TermYdelirio 20) Del sentimento.

Aperto da TermYnator, 03 Dicembre 2010, 14:45:17

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TermYnator

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Sapete tutti che sono un fervente assertore della psicologia evoluzionistica, e che con una certa freddezza considero l'uomo un puro vettore di geni, governato esclusivamente da questa pulsione. Tutto il TM, e le pratiche che descrivo, rispondono a questa regola: nel senso che per ogni cosa io abbia ritenuto funzionante empiricamente, ho sempre cercato una spiegazione evolutiva.
Ho descritto la razionalità come lo strumento per affrontare in tempo reale le mutazioni dell'ambiente, impossibili da compensare con i tempi necessari alle mutazioni. Ma non ho mai affrontato l'argomento emozioni.
E' giunto il momento di farlo.

Le emozioni
Come spiego nei primi seminari ADM, le emozioni sono sensazioni percepite sia a livello razionale che fisico.
Se prendiamo la paura, ad esempio, possiamo constatare che esistono due componenti: l'alterazione che è riscontrabile con misurazioni cliniche, e l'agitazione mentale che porta a muovere tutte le nostre energie cerebrali nel tentativo di risolvere il problema.
Nella paura quindi, tutto l'apparato destinato alla garanzia della sopravvivenza viene messo al banco di prova:
i sensi, forniscono una percezione del problema, la parte atavica mette in allerta il corpo, e la parte più moderna dal punto di vista evolutivo tenta di stabilire una strategia che superi l'immobilità dovuta all'assenza di un comportamento innato atto a uscire dalla situazione di pericolo.
Non tutte le paure hanno origine sensoriale (ovvero la qualità che definisco sensibilità): talvolta le paure nascono da deduzioni razionali. Il cervello quindi, stimola se stesso.

Paura e felicità
In cosa si differenziano le emozioni? Sostanzialmente dal tipo di risposta richiesta dal programma di sopravvivenza dei geni. Una situazione positiva, non richiede reazioni di fuga, perchè implica che un problema sia stato superato. Nel programma genetico, onde fissare meglio la strategia adottata, in questi casi è prevista una emozione piacevole. Quindi rilascio di endorfine, rilassamento, e volontà di esternare la propria contentezza. Che in una cruda analisi, altro non è che l'estendere agli altri componenti del branco la propria strategia, a vantaggio della specie. La paura, invece, prevede un atteggiamento diverso: l'uomo impaurito è diffidente, soffre a causa del suo metabolismo alterato che lo porta a consumare più del dovuto, e cerca di confidarsi er cercare una soluzione. E' interessante notare la differenza di atteggiamento fra felicità e paura: nella prima, si estende la propria sensazione, nella seconda, essendo la sopravvivenza dell'individuo in qualche modo minacciata, prevale l'interesse personale. Da qui la ricerca puramente egoistica di una fonte che fornisca una soluzione.

Conforto e validazione
Da un punto di vista sociale, la paura e la felicità generano quindi due reazioni diverse: conforo e validazione.
Il conforto, è la ricerca razionale di una conferma alle soluzioni ipotizzate per superare lo stato di paura.
Mentre la validazione, è la ricerca di una conferma a livello di gruppo della propria strategia. Se vediamo la validazione da un punto di vista scientifico, possiamo tranquillamente paragonarla ad un confronto fra ricercatori che hanno operato ricerche che portano a conclusioni convergenti, ma in ambienti operativi diversi.
Essi esterneranno le loro conclusioni, e cercheranno di affermarle nel confronto con i risultati degli altri esperimenti. Nell'uomo, la validazione ha implicazioni secondarie del tutto simili a quelle di un ricercatore che aspira al Nobel: ovvero all'affermarsi come riferimento per gli altri. In sintesi, parliamo di potere, che nel contesto di questo thread è off topic. Il conforto, a differenza della validazione, si basa sui due canali che generano la paura: quello primitivo (contatto cinestetico tipico del conforto genitore/figlio), e quello razionale.
Per questo, cerchiamo gli abbracci, ed il contatto quando siamo tristi: era il sistema che veniva usato su di noi da piccoli per farci sentire protetti, avvolti da un genitore più grosso in termini fisici, e quindi potenzialmente in grado di proteggerci in modo migliore di quanto non potessimpo far da soli.

