dovendo far asciugare la pelle del djembè, lo portavo tutti i giorni in     spiaggia (il mio djembè è enorme, e non passa inosservato) senza mai suonarlo.
    Un bel giorno, una tizia (pure bona) mi ferma e mi chiede "scusa, ma perchè porti
    sempre il tamburo in spiaggia se poi non lo suoni mai? io e la mia amica ci chiedevamo se     fossi matto".
    L'intenzione della ragazza era ovvia, anche se avendo la donna 20 metri davanti a me, ho     dovuto tagliare corto...

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Dante1982

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ti dirò ti ho seguito e meriti davvero un +1.

Gli ultimi due post che hai fatto sono davvero eccellenti.


ma ora una domanda volante... ma quanti anni hai? Per fare la guerra in Africa mi sorprende che tu sappia usare un pc!

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#2
Citazione di: Dante1982 il 19 Aprile 2008, 19:25:30
ti dirò ti ho seguito e meriti davvero un +1.

Gli ultimi due post che hai fatto sono davvero eccellenti.
ma ora una domanda volante... ma quanti anni hai? Per fare la guerra in Africa mi sorprende che tu sappia usare un pc!

Grazie!
A saperlo, li postavo separatamente per prendere 2 +...  :lol:
Io sono realmente nato il giorno incui è morta Marilyn Monroe, il 5 agosto 1962.
Quindi ne ho 45...

Anche se in Angola si è combattuto in quasi fino al 90, io non ho fatto la guerra d'Africa!  :)

CIao.
Ultima modifica: 19 Aprile 2008, 19:47:10 di TermYnator
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^X^

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Citazione di: TermYnator il 19 Aprile 2008, 19:38:47
Quindi ne ho 45...

Credo che l'obiettivo di molti aspiranti PUA sia quallo di arrivare alla tua età con forza e consapevolezza... occhio che essere un modello di vita è una responsabilità forte  ;D

(e poi a me non manca molto per arrivare alla tua età, non è segreto il fatto che io ne abbia 36)
-eFFe-: quando parli di figa, mi trovi sempre :)
TermYnator:Gli unici soggetti irrecuperabili sono i morti. Sei vivo? Allora esci, rimorchia e tromba! E se non è oggi, sarà domani.

Think globally, fuck locally!

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Citazione di: ^X^ il 20 Aprile 2008, 13:06:00
Credo che l'obiettivo di molti aspiranti PUA sia quallo di arrivare alla tua età con forza e consapevolezza... occhio che essere un modello di vita è una responsabilità forte  ;D

Bello shit test...  :)
se non fossi allergico alle donne sopra i trenta me lo rivenderei... >:D

Il terribile difetto della maggioranza delle persone della mia età è quello di considerarsi arrivati  :idiot:
Se li pizzichi su qualcosa nel quale non sono riusciti, ti buttano subito davanti il loro status, ovvero si accomunano al grado massimo riconosciuto di una qualche categoria,
cercando con questo di farti sentire piccolo piccolo.
Questo terribile difetto ha un risvolto altrettanto negativo, riscontrabile nella mancanza di stimoli nel migliorarsi.
Penso quindi che dal punto di vista umano, la media dei maschi abbia il suo apice intorno ai 30/35, poi peggiora sempre più.
Quindi, più che aspirare ad arrivare alla mia età con forza e cosapevolezza, consiglio agli aspiranti pua di arrivarci senza staccare i piedi dalla realtà, ovvero continuando a mettersi in discussione mantenendo una mente elastica.
(qui finisce la risposta seria, e rispondo all shit test da 45 enne tipo :) )

"Certochesì, figliuolo.
Ho toccato più figa io che te granelli di sabbia...
Fai come "zio" , ed un giorno sarai come me..."





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zlatan

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In certi aspetti mi sembra che questi tarli siano la stessa cosa dei loop, o no?  :coolsmiley:

Comunque Termy ti do anch'io un +1 per questi post che mi piacciono e mi incuriosiscono, diciamo che ho un tarlo in testa!  :lol:

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Se le persone che non si comprendono, comprendessero almeno di non comprendersi, si comprenderebbero meglio di quando, non comprendendosi, non comprendono nemmeno che non si comprendono - Gustave Ichheiser

tuono

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ma se una ragazza ti chiede direttamente se hai la ragazza, l'unico tarlo che puoi aprire è che tu l'abbia ma non ne voglia parlare giusto?
Guardare negli occhi di una persona e volerla possedere, dopo aver studiato a lungo le tecniche per agevolare la cosa, aver personalizzato il processo, aver messo continuamente in discussione se stessi... non è arte da dilettanti, questa.
-Acqua

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Citazione di: tuono il 16 Dicembre 2008, 00:10:14
ma se una ragazza ti chiede direttamente se hai la ragazza, l'unico tarlo che puoi aprire è che tu l'abbia ma non ne voglia parlare giusto?

