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TermYeditoriale: Essere contro.

Aperto da TermYnator, 05 Giugno 2011, 02:32:38

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TermYnator

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Da un paio di mesi a questa parte, rifletto sul comportamento di certa parte degli
uomini: quelli che sono contro qualcosa.

Se io non riesco ad avere, non devi avere neanche tu
Questo è il precetto di base di chi è contro qualcosa. Concetto legittimato capziosamente tramite il concetto di eguaglianza, usato quando conviene nella demagogia dei contro. La cosa sintomatica è però che nessun contro rinuncia ai suoi privilegi naturali per tenere fede al proprio credo: altrimenti, la maggior parte degli "intellettuali" dovrebbe farsi lobotomizzare per allinearsi ai minus habens, mentre chi ha una casa dovrebbe ospitare qualche povero senzatetto. Il contro, di fatto, si ritiene un illuminato insensibile  alle manipolazioni che operano sulle masse. La cosa singolare, è che di fatto, questi illuminati sostengono le tesi di maggioranza.
Il che, porta a pensare che l'illuminazione sia un fenomeno di massa, oppure che gli illuminati siano coloro che i contro individuano come i portatori del pensiero di massa.
La realtà, è che il contro non ha le palle per affrontare i propri limiti, ma non accetta che qualcuno li abbia superati: il contro è quindi una persona che non riesce a superare uno scalino della crescita, perchè davanti a se vede qualcuno che ha realizzato ciò che lui non riesce a realizzare. Per questo, lo odia, prova astio ingiustificato, ed è disposto a peggiorare le proprie condizioni pur di non veder più questo nemico del suo ego.

Le tappe del crescere
Gli esseri umani di sesso maschile, appena possono stare sulle gambe, cominciano subito a competere fra loro. Spesso in modo estremamente violento. Basti a tal uopo, osservare due bambinetti di poco più di un anno che si contendono un giocattolo. Tempo zero, se uno dei due non recede dall'intento di tenere il giocattolo per se, si vedrà il giocattolo trasformarsi in un'arma, con la quale il più forte tenterà di colpire il capo del più debole.
L'intento è uccidere l'avversario, eliminandolo.
Il bimbo non ha imparato questa prassi da modelli: ce l'ha nel DNA, in barba alle cazzate degli strizzapiselli buonisti, dei quali fanno parte anche coloro che misero in libertà un mostro come Izzo. Il bimbo, che diventerà adulto, piano piano seguirà la linea evolutiva dell'uomo, e sostituirà la violenza rettiliana con prassi più sottili: i suoi confronti scivoleranno gradualmente sul piano intellettuale. Alcuni maschi poco dotati dal punto di vista dello scontro fisico, perfezionano la cultura proprio per poter rivaleggiare su questo piano.
Le guerre fra maschi, diventano quindi un reframe continuo, il tentativo di usare il credito sugli altri per discreditare l'antagonista, e la demagogia; che dell'ultimo assunto è l'espressione codificata.
Il contro adulto, fa uso abbondante di demagogia. Ed altrettanto demagogicamente, punta il dito sugli antagonisti sostenendo che sono vittime di demagogia. Ma perchè il contro fa tutto questo?
Come scritto, il contro tenta di abbattere delle figure che nella sua psiche sono ostacoli alla sua crescita. Lotta contro dei simboli dei quali vorrebbe in realtà avere il potere. Lotta contro proiezioni del proprio padre, del quale non riesce a prendere il posto. Il contro è quindi una figura incompleta, correttamente educata a competere per ottenere il comando del branco, che non riesce in questo compito.
Il suo modo di combattere è quindi il tentare di sottrarre potere ai capi, ponendosi in una posizione antagonista, usando concetti facilmente comprensibili per demonizzare la figura da abbattere onde ottenere consenso.
Il confronto non avviene sul campo oggettivo quindi, ma sul campo soggettivo: perchè è l'ego del contro che deve essere fatto emergere, non le sue effettive abilità o le tesi che sostiene.

