Seduzione Italiana

Seduzione e società => Best of the forum => Discussione aperta da: TermYnator il 29 Giugno 2008, 16:21:24

Titolo: Il TermYpensiero (Full version for ItalianLair)
Inserito da: TermYnator il 29 Giugno 2008, 16:21:24
Ho pensato di strutturare questo esposto del mio pensiero in una serie di posts che possano
essere copiaincollati l'uno con l'altro in modo da formare un documento unico, cosa che erano in
origine.
Il testo non prevede alcuna conoscenza pregressa della materia, quindi molti troveranno delle
parti assolutamente superflue. Tuttavia ci sono approfondimenti che, imho, meritano di essere
comunque commentati.
Tranne poche frasi, e qualche sintesi, è tutto materiale che ho pubblicato negli ultimi 10 anni.
Tutti i diritti di riproduzione parziale o integrale sono riservati.

TermYnator
Titolo: Introduzione
Inserito da: TermYnator il 29 Giugno 2008, 16:23:03
a) la seduzione
Cosè la seduzione?
Rimorchiare un grande numero di donne? Andare a letto con molte di esse?
Essere simpatico a tutti?
La seduzione è un mix di tutto cio. Non dipende quindi dalla persona che abbiamo davanti, ma è
una condizione che ci contraddistingue, e porta i nostri interlocutori ad avere un'idea
positiva di noi, li porta a fidarsi.
Nel campo del sesso, questa mix di fiducia ed empatia, se debitamente indirizzato porta la
nostra interlocutrice a vederci come un possibile partner.
Il primo problema che si pone, volendo essere seduttivi, è il come renderci simpatici,
attraenti e interessanti ovvero, carismatici.
La seduzione è quindi la soluzione di un problema di comunicazione.
Naturalmente, essere un buon comunicatore, prevede il sapere esattamente cosa comunicare, ma
soprattutto a chi comunicare.
E' evidente che per destare l'interesse di una persona di 18 anni, non si usino necessariamente
le stesse argomentazioni che si usano con un sessantenne, o un trentenne.
Emerge quindi la necessità di *differenziare* le tematiche comunicative a seconda del nostro
interlocutore. Potremmo anche non farlo, ma questo allungherebbe i tempi, e se parliamo di
seduzione, non possiamo parlare di tempi lunghi:la seduzione è una azione che va completata in
tempi brevissimi, e possibilmente senza soluzione di continuità.
La comunicazione non è riducibile al solo parlato, ma è integrata da altri tre fattori:
la comunicazione ottica, quella tattile e quella olfattiva.
La comunicazione ottica è quella che si realizza con il possesso dello spazio che circonda il
seduttore mediante i movimenti del suo corpo, quella tattile con il contatto con la partner, o
con l'offerta di materiali che generino impressioni tattili.
La comunicazione olfattiva, sebbene ancora non sia accettata da tutti con la stessa facilità,
si realizza in messaggi che generano forti stati d'animo senza che gli interlocutori riescano a
collegare questi ultimi ad una causa precisa.
In realtà è la dote che distingue un grande seduttore da una persona comune, quella che genera
i successi più "inspiegabili".
Anche se non tutti riescono a manipolare la comunicazione olfattiva,
la quasi totalità è in grado (se debitamente sensibilizzata) di trarre profitto dai suoi
effetti indiretti, che proviamo tutti allo stesso modo (Non mi sto riferendo a profumi o
profumini commerciali, ma a qualcosa di molto più profondo ndr).
La seduzione, come anticipato più su, è un'azione comunicativa che si basa su una scala di
tempi estremamente precisa. Personalmente non considero "seduttore" una persona che per
arrivare all'f-close necessita di tre o più appuntamenti: questo è quello che fanno tutti o
quasi. Sono pronto a scommettere che la maggior parte dei vostri padri, per sedurre la mamma
non ha aspettato secoli, eppure di seduzione "rapida" non aveva probabilmente mai sentito
parlare.
Un'azione seduttiva si concretizza quindi in poche ore, senza interruzioni capaci di "spezzare"
quella sorta di filo progressivo fatto di curiosità e passione, che il seduttore riesce a tessere
con abilità.
La scelta dei tempi, non è dovuta a segnali di consenso (wois?) forniti a piacimento della
"preda". Quei segnali non sono infatti delle manifestazioni spontanee, quanto la risposta a
determinate cose che avete fatto voi. Sta quindi a voi determinare come è quando essi si
manifesteranno, in ottemperanza al piano che vi sarete fatti sul come dovrà evolversi l'azione
seduttiva.
Ad esempio, è perfettamente inutile ottenere la generazione di segnali che autorizzano il bacio in
presenza di terzi che partecipano al dialogo: non potreste baciarla, e lei avrà modo di razionalizzare
ciò che le è successo adeguando le sue difese.
I tempi della seduzione (ovviamente presupponendo di sedurre una sconosciuta) possono essere
genericamente suddivisi in fasi:

a) interesse o curiosità
Spesso si sente dire che la prima fase di un atto seduttivo è l'attrazione. In realtà, se la
prima scintilla fosse l'attrazione, riusciremmo a sedurre *solo* donne alle quali siamo già
piaciuti, e come molti sanno, se ad una donna piaci non serve sbattersi più di tanto...
Se, inoltre, ci limitassimo alle donne alle quali siamo gia piaciuti, non potremmo rimorchiare
tutte le altre, e non è detto che quella che piaccia a noi sia quella alla quale piacciamo noi.
In sintesi, l'aprire sets "recettivi" a priori, a meno che non ci sia un particolare interesse verso una delle
componenti, è un errore da afc (io li definisco Morti di Pippe), non si opera una scelta, mentre probabilmente
si perde l'occasione di aprire quella che veramente ci piace quando la incontreremo.
Ci tengo a sottolineare la differenza fra attrazione ed interesseo curiosità: la prima è la dimostrazione che la femina
ci vede come un obbiettivo sessuale, le seconde è che la femina è razionalmente incuriosita
dalla nostra presenza. Può esserlo perchè le abbiamo
dato l'idea di aver capito dei lati della sua personalità che lei ama siano notati, può esserlo
perchè ci poniamo come soluzione di un problema che lei non riesce a risolvere, può esserlo
perchè non riesce a capire che bestia siamo. Liberati dal dover piacere per forza, dovendo semplicemente
destare curiosità, con questa semplice terna di situazioni si intuisce l'enorme quantità di
opener che è possibile inventare sul momento per conoscere una ragazza.
La prima fase di una vera seduzione, ovvero quella che ci consente di sedurre anche le donne
che non si mostrano interessate a priori, è quindi il presentarsi sucitando
curiosità, e non il tentare di creare attrazione.
Il pensare di generare attrazione, è un travisare la mentalità feminile interpretandola alla luce
della nostra. Le donne non hanno un erotismo ottico come i maschi, quanto un erotismo tattile.
Ed è facilissimo dimostrarlo: le donne sognano di essere abbracciate e accarezzate, mentre gli
uomini, per sognare, usano immagini pornografiche. La vista improvvisa di una tetta, provoca
nell'uomo eccitamento, in qualsiasi luogo si trovi.
Cosa non necessariamente vera nel caso di una donna che si trovi, ad esempio, in un bar a tu
per tu con un tizio che sfodera l'uccello.
In questa fase, il mostrare atteggiamenti di gradimento sessuale espliciti, è quindi prematuro:
la donna abbordata da un uomo, come prima cosa pensa che egli voglia rimorchiarla.
E se non siete piaciuti a priori, il confermare questa idea farà si che siate scartati ancora
prima di aver dispiegato il vostro armamentario dialettico.
Questo dimostra che certi "metodi", possono funzionare su donne disinteressate solo
casualmente, e per motivi legati al comportamento "natural" del pua che gli autori di questi
"metodi" non riescono a percepire.
Lo scambio di segnali di gradimento in modo esplicito, deve quindi avvenire in una fase
successiva, fase che descriverò come " Creazione di un territorio virtuale".

B) la fase di estraneazione, o di creazione del territorio virtuale
In questa seconda fase, il seduttore opera su due fronti: il primo è quello di tranquillizzare
la partner, e tramite la comunicazione di dilatare il senso del tempo.
Uno dei problemi più grandi dell'universo sessuale feminile, è infatti il temere di perdere
continuità nel rapporto con il maschio. L'origine di questa paura è atavico, e ne parlerò
oltre. Ma è importantissimo che in questa fase, la donna perda il senso del tempo che
scorre,per non percepire più l'uomo come "insieme di attimi", ma, grazie al fatto che egli
riesce a non farle percepire il tempo che passa, come "compagno costante del
tempo che scorre". Ovvero comincia a collocare il maschio stabilmente nel tempo.
Questo, come ripetuto sino alla nausea, è uno dei segnali positivi più alti che un uomo possa
dare, sia perchè soddisfa l'ideale erotico femminile, sia perchè iinfonde sicurezza.
In questa fase, la donna percepisce l'uomo come compagno, e comincia ad accettarlo dal punto di
vista erotico.
Questo la predispone al contatto sessuale, sia che ci sia stato "kino" sia che la sola
gestualità del maschio abbia evocato nella donna l'essere toccata.
Il vantaggio del non toccarla affatto, sta nel fatto che lascerete alla sua immaginazione il
modo con cui pensa che la toccherete. E chi meglio di lei sa come essere toccata?
E' un errore infantile il credere che se non c'è kino non c'è conquista: di fatto, il 90% dei
maschi non tenta il contatto fisico per dare sicurezza alla donna, ma pensando di arraparla o
peggio per avere la dimostrazione che non sfuggirà ad un contatto più intenso.
In questa fase, l'abilità del comunicatore sta nell'isolare completamente la donna
dall'ambiente che la circonda. Questo serve a portare la donna su un piano di comunicazione
duale, nel quale lei è cullata all'interno di un contesto ideale creato da voi.
Inutile dire che in questa fase, spesso, si ricorre a dei giochi di ruolo, o addirittura a
delle situazioni di tranfert, come l'immaginare di trovarsi in altri luoghi e via dicendo.
Questo serve per far perdere alla donna i suoi riferimenti nei confronti di altri maschi, che
potrebbero essere presenti nei suoi pensieri.
Di fatto, le donne, si fanno una sorta di scala mentale degli uomini che conoscono, tendendo a
concedersi solo a quelli in cima alla piramide, quelli che al principio degli anni 80
cominciammo a definire maschi alpha. Una donna che ha in mente un alpha, non si concede ad un beta, se non per ripicca, o delusione.
Il concetto di alpha però non è assoluto, ma relativo all'ambiente.
Stravolgere i valori di riferimento di una donna, portandola in un territorio virtuale frutto
del vostro comunicare, significa portarla nel vostro territorio, territorio nel quale siete
l'alpha assoluto ed incontrastato.
Questo è il motivo di un'altra serie di "inspiegabili" successi.
In quel "territorio" vedrà solo voi, chiunque le sia accanto. E qui comincia la terza fase,
ovvero l'attrazione.

c) Attrazione
In sintesi, questa fase in un arco di tempo compreso nelle due ore, tende a far percepire il
seduttore alla preda, come se questi fosse il suo compagno di una vita. Tipica del positivo
procedere in questo senso è la frase "Sai, mi sembra di conoscerti da sempre". La confidenza ed
l'amalgama ottenuti (non uso "rapport" perchè è riduttivo) predispongono la donna
all'accettazione del maschio in modo naturale.
Il termine di questa fase si ha quando, pilotando la donna, la si porta a trasmettervi delle
sensazioni forti, che non sono frutto di comunicazione verbale o ottica: sono gli effetti dei
suoi feromoni che in tutti i primati sono alla base della comunicazione olfattiva.
Qui inizia la quarta fase, ovvero il bacio, con il quale si materializza la conquista.

d) Seduzione
Il bacio è il segno di una predisposizione all'amplesso, non l'indice che l'amplesso avverrà.
In questa fase, vanno date ulteriori conferme della propria stabile presenza, pena l'improvviso
ripensarci della donna, mandandovi a letto in bianco.
Se questo non avviene, può anche avere luogo un amplesso, ma il giorno dopo rischiate che la
donna, improvvisamente sparisca ed esordisca con i soliti "Sai, è avvenuto tutto così in
fretta, non so se..."
L'avete spaventata: ha paura di voi perchè capisce che potete pilotarla, ma non riceve
abbastanza sicurezza per lasciarsi andare. Quindi scappa.

La seduzione è quindi un'arte: l'arte di comunicare e egenerare nelle persone emozioni tali da
concedervi la loro più profonda intimità. Un seduttore è quindi un manipolatore ed un attore,
perchè deve essere capace di plasmare se stesso in funzione della persona che ha davanti.
Si badi bene: plasmarsi non significa depersonalizzarsi, ma significa gestire i propri ritmi ed i contenuti
in base al principio secondo il quale essi saranno scelti per dare il massimo piacere alla
persona che abbiamo davanti. Questo implica la capacità di capire al volo le persone, e
quindi di non essere chiusi nella propria tecnica, quanto di affinare la propria sensibilità per
capire esattamente, da piccoli dettagli, chi abbiamo di fronte.
L'arte della seduzione, oltre ad una grande conoscenza della natura umana, è grande conoscenza
di se stessi, e della propria capacità di riuscire a far sognare gli altri.

Nei prossimi articoli, tratterò in dettaglio tutte le tematiche toccate con questa lunga
introduzione, ovvero le forme di comunicazione, le tecniche per creare il territorio virtuale,
il senso profondo di questa fase, ed il modello che lega fra loro tutte queste cose.

TermYnator


Per commentare questo articolo: http://seduzioneitaliana.com/forum/index.php?topic=675.0
Titolo: La donna
Inserito da: TermYnator il 29 Giugno 2008, 16:26:33
Suddivido le donne in due categorie, derivanti da una mia nota teoria che vado a riassumere.
Se si osserva un qualsiasi gruppo di mammiferi sociali, si notano in quasi tutte le specie due costanti:
la prima è che i maschi sono tendenzialmente più grandi e più forti.
La seconda è che il numero delle femine è superiore a quello dei maschi.
In gioventù, mi sono interrogato più volte sul perchè di queste differenze, arrivando a questa sintesi.

Avete mai osservato un branco di pecore? E' composto da un elevato numero di femine e da un esiguo
numero di maschi. Osservandole, notai che le molte pecore, brucavano impassibili, mentre i pochi maschi,
si agitavano in giochi, sberleffi fra loro, e giri intorno alle femine. Ogni tanto, due maschi si interessavano
alla stessa femina, ne scaturiva una lite, che metteva in fuga il perdente, lasciando agli occhi della ambita
un solo contendente.
Il Montone, come si avvicinava alla ignara pecora, tentava immediatamente di coprirla, ma la pecora
rispondeva mettendosi di traverso, vanificando col proprio costato lo slancio dell'ariete.
Così mi chiesi: "perchè non ci stà"? Il montone , come se avesse sentito, ripetè lo stesso cerimoniale
con un'altra. Dopo infiniti saltelli e piroette del montone per farsi notare, finalmente una pecora smise di
mangiare, ed a collo alto attese il montone, che la ingroppò subito.
Dopodichè si rimise in caccia. La pecora, da allora, rifiutò tutti gli altri montoni, e fece parte dell'harem
del maschio, usufruendo della sua protezione.
Questa è la "Femina Realizzata nel Montone" ( FRM )
Di fatto c'era una pecora libera in meno. Così capii: le femine sono di più, perchè una volta fecondate,
rifiutando il maschio, è come se diminuissero numericamente.
Il rifiuto è dovuto al preservare da parte della femina la propria gravidanza da urti che potrebbero
provocare un aborto.
Se i maschi fossero numericamente pari alle femine, diminuendo esse di numero, finirebbero per
assatanarsi sulle poche rimaste dopo acri battaglie che li porterebbero a ferirsi.
La pecora, quindi una volta scelto il maschio, diventa fedele, mentre  il maschio continua la sua
azione fecondatrice, nell'ottica di differenziare al massimo la specie. l'utilità di questo comportamento
è spiegata dalle teorie Darwiniste come il tentativo naturale di differenziare il più possibile i geni,
onde indurre mutazioni nella specie. Grazie a questo fenomeno, le specie si adattano di continuo al
variare degli elementi che costituiscono l'ambiente, e superano la selezione naturale grazie ,
perlappunto, ai mutanti. Rimaneva un'ultimo interrogativo, come mai una pecora sceglie un maschio
piuttosto che un'altro? La ragione è ovvia, le piroette per mostrare l'agilità, e la forza in
combattimento,altro non sono che  dimostrazioni di potenziali genetici trasmissibili alla prole,
affinchè sia più forte e resistente.
I maschi, per essere visibili, devono quindi essere più "attraenti" e prestanti delle femine, e più
è prestante un maschio, più sarà visibile fra i maschi.
Questo spiega il dimorfismo (presenza all'interno di una specie di due forme diverse) sessuale
presente in molte specie, fra cui la nostra.
I maschi, per essere più visibili e prestanti, sono più grossi, più muscolosi, con un metabolismo
tendenzialmente più veloce. In altre specie (uccelli) sono più colorati, più vistosi, o dotati di
caratteristiche atte ad attrarre la femina per corteggiarla: ad esempio il canto.
Questo stigmatizza anche il comportamento del montone: egli deve rendersi visibile e corteggiare
attivamente la femina finchè questa non casca e lo adotta come modello. Quello che succede
dopo, è insignificante, dato che la femina è ormai "marchiata".
L'eccezionalità della mia osservazione, è nell'analogia con la specie umana. La donna infatti, sceglie
il maschio che fa di tutto per far notare la propria potenza, incluso il baruffarsi con altri maschi
affinché abbandonino il campo. In questo, l'unica differenza con la pecora, è il tipo di piroetta
che il maschio compie per dimostrare la propria potenza. Difatti nella nostra specie, le peculiarità
per sopravvivere non si limitano alla forza fisica, bene comunque apprezzato a livello ormonale e
istintivo, ma vengono affiancate o sostituite dal successo sociale e culturale, altresì rappresentati
dal potere economico.
Questo spiega perchè alcuni maschi brutti e grassi, riescano a suscitare reale innamoramento
nelle femine umane, nonostante queste ultime "doti" non abbiano riscontri genetici.
Spiega anche come questi individui di successo siano cornificati con altri, apparentemente
insignificanti, ma dotati delle primordiali ricchezze genetiche (leggi idraulico nerboruto che
tromba la moglie dell'industriale).
Compiuta la scelta,  si accoppiano.
Da quel momento, nella femina scatta un meccanismo che la lega al maschio, facendole
rifiutare tutti gli altri, a meno chè non ne subentri uno più forte che lo spodesta.
Questo meccanismo viene chiamato dalle femine "amore", e nel 99% dei casi, viene
descritto come un fenomeno irrazionale. In realtà, è perfettamente spiegabile con questa teoria.
Il maschio, pur presentando una iniziale infatuazione che quasi gli impedisce di osservare
altre femine, dopo un po' ricomincia a rimorchiare, pur conservando un occhio possessivo sulla femmina conquistata, tantostà che interviene prontamente qualora qualcuno la insidi, anche se lui non la in groppa più.
Questo spiega la gelosia di molti maschi nei confronti delle Ex, quello che gli umani definiscono "possesso".
Se si uccide un montone, o lo si cela alla vista delle pecore dell'harem, le sue concubine cominciano a
cercarlo, senza per questo concedersi ad altri, le manca la protezione e la sicurezza del montone al
quale si concedettero in quanto migliore degli altri.
Pensano ad quel montone, e solo dopo molto tempo accettano un altro maschio.
Queste sono alla "Ricerca del Montone Perduto"( RMP ).
Così, nella specie umana, troviamo delle donne che saltellano da un uomo all'altro senza trovar
pace, cosa che apparentemente contraddirebbe l'immagine di donna fedele che la teoria suggerisce,
in realtà sono solo delle donne normali, che pur non avendo perso l'immagine di riferimento,
rifiutano di ammetterlo e cercano in altri  l'uomo che non le vuole più o che è venuto a mancare.
Questo tipo di donna, infatti, spesso era la classica "brava ragazza" che in seguito ad una delusione
amorosa , diventa "leggera".
Nella specie umana, le donne RMP spesso pronunciano frasi come "non mi sposerò mai", oppure
"non voglio avere figli". Questo atteggiamento è la testimonianza della mancanza del montone del quale sono ancora innamorate, e dal quale sono state deluse, o private.
Il montone, invece, è un maschio che relativamente ad un gruppo di femine è il massimo che
esse possono desiderare, nell'ambito di ciò che hanno conosciuto. E' un punto di riferimento,
il vertice della piramide genetica. Esse aspireranno ad accoppiarsi con esso, ma in mancanza
di esso, potranno accontentarsi di altri. L'accontentarsi, non è uno stimolo genetico, ma un
condizionamento culturale. La paura di rimanere sole, le critiche dell'ambiente, o il semplice voler dimostrare di varere qualcosa, fanno si che una donna RMP si unisca ad un maschio che non è il suo Montone.
Ma appena torna il Montone, fanno marcia indietro, tornando da esso, e ridefinendo la
relazione con l'uomo che le ha temporaneamente accompagnate sessualmente come "amicizia profonda".
Il concetto di "relatività del Montone all'insieme di definizione" implica che sia possibile
il rivolgersi in toto delle femine ad un nuovo maschio, qualora esso sia migliore del montone
proprio di quel contesto.
E' infatti noto come nei gruppi chiusi di umani ancora poco condizionati (tribù, gruppetti
giovanili dette "comitive" etc.etc.) l'ingresso di un maschio prestante porti tutte le donne
ad interessarsi di lui, denigrando il maschio che fino ad allora consideravano al pari di Brad Pitt...

Il legame che unisce la femina al maschio è la rende fedele, è quindi l'amore.
Sedurre, significa quindi rendere una femina innamorata, ovvero possederne
l'anima ancor prima che il corpo.

Ma anche i maschi si innamorano. Il motivo è evidente nel tratto di Teoria del
montone riportato, ed è legato sia al periodo di gravidanza, che al momento in
cui la prole diventa autosufficiente: le garanzie che il maschio offre, sono
necessarie in quel periodo, protrarle significherebbe ridurre la capacità maschile
di produrre prole con geni differenziati, ovvero va contro uno dei principi base
della sopravvivenza della specie.
A titolo di curiosità, è stato stabilito che il periodo che serve alla prole umana per
essere autosufficiente se vivesse allo stato brado è di... poco più di 6 anni.
Che aggiunti ai nove mesi di gravidanza, diventano 7 anni. Eh gia, proprio il periodo
della maggior parte dei divorzi...

Cio che porta una donna a riconoscere in un uomo il Montone, cambia con gli anni.
Infatti esistono due tipologie di Montone, il modello genetico, che è il maschio
ancestrale e primitivo, e quello culturale, che è invece frutto dell'esperienza
dell'educazione e del'ambiente di appartenenza sociale.
Le femine giovani, ovvero dall'adolescenza a circa 20 anni, sono molto istintive:
prevale quindi il modello genetico. La causa di ciò, va ricercata su due fronti diversi,
ovvero la mancanza di esperienza ovvero di riferimenti propri,
ed il conflitto con i modelli culturali imposti dalla madre, che in taluni casi è percepita
come una rivale.
La femina, in quel periodo della sua vita, stà elaborando un proprio modello di
feminilità e nella quasi totalità dei casi, rifiuta quello materno, o lo considera
comunque come "rigido", non essendo ancora riuscita a crearne uno proprio.
In questo periodo, le femine tendono a scegliere un maschio aprioristicamente,
ovvero senza farne una ponderata valutazione razionale.
Questo le porta (in genere) a darsi a piccoli e fortunati avventurieri, che solo grazie ad
una estetica piacente, si vedono cascare addosso tonnellate di freschissima gnocca.
Ovviamente prendono senza dar nulla, e le femine ne escono deluse e talvolta traumatizzate.
Quindi, cominciano a fare valutazioni e confronti per non rivivere l'esperienza negativa
vissuta, cominciando così a crearsi dei modelli ideali, che possono essere molto distanti
dal modello genetico. Prende quindi piede il modello culturale.
Crescendo, l'influsso culturale e l'esperienza maturata sul campo, prendono il sopravvento,
nel senso che, pur essendo attratte dai modelli che incarnano la fisicità, tendono a
riconoscere in questi dei tratti comuni e sgradevoli che le hanno fatte soffrire.
Quindi, quando ne incontrano uno "evidente", lo bollano e non gliela danno.
Questo è uno dei motivi per cui maschi fortunati in gioventù, se non evolvono culturalmente, si
trovano improvvisamente a morire di pippe...
La crescita della donna continua con la sua esperienza, quindi comincia ad attribuire al
modello caratteristiche comportamentali che possono essere più gradite di quelle fisiche,
ponendo queste ultime in secondo piano.
In questa fase, le donne cercano un uomo che definiscono "più maturo", intendendo che esso sia
più attento nei loro confronti.
L'attenzione alle necessità di una donna, ormai divenuta esigente non va quindi confusa
con lo zerbinaggio.
Il mito dell'uomo che non deve chiedere mai, non è sbagliato: è l'immagine primitiva del
maschio, presente nell'ideale istintivo della femina.
Ma abbiamo anche detto che questo ideale, dopo i 20 anni, viene moderato dall'ideale proprio.
Quindi, a meno che non si incontri una donna "vergine" intellettualmente, il modello "denim"
diviene presto obsoleto.
In realtà, il modello denim è solo un'aspetto del maschio primitivo: onde consentire ad
una prole inerme di sopravvivere, infatti, una femina deve avere accanto un maschio
che sopperisca alla sua inabilità indotta.
L'immagine del maschio arcaico, è quindi completa nel momento in cui nel suo comportamento
dimostra la capacità di porre i desideri e le necessità della donna in subordine ai suoi.
Ecco perchè avere delle attenzioni mantenendo il proprio contegno attribuisce valore.
Questa è l'origine antropologica della galanteria, valore socialmente apprezzato dalle
donne, con pochissime eccezioni.
Un vero alpha, non teme quindi il mostrarsi galante, ne tantomeno il mostrarsi attento.

Il dimorfismo sessuale della specie umana, ci suggerisce molte cose.
La differenza di masse adipose e la loro dislocazione, fanno chiaramente capire che le donne
sono meno atte al movimento di noi, e che tendono allo staticismo.
Questo aspetto, preclude alle donne la possibilità di fuga di fronte ad un pericolo.
Insigni psicologi americani, in un test comparato fra uomini e donne, evidenziarono come la
reazione di fronte ad un pericolo sia diversa.
Gli uomini, tendono ad affrontare il pericolo frontalmente e solitariamente. E se capiscono
di non avere scampo, scappano.
Le donne, invece, tendono a ripartire il rischio "orizzontalmente",
ovvero comunicano a chi le sta vicino che c'è un pericolo, in modo da coinvolgere il
numero più alto possibile di soggetti.
La motivazione di questo comportamento è insita nel solito retaggio atavico:
di fronte ad un predatore, il gruppo consente due possibilità di sopravvivenza in più al singolo.
La prima è quella di disorientarlo, mostrandogli un insieme di prede, in modo da non consentirgli
l'individuazione di un solo bersaglio, che decreterebbe un attacco repentino e mortale.
La seconda è il terrorizzare il predatore con urla e lanci di oggetti.
Questo dualismo ci aiuta a capire un'altra fetta di comportamenti femminili.
Se una donna alla quale parliamo inizia a guardarsi rapidamente intorno, o ferma la prima
"amica" che passa buttandole li una frase inutile (tipo "ci vediamo fra un po", in un luogo
dove ci si incontra ogni 30 secondi), è perchè si sente minacciata. Ovviamente da voi...
Quindi, rispondere immediatamente mettendola a proprio agio, possibilmente dandole segnali
protettivi.
La seconda, è che in presenza di possibili pericoli, voi dovrete porvi fra essi e la donna.
In linea con quelli che sono i comportamenti atavici.
Questo genererà irrazionalmente fiducia profonda (Altro che "confort"...)

b)l'erotismo feminile
Ho scritto che le donne hanno un tipo di erotismo diverso dal nostro:
esse hanno un erotismo tattile.
Quando un maschio è attratto da una donna,prova eccitazione, e si muove per conquistarla.
l'erotismo visuale, è quindi la causa del movimento maschile.
Una femina si mostra, per essere vista, ed aspetta che il maschio si avvicini per sedurla e toccarla.
L'erotismo tattile, è quindi l'origine della stasi feminile.
Le donne quindi adorano piacere esteticamente, ovverosia attrarre con l'aspetto, perchè
questa è la dimostrazione del loro potere di avere i maschi migliori.
I maschi, invece privilegiano tutto cio che ha a che vedere con il "fare", perchè questo
renderà più credibile il loro muoversi.
Un maschio tenterà di misurarsi esibendo cose oggettive, direttamente misurabili con gli
altri maschi, mentre una femina tenderà a misurarsi dimostrando alle altre che riesce ad
far venire a se più maschi.
Quando pensa di essere stata notata, una femina si mostra e si ritira, onde spingere
l'erotismo maschile al massimo. Questo giochino, oltre a farla sentire realizzata, serve
a "marchiare" il maschio tentando di far si che egli la consideri l'unica degna di nota.
L'unica tale da giustificare lo spreco di energia di un eventuale duello con altri maschi.
Quando il maschio si muove, è quindi stato "marchiato".
Da questa considerazione si evince facilmente che non siano i comuni maschi a scegliere
la partner, ma siano le donne a decidere chi e perchè.
Il fatto di compiere materialmente il corteggiamento, fa pensare ai maschi di esserne gli
artefici, in realtà, dovrebbe essere chiaro che al maschio viene semplicemente indotto a
dimostrare determinate capacità.
Se sarà in grado di dimostrarle, otterrà di accoppiarsi, se non ci riuscirà, dovrà cambiare
femina.
Questo spiega un'altra grande differenza fra uomini e donne: un uomo che parte per
trombarsi una donna, difficilmente recede dal proprio intento.
Mentre non si contano le femine che apparentemente ci stanno, e che improvvisamente
cambiano idea: cambiano idea perchè non siamo stati in grado di dimostrare il valore
che ci era stato di primo acchitto attribuito, pensavano potessimo essere il loro modello
di Montone, ma si sono accorte che non lo siamo.