L'amore
Fra le miriadi di teorie atte a spiegare l'amore, la TermYchiave è molto poco poetica. L'amore è dal mio punto di vista il nitrossido dell'essere umano, finalizzato al miglior risultato riproduttivo.
In sintesi, sono convinto che quando un uomo (o una donna) trovino l'assoluto relativo ad un ambiente ed alla loro esperienza, essi tendano ad innamorarsi. L'amore agisce con meccanismi simili alla paura dal punto di vista fisico, ma oltre a sensazioni negative fornisce anche risposte in termini di sensazioni positive immediato.
In sintesi, il nostro programma genetico fornisce il bastone sotto forma della paura di perdere la preda, e la carota sotto forma di piacere per farci insistere con la preda stessa.
Va da se, che questa commissione di sensazioni contrastanti, sia a livello emotivo la più forte sensazione possibile: non foss'altro che per i tremendi contrasti che fanno si, che non ci si abitui mai alla sensazione precedente, con l'effetto di esaltare la successiva. Questo stato di tremenda instabilità, muove all'azione, e riduce al minimo la razionalità. L'uomo è preda della sua parte più atavica, e conseguentemente la ratio viene messa in secondo piano.

Validazione e conforto nell'amore
Se l'amore è un pot pourry di felicità e paura, come si comporta l'innamorato da un punto di vista sociale?
Semplice: applicando quanto detto a seconda di come evolvono gli eventi.
Durante il corteggiamento dell'amata, l'innamorato cercherà validazione (conferma) dal gruppo del fatto che essa sia la miglior scelta possibile. Da un punto di vista comunicativo, quindi, cercherà conferma dal gruppo delle superlative doti dell'amata rispetto a tutte le possibili scelte. Essendo la sua valutazione dovuta ad elementi primitivi, ovvero primari rispetto alla razionalità, egli ignorerà bellamente qualsiasi smentita venga dal gruppo.
Il comportamento muterà nel caso l'azione di corteggiamento abbia successo: infatti, nel caso di successo, l'innamorato entra nella fase di piacere. In questo modo, egli ha una autoconferma delle sue scelte, e diventa indipendente dalla validazione. Il comportamento muta, e l'individuo tende ad isolarsi dal gruppo, che non gli è più necessario. L'isolamente è dapprima comportamentale: l'individuo sta in mezzo agli altri, ma con la testa da un'altra parte. Successivamente l'isolamento diventa fisico: nel senso che l'individuo fa gruppo con l'amata, e si isola dal contesto sociale.
Nel caso di insuccesso, l'individuo si comporterà come una persona spaventata: cercherà conforto, e spiegazioni razionali atte a liberarlo da ciò che lo spaventa: la sua incapacità nell'aver sedotto, ovvero nell'esser riuscito a soddisfare le proprie necessità genetiche. Detto ciò, nella TermYconcezione, l'amore non ha nulla di poetico.

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Kant

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Citazione di: TermYnator il 03 Dicembre 2010, 14:45:17
Sapete tutti che sono un fervente assertore della psicologia evoluzionistica, e che con una certa freddezza considero l'uomo un puro vettore di geni, governato esclusivamente da questa pulsione.

Mi hai preceduto?  :D
Concordo. Ci sono due discipline reltavamente nuove, che sono sociobiologia e psicologia evoluzionistica, l'ultima delle quali mi pare nemmeno presente nel panorama universitario almeno italiano, poichè sicuramente giovane e in buona parte ribaltatrice della visione ufficiale.
Come detto, scriverò un post perchè la ritengo (per quanto non abbia una preparazione accademica in merito) qualcosa di rivoluzionario.