La logica dei contro
I contro non riescono ad accettare una logica maschile: darebbero ragione al padre, che è un antagonista da sovvertire. Sposano quindi la logica feminile del sospetto. Per questo loro edipismo manifesto, nonostante si definiscano spesso hiperrazionali,  tendono a spiegare sempre tutto con la logica del complotto e del sotterfugio. La ricerca del sotterfugio assomiglia molto alla ricerca di prove dei tribunali dell'inquisizione:  il contro arriva a leggere fra le righe estrapolando frasi che ricombinate ad hoc, creano assunti inesistenti, surreali. I contro hanno bisogno di capri espiatori sui quali proiettare la figura paterna, onde potergli addossare tutti i ,ali del mondo e potersi così creare una identità antagonista. Nella ricerca di fonti, i  contro adoperano un criterio di scelta unilaterale. Il contro, infatti, non usa il criterio dell'analisi e del confronto nel valutare una fonte: si ferma alla prima che conferma la sua tesi. La logica feminile si manifesta anche nel credere che se molte persone condividono un concetto, a prescindere da come ne siano venute a conoscenza, tale concetto debba econtenere una verità. Così le ipotesi suffragate dalla massa dei contro diventano pian piano reali. Il modo migliore per dare supporto alla logica dei contro, è quindi creare canali molteplici che veicolino tutti la stessa affermazione. Il secondo contraddittorio principio dei contro, è "vox populi, vox dei".

I contro mentono a se stessi
Nel momento in cui un ragionamento cessa di essere puro, ma viene strumentalizzato, è implicità la capziosità dello stesso. Il che significa che si sta tentando di manipolare l'opinione altrui per fini personali, sapendo di farlo. Il contro, non vede questo peccato ideologico come tale, ma lo inquadra nella logica calcistica: l'importante è vincere. Quindi simulare un fallo, se porta ad un rigore, è cosa buona e giusta: tanto lo fanno tutti. IL male viene valutato in modo poco oggettivo: se è il capro espiatorio a mentire, viene invocata la mancanza di morale dello stesso. Le proprie menzogne, vengono invece giustificate secondo il concetto del male minore.

Come capire se si è un contro
Date le premesse, se anche un contro si rendesse conto di essere tale, difficilmente ammetterà mai di aver sbagliato: terrà duro per puntiglio.Ma nel caso qualche lettore di questo post si rendesse conto di essere un contro, è gia sulla via della guarigione.
Per smettere di essere contro, la prima cosa è ammettere a se stessi di perseguire degli scopi che non rispondono al criterio di reciprocità: non fare ad altri quello che non vorresti fosse fatto a te stesso.
La seconda cosa da fare, è la revisione dei propri assiomi fideistici, trovando delle dimostrazioni degli stessi, che siano il più possibile inerenti a fatti concreti e dimostrati. In questo processo, ci si deve sforzare di essere obiettivi, e di mettere da parte il proprio risentimento.
Il terzo passo, è fare outing, sapendo di affrontare una situazione nella quale la propria credibilità verrà messa a dura prova.

Conclusioni
Il percorso del maschio, passa per la logica. E la logica non ammette sentimenti fuorvianti. Se volete quindi essere maschi, comportatevi da maschi... ;)
Ultima modifica: 05 Giugno 2011, 02:41:45 di TermYnator
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AlterEgo

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Il post è simile a quello che avevi scritto sull'invidia.

Mi sai fare qualche esempio di "contro" ?