Nel prossimo post, per coloro che saranno sopravvissuti a questo scritto, descriverò il maschio.

TermYnator

Ps:Nota di vanità personale.
la teoria del Montone
l'ho scritta nei primi anni 80, e resa pubblica nel 98 (Google gruppi docet)...


Per commentare questo articolo: http://seduzioneitaliana.com/forum/index.php?topic=689.0
Titolo: L'uomo
Inserito da: TermYnator il 29 Giugno 2008, 16:27:54
L'uomo.
a) presupposti descrittivi
Immaginiamo una situazione paradossale: due isole separate da una stretta lingua di mare
infestata da ferocissimi squali pronti a divorare chiunque tenti di attraversarla.
Piazziamo nella prima un uomo perfetto dal punto di vista riproduttivo, bello alto, muscoloso
ed intelligentissimo. Con lui, piazziamo 10 donne scelte arbitrariamente.
Nell'altra isola, piazziamo 10 uomini "normali" ed una sola donna.
La lingua di mare, nonostante consenta una perfetta visione, non è attraversabile.
Cosa succederà nelle due isole?

Nell'isola dei maschi, la donna guarderà il megafigo dell'altra isola senza concedersi a
nessuno di coloro che la corteggiano incessantemente.
Da principio, non li respingerà brutalmente: l'essere corteggiata non le dispiace affatto.
Dopo un po', realizzato che il superfigo è irraggiungibile, si concederà al migliore degli
uomini medi, a quello che le da più sicurezza.
Questa è la donna.

Nell'isola delle donne, il superfigo tromberà selvaggiamente tutte le donne, si farà adulare,
coccolare e nutrire sfruttando la competizione fra esse.
Dopo un po', il suo istinto lo porterà a guardarsi intorno, e fra una trombata e l'altra,
potrete sorprenderlo nel masturbarsi pensando all'unica che può vedere ma che non riesce a possedere per colpa
degli squali...
Questo è l'uomo.

Nell'isola dei maschi, l'accoppiato assumerà le movenze dell'alpha, ovvero del capobranco.
Andrà in giro eretto, mostrando le caratteristiche peculiari del suo sesso: la larghezza delle
spalle, lo spessore dei glutei, la postura eretta.
Mostrerà delle caratteristiche evolutive vincenti, anche se non le possiede.
Comincerà a muoversi più lentamente, a non ostentare la propria aggressività.
gli altri maschi, invece, staranno sempre a battibeccare, mostrando comportamenti aggressivi e
movimenti veloci.
L'alpha, si aspetta che il suo valore sia riconosciuto, e per questo, quando uno dei gregari
gli si rivolge, si aspetta che questi gli si avvicini per comunicare.
Questa "staticità" dell'alpha rispetto ai gregari si nota anche nel suo assoluto evitare di
"pendere" verso gli interlocutori. Un alpha pende solo verso coloro che non considera adulti,
ovvero incapaci di poter aspirare a competere con lui.
I gregari gireranno sempre attorno all'alpha, mai il contrario.
Il figone, si comporta esattamente nello stesso modo, ma a differenza del "medio" divenuto
alpha, non ha gregari.

Emerge una prima considerazione: l'uomo non è "alpha" in assoluto, ma è alpha relativamente al
territorio nel quale vive.

Questa particolarità degli alpha è legata a tutte le specie animali. L'uomo però, ha una
caratteristica particolare rispetto alle altre specie:
ogni specie presenta delle caratteristiche particolari, e delle caratteristiche secondarie che
si differenziano da popolazione a popolazione. Quando una popolazione rimane isolata per un
tempo sufficiente, queste caratteristiche secondarie vengono trasmesse all'intera popolazione,
differenziandola così dal ceppo principale.
In questo caso, si parla di sottospecie.
E' evidente che gli alpha della specie principale e quelli delle varie sottospecie, si
differenzieranno per qualche particolarità che ha fatto si che i loro caratteri siano i
migliori per sopravvivere nell'ambiente che li ha selezionati.
L'uomo, con pochissime eccezioni, è praticamente l'unica specie animale che non risponde a
questo criterio.
Nell'uomo infatti, sebbene sia perfettamente possibile distinguere un congolese da uno svedese,
è impossibile capire dove termina la popolazione degli svedesi e comincia quella dei congolesi,
nel senso che tra l'una e l'ìaltra vi sono infinite vie di mezzo che portano dall'una all'altra
specializzazione senza soluzione di continuità.
L'uomo, per questa particolarità, è definito specie a differenziazione geografica.
La causa di questa particolarità, è insita nelle abitudini migratorie dell'uomo, che
portano ad un continuo scambio di geni fra popolazioni confinanti, su tutta la superficie del
globo.

E questa è una ulteriore anomalia della specie umana: siamo gli unici animali a possedere
soggetti perfettamente adattati dall'artide all'antartide comprendendo tutti gli habitat.
I più perspicaci hanno gia capito dove voglio arrivare: se l'essere alpha è la proprietà di
essere portatore di qualità genetiche che rendono l'individuo il più adatto a prevalere in una
popolazione omogenea, l'essere alpha per un uomo, significa essere il più adatto ad una
popolazione talmente piccola, da potersi considerare irrilevante rispetto alla totalità
degli elementi della specie.

Quello che sto affermando, è che nella specie umana, non esiste un modello alpha assoluto.
Questa considerazione ne introduce altre altrettanto "pesanti" e demolitrici di falsi luoghi
comuni:

1)chiunque sostenga che per la specie umana esiste un modello comportamentale fisso su base
scientifica, attribuendogli qualità "alpha", non sa di cosa parla.

2) se non esiste un modello alpha valido per tutta la specie, ogni donna, a seconda di dove
viene e della sua conoscenza, avrà un modello alpha diverso.

3) il linguaggio di un alpha londinese, non è eguale al linguaggio di un alpha partenopeo.

Ed in ultimo, le più importanti:

4)ogni uomo, può essere quindi alpha, l'importante è che capisca quale è il "territorio" nel
quale prevalgono le sue caratteristiche.

5) Ogni uomo capace di far funzionare il cervello, è in grado di individuare un suo territorio,
che non è necessariamente "reale"

Queste sono le "bombe", alla base della mia pratica.

b) Territorio reale e territorio virtuale.
Demolito il mito dell'uomo alpha, e di tutte le astruse pratiche per assomigliare ad un
fantomatico primate dalle mitiche capacità riproduttive, rimane da capire a cosa sia legato il successo
con le donne di alcuni uomini rispetto ad altri.
Quando ho descritto il montone genetico, ho descritto un uomo che possiede le qualità genetiche
vincenti comuni a tutta la specie umana, statura eretta, spalle larghe, cassa toracica di una
certa ampiezza, glutei possenti.
Queste sono caratteristiche assolute.
Come visto, però, il modello genetico nella specie umana è relativo al periodo della
formazione, e viene soppiantato dal modello culturale, che è l'esemplificazione tramite la
favoletta delle pecore e dei montoni della differenziazione geografica della specie homo
sapiens sapiens.
Il modello culturale è il modello reale, quello che deve essere un uomo per ricevere segnali di
invito da una donna. Ma come detto, tale modello varia praticamente da persona a persona.
Il territorio assume una valenza culturale e diventa quindi scisso dal territorio inteso come
estensione geografica.
L'aspetto estetico, che spesso parte dal possesso delle qualità che ho descritto come proprie
del modello genetico, non è però fondamentale per incarnare il modello culturale.
Ci sono anzi casi, nei quali l'ostentazione del modello genetico produce risultati opposti.
Se torniamo alla nostre due isole, noteremo come l'uomo dell'isola dei maschi sia *diventato*
il montone della donna, anche se il suo modello rimanga l'altro.
Il suo successo è dovuto al suo essere migliore nel microcosmo dell'isola.
Se lo togliamo dall'isola, a lui succederà un altro. Se lasciamo un solo uomo sull'isola, alla
fine, questi sarà eletto montone dalla donna.
Quindi, in assenza di competitors, ogni uomo può paradossalmente essere il Montone.
Nella società reale, fatta di scambi, di contatti, può sembrare impossibile isolare una donna
in modo da essere l'unico uomo di un territorio in modo da essere eletto suo Montone.
I realtà, non è così.

Esiste una metodica che partendo dall'interesse generato in una donna, fa si che l'uomo tessa
attorno a lei con il linguaggio, la mimica ed i concetti che esprime, una sorta di universo
temporaneo e parallelo, nel quale lei si sente sicura ed a suo agio.
Questo "territorio" è un momento che può essere creato con una sapiente sequenza di racconti,
nei quali via via si mostrano (o si mimano) gli effetti che producono le caratteristiche
genetiche vincenti su un maschio.
Questo "territorio virtuale" è un posto che esiste solo in vostra presenza, perchè siete gli
unici in grado di evocarlo.
E' l'isola dove siete soli con la donna che si renderà conto che siete il suo Montone.
Il creare un territorio virtuale è quindi l'unico modo a vostra disposizione per generare
attrazione in una donna che vi ha dato modo di comunicare per curiosità, perchè da voi non era
attratta.
Il territorio virtuale è quindi il luogo dove sostituirete i valori della donna (nei quali non
dovete necessariamente rientrare) per sostituirli con i *vostri* valori.
Voi diventerete il Montone, e da quel momento in poi, sarete il massimo che essa conosce.

3) Il Vero Uomo.
Il soggetto che ho appena descritto, ovvero l'uomo capace di generare territorio virtuale, non
è un artista dell'acchiappo, e non è neanche un nerboruto successo della natura:
è un artista della mente, un individuo che ha coltivato la sua sensibilità imparando cosa
desiderano gli altri e come *sentire* quando gli altri provano piacere.
Una sorta di ammaliatore di anime, unito alla quintessenza della maschilità.
Le doti di questa figura sono l'estrema flessibilità e la capacità di adattare modi e linguaggio
a seconda di cio che vuole apparire.
Egli è cio che si sente di essere.
Nel '98 definii questa figura "Vero Uomo" (VU).
Essendo questa figura un tantino diversa da chi si preoccupa più del numero delle tacche che
del valore intrinseco e soggettivo di una conquista, considero l'acronimo Vero Uomo
insostituibile, e punto d'arrivo di chiunque pratichi la via della seduzione.

4) Il percorso del Vero Uomo.
Non si nasce VU, ma ci si diventa.
Le tappe che portano un uomo ad essere un VU, partono dal conoscere più donne possibile per
avere sesso. Si cerca quindi di soddisfare questa iniziale pulsione cercando di imparare quanto
più possibile per riuscirci. Poi, ad un certo punto, ci si ferma.
Ci si rende conto di essere ad un punto fermo, al punto di fare sempre le stesse cose,
rimorchiando donne che si assomigliano tutte.
Spesso, in questa fase il pua va in crisi e comincia a cercare qualcos'altro.
Si instaura una fase di rivoluzione, quella che Alberoni descrive come propedeutica
all'innamoramento. E spesso, il Pua si innamora in questa fase.
L'amore restituisce il gusto del viaggio attraverso un'altra anima.
Poi magari finisce, il pua recupera le sue energie e riparte per nuove avventure.
Per anni il ciclo ciclicamente si ripeterà.
Ma quale è il fine ultimo di questo ripetersi di eventi?
Questo è personale, ma penso sia il fatto che ogni donna sia come lo specchio nel quale vediamo
la nostra anima: per ogni donna nella quale riusciamo a specchiarci, una nuova parte di noi
viene alla luce.
E questa nuova scoperta di un qualcosa celato in noi stessi ci riempie dell'entusiamo di un
bambino per un nuovo giocattolo.
Ogni donna ci rivela la chiave per aprire altre decine di donne, che ci mostreranno altrettante
parti di noi: ogni donna come un viaggio nel quale partiamo dal territorio virtuale pronti a
scoprire nuovi orizzonti.
Beh, il percorso di un vero uomo è l'arrivare a capire se stesso specchiandosi nelle donne.
In questo, esiste veramente un'affinità con certe arti marziali:
la seduzione è l'arte che ci porta a conoscere realmente chi siamo.

TermYnator


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Titolo: Uomo Alpha Vs Vero Uomo
Inserito da: TermYnator il 29 Giugno 2008, 16:31:30
Torniamo per un attimo alle nostre due isole, e riportiamo l'unico maschio dell'isola degli uomini, nella sua condizione reale, la normalità.
Egli, ostenterà lo stesso comportamento che aveva sull'isola, in un contesto che, prima del nostro esperimento, lo aveva giudicato "medio".
Le persone che lo conoscevano, non considereranno il suo comportamento con il ricordo che avevano di lui. Le persone che non lo conoscono, noteranno una discrepanza fra quello che egli manifesta, e quello che in realtà riesce a fare.
Cominceranno a sottoporlo ad una infinità di test che egli non può superare, ed alla fine, lo prenderanno in giro.
Egli,a causa della discrepanza fra valori mostrati e valori esibiti, sarà additato come "ridicolo", e scansato da tutti.
Per non essere ridicoli, vige una semplice regola: non esibire ciò che non si è sicuri di poter dimostrare, o quantomeno di non riuscire a "glissare" nel caso si sia costretti a dover dimostrare.
L'ostentazione di valori che non si possiedono, è quindi la principale causa di rifiuto da parte delle donne, che sono le stesse persone che condizionano gli uomini rendendoli morti di pippe.
Uno dei condizionamenti feminili più forti che abbiamo subito, è che l'uomo vincente sia bello alto e spavaldo, e non abbia alcun timore nel mostrarsi.
Questo è il montone genetico,il Principe Azzurro, e molte persone cercano di assumere queste movenze per assomigliargli. Ma se non si è alti belli e temibili, pantomimare queste movenze avrà come unico risultato quello di rendersi ridicoli.
Un Vero uomo è cosciente di questo, ed evita accuratamente di rendersi ridicolo.
Questo implica che l'essere un VU, non significhi assumere modelli che non sentiamo come nostri, ma che invece ci impegniamo a sviluppare un nostro modello a dispetto dei luoghi comuni.
Un uomo che ostenti modelli a lui estranei, nel momento del contatto verrà bombardato di shit test: questo perchè la femina non è convinta dell'immagine che vede, e tenta di saggiarne la consistenza.

Non si pensi che tutte le donne, automaticamente sfornano shit test: esse sanno perfettamente che vi mettono in difficoltà, così come sanno perfettamente che potreste andarvene di colpo.

Se Brad Pitt andasse a rompere i coglioni a vostra sorella, pensate realmente che lei lo sottoporrebbe ad uno uno shit test?
La prima dote di un VU è quindi la coerenza.

Essere coerenti con i propri mezzi, offre molte certezze: non si ha paura di sbagliare, non si teme il giudizio altrui, si riesce a dimostrare tranquillità e sicurezza, che sono invece i veri valori di un uomo dominante.

La massa degli uomini si adegua ai luoghi comuni, e mima il Montone genetico risultando ridicola. Un Vero Uomo, comportandosi coerentemente con se stesso dimostra invece una sostanziale distanza dalla massa.
Se chiedete a 100 donne cosa differenzia una persona interessante da una pallosa, dopo avervi elencato le solite banalità (spiritoso, divertente, sensibile) vi dirà "diverso dalla massa".

Un Vero Uomo quindi, non si preoccupa tanto di essere "alpha" quanto di affermare la sua diversità.

Ma cos'è realmente la diversità?
Se si analizza la parola diverso, vengono immediatamente a mente le parole:
particolare, originale, stravagante, unico.
Se chiedete ad un buon campione di donne cosa evoca la parola "diverso", aggiungeranno:
brutto, bello, intrigante, di classe, asociale, magro, muscoloso, grasso, divertente, gay.

La diversità quindi, è l'amplificazione di una caratteristica comune a tal punto da uscire dai criteri della massa.

Compatibilmente con il fattore "credibilità", il fattore "diversità" è quindi il secondo comandamento di un VU. Un vero Uomo, manifesta diversità nell'agire, nel parlare e nel porsi.
Ho elaborato dei modi semplici per sviluppare e manifestare la propria diversità, e li ho sintetizzati in due tecniche: la "Teoria dei Contrasti", e la "Tecnica delle Corrispondenze", che descrivo nei due capitoli successivi.
Queste tecniche consentono a chiunque di proporre un modello calibrato sulle proprie energie, che farà emergere la propria particolarità: dote che nessuno conosce meglio di voi.

Ho scritto che le donne vedono l'uomo, e che, se lo reputano inconsciamente interessante lo invitano a piroettare. Questo perchè le donne cercano il loro montone, ma non sono certe che la persona che invitano sia tale: non hanno ancora avuto modo di conoscerlo.

Quando vedono un uomo, quindi, esse fanno una specie di scanning per vedere se egli rientra nei loro parametri. Il risultato di questo esame a distanza è una sorta di pagella con tre possibili casi:

1) Positivo: facciamolo/lasciamolo avvicinare.
2) indifferente: non mi pongo il problema.
3) Negativo: se si avvicina lo evito accuratamente.

Questa valutazione iniziale, quindi, condizionerà pesantemente il primo tentativo di contatto.

Se una persona ha la fortuna di avere un aspetto bello in relazione al target, può quindi limitarsi al rendersi evidente: sa che il giudizio sarà positivo.
Una persona che non rientra in questo caso, invece, dovrà astenersi accuratamente dal consentire che questo avvenga.
Per chiarire questo punto, si pensi a questi 3 semplici casi:

a) Brad Pitt, è bello per le 18 enni come per le 40 enni: la sua strategia entrando nella scena del rimorchio sarà quella di rendersi il più possibile visibile.
    Le donne lo catalogheranno "1", ed aprirà quello che gli pare.
b) Ernesto Masturbelli ha un aspetto piacevole per le donne sui 35 (sue coetanee), ma è visto dalle femine sui 22 come troppo grande per loro.
    Ernesto, in un ambiente di trentacinquenni si muoverà liberamente, sarà visto come tipo "1" o "2".
    In un ambiente più giovanile, non dovrà farsi notare troppo: la sua diversità lo fregherebbe e verrebbe catalogato "2" o peggio "3".
c) Marino Lapippa, è un nerd, atteggiamento dinoccolato, fisico scarso, ma grande cervello.
    Viene sempre catalogato come morto di pippe al primo impatto, e becca sempre la terza valutazione: egli si renderà visibile solo per aprire.

Diventa quindi chiaro che la strategia di mostrarsi a tutti i costi per chi ha problemi estetici o non si sente a suo agio con se stesso, sia assolutamente controproducente ed estremamente rischiosa.

C'è un altro punto da prendere in considerazione, ed è l'immagine che offriamo quando siamo in gruppo.
Se siamo in compagnia di altre persone, inevitabilmente ci relazioneremo con esse.
Se il gruppo sono i nostri amici, inevitabilmente la nostra ( e la loro) mimica riveleranno la nostra posizione *reale* nel gruppo.
Inutile mimare gestualità "dominante" se dominanti non siamo: verremmo smentiti dalla mimica degli altri e diventeremmo ridicoli.
Nel dubbio, quindi, un aspirante a VU esce in compagnia, ma al momento di entrare in scena si separa dal gruppo.

Entrare in scena in gruppo, ridere in modo manifesto o avere atteggiamenti che servono a convincere i nostri interlocutori maschi con gesti veloci, o movimenti vistosi, sono simboli che le donne interpretano molto male.
Esiste un altro motivo per non andare mai da una donna in conpagnia, anche se il vostro "wing" è la miglior persona del mondo:
egli è una testimonianza di quello che siete, rappresenta un "ricordo" della vostra immagine negativa. Anche se non vuole, vi condiziona.

Un Vero Uomo è un lupo solitario.
Rimorchiare è un gesto creativo che spesso fa emergere lati nuovi della propria personalità: un testimone che vi ricorda con la sua semplice presenza che siete diverso da quello che state mostrando, vi toglierà spontaneità, e quindi credibilità.
In realtà, vi portate dietro i vostri condizionamenti, dai quali non vi libererete mai. Affrontare se stessi, significa affrontare il mondo, e questo va fatto da lupi solitari.
Per anni sono andato in vacanza da solo, ed una delle domande che più frequentemente mi facevano le donne era proprio sul perchè io fossi li da solo.
Non riesco neanche a contare il numero di donne che ho aperto a partire da questa loro domanda.
Era la prima cosa che chiedevano quando venivamo presentati, o più semplicemente in quelle mille occasioni nelle quali si scambiano due chiacchiere da una tenda all'altra.
Dopo un paio di racconti sul mio desiderio di ricongiungimento con la natura, complice la luna e la brezza, erano bell'e cotte:
così le portavo in spiaggia (... per coerenza  ) ...

Un VU non guarda mai una donna a distanza, non aspetta il suo sorriso, non si avvicina ad essa guardandola da lontano: questi sono segnali di consenso che gli fornite gratis.
Capirà subito quello che volete, e se non gli siete piaciuti vi manderà a cagare.

Un VU sa esattamente quello che vuole, e se lo prende:
questo implica che non vedrete mai un VU buttarsi su una donna solo perchè tale.
Questo atteggiamento da "facchino della figa" (cfr. su google "L'esegesi del marpione" ) è demenziale per il proprio frame.
Andrete li poco convinti, demotivati, quasi ad implorare un po' di passera ad una persona che non è certo responsabile del fatto che non c'è trippa per i vostro denti. L'esito è quasi sempre negativo, e se riuscite, può anche capitare che falliate ... sul più bello.
Un VU non muore di fame, aspetta il momento propizio perchè sa che si tratta solo di aspettare un po.
Un VU, quindi rimorchia solo se è motivato, altrimenti si astiene.

TermYnator


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Titolo: Tipi "psicologici" femimili
Inserito da: TermYnator il 29 Giugno 2008, 16:38:36
I tipi psicologici sono sostanzialmente 2:
la femina alla Ricerca del Montone Perduto (RMP), e la Femina Realizzata nel Montone (FRM).

Ho descritto queste categorie nella Teoria del Montone, ma voglio aggiungere qualche considerazione circa
le sfumature e la genesi di questi due modelli.

Femina Realizzata nel Montone
La donna FRM, è in genere felicemente fidanzata. Quando non è fidanzata, non è assolutamente depressa,
anche se può avere momenti di tristezza. In genere ha molte amiche, e non ha problemi di socializzazione.
Tende ad essere generosa, talvolta crede nell'amicizia maschile, e frequenta maschi a questo titolo.
Una donna FRM sfidanzata, è una donna che ha superato il modello dell'uomo con cui stava.
Può succedere perchè è maturata più in fretta, perchè ha accresciuto le sue esigenze, o semplicemente
perchè ha conosciuto un uomo migliore di quello che aveva.
Questo implica che passerà al setaccio qualsiasi uomo assomigli nei difetti all'ultimo Montone, cercando di scartarlo.
E' una donna che si lascia andare solo se effettivamente sedotta, non è particolarmente propensa all'avventura,
ed aspira al matrimonio ed ai figli. Il corteggiamento è sicuramente più ostico nella prima fase, ovvero la
generazione di interesse, ma molto più fluido nella fase di seduzione, in quanto quando questa donna ha
deciso che fai per lei, difficilmente torna indietro.
UNa donna FrM delusa, come detto, si trasforma in RMP.
La trasformazione è soggettiva, nel senso che la variabile tempo dipende da persona a persona, e
dal tipo fisico di appartenenza.
In genere, il passaggio comporta una fase di rifiuto del maschio, in quanto la donna tende
a riconquistare il Montone perduto. In questa fase, è praticamente inespugnabile, vede solo quell'uomo,
e ne ignora completamente i difetti.
Dimostrarle che il suo Montone è un uomo di cacca, servirà solo ad ottenere di essere considerati "amici",
ma nulla di più.
Se si intende conquistare una donna in questa fase, occorre "rompere" la tensione che la lega al suo Montone,
e riprogrammarne i valori.
Si noti che in questa fase, la donna è completamente irrazionale, nel senso che è dominata dal modello istintivo,
ed ignora completamente la lezione costituita dal modello culturale.
Questo implica che una donna innamorata di un delinquente, abbatterà le barriere sociali, ignorando questo "dettaglio",
giustificando la propria passione citando altre qualità di quest'uomo, spesso inesistenti.
E' quindi evidente, che è dal lato istintivo che questa figliuola prodiga vada sedotta,
considerando che nell'azione seduttiva sareto sempre in tre: voi, lei, ed il Montone Perduto.
Egli è nella sua mente, e costituisce il suo punto di riferimento.
Va da se, che in questo contesto, o si è alpha per natura, e si è più alpha del Montone Perduto, o ... si perde tempo.
L'uomo dovrà mostrarsi grandioso, ed ignorare i continui riferimenti che la donna farà al suo Ex.
Non parlare mai di lui direttamente, non criticarlo, ma ignorarlo.
Se si riesce a creare il Territorio Virtuale, sarà possibile la riprogrammazione dei valori, ed a quel punto la seduzione.

La femina alla Ricerca del Montone Perduto
Talvolta, dopo essere state mollate brutalmente, le FRM mutano in RMP dandosi al primo che capita.
Apparentemente sono gioviali, un po' pazze, e sono divertentissime.
Ma arrivati all'atto sessuale, ci si può trovare di fronte ad un comportamento inaspettato:
o ci fermano di colpo, diventando serissime, o scoppiano in pianti.

Il Montone Perduto è riapparso nella loro mente, ed il loro istinto le sta dicendo "questo è peggio dell'altro: che caxxo fai?"
Talvolta vanno avanti, talvolta decidono di riconsiderare il rapporto che avete con loro mutandolo in amicizia.
La strategia è quella indicata più in alto, ma ci vuole estrema pazienza...

Questo singolare comportamento, si nota anche in RmP di lunga data, che tentano di avere rapporti lunghi.
Ovviamente non scoppiano più in pianti, ne vi fermano prima del sesso, semplicemente, non hanno voglia di fare sesso...

Nonostante il rapporto sia fluido e divertente, queste donne non si scaldano, se non in circostanze particolari.
Manca completamente la passione nel sesso, che diventa un contentino dovuto all'irrequieto maschio.
Spesso, queste donne, dal momento che fanno sesso solo per accontentare il maschio, fingono di provare piacere.
Ma è estremamente semplice capire se una donna prova effettivamente piacere, o piuttosto finge.
Le RMP conclamate, invece, si gettano a capofitto in qualsiasi storia, per dimostrare di essere seducenti.
Sono estremente superficiali ed egoiste, si devono in qualche modo vendicare di ciò che la vita non le ha dato.
Talvolta sembrano molto disponibili: la loro disponibilità finisce nel momento in cui mostrate interesse, e
quindi mostrate di essere stati attratti da lei (Quindi attenzione ai set troppo "facili")
Questo perchè in quel momento, vogliono solo sapere che hanno il potere di sedurvi.
UNa volta certe di questo, cercano un'altra persona che le dia una ulteriore conferma, e via dicendo.
Questa tipologia di donne, viene spesso indicata con il termine "rizzacazzi".

Con queste donne, vale la regola di comportarsi come loro, usando il loro istinto di rivalsa suscitando gelosia.
La gelosia ed il far constatare a queste donne che il loro fascino su di voi non ha effetto,
sono i tarli che riporteranno la sua attenzione su di voi continuamente.

Alla fine cederà, e forse si innamorerà. Ma attenzione a questo tipo di donne:
non sono mai completamente sedotte, spesso albergano questo comportamento da anni,
e tale comportamento fa parte della loro natura. Quindi, possono dare possenti colpi di coda negandosi o ingelosendovi,
rendendovi in tal modo MdP(morto di pippe).

TermYnator


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Titolo: Tipi fisici feminili
Inserito da: TermYnator il 29 Giugno 2008, 16:43:41
Questo post completa quello sui tipi psicologici, fornendo uno schema comportamentale di base
sul quale modellare il proprio personaggio prima del contatto.

Ho sempre distinto fisicamente le donne in due grandi famiglie:
le "Marchesone", e le "Antimarchese".

Le marchesone (Da Abbondante marchese, ovvero mestruo), sono donne in genere prorompenti,
grandi seni, mutande piene di culo, fianchi evidenti, ormoni a bestia.
Il prototipo della riproduttrice.

Queste donne, come l'aspetto suggerisce, tendono ad essere molto materne, ed a cercare un
maschio "maschio", nel senso che sono molto attratte da fisici possenti, dal Montone genetico.
Sono donne molto statiche fisicamente, quindi hanno sviluppato l'abitudine di attrarre l'occhio
del maschio senza scomodarsi più di tanto.
Questo implica che siano estremamente sensuali, anche se non sono un granchè.

In genere sono più restie ad essere abbordate, ma se si tastano i tasti giusti, sono molto più
cartesiane nel rispondere agli stimoli. Questo fa parte della stasi: infatti, tendono ad
aspettare più che a interagire di primo acchitto, non essendo abituate al "movimento".
Questa tipologia feminile, se diventa una femina alla Ricerca del Montone Perduto (RMP), tende
a chiudersi in se stessa, evitando gli uomini, a meno che non le ricordino il Montone Perduto.
Se invece è una Femina Realizzata nel MOntone (FRM) è perfetta.
Tendenzialmente gelosa e fedele, copre il maschio di coccole, e pur incazzandosi come un tapiro della gualdrappa
se il maschio la cornifica, tende a perdonare se riceve considerazione.
Sessualmente, sono in genere delle lavatrici: nel senso che in linea con il comportamento tipo, si
muovono poco.
In genere, sono molto attaccate al padre, e spesso cercano nell'uomo una sorta di prosecuzione
della figura paterna.
Questa caratteristica è importante per capire cosa piace a queste donne.
E' infatti fondamentale dare l'idea di essere una persona salda e protettiva.