TermYnator

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#2
Citazione di: kant il 03 Dicembre 2010, 18:17:13
Mi hai preceduto?  :D
Concordo. Ci sono due discipline reltavamente nuove, che sono sociobiologia e psicologia evoluzionistica, l'ultima delle quali mi pare nemmeno presente nel panorama universitario almeno italiano, poichè sicuramente giovane e in buona parte ribaltatrice della visione ufficiale.
Come detto, scriverò un post perchè la ritengo (per quanto non abbia una preparazione accademica in merito) qualcosa di rivoluzionario.
2 anni fa, feci un post dove chiedevo info su Camperio Ciani, dell'uni di Padova, che è il primo al quale ho sentito parlare dell'esistenza dell'esistenza di una psicologia evoluzionistica.
E le tesi sulla sessualità sono di molto interessanti, tanto che scrissi questo:
http://seduzioneitaliana.com/forum/generale/termypensiero-19-fondamenti-evolutivi-del-tm/
Ultima modifica: 03 Dicembre 2010, 19:34:42 di TermYnator
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james.mar

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alcune teorie economiche (specie nel campo dell'innovazione) vengono spiegate mediante la biologia  :)

AlterEgo

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ilmaredinemo

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Ciao Termynator.  :)

Non sono un seduttore. Sto imparando
Non ci conosciamo, ma sono convinto che potremmo passare del tempo insieme, godendo della reciproca compagnia e bevendo del buon vino. Penso che avrei molto da imparare sulle donne e non solo, da te.
Ho sempre creduto molto nei sentimenti e nelle emozioni, posso capire che la sete di conoscenza porti a cercarne una plausibile spiegazione scientifica, ma credo che le reazioni chimiche organiche che sembrano spiegarle, in realtà siano solo il mezzo per provarle, come gambe veloci permettono ad un maratoneta di compiere un'impresa olimpica. Ma senza il cuore, la capacità di soffrire e la visione della vittoria, non potrebbe mai farcela.

Ho l'impressione che il lavoro, anche commerciale, svolto dai competitor a questo forum, ti abbia alquanto colpito, a giudicare dalla tua reazione che si è tradotta in una serie prolifica di interventi, anche interessanti.

Credo che nessuno possa ancora dire l'ultima parola sulla seduzione, ma che nella realtà e sui vari forum e siti
esistono alcune persone veramente capaci con le donne, perchè esperte e appassionate, dalla cui frequentazione c'è solo da imparare. Ma su ogni cosa ha valore il percorso personale, in piena libertà e autonomia, che ogn'uno di noi compie per piacere di più a se stessi e alle donne ;)


TermYnator

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#6
Citazione di: ilmaredinemo il 05 Dicembre 2010, 00:20:47
Ciao Termynator.  :)
Ciao a te :)
Citazione
Non sono un seduttore. Sto imparando
Sei un uomo, è quanto basta per dire la propria.
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Non ci conosciamo, ma sono convinto che potremmo passare del tempo insieme, godendo della reciproca compagnia e bevendo del buon vino. Penso che avrei molto da imparare sulle donne e non solo, da te.
Ho sempre creduto molto nei sentimenti e nelle emozioni, posso capire che la sete di conoscenza porti a cercarne una plausibile spiegazione scientifica, ma credo che le reazioni chimiche organiche che sembrano spiegarle, in realtà siano solo il mezzo per provarle, come gambe veloci permettono ad un maratoneta di compiere un'impresa olimpica. Ma senza il cuore, la capacità di soffrire e la visione della vittoria, non potrebbe mai farcela.
Punti di vista: io ho lì'impressione che invece a questo monso, si mistifichi la realtà in ottemperanza ad un egocentrismo cosmico che vede l'uomo simile a Dio. Per usare il tuo esempio, l'impressione che ho io è che non si considerino affatto le gambe del maratoneta, ma solo il suo pensare a vincere.
Perchè se si considerasse la sua vittoria dovuta al 90% alle sue gambe, saremmo costretti ad ammettere che un cane frega qualsiasi maratoneta. Ovvero che in natura, più che i migliori siamo solo uno dei tanti esperimenti.
Forse l'unico in grado di sovvertire l'unica vero dio: la legge di sopravvivenza.
Citazione
Ho l'impressione che il lavoro, anche commerciale, svolto dai competitor a questo forum, ti abbia alquanto colpito, a giudicare dalla tua reazione che si è tradotta in una serie prolifica di interventi, anche interessanti.
Non voglio apparirti arrogante, ma dei vari competitors me ne sbatto.
Quello che vedo, è che ciò che scrivevo 12 anni fa, piano piano viene compreso e ripreso.
Io dico sempre le stesse cose, sono i "competitors" che cambiano...  Azn
Riguardo alla nota sulla mia produzione letteraria, smentisco.
E' infatti nettamente diminuita.
Non ho più fatto un TermYpensiero, ho postato pochissimi articoli tecnici, e la mia media post si è abbassata...
Ultima modifica: 13 Dicembre 2010, 15:25:25 di TermYnator
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Jason N. Dohring