.\ /.
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TermYnator

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Citazione di: AlterEgo il 06 Giugno 2011, 12:17:29
Il post è simile a quello che avevi scritto sull'invidia.
Infatti ne costituisce il completamento.
Citazione
Mi sai fare qualche esempio di "contro" ?
Sarebbe poco signorile...
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Shark72

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Sai, in passato per diverso tempo sono stato uno "contro" . La chiave di volta per riprogrammare il mio status è stata riuscire ad interiorizzare un ragionamento molto semplice : ok, lui "ha", e io no ; ma se io convoglio le mie energie per far sì che non "abbia" nemmeno lui, anche se ci riesco, a me cosa ne viene ?Allora è molto più semplice e produttivo convogliare le mie energie in un percorso che porti ad "avere " anche me.
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TermYnator

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Citazione di: Shark72 il 07 Giugno 2011, 08:51:48
Sai, in passato per diverso tempo sono stato uno "contro" . La chiave di volta per riprogrammare il mio status è stata riuscire ad interiorizzare un ragionamento molto semplice : ok, lui "ha", e io no ; ma se io convoglio le mie energie per far sì che non "abbia" nemmeno lui, anche se ci riesco, a me cosa ne viene ?Allora è molto più semplice e produttivo convogliare le mie energie in un percorso che porti ad "avere " anche me.
+ :up:
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Naddolo

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#5
credo che tra tutti gli editoriali che hai scritto questo sia stato senz'altro il meno apprezzato; è difficile da capire ( e non in senso cognitivo: da questo punto non presenta particolare ostacoli), e quando lo lessi un mesetto fa ammetto di non averlo apprezzato a dovere; non so cosa sia cambiato, forse alcune riflessione di natura politca mi aiutano ora a capirlo meglio

Questa dell'essere contro è davvero una bella gatta da pelare, e su questo forum davvero pochi possono affermare di esserne fuori; qui dentro, se c'è una cosa che accomuna, è proprio l'esser contro. in primo luogo contro le femine, che non ce la danno come e quanto vorremmo. Contro la società, che ci ha reso sfigati, morti di pippe; contro il mondo, che non ci capisce, che non ci apprezza per qual che noi crediamo d'essere, che non ci esalta nelle qualità che noi vorremmo risultassero esaltate.

Uscirne è difficile, maledettamente difficile, perchè significa riconoscere che sbagliamo, significa riconoscere che alcune idee, a cui ci siamo aggrappati nei momenti più difficili, ed a cui inesorabilmente torniamo ad aggrapparci quando ci prende lo sconforto, non sono vere; di più, non sono esplicative del mondo che ci circonda.

Una cosa che noto è che periodicamente riesce fuori (anche nel mio eloquio) il famoso "le femine so tutte troie"; che non è altro che il contraltare di quando le femine dicono "gli uomini so tutti st*onzi". Affermare che le femine so troie implica l'aderire ad  una logica del risentimento, una logica che è in primo luogo feminile. una logica che non logica in sè, nel senso che spiega qualcosa, ma è basata sull'emozione, è basata sul non capire, e tappare con una affermazione un qualcosa (o più cose) che ci sfuggono; è un porsi nel "non sono io che non ce la faccio, non è a me che manca qualcosa o sfugge qualcosa, ma sono loro che sono pazze come cavalle pazze; inutile provare a capire, perchè non è possibile"

ma si sa, anche nietzsche lo dice da qualche parte, la verità o quel che viene ritenuto tale, non è tale per la sua adesione alla realtà (adaequatio intellectus ad rem), ma per quanto ed in quanto ci supporta, per quanto ci consente di andare avanti. Dentro quel che viene ritenuto vero c'è un contentuto vitalistico che non può e non deve essere sottovalutato: è sempre qualcuno che ritiene qualcosa vero, e su quello ci costruisce la propria vita. E' banale ridurre tutto alla logica.

Ed è difficile rinunciare a certe idee quandole cose non vanno come diciamo; quando sbattiamo il muso contro la realtà, e non otteniamo quel che vorremmo ottenere. E' difficile perchè dovremmo pensare che chi l'ha fatto, non ci è riuscito per chissà quale miracolo, per chissà quale congiuntura astrale, ma perchè ha capito qualcosa che non noi non abbiamo capito. E per gente con l'orgoglio a palla, e che si fregia di esser intelligente, molto intelligente, supremamente intelligente, è un boccone amaro da mandare giù