Più che un tarlo questo è un open loop: ovvero un discorso troncato.
Un tarlo è più sottile: è un'affermazione che sottintende ad una domanda che tu vuoi insinuare
nel tuo interlocutore, la cui risposta di consente di dimostrare valore.
Puoi rispondere ad una domanda con un'affermazione che contiene un tarlo.
Nel caso che poni, bisognerebbe capire se hai la ragazza o meno, e se vuoi rendere conto
del fatto che ne hai una o meno.
Ci sono quindi quattro possibili risposte.
Un esempio di tarlo, nel caso tu voglia comunicare che non hai la ragazza è:
Femina: "Sei fidanzato?"
Tu: "Ero fidanzato, ed è stata una storia meravigliosa" (detto in modo sorridente e positivo).
Il tarlo è evidente, sebbene non esista una troncatura del discorso:
Femina: "Ma perchè è finita allora?".
Tu: "bla bla bla... (dimostrazioni di valore)"

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Lupo

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I tarli proprio non li ho capiti... cioè, in teoria sì, ma in pratica non so utilizzarli.

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Citazione di: Lupo il 20 Gennaio 2013, 15:31:54
I tarli proprio non li ho capiti... cioè, in teoria sì, ma in pratica non so utilizzarli.
Ci vogliono mesi per formare una struttura mentale adatta a sfornare tarli "on demand". La stessa struttura che porta ad avere un linguaggio indiretto. Quindi devi impegnarti e provare ad oltranza.
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Lucignolo

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Citazione di: TermYnator il 19 Aprile 2008, 04:38:52

L'esempio che sto per descrivere potrebbe essere giudicato eccessivo, difficile da sostenere, o addirittura deprecabile: in realtà non c'è finzione, ma solo la stimolazione nella femina di tesi, che fate in modo di non dover smentire o confermare.
Non c'è quindi menzogna, ma semplicemente abilità nel pilotare i sottintesi in una direzione che vi rende interessanti al solo fine di creare il territorio virtuale. Una volta sedotta, potrete tranquillamente aprire il sipario, per mostrarle che si è fatta delle idee strane  da sola.


Ciao, spero che riaprire un topic vecchio quasi 10 anni non sia sbagliato, chiedo perdono in caso contrario.

Avrei una piccola curiosità riguardo a quanto scritto: quale è la linea di demarcazione tra una "troppa" finzione e una "parziale"? O meglio, quando si è principalmente attori e quando invece si usa parte del vissuto personale per creare un ibrido tra la propria persona reale e la fantasia nella mente dell'interlocutore?

Come conseguenza a questa domanda mi chiedo anche: è sbagliato esagerare con la fantasia a discapito delle effettive esperienze personali?
Mi chiedo questo anche perché, per ovvi motivi, il bagaglio di esperienze (e di possibili personaggi interpretabili) è molto diverso da persona a persona, c'è chi ne è più ricco e chi invece no.

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Citazione di: tomjor il 13 Febbraio 2023, 19:14:14
Ciao, spero che riaprire un topic vecchio quasi 10 anni non sia sbagliato, chiedo perdono in caso contrario.
Ma figurati: è iunvece bellissimo vedere che con questo post hai scritto il tuo primo dopo 10 anni di iscrizione.
Citazione
Avrei una piccola curiosità riguardo a quanto scritto: quale è la linea di demarcazione tra una "troppa" finzione e una "parziale"?
Domanda più che lecita. Innanzitutto va fatta una distizione fra il fingere ed il prendersi una licenza poetica.
La regola è quella di non raccontare balle tali da far nascere aspettative che potrebbero poi venir deluse da una realtà troppo diversa da quanto raccontato. Un uomo ricco, non si spaccia per povero e viceversa. Un uomo sposato, non si spaccia per sigle. Un delinquente non si spaccia per agente delle FFO. Un uomo interessato al mero sesso, non finge sentimenti che non prova.
Ma raccontare di un amico molto sovrappeso ricorrendo ad iperboli alla Cirilli (Tatiana, l'amica mia quella grassa, talmente grassa che...") è assolutamente lecito.
Citazione
Come conseguenza a questa domanda mi chiedo anche: è sbagliato esagerare con la fantasia a discapito delle effettive esperienze personali?
Decisamente si. Anche perchè, oltre al rischio di venir presi in contropiede, si rischia di finire con il credere di essere ciò che non si è. Si chiama mitomania...
Citazione
Mi chiedo questo anche perché, per ovvi motivi, il bagaglio di esperienze (e di possibili personaggi interpretabili) è molto diverso da persona a persona, c'è chi ne è più ricco e chi invece no.
Su questo, ho scritto moltissimo. In realtà, ciò che dobbiamo trasmettere per sedurre, è la nostra visione del mondo, non il curriculum delle nostre azioni.
Leopardi, poeta osannato ai massimi livelli, viveva dietro al vetro di una finestra, ma c'è gente che ancora si emoziona nel leggerlo.  Consiglio la visione di un film che non conosce nessuno: "Cresceranno i carciofi a mimongo". Lo trovo estremamente istruttivo in merito.
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Lucignolo