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#7
Ho notato che nessuno ha ancora posto questa domanda, quindi mi viene da chiederlo anche a te visto che me la pongo da anni.

avendo in mente i concetti:
che amore =soddisfazione dal punto di vista sessuale (massimo possibile per quella persona motivo per cui i belli sfigati si mettono con i mostri)
essere umano =ammasso di geni (voglia di procreare che ci spinge verso qualsiasi decisione)

mi chiedo: perche' il mondo non l' accetta come realta' dei fatti?

troppo cinica come realta' da accettare? manda a fanculo tutti i bei concetti su cui il mondo fa' finta di basarsi?
Ultima modifica: 07 Dicembre 2010, 08:37:01 di Jason N. Dohring
l'unico modo per diventare un giocatore furbo e' giocare contro giocatori piu' furbi di te...

comportati come se avessi 1000 donne e avrai 1000 donne...

éclat de rire

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Citazione di: Jason N. Dohring il 07 Dicembre 2010, 08:34:09
Ho notato che nessuno ha ancora posto questa domanda, quindi mi viene da chiederlo anche a te visto che me la pongo da anni.

avendo in mente i concetti:
che amore =soddisfazione dal punto di vista sessuale (massimo possibile per quella persona motivo per cui i belli sfigati si mettono con i mostri)
essere umano =ammasso di geni (voglia di procreare che ci spinge verso qualsiasi decisione)

mi chiedo: perche' il mondo non l' accetta come realta' dei fatti?

troppo cinica come realta' da accettare? manda a fanculo tutti i bei concetti su cui il mondo fa' finta di basarsi?

Tutto cio' che sovverte le convinzioni antecedenti ad una nuova scoperta viene accettato solamente dopo molto tempo.Basta guardare la storia...  :D

Naddolo

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Citazione di: Jason N. Dohring il 07 Dicembre 2010, 08:34:09

mi chiedo: perche' il mondo non l' accetta come realta' dei fatti?



Nietzsche diceva: non ci sono fatti, ma solo interpretazioni

a prescindere da quale sia la tua interpretazione della realtà, non ne esiste una che spieghi ogni cosa e possa andare bene a tutti; ogni visione spiega un pezzo di realtà, non la sua interezza

L'interpretazione biologico-darwiniana, per quanto mi veda in una buona parte d'accordo, non può esaurire la realtà, che acquista senso anche guardata da altre prospettive; non si può chiedere alla gente di rinunciare a qualsiasi altra prospettiva in nome di questa; sarebbe anche un po' triste...

TermYnator

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Citazione di: Jason N. Dohring il 07 Dicembre 2010, 08:34:09
avendo in mente i concetti:
...
essere umano =ammasso di geni (voglia di procreare che ci spinge verso qualsiasi decisione)
mi chiedo: perche' il mondo non l' accetta come realta' dei fatti?
troppo cinica come realta' da accettare? manda a fanculo tutti i bei concetti su cui il mondo fa' finta di basarsi?

Se si accettasse che l'uomo è una macchina senziente, che si basa su archetipi comportamentali dovuti ad un programma chimico trasmesso attraverso i geni, molte cose cambierebbero.
Ci sarebbe sicuramente chi tenterebbe di stabilire se esistono programmi migliori o peggiori, ad esempio.
Ovvero, chi tenterebbe per fini politici di stabilire quale sia l'uomo più adatto a questa società geneticamente.
In realtà, c'è gia chi ci ha provato.