Bon, qualcosa mi fa pensare di aver capito cosa vuoi dire in questo post; e peccherò di presunzione, ma credo di essere sulla strada non dico per uscire dall'essere contro, ma per capire quando (perchè capiterà) ripiomberò in modo quasi automatico in questa modalità di pensiero; e provare ad uscirne prima che sia troppo tardi

+1
Ultima modifica: 04 Luglio 2011, 03:03:28 di Nad

TermYnator

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#6
Citazione di: Nad il 04 Luglio 2011, 02:29:30
Questa dell'essere contro è davvero una bella gatta da pelare, e su questo forum davvero pochi possono esimersi dall'esserne fuori; qui dentro, se c'è una cosa che accomuna, è proprio l'esser contro. in primo luogo contro le femine, che non ce la danno come e quanto vorremmo. Contro la società, che ci ha reso sfigati, morti di pippe; contro il mondo, che non ci capisce, che non ci apprezza per qual che noi crediamo d'essere, che non ci esalta nelle qualità che noi vorremmo risultassero esaltate.

Uscirne è difficile, maledettamente difficile, perchè significa riconoscere che sbagliamo, significa riconoscere che alcune idee, a cui ci siamo aggrappati nei momenti più difficili, ed a cui inesorabilmente torniamo ad aggrapparci quando ci prende lo sconforto, non sono vere; di più, non sono esplicative del mondo che ci circonda.
E gia. E questa suprema autocritica, condotta con costanza e tenacia, è ciò che definisco avere le palle.
Citazione
Ed è difficile rinunciare a certe idee quando tutto va storto. E' difficile perchè dovremmo pensare che chi l'ha fatto, non ci è riuscito per chissà quale miracolo, per chissà quale congiuntura astrale, ma perchè ha capito qualcosa che non noi non abbiamo capito. E per gente con l'orgoglio a palla, e che si fregia di esser intelligente, molto intelligente, supremamente intelligente, è un boccone amaro da mandare giù
Cosa che scrissi nell'editoriale sull'invidia (o era un TermYdelirio? boh...)
Citazione
Bon, qualcosa mi fa pensare di aver capito cosa vuoi dire in questo post; e peccherò di presunzione, ma credo di essere sulla strada per uscire dall'essere contro
+1
Qualche sera fa, ti dissi "stai cambiando". E non mi stupisce affatto questo tuo (come al solito) eccellente e ricco commento. E proprio in questo commento, si trova una piccola testimonianza del tuo cambiare: il linguaggio.
La tua storia si legge sempre. Ma è cambiato il modo con cui la sfrutti. Non stai parlando da uomo di nicchia, ma da uomo tout court, che usa la sua storia come strumento per capire il presente. Un uomo culturalmente ricco, che non fa pesare la sua ricchezza perchè evidentemente non è interessato a rivalersi con inutili manierismi, quanto a capire e godersi la vita. 
rigiro il + :up:
Ultima modifica: 04 Luglio 2011, 03:18:45 di TermYnator
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AlterEgo

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Citazione di: Nad il 04 Luglio 2011, 02:29:30
Questa dell'essere contro è davvero una bella gatta da pelare, e su questo forum davvero pochi possono affermare di esserne fuori; qui dentro, se c'è una cosa che accomuna, è proprio l'esser contro.

Essere contro è facile, quasi naturale, anche fuori da questo forum... gli esempi che fai sono però diversi tra loro:

Citazione di: Nad il 04 Luglio 2011, 02:29:30
contro le femine, che non ce la danno come e quanto vorremmo

Vero, noi maschi ci tromberemo cagne e porche mentre loro non te la danno se non gli piaci. Concordo sul fatto che la strada peggiore è prendersela con loro dicendo che "sono tutte troie", come scrivi tu; la cosa migliore ormai lo sappiamo, è quella di capire i nostri errori e migliorare.