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#12
Citazione di: TermYnator il 14 Febbraio 2023, 16:03:47
Ma figurati: è iunvece bellissimo vedere che con questo post hai scritto il tuo primo dopo 10 anni di iscrizione.
Effettivamente sono stato un silenzioso osservatore per diverso tempo, con pochissima costanza, in base al periodo della vita (quando mi iscrissi non ero ancora neanche maggiorenne ;D) , ma sempre con grande interesse. Ho trovato molti spunti di pensiero, specialmente leggendo il TermYdelirio, a volte già affrontati, spesso non collegati con l'idea di seduzione, ma di "semplice" meditazione. Altre volte invece ero alimentato dalla curiosità, come quando, ad esempio, leggevo i tuoi report (quando c'erano ancora :) )
Non so bene per quale motivo, ma recentemente ho sentito la voglia di partecipare più attivamente.

Citazione di: TermYnator il 14 Febbraio 2023, 16:03:47
Su questo, ho scritto moltissimo. In realtà, ciò che dobbiamo trasmettere per sedurre, è la nostra visione del mondo, non il curriculum delle nostre azioni.
Ho frainteso, questo ha molto più senso.
C'è però una cosa che non mi è completamente chiara: se ho capito bene, in questa fase l'interlocutrice verrà "catturata" dalla curiosità. Questa curiosità viene alimentata dal vederci in modo parzialmente oscuro (tarli) e dal non riuscire a collegarci in una delle sue categorie. Perché, però, il centro del tarlo deve riguardare un'impedimento alla relazione? L'effetto di questo tipo di tarli non è direttamente proporzionale a quanto la donna è interessata a noi (dal primo momento)?

Come potrai aver capito non è chiarissimo il processo di selezione del tarlo ed il nesso con il trasmettere la nostra visione del mondo. Mi riconduco mentalmente troppo spesso al concetto di "curriculum" delle nostre azioni che hai menzionato.

:)
Ultima modifica: 18 Febbraio 2023, 01:16:44 di Lucignolo

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Citazione di: Lucignolo il 18 Febbraio 2023, 01:14:45
Non so bene per quale motivo, ma recentemente ho sentito la voglia di partecipare più attivamente.
Bene!
Citazione
Perché, però, il centro del tarlo deve riguardare un'impedimento alla relazione? L'effetto di questo tipo di tarli non è direttamente proporzionale a quanto la donna è interessata a noi (dal primo momento)?
Se una donna ti chiede se sei fidanzato, è perchè è tendenzialmente interessata e potrebbe pensare che senon sei libero fai al caso suo. Idem il matrimonio. Giocare su questi aspetti, che sono primari nell'interesse di lei, è quindi un modo per mettere un po' di pepe e spingerla ad esporsi di più.
Citazione
Come potrai aver capito non è chiarissimo il processo di selezione del tarlo ed il nesso con il trasmettere la nostra visione del mondo.
Il concetto di tarlo è estremamente complesso, anche perchè ce ne sono vari tipi ed è addirittura difficile stabilire una teoria unificante. Considera che nei corsi c'è un intero seminario dove si tratta l'argomento.
Nel TermYpensiero ho riportato questo esempio, ma ce ne sono infiniti altri di tarli di tipo diverso.

Ps: i miei reports sono sempre nel forum. Ma sono in una sezione riservata agli allievi dei corsi CSI. Chi li ha letti quando erano pubblici, è stato fortunato ;)
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LYon

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Posso dire di essere un miracolato. Li lessi tutti, quel materiale era oro colato.
Ad ogni modo sicuramente in ognuno di noi alberga una capacità nascosta.
Infatti la nostra legge di sopravvivenza ha generato in noi dei pattern creativi a volte completamente casuali che ci portano a generare un comportamento evolutivamente vincente.
Non siamo amebe ma esseri pensanti e in ognuno di noi risiede il potenziale.
Il bello è trovare nella vita stimoli, libri, o persone che possono
Hic Sunt Leones