Crollerebbero anche tutte le organizzazioni di potere basate sul credere in una componente metafisica nell'uomo: se la parte più nobile dei sentimenti è di fatto una risposta adattativa, governata da leggi precise, il concetto di anima verrebbe messo a dura prova.
L'anima non sarebbe una entità individuale, ma una spinta condivisa da tutti gli individui.
Gli individui diventano interpreti dell'anima (che altro non sarebbe che il comportamento scritto nel DNA) nell'arco della loro vita, ma di fatto, l'anima rimane un concetto impersonale, privo di una soggettività.
Verrebbe quindi meno il concetto di vita eterna, e quindi l'inutilità di ogni forma di clero.

Insomma, gli stravolgimenti sarebbero enormi. Ed il più enorme di tutti, sarebbe una logica perdita di importanza della soggettività, a favore dell'utilità del soggetto nel gruppo d'appartenenza.
In pratica, l'organizzazione della vita collettiva avrebbe una seria spinta verso regole che la governino più come un formicaio, che come un insieme di singoli.
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sofficemaremoto

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Che poi l'amore come soddisfacimento sessuale è un po' troppo rigida come definizione.
Cosi' come è rigida la definizione di uomo come ammasso di geni.
Insomma...mandare a pu**ane secoli di filosofia e ricerca scientifica sintetizzando il tutto come insieme di geni è troppo riduttivo.
Alla fine possiamo dire che l'universo non è nient'altro che tanti atomi.
Stiamo punto e a capo, semplicemente perche' nessuno ha mai spiegato come sia nato il pensiero, o la coscienza, o come dir si voglia. E quasi quasi me la sento di dire che nessuno mai ci riuscira', perche' stiamo all'interno del sistema, non ci sono possibilita' di metapensiero. Gia' parlarne è pensiero nel sistema.
A parte questa piccola digressione teorica io credo che la differenza tra gli uomini e tutte le altre specie viventi sia proprio l'anima, a prescindere da un credo religioso o da una vita eterna.
E questo si riallaccia con tutta la filosofia esistenzialista che evidenzio' lo scacco in cui ci si imbatte quando l'uomo cerca quel qualcosa che lo proietti fuori dalla sua coattiva dimensione.
Forse quel tentativo di uscire puo' essere chiamato anima.
Riassumendo, dire che l'amore è pene contro vagina e che l'uomo è un'addizione molecolare è semplicistico.
La poesia prudente
e gli uomini
prudenti
durano
solo lo stretto
necessario
per morire
tranquilli


Charles Bukowski

TermYnator

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Citazione di: sofficemaremoto il 13 Dicembre 2010, 16:39:32
A parte questa piccola digressione teorica io credo che la differenza tra gli uomini e tutte le altre specie viventi sia proprio l'anima, a prescindere da un credo religioso o da una vita eterna.
E questo si riallaccia con tutta la filosofia esistenzialista che evidenzio' lo scacco in cui ci si imbatte quando l'uomo cerca quel qualcosa che lo proietti fuori dalla sua coattiva dimensione.
Forse quel tentativo di uscire puo' essere chiamato anima.
Riassumendo, dire che l'amore è pene contro vagina e che l'uomo è un'addizione molecolare è semplicistico.

Ti rispondo che l'affermazione in neretto, è ancor più semplicistica... :)
E parafrasando la tua disgressione teorica, definirei il concetto di "anima" come la panacea per spiegare irrazionalmente ciò che è gia razionale: nel momento in cui cerchi di misurare un fenomeno come il pensiero con una grandezza che gli è direttamente commensurabile, turbi irrimediabilmente il fenomeno stesso.
Cosa è l'anima nella tua rappresentazione? I sentimenti, le spinte forti, e tutto ciò che non riesci a controllare?
Ce lo hanno anche i cani. Il mio cane piange quando capisce che sto per partire. Si potrebbe pensare che quando parto, lui sappia che si troverà a stare in un ambiente più freddo. Ma piange anche se parto d'estate...
In realtà, l'unica cosa che cambia nella sua vita quando parto, è il non potermi stare appiccicato.
E piagnucola anche quando torno: perchè è contento.
Il mio gatto, quando torno mi si appiccica come una piattola. Poi, piano piano si rassicura, e ricomincia a fare il gatto. Ma realmente pensi che gli animali non pensino, e non facciano raffigurazioni del mondo?
Lo sapevi che sognano? E che quando sognano, si lamentano, abbaiano... Insomma, a modo loro parlano.
Ciò non ha senso, a meno che ciò che fanno gli uomini non abbia lo stesso senso.
Sicuramente, il livello di astrazione di un uomo è più alto rispetto a quello di un cane. La memoria di un uomo, è più efficiente di quella di un cane. Sicuramente l'uomo misura il tempo meglio di come fa un cane, nel senso che un cane, non ragiona nel lungo periodo. Ma ragiona comunque.
Se poi prendiamo una scimmia evoluta, come un bonobo, rimaniamo allibiti da quanto somigli ad un cristiano.
IN questi animali, la capacità di astrazione è alta: talmente alta da far si che essi usino strumenti, e si tramandino tecniche elementari per usarli. Hanno addirittura strumenti personali, che prestano ad altri membri del gruppo...
I cani si salutano: per farlo usano dei gesti. Ma noi facciamo la stessa cosa, solo usando gesti diversi.
Per me, non è molto diverso lo sbaciucchiarsi sulle guance, rispetto all'annusarsi il culo:
è solo più comodo visto che stiamo in piedi, e non a quattro zampe.
Insomma, io penso che per capire l'uomo, la prima cosa sia considerare l'uomo, e non l'essere fatto ad immagine e somiglianza di Dio.
Finchè l'uomo continuerà a fare questo errore, sotto sotto continuerà a ritenersi Dio, alterando le proprie percezioni esattamente come fanno i principianti della seduzione:
essi aprono a manetta senza mai chiudere, e per questo si credono arrivati.
Poi passa medioman che gli chiude una davanti senza trucchi ne' misteri, ed le fragili certezze dei "pua" crollano in un baleno...

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sofficemaremoto

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Citazione di: TermYnator il 13 Dicembre 2010, 18:10:25
Ti rispondo che l'affermazione in neretto, è ancor più semplicistica... :)
E parafrasando la tua disgressione teorica, definirei il concetto di "anima" come la panacea per spiegare irrazionalmente ciò che è gia razionale: nel momento in cui cerchi di misurare un fenomeno come il pensiero con una grandezza che gli è direttamente commensurabile, turbi irrimediabilmente il fenomeno stesso.
Cosa è l'anima nella tua rappresentazione? I sentimenti, le spinte forti, e tutto ciò che non riesci a controllare?
Ce lo hanno anche i cani. Il mio cane piange quando capisce che sto per partire. Si potrebbe pensare che quando parto, lui sappia che si troverà a stare in un ambiente più freddo. Ma piange anche se parto d'estate...
In realtà, l'unica cosa che cambia nella sua vita quando parto, è il non potermi stare appiccicato.
E piagnucola anche quando torno: perchè è contento.
Il mio gatto, quando torno mi si appiccica come una piattola. Poi, piano piano si rassicura, e ricomincia a fare il gatto. Ma realmente pensi che gli animali non pensino, e non facciano raffigurazioni del mondo?
Lo sapevi che sognano? E che quando sognano, si lamentano, abbaiano... Insomma, a modo loro parlano.
Ciò non ha senso, a meno che ciò che fanno gli uomini non abbia lo stesso senso.
Sicuramente, il livello di astrazione di un uomo è più alto rispetto a quello di un cane. La memoria di un uomo, è più efficiente di quella di un cane. Sicuramente l'uomo misura il tempo meglio di come fa un cane, nel senso che un cane, non ragiona nel lungo periodo. Ma ragiona comunque.
Se poi prendiamo una scimmia evoluta, come un bonobo, rimaniamo allibiti da quanto somigli ad un cristiano.
IN questi animali, la capacità di astrazione è alta: talmente alta da far si che essi usino strumenti, e si tramandino tecniche elementari per usarli. Hanno addirittura strumenti personali, che prestano ad altri membri del gruppo...
I cani si salutano: per farlo usano dei gesti. Ma noi facciamo la stessa cosa, solo usando gesti diversi.
Per me, non è molto diverso lo sbaciucchiarsi sulle guance, rispetto all'annusarsi il culo:
è solo più comodo visto che stiamo in piedi, e non a quattro zampe.
Insomma, io penso che per capire l'uomo, la prima cosa sia considerare l'uomo, e non l'essere fatto ad immagine e somiglianza di Dio.
Finchè l'uomo continuerà a fare questo errore, sotto sotto continuerà a ritenersi Dio, alterando le proprie percezioni esattamente come fanno i principianti della seduzione:
essi aprono a manetta senza mai chiudere, e per questo si credono arrivati.
Poi passa medioman che gli chiude una davanti senza trucchi ne' misteri, ed le fragili certezze dei "pua" crollano in un baleno...



Premetto che io non ho nessun credo di nessun tipo. Aime'.
La differenza tra noi e gli animali è che noi stiamo parlando di questo.
Il tentativo di uscire dalla nostra dimensione coattiva (non posso fare a meno di ricitare Sartre) è caratteristica peculiare della specie umana e di nessun altra.
Questa se permetti è una differenza di non poco conto.
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TermYnator

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Citazione di: sofficemaremoto il 13 Dicembre 2010, 19:22:55
Premetto che io non ho nessun credo di nessun tipo. Aime'.
La differenza tra noi e gli animali è che noi stiamo parlando di questo.
Il tentativo di uscire dalla nostra dimensione coattiva (non posso fare a meno di ricitare Sartre) è caratteristica peculiare della specie umana e di nessun altra.
Questa se permetti è una differenza di non poco conto.

E' una differenza di pochissimo conto :)
Perchè l'importanza che dai a questa differenza, è strettamente connessa alla tua scala di valori.
Nella scala di valori di un facocero, che si misura con gli altri facoceri esibendo i denti, tu ed io siamo delle amebe che non meritano rispetto.
Se volessimo usare una scala assoluta, dovremmo riferirci ad un qualcosa nei confronti del quale la qualità in esame, è effettivamente un valore assoluto.
Ora, prendiamo una cazzatina qualsiasi: il numero di stelle esistenti nell'universo.
Un cane, penso riesca ad immaginare numeri fino al 6/7. Un uomo, usa l'astrazione per misurare numeri più grandi, ma mentalmente, dubito riesca a far di meglio. Ma se anche riuscisse a visualizzare numeri dell'ordine del milione, la sua differenza percettiva rispetto a quella di un cane per numeri dell'ordine dell'universo, sarebbe irrilevante.
Quello che voglio dirti, è che noi ci riteniamo Dio perchè paragonandoci ad altri animali dotati di qualità rappresentative inferiori, ci riteniamo il massimo esistente.
Ma in ambito universale, siamo il perfetto esempio dello zero matematico: ovvero un qualcosa che seppure esiste, è talmente piccolo, da portare a + infinito l'operazione 1/0, dove con 1 intendo una unità significativa nell'ambito dell'universo secondo le capacità mentali umane.
In parole povere, se dovessimo rappresentare l'universo secondo la mente umana, esso apparirebbe come un essere alto qualche decina di kilometri, nel quale ogni galassia è una singola cellula.
Ogni singolo sistema stellare diventerebbe un atomo.
I pianeti sarebbero subparticelle non osservabili.
Gli uomini e la loro capacità di discernimento in un siffatto sistema, ammesso e non concesso che si possa osservarli, sarebbero indistinguibili da topi, o ai ragni: ovvero il nulla.
Questa è la realtà...  :-\
Ultima modifica: 13 Dicembre 2010, 22:54:18 di TermYnator
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