Citazione di: Nad il 04 Luglio 2011, 02:29:30
Contro la società, che ci ha reso sfigati, morti di pippe;

E se la società ci rende sfigati abbiamo, secondo me, valide ragioni per essere contro questa società. Una società che non ci arricchisce e dalla quale non c'è poi molto da imparare; una società anzi che è la prima a mettersi contro di noi quando cerchiamo di crescere e migliorarci.

Citazione di: Nad il 04 Luglio 2011, 02:29:30
contro il mondo, che non ci capisce, che non ci apprezza per qual che noi crediamo d'essere, che non ci esalta nelle qualità che noi vorremmo risultassero esaltate.

Una via di mezzo tra i due casi precedenti. Da una parte se il mondo non ci apprezza dobbiamo cercare di capire il perchè; dall'altra non possiamo dipendere perennemente dal giudizio degli altri e del mondo esterno.


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Naddolo

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Citazione di: AlterEgo il 04 Luglio 2011, 14:08:51

E se la società ci rende sfigati abbiamo, secondo me, valide ragioni per essere contro questa società.

non esistono società giuste; il mito millenaristico della costruzione di una società finalmente giusta è una delle cose più nefaste che l'umanità abbia mai avuto; e da idee come queste che si siamo ritrovati i campo di concentramento, i gulag e tutte le imitazione sul limitare del novecento

La società non è giusta, la vita non è giusta. Mettiamocelo in testa, e facciamocene una ragione

Il punto quindi non è essere a favore, o essere contro. Il punto è capire che piangersi addosso non serve a nulla. L'unica cosa da fare è capire cosa è nelle nostre possibilità raggiungere, e farlo. Tutte le lamentele, le proteste, gli sfoghi, sono cose che sicuramente hanno una loro logica nei momenti di sconforto, Ma vanno limitati a quei momenti. Una persona adulta prende in mano la sua vita (per quel che può, ovviamente; nessuno è dio, e nessuno ha il controllo di tutto), e cerca di prendersi quel che vuole; e sopratutto, non si nasconde dietro a idee, pensieri, ideologie, quando si renda conto che quelle non spiegano la realtà, e quindi non lo portano da nessuna parte

sofficemaremoto

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#9
Citazione di: Nad il 04 Luglio 2011, 14:44:39

La società non è giusta, la vita non è giusta. Mettiamocelo in testa, e facciamocene una ragione

Il punto quindi non è essere a favore, o essere contro. Il punto è capire che piangersi addosso non serve a nulla. L'unica cosa da fare è capire cosa è nelle nostre possibilità raggiungere, e farlo. Tutte le lamentele, le proteste, gli sfoghi, sono cose che sicuramente hanno una loro logica nei momenti di sconforto, Ma vanno limitati a quei momenti. Una persona adulta prende in mano la sua vita (per quel che può, ovviamente; nessuno è dio, e nessuno ha il controllo di tutto), e cerca di prendersi quel che vuole; e sopratutto, non si nasconde dietro a idee, pensieri, ideologie, quando si renda conto che quelle non spiegano la realtà, e quindi non lo portano da nessuna parte


Appoggio tutto tranne quando dici che "societa' non è giusta" come principio.
Perche' una cosa a mio parere puo' far schifo -1000 o meno -100, e mirare al -100 è doveroso.
Per quanto riguarda il 3D hai ragione, è difficile da capire.
Lo capisce chi si è messo in gioco dalle 82 alle 912 volte.
Sopra le 912 non puoi, per ragioni umane.

Aggiungo che è positivo che pochi sappiano lottare contro il proprio "il mio contro ha ragione", perche' significa avere un margine notevole sulla media dal punto di vista del fascino intellettuale.
Come diceva un proverbio non so di chi : "se ammetti il tuo sbaglio sbagli una sola volta, se non lo ammetti, infinite". E le femmine intelligenti, molto piu' perspicaci di noi uomini, riescono a separare molto bene i due gruppi.
Ultima modifica: 04 Luglio 2011, 23:43:47 di sofficemaremoto
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Naddolo

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Citazione di: sofficemaremoto il 04 Luglio 2011, 23:38:58