La società post anni 70, sostituendo al mito della Pin-Up il modello efebico e androgino, ha
dato un duro colpo a questa categoria, facendo sentire le appartenenti a questo tipo di donna
un po' "fuori luogo". Questo accentua la vergogna che le tredicenni di
questo tipo provano quando crescono le pocce.
Il risultato è una serie di complessi che accompagneranno alcune appartenenti a questa
tipologia di donne per tutta la vita.
Il primo effetto sulla giovane, è il piegarsi delle spalle in avanti per nascondere il seno.
postura che diventa spesso definitiva. Molti giovani marpioni vengono tratti in errore
da questa postura, reputando tali donne insicure, e toppano l'approccio fornendo
una immagine troppo poco maschia.
Il secondo è il nascondere le tette con reggipetti in kevlar-carbonio, producendo un
caratteristico danno: la tetta moscia. Questo decreterà il "complesso del seno".
Talvolta, il complesso del seno viene superato dopo qualche anno, in quel caso, la donna
tenderà ad evidenziare il seno con i famosi push-up.
Il terzo sintomo, è il tentare a tutti i costi di dimagrire per diminuire le tette.

Questo genera la prima categoria derivata: le smarchesate, di cui parlerò poscia.
Il complesso del seno, ha un effetto secondario: queste donne, con la coda dell'occhio, sono
attentissime nel percepire se un uomo le guarda il seno. Cosa da non farsi mai, pena l'essere
immediatamente allontanati.
La donna, sentendosi osservata in quello che è ai suoi occhi un punto debole, comincerà a
farsi una marea di pippe mentali, diventando ingestibile a causa dei numerosi Shit test.

Le antimarchesi, sono invece donne magre, con poco seno, spesso agili o sportive, che hanno
scoperto la mobilità. Ad essere sincero, non conosco questa tipologia di donne bene come
l'altra: essendo un amante della poccia, di antimarchesi ne avrò trombate si e no una ventina, e
per sbaglio.

Comunque...
La caratteristica di queste donne è la mobilità. In questo sono molto simili agli uomini, e per
questo, sono da alcuni considerate "più facili" da abbordare.
Tendenzialmente infatti, una antimarchese si dimostra più disponibile di una marchesona ad un
primo approccio, anche se non è affatto interessata. Abituata com'è al movimento, le fa molto
piacere che qualcuno venga da lei: le risparmia fatica.
Anche l'interazione e la reattività sono diverse: una marchesona è più lenta nell'accettare, e
lentissima nell'abbandonare chi l'ha sedotta. Una antimarchese si tromba molto prima, e molto
prima ti manda a cagare. La mobilità delle antimarchese, fa si che reagiscano ad un torto
attivamente: cornificano spesso e volentieri.
Infatti, cacciano spostandosi, e ponendosi in atteggiamento passivo a corta distanza dal
maschio, in modo che egli non possa non vederla.
Alle antimarchese va lasciato spazio di manovra: un uomo troppo attento, rischia di farle
sentire oppresse, generando istinti di fuga. Per un uomo alle prime armi, una antimarchese è
più facile da rimorchiare: la similitudine farà si che comportamenti non propriamente alpha,
non facciano fuggire la preda, che preferisce interagire attivamente nella fase di conquista.
Fra le antimarchese, per il comportamento ibrido citato,si contano innumerevoli rizzacazzi.
Esse, cacciano, ma al momento del contatto sfuggono. Ma poi ritornano, in un martellare che
spesso porta il maschio a gesti estremi.
Per levarmene una di torno che mi stava mandando ai pazzi, una volta in piscina le dissi:
"Miriam, chiudi gli occhi e dammi la mano".
La scema, convinta che fosse uno dei soliti giochini per rimochiarla, mi dette la mano.
Gli ci misi dentro l'uccello , e le strinsi la mano.
Cacciò un urlo, e scappò via: me la ero finalmente levata di torno.

Il tipo derivato più corrente, è la smarchesata o la ex buzzicona. Essa era una marchesona che
a causa dei suoi complessi è dimagrita improvvisamente, con effetti devastanti sulle tette e
sulla pelle.
Queste donne, talvolta riescono a migliorare di molto il loro aspetto, diventando delle vere
fighe, che nessuno avrebbe mai immaginato potessero essere state bellezze boteriane.
In realtà, una attenta analisi della pelle, rivela smagliature nei posti più strani, segno
della loro passata grassezza.
Queste femine, pur avendo superato il complesso di essere grasse, spesso conservano
nell'intimo, la loro primitiva natura. Si muovono quindi con estrema lentezza, non sono affatto
sicure del loro aspetto fisico, e sono estremamente sensibili a qualsiasi osservazione sulla
loro forma fisica. Se gli si fa notare un dettaglio reale (smagliature da calo ponderale etc) 
che rivela il loro precedente stato, mutano improvvisamente atteggiamento.
Questa tipologia feminile, in genere ostenta la propria fisicità: è una sorta di rivalsa
rispetto a quando dovevano nascondersi.
Cercano continuamente conferme della loro bellezza, facendone quasi una malattia.
Il rimorchio di queste donne, è molto facile, anche se apparentemente possono apparire molto
scostanti: la loro recente forma, ed i sacrifici che hanno fatto per raggiungerla, spesso le
fanno sentire una specie di premio per chi dovrà possederle, quindi non si concedono poi molto.
Manifestano quindi un atteggiamento di completa indifferenza, che spaventa i più, lasciando
il campo solo ai più tenaci, che in genere, riescono.
Questo articolo termina la parte introduttiva.

TermYnator


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Titolo: Finalità del Metodo
Inserito da: TermYnator il 29 Giugno 2008, 16:46:00
Mi sono spesso chiesto se realmente esista un metodo assoluto.
Nelle centinaia di post privati con i quali ho tentato di dare una mano ai fratelli in disgrazia,
mi sono fatto un quadro abbastanza preciso dei problemi di chi non riesce con le donne.
Questo motivo mi ha spinto a scindere il risultato da chi li applica, per trarre da quello che facevo
uno schema logico che fosse applicabile a chiunque.

Uno schema logico non significa una sequela ordinata di azioni: non basta.
Uno schema logico è il trarre da ogni singola azione il principio che la rende funzionante.
Il principio, a differenza dell'atto preso come esempio, è infatti ereditabile e utilizzabile per azioni
personalizzate da chiunque.
Questa è la differenza fra un metodo e una prassi, e la stragrande maggioranza dei cosiddetti "metodi" sono in
realtà prassi.
Uno schema logico non può essere riduttivo: per essere applicato da chiunque, deve realmente rappresentare la
causa del fenomeno spogliandolo di tutto ciò che è eseguibile solo da chi ha compiuto l'azione.
In pratica, un metodo non deve rispecchiare la personalità di chi lo scrive.

Leggendo i mie report, si potrebbe obbiettare che sono basati su situazioni particolari, su caratteristiche
legate alla persona, si potrebbe motivare la spettacolarità di qualcuno di essi su presunte mie qualità o
esperienze che esulino dalla norma.
In realtà, il TermYpensiero si propone di dimostrare l'esatto contrario, ovvero che chiunque, con un minimo di
pratica, può esaltare la propria personalità in modo da essere recepito come un Vero Uomo.

Io credo poco all'efficia di molte pratiche dell'inner game.
Un parere sicuramente criticabile, ma profondamente sentito.
Personalmente (e lo sottolineo) l'uomo non cresce assumendo modelli a se estranei.
L'assimilazione del mondo tramite la modalità "estroversa", ovvero l'identificarsi in un modello per farlo
proprio, è a mio avviso fuorviante e dispersivo.
A meno che, il modello non corrisponda alla propria natura repressa...

L'uomo cresce scovando dentro di se quello che gia c'era, ma che l'interazione con il mondo ha cancellato.
E' la ricerca di questo essere noumenico, l'Es, che ci consente di diventare Veri Uomini.
E l'Es è personale: ognuno di noi ha il suo.

L'adottare un modello estraneo è solo apparentemente più facile:
proporre un modello codificato è semplice, come è semplice il dire "faccio anch'io così",
basta imitare le linee proposte.
Ma se non si appartiene alla categoria alla quale appartiene il modello, si fatica ad entrare nella parte, e
prima di riuscire ad immedesimarsi si ha la stessa ansia dell'attore che affronta il palcoscenico:
l'ansia da approccio.

Uno dei motivi per cui insisto sul relazionarsi mentalmente con una donna prima di conoscerla (leggere il
TermYpensiero 11, "l'osservazione") è proprio questo: far si che in questo processo di conoscenza (che definisco
"Conoscenza in Vitro"), l'uomo tramite il catalizzatore rappresentato dalla presenza della donna, si relazioni con

se stesso,
senta di essere in grado, entri in contatto con il proprio ES, e con questo contatto modifichi l'io.
L'uomo, quindi, non si immedesima con un modello esterno, ma con se stesso, con l'alpha celato.
Sono questi reiterati contatti che lo portano a crescere, ed a vivere la sua vera natura felicemente.
E l'ansia da approccio, improvvisamente svanisce...

Il TermYpensiero, quindi, continuerà sia mostrando le logiche che generano approcci funzionanti,
sia spingendo nella direzione di eliminare i condizionamenti ricreando dall'interno il legame fra Io ed Es,
e quindi l'ansia da approccio.
Ed il primo passo per farlo, è bruciare gli idoli:
un Vero Uomo, ha come unico idolo se stesso.
Questo post conclude la fase introduttiva.

TermYnator


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Titolo: La Tecnica delle Corrispondenze
Inserito da: TermYnator il 29 Giugno 2008, 16:47:34
La tecnica delle Corrispondenze. 1985

Cos'è la verve dialettica?
Semplicemente l'attitudine a mantenere alto il tono della conversazione.
Certo, un po' di cultura serve, ma talvolta si può ovviare con degli
stratagemmi.
L'ispiratore principe di un buon intrattenitore è come al solito l'ambiente. Beh, non vi
stupite di questo, in fondo in un rimorchio ci sono tre soggetti: lei, lui, e cio che li
circonda.
Quindi, per forza fra questi occorre pescare quello che ci serve se siamo a corto di argomenti,
e se vogliamo esercitare la nostra unicità.
Stabilito che occorre costruire un territorio virtuale nel quale attuare il rimorchio, dobbiamo
dapprima saggiare quali argomenti la femmina gradisce di più, onde dare fluidità al dialogo.
Inizialmente, si può anche lasciarle affrontare degli argomenti, ma senza entrare in cose
troppo specifiche, che richiedano serietà o competenza. Gli argomenti da trattare dovranno
essere inizialmente divertenti,
perchè durante le prime fasi dell'approccio, la risata è liberatoria, e genererà la prima
impressione positiva di voi in lei. E' determinante sin dal principio che la femina perda i
valori di riferimento:
io spessissimo cambio discorso in modo repentino, fermandomi ad osservare qualcosa per poi
indicarlo improvvisamente, osservando qualcosa che porta addosso, ed interrompendola chiederle
cosa sia e da dove provenga, o semplicemente perchè le piace. Il discorso deve essere
"saltellante", e dopo ogni "saltello" è bene creare un diversivo divertente. Vietate le
barzellette, a meno che non se ne racconti una sola, legata a qualche fattore ambientale, ma
soprattutto sconosciuta e divertentissima.

La direzione che deve prendere il discorso è quella dell'immaginazione: portare la femina in un
universo che non esiste essendo il frutto della vostra interazione, è il presupposto migliore
per portarla a riprogrammare i suoi valori. Il fatto di aver divagato in questo campo
fantastico, la gratificherà come se avesse *vissuto* un film fantastico del quale è pero
protagonista solo tramite voi.

Quando improvviso, uso una specie di tecnica per riuscire a parlare per ore in questo senso: la
tecnica delle corrispondenze, ovvero delle associazioni di idee per costruire dei racconti per
trasportare l'attenzione da un'altra parte.

In sintesi, costruisco il discorso basandomi su connessioni storiche o fisiche di elementi che
mi balzano all'occhio.
Citerò come esempio un episodio nel quale un noto Marpione, mi raccontò che una sera in
discoteca, si era trovato in una impasse dialettica, con una tipa, mentre servivano un piatto
di pasta.
Gli dissi che non c'era occasione migliore per riprendere il dialogo:
analizzando il nuovo fattore (la pasta) e scomponendolo in singole variabili,io avrei pensato:
pasta: acqua, farina->grano->campi di grano;

Possibili discorsi del marpione:

L'acqua con cui è fatta la pasta, proviene da ruscelli limpidissimi, come quelli che scorrono
in alta montagna...
Sei mai stata su un ghiacciaio?... A volte invece prendono l'acqua dagli stessi torrenti dove
depongono i salmoni (cavedano non fa figo, salmone si)...
Sai come depongono i salmoni? (ovviamente no...) e gli raccontate del pathos
della risalita dei salmoni atlantici, descrivendogli il passaggio davanti alle scogliere di
Dover.
Poi vi fermate un secondo, guardate una cazzata bianca, (lei vi fa, che c'è?) e voi: "Pensavo al bianco, che
è la somma di tutti i colori. Che sensazione ti da il bianco? Pensa che si dice che per ogni
colore corrisponde uno stato d'animo....  ...  Tu di che colore pensi, *ora*?. Etc Etc

I campi di grano agitati dal vento, le colline senesi ... "sei mai stata sulle colline senesi?"
... il chianti, l'uva...  le vendemmie, gli abiti contadini, "quel sottile e sdrucito tessuto a scacchi"... Sai
giocare a scacchi?
Ho imparato a giocare a scacchi... Ero un bambino indifeso, il più basso della classe, mi
picchiavano tutti, ma a scacchi li fregavo sempre... Ma parlavamo di vino? A si, ti piace il vino... etc etc

La pasta la fa la pastaia. Come immagino la pastaia? Grassa, vestita di bianco, e con delle
grosse puppe.
Perchè ha delle grosse puppe? Perchè ha tanti figli.
Come sfama i figli con un mestiere che non deve rendere miliardari?
E' povera, e si fa un culo come un cesto di vimini svizzero.
E rossiccia di capelli, e molto trasandata. E giu con un racconto interattivo per immaginare la
vita della pastaia...

Insomma, come potete vedere, per ogni parola che fa parte della sequenza che parte dal primo
termine, ossia la pasta, si possono creare storie/dialoghi interattivi, e praticamente infiniti e con infinite
diramazioni.
Se ci si allena un po', e si possiede un po' di conoscenza, si riesce agevolmente a condurre
la mente della donna fuori dal mondo, nel vostro mondo, quello di cui siete re incontrastati e
alpha per eccellenza.

L'estremo vantaggio della tecnica delle corrispondenze rispetto a qualsiasi frasario
preconfezionato, è che non dovete ricordare nulla, essendo l'ambiente a suggerirvi quello che
direte. Ulteriore vantaggio,
è quello di esprimere tramite le corrispondenze che vi verranno fuori, solo ed esclusivamente
*voi stessi*, e non il guru che ha scritto le routines o i canned.
E' peraltro facilissimo portare sempre e comunque il discorso su cose che conoscete bene, ma
nel farlo, sembrerà che affrontiate l'argomento quasi per caso, e sembrerete estremamente
creativi ed originali.
Quindi, tramite questo piccolo imput, se piacerete, piacerete per quello che siete, e se la
relazione dovesse andare avanti nel tempo, non la deluderete di certo: saprà chi siete.
Abbiamo appena scoperto che non ci sono limiti alla nostra capacità dialettica...
E' evidente che parlerete con convinzione, come se vedeste quello che raccontate, e nella
vostra testa, dovrete realmente vederlo. Questo farà si, che gli inevitabili (siamo italiani!)
gesti che farete nel descrivere le vostre "visioni" siano il modo per marcare lo spazio
condiviso con la femina.
Questi movimenti, vi daranno anche modo di creare contatto fisico all'occorrenza.
Sembrerà un gesto spontaneo, e come tale dovete percepirlo anche voi.
Insomma, la verve dialettica non è altro che l'emozione con cui riuscite a descrivere il mondo,
e quell'emozione sarà il sigillo fra la realtà e la vostra sfera d'amore.
Un buon ammaliatore non parla mai direttamente di sesso: è un errore da ragazzini insicuri,
che farà inevitabilmente capire che state tastando il terreno.
Il sesso si fa, e senza avverimenti, si renderà conto che volevate sesso, mentre lo fate.
Su questo punto, ho cambiato opinione negli ultimi anni. Il perchè è insito nel fatto
che le donne sono martellate dal binomio sesso/maschio, e porsi esplicitamente in linea con
questo binomio, è secondo me errato, oltre che banale e volgare.
La preparazione di un marpione, e così il ventaglio delle sue prede e delle sue conquiste, come
abbiamo ampiamente constatato, sono direttamente proporzionali.
Se volete conquistare, dovrete creare un territorio virtuale, e per farlo dovrete usare
la mente e la parola tramite racconti e scenari estrapolati da semplici piatti di pasta.
Sarà la vostra preparazione culturale a fare la differenza con il coatto che si limita
a dire "bona 'sta pasta".
Quindi, mettetevi in testa che leggere è conquistare.
Più cose conoscerete, più cose sarete in grado di raccontare.
Non ha importanza cosa leggete: abbiamo visto con il semplice esempio della pasta che tutto fa
brodo, anzi.. pasta.

TermYnator


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Titolo: Tarli e Teoria del Contrasto
Inserito da: TermYnator il 29 Giugno 2008, 16:53:36
Supponiamo di non esser piaciuti di primo acchitto, per quale motivo una ragazza starebbe li a
parlare con noi?
Perchè siamo interessanti piacevoli e diversi, ovvero perchè in qualche modo, solletichiamo la sua curiosità.
Il primo obbiettivo comportamentale da raggiungere è l'essere interessanti e piacevoli,
e contemporaneamente alimentare il primo fuoco che porta all'attrazione: la curiosità.
Torniamo quindi a parlare della teoria dei contrasti, ovvero del far qualcosa che appare in netto contrasto con
un'azione immediatamente successiva, o con dei dettagli che esibite esternamente.
Il contrasto, deve essere costituito da qualcosa che agli occhi della donna vi fa guadagnare punti, ed insinua in
lei la voglia di conoscervi meglio, per il fatto di essersi fatta un'idea sbagliata di voi. Questo meccanismo, se
giostrato a dovere, la porterà a considerarvi un candidato appetibile, anche se, di primo acchitto non vi aveva
dato una lira.
Comincerà ad aspettare che voi confermiate che siete il "suo uomo", e vi darà il tempo di farlo.
Ma come si attua un contrasto?
Si può arrivare a creare dei contrasti con l'abbigliamento, con la mimica con quello che vi pare, ma il punto
d'arrivo con una donna che non vi caga è sempre lo stesso: apparire disinteressati, ma piacevoli ed
interessanti.Supponiamo che abbiate un fisico forte, maschio. Beh, durante l'approccio, vi comporterete in modo
esattamente opposto da quello che lei si aspetta facciate, in base alla sua esperienza.

Infatti, finchè non ha realizzato che siete il Montone, non farà altro che osservare tutte le vostre mosse cercando
di catalogarle ed assimilarle a persone con le quali ha gia avuto contatti.
Sarete cortesi, gentili, attenti e rispettosi, pure un po' finocchi nelle movenze.
Questo la disorienterà.
Perchè disorientarla? Semplice, perchè dovete costruire il territorio
virtuale nel quale essere l'unico maschio. E dato che il territorio virtuale è una proiezione
fatta dalla mente, dovrete togliere alla sua mente riferimenti alla realtà, in modo da renderla
recettiva a quello che le farete vedere.

Ma anche qui farete valere la regola del contrasto:
Appena subodorate che possa dubitare della vostra maschilità, le farete notare qualcosa del suo
fisico, tipo: " hai dei quadricipiti scolpiti in modo particolare: fai danza?".
Penserà che le avete guardato le cosce, e comincerà ad rivedere la sua posizione.
Non solo si interrogherà sul perchè pur sembrando così poco interessato a lei, l'abbiate guardata con così tanta
cura, ma comincerà ad associare l'idea di sesso alla vostra piacevole compagnia.
La differenza che esiste fra questo tipo di approccio (obliquo) e quello diretto, è che non consentite alla donna
di riaggrapparsi al reale per consentirli di catalogarvi: ogni volta che tenta di uscire dal territorio virtuale,
voi la riporterete dentro grazie a quello che chiamo "tarli".
I "tarli" sono delle frasi che avete lanciato ad hoc, per focalizzare il pensiero della donna su di voi, mediante
l'autointerrogarsi, sia mentre ci siete che mentre non ci siete.

E' infatti importante, che se per un qualsiasi motivo dobbiate interrompere il corteggiamento, la donna continui a
pensarvi.
In realtà, la teoria dei tarli l'ho gia sfiorata parlando di approcci con oggetti strani, la tipa che mi bloccò per
sapere perchè portassi a spalla un enorme tamburo senza mai suonarlo, (1) era vittima di un tarlo,ovvero di una
domanda ricorrente, al quale solo io potevo rispondere.
Il tarlo, quindi, serve a generare curiosità, che è la ruspa per creare la via del desiderio.

In realtà, molti usano i tarli in modo istintivo: il non voler dare elementi di se per far rimanere la donna "nel
dubbio" è di fatto una strategia basata sui tarli, ma a differenza di un vero tarlo, essa presuppone che ci sia gia
interesse.
Un tarlo, invece, desta interesse, e si basa su dettagli che vengono forniti.
La sintassi della genesi di un tarlo si può più o meno descrivere così:
Individuate un argomento che interessa la donna, o create una "ciambella dialettica".
Una ciambella dialettica è il girare intorno ad un concetto, descrivendone gli effetti più o meno allusivamente,
senza però mai parlare del fenomeno in se.
Poi, a seconda di quello che volete ottenere, nel vostro atteggiamento, o guardando qualcosa, o semplicemente
facendo qualcosa, rivelate un dettaglio isolato che porti la donna a formulare un costrutto logico più ampio, in
modo da *indurla* a pensare qualcosa di voi.
A seconda del sentimento generato, si attua l'alternanza di stati emotivi che portano alla riprogrammazione dei
valori.

L'esempio che sto per descrivere potrebbe essere giudicato eccessivo, difficile da sostenere, o addirittura
deprecabile: in realtà non c'è finzione, ma solo la stimolazione nella femina di tesi, che fate in modo di non
dover smentire o confermare.
Non c'è quindi menzogna, ma semplicemente abilità nel pilotare i sottintesi in una direzione che vi rende
interessanti al solo fine di creare il territorio virtuale. Una volta sedotta, potrete tranquillamente aprire il
sipario, per mostrarle che si è fatta delle idee strane  da sola.
L'esempio che ho scelto è proprio del periodo immediatamente successivo al mio congedo. In quel periodo,per
sfruttare positivamente l'immagine negativa un po' bigotta ed impacciata dell'ufficiale in congedo che mi portavo
addosso , solevo *indurre* l'idea di essere appena tornato dalla Legione. Questo per motivare l'atteggiamento
bigotto  come il retaggio di un passato molto più "tenebroso". Ovviamente serve il "physique du role".
Per farlo usavo la teoria dei tarli.

Dimostravo di saper parlare più lingue, ma in particolare il francese.
Parlavo in francese con tutti gli africani che ritenevo potessero essere francofoni, marcando un accento "afro", e
dimostrando grande solidarietà, quasi fratellanza.
Ogni tanto dimostravo conoscenza di piante e specie africane, sfoderando termini ed aneddoti dei grandi naturalisti
dell'ottocento.
Il tarlo che stavo creando era basato sul contrasto fra la mimica "da strada" che tenevo con gli africani ed un
atteggiamento quasi accademico nel descrivere cose africane.
La domanda che volevo si ponesse era:"Che strano tipo: parla come i neri, sembra condividere con loro qualcosa di
intimo, conosce cose strane dell'Africa: deve averci passato molto tempo. Perchè?"
Poi, facevo in modo di far cadere l'occhio della donna su uno dei miei molteplici "sgari" (tagli ndr...),
dando ogni volta una spiegazione distratta e simulando come al solito che dessi una risposta affrettata.
Questo ha generato un altro tarlo: "Perchè non vuole dirmi come si è fatto male?"
Inserivo poi il tarlo del militare, parlando di colleghi russi che avevano fatto il consulente militare in Africa,
peraltro tutte persone realmente conosciute.
Facevo riferimenti alla cultura militare senza negare la mia ex appartenenza alle forze armate,
rispondendo sempre alla domanda"Quanto sei stato militare?" con la tecnica del tocca e fuggi,
ovvero una risposta lapidaria, seguita da un brusco salto d'attenzione.

La risposta tipo era: "X anni **con gli italiani**", ma subito dopo, prima che mi chiedesse "in quale altro
esercito hai lavorato?" cambiavo immediatamente discorso, onde creare il
tarlo "Ha fatto qualcosa di militare fuori dall'italia con degli stranieri".

Questo è un ulteriore esempio di contrasto, onde pilotare l'attenzione e condurre la donna ad avere di noi un
concetto positivo, anche se in situazioni paradossali: il tarlo sui tagli, avrebbe potuto portarla a pensare che
ero un delinquente comune. La curiosità non viene eliminata dicendo che ero un ex militare, ma viene ricondotta a
valori positivi, eliminando l'assioma taglio=delinquente.

In ottemperanza alla teoria dei contrasti, però, ero estremamente loquace su qualsiasi altro argomento.
Questa sottolineatura genera l'ulteriore tarlo :"Nasconde qualcosa".
Anche qui, contrasto attuato specificando che per essere ufficiali, si deve essere penalmente bianchi come un
lenzuolo.
Quando tutti i tarli erano stati inseriti nella testa della femina, procedevo alla creazione del "tarlo
collante"ovvero del tarlo che avrebbe consentito alla donna di risolvere la ciambella dialettica, dandosi da sola
una spiegazione che da quel momento in poi, avrebbe ritenuto credibile.
Il tarlo collante, veniva parlando del più e del meno, (basta prendere un caffè e sostenere che
il caffè "angolano" era tutta un'altra cosa, peccato che non lo fanno più dopo la *guerra*), esibendo un piccolo
sunto di storia africana, e rispondendo come al solito evasivamente.
La parolina chiave *guerra*, pur non avendo minimamente alluso all'averci partecipato, faceva si che la femina
unisse tutti i tarli del puzzle: "ha partecipato ad azioni militari in Africa, ma si vergogna di dirlo. Ecco perchè
in certe occasioni è impacciato".

Inevitabilmente, dopo il tarlo collante, bastava lasciare la tipa due minuti da sola a pensare
sulla ciambella dialettica, per ritrovarla con sguardo di rimprovero: i tarli avevano avuto effetto.
A quel punto, il territorio virtuale era pronto per un'ulteriore sortilegio: la botta melodrammatica da giocarsi in
casi estremi .
Il caso estremo è un calo d'attenzione, o una mossa sbagliata nei tempi, che porta la donna a uscire dal territorio
virtuale: in questi casi, la botta melodrammatica è un toccasana.
Bastava quindi veder passare uno st*onzo qualsiasi, dimostrando espressione sofferta, per aver modo di parlare
delle nefandezze che porta la perdita di amici a causa di incidenti nell'addestramento: Ovviamente il defunto amico
che vi era più caro, era identico allo st*onzo appena passato...
Così raccontavo di un paio di suicidi o di un amico smezzato da una bomba a mano dimostrando evidente dolore,
colorando la cosa con qualche aneddoto goliardico di caserma, per giocare sul contrasto fra triste/allegro.
La cosa divertente, è che non sparavo cazzate, ma raccontavo fatti realmente accaduti in addestramento, ma senza
dirle *dove*, ne *quando*: il dove e quando, lei pensava di averli intuiti, e si sentiva così pure un po'"complice"
di una persona che si sta quasi confessando. Quindi ulteriore pathos.
In questo modo, ricreavo il territorio virtuale.

I tarli sono spesso usati sul tema matrimonio, fidanzata, o comunque su qualsiasi cosa la ragazza possa poter
ritenere d'impedimento ad una relazione con la persona con cui parla.
Diventa quindi chiaro come il giocare su un'alternanza di stati emotivi aiuti ad estraneare la femina dalla realtà,
e come il farle supporre delle verità che potreste non dover mai confermare mediante i tarli, siano utili sia alla
creazione che al recupero del territorio virtuale.
E' ovvio che ognuno di noi calibrerà la genesi di tarli sul proprio vissuto, e che i tarli possano vertere su temi
molto più terreni di quello citato data la sua evidenza.
La vostra stessa età, se può generare contrasto con il vostro aspetto fisico, può essere usata come tarlo,può
essere usato il vostro stato civile, il fatto che abbiate una fidanzata, o qualunque altra cosa che vi consenta di
creare una ciambella dialettica.
La teoria del contrasto, quindi, è strettamente legata alla teoria dei tarli, è ne è all'origine generandoli.
La divisa del marpione, è quindi un abito composto da contrasti in grado di generare tarli, e da storie tratte del
proprio vissuto, che possono essere agevolmente rielaborate a seconda della situazione.


(1) Una estate al mare, dovendo far asciugare la pelle del djembè, lo portavo tutti i giorni in spiaggia (il

    mio djembè è enorme, e non passa inosservato) senza mai suonarlo.
    Un bel giorno, una tizia (pure bona) mi ferma e mi chiede "scusa, ma perchè porti
    sempre il tamburo in spiaggia se poi non lo suoni mai? io e la mia amica ci chiedevamo se fossi matto".
    L'intenzione della ragazza era ovvia, anche se avendo la donna 20 metri davanti a me, ho dovuto tagliare
    corto...

TermYnator


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Titolo: Ferotecnica
Inserito da: TermYnator il 29 Giugno 2008, 16:57:04
Posto questa tecnica che ritengo fondamentale sotto la mia esclusiva responsabilità, nel senso che in alcun modo si dovrà collegare eventuali insuccessi ai gestori di ItalianLair, o sostenere che sul forum si trovano cagate: sono l'unico   (forse al mondo ) a sostenere che i feromoni possano essere emessi volontariamente.
Se non riuscite a farla funzionare, prendetevela con me e con nessun altro.

Fase 1: Concentrazione e respirazione.
La prima cosa da fare per emettere feromoni, è l' ottenere uno stato emozionale "plastico", ovvero uno stato emozionale neutro e libero da pensieri, onde poter agevolmente portare la propria mente dove si desidera.
Questa è la fase più difficile, che richiede un ottimo coordinamento fra funzioni fisiche e funzioni mentali.
Durante le prime sedute (potrebbero occorrere settimane di esercizio), ponetevi in una posizione comoda, seduti, con le spalle dritte, e con il ventre leggermente proteso verso l' avanti. Ottima la posizione che alcuni usano per lo zazen, ovvero la posizione del loto con un leggero rialzo sotto i glutei per facilitare l' estroflessione dell'addome, e le braccia poggiate sulle gambe.
Trovata la posizione, non dovete sentire il peso del corpo concentrato in un punto, ne dolori alle ginocchia o altrove. Durante le prime fasi, può essere utile uno specchio per controllare se le spalle sono parallele: una posizione asimmetrica può generare dolori ai fianchi, che distoglierebbero lo "studente".
Fatto questo, dovete fare un piccolo esercizio: respirando normalmente, cominciate a pensare a qualcosa di piacevole. Quando vi sentirete rilassati, inspirate, ed espirate, ma quando sentirete che dovete inspirare di nuovo, portate il ventre in dentro e continuate ad espirare.
Vi accorgerete che dentro ai vostri polmoni, c'è ancora una notevole quantità di aria, ovvero che in realtà non espirate mai completamente.
E' fondamentale, ripeto fondamentale (perché pericoloso) che non abbiate nulla in bocca durante questi esercizi. L' aria che non espirate è una difesa evolutiva tesa ad impedire che un qualsiasi oggetto (lingua compresa) ostruisca la faringe quando i polmoni sono vuoti. La minima riserva serve ad espellere il corpo estraneo senza che questo (re inspirando) si "incolli" ostruendo la faringe e soffocando il soggetto.
Quindi occhio...
Scoperta quindi la soglia dell'inspirazione, continuate a respirare normalmente, ma ogni quattro o cinque respiri, fate una espirazione completa.
Vi accorgerete che state svuotando la mente da qualsiasi pensiero, e che il senso del tempo cambia.
In realtà, state abbandonando i ritmi imposti, per sentire i vostri.
Questo esercizio, andrà praticato finché non raggiungerete la tranquillità (quantificabile in brevi stati nei quali non date più peso agli stimoli esterni, non avete pensieri dominanti, o vi accorgete che per un breve periodo non avete pensato affatto.).
Questa fase è necessaria solo se non avete mai provato la "tranquillità".
Se siete in grado di controllarvi in modo da raggiungerla arbitrariamente, potete tranquillamente usare il vostro metodo abituale (che può essere anche sedersi su una sedia ea pensare)

Fase 2: Pompaggio emozionale
Dovete intraprendere questa fase solo se siete già molto rapidi nel raggiungere la "tranquillità", altrimenti vi perderete in mille pensieri, perdendo la coscienza di quello che dovete fare.
La respirazione sarà normale, e non avrete più bisogno di controllarla ne di assumere posizioni particolari.
Per affrontare e superare questa fase, dovrete praticare un altro esercizio.
Una volta trovata la tranquillità, modificate il vostro respiro in modo da compiere brevi e rapidissime inspirazione ed espirazioni poco sopra la "soglia" che avete trovato nella fase 1.
Concentrate la vostra attenzione sulle vostre narici, e sentite l' aria che fluisce e defluisce attraverso di esse. Forzate leggermente le espirazioni, usando il ventre piuttosto che il torace.
socchiudete gli occhi, e sentite sempre l' aria che passa nel vostro petto.
A questo punto, cominciate a carezzare leggermente una mano con l' altra, una gamba, o qualsiasi altra parte del corpo, possiate carezzare senza alzare la braccia.
I vostri respiri saranno sempre più brevi, magari anche un pochino accelerati.
A questo punto, riportate la vostra mente a quanto siete stati colpiti da una donna,a quando siete stati profondamente coinvolti emotivamente, e respirando come detto (al limite producendo delle brevi "raffiche" di inspirazioni-espirazioni" con ritmo accelerato), sentirete che dentro di voi, sale la soglia emozionale.
Talvolta può aiutare il "guardarsi poco oltre la punta del naso" con gli occhi chiusi mentre si espira.
Continuando a carezzarvi dolcemente, pensate a quando siete stati innamorati, cercate di rivivere quella sensazione.
Arriverete a provare un leggero senso di ebrezza, in qualche caso potreste sentire una sorta di "pressione" alla testa, stimolazione di muscoli orripilatori (pelle d' oca).
Quando sarete pienamente in questo stato comincerete ad emettere.
Più andrete avanti in questa fase, più rapidamente riuscirete ad emettere, finché l' emissione non sarà quasi immediata.
Quando sarete maestri e certi di poter entrare nella fase 2, (e solo allora), potrete sperimentare la fase 3. Non abbiate fretta, perché buttereste al vento tutto quello che avete fatto.

Fase 3: Emissione controllata.

Quello che avete imparato a fare, va portato al di fuori della vostra sfera personale. Si inizia, emettendo in postura eretta, indipendentemente da quello che state facendo.
Il primo passo per controllare l' emissione volontaria, è emettere in presenza di estranee.
Ad esempio guardando una vetrina mentre fate shopping.
Questo vi darà la padronanza totale del riuscire ad emettere istantaneamente.
L' allenamento è fondamentale. Io personalmente, che sono lo scopritore di questa tecnica, se non mi alleno, non riesco ad entrare in emissione in tempi rapidi.

Fase 4: Comunicazione chimica.

Quando riuscirete ad emettere in ogni luogo, fate il primo esperimento. Affrontate una situazione nuova, conoscete una persona nuova, e cominciate ad emettere fin dai primi sguardi. Sconsiglio vivamente di usare questa pratica in presenza di terzi, sarebbe inutile.
Noterete che la persona, manifesterà molto presto una disponibilità accentuata, che il vostro fluff talking (sempre che non spariate st*onzate galattiche o che siate del tutto ridicoli) porterà al contatto molto prima, ma la cosa più sensazionale, la scoprirete proprio facendo kino.
Il contatto vi sembrerà amplificato, avrete l' impressione che la sensazione di ebrezza diventi una sorta di sbornia:
è lei che sta rispondendo ai vostri feromoni, facendovi produrre endorfine.
Spero di essere stato chiaro.

TermYnator


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Titolo: L'osservazione
Inserito da: TermYnator il 29 Giugno 2008, 16:59:36
L'avvistamento è la prima fase di un rimorchio riuscito. Può durare due minuti come due giorni,
ma è dall'insieme delle percezioni che si ottengono in questa fase che "scriveremo" il copione"
dell'approccio. E' in questa fase che si progetta l'opener, che si studiano i cambi di
location,ed è in questa fase che si distingue un Vero Uomo da un banale facchino della figa.

Prima ancora di poter desiderare una donna, occorre averla vista.
Sembra una banalità, ma averla vista non significa aver capito cosa
si è visto.
Spesso, una donna che sembra piacerci a bestia, in corso d'opera non ci
piace più, altrettanto spesso ci si butta a capofitto su un soggetto, solo perchè si è
dimostrato più consenziente di altri in quel momento.
Questi sono errori da non commettere: infatti il marpione ci prova per
abitudine, senza quella spinta interiore che porta alla conquista.
In questi casi, il più delle volte, ci si trova di fronte ad una femina
che diventa immediatamente reticente, con risultati devastanti sul
nostro morale.
Quindi, prima ancora di provarci, la femina va avvistata e studiata,
per capire se effettivamente ci piace e se vale la pena di mettersi in gioco.

Ci calmeremo un attimo, faremo in modo di poter osservare senza essere
osservati, e soprattutto dimenticare il lemma "ogni lasciata è persa":
spesso abbiamo tutto il tempo che vogliamo, ma non lo sfruttiamo per
stupide frenesie.

Osservare una femina, significa mettere in moto la nostra
immaginazione: infatti non andremo da lei
con ricette magiche che la ipnotizzeranno, ma andremo ad *interagire*,
ovvero comunicare le nostre emozioni, creando un crescendo con le emozioni che *lei* fornirà in
risposta. Le emozioni che forniremo, dobbiamo prima crearle,
immaginando come ci sentiremmo se la femina fosse la nostra donna.
Quello che ne deve uscire, è la sensazione di conoscere quella persona
da molto tempo, ma far finta che lei si è dimenticata chi siamo.
Entrare in questo stato d'animo è importantissimo:
significa creare confidenza e prendere confidenza senza che la persona se ne accorga.
In questo processo mentale di adattamento, la osserveremo cercando di
estrarre il massimo delle informazioni dalla sua gestualità.
Possiamo capire se è una sportiva, al limite che sport fa. Possiamo
capire se è una persona aggressiva,
se è una persona con un determinato credo ideologico, se è una
persona piena di se, o piuttosto una persona timida ed introversa.
POssiamo capire se è una persona che si sta annoiando, divertendo, o
semplicemente aspettando qualcosa. Dobbiamo entrare nella sua testa.
L'osservazione è anche la fase che ci rivela i presupposti del "coup de teatre", ovvero
dell'azione plateale, dell'opener perfetto.
Più dettagli si percepiscono, più elementi avremo a disposizione per la messa in scena.

Una volta che ci saremo fatti un quadro della persona, e la sentiremo
meno estranea, dobbiamo cercare di capire cosa può piacerle.
Il senso di questa prassi, non è quello di
impostare un atteggiamento fisso, ma di capire cosa è meglio evitare di fare:
un atteggiamento che non colpisce, può essere modificato senza che la
preda scappi, mentre un atteggiamento sgradito termina l'incontro sul nascere.

Terminato il quadro generale, passeremo in rassegna tutti gli elementi
che abbiamo elaborato, ed osserveremo l'ambiente che ci circonda.
L'ambiente influenza sia il modo di reagire, sia il modo di porsi.
Una persona osservata in due ambienti diversi, spesso ha comportamenti
diversi.
Ancor più spesso ha mimica diversa.

Infinite volte ho letto di ragazzi che in presenza di segnali di consenso hanno pensato
erroneamente che la ragazza fosse disponibile, sbagliando completamente l'approccio.
Questo perchè non avevano osservato.
Tanto per fare un esempio banale, ci sono donne che si toccano i capelli in continuazione, per le
doppie punte, per aver cambiato balsamo, o perchè sono nervose o si annoiano.
Se osservando notiamo che una ragazza fornisce *abitualmente* segnali che  fanno pensare a
consenso, saremo in grado di "filtrare" questi segnali fasulli, considerando solo quelli
"veri".
Se ci buttiamo a pesce, invece, rischiamo di non capirci più nulla.

l'osservazione con cui le persone tengono le spalle è fondamentale
in questa osservazione.
Se una persona si tiene in moderata difensiva, con le spalle chiuse in
avanti dovremo capire se ci troviamo in presenza di una Marchesona affetta da complessi fisici,
o piuttosto in presenza di una persona genericamente insicura.
Questo semplice discernere, genera due comportamenti diversi, e due opener diversi.
Nel primo caso, non faremo mai un approccio che metta in evidenza la fisicità, mentre nel
secondo non esaspereremo l'alphaness.
Questo perchè durante il primissimo contatto, la femina si farà un quadro di voi.
Se questa immagine è sgradevole, ci vorrà molto tempo per convincere la femina che sbagliava.
Se invece l'immagine è neutra, ogni cosa buona che mostrerete farà crescere la stima della
femina per voi. Questa "crescita", la porterà a pensare che in voi ci sono infinite cose
piacevoli che ancora non conosce, e la spingerà a protrarre l'interazione indipendentemente dal
fatto che sia attratta o meno fisicamente.
Cercherà di mettervi a vostro agio...

L'osservazione di come varierà la posizione delle spalle tra quando ci
siete e quando siete fuori
visuale, vi darà un indizio immediato della recettività nei vostri
confronti.
Non dimenticate mai che una persona che appare chiusa, per aprirsi
vuole delle garanzie, ovvero un uomo protettivo, affidabile, che non le faccia paura.
L'atteggiamento va calibrato in funzione delle conclusioni fatte con l'osservazione.
Una donna che cammina a spalle aperte, con la testa dritta, invece, si
sente molto sicura di se, e tenterà di misurarsi con voi, di capire se siete all'altezza.
Avrà un atteggiamento molto più attivo ed incalzante.
In questo caso, meglio cercare un atteggiamento complice che eviti il
confronto diretto: è opportuno quindi cercare affinità, punti di contatto che generino
in lei la sensazione di "similitudine". Chi conosce la PNL in questo è maestro.
Questo processo identificativo, la riporterà a comportarsi da femina
al cospetto di un uomo, eliminando l'aspetto aggressivo (che è una difesa).

Non fossilizzatevi sul mostrare a tutti i costi i muscoli e
l'atteggiamento "alpha": l'*essere* alpha
è un dato di fatto, dovete portarvelo addosso con disinvoltura e con
classe.

Con una donna introversa, dovrete dare l'impressione di "possedere"
l'ambiente circostante creando una"zona protetta" attorno a voi, mentre con una donna
aggressiva, dovrete cercare di condividere
lo spazio possedendolo in coppia.
Questo principio modificherà la vostra mimica ed il vostro interagire
con terze persone.
Se chiamate un cameriere davanti ad una donna in difesa, lo farete con
tranquillità e fermezza.
Difronte ad una donna aggressiva invece, e meglio dirle " scusa, chiami il
cameriere che da qui non mi vede?"
Per ora chiudo qui.

TermYnator


Per commentare questo articolo: http://seduzioneitaliana.com/forum/index.php?topic=822.0
Titolo: L'ambiente
Inserito da: TermYnator il 29 Giugno 2008, 17:01:02
Nel post l'osservazione, ho descritto un processo mentale che porta ad
avvicinarsi alla femina con la mente, a sentirla come se fosse la
nostra donna, a pensare di essere conoscenti da molto tempo. Questo
processo, lo definisco "Confidenza in Vitro"

Qualcuno potrà chiedersi il perchè perdere tempo ad osservare, quando
con un bel frame si può tranquillamente partire in quarta.
Un bel frame risolve molti problemi, ma è un fatto personale, non ha
nulla a che vedere con la persona che abbiamo davanti.
Se non c'è attrazione fisica a priori, quando ci presenteremo non ci
sarà nulla in comune con la persona che abbiamo davanti. LA persona ci
osserverà, si farà una quadro rapidissimo in base a microsegnali che
trasmettiamo, e se non piaciamo comincerà a delimitare il proprio spazio.
LA Confidenza in Vitro agisce su questi microsegnali facendovi indossare
parte delle caratteristiche che si ottengono dopo una prolungata interazione.
Per gli amanti della pnl, è come se aveste fatto rapport senza averlo fatto:
il quadro che si farà nei tre secondi della presentazione sarà quello di
una persona più familiare, con la quale ci sono più affinità, più somiglianze
mimiche: una persona che non è poi così estranea.
L'effetto di chi ha attuato confidenza in Vitro su se stesso è quantificabile
come un aumento della quiete interiore, una mimica che trasmette più
sicurezza ed in definitiva, una maggiore attrattività sulla donna che avete osservato
(non su tutte).
A questo si aggiunga che per un cultore degli odori quale sono, il
presentarsi tesi equivale a secernere ingenti quantità di adrenalina,
che per me sono inevitabilmente percepite sentendo la persone che le
emette come "sgradevole".
Il primo punto è quindi essere rilassati nei confronti dell'obbiettivo,
e la Confidenza in Vitro è il sistema principe. (1)
Per una corretta apertura, oltre che tener conto dei dati forniti dalla
osservazione, tengo sempre il fattore Ambiente.

Il Fattore ambiente.
L'ambiente è il palcoscenico sul quale si attua il rimorchio. Come tutti
i palcoscenici va attentamente studiato onde conoscere tutto ciò che può
fornire come aiuto.
Quando entro in un locale ad esempio, compio sempre un giro d'ispezione
per individuare i luoghi più adatti alle varie fasi dell'interazione.
Non mi limito a catalogarli per colore (ogni fase del rimorchio predilige
una dominante cromatica) o per quantità di persone: "incollo" ai dettagli
salienti dell'ambiente dei racconti.
Faccio un esempio chiarificatore:
supponiamo di essere in una disco con un acquario, e di trovarci dentro
un oggetto che ci ricorda qualcosa di piacevole. Ci racconteremo la storia,
e ne rivedremo i dettagli in modo da renderla piacevole e divertente da
raccontare. Allenandosi in questa pratica ed utilizzando la tecnica delle
corrispondenze, avremo molte storie divertenti da raccontare, ed altrettante
aperture da usare nei vari ambienti: basterà vedere una femina che guarda
l'oggetto, e come se nulla fosse accostarla e partire con la storiella.
A tal fine considero i personaggi strani o ridicoli come parte dell'ambiente.
Aprire un set composto da donne che indicano un soggetto stravagante o
ridicolo inserendosi facendo una battuta sul soggetto stesso, è una apertura
tipica.

La dominante cromatica
La dominante cromatica dell'ambiente è importante al pari della quantità di
luce.
Uno dei segnali di consenso meno gestibili, ad esempio, è la diatazione
delle pupille, fenomeno che al buio, avviene anche se guardiamo una cacca.
Ma vedendo una persona con le pupille dilatate, siamo istintivamente portati
a pensare di essere attratti da lei perchè manifesta consenso.
Questo è il motivo che rende le persone "più affascinanti" nella
semioscurità.
Consci di questo, in condizioni di luce forte, avremo aperture più complesse,
mentre nella semioscurità potremo usare sistemi più diretti, basati sulle
regole base dell'attrazione.
I colori, possono influenzare la nostra dialettica,
o meglio darci una vaga idea di ciò che sarà più gradito, aiutandoci
nella scelta dell'opener più funzionale.
Per antonomasia, il rosso è il colore che eccita di più. Una persona
in un ambiente rosso, sarà tendenzialmente più reattiva, più portata
al materiale e meno al filosofico. Anche la mimica potrebbe cambiare.
Quindi, in un ambiente con dominante rossa, sarà più difficile
estraneare una preda, mentre sarà più facile fare sesso con una preda
già marchiata da un bacio.
Giallo. Tende a sollecitare la psiche razionale. Ottimo per discorsi
impegnati, ma a mio avviso pessimo per rimorchiare.
Ricordo ancora una lunga dissertazione al tavolo di un pub ocra
sul dimorfismo sessuale dei dinosauri, che volse positivamente solo
grazie alla maestria col quale operai con tutti e due i piedi sotto
al tavolo sui piedi di lei.
Verde. Rilassante al massimo, rallenta i processi percettivi. Da un
punto di vista rimorchiartorio lo considero positivo, essendo privo
dei difetti propri del giallo e del rosso.
Blu: il top. E' un colore nel quale possiamo far vedere qualsiasi cosa
con i nostri racconti,
lascia la mente libera di sognare e l'ammaliatore di sedurre.
I K-close in riva al mare non si contano per questo motivo.
Viola: deprimente per antonomasia, è bene evitare di essere associati
ad ambienti descritti da questo colore.
Nero. Desta timore, ma può essere vantaggiosamente utilizzato sfruttando
questa caratteristica per mostrarsi come scudo alle paure oscure del
nostro io nascosto.
Calibreremo quindi il nostro frasario ed il
nostro campionario di racconti in base al colore degli ambienti.
Questo è molto importante nel gestire le varie fasi del Territorio Virtuale.
Infatti, una dominante cromatica (e lo stato d'animo associato), non
necessariamente deve essere reale, può essere infatti evocata da un racconto.
Ed i nostri racconti evocheranno immagini con dominanti adatte al momento
della seduzione nel quale ci troviamo.
Un racconto capace di estraneare (portare la mente della femina "lontano da dove ci si trova"),
partirà sempre dall'evocazione di
dominanti luminose, per arrivare al blu, e poi al rosso, che può essere
evocato anche con il concetto di amore.
In posti che offrono diverse soluzioni cromatiche, sfrutteremo le
caratteristiche dell'ambiente per operare la fase giusta nel posto con
l'atmosfera giusta, ovvero gestiremo le location a seconda di quello che
vogliamo ottenere.

Per quanto riguarda il rumore, vale la regola che più l'ambiente è
rumoroso, meno dovrà essere impegnativa la conversazione: nel casino,
frasi semplici e divertenti,nel silenzio frasi che colpiscono modulando
il tono della voce.
Per discorsi di medio spessore, come quelli che seguono di poco l'approccio,
sono proficui gli ambienti all'aperto, ma se non siete gia degli artisti,
capaci di concentrare il mondo su di voi, evitate le interazioni alla luce
del sole.

TermYnator


Per commentare questo articolo: http://seduzioneitaliana.com/forum/index.php?topic=966.0
Titolo: Pillole prerimorchio
Inserito da: TermYnator il 29 Giugno 2008, 17:08:28
Prima di descrivere le varie fasi di un'interazione alla TermYnator, è utile soffermarsi su qualche considerazione
di carattere generale.

a) Quando siete attratti da una donna, cercate di capire il perchè vi piace.
Osservatela, catalogatene le mosse, immaginatevi con lei al fianco mentre fate qualcosa, cercando di immaginare il suo comportamento in reazione al vostro.

b) L'interazione non comincia copn l'apertura: comincia dal momento che lei vi vede.
Quindi, prima ancora che voi abbiate deciso la strategia da seguire, lei avrà iniziato il processo che la porta ad
inserirvi nella sua scala di valori.
Questo "dettaglio" è fondamentale: se cazzeggiate allegramente con gli amici manifestando atteggiamenti infantili, vi scaccolate impunemente o mostrate atteggiamenti beta o da allupato, quando andrete ad aprire, se vi ha visto, vi valuterà per quello che ha visto in precedenza.
Se andate quindi facendo il maschione è ha visto un Morto di Pippe, vi tratterà da morto di pippe che recita una parte.
Quindi, da quando si entra in azione (overo avvicinandosi al luogo del rimorchio in poi) a quando si cessa di rimorchiare, si mantiene sempre un atteggiamento omogeneo, anche se non pensate di essere visti.
A tal proposito ripeto che la vista delle donne non è come la nostra: anche se siete in quello che ritenete essere il suo cono d'ombra visivo laterale, percepirà comunque il vostro Bl.
Quindi occhio...

c) Quando andate da una donna è cominciate a parlarle, nel 100% dei casi penserà che ci state provando, ovvero che volete sesso. Inutile mascherare questa realtà: è evidente.
Quindi, si sentirà autorizzata a vedere quanto siete disposti a pagare e quanto potete offrire per il suo sesso.
A meno che non riusciate a far passare il contatto per una casualità, quindi, ogni volta che andate diretti da una donna che non vi ha mandato EC forti, aspettatevi un gioco molto più difficile rispetto a quello che potreste ottenere con un incontro casuale.
Sa che state giocando, e gioca pure lei: ma lei gioca in casa perchè siete voi a cercare lei...
Questo è il motivo per cui consiglio sempre di farsi vedere all'ultimo momento e di praticare un gioco discreto.

d) L'apertura deve essere coerente con quello che avete sentito nella fase di osservazione, ovvero nella Confidenza in Vitro. SE la ritenete una persona sensibile, aprite con una frase che accentui la vostra sensibilità, se la ritenete una stravolta, apritela da stravolti.
L'importante è che ci sia coerenza tale da entrare subito in empatia.
Avrete modo dopo, quando il dialogo comincerà a prendere piede di tirare fuori il vostro voi stessi.

e) Non usate schemi fissi di apertura: così attuate una selezione in partenza. PIacerete solo alle donne recettive a quel tipo di apertura, precludendovi tutte le altre.

F) La prima cosa che una donna (qualunque donna) cerca in un uomo è la personalità.
In tutte le aperture dimostreremo quindi personalità, e disinteresse: un uomo di personalità, non si butta sulla prima che vede.
Personalità significa sicurezza di quello che si afferma, padronanza delle proprie azioni, assenza di paura.
Non significa aggressività, competizione, fretta.
UNa persona dotata di personalità ama la vita e comunica questa positività. E' sicura di quello che dice, e non teme quindi il giudizio degli altri.
UNa persona dotata di personalità non teme di esporsi, e non ha argomenti tabù.
Espone le proprie idee con entusiasmo trasmettendo emozioni: non fa finta di non provarne.
LO spessore di una persona è proprio questa capacità di vivere le emozioni e trasmetterle: una persona carismatica e coinvolgente, non teme di parlare della parte più profonda di se stessa.
Parlarne (che no significa svendersi raccontando i cazzi propri al primo venuto dopo 2 minuti) con sicurezza conferisce l'idea di avere davanti una persona profonda, solida e quindi affidabile.

g) Macho=gay.
Attenzione a non apparire machi: il macho è una persona che non ha saputo affrontare la fase del superamento dell'immagine paterna. E' un morto di pippe che si copre di un'armatura fatta dall'esaltazione delle componenti maschili, per dissuadere gli altri maschi dal mettersi in competizione con lui.
E' quindi un immaturo, e lo dimostra in modo evidente.
Le donne, passata la fase del MOntone genetico (17/19 anni), individuano immediatamente i machi e li scherniscono.
Meglio apparire bambini che machi: un bambino attrae perchè suscita istinto materno, un macho repelle perchè dimostra insicurezza e scarsa personalità.

Finite le "pillole", inizierò la descrizione della dinamica dell'interazione
con la descrizione del Territorio Virtuale .

TermYnator


Per commentare questo articolo: http://seduzioneitaliana.com/forum/index.php?topic=1042.0
Titolo: Il Territorio Virtuale
Inserito da: TermYnator il 29 Giugno 2008, 17:13:39
Ho più volte citato il Territorio Virtuale (acronimo TV), indicandolo come l'unico modo per
mostrare l'alpha nascosto in ognuno di noi.
Prima di decrivere in soldoni come si crea, riprendo due concetti citati.

l'Immagine Virtuale e l'Immagine Reale.
Se vi guardate allo specchio, difficilmente vi vedrete brutti, anche se non siete visti come belli.
Se invece vedete un vostro video, spesso troverete delle differenze rispetto alla visione di voi
che avevate allo specchio.
Queste differenze sono spesso percepite come peggiorative, ovvero ci si vede molto più brutti
in video rispetto che allo specchio.
La differenza fra le due immagini (che in realtà sono originate dallo stesso oggetto) è dovuta al
vostro cervello.
Quando vi specchiate, ricostruite inconsciamente l'immagine riflessa con la mente, rendendo belli
con il vostro vissuto, dettagli che non necessariamente sono belli. Se una espressione non vi piace,
reagite sostituendola con una piacevole. Con lo specchio, interagite, e con l'interazione riflettete
un'immagine bella.
Quello che vedete è l'Immagine Virtuale (Acronimo IV) che è il come vedete voi stessi,
indipendentemente da quello che avete ottenuto dalla vita e dalla natura.

In un video, non avete modo di interagire con la vostra immagine: si vede quindi l'Immagine Reale.
L'Immagine Reale (Acronimo IR), è quello che una persona vede di voi in base alla
vostra estetica, ed al modo di rapportarvi, al vostro Bl soggetto a condizionamenti.

Se una persona non è bella, non necessariamente non piace: se riesce a mostrare la propria IV,
piacerà comunque, ma ha bisogno di tempo per poter esprimere L'IV.

UNa donna può essere attratta dalla vostra IR, considerandovi "bello", o dalla vostra IV,
considerandovi dapprima "interessante", e poi "Bello", anche se non lo siete affatto.

Diventa evidente quindi, che l'attrazione in una donna non interessata dall'IR, possa essere generata
solo dopo una fase di interazione profonda. (1)
La fase nella quale "usiamo" la donna come uno specchio, è la creazione del Territorio Virtuale
((Acronimo TV)

Il Territorio virtuale, è il terreno dove L'IV diventa evidente e visibile, e rappresenta l'Alpha
assoluto(2).
La creazione del TV non serve solo a sostituire l'IR con l'IV.
Per poter riprogrammare i valori di una donna ed essere riconosciuti come "Il Montone"
(ovvero il suo "uomo ideale")(3), occorre farle "rivivere" il suo percorso di crescita, quindi
agire sui suoi ricordi in modo da farle ricordare l'infanzia collegandola alla contemporaneità.
Questo processo di totalizzazione del ricordo avviene in un tempo soggettivo che tocca a voi gestire.
Il terzo fattore, è la relativizzazione del tempo: la donna non deve rimanere legata al suo concetto
di tempo, ma ad uno nuovo, che gestite voi. Questo serve per non farvi sentire come "effimero",
ma stabile nel tempo.
La stabilità nel tempo é uno dei massimi fattori di sicurezza che potete conferire, ed è il miglior
sistema per prevenire ripensamenti dell'ultimo minuto.
Se riuscite in questa opera d'arte, diventerete il suo modello, "Il Montone", e si innamorerà di voi.

Creazione del Territorio Virtuale.
La creazione del TV si articola in 3 momenti ed una fase.

1) Momento dell'Apertura (M1)
Durante la prima, si deve rilassare la donna con discorsi poco seri, che hanno per scopo il farla
ridere ed il creare curiosità attorno alla vostra persona.
IN questa fase ci si gioca parte dei contrasti attuati durante l'apertura, e si costruiscono ciambelle
dialettiche se serve (4).
Si possono anche introdurre elementi di moderata drammaticità, ma sempre in chiave semicomica.
Il nostro atteggiamento, pur conservando caratteristiche prettamente maschili (spalle aperte etc),
sarà addolcito da movomento lenti, aggraziati, sarà *elegante*, talvolta leggermente effeminato.
La gestualità non deve essere marcatamente da adulto, ma piuttosto da "cucciolo".
Mai fare movimenti diretti verso di lei, come ad esempio offrirle una segaretta tendendo il braccio.
Ella percepisce animalescamente il territorio che la attornia, e sentirebbe questo gesto come una
invasione. Fate quindi in modo, che qualsiasi movimento verso di lei, sia completo *solo* se lei
compie l'altra metà.
Non statele quindi appiccicato, non mostrate mai il petto frontalmente, ma sempre di tre quarti.
quando muovette le mani, fatelo usando l'accortezza di tenere il polso *sempre* leggermente piegato.
Nessun contatto fisico.

2) Momento del Disorientamento Spazio-Temporale (M2)
Il secondo momento, ha per obbiettivo il disorientamento temporale.
Tramite la Tecnica delle Corrispondenze (5) si passa di pala in frasca tramite racconti che vadano
a toccare ricordi che tocchino la sfera delle cose amate dai bambini, o comunque indirettamente
la sfera infantile (6).
Gli argomenti principe sono gli animali e tutto ciò che gli gira attorno, i giochi infantili, i giochi di
ruolo e le storie fantastiche costruite li per li.
Il bl è quello della fase due.

3) Momento della Sfera Personale (M3)
In questo momento si possono toccare fatti relativi a problematiche legate alla sofferenza infantile,
all'ego, o comunque a cio che abbiamo di profondo e nascosto (comprese le sofferenze per amore).
Le donne cominciano a rispondere spontaneamente esibendo racconti della propria sfera emotiva.
Le donne parlano per il piacere di parlare, e se vi parlano è perchè vi ritengono all'altezza di capirle.
Quando le donne cominciano a parlare molto (spontaneamente, ovvero senza essere interrogate),
vi stanno in realtà gratificando (7).
Le tematiche della donna non devono essere libere, perchè la loro attenzione si riconcentrerebbe
sul reale, ricostruendo un corretto equilibrio spazio temporale.
Se parlano troppo, non devono essere interrotte verbalmente, ma indirettamente:
io uso due routines molto semplici.
La prima è seguire qualsiasi cosa con lo sguardo ed indicarla improvvisamente facendo un commento
stupito. La seconda è... sbadigliare.
Poi ridate interesse alla donna cambiando posizione, ovvero avvicinandovi o cambiando addirittura
location.
Il Bl comincia ad assumere una valenza più marcatamente maschile.
Il motivo di questa variazione nelle fasi, è legato alla percezione del fisico maschile come un potenziale
pericolo. Se si ostenta il potenziale nelle prime fasi, non si predispone la donna alla fase della sfera
Personale, mentre se si posticipa in questa fase, esso verrà apprezzato come un attributo del Montone
svincolato dal timore. Il bl comprende il tono della voce, che deve progressivamente abbassarsi.
Usando le mani come strumento descrittivo, cominceremo ad aprire i polsi gradualmente, mostrando il
palmo della mano che sinora abbiamo celato.
Non appena abbiamo i primi segnali di gradimento (ne parlerò diffusamente in seguito), cominceremo
a girarci onde mostrare le spalle per intero, ponendoci frontalmente alla donna.
In questa fase, potremo consentirci dei movimenti che a tratti diventano più rapidi, e che portano le
nostre mani più vicino alla donna. La mimica quindi evidenzia dei contrasti.
La mimica generale rallenta e descrive ampi gesti per sottolineare le fasi del racconto o dell'interazione.
Possono esserci contatti, ma è bene non cercarli. Se avvengono, e si mantiene il contatto per qualche
attimo, un buon sistema per percepire se si sta varcando la soglia dell'attrazione è lo scusarsi ed il
ritrarre la mano. La mimica della donna darà delle conferme inequivocabili di dove si trova.
IN questa frazione di tempo la donna è a suo agio, si è generato un clima di estrema confidenzache la fa sentire
affine.
Non teme più la vostra fisicità, si sente mentalmente protetta e comincia a pensare come potrebbe
essere una storia con voi. Ma non siete voi a parlarle di questo...
Quello che sta succedendo è che lei prova le stesse sensazioni che ha vissuto con uomini ai quali è
stata legata in modo forte.
Questo suo stato interiore la porta a comportarsi esattamente come farebbe con il suo Montone.
E in questa fase che viene generata l'attrazione, nel senso che la donna che si interroga, comincia
a valutarvi da un punto di vista sessuale.
Se i segnali di gradimento continuano ad arrivare (in genere in questa fase si è seduti), cominceremo
*lentamente* a prendere possesso del territorio reale.
E' quindi consentito avvicinarsi, e portare il proprio busto in posizione eretta.
La vostra mimica arriverà quindi a perdere le caratteristiche di iniziale effeminatezza per diventare
completamente maschile: in questa fase si inizia a cercare il contatto fisico.
Il contatto fisico deve avvenire in modo naturale, ovvero non deve essere richiesto.
La donna deve pensare di agire spontaneamente, mentre in realtà, siete voi che la pilotate.
La conferma di questo avviene con giochini come la taglia delle scarpe, o la routine degli anelli ( 8 )
che devono essere introdotti repentinamente.
IL segreto, come al solito è non chiedere ma indurre. In questa fase si può cominciare a fare kino.
Notare che per un kino efficace, occorre avere ben presente la sessualità delle donne, e quello che
effettivamente piace a queste ultime.

4) Fase di Riprogrammazione dei Valori (M4)
A questo punto il territorio virtuale è ultimato, la donna riprogramata vi vede come il suo Montone ed
è predisposta al contatto sessuale.
IL contatto con le labbra, che sarà oggetto di un ulteriore post, è il contratto che suggella la totale
accettazione della vostra persona al ruolo di Montone.

TermYnator   


(1) Questo dimostra inequivocabilmente che le fasi del MM descrivano solo le interazioni basate
su attrazione pregressa. L'attrazione, volendo usare la cronologia ed i termini del famoso metodo,
dovrebbe infatti essere collocata dopo la fase di comfort, e non prima. A meno che non si rimorchi
naturalmente, ed in tal caso l'autore ha ottenuto dei risultati senza in realtà capire perchè...
Certo è che se si aprono solo set "recettivi" non ci si trovarà mai ad aprire donne non interessate a priori.
Ma è facile fare un metodo con questi presupposti!!

(2) Leggere il TermYpensiero "Introduzione", ed il TermYpensiero 3:"L'uomo"

(3) Leggere il TermYpensiero 2:"Le donne", ed il TermYpensiero 7:"Tipi "psicologici" feminili".

(4) Leggere il TermYpensiero 6:"Tarli e Teoria del Contrasto"

(5) Leggere il TermYpensiero 5:"La Tecnica delle Corrispondenze"

(6) La routine dei salmoni ed il grande mare nel post "L'attrice" o racconti come quello della zebra
nel post "Direct con sorpresa"

(7) Allan e Barbara Pease: "Perchèle donne non sanno leggere le cartine e gli uomini non si fermano
mai a chiedere?" Sonzogno 2001

(8 ) Leggere il TermYpensiero 8:"Esempio di Tecniche old Shool applicate"
Routine degli anelli:
Fatele notare la particolarità di un suo anello o di un suo bracciale, senza avvicinarvi, o allungare la mano,
e fate un'osservazione su un dettaglio(piccolo) dell'oggetto.
Lei, istintivamente, porterà l'oggetto nel campo visivo, in genere all'altezza del suo petto.
Lo guarderà, e subito dopo rivolgerà lo sguardo a voi.
Non appena si ristabilisce il contatto visivo,  abbassate leggermente il capo nella sua direzione,
mantenendo il busto immobile, con l'atteggiamento di chi sforza l'occhio per vedere meglio, un po'
come fanno i miopi.
Nel 99% dei casi, porgerà la mano, e solo allora, prima che abbia completato il movimento, avvicinerete
la vostra ode porla sotto la sua.
Il contatto deve essere effettuato con i soli polpastrelli, e preferibilmente non con tutte le dita.
A seconda dell'espressione e della rapidità con cui fornisce la mano, calibrerete la vostra risposta:
se non esita e sorride, c'è predisposizione fisica, e potete passare a qualcosa di più "pesante",
continuando ad "invadere" il territorio.
Se invece offre la mano con riluttanza, prima che abbia finito il gesto, ritirate la testa indietro,
riportate il busto indietro e dite "Mi sembrava più bello"...
Riprendete quindi una mimica meno maschile, perchè qualcosa ancora non funziona a dovere.

© 2006 TermYnator


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Titolo: L'apertura
Inserito da: TermYnator il 29 Giugno 2008, 17:16:05
L'apertura va costruita con quello che l'ambiente e la nostra esperienza ci offrono.
Ovviamente senza dimenticare la variabile fondamentale: la donna.
Volendo scindere la metodologia che ho  sviluppato in 30 anni di onorata carriera,
in elementi, direi che l'azione iniziale, vada studiata sfruttando tre variabili fisse:
il fattore tempo, il fattore bisogno, il proprio autoconvincimento al cospetto della femina.
Massimo comun denominatore è per tutti il fattore sorpresa: l'approccio non deve essere
immediatamente riconoscibile, dovete comunque fingervi disinteressati, a meno che non stiate
usando quella forma di comunicazione immediata che è l'autoconvincimento interiore.
Il fattore sorpresa è anche una costante dialettica che definisco "teoria dei contrasti", nel
senso che qualsiasi cosa facciate,o mostriate di voi, può essere vantaggiosamente fatta
seguire dall'esatto opposto. Ma svilupperò meglio questo principio nella descrizione
dell'approccio dialettico.
Qualsiasi cosa facciate, dovete sempre destare curiosità. A trattenere la donna con voi prima
che siate riusciti a creare attrazione, è infatti la curiosità.
Il fattore tempo sfrutta il "break" che viene generato quando ci si trova in
una situazione nella quale non si riesce a reagire immediatamente.
Questo breve lasso di tempo abbatte le abituali barriere difensive, e lascia il varco
per inserire una frase, ottenendo una risposta.
Cio che è difficile, è centellinare l'attimo, in modo da farlo durare il più
possibile a lungo, onde agire sublininalmente, facendo vedere alla femina quello
che pensiamo desideri. In questo, aiuta l'esservare attentamene il Bl della donna, e tutti i piccoli gesti
che denotano ansia, paura, o l'imminente volersi allontanare.
Il fattore bisogno, sfrutta qualsiasi situazione nella quale la femina è in evidente difficoltà.
Ci si offre come soluzione al problema, e l'occasione per il dialogo è pressochè assicurata.
La propria sicurezza in quel momento, è il fattore che prediligo, e per questo insisto sul "prepararsi"
psicologicamente onde sentirsi affini alla femina facendo "confidenza i vitro".
Senza citare quella che ritengo l'arma più affilata, mi limiterò a scrivere che una persona
entusiasta, suscita entusiasmo. In poche parole, se capirete di trovarvi di fronte ad
una donna che realmente vi piace, sarete anche contenti di averla trovata. Dovete coltivare
ed amplificare questa gioia, vi si leggerà negli occhi. e questa gioia va comunicata a lei.
Se riuscirete a d entrare in questo stato positivo, anche se direte fregnacce, lo farete in modo
simpatico, scevro da quegli stereotipi e condizionamenti che danno una pessima idea della maggior
parte dei maschi a rimorchio. Dovete convincervi che state vivendo un sogno, e trasmettere questa idea:
sarete irresistibili.
Spesso, trascinato da una donna, sono arrivato a viverla così intensamente nella fase di conoscenza,
da stravolgere completamente il mio modo di essere. A prima vista potrebbe essere giudicato come una
perdita di personalità, in realtà la donna e quello che mi comunicava, sono stati lo scenario nel
quale il mio essere ha girato una specie di film, impegnando parti del mio io che altre donne
non avevano sollecitato. Questo è il massimo che si possa ottenere a livello di emozioni, la
droga più forte: la donna come specchio dell'anima, la donna che diventa il teatro di un viaggio
alla scoperta di se stessi. Questo è quello che mi piacerebbe trasmettere a chi legge.
E vi dirò che provo una certa pena per chi limita la propria esperienza seduttiva finalizzandola
ad una scopata: sedurre in questo modo, è infinitamente più gratificante che scopare.
Questo modo di vivere la seduzione libera il maschio dalla più atavica delle schiavitù, ma lo libera
anche dal buttarsi sulla prima donna che capita, considerandola una possibile scopata.
Un piccolo compendio di questa filosofia può essere questo, con qualche esempio tratto dal
mio personale vissuto.

- genericamente, e con donne sconosciute o appena osservate:

a) se pensate di eccellere in qualcosa che anche la donna vuole fare o ritenete sappia
   fare, create la situazione atta ad offrire i vostri "servigi" in modo simpatico, ma
   soprattutto considerando la tipologia della femina alla quale vi state rivolgendo.
   Dare una mano non significa spacciarsi per guru, ne tantomeno essere invadenti o mostrarsi saccenti:
   deve essere solo il modo per farvi conoscere sfruttando una situazione di necessità.
   La sintassi della frase di base è: presentazione-complimento teso a sollecitare la non
   completa disabilità-enucleazione dell'errore commesso dalla donna-soluzione comprensibile,
   ma espressa un po' fumosamente.
   Esempio banale: femina in cima al windsurf in evidente difficoltà.
   "Ciao, è da un po' che ti osservo, poni i piedi sulla tavola come un maestro, ma non
   *sposti il bacino dalla parte giusta*. Se lo facessi, non cadresti più."
   La meccanica degli eventi di questa frase tipo è così riassumibile:
   Si fornisce un primo messaggio che serve a focalizzare la positività dell'azione su di noi,
   creando un break rispetto alla situazione di difficoltà.
   Si protrae il break creando con il complimento, una sensazione positiva nella persona in
   difficoltà: sensazione che viene associata a noi.
   Si riporta la persona al problema, interrompendo il break e creando il primo contrasto.
   si fornisce una soluzione che la preda comprende essere vera, ma non riesce a realizzare
   senza il nostro aiuto. Questo genera dipendenza e quindi rapporto.
   In questo filone, rientrano tutte le attività sportive (windsurf,canoa, etc) e le attività
   in genere, nelle quali di fronte ad una donna imbranata, date una mano.
   Per chi può solo pagare, anche se estremamente banale ed esecrabile, un pestone in
   discoteca e le necessarie scuse, possono essere il preambolo per un drink.

b) La situazione da sfruttare al volo, o il malinteso.
   Donna che esce da un bar, ed io che entro. C'è un attimo nel quale il tempo si ferma
   e c'è spazio per delle scuse, per dimostrarsi galanti, o per una frase che può anche
   essere banale, purchè sembri spontanea. Una frase banale bolla chi la emette se la donna
   pensa che sia una scusa per attaccare bottone. Ma se la frase appare detta per caso, le
   cose cambiano. L'importante è che alla frase banale segua un discorso teso a creare interesse.
   In questa ottica, anche il "vuoi un passaggio prima che qualcuno ti uccida" detto ad
   una passante che si è quasi investita (cfr intervista col vampiro: ovviamente da non
   praticarsi sistematicamente...) diventa funzionale.
   Volendo delineare una sintassi dialettica, si potrebbe procedere così:
   Il break è rappresentato dall'interruzione dell'azione della preda dovuta alla vostra presenza.
   Istintivamente la preda vi guarderà per capire cosa ha davanti. quindi se non siete bellissimi
   evitate lo sguardo diretto, ma soprattutto lo sguardo da pesce fradicio: capirebbe subito
   e fuggirebbe con altrettanta rapidità.
   Create il diversivo che avrete *preventivato* di attuare.
   esempi: mostrarsi stupiti, indicarla con l'indice, ed usare il punto 1 del paragrafo
   successivo, ma senza ultimare la frase, scusatevi di soprassalto dicendo "scusa, ti stò ostacolando"
   e scansatevi liberando il passaggio. Rimarrà un attimo inebetita, e tendenzialmente non riprenderà
   immediatamente l'azione. In questo frangente spezzerete il silenzio continuando a dire quello che
   avevate iniziato. Se poi vedete che è disponibile, invitatela immediatamente a prendere un caffè
   "al volo". In queste situazioni, è fondamentale non abusare del tempo altrui, non è infatti detto
   che la persona che state ostacolando abbia tempo da perdere in quel momento.
   Ma potreste ribeccarla il giorno dopo, e scambiarci due chiacchiere, ormai la conoscete...
   Esempio 2: fingervi interessati a qualcosa di particolare che porti indosso che avete notato durante
   l'osservazione, sostenendo che avete  cercato la stessa cosa invano per vostra sorella o
   per vostra madre.  Immediatamente dopo, dovete però sortire dal cilindro qualcosa che la colpisca,
   ovvero un dettaglio della sua persona che avete intuito nella fase di osservazione, altrimenti scapperà.
   Frase tipo: "bellissimo quel XXX, l'ho cercato invano per mia sorella che é/fa YYY(attività che pensiate
   faccia anche la femina). Anche tu fai YYY, vero?
   La banalità di questa frase sparisce dal momento in cui la vostra deduzione non è evidente, e la
   persona si chiederà come abbiate fatto a capire perchè lei pratica YYY.
   E' evidente invece che se dite una cosa del genere ad una traccagnotta basandovi sul suo borsone
   con sopra scritto "AS Calcio Sgurgola", farete la figura degli imbecilli...
   
c) La condivisione di un fattore ambientale.
   Esempio, vediamo una tipa che fissa un pesce nell'acquario di una discoteca.
   Confidenza in vitro, preparazione dell'aneddoto, e poi si parte.
   Andiamo fianco a fianco alla ragazza (in modo da osservare lo stesso oggetto), e con fare affermativo diciamo   

   "Bello quel pesce". E partiamo con l'aneddoto divertente sul pesce.
   Il tono deve essere quello di un narratore, lo scandire le parole dapprima lento e via via più rapido.
   Il sostanziale vantaggio rispetto ad aperture dirette tipo "vorrei conoscerti" (che senza attrazione pregressa   

  dimostrata con EC fa un po' ridere) stà nel superamente del blocco dialettico che segue l'opener diretto.
   Di fatto, cominciando un dialogo, gettate le basi per delle osservazioni che generano vostre risposte e quindi   
   dialogo.
   Questo tipo di approccio privilegia gli oggetti strani o i fenomeni che esulano dal comune che si prestano   
   maggiormente ad essere osservati.
   La curiosità della donna nei confronti dell'oggetto, viene soddisfatta dal vostro racconto divertente.
   Questo trasferisce la sua curiosità su di voi, e vi rende interessanti.
   In questo tipo di apertura, il Bl è neutro, nel senso che partite da una posizione fianco a fianco, e cominciate
   a girarvi per guardarla solo dopo aver cominciato a suscitare reazioni nella donna (risate, sguardi etc.).
   Quando vi girate, marcate un tempo di ritardo rispetto alla donna, poi riprendete la posizione originale.
   E' importante osservare che questi ritardi evolvono durante l'interazione, nel senso che la loro durata, a mano 
  a mano che la donna risponde agli stimoli che mandate, devono essere via via più brevi, sino a diventare   
  istantanei nel momento in cui sentite insorgere un clima di confidenza.
  Varianti improvvisate sono quelle nelle quali come oggetto condiviso si prende lo stupore di fronte ad un   
  evento.
  In questo caso uso aperture basate su domande retoriche, ovvero che non sono vere domande, in quanto contengono 
  una risposta predeterminata che costitusce l'oggetto su cui costruire il dialogo.
   Esempio:
   Rissa a Piazza Navona davanti al banchetto di un pittore:
   una tipa che osservava viene spintonata dalla folla.
   Le prendo un braccio per scansarla dicendo "Che incivili! Ti sei fatta male?"
   I soggetti presenti nell'ambiente sono un altro bel punto da giocare.
   Se passa un tipo peacoccato in modo ridicolo, e si vedono set che parlano del tipo, è estremamente facile   
   inserirsi condividendo lo scherno per il tizio. Ovviamente, in modo originale, senza mostrare astio, che è una   
   caratteristica di negatività.

d) L'attacco diretto.
   Ciò presuppone che si abbia una buona padronanza del linguaggio, delle allegorie, ed una buona
   cultura. Nell'approccio diretto tendenzialmente uso tre o quattro tipologie comportamentali:
   
   1)Basarmi sulla vanità femminile:
   Il banale "che occhi stupendi che hai", per fortuna sembra non funzioni più.
   Ma si può usare questo stupido canale, affinando la tecnica:
   -sparare una minchiata lavorativa, e immediatamente
   dopo fare un paragone apparentemente lusinghiero alla tipa in campo artistico.
   un esempio banale è il sostenere che si è fatta una ricerca storica sugli assiri e che l'orecchio della
   tipa che abbiamo davanti è esattamente come quello dei dipinti rupestri di alta scuola. Ovviamente è la prima   
   volta che ne vedete uno simile dal vivo. Ne deriva un dialogo.
   -Tu sei... Qualsiasi cosa, ovvero la tipa che è entrata per ultima nel posto X, la gestrice
   della mostra X, il primo violino dell'orchestra X, qualsiasi cosa relativa ad
   una attività della tipa che gli elementi che avete tratto possano portarvi a pensare.
   Ovviamente ad alto livello, perchè di fatto, state facendo un complimento tale è quale al
   banalissimo "che occhi stupendi che hai".
   
   2) Sfruttare l'elemento noia fornendo un diversivo divertente.
   -Ragazza seduta ad un tavolo in un pub con amica, in evidente atteggiamento annoiato:
   passo davanti al tavolo, poso il mio bicchiere di birra sul loro, e proseguo per un
   altro tavolo. Hanno cominciato a parlare fra di loro, chiedendosi chi fossi e cosa stessi facendo.
   Dopo un po' ritorno, le due mi guardano interrogate. chiedo "Posso?"
   indicando vagamente la direzione del boccale. Rispondono "si", così rispondo "grazie"
   e invece di ripartire con il boccale, scanso la sedia che gli stava davanti e mi siedo con loro.
   -La donna sedeva ad un tavolo da disegno spaccandosi le palle ad una festa:
   mi sono seduto dall'altro lato, ed ho cominciato a disegnare pure io nella
   sua direzione.
   -La ragazza che puntavo si aggirava annoiata davanti ad una bancarella dove un
   amico senegalese suonava un djembè(tamburo), mostrando interesse per lo
   strumento: ho preso un altro djembè, ci ho dato due colpetti, e dopo averle
   chiesto se le piaceva il suono del djembè, le ho offerto un minicorso di percussioni.
 
3) Cose che attirano l'attenzione, ed oggetti inusuali.
   -un tempo  portavo a spasso il mio cane sempre nella stessa
   via ed alla stessa ora.Una ragazza lo notò, ed cercò di toccarlo.
   Lo portai via sostenendo che era molto timoroso. Il giorno dopo, alla stessa ora
   passai senza cane. La ragazza che stava uscendo dall'ufficio mi salutò, ed io
   per pura educazione risposi, non ricordando chi fosse. Solo dopo,ricordando l'episodio, ordii
   la trama dell'inganno...
   La rimorchiai il giorno dopo alla solita ora con il cane. Dopo un paio di giri, vidi che usciva
   dall'ufficio. Quando ero a pochi metri da lei, mi abbassai verso il cane, ed indicandola dissi
   "al cane""hai visto chi c'è"?.
   -Quest'estate al mare, dovendo far asciugare la pelle del djembè, lo portavo tutti i giorni in spiaggia
   (il mio djembè è enorme, e non passa inosservato) senza mai suonarlo.
   Un bel giorno, una tizia (pure bona) mi ferma e mi chiede "scusa, ma perchè porti
   sempre il tamburo in spiaggia se poi non lo suoni mai? io e la mia amica ci chiedevamo se fossi matto".
   L'intenzione della ragazza era ovvia, anche se avendo la donna 20 metri davanti a me, ho dovuto
   tagliare corto...
   
4) L'improvvisazione, ovvero andare li e dire la prima cosa che ti passa per la testa.
   Sembrerà strano, ma pur essendo la mia metodologia preferita, non ricordo mai quello che
   dico quando improvviso.
   Esiste comunque uno schema mentale, che prende atto dall'ipotesi che una donna provi interesse
   nell'essere notata. L'accortezza è capire cosa la donna vorrebbe fosse notato, e dirle che si è
   visto proprio quello. Sono consentiti funambolismi piuttosto elaborati in questo modo di operare,
   ma si deve sempre considerare il fatto che chi più chi meno, tutte le donne abbiano una vanità
   che va soddisfatta. Anche questo tema verrà trattato in profondità nell'approccio dialettico.

-Donne alle quali si è stati gia presentati.
 
  Pur rimanendo valide le linee descritte, con donne che hanno di me un ricordo, cerco sempre un
  contatto diretto e repentino. La filosofia è quella di tipo Blitz Krieg, ovvero extrarapida.
  Il fatto che ci sia gia stato un contatto, rende le cose più semplici, c'è meno diffidenza
  iniziale. Quindi propendo per l'improvvisazione.
  Da notare che se le variabili ambientali non mi fanno ritenere opportuno creare il contatto
  con una donna appena presentata, ho l'abitudine di lasciare di me il minimo indispensabile:
  questo implica che in presenza di una possibile preda che so di non poter conoscere fino in fondo,
  mi limito a qualche battuta simpatica per poi sparire velocemente, e tornare *solo* quando
  ritengo che ci siano le condizioni per scatenare l'attacco.

© 2006 TermYnator


Per commentare questo articolo: http://seduzioneitaliana.com/forum/index.php?topic=1180.0
Titolo: Diagrammi
Inserito da: TermYnator il 29 Giugno 2008, 17:21:53
Per coloro che amano le schematizzazioni, posto questo diagramma comparato fra tecniche in voga e TermYnator's Method.
Penso sia utile per capire molti errori dell'interazione, visti dall'altra sponda, ovvero quella delle Femine.

TermYnator


Per commentare questo articolo: http://seduzioneitaliana.com/forum/index.php?topic=1323.0
Titolo: Esempio di TermYpensiero applicato
Inserito da: TermYnator il 29 Giugno 2008, 17:26:03
Questo post è la versione integrale di un report che feci su un altro forum un paio d'anni fa.
Lo posto in modo da fornire un esempio pratico che renda comprensibili le teorizzazioni delle
varie fasi della seduzione che posterò.
E' lunghissimo, quindi prendetevi un po' di tempo... 

Recatomi al mare, ho iniziato la consueta prassi che compio ogni volta che mi reco in un posto
dove ho deciso di passare qualche giorno: l'avvistamento.

Per far questo, percorro un tratto di spiaggia ad orari fissi, oltre che frequentare sempre gli
stessi posti.
In questa prima fase, mi guardo bene dal cercare di attaccare discorso, mi limito ad osservare
se ci sono presenze costanti, e nel caso avvisti qualcosa, cerco di osservarla a distanza per
capire con chi avrò a che fare.
Considero fondamentale l'evitare di farsi notare prima di aver determinato la strategia con la
quale attaccare: lasciare che una donna si faccia una impressione di me senza che io possa
pilotare le sue impressioni, è uno svantaggio enorme.

Non c'era un gran che in quel momento, tranne una HB7 facente parte di un piccolo set misto,
composto da 5/6 persone.
Essendo gia 2 giorni che mi ustionavo i piedi, tormentato da continui alzabandiera mattutini,
ho deciso di colpire l'HB7.

La ragazza era una mora, ben tornita, sui 25: il mio tipo.
Per prima cosa, ho osservato il set.
L'alpha del gruppo, un maschio dal bel fisico (e si, perchè ci sono anche alpha femine nei
set...) sulla trentina, aveva particolare confidenza con hb7, tanto che in principio ho pensato
fosse l'uomo.

I gregari dell'alpha, non sembravano interessati ad HB7, cosa che in principio mi sembrò una
conferma del fatto che stesse insieme all'alpha.
Poi ho notato che l'Alpha,faceva battute su una femina distante, e sembrava quasi chiedere le
impressioni di HB7 sulla sconosciuta.
Ne ho dedotto che probabilmente avevano avuto una storia, ma attualmente non stavano più
insieme.
Oltre a questo, ho cercato di capire, dal modo di vestire, dalla mimica, e da cosa portassero
in spiaggia, sia lo status sociale della Hb, sia quello delle persone che aveva scelto come
gruppo per andare in vacanza.

Ritengo questo tipo di osservazione fondamentale per evitare di "strafare" o di apparire
"sboroni", con argomenti o proposte di luoghi che potrebbero non risultare graditi.

La ragazza era evidentemente tranquilla, senza grossi problemi.
Dalla sinergia con l'alpha, era probabilmente una Femina Realizzata nel Montone, che aveva
chiuso la storia tramutandola in amicizia.
Sicuramente apprezzava i piaceri della vita:
un cadavere di ceres alle 5 del pomeriggio vicino all'asciugamani ne era l'evidente
dimostrazione.
Di evidenti ideali politici legati al post '68, classe media, vestiva pratico più che bello.
Al passaggio del figaccione di turno, ho notato che ridacchiava con l'amica, ammiccando al
fisico del tipo, segno che aveva una certa predisposizione per i "fusti".
L'ora delle sue apparizioni in spiaggia, e la facies da assonnata, tradivano il fatto che le
piaceva fare tardi, quindi, per conoscerla bastava capire dove andasse la sera evitando
l'approccio diurno: finchè il metabolismo non è "a palla", anche il Picasso del rimorchio
rischia di apparire uno scassapalle indesiderato.
Era altrettanto evidente, che era aperta a nuovi contatti, essendo il gruppo privo di elementi
per i quali dimostrasse interesse sessuale.

Finita questa fase di apprendimento, ho elaborato le cose da fare e quelle da evitare.
Evitare di dar l'idea che consideravo importante la ricchezza in tutte le sue forme materiali.
Dare quindi importanza a tutte le forme di ricchezza che non si basano sul denaro,
come l'arte ed il sociale.
Rispolverare il frasario fasbinderiano - "omo un po' perso", tutto buttato sulle sensazioni
della vita e sul metafisico.
Creare curiosità tramite il contrasto fra l'impatto fisico ed un argomentare profondo.
Vista la grande differenza di età (ne avevo gia 41, anche se non li dimostro), un ulteriore
problema era rappresentato dalla probabile reticenza ad essere abbordata da una persona in una
diversa fase della vita, che per luoghi comuni tende a fregarti.
Era necessario quindi, che in qualche modo, apparissi ai suoi occhi diverso dal classico
marpione quarantenne.
Qui termina la fase osservativa, in questo caso lunga, visto che volevo riprendermi ed essere
in perfetta forma prima di agire.

L'idea che volevo si facesse di me, era quella di un bell'uomo, estremamente pieno di se, ma
completamente stupido: il classico pavone, magari anche un po gay.
Un soggetto da prendere in giro, ma che piace far vedere ti sia attorno a farti la corte.
In pratica, un soggetto che non rappresenta alcun pericolo e che si pensa di padroneggiare a
piacimento sculettando, per annullare la paura del "quarantenne marpione".

Finita l'elaborazione strategica, e creato il personaggio, sono passato all'azione.
Per ben due giorni le sono passato davanti un paio di volte al giorno, curando ogni passo per
farle notare la possenza fisica, ma badando bene di sembrare il più scemo possibile. 

Notato che mi aveva osservato, e che mi fissava nei miei passeggi, mi sono guardato bene dal
rispondere allo sguardo, fingendo di non accorgermi di nulla.
Questo perchè ritengo sostanzialmente sbagliato lasciare alla preda qualsiasi potere
decisionale nello stabilire il contatto: le da modo di valutarti e di costruirsi delle difese.

Ho fatto finta di nulla, ma avevo gia in tasca la mia prima sicurezza: non ero più uno
"sconosciuto", sicuramente si era fatta una idea di me, ed in qualche modo si era posta degli
interrogativi su che strana bestia fossi.
Il contatto è avvenuto verso la mezzanotte del secondo giorno di "passeggiate".
Avevo saputo (a questo servono gli amici) che si fermava per qualche ora al bar del campeggio
dopo cena. Ovviamente ho accuratamente evitato di metterci piede prima di entrare in azione.
Non sapevo esattamente come aprirla, ma mi fido molto dello studio che faccio dell'ambiente.

Ho quindi usato uno stratagemma classico, che sfrutta l'effetto sorpresa per disorientare la
preda e piazzare due parole per incuriosirla.
Ho aspettato che entrasse nel bar, ed appena ho capito che stava per uscire, sono entrato in
modo da trovarci entrambe nella porta bloccandoci a vicenda.

Entrando, ho abbassato la testa, fingendo distrazione nell'entrare. Questo ha fatto si, che non
appena ho visto i suoi piedi bloccarsi, io abbia alzato la testa per far sembrare completamente
casuale l'evento.

Faccia a faccia, l'ho guardata per qualche istante tenendo con la coda dell'occhio il resto del
corpo.
Per aprire il discorso, avevo bisogno di farle il più a lungo possibile credere che stessi
cercando nella mia mente qualcosa, ma dovevo anche bloccarla con una risposta prima che
tentasse di aggirarmi come un birillo per uscire dal bar.

Dovevo quindi intercettare quei piccoli movimenti che precedono un movimento più ampio (andare
via) per evitare che scappasse prima che fossi riuscito nel mio intento.

Ho sfruttato spesso questo meccanismo: se si pone una persona in una situazione paradossale
come quella di trovarsi bloccata da una persona apparentemente "assente" ma conscia del fatto
di bloccarti, questa si chiederà la natura del comportamento.

Questa muta richiesta di "spiegazioni" la porta ad accettare positivamente una "risposta" che è
il primo scambio dialettico.
Ho arretrato la testa, come fanno i presbiti per focalizzare meglio, ed allargando le narici
l'ho guardata fissa negli occhi.
T: "Ma tu sei..."
Hb7:"Eh?"

Prima che la fine di quel temporaneo stupore potesse riportarla a pensare, bruscamente, come se
mi risvegliassi da una trance, mi sono fatto da parte allargando le braccia e riabbassando la
testa come per farle strada dicendole:
"Scusa, ti stò impedendo di uscire".
Questo ha prolungato l'attimo di stupore, e l'ha portata ad uscire in direzione della mia mano,
che era tesa verso un tavolino nel gesto di farle strada.
E' uscita lentamente, con la sua birretta tenuta a braccia piegate all'altezza del plesso
solare, guardandomi interrogata.

Qui finisce la fase del primo contatto: la preda è incuriosita, si è fatta un'idea di te sulla
quale puoi giocare con i contrasti, e piena di tarli, ed è disposta a risolverli ascoltando
quello che dici.

Il gesto di farla passare mettendomi da parte serviva ad eliminare eventuali residui di timore
dovuto al mio fisico: un uomo che non mostra di essere minaccioso è accettato molto più
facilmente da una donna.

A quel punto, il primo passo era già realizzato: incuriosita, era predisposta a ricevere i
primi imput verbali, quello che voi definite "fluff-talking".
Ma anche qui, in ogni frase c'è un tarlo. Dall'accento era evidentemente fiorentina, quindi ho
buttato li una frase che riunisse le cose che secondo me le piacevano con un elemento personale
sicuramente vero.

T:"Tu non hai fatto quel vernissage a Firenze il mese scorso?"
Hb7:"Sono di Firenze, ma non ho mai fatto un vernissage..." ha risposto lentamente e sorridendo.
Hb7:"Sei di firenze? Dall'accento non si direbbe."

Qui ho iniziato un piccolo dialogo sul perchè ero stato a Firenze, che ho prontamente
interrotto dicendo:"sediamoci, così bevo una birra anch'io" e ci siamo seduti.

Notare che non ho chiesto se voleva sedersi con me, ma ho compiuto il gesto con naturalezza.

Questo è il primo contatto, gestito unicamente sulla curiosità. Non c'è attrazione!
Una volta seduti, ho recitato un clichet. Prendendo spunto da dettagli presenti nella sala, le
ho raccontato dei piccoli aneddoti relativi alla mia vita, aneddoti divertenti nei quali
apparivo impacciato ed in situazioni spesso paradossali, evitando in qualsiasi modo (compresa
una mimica un po' effeminata) di apparire "Macho". Ha cominciato a ridere e divertirsi, non
sentendosi minimamente minacciata. La scelta degli aneddoti è caduta su cose divertenti, ma
orientate all'arte o al mondo del culturale in modo da stupirla con una verve dialettica che
non si sarebbe aspettata dal pavone idiota, inoffensivo e un po finocchio che le avevo fatto
pensare di essere.
Questo perchè volevo che mi rivelasse questa contraddizione. Cosa che ha
fatto puntualmente con un bel "Sai, pensavo tu fossi completamente diverso da quello che vedo".

Qui, avendola completamente riassata e "estratta" dal contesto che ci circondava, ho creato il
"Territorio Virtuale".
Ho quindi cominciato a parlare di me, argomento che conosco perfettamente, stupendola con altri
episodi relativi alla mia vita, in parte fasulli. Ma a quel punto, completamente confusa dal
constatare che l'essere che aveva davanti era la dimostrazione della falsità di tutte le idee
che si era fatta, avrei potuto dirle qualsiasi cosa e ci avrebbe creduto.

In questa fase, le donne perdono i loro riferimenti e non riescono più a catalogarvi in modo
netto nella loro scala dei valori. Si sentono a loro agio con voi, le fate stare bene,
sopperite alle loro necessità di sicurezza, perchè non pensano che siate li per mero sesso.

E la fase di "Riprogrammazione dei valori", nella quale la donna, che è in uno stato di totale
dipendenza, comincia a chiedersi se le piacete, se siete il Montone (il maschio ideale).
In questa fase, la donna è praticamente gia sedotta, ma non necessariamente è pronta al
contatto fisico. Questo perchè in realtà pure provando "trasporto" non necessariamente prova
attrazione. Si viaggia sul confine fra friendly zone e qualcosa di più.
Volevo comunque qualche conferma, ed ho attuato un vecchio cerimoniale che osservo da una
ventina d'anni.

(http://groups.google.it/group/it.sesso.marpionismo/msg/7e3faaee1ab685ff )
(http://groups.google.it/group/it.sesso.marpionismo/msg/e69e829e3da2de89)

ho espresso apprezzamento per un suo anello. Lei mi ha teso la mano, che con delicatezza ho
preso e lentamente rigirato, come se volessi leggergliela, (senza il banalissimo atto di
chiedergliela) seguendo le linee in modo sensuale. Lei ha chiesto se fossi in grado di
leggergli la mano. Le ho risposto che non lo facevo più da quando diagnosticai un cancro al
seno ad una ragazza ( cheppoi, e pure vero...) per creare pathos.

Breve incupimento della tipa che non ha però ritratto la mano. Ho finto espressione rammaricata
e triste per suscitare un primo trasporto emotivo a mio vantaggio.
Il primo contatto fisico era avvenuto senza problemi, ma avevo bisogno di una ulteriore
conferma del fatto che fosse "riprogrammata", ma meno pilotata.
A quel punto le guardo interessato un piede, senza proferire parola.
Divertita da quell'insolito atteggiamento, mi chiede perchè le guardo un piede.
Le spiego che dal tipo di piede si possono rivelare cose molto più interessanti rispetto a
quelle che si vedono in una mano.
Prima che potesse commentare in alcun modo la mia affermazione, ho allungato una gamba a 20
centimetri dal suo piede, e mostrando il mio, le ho detto: "che piede piccolo che hai, quanto
porti?"
Questo è un test principe per capire se la topa è disponibile al contatto.
Ha attaccato il suo piede al mio, dicendo che numero aveva.
A questo punto ero sicuro di essere il suo Montone, ma occorreva generare abbastanza attrazione
da farmi desiderare sessualmente.

Bastava solo portarla in un posto che conciliasse un prosieguo... degno, visto che se l'avessi
fatto al bar, si sarebbe sicuramente bloccata.
Ricominciando a parlare, le ho fatto notare che in spiaggia stavano suonando i Jambe (Tamburi
africani ndr), manifestando contemporaneamente quanto fosse vuoto il bar a quell'ora.
Ha quindi dato qualche cenno di irrequietezza: fino ad allora avevo condotto io con entusiasmo,
vedendomi annoiato, ha recepito la cosa come una perdita d'interesse.
In pratica ho spezzato il trend della serata per farle desiderare che riprendesse: le fasi
consentite da un bar erano ormai esaurite, e necessitavo di uno sforzo da parte sua per
portarla da un'altra parte. Questo è quello che definisco creare una fase di rivoluzione, ovvero
allentare completamente la pressione psicologica dovuta alla riprogrammazione dei valori.

Manifestando di nuovo una botta d'entusiasmo, le ho detto:"Senti che musica... Prendo due
birre, due asciugamani e andiamo a sentire i senegalesi che suonano in spiaggia, ti va?"
Ha accettato...
In questo modo ho risolto la pressione psicologica che la teneva in bilico,proponendomi come
alternativa per sfuggire alla pressione stessa. E la fase di rivoluzione.
Il resto è pura routine.

In spiaggia, ho fatto crescere il climax, con il mare di sottofondo ho abbassato il tono,
aumentando i bassi. Vengono recepiti non solo con le orecchie, ma anche con la pelle. poi le ho
fatto un massaggino per non farle sentire freddo, ma senza chiederlo, spontaneamente e sempre
parlandole di luoghi ed eventi "strani" legati alla mia persona.
trovo fondamentale in questo tipo di approccio, il non calcare l'evento con una domanda, che
potrebbe generare rifiuto. Se si è certi di provocare sensazioni piacevoli, anche una iniziale
repressa reticenza sparisce in un attimo.

Ho iniziato a concentrarmi per sentire quel "fremito" emotivo che so essere il colpo di grazia.
Poi l'ho baciata. Lungamente, era cotta, e non c'era più bisogno di tatticismi.
La cosa è andata avanti, finchè, varcando il limite dei suoi jeans con una mano, non mi ha
bloccato.

"Che succede, le ho chiesto dolcemente".
"Sai, è la prima sera che ci conosciamo, ci conosciamo troppo poco, non vorrei andare oltre un
certo limite, ed in questi casi metto il freno a mano".

Tradotto in un linguaggio comprensibile ai maschi, significa "te la darei a bestia, ma farmi
suonare la prima sera ti potrebbe farti pensare che sono una tr*ia".

Ma se sei il Montone, questa frase assume un'altra valenza: "se te la do subito, altrettanto velocemente scappi:
quindi non te la do, e tu rimani con me."
Servivano quindi segnali che la tranquillizzassero sulla mia "costante presenza", e sulla mia
affidabilità.
Staccandomi,le ho detto molto dolcemente carezzandole il viso, che non l'avevo costretta a
venire in spiaggia, che non era minimamente obbligata a far nulla di cui non avesse voglia, e
che in qualsiasi momento era libera di andarsene, non per questo me la sarei presa.
In pratica, un'altra fase di rivoluzione.

Fatto sta che abbiamo continuato.
Per smuovere il blocco e spingerla a fidarsi di più, mi serviva un imput dall'esterno. Input
fornito da una coppietta che passò in spiaggia. Mi fermai bruscamente, alzando la testa con
fare guardingomentre rapidamente le richiudo la camicetta e la stringo a me, quasi a
nasconderla. Lei, allarmata, mi chiede "che succede?".
"nulla, mi sembravano due ragazzi che venissero verso di noi".
Questo ha fatto si che mi sentisse protettivo e si fidasse di più.

Dopo un po' visto che detesto gli effetti abrasivi della sabbia sul mio Igor, e che la
situazione rischiava di concludersi con del petting pesante causa ambiente inadatto, ho
cominciato a tremolare per finta.

Quando ha chiesto "tremi?" , ho confessato di avere freddo, e le ho
detto:
T : "che ne pensi se ci spostiamo in un luogo meno esposto, caldo e con una abbondante riserva di
biscotti al cioccolato?"
Hb7 :"Tipo?"
T :"la mia strepitosa casba in questo luogo, la mia tenda".
Ha ritirato fuori la storia del freno a mano, che eravamo andati gia troppo oltre quello che
lei si aspetta dalla prima sera etc etc.
Sono stato più determinato, anche in virtù del mio nuovo punto guadagnato:
"In tenda staremo solo più caldi, e ti prometto che se mi rendo conto di fare qualsiasi cosa ti
sia sgradita, mi fermerò prima ancora che tu me lo chieda. Penso tu abbia capito che non sono
una persona disposta a farti del male, cosa che farei se non rispettassi la tua volontà."
Gli è piaciuto, e siamo andati in tenda.

Se avessi ricominciato il petting, sarei andato in bianco, si aspettava che lo facessi. In
realtà, venire in tenda era una specie di Test per mettere alla prova la mia determinazione nel
rispettare l'impegno di non trombarla. Seee....
Quindi ho usato un ulteriore diversivo per creare una ulteriore fase di rivoluzione:
Le ho detto " ora ti mostro un segreto".

Così, con naturalezza, ho tirato via il lenzuolino che copriva la mia tastiera (me la porto sempre dietro
in ferie) appoggiata su una valigia e le ho fatto sentire un pezzo stra-romantico in cuffia.

Notare che con una sola cuffia, bisognava stare guancia a guancia.
il ritorno al petting è stato veloce, ma stavolta senza vestiti,
e con il completo contatto di pelle, non ha tirato fuori "il freno a mano".

TermYnator


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Titolo: Il Principe azzurro
Inserito da: TermYnator il 29 Giugno 2008, 17:31:12
Torniamo per un attimo alla teoria del montone. La femina è attratta dal maschio più potente, che è
quindi quello che sceglie le femine migliori, mangia per primo, e nessuno osa sfidare.
La femina, contrariamente al maschio, aspira e si prepara ad un rapporto duraturo: essendo quello
il miglior maschio, tenderà a conservarlo sia per alimentare se stessa e la sua prole, sia perchè
*non ce ne sono altri migliori*.
Il maschio brutale, deve quindi anche dimostrare di essere capace di prendersi cura di lei nel
tempo.
Negli umani, dominati dal dualismo Cultura/istinto, queste massime si ritrovano pari pari.
Un esempio tipico è il divismo delle adolescenti.
Il divo di cui l'adolescente istintiva si innamora, è il prototipo dell'apha: possiede beni
materiali, molte donne, molto potere. Il divo è generalmente considerato "bello", ma ci sono divi
che belli non erano, pur alimentando comunque lo stesso fenomeno.
La donna è quindi attratta da uomini famosi, e tende a proseguire il piacere che prova
dall'esserne attratta, interessandosi alla vita privata di questi uomini.
La letteratura "gossip" non è altro che la dimostrazione questo teorema.
L'immaginario erotico collettivo feminile, quindi, desidera si l'uomo potente, ma lo vuole anche
nel tempo. Se non esprimiamo questa variabile, l'attrazione sminuisce e non si concretizza nella
seduzione.
Questo spiega il perchè donne apparentemente sedotte con maestria, si ritraggono per sparire nel
nulla il giorno dopo la conquista: rendendosi conto di non avere alcun potere nell'inibire il
maschio che le ha sedotte molto prima di quanto loro non volessero dar a credere, si rendono
conto di essere vulnerabili, e di rischiare di perdere la testa per uno che non ne vale la pena.
Se non le abbiamo dato i segnali istintivi che le fanno sentire sicure che il giorno dopo
le abbracceremo con la stessa dolcezza, temono di essere abbandonate, e chiudono i ponti, pur
essendo effettivamente sedotte.
Molte aperture "spavalde" contengono gia lo scacco della resistenza dell'ultimo minuto per lo stesso
motivo. Apparentemente funzionano, consentono di ottenere un telefono, sembrano conquiste. Ma hanno
dato alla donna l'idea di essere impotente nel trattenervi, e questo la farà ritrarre.
Comunemente si ritiene che tali donne si siano ritratte per paura di essere giudicate "troie",
ma se così fosse, nei giorni successivi dimostrerebbero interesse, pur evitando situazioni
che portano al sesso.
Il veto ad incontrare il seduttore, invece, dimostra la paura di esso, e l'insicurezza nei
confronti dell'opportunità di instaurare una relazione, che etologicamente parlando, si chiama
gravidanza.
Il Primo comandamento per non inibire l'attrazione, è quindi  il dare di se l'idea di essere
interessati all'integrità fisica della persona, ed alle sue necessità.
Pomiciare una persona in luoghi troppo aperti, pur se ella acconsente, non è una dimostrazione di
potere, quanto il preambolo ad un rifiuto netto il giorno dopo: sentirà che non vi siete preoccupati
di mantenere integra la sua immagine, che avete ostentato una vostra vittoria, e penserà che
vogliate solo godere di quell'attimo per sparire piè pari.

Questo ideale di uomo, leale e attento, è espresso dall'allegoria del Principe Azzurro.
Tra le decine di donne a cui ho fatto il test del cubo per creare contatto, solo pochissime 
descrivendo'immagine del cavallo (allegoria che rappresenta il sesso), lo descrivevano come scuro.
Il 90% descrive un cavallo bianco, che è il cavallo del principe azzurro che sotto sotto, tutte
sperano di incontrare un giorno.

Ma chi è il principe azzurro? Un guerriero ovvero un omicida, che con la donna è però dolce ed
attento, ed è disposto al sacrificio: è un eroe.
Un pazzo animato da nobili ideali. Un pazzo che da sicurezza, un contrasto vivente.
Con questi ulteriori elementi, si capisce meglio la valenza erotica della teoria dei contrasti,
ovvero alla valenza erotica che rappresentato una fisicità (o una vita) forti, contrapposte a
dei modi gentili, o qualsiasi cosa esprima questo dualismo che in realtà è il dualismo espresso
dalla convivenza in un uomo alpha delle componenti maschile e feminile.
Un alpha vero, quello che definisco Vero Uomo, quindi è a momenti uomo ed a
momenti donna, nell'apoteosi della perfezione.
E' uomo nell'affrontare il pericolo e nel difendere la donna, è donna nella capacità di amare
sacrificandosi.
La donna sarà attratta dalla parte maschile, e sarà rassicurata dal vedere anche se stessa in
quest'uomo, e sarà questa visione totale a farle perdere i freni.
Il principe Azzurro, non è quindi un coglionazzo che tratta male le donne non degnandole di
considerazione. E una persona che non considera i normali limiti che le donne pongono, differenziandosi
così dalla massa dei gregari, ma che nel farlo da continuamente segnali rassicuranti.
Osare e dare sicurezza è il motto del principe Azzurro.
Se quindi volete veramente sedurre una donna, non abbiate timore di darle sicurezza, di farla
sentire unica, di farla sentire come nessun uomo l'ha mai fatta sentire.
Non vi fidate dei supereroi di cartone che trattano le donne a stracci in faccia e vengono a dirvi
che sono tutte ai loro piedi: le uniche donne attratte da questi uomini sono le bambine inesperte
attratte dal gossip che non hanno ancora capito cosa sia un uomo.
Crescendo, cercheranno anche loro il Principe Azzurro, lasciando i supereroi di cartone soli a
raccontare cio che sono convinti di fare, ma che la realtà gli impedirà sempre di fare...

TermYnator


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Titolo: L'aspetto del Marpione: il Look
Inserito da: TermYnator il 20 Ottobre 2009, 18:39:28

Chi passa ore della propria vita nel leggere testi di ipnosi e seduzione, dovrebbe dedicare lo stesso tempo
alla cura del proprio fisico, "mens sana in corpore sana". Un Vero uomo, che vuole realmente avere la
possibilità di prendere il treno quando passa, senza doverlo aspettare, deve avere armi sempre
perfette, e che siano il massimo che egli può ottenere da se stesso. Molte sono le tendenze, le teorie,
ma a mio avviso esiste un modello funzionale unico. Non sto dicendo che chi non lo possiede non rimorchi,
ma sicuramente rimorchia con più difficoltà. Esistono delle parti del corpo che consentono di avere un fisico
più piacente, di cambiare le proprie proporzioni, di sembrare più slanciati.
Queste parti possono essere reali, o simulate con l'abbigliamento. Coloro che hanno apprezzato la mia immagine giovanile, vi troveranno un esempio pratico di questo tipo di sviluppo. Se prendiamo invece un classico culturista, non riscuoterà grande successo: i trapezi troppo grandi, i bicipiti enormi, le gambe tozze, lo fanno assomigliare ad un gorilla. Ma alle donne, queste persone difficilmente piacciono.
Un fisico armonico e slanciato parte da deltoidi ampi, dorsali ben sviluppati, collo in evidenza per uno scarso
sviluppo dei trapezi, e tricipiti sviluppati. Il gluteo deve essere prominente, le mani bene in vista.
Amarsi con una indecente panza, è sicuramente una bella cosa. Ma senza panza si aprono universi prima
sconosciuti, come vedersi l'uccello la mattina.
Anche se alcuni, dopo averlo visto, si fanno ricrescere la panza per non vederlo più.
L'immagine citata può essere replicata con l'abbigliamento. Scegliere una camicia stretta sulle braccia, specialmente se queste sono magre, metterà in evidenza questa carenza. Una camicia ben tagliata, poggerà sul bicipite, e sarà ampia sul tricipite. Il colletto è fondamentale, deve dare l'idea  che abbiate un collo lungo, ma attenzione alla proporzione fra collo e larghezza delle spalle: un collo molto lungo, tende ad accentuare delle spalle strette.
In presenza di disarmonie di taglia fra fianchi e torace, usate i colori: i colori scuri tendono a snellire, mentre
i chiari a rendere più evidente cio che coprono.
Un pantalone scuro, sormontato da una camicia chiara, metterà in evidenza le vostre spalle, e renderà meno evidenteun bacino largo. Anche il taglio dei calzoni, contribuirà a rendere le vostre gambe più slanciate, se avete un fisico stile birillo. Evitate calzoni troppo larghi, così come quelli troppo stretti. Un taglio "alla carrettiera", ovvero con la gamba perfettamente conica, è perfetto, mentre un pantalone a tubo, per forza di cose svolazzerà nella parte bassa.
L'abbigliamnto non serve solo a valorizzarsi ed a coprirsi: serve anche ad inserire tarli e contrasti.
Oltre a poter contenere elementi della vostra storia che saranno argomenti di dialogo. Piccoli dettagli, come i gemelli di una camicia, la fibbia di una cintura, o i calzini di colore diverso, possono essere argomento di racconti ed aneddoti atti a creare TV. Per molte persone, ciò di cui vi coprite è cio che siete: stupitele. Se vi coprite di anonimi capi firmati, siete uno dei tanti. I capi vanno scelti in funzione del fatto che vi valorizzano, vi rendono più belli: sono dei plus estetici.
Se invece vi coprite di capi solo perchè costano, ma non avete il lessico della persona ricca, farete una pessima figura.
Ci vuole coerenza anche nell'abbigliamento quindi. In questo modo, proietterete l'IV di primo acchitto.
Lo specchio è come al solito fondamentale. Le donne, che sono maestre nell'attarre, passano ore davanti allo specchio nell'abbinare i capi. Spesso hanno tre quattrro capi molto simili fra loro, ma passano comunque ore nello sceglierne uno piuttosto che un altro. Muovetevi davanti allo specchio con il vostro abbigliamento, perfezionate la mimica: devete sentire quello che portate come se fosse una seconda pelle. Vi ci dovete sentire a vostro agio, e dovete essere sicuri del vostro aspetto. Se non lo siete, cambiate qualcosa finchè non trovate la soluzione giusta.
Non guardate il capo, ma guardate l'insieme: è quello che noteranno!

Le scarpe.
Le scarpe sono spesso trascurate, ma sono indice di una personalità. Una scarpa particolare, rara, può essere anche "vissuta".
Ma una comunissima "duilio" no. Se usate un abbigliamento "borghese" (L'abito borghese è la classica giacca con camicia e cravatta), dovete sempre considerare che è un abbigliamento "lavorativo", e quindi formale. Una scarpa vecchia, in un simile contesto, vi farà fare la figura del morto di fame, del "vorrei ma non posso".
Le scarpe, devono essere sempre pulite, e se lo consentono, lucide. Una scarpa non deve inificiare il vostro modo di camminare, e non deve essere troppo rumorosa, a meno che non cerchiate di creare tarli con le scarpe.
Un ballerino, ad esempio, potrà far montare sotto punte e tacchi dei ferretti da tip tap. Il solo rumore delle scarpe, potrà portare a dom ande spontanee da parte delle donne, e conseguenti TV sul ballo, anche se non ballate il Tip Tap...

I capelli.
Sebbene i capelli facciano parte dell'individuo, essi possono anche variare con l'abito.
Ad esempio, se io mi tiro a lucido, lucido anche la coccia con del grasso di narvalo Gnuk, mentre chi possiede capelli, potrà variare la pettinatura, usare del gel, farsi la coda, la banana, o quant'altro richieda il look scelto.
Fare tentativi, e "provarvi" davanti allo specchio, vi aiuterà ad essere diversi per una sera, a provare nuove
soluzioni, e spesso, ad uscire da situazioni di impasse momentanee dovute a qualche insuccesso.

I profumi.
I profumi sono importanti. Ogni uomo ha un suo profumo, che va cercato fra tanti. Il profumo migliore, è secondo me quello
che voi sentite di meno, segno che potenzia l'odore al quale siete abituati, ma non vi snatura.
POtete anche scegliere più di un profumo, ed adattarlo all'abbigliamento della serata, creando dei mini personaggi coerenti.
La sera, prima di uscire, sfoglierete il vostro guardaroba e sceglierete l'abbigliamento che più si addice al vostro umore, ed al personaggio che andrete a portare in scena: sarete sempre perfetti così.

Gli accessori.
Come scritto, gli accesori sono pezzi della vostra storia. Ogni accessorio deve averne una. Siano essi cinte, fibbie, orecchini o anelli, dovete incollare ad ognuno di essi un racconto che porti in se un pezzo del vostro vissuto.
Questo allargherà enormemente gli argomenti dialettici in caso di buchi, e vi consentirà di esprimere la vostra personalità in modo elegante.

L'abito non fa il monaco.
Ma il monaco può farsi l'abito, dico io. Quindi, tagliatevi più di un look fatto su misura per voi. L'unico parametro è l'estetica, e l'umore che rappresenterà per voi quel look. Cambiate spesso, così come cambierete locali e genti. Un Vero Uomo frequenta il mondo e gode della sua diversità.
Perchè tarparsi le ali vestendosi sempre fendi gucci valentino, quando ci sono migliaia di stati d'animo che potete incarnare cambiando abbigliamento?

TermYnator

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Titolo: L'obbiettivo del TM: il Fascino.
Inserito da: TermYnator il 20 Ottobre 2009, 20:12:30
Quale è il fine ultimo del tortuoso percorso del TM?
Alcuni potrebbero pensare che sia il saper rendere agevole e fluida l'azione del sedurre, altri hanno intuito che in realtà è tutt'altro, ovvero il perfezionare la propria natura, fino a farle acquisire quello che ritengo lo stato dell'arte del comportamento maschile: il fascino.
In questa dissertazione, parlerò esclusivamente del fascino maschile.

Imporre, sedurre, e affascinare.
Spesso, il seguito che una persona possiede, viene attribuito all'effetto del fascino.
La realtà dimostra che esistano molte persone che hanno seguito, ma non dispongono di fascino.
Il seguito è infatti dovuto a fattori spesso legati alla competenza in specifici settori, come l'abilità nello svolgere particolari prassi, o nel gestire le relazioni umane (che è comunque una prassi).
Il seguito, è quindi dovuto ad una peculiarità del soggetto, comunemente definita carisma.
Il carisma, è quindi una peculiarità che essendo legata a particolari doti, non necessariamente ha valenza universale, ma è strettamente legata a determinati ambienti operativi.
Il bulletto di periferia con il suo piccolo seguito di scagnozzi, è sicuramente un leader carismatico: ma nulla ha a che vedere con il fascino. Nell'esercizio del carisma, inoltre, c'è sempre una componente di aggressività da parte del leader, che tende a far si che egli si imponga sul suo seguito. Questa componente può manifestarsi al livello più elementare come ordine, ed ai livelli più sofisticati come consiglio. Ma di fatto, è sempre la volontà del capo che va eseguita, non fosse altro perchè la si ritiene migliore della propria.
Nel fascino, questa componente è totalmente assente, ed è sostituita dal provare una sorta di desiderio di prolungare il momento condiviso con la persona affascinante, spesso unito alla totale condivisione delle idee dell'affascinante, sino al desiderare di far parte del suo mondo.  L'affascinante, quindi, non si riconosce per il seguito che possiede, ma per l'effetto che genera qualora ci si trovi al suo cospetto. Effetto che parte da un forte senso di attrazione mentale (o anche fisica), che sfocia in una sorta di necessità.
Quando un affascinante racconta le sue storie, siamo completamente proiettati in un mondo parallelo creato dalle sue parole, perdiamo il senso del tempo e si affievolisce il potere critico. Le arcate sopraccigliari si abbassano verso l'esterno, e la bocca tende a rimanere leggermente socchiusa.
E' l'espressione inebetita della persona che subisce la fascinazione. La fascinazione ha un effetto secondario piuttosto potente, che è l'attrazione verso la persona che esercita il fascino, e la conseguente volontà di stabilire una relazione che ci garantisca di nuovo questo "stato di grazia".

Gli elementi del fascino
Ho analizzato e comparato per mesi le persone che avevano esercitato su di me il loro fascino, arrivando in qualche caso a pormi dei dubbi sulla mia reale sessualità. Il potere attrattivo del fascino, è in effetti di natura piuttosto ambigua.
Il desiderio di prolungare la permanenza con l'affascinante, in prima istanza può indurre qualche dubbio in una persona di aperte vedute. Ma andando in profondità in questa analisi, mi sono reso conto che questo desiderio è in realtà del tutto scisso dal desiderio sessuale, essendo un desiderio di natura puramente emotiva. E' infatti un misto di voler essere come lui, di voler in qualche modo aver avuto/vissuto le stesse esperienze, è un desiderio di compenetrazione per completarsi.
Quando l'essere che esercita il fascino è di sesso opposto, scatta la massima espressione del legame emotivo: l'amore.
L'affascinante, quindi, genera un forte legame nelle interazioni fra pari sesso, ed amore in quelle eterosessuali. La sensazione più immediata che si prova confrontandosi con una persona affascinante, è l'impressione che essa risieda in un altro pianeta, come se facesse parte di un mondo parallelo. Alcuni autori, hanno cercato di riassumere questa sensazione con il concetto terra terra di inottenibilità.
In realtà, il termine giusto è inafferrabilità.

L'inafferrabilità degli affascinanti
L'affascinante non appare inafferrabile perchè si muove in modo da sembrare tale, ovvero omette dettagli atti a catalogarlo in modo sistematico. L'impressione di inafferrabilità è invece dovuta al fatto che ogni sua espressione è una sintesi di contrasti. Sintetizzando i contrasti l'affascinante è una espressione di completezza, che non consente di ridurlo ad un sottotipo noto. Da qui, l'impressione di non riuscire a catalogarlo in modo preciso.
Un esempio di questo, sono le donne androgine, o gli uomini effeminati.
Essi sono a tratti uomo, a tratti donna. Ma anche uomini dotati di aspetto prettamente maschile, se dotati di un forte contrasto che convive armonicamente, assumono sembianze affascinanti.
Si osservi ad esempio il volto fortemente maschile di George Clooney, in contrapposizione al suo sguardo dolce e feminile.
O la bontà degli occhi di Sean Connery, contrapposta ai lineamenti rudi del viso.
A volte, un viso affascinante rivela espressioni divssonanti per i due occhi, o addirittura per le due parti della bocca rispetto alla linea di simmetria.
Ma in sintesi, l'aspetto misterioso (proprio anche della Gioconda, esempio magistrale di resa bidimensionale di uno sguardo affascinante) delle espressioni degli affascinanti, è sempre dovuto al fatto che esse non sono espressioni pure, ma composte da più elementi espressivi elementari.
Di fatto, a seconda dell' stato d'animo di chi le legge, dell'angolazione o di quello che è il messaggio verbale, tali espressioni appaiono e scompaiono agendo sul nostro inconscio, e generando la sensazione di inafferrabilità descritta. Il messaggio verbale, segue lo stesso iter.
L'affascinante tramite il linguaggio, solletica l'immaginazione dell'ascoltatore, e lo porta lontano dalla realtà, in un mondo che gli appartiene completamente e nel quale egli è il reggente assoluto: il Territorio Virtuale. Tutti gli affascinanti, sono infatti grandi affabulatori.
E grazie a questo potere di rendere credibili le favole che raccontano, gli uomini di grande fascino sono riusciti a muovere enormi masse di persone fino a fargli sacrificare per la loro favola il bene più prezioso: vita.

La sintesi contrapposta alla ridondanza
Gli uomini affascinanti, non sono mai ridondanti nel loro modo di essere. Il loro fare appare semplice, pur rappresentando un grado di complessità elevatissimo. Essi forniscono lo stretto necessario, senza mai ripetersi o calcare su un aspetto in particolare. Essi hanno classe.
Il minimalismo degli uomini affascinanti nel comunicare, fa si che il desiderio di ascoltarli non sia mai pago. Essi nutrono di se stessi senza saziare. Un uomo privo di fascino, ripeterà in infinite salse un unico contenuto, che è ciò in cui crede di eccellere. Un uomo di fascino invece, elaborerà all'istante una versione personalizzata dell'universo.
Cio che rende speciale il racconto di un uomo affascinante, non è il rimanere estasiati dal rendersi conto che egli è bravo in qualcosa (teoria del DHV), quanto il rimanere ammaliati dalla sua capacità di fornire una visione del mondo che sino ad allora non si era mai avuta, e dalla sua capacità di trascinarci nel suo mondo che ci appare fantastico.
A questo è dovuto l'effimero fascino del diverso. Effimero, perchè se tale fascino è semplicemente dovuto al non conoscere una realtà che possiamo conoscere, nel momento nel quale la conosceremo, non troveremo più interessante chi ce la ha riportata. E' la storia di tante donne che si innamorano di uomini che appartengono a realtà diverse, e che dopo uno o due anni di matrimonio, perdono qualsiasi interesse per il marito. Casi di abbaglio più che di fascino quindi...

L'indipendenza del fascino dal valore sociale
Nel TermYdelirio (Cfr. TermYdelirio 1) Il Superuomo. Paragrafo: "il bene e il male"), ho evidenziato come le notazioni buono/cattivo, rappresentino in realtà dei criteri di comodo, che hanno una valenza sociale mutevole nel tempo.
Questo concetto, si ritrova nel fascino, unito al concetto di sintesi degli estremi: appare infatti affascinante chi sintetizza in un solo essere il bene ed il male. Ne scaturisce la figura del Principe Azzurro, che è l'affascinante per antonomasia (cfr. TermYpensiero 17) Il Principe Azzurro).
L'affascinante è quindi una figura che può trascendere completamente i valori positivi della società.
Arsene Lupen è una figura affascinante nonostante sia un ladro, ovvero una persona socialmente negativa. Ma Arsene Lupin, risponde per antonomasia alla sintesi dei contrasti: è il ladro gentiluomo.
E così altre figure letterarie come Robin Hood, o figure reali come Hitler, che decretava vere e proprie scene di isteria collettiva nelle donne.Un affascinante, può quindi essere utile o perfettamente inutile alla società. Perfino uomini dannosi mantengono il loro fascino. Il fascino è quindi la negazione della necessarietà della riprova sociale in ambito seduttivo.
Alla luce di quanto detto, la riprova sociale (SP), è quindi un plus-valore necessario alle persone fortemente incomplete.

Il fascino del lupo Solitario
La figura del lupo solitario, tenebroso e dalle misteriosa storia, esercita un indubbio fascino.
Il perchè, è insito nella storia dell'uomo affascinante, che di fatto è l'apice del percorso di realizzazione del maschio.riporto una riflessione elaborata da un passo tratto dal mio the Well, che ritengo significativo al riguardo:

Quando l'uomo nasce, e non ha ne fascino, ne carisma, ne territorio.
L'uomo evolve, e istintivamente comincia a porsi il problema di come imporsi sui suoi simili per avere più vantaggi. In questa fase, è interessato al potere sui maschi, quindi elabora strategie che gli consentono di raggiungerlo. Elabora il carisma, e diventa un leader fra maschi.
L'uomo evolve ulteriormente, e con la pubertà l'istinto gli dice "riproduciti".
L'uomo sviluppa quindi strategie comunicative che lo portano a piacere alle donne.
Ma c'è una grossa differenza fra il piacere agli uomini e piacere alle donne:
alle donne devi piacere nell'one-to-one per sedurle, perchè puoi scoparne una per volta.
Mentre puoi sedurre gli uomini in massa e continuare a gestirli a centinaia con un unico grido: l'ordine.
Il rapporto duale (tu/altro) che nel carisma sui maschi non ha bisogno di scendere troppo nel dettaglio,
con le donne assume una nuova valenza e diventa indispensabile, trasformandosi in: io/tu.
Ma il rapporto io/tu, necessita di isolamento, nasce quindi l'esigenza di un territorio nel quale esercitare l'azione seduttiva in assenza di competitors, che a loro volta tenterebbero di sedurre la donna.
Il carismatico si dota quindi nella comunicazione di un bagaglio assimilabile a territorio (il TV) e diventa quindi seducente, ovvero affascinante.
Va da se, che il branco non sia più necessario in questa evoluzione, quindi l'uomo evolve in un lupo solitario che si porta sempre dietro il proprio territorio: il Territorio Virtuale


Il fascino dell'artista
E' fuori discussione che la categoria degli artisti, sia quella che conta il maggior numero di persone affascinanti. E' però abbastanza semplice notare, che un artista è per definizione il portatore di un universo proprio. Universo da cui estrae le immagini che materializza nelle sue opere d'arte. L'artista è quindi una persona che vive in un Territorio Virtale, e che è per abitudine è portato a rappresentarlo.
L'artista non è quindi affascinante in quanto tale: sono gli affascinannti che tendono a diventare artisti.
Una volta di più, quindi, si riscontra che creatività e seduzione siano strettamente legate, come scrissi nel TermYpensiero 19.

Il fascino del poeta maledetto
Analoghe alle considerazioni per l'artista, sono quelle relative ai poeti maledetti, ovvero ad una determinata categoria di trasgressivi. Non è tanto la trasgressione in se a renderli affascinanti, quanto la rappresentazione tramite TV delle motivazioni che li portano ad essere tali. L'affascinante, nella sua sintesi dei contrasti, rappresenta l'apice di un percorso di ricerca estetica ed edonistica, che ha come ovvio limite la trasgressione, ovvero la conoscenza del proibito.
Va da se, che le persone affascinanti tendano ad essere trasgressive, e non, che i trasgressivi siano affascinanti.

Concludendo
L'uomo affascinante, è quindi colui che tramite il potere di affabulazione, espresso tramite tutte le forme di comunicazione naturali, riesce a dimostrare le proprie capacità in qualsiasi luogo tramite la comunicazione. La dimostrazione pratica delle ataviche capacità, viene sostituita da dimostrazioni molto più "portabili", come l'atteggiamento ed il linguaggio del corpo, che usati in sincronia con il racconto, sono comunque in grado di dimostrare la capacità di attuare le cose narrate.
Il fascino è per me, il vertice di un percorso di ricerca estetica, che porta a sintetizzare i contrasti in una forma priva di orpelli, che rappresenta la massima funzionalità.
Questo concetto, è comunemente definito "classe".
Cio che si vede e si percepisce di un uomo affascinante, non è la sua immagine reale, ma una rielaborazione che operiamo con la nostra mente in base a ciò che ci comunica: l'Immagine Virtuale.
Il TM, ha come finalità quella di dotare l'apprendista degli strumenti atti a perfezionare l'Immagine Virtuale per renderla visibile in tempi brevissimi. Il TM, ha quindi come obiettivo il rendere affascinante chi lo pratica.

TermYnator

Ps: Per commentare questo post: http://seduzioneitaliana.com/forum/generale/termypensiero-23-il-fascino/
Titolo: Fondamenti evolutivi del TM
Inserito da: TermYnator il 20 Ottobre 2009, 20:18:12
Recentemente, ho assisitito ad una intervista ad uno degli autori di superquark.
L'intervista verteva su alcuni aspetti della sessualità, in p articolare su eventuali
legami fra genetica ed omosessualità, e sul corteggiamento umano in generale.
Parlando di evoluzione, l'intervistato ha fatto una sorta di storia dell'evoluzione umana,
partendo dal primate per arrivare all'uomo.
E qui, ha fatto una considerazione che mi ha fatto venire i brividi.
Vi siete mai chiesti a cosa serva l'enorme volume cranico dell'uomo?
Se analizzate un po' la nostra storia evolutiva, noterete che un Cro-Magnon,
uomo cavernicolo (e quindi non industrializzato) aveva un volume cerebrale pari
(se non leggermente superiore) al nostro.
Nelle normali attività di un branco di scimmie, o di primati terricoli, non c'è
assolutamente bisogno di un volume cerebrale così elevato.
Neanche le attuali tecnologie di indagine (tac etc.) riescono a giustificare
la sproporzione esistente fra volume cerebrale, e funzioni da esso svolte.
Un'altra considerazione: l'uomo, diventa poetico, tende ad assolutizzare quando si innamora,
ovvero nella fase che tende a fargli focalizzare un solo bersaglio per concentrare le sue
energie su di esso.
Ha anche fatto notare la colossale mole di opere d'arte che ruotano attorno al tema amore,
per arrivare alla valenza seduttiva di un'opera d'arte.
In realtà, tranne poche eccezioni percentuali, l'arte è un derivato dell'amore.
I creativi, le persone quindi che riescono a concretizzare la loro originalità,
sono quelli che tendenzialmente rimorchieranno di più.
L'enorme sviluppo del cervello, secondo queste moderne teorie, sarebbe quindi una caratteristica legata al corteggiamento, inutile come la coda del pavone da un punto di vista logistico, ma tremendamente
efficace nel produrre situazioni surreali.
La creatività è quindi una caratteristica selettiva per l'accoppiamento:
più dimostrate di essere creativi, più sarete selezionati.
La creatività, quindi, è un segnale di altissimo valore selettivo, forse pari ai valori forza
e bellezza genetici.

Al di la di questa teoria, però, è semplice dimostrare come la cvreatività sia una alternativa
a valori genetici che consentono la sopravvivenza e la riproduzione di un individuo:
come può infatti sopravvivere un omuncolo mingherlino e meno muscoloso di un altro,
arrivando a riprodursi più di lui?
Semplice: intortandolo, ed inventando armi che gli consentano di sopraffarlo.
E questa è la storia evolutiva dell'uomo.

Questa teoria dimostra un principio a me caro, che ho sempre usato nel mio modo di giocare,
e che è alla base del TV, e di tutto il TermYpensiero:
la creatività è il più grande DHV che si possa dare, e tutto cio che funziona con le donne
ne è una espressione diretta.
Chi è maestro nel C&F? Chi riesce ad intrattenere le èpersone meglio degli altri?
chi è originale? Il peacock stesso, perchè genera curiosità?
Perchè sono tutte manifestazioni di creatività, sono dimostrazioni di una persona che
mostra un valore evolutivamente vincente, al pari della forza fisica o della resistenza.
Persino il social proof degli idoli si spiega così, in particolare dei musicisti, che sono
creativi per antonomasia.

Le tecniche del TM, assumono quindi una valenza scientifica oltre che derivante dalla pratica:
Il TV, l'ambiente nel quale si muove l'alpha relativo per diventare alpha assoluto, è
l'ambito nel quale il seduttore dimostra la propria creatività, così come il combattimento fra
montoni è l'ambito nel quale il maschio legato a valori genetici dimostra la propria forza.

Le stesse routines di altri metodi, che destano stupore per la loro originalità, funzionano
sullo stesso principio: ma con il terribile difetto di emulare la creatività di chi le ha create,
non di esprimere la vostra.
La strada maestra della seduzione, è quindi lo sviluppo della propria creatività.
Assumono valenza assoluta quindi tecniche come la Tecnica delle Corrispondenze, i Tarli, e
i giochi di ruolo improntati su ambienti inventati: sono la dimostrazione della vostra capacità
di sopravvivere ad un uomo molto più dotato di voi geneticamente.

TermYnator

Ps: per commentare questo post: http://seduzioneitaliana.com/forum/generale/termypensiero-19-fondamenti-evolutivi-del-tm/
Titolo: Rudimenti di pratica
Inserito da: TermYnator il 20 Ottobre 2009, 20:23:52
I post che seguono, sono tesi a dare a chi intende praticare il TM qualche regola pratica per esercitarsi.
Ricordate sempre che se riuscite ad uscire da soli, sarete usciti due volte... :)

TermYnator
Titolo: Apertura e transizione
Inserito da: TermYnator il 20 Ottobre 2009, 20:26:30
L'uomo è una macchina imperfetta, e limitata. Soprattutto nel tempo. Questo limite genera il suo più grosso difetto, che è la fretta.
E' buffo come la fretta di fare qualcosa, spesso porti a non farla per niente. Prendiamo ad esempio uno studente che deve fare un esame, ma che ritiene di non aver tempo di apprendere tutto.
Si legge un bignami, magari riproponendosi di riprendere l'argomento dopo l'esame, per gli esami successivi. Prende un voto misero, ed all'esame successivo si troverà con delle lacune.
La sua conoscenza parziale, in realtà gli impedisce di studiare correttamente: salta intere pagine che pensa di conoscere, ed alla fine rimane sempre allo stesso punto di prima.
Prima o poi, le ore risparmiate con il bignami diventeranno mesi per superare un esame che non si riesce a passare.
In realtà, quindi, ha perso tempo pensando di guadagnarne.

Il rimorchio è la stessa cosa.
Parliamo ad esempio di apertura, che per molti è un ostacolo insormontabile.
Qualcuno pensa realmente che basta farsi passare la paura di andare a dire "ciao" ad una donna per rimorchiarla?
Ovviamente no. Perchè dopo averle detto "Ciao", se non abbiamo qualcos'altro, non sappiamo più cosa dire.
E anche sapendo che possiamo andare a dirle "ciao", se non abbiamo questo "qualcos'altro", rimarremo con la paura di non saper cosa dire dopo, se non "eject".
Se invece fossimo sicuri di cosa dire dopo, apriremmo senza alcuna ansia, perchè non andiamo li "ad aprire" ma a dire qualcosa che conosciamo perfettamente.
Ha quindi senso allenarsi a dire "ciao" a tutte quelle che vediamo?
Ovviamente no: stiamo perdendo tempo. Perchè nel momento nel quale decideremo di non ejectare, ci ritroveremo comunque senza argomenti.
Non è quindi il saper aprire che ci consente di essere più rimorchianti: questo è un retaggio del rimorchio statistico, nel quale più apri e più sono alte le possibilità di trovare una a cui piaci che prenda in mano il discorso.
Quello che ci rende rimorchianti SEMPRE, è il sapere esattamente dove andremo a parare, ovvero la SICUREZZA che non ci impantaneremo subito dopo l'apertura.

Prendi il toro per le corna.
SE hai paura di aprire, quindi, non è tanto per la paura dell'atto in se, quanto per il fatto che non sai se il bagaglio che esporrai dopo il "ciao" sarà accettato.
E' quindi questo il punto sul quale devi lavorare.
Se hai la certezza che quello che dirai funziona, aprirai le donne con la stessa facilità con la quale chiedi un pacchetto di sigarette ad un tabaccaio.
Pensaci, che differenza c'è? Al tabaccaio chiedi le sigarette, sicuro del fatto che accetterà il tuo denaro, e non hai esitazioni... Il "denaro" nel rimorchio, sono le tue argomentazioni, i discorsi che farai.
Le sigarette sono la risposta che ti darà la ragazza, il tabaccaio è lei.

IL rifiuto.
Se vai da un tabaccaio e gli chiedi delle sigarette, non ti guarderà male. Ma se vai da un tabaccaio e chiedi tre etti di ricotta, o gli dici "dammi le sigarette che non ho una lira" ti manderà affanculo.
L'apertura è quindi calibrata sulla persona, e su chi la fa. Se vuoi che l'apertura si trasformi in interazione, devi chiedere un qualcosa che lei possa darti, e devi far si che la tua domanda sia coerente con il tuo personaggio.
Per affrontare il problema correttamente, devi quindi proporre alla persona con la quale vuoi discorrere, un qualcosa che ti consenta di avere subito degli argomenti, anche se banali, cercando il più possibile di dare spazio
alla persona, in modo da farla esprimere in base a quello che può offrire. Questo ti renderà credibile, e darà modo a lei di interagire.
Questa è un'apertura al dialogo. Ovvero la prima mossa di un gioco che si chiama rimorchio.

Ed ora, passiamo ai fatti...
La prima cosa che devi fare, è abituarti a dialogare con persone che non hanno nulla in comune con te, creando un clima amichevole, ovvero portandole naturalmente a parlare delle loro opinioni ed alla fine di se stesse.
Questo ti consentirà di rispondere parlando di te, e sfoderando il tuo valore con discrezione.
Questo assunto significa che se sei valido in qualcosa, aprirai con una frase che induce a parlare la persona che hai davanti di quel qualcosa.
Tu saprai perfettamente come ribattere, perchè conosci bene quel qualcosa!
Per cominciare, quindi, devi farti dei discorsi da solo, raccontandoti o descrivendo cose che conosci bene, finchè non riesci a parlare in modo fluido e per almeno 5 minuti.
Quando sarai abbastanza allenato, passerai sul campo per l'allenamento. Niente discorsi pesanti, o prettamente lavorativi: la chiave è sempre essere piacevoli e possibilmente divertenti.

L'allenamento
Finchè il tuo bagaglio di argomenti è scarso, sarai costretto a scegliere soggetti facili per allenarti, ovvero persone che in qualche modo, reputi possano condividere i tuoi argomenti, o che mostrino una personalità o degli oggetti in modo evidente. 
Più amplierai i tuoi argomenti e più acuirai la tua capacità di osservare, più sarà ampio il numero di persone con le quali riuscirai a creare dialogo con successo.
Quando avrai una sufficiente pratica, comincerai ad aprire di getto, sapendo gia dove andrà a finire la conversazione, indipendentemente da argomenti chiave.
Devi quindi lavorare con la testa, prima che con le gambe: un seduttore si forma dentro la casa, e si perfeziona sul campo. Non il contrario!
Se hai fretta, e ti dai esclusivamente al campo, ci metterai secoli, e forse mollerai tutto appena conosciuta la prima che te la da...

Le cavie elettive per l'allenamento.
Per imparare ed interiorizzare questo metodo, che ha per base l'osservazione, si usano soggetti semplici. Ovvero persone che ostentano in modo evidente alcuni dettagli, compresa la personalità.

Missioni
Una missione non è una uscita di rimorchio, ma una uscita di studio. Durante lo studio, potreste anche rimorchiare, ma è un incidente di percorso, non il vostro scopo.
Finchè uscirete con l'intento di rimorchiare nella fase di studio, difficilmente rimorchierete: state imparando e sperimentando.

Missione di primo livello
Per un buon periodo, applicate questa prassi:
Step 1::Osservate tutte le donne che vedete, e cercate di notare le cose che ostentano: quelle sono cose che loro
stesse vogliono siano notate.
Step 2 : Fatto questo, cercate di farvi un quadro della persona, ponendovi queste domande:
a) Perchè sta qui.
b) Che stato d'animo ha.
c) Cosa le piace di cio che ostenta.
Step 3: Fatto questo brevissimo quadro, mettetevi in testa che state facendo un esperimento scientifico, e che dovete verificare
i dati che avete estrapolato. Strizzatevi le palle ed andate da lei con questa routine (che mi tocca fare...   ):

"Ciao, ho notato che sei molto fiera di (cosa o comportamento che ostenta), sto facendo una ricerca su chi espone questo tipo di valori, e volevo farti qualche domanda, se non ti dispiace. (se esita, partite direttamente, se dice si,
aspettate 2 secondi, dite OK, annuendo con il capo, e partite con la seconda parte della routine).
"La prima cosa che vorrei TU (indicandola con movenze finocchie con l'ìindice, ma mantenendolo piuttosto verticale) mi dicessi, è cosa ti piace di (oggetto/comportamento).
Lei: bla bla bla...

A questo punto, cercate di capire se le vostre osservazioni sono esatte, eventualmente facendo altre domande riguardo a quello che avete intuito di lei. La vostra missione è gia compiuta:
e per ogni donna che incontrerete, accorcerete i tempi d'osservazione sino a pochi secondi, e vi abituerete a non aver più ansia da approccio.

MIssione di secondo livello
UNa volta che non avrete più ansia da approccio, e che avrete notato che le vostre osservazioni corrispondono a verità, potete usare questa seconda prassi, stavolta in luogo favorevole al rimorchio.
Step A: Osservate la preda, e evidenziate comportamenti o oggetti ostentati, o molto evidenti.
Step B: create mentalmente una collocazione al dettaglio, come cio che rappresenta, chi può averlo creato da dove possa venire.
Step 3: Poi Andate dalla tipa e ditele chiaramente e senza esitare a seconda di ciò che avete osservato:

"Scusa, voglio chiederti una cosa."
(Seguono diverse tipologie di intervento)
-Mi hanno regalato un XXX come il tuo (hanno regalato a mia sorella se è un oggetto femminile),
mi hanno detto che proviene da YYY e che è ZZZ, puoi dirmi se è vero?

-Ho notato che porti un XXX, ed ho notato che è eguale a quello di YYY (noto personaggio).
Lo porti perchè hai un carattere dominante, o semplicemente perchè ti piace?

-Studio psicologia e vorrei farti una domanda indiscreta... (Open Loop)
(risposta)
Sono rimasto colpito dal fatto che fai spesso (comportamento), statisticamente
è una caratteristica dei (termine leggermente negativo) ma tu sembri smentire questa tesi.
Che ne pensi?

- (ha le lenti a contatto colorate) Vorrei comprare delle lenti come le tue, ma mi hanno detto che arrossano gli
occhi. Tu come ti trovi?

O altre varianti (ce ne sono infinite sullo stesso schema)

Piano piano, vi renderete conto che siete in grado di percepire infiniti dettagli di una persona in un batter di ciglio, e capirete quanto possa esser breve l'Osservazione per chi è allenato a farla.
Chi vi vedrà partire decisi, penserà che non avete avuto il tempo di osservare, ma non sa che in quel batter di ciglio, voi avete cumulato giorni di esperimenti: è la vostra esperienza che vi muove.
Ma non avrete solo imparato ad "aprire", saprete gia fare transizioni eccellenti.

TermYnator

Ps: per commentare questo post: http://seduzioneitaliana.com/forum/generale/non-si-rimorchia-per-fasi-lapertura-e-la-transizione/
Titolo: Come ci si comporta in un Club?
Inserito da: TermYnator il 20 Ottobre 2009, 20:31:45
Le variabili dell'ambiente Disco

Prima di uscire
Prima di uscire dovrete verificare una serie di cose, in modo da non esser colti alla sprovvista.

A) Piacervi e valorizzarvi al massimo. Il vostro abbigliamento dovrà valorizzare al massimo i vostri pregi, e ridurre i vostri difetti, visto che in disco l'aspetto conta.

b) Verificare di avere le carte in regola se chiudete con una ONS: luogo adatto (o preparazione dello stesso), profilattici, fazzolettini, musica in macchina, luogo dove trombare con la macchina se non avete altro. Considerate a tal fine, che per quanto siate stati bravi, siete comunque degli sconosciuti. Quindi, la donna avrà un certo timore nell'appartarsi con voi. Se volete evitare LMR, pensateci prima.

c) Se non siete da soli, accordatevi prima per l'uso dei mezzi di trasporto nel caso dobbiate trombare in macchina, o allontanarvi con una preda verso un pied a terre: troppe volte ho letto di MdP che non hanno trombato per problemi di disorganizzazione di questo tipo.

L'ambiente Disco
L'ambiente club è caratterizzato da luci disorientanti, rumore di sottofondo alto, presenza di
molte persone. L'ambiente disco, però, spesso non è omogeneo, nel senso che esistono zone "d'ombra", ovvero piccole aree dove queste variabili disorientanti vengono attenuate. In genere sono aree prospicenti il bar, i privè, la zona antecesso, i corridoi.
I clubs, sono pieni di anfratti: occorre conoscerli bene, per portarci le donne.
Inoltre, sui dettagli dell'arredamento di un club, si posssono costruire storie e racconti da utilizzare dopo l'apertura, per creare filoni di dialogo sui quali costruire la fase 3 del TV.
E' quindi opportuno fare un giro di ispezione per individuare questi dettagli, ed elaborare i propri racconti.
Questo va fatto prima di comnciare a guardare le donne.
Se ci sono soggetti strani, vanno osservati, ed anche su di loro vanno costruite storie.
Alcuni clubs, replicano il concetto di "passeggio", nel senso che al loro interno ci sono delle soluzioni architettoniche,  che consentono di passeggiare in cerchio(ad esempio girando attorno alla pista).
In questo modo, ad ogni giro si reincontrano le stesse persone e si scambiano occhiate per conoscersi.
Sebbene questa soluzione sia molto natural per creare EC e farsi vedere, sconsiglio il praticarla: lo fanno tutti i MdP, ed è un sostanziale errore amalgamarsi alla massa.

L'uomo "Disco"
l'uomo disco presenta delle caratteristiche particolari:la presenza massiccia di competirors tende a renderlo più aggressivo, quindi a difendere gli spazi in modo più marcato. Sguardi fissi, qualche gomitata, o il fatto di essere fronteggiati direttamente sono all'ordine del giorno. Per avere vita tranquilla in disco, è bene individuare subito i set che presentano elementi gregari che manifestino eccessiva aggressività: inutile infilarsi in situazioni fastidiose quando si può evitare.
Ad esempio, i tipi che ruotano attorno ai buttafuori, sono generalmente persone con il mito della violenza, che non vedono l'ora di dimostrare quanto sono maschi.
Si può anche tentare di familiarizzare con questi se hanno set particolarmente interessanti, ma raramente le donne escono con questo tipo di soggetto.
I maschi più interessanti sono i PR, per il semplice fatto che conoscono le più fighe del locale. Familiarizzare con un PR, e farsi un giretto a "braccetto" con lui, porta sempre all'esser presentati a qualche figa di grosso calibro, da ribeccare in un secondo momento.
Altra categoria interessante sono i barman: in genere conoscono perfettamente la storia degli abituè, e sono una fonte di informazioni preziosa. Con i barman,vale la regola che chiunque lavori, se si trova una piattola attaccata si infastidisce: quindi, il dialogo deve rispettare i loro tempi, senza cercare di monopolizzarli, otterreste come unico effetto quello di essere ignorati, e di essere descritti ( a chi chiedesse di voi) come dei rompicoglioni. Anche i barman possono presentarvi delle donne, quindi aver un buon rapporto con loro, è una garanzia.

La donna "Disco"
Le donne in disco, vanno per due sostanziali motivi: ballare per divertirsi, e socializzare.
Le femine appartenenti alla seconda categoria, si rendono spesso molto visibili.
Si sono lungamente preparate per l'evento, e generalmente si sentono al massimo.
Nella loro mente, quindi, pretendono il massimo.
Le donne non vanno in disco da sole: spesso fanno parte di gruppi che comprendono più
elementi, fra i quali possono essere presenti maschi.
Se il gruppo d'appartenenza è composto di maschi troppo aggressivi, come quelli che ho descritto,
e bene non avvicinarsi troppo: per una sola donna, non vale la pena di rovinarsi una serata.
Le femine visibili, vanno individuate subito in fase di osservazione: sono le prede elettive.

Il comportamento in Disco

La fase iniziale
Come ho espresso nei precedenti capitoli, dal momento nel quale ci si schiera per entrare a quando si esce, si entra nel ruolo del seduttore. Non ci sono pause, se fate una cazzata, potreste essere visti dalla donna che andrete ad aprire o da una sua amica che inevitabilmente riferirà.
Quindi, atteggiamento costante dall'inizio alla fine. in linea di massima, attenetevi al TermYpensiero 13
http://seduzioneitaliana.com/forum/generale/termypensiero-13-pillole-prerimorchio/
Se andate in compagnia, guardatevi bene dal presentarvi con MdP cronici o con persone che ci provano con tutte: anche questo andrà a vostro discapito, e vi si ritorcerà contro. Meglio stare da soli.
L'ideale è un complice ben educato che vi accompagna, vi mollate per aprire la caccia, ed ogni tanto vi incontrate per un breefing onde scambiare informazioni. La vostra spalla deve essere come voi, non è uno che portate a rimorchiare, ne uno che porta a rimorchiare voi.
Entrando nella disco, prodederete alla perlustrazione, saluterete i vostri amici in modo caloroso, ma senza assumere atteggiamenti da MdP (Pacche, abbracci violenti etc). Salutando, manterrete una posizione eretta(senza pendere), scambierete due chiacchiere e vi congederete: voi avete un sacco di persone da salutare.
Nel camminare, abituatevi ad usare il cono laterale dell'occhio: non lanciate EC a destra e sinistra, siate discreti: un seduttore che attraversa una discoteca, lo fa come se camminasse nel deserto: deve dare l'impressione che nulla lo colpisce, come se non ci fosse nulla intorno a lui.
Se notate donne che vi osservano, non osservatele: ci tornerete dopo, quando meno se lo aspettano.
Questo atteggiamento è una simulazione di disinteresse per creare curiosità: le donne devono porsi l'interrogativo:
"Che tipo starno, chissà che tipo è?" Questo vi concederà un piccolo vantaggio nel creare aspettativa nel
momento in cui farete il vostro approccio dialettico.
Le movenze saranno regali: preparatevi allo specchio. Camminerete con le braccia accanto ai fianchi, senza allargarle a mo' di gorilla, i piedi seguono una line retta, dovete essere eleganti e differenziarvi dalla massa dei babbuini che marcano il territorio sbraitando ed aggrovigliandosi.
Finito il giro di perlustrazione, andrete in una delle zone d'ombra, e comincerete ad
osservare. Se avete voglia di ballare, fatelo, ma ricordando che siete andati a ballare perchè vi piace farlo, non per rimorchiare. Quindi ballerete con la solita indifferenza per l'ambiente. Se vi mandano EC, ignorateli, ed aspettate il momento propizio.

La media serata
Dopo un'oretta o anche meno, avrete tutto pronto per cominciare a rimorchiare: storie, conoscenza dell'ambiente, magari sarete anche stati presentati a qualche topa. Vi sarete resi conto delle donne che stanno in gruppo, e di quelle single. E' il momento di agire.
Avrete gia fatto Confidenza in Vitro con più di un soggetto, si tratta solo di beccarlo in una zona d'ombra, ed aprirla. Per le aperture, rimando al TermYpensiero 15
http://seduzioneitaliana.com/forum/generale/termypensiero-15-lapertura/
Se non riuscite ad individuare Target, passate ad utilizzare il vostro tempo per ampliare il vostro SP.
Quindi, andate dai soggetti individuati nei paragrafi precedenti, ed agite secondo il post che ho fatto sul carisma:
http://seduzioneitaliana.com/forum/generale/il-carisma-questo-sconosciuto/
Se aprite, considerando che siamo gia in orario inoltrato, cercate di puntare al massimo risultato: non andate li per prendere un telefono. Non  siete un impiegato che deve redigere un elenco telefonico.
All'apertura, fate seguire una transizione veloce agganciando le storielle che avete elaborato nella fase di ispezione del locale, come scrissi in "E dopo l'apertura?"
http://seduzioneitaliana.com/forum/generale/e-dopo-lapertura/
La massima discrezione è d'obbligo, soprattutto se la ragazza fa parte di un set numeroso.
Se non aprite, fate passare un po' di tempo, rilassatevi, fate due chiacchiere con qualcuno, e cambiate target.
Non ripartite subito: potrebbero avervi visto, e rischiate lo shit test "ma tu ci provi con tutte?".
Non vi resta che trombarla, ma questo dovreste saperlo fare da soli... 

TermYnator

Per commentare questo post: http://seduzioneitaliana.com/forum/generale/termypensiero-20-le-regole-dei-clubs/

©2008 TermYnator
Titolo: Problemi
Inserito da: TermYnator il 20 Ottobre 2009, 20:41:06
I post che seguono, sono un breve compendio di problemi legati all'applicazione del metodo, ed al rimorchio in generale.
Titolo: Teoria del GAP
Inserito da: TermYnator il 20 Ottobre 2009, 20:46:47
Durante il TermYraduno, ho brevemente enunciato la toria del GAP.
Completo l'opera, elencando le principali cause di GAP, e le relative soluzioni per uscirne vincenti.

Il "GAP"
Si può esprimere come GAP (Gradiente Anti Patata), qualsiasi fattore che faccia si che la donna che vogliamo
conquistare, non rientri nel novero delle nostre conquiste abituali. Il coefficiente di GAP, determina la difficoltà
di un rimorchio, ma soprattutto il ritmo che deve assumere l'interazione per essere condotta a termine.
Il GAP, determina in modo diretto l'atteggiamento che la femina avrà nei vostri confronti.
Supponiamo di avere 35 anni, e di voler rimorchiare una ventenne:
avvicinandoci a lei, potrebbe darci del "Lei", o avere un atteggiamento distaccato, come se si trovasse al cospetto di uno "zio". Difatto, questo atteggiamento rivela il fatto che nella sua ottica, noi non siamo un potenziale corteggiatore, e che qualsiasi atteggiamento di questo tipo, sarebbe accolto come un lato viscido della nostra personalità.
Se ci troviamo in presenza di un GAP nullo, l'interazione sarà liscia, perchè la ragazza non avrà grossi freni al
parlare o al lasciarsi conquistare: il contrario avviene in caso di GAP elevati.
I tipi di GAP si possono suddividere in tre gruppi principali:
Il GAP Permanente, il GAP Temporaneo, ed il GAP Endogeno.

Il GAP di tipo Permanente (GAP-P)
Un Gap permanente, è un'ostacolo all'essere visti nella mentalità della ragazza come potenziale corteggiatore, che non si può risolvere in alcun modo. L'esempio più comune, è la differenza di età. Seguono le differenze di status sociale, la differenza di status estetico,  e marginalmente le  differenze culturali.

Il GAP di tipo Temporaneo (GAP-T)
Il Gap Temporaneo, è una difficoltà sormontabile con un aggiustamento personale, o con un cambio di luogo.
Tra i GAP risolvibili con aggiustamenti personali, troviamo le differenze di look, le differenze di pensiero
politico, le donne fidanzate, e quelle non raggiungibili (esempio, femina che balla in un privè al quale non avete
accesso), oppure non rimorchiabili per difficoltà ambientali: esempio tipico, le femine che stanno 4 file di banchi
avanti a voi all'università, o quelle che si trovano in un gruppo misto ostico.

Il GAP Endogeno (GAP-E)
Il GAP Endogeno, è un finto GAP: ovvero una bassa autostima che porta il Marpione a considerarsi meno di quello che è, assumendo un atteggiamento poco penetrante, che gli conferisce una impronta di insicurezza.
In presenza di portatori di GAP-E, le interazioni diventeranno lunghissime, statiche, e sfoceranno in zona amicizia nella maggioranza dei casi.
Il motivo di questo iter predestinato, è dovuto al fatto che temendo di non poter gestire la situazione, ogni volta
che pensano di fare un passo in avanti nell'interazione, si pongono come a ricevere il "permesso" di agire.
I portatori di GAP-E, soffrono di un altro sintomo: conquistano solo donne che non li soddisfano.
Questo perchè ritenendosi molto meno di quello che possono essere, adottano i giusti ritmi solo in presenza di donne di basso livello relativo. Il GAP-E può manifestarsi anche in Marpioni di una certa esperienza, qualora si spostino in ambienti a loro poco familiari, o in presenza di livelli medi di figa molto alti.

I sintomi della presenza di GAP
Il GAP può essere evidente analizzando la situazione in base all'esperienza del seduttore, o manifestarsi sotto forma di ansia da prestazione. In tal caso, ci si sente bloccati, si ha paura (di che, non si sa) di aprire, o ci si  arrovella in mirabolanti elucubrazioni sul cosa dire come prima frase per paura di non apparire sufficientemente  interessanti.

L'utilità del valutare il GAP, e l'uso dello stesso
Qualora si riscontri l'esistenza di un GAP, bisogna procedere con molta calma.
Prima di tutto, occorre escludere che si tratti di un GAP endogeno, ripensando alle proprie conquiste precedenti.
Se il livello della ragazza è paragonabile ad altre che abbiamo posseduto, non c'è motivo di temere: siamo gia
preparati, e sappiamo perfettamente come comportarci. Cambia solo il nome (qualche volta neanche quello...   ).
Buttarsi è l'unica soluzione. Non appena partirà l'interazione, ci si renderà conto che il GAP prospettato, era in realtà una sega mentale.
In secondo luogo, bisogna cercare di capire se la sensazione di GAP sia assimilabile a GAP-T.
Nella stragrande maggioranza dei casi nei quali il GAP è di tipo T, basta osservare attentamente i movimenti della femina, ed attuare l'apertura nel momento propizio. Non bisogna temere di aspettare, prima o poi, l'occasione si crea sempre. Ed è in quel preciso momento che dovrete scatenare l'attacco: ne prima, ne dopo.
E' la vecchia strategia dell'aspetto: si aspetta la preda al varco, sapendo che prima o poi, di li dovrà passare.
Se il GAP-T è dovuto a differenze socioculturali, è invece opportuno stabilire una strategia di tarli che annullino
la differenza generando curiosità, o addirittura l'apertura.
Se il disagio è dovuto a fattori di look, come il trovarsi in giacca e cravatta in un locale di fricchettoni, o  viceversa, provando la classica sensazione del "pesce fuor d'acqua", si deve generare un dialogo che porti a poter  affermare che il look è del tutto casuale, portando a conclusioni tipo:
Tipa:"ti facevo un tipo diverso".
Tu:"Normalmente non vado in giro così, ma ero a (congresso, o comunque evento formale), e non ho avuto il tempo di cambiarmi".
Un modello di apertura è quello sui "colori del Bramaputra" che cito in questo post,
http://seduzioneitaliana.com/forum/generale/termy-ed-usa-school/msg32936/
che denota attenzione a cose spirituali in netto contrasto con l'abito formale che si porta.
Analoga logica deve sostenere il comportamento da tenersi in casi opposti.
Il trucco è come al solito l'esulare dagli schemi della Matrice (leggi TermYdelirio 6) La Matrice), in modo da risolvere il GAP inducendo la preda a pensare di aver dato una valutazione affrettata.
In caso di GAP-P, le cose si complicano leggermente.
L'errore fondamentale, è come al solito la fretta nel trasmettere messaggi sessuali, che in caso di GAP-P devono essere assolutamente posticipati ad una fase molto avanzata del TV.
In assenza di GAP, infatti, mandare un messaggio sessuale prematuramente non ha conseguenze devastanti, se non la possibilità di ricevere qualche ST.
Ma in presenza di GAP-P, il segnale sessuale viene immediatamente individuato come il tentativo da parte di una persona viscida di ottenere un qualcosa che l'educazione della preda dipinge come brutto ed innaturale.
Le interazioni che partono con GAP-P, dovranno quindi avere delle fasi 1 e 2 molto più lunghe ed accurate.
In fase 1 (nella nuova stesura del TM, il termine "fase" è sostituito da "momento"), bisognerà entrare in punta di piedi, quasi non rivolgendosi alla donna. La penetrazione dovrà essere minima, lanciando messaggi che portino la donna ad interessarsi attivamente a noi. Assolutamente da evitare è il citare prematuramente esperienze che portino a formulare ipotesi verbali sulla nostra data di nascita: deve rimanere un sottinteso. Noto ad entrambi, ma non dichiarato formalmente.
Errore comune è invece l'ironizzare eccessivamente sul motivo di GAP, rendendolo ancora più evidente.
In sintesi, il motivo del GAP, va bellamente ignorato...
In fase 3, quando la donna comincerà a manifestare i primi segnali di seduzione, si dovrà avere ulteriore accortezza:
anche qui, bisogna stare molto attenti a non dare segnali sessuali prematuri, neanche in risposta a precise azioni della donna.

Nessuno menziona infatti che talvolta il contatto portato dalle donne è in realtà uno ST, per vedere come ci comportiamo. Ci sono donne che ritualmente (o occasionalmente) creano contatto fisico per tastare la nostra risposta.
Se rispondiamo al contatto, si ritraggono e cambiano repentinamente atteggiamento.
Hanno avuto la conferma che siamo li pronti a saltarle addosso, e scappano.
Quando l'intimità sarà completa, e si percepirà un'atmosfera rilassata (soprattutto dopo il cambio di posto tipico fra fase 3 e 4), solo allora si potrà cominciare a rispondere al contatto fisico.
Con estrema dolcezza, senza fretta, quasi come farebbero due bambini.
E fatta.

Riassumendo.
il GAP è il vero metro di giudizio per capire la difficoltà di una interazione.
Alla presenza di GAP, un seduttore TM-Style, risponde con l'esperienza, e la gestione dei tempi e dei ritmi, che saranno inevitabilmente molto più lenti e calibrati.
Occorre imparare ad entrare in punta di piedi, pur mantenendo integre tutte le proprie capacità maschili, come ad esempio la fermezza e la capacità di gestione del set.
Un errore grave è il mostrarsi deboli e bisognosi, dando l'impressione di essere subdoli e viscidi.
Entrare in punta di piedi, non significa quindi perdere la propria solarità, ma semplicemente evitare di essere pressanti su un soggetto.

TermYnator

Ps: per commentare questo post: http://seduzioneitaliana.com/forum/generale/termypensiero-22-teoria-del-gap/
Titolo: Eccessiva selettività
Inserito da: TermYnator il 20 Ottobre 2009, 20:52:08
Spesso sento ragazzi che interrompono una interazione, o non la cominciano per nulla, portando come giustificazione la loro selettività. Frasi tipiche sono: "E' troppo stupida... E' una 6,5..."
Alla fine, pur parlando come dei gran marpioni, non concludono nulla.
E' evidente che spesso queste giustificazioni siano solo scuse per giustificare l'abbandono del set, avendo percepito un imminente C&B, ma non è sempre così: molti provano realmente un qualcosa che gli fa pensare che non sia la donna giusta, nonostante le premesse ci fossero tutte. Ed è a queste persone che si rivolge questo post.

La selettività: ovvero la punta dell'iceberg.
Una delle motivazioni più frequenti sull'abbandono del set, è il "valore" in punti della ragazza. Il più delle volte, è una cazzata evidente: a meno che la pioggia non abbia fatto colare il trucco, la tipa non è certo cambiata in 5 minuti.
Poi si scopre che le poche donne che questi ragazzi rimorchiano e descrivono come 8, in realtà sono 6... O che la tipa in questione era tutt'altro che scema, se la giustificazione all'abbandono è stata l'intelligenza della tipa.
Non erano quindi motivazioni reali, ma tentativi razionali di motivare un abbandono che ha radici molto più profonde.
In realtà, dietro a questi abbandoni, è onnipresente un complesso, spesso temporaneo.
Per qualche periodo della mia vita, ho personalmente accusato queste forme di abbandono. Ma essendo un hiperrazionale, non accetto facilmente che qualcosa di cui non conosco l'origine, limiti la mia libertà d'azione. Ho quindi sottoposto me stesso ad un'accurata analisi per capire cosa mi stesse succedendo.
La chiave per capire questo meccanismo è venuta dalle frequenti discussioni che ho avuto negli anni che hanno preceduto il mio ingresso in questo forum, con le decine di MdP che ho conosciuto in real life.
Con molti di questi ho raggiunto un certo livello di intimità, che alla fine li ha portati a sbottonarsi (dopo diverse birre), consentendomi di catalogare questi complessi in modo empirico. L'insieme dei complessi, è il corpo dell'iceberg del quale la selettività è solo il sintomo rivelatore.
Ho diviso questi complessi in due grandi gruppi:
I complessi da senso di colpa.
I complessi da senso di inadeguatezza.

I complessi da senso di colpa.
Questi complessi derivano principalmente da retaggi paleocattolici, o da un amore sviscerato per la figura materna. Molti ragazzi (in particolar modo i figli di maschi adulteri o violenti), vedendo soffrire la madre a causa del padre, tendono a limitarsi nei rapporti con le donne per una sorta di paura di far del male.
Paura motivata non tanto dalla propria indole, ma dal solo appartenere al sesso maschile,
come se tutti i maschi fossero cattivi. La ricerca di donne evidentemente disponibili è per i maggiormente afflitti un cruccio. Talmente forte da far considerare ai più colpiti le prostitute l'unica possibilità di sesso "autorizzato": stanno li per quello, quindi non si fa male a nessuno.
Parallelamente, la paura che una donna si innamori di noi, quando desideriamo solo sesso.
Alla base di questi complessi, è evidente una concezione distorta degli stereotipi sessuali,
che colloca la donna come una vittima innocente, ed il maschio come un feroce approfittatore.
L'atteggiamento protettivo circa le ragazze molto più giovani, rientra in questo gruppo di complessi, ed è generalmente proprio di persone che hanno sorelle più piccole.
Se questi complessi fossero razionalizzati, le cose sarebbero semplici.
Il problema è che non lo sono.
Il complessato, quindi, non agisce su base logica, ma su base irrazionale: in pratica percepisce un senso di fastidio nei riguardi di quello che fa durante l'interazione, che lo porta ad interrompere la stessa. Egli realmente percepisce un fastidio al proseguimento dell'azione, ma non riuscendo a darsi un perchè, motiva l'abbandono con tesi razionali usualmente considerate motivo di abbandono.
A tutti coloro che provano sensi di eccessiva protettività nei confronti delle donne, consiglio quindi di meditare accuratamente sulle loro sensazioni.

I complessi da senso di inadeguatezza.
L'origine di questi complessi è legata a fattori per i quali l'attore si ritiene inferiore alle aspettative delle donne.
Il principale fattore, riguarda il sesso e la capacità di esercitare la propria maschilità.
Ho conosciuto ragazzi che erano dei veri treni nell'aprire e nell'intavolare discussioni produttive, ma al momento di chiudere cambiavano improvvisamente, quasi a farsi dire di no.
No che puntualmente arriva, non appena la donna si accorge che l'attore diventa incongruente con quello che ha fatto sino a quel momento.
Raramente l'origine di questi sensi di inadeguatezza è reale, o quantomeno dimostrabile:
nel senso che spesso, o non esiste un parere medico, o nonostante il parere medico che attesta una funzionalità (o delle dimensioni) corretta, l'attore continua a ritenersi inadeguato.
Ho personalmente attraversato un triste periodo di "uccello morto".
Alla base di questi complessi, molto spesso ci sono confronti con donne che apparendo indifferenti al sesso, rivelano di aver avuto storie precedenti con uomini con cazzi enormi.
Il povero marpione, comincia a sentirsi inadeguato, ma non somatizza subito.
Somatizza appena cambia donna, cominciando a chiedersi se il suo pisello sarà all'altezza di soddisfare la nuova preda. Più la preda si concede facilmente, più inconsciamente egli "penserà" che è richiesto un caxxo enorme.
L'esito, è che i troppi pensieri, influiranno negativamente sull'erezione, confermando all'attore di essere inadeguato.
Esiste una unica soluzione al problema: fare sesso solo quando se ne ha veramente voglia.
Spesso, in un rimorchio lampo (2/3 ore) non si ha il tempo di "familiarizzare" sessualmente:
si arriva a letto senza aver avuto un reale desiderio sessuale. E se si è paghi, l'uccello non si muove più di tanto.
Occorre quindi fermarsi a del petting pesante, senza andare oltre, perchè il trovarsi a caxxo moscio, peggiorerebbe le cose, facendo si che si ancori alla nuova donna il senso di inadeguatezza.
PIano piano, con il succedersi degli incontri, aumenterà il desiderio, e l'erezione tornerà ad essere normale. Il constatare che ci si eccita, darà sicurezza, e finalmente si potrà procedere all'amplesso (come me fate parlà scYentifico...)

Della stessa matrice sono spesso i sensi di inadeguatezza dovuti al non ritenersi coinvolgenti o sufficientemente interessanti, malgrado si possegga un livello di conoscenza tecnica adeguato. Non sto parlando quindi di persone che di questo mondo non sanno nulla, che rimando ad un sano studio di come si rimorchia.
La soluzione è nettamente più facile, non essendo implicati fenomeni non direttamente controllabili.
Anche qui, la soluzione è semplice, e perfettamente in linea con il vecchio detto "il pisello non vuole pensieri": basta sostituire a "pisello" la parola "cervello", ed il gioco è fatto.
Se vi sentite inadeguati, invece di pensare a cosa dire, sparate la prima cosa che vi passa per la testa, e liberatevi.
Fottetevene del fatto che interessi o meno: in questi casi è meglio far qualcosa, piuttosto che incrementare il livello di autocommiserazione, che è la vera fonte del risultare poco attraenti. Se avrete feedbacks positivi, acquisirete l'entusiasmo necessario ad andare avanti profiquamente. Se non succede al primo tentativo, insistete.

L'ultimo grande filone, è il sentirsi inadeguati fisicamente, attitudine responsabile della maggioranza dei set che si decide di abbandonare ancor prima di aprire.
Anche qui, a meno che non siate dei cessi senza tavoletta, si tratta di pippe mentali che nascondono uno dei complessi precedenti.
Se invece siete cessi senza tavoletta, dovete affrontare il vostro problema, e vincere una volta per tutte.
Non è ammissibile che una persona sia vittima del proprio aspetto fisico, a meno che non sia affetta da mali senza cura.
E persino persone di 340 kili sono riuscite a dimagrire, o rimorchiare prima ancora di dimagrire. La realtà, e che anche pesando 340 kili, ci sono persone che si accettano, e riescono a dimostrare positività che genera attrazione.
L'aspetto fisico è una scusa per non ammettere che non si accetta se stessi per quello che si è, e spesso, l'eccessiva grassezza è un sintomo di lassismo dovuto ad una personalità eccessivamente remissiva nei confronti delle proprie debolezze. In questi casi, posso dare un'unica dritta: riprendete contatto con voi stessi, trovatevi delle passioni che vi consentano di apprezzare quanto siete in grado di fare, date una mano agli altri, e cercate in ogni modo di farvi amare.
L'amore degli altri, inevitabilmente vi porterà ad amare voi stessi.

TermYnator

Ps: per commentare questo post: http://seduzioneitaliana.com/forum/generale/sono-molto-selettivo-ma-apro-poco-e-chiudo-meno/
Titolo: Appendice: Acronimi del TM.
Inserito da: TermYnator il 20 Ottobre 2009, 21:03:16
Dal momento che spesso sorgono malintesi circa la mia terminologia, ho pensato di postare una breve descrizione dei termini che uso, con i relativi acronimi.

Teoria del Montone (TDM) : Schema allegorico che dimostra la tendenziale poligamia del maschio, la fedeltà della femina se innamorata, e che consente di catalologare le femine in due tipologie fisse. Oltre a questo, introduce i concetti di Montone Culturale e Montone Genetico, oltre ad essere la base della teoria del Territorio Virtuale.

Montone Genetico (MG): Maschio ideale dal punto di vista riproduttivo.

Montone Culturale (MC): Ideale di uomo perpetrato dal contesto sociale d'appartenenza della femina.

Montone : genericamente indica l'ideale di uomo di una particolare femina.

Femina alla ricerca del Montone Perduto (RMP) :Femina che ha avuto un grande amore che l'ha portata a soffrire e staccarsi dall'uomo che ne è stato la causa. L'uomo viene idealizzato e diventa un mito irraggiungibile.

Femina Realizzata nel Montone (FRM): Femina che è innamorata del suo uomo, e lo considera il massimo.

Vero Uomo (VU): E' il principe azzurro, l'uomo perfetto sia eticamente che dal punto di vista della realizzazione interiore, è il seduttore perfetto.

Facchino della Figa (FdF) : Maschio ancora poco definito, più preoccupato del numero di femine che conquista che della loro qualità.

Morto di Pippe (MdP): Uomo che per vari motivi non riesce a sedurre, e trasferisce la passione sessuale in altre cose, accontentandosi di quello che capita nel migliore dei casi.

Territorio Virtuale (TV): Territorio dove un Vero uomo esprime la propria immagine virtuale, e dove è il Montone per antonomasia.

Confidenza in Vitro (CV): Fase nella quale il Vero Uomo si relaziona con la femina prima ancora di conoscerla.

Disorientamento Spazio Temporale (DST): fase dialettica nella quale il Vero Uomo inizia a riprogrammare i valori della femina.

Fase dell'Osservazione o Fase zero (F0):E il periodo nel quale il Vero Uomo osserva l'ambiente e studia le femine presenti attuando la tecnica della Confidenza in Vitro.

Il TM non è un metodo strutturato in vere e proprie fasi. La mia concezione dell'interazione è piuttosto quella di un'azione continua con dei momenti salienti. In passato, per compatibilità con il linguggio della community, ho usato il termine fase per indicare questi momenti. Ma "Momento" è il termine più corretto.

Primo momento: fase dell'apertura, nella quale si predispongono le basi del Territorio Virtuale

Secondo Momento: Fase del Disorientamento Spazio Temporale.

Terzo Momento: Fase della Sfera Personale, nella quale il Vero Uomo costruisce un rapporto intimo ed emotivo.

Quarto Momento: Fase della Riprogrammazione dei Valori, nella quale la femina riconosce nel Vero Uomo il suo Montone.

Tecnica delle Corrispondenze (TDC):   Tecnica mediante la quale si agganciano concatenano discorsi usando un concetto estrapolato dagli stessi.

Tecnica del Calo di Interesse Simulato (CIS): calo di interesse simulato con il BL.

Filtro anti zo**ola (FAZ): Sorta di autodifesa del Vero uomo che interrompe l'azione in presenza di femine di basso valore, o con pecche gravi o presunte tali.

Ovviamente continuerò ad usare le definizioni per esteso con riportato accanto l'acronimo, finchè questi acronimi non saranno formalmente accettati e divenuti di uso corrente...

TermYnator

Per commentare questo post: http://seduzioneitaliana.com/forum/generale/termypensiero-18-acronimi/
Titolo: Appendice e conclusioni
Inserito da: TermYnator il 13 Gennaio 2010, 04:18:54
Questo lungo estratto del TM, (62 pagine, se stampato) contiene i principi di base del metodo e del modello dell'interazione che sottende a questo sistema seduttivo.
E' stato scritto per consentire una visione d'insieme dell'intero sistema, e dar modo a chi non si rispecchia in
modelli che impongono una personalità imposta, di realizzare le proprie aspirazioni seduttive in base a cio che si è.
Lo strumento seduttivo usato come esempio in questo compendio, è il linguaggio verbale:
il sistema comunicativo più facilmente controllabile con la razionalità di cui disponiamo.
Il TM, nella sua versione integrale, tratta allo stesso modo tutti i sistemi di comunicazione, applicando ad essi il
concetto di TV. Il linguaggio del corpo, a differenza di altre metodologie, viene trattato come il prodotto di tre componenti separate:
la componente linguistica dovuta alla gestualità, le espressioni facciali, e la postura.
La creazione di tarli e di contrasti è applicata anche a queste forme, sia riguardo al messaggio veicolato
verbalmente, sia tra i messaggi veicolati da queste tre componenti del linguaggio cinestetico.
Stessa cosa avviene per le immagini mentali create tramite la sinestesia dovuta ai messaggi, che in questo estratto viene trattata marginalmente data la complessità della materia, e l'enorme numero di pagine e di illustrazioni necessario a sviluppare in modo avanzato il modello.
Trattandosi di un metodo, nella versione integrale sto aggiungendo una sostanziosa parte dedicata al come sviluppare le capacità necessarie all'esercizio del modello TM che ho tratto e che continuo a trarre, dall'esperienza fatta con i corsi. Spero presto di rendere pubblico il tutto.

Ringrazio chi ha avuto la pazienza di seguirmi fino a questo punto, augurandogli il miglior successo nella vita.

TermYnator