Appoggio tutto tranne quando dici che "societa' non è giusta" come principio.
Perche' una cosa a mio parere puo' far schifo -1000 o meno -100, e mirare al -100 è doveroso.

e cadi in contraddizione in 2 frasi; società= somma di tutti gli individui; tu parli di un singolo individuo, per cui è chiaro che l'attuale assetto può andare più che bene; ma un dato assetto, se può essere più che vantaggioso per certi, non è affatto detto che lo sia per la totalità di questi

La società non è giusta per un semplice motivo:  la distribuzione iniziale dei beni è totalmente scorrelata da qualsiasi caratteristica individuale; e se in questo è simile alla letteria genetica, si può però accusare la società di essere una creazione umana (non è vero fino in fondo, ma non sto a scrive un saggio di filosofia politica, ergo concedetemela), e di favorire così delle iniquità, nonostante si spacci per democratica ed egualitaria; non c'è nessun motivo perchè uno, solo perchè nasce figlio di un industrialotto, debba avere possibilità che il figlio di un contadino manco si sogna.

E' questo che intendo con società non giusta; si spaccia il nostro modello come meritocratico, ma non può esser tale un sistema basato sulle famiglia, e sull'eredità delle fortune. Questo impedisce alla base qualsiasi concorrenza da punti di partenza eguali tra gli individui

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#11
Citazione di: Nad il 05 Luglio 2011, 00:04:23
e cadi in contraddizione in 2 frasi; società= somma di tutti gli individui; tu parli di un singolo individuo, per cui è chiaro che l'attuale assetto può andare più che bene; ma un dato assetto, se può essere più che vantaggioso per certi, non è affatto detto che lo sia per la totalità di questi

La società non è giusta per un semplice motivo:  la distribuzione iniziale dei beni è totalmente scorrelata da qualsiasi caratteristica individuale; e se in questo è simile alla letteria genetica, si può però accusare la società di essere una creazione umana (non è vero fino in fondo, ma non sto a scrive un saggio di filosofia politica, ergo concedetemela), e di favorire così delle iniquità, nonostante si spacci per democratica ed egualitaria; non c'è nessun motivo perchè uno, solo perchè nasce figlio di un industrialotto, debba avere possibilità che il figlio di un contadino manco si sogna.

E' questo che intendo con società non giusta; si spaccia il nostro modello come meritocratico, ma non può esser tale un sistema basato sulle famiglia, e sull'eredità delle fortune. Questo impedisce alla base qualsiasi concorrenza da punti di partenza eguali tra gli individui


Sul "mito" della meritocrazia sfondi una porta aperta visto che ne abbiamo gia' parlato in altro post.
Il fatto è che quello che dici tu è forzatamente logico-matematico.
La societa' è la somma degli individui. Ok.
Io mi spingo e parlo dal punto di vista addirittura olistico, ne' di somma ne' individuale.
Piu' tollerenza, piu' empatia verso l'altro, piu' dialogo costruttivo, piu' umilta'. Ne migliora la struttura globale, che è anche di piu' della somma degli individui. Utopia fino ad un certo punto.
Se io voglio posso migliorare ciascuno aspetto di questi citati. Se tu che leggi questo lo vuoi, puoi fare lo stesso.
Gia' se lo fanno in 10, la societa' anche se in misura infinitesima è migliorata.
Piu' collaborazione e aiuto reciproco. Abbiamo tanto da imparare dalle comunita' tribali.
Ultima modifica: 05 Luglio 2011, 00:28:17 di sofficemaremoto
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sofficemaremoto

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Quello che ho appena scritto è piuttosto connesso al 3D di Termynator.
Se tutti credono nel loro "contro"....questo di certo non aiuta a prendere consapevolezza dei limiti, dei bisogni, dei diritti e dei doveri di un cittadino facente parte di un gruppo.
Quindi anche questo ha a che fare con il poter migliorare la societa'. Minimamente, ma se non si parte da qualcosa che si puo' fare...allora amen